su quel paesaggio profondo e spiarlo e svanire dietro le lancie immobili degli abeti. E povero, ignudo, felice di essere povero ignudo, di riflettere
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mio, tomba ove giace estinto un giovinetto, tu fai l'effetto di un bell'inno pensato in paradiso; e il tuo sorriso è l'aura pura, fulgida, felice che me
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Ed ella a lui: - Fuggiam da queste bolge alla nostra pendice; sotto il verde e l'azzurro il tempo volge lento e felice. Avrai l'aperto della tua
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coglie sonno felice, e il capo dondoli come un vecchietto che sogni il ciondolo del suo berretto: quando, le deboli braccia incrociate e le finissime
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povertà felice! Ti sta dell'uomo libero il serto alla cervice, baci un'antica, indomita fede, e un immenso Iddio ti canta in cuor : son Io! -
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tuoi veli! Te fra le viti e i gelsi del mio suolo natio, fanciullo io vidi e ad astro mio ti scelsi; fosse felice o in lagrime, da quel giorno, o mia
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, ti dieder la culla gli iberici lidi? Quegli occhi più fulgidi dell'aurea cornice, oh dimmi se resero un uomo felice! Di nacchere e ghitarre oh ardor
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! un altro volume mi dice, vivi e alterna i tuoi canti felice! Il tuo spirto dal corpo spiccato, poi che i liberi cieli ha adorato, un volante augeletto
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; per qualche più felice astro, infedele ci abbandonava e spiegò al ciel le vele! Qui, Poesia soltanto restò sparuta a pochi mesti accanto, a ricordar
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ridda felice che ti farò danzar: sarai del ciel più fulgido, più profondo del mar! Ti sentirai poeta, ti sentirai profeta, re, satrapo, pascià
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!... Di estasïarsi egli desìa con esso. Ecco, ecco quasi ha raggiunta la festa... ormai più non gli resta, bruco felice, che avvinghiarsi a un'ultima pensil
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