paternostro e l'ave, culle derise e sucide di coscienze ignave? Tra i fili del telegrafo, col fischio del vapore, ti sparvero dal cuore l'ostia e il
poesia
O Musa bionda, o giovinetta mia, bella, dolce, soave, che mi dici al mattin la Poesia ed alla sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di
poesia
: e ripenso ai misteri e a Quasimodo, bel campanile! Che l'Angelus tu pianga o canti l'Ave, canti e piangi d'amore: e fai pensare ai poveri e al
poesia
degli steli alla luce, e il rintocco dell'ave che a meditar ti adduce, e l'apparir dei fatui fochi e il rezzo di cui lo spiro è olezzo! Addio lugubri
poesia