Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: tu

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Ritorno a Planaval

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Dal Bianco, Stefano 1 occorrenze

che tu stessi con me ad ascoltare i pioppi. Adesso, vorrei solo distrarmi.

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Dai Canti Orfici

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Campana, Dino 1 occorrenze

sogno, le chiare gore i laghi estatici dell'oblìo che tu Leonardo fingevi. Il torrente mi raccontava oscuramente la storia. Io fisso tra le lance

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La Verna

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Campana, Dino 2 occorrenze

tu siciliana, dai cavi Vetri in un torto giuoco L'ombra cava e la luce vacillante O siciliana, ai capezzoli L'ombra rinchiusa tu eri La Piovra de le

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toscana che fu. (Tu già avevi compreso o Leonardo, o divino primitivo!) 21 Settembre (presso la Verna) Io vidi dalle solitudini mistiche staccarsi una

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UNA PARTITA A SCACCHI - Leggenda drammatica in un atto

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Giacosa, Giuseppe 1 occorrenze

giustizia o generoso errore, Inflessibile al pari del cristallo: L'onore. - Allora tu dell'armi infra i disagi grevi Santa della famiglia religion splendevi

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POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 4 occorrenze

, ma tu lo sai: è per vieppiù andare, è per nutrir più vivida la fiamma, perché un giorno risplenda nella notte, perché possiamo un giorno fiammeggiar

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la forza bruta e selvaggia, se ancora nel tedio muto insiste e vivo ti tiene; - perché tu senta la morte tua ogni istante nell'ora che lenta scorre e

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ti teme, dolce frate marzo, terrore giocoso ma tu passi vittorioso sbatti gli usci e le impannate con le tue folli ventate. E la densa polve sveli

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ciel confina, né temuta ho la morte ... Alla punta del golfo donde il mare s'apre libero e vasto senza fine tu m'attendi sicura e fiduciosa, le vesti al

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Penombre

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Praga, Emilio 17 occorrenze

avvizzita facea la rugiada, e tu madre, domestica regina, la colmavi di doni alla mattina, io ricciuto avea il crin, candida l'alma, e ogni alba che venìa

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il fango mi conquista. Prega, prega che torni il ciel sereno! Tu non lo sai che l'uomo è anch'esso un bruto ? Fuggi, fuggi da me; su questo petto ti

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intingolo, ti fai bollente del mio cranio al foco? Ah, solitario se tu lavori, se non t'aiutano i miei dolori; se cacci l'anima dal suo canile, come dal

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, ché, a parlar schietto, l'infreddatura mi fa paura! Ma il raggio blando di quando in quando alla finestra - tu mi balestra: mi udrai sognare e

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; sull'ara ove sacrifica e si lagna la creazione. Crederò, se tu credi, a questo Iddio senz'occhi e senza trono; se ti piace e ti serba al tetto mio

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nelle ville, tutto è fremiti e scintille, tutto è palpiti e splendor. Musa mia, tu se' una mummia, nel mio cranio, orsù, ti sdraia; tavolozza, si

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tutto che langue, o manca o fugge, tutto che il tempo invola, e l'uom distrugge, o vecchia cieca tu sei sacra e buona, e ben giri quaggiù la tua corona

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cimitero, e in refettorio la Gola porrò; schiavo del corpo e schiavo del pensiero, perennemente le visiterò. Tu, Avarizia, starai sul campanile giorno e

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colle vostre clamidi, giù cogli scettri d'oro, gridando in mezzo al coro: Filiste, Iddio lo vuol! E tu, tu cogli il parroco, calvo domenicano, solo

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, si smarriran cercandoti il pianto e la preghiera, bimbo, se tu se' un angelo scendi alla madre accanto e lo spirito affranto come una spiga invola.

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sarà la bestemmia e la canzone che merita la donna, quando è l'angelo, il santo e la madonna! E tu non sei del mondo, o bella creta, no, del mondo non

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calice libato, ti assal la pigra voluttà del tosco; quando a tutte le maschere hai gridato: io ti conosco!, amico, i sogni allor sono svaniti, e tu ti

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versi e di etisìa, e quel giorno tu pur saprai che sia un amor che sen va : bardo futuro, a lei mi sposi un'ode, e nell'azzurro Iddio mi accoglierà.

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canonico; sentendo il compagno celeste di rabbia repente tremar, gli dissi all'orecchio : - Cacciamolo a bagno ? Qui presso è un canale... tu stammi a

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sul profumato petto come una stola. Io sospirava: - Tu porrai sovr'essa molte maschere ancor, ma è tempo perso: la malizia dell'uomo è profetessa, passa

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, e tu m'intendi e taci: le tue carezze sono unguento steso, nettare i baci. Con te la vita è placida fiumana Che i burroni scordò onde discese: una

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, brancolando, i tuoi parenti, ad uno ad uno. - Chi sei tu ? - Non ricordo...- E il domicilio ?... - Sulla terra! - Ma dove ? - É il mio segreto! E di

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 6 occorrenze

un giovinetto; e tu corri a portargli due begli occhi d'amore ... begli occhi, e buon umore; oh a lui propizia sia l'onda amara, se gli sei cara! Ma

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, che il calice pieno hai gettato alle spine del suol! Or, dal cielo, tu, artista giocondo, alle tele incompiute sorridi, e dell'arte degli uomini ridi

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il nome della fiamma mia! Darei la vita per la tua famiglia, ma, ve', il tessuto tutto s'assottiglia; puoi tu vedermi uscir così sdruscita? Per le

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core, volesse dirmi: - Oh quanti nuovi lidi, quanta stesa di cieli e di marine, tu vedesti, e pur giovane sei tanto! Ed io? ... dei grami dì già

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in cui tu dentro al sen brunetto e tondo sognavi l'innocenza e il far giocondo, ha anch'essa un crinolino, spera il mantel di seta e l'ombrellino, e

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... se' tu l'amante che all'amplesso inviti? Ma invano al gelo della strada io penso, e a chi corre affannato la campagna, per farmi dolci colla pena

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Trasparenze

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Praga, Emilio 10 occorrenze

l'oblio), voli il mio verso, Arrigo, ai versi tuoi! S'amin tra loro almen, se più non m'ami; se m'ami ancor, parlino insiem di noi come tu meglio

poesia

Se fosse nostro, Arrigo, il secol bello della fervida fede e dell'amore, pensa che tu saresti un menestrello di nordici lïuti animatore, un giovin

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vi innesti un ignorato fiore. - Povero padre! il sole è così bello e tu sei nell'avello! Laghi, cime diafane, cerule lontananze, dove arcadiche stanze

poesia

O Musa bionda, o giovinetta mia, bella, dolce, soave, che mi dici al mattin la Poesia ed alla sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di

poesia

suicidio mi ha dannato Iddio, errarmi intorno mi parea sentire l'alito della morte. O mia ricchezza unica, o bimbo mio, lo sai tu chi son io? Sono il

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!...". Tu schiudi gli occhi alle dolci parole, e quello sguardo tuo somiglia un brando snudato al sole! Mi desto anch'io. Penso ai monti agghiacciati

poesia

siete un'altra volta oggi partite col poeta ch'è morto! Tu l'avevi abbracciato, Arte divina, col più fecondo de' tuoi casti amplessi; tutti i tesori

poesia

incanutite! Tu lo sai, Musa, nell'estasi quanto visse il mio pensiero, delirando in mezzo ai pampini, delirando in cimitero! Ma crescea nell'ombra il demone

poesia

accordano occhiate, mi danno del tu. Vi piaccion le musiche dei chioschi orientali? Ne ho chiuse nell'anima le note fatali; son rose, son mammole che Voi

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almeno il Signor ce lo die' ". Razza mesta, alle celie bersaglio della plebe, cui sopra tu stai, sul mio volto quel dì non vedrai insolente il sorriso

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