Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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un pochino vergognandomi,di solito rispondo, rispondo  una  qualsiasi cosa; così nell'attimo stesso tutti e due
cosa; così nell'attimo stesso tutti e due precipitando in  una  vicenda di puri attimi, una nuova commedia d'amore. ..
tutti e due precipitando in una vicenda di puri attimi,  una  nuova commedia d'amore. ..
 una  foglia vicino alle parole, cuci le parole tra loro, guarda
foglia vicino alle parole, cuci le parole tra loro, guarda  una  foglia come viene soffiata lontano.
 Una  domanda a cui rispondo in fretta: sono in un vento che
sono in un vento che annuncia un temporale, ascoltando  una  radio notturna che parla di futuro.
a te ho scritto  una  poesia, per cercare di spiegare, una poesia a cui non so
a te ho scritto una poesia, per cercare di spiegare,  una  poesia a cui non so dare un titolo:
senza sfiorarmi cadono spuntandosi, ora riprende ardire  una  pioggia di morti nel giardino, e una voce di casa, che è
ora riprende ardire una pioggia di morti nel giardino, e  una  voce di casa, che è una voce di vivi ed è perplessa,
pioggia di morti nel giardino, e una voce di casa, che è  una  voce di vivi ed è perplessa, stupida immortale, come un
cantoniere che dopo cena fuma due sigarette,  una  all'andata una al ritorno della passeggiata e mi saluta
cantoniere che dopo cena fuma due sigarette, una all'andata  una  al ritorno della passeggiata e mi saluta sempre due volte,
stiva e scura come  una  spina. Due dei sette sono morti. Dimmi quali. Hanno tutti
le teste coperte di squame. Dalla bocca di uno pende  una  lingua rotonda. Una luna remota, per chi ha respirato
di squame. Dalla bocca di uno pende una lingua rotonda.  Una  luna remota, per chi ha respirato un'erba di capelli e
strada, o viaggiatore, dove t'affretti ai raggi della luna?  una  madre lasciasti, il genitore e sposa e bimbi, per cercar
al varco ti attende un traditore, e cadran tue speranze ad  una  ad una, come le foglie d'appassito fiore. Se soltanto
come le foglie d'appassito fiore. Se soltanto lasciasti  una  stanzetta, un davanzal fiorito, un letticciuolo, la
scena succede nel castello di Renato, in  una  valle delle Alpi piemontesi. - Gran sala, stile Trecento. -
- Al levarsi della tela Renato e Iolanda stanno presso  una  finestra come per interrogare il tempo. - Le finestre
come per interrogare il tempo. - Le finestre mettono  una  luce fredda e grigia, che è vinta da quella rossiccia
pietre trasparenti,  una  luce che rallenta e cura.
Il giaciglio è un rovaio... L'oscurità  una  scia luminosa.
nel sole. Cinque persone pensano contemporaneamente.  Una  di loro morirà nello spazio di queste lettere. A) l`uomo?
queste lettere. A) l`uomo? B) la donna? C) il bambino? D)  una  vicina senza volto? E) io che scrivo?
 Una  volta, guardando un ramo, o un passero, o una foglia
volta, guardando un ramo, o un passero, o  una  foglia stagliarsi oltre la finestra, era sempre aperta la
volta, con un po' di voglia e di fortuna, sarebbero stati  una  visione. Allora eravamo contenti e ci bastava.
 una  specie di nenia. Mi sputa dietro quando passo.
suo padre e porgendo  una  mano a Fernando
un lenzuolo sul balcone è solo in obbedienza al ritmo di  una  morte passata, al suo trambusto che cercava nitore
c'è silenzio. So che non torna più nessuno ma che esiste  una  tregua: questa, ora, tra mezzogiorno e l'una.
Oh! eran belli i tuoi tempi, Goethe, Toscolo... Porta!  Una  falange di sublimi esempi, una olimpica scorta! Noi vaghiam
Goethe, Toscolo... Porta! Una falange di sublimi esempi,  una  olimpica scorta! Noi vaghiam nell'Ignoto. I figli siamo del
i fuggiti da Adamo, dal ciel, dal fango vinti! E cantiamo  una  squallida canzone, che al tuo sereno irride, una canzon che
E cantiamo una squallida canzone, che al tuo sereno irride,  una  canzon che muove a compassione, che ride e non sorride!...
che ride e non sorride!... Eppur nel fondo vergine del core  una  fede ci resta, che si rivela in preghiera d'amore... e la
 una  donna che so resterà immobile per ore sulla panchina
dall'edera. Un cespuglio di mirto piegato verso sinistra da  una  raffica di vento. Il cielo grigio. Il gatto che adesso sarà
che si scurisce. Il muso che si scompone. L`allarme di  una  sirena. L'allarme nel mio cuore.
bruna come  una  bruna notte, e malinconica come la luna! Io mi chiamo
il crepuscolo, la luce è sorta! Giovinettina lieta come  una  lieta mattinata, e candida come un poeta!
e di fiume. Dice che in Calabria ha visto trote enormi in  una  vasca di cento metri per lato. Gli occorre una vasca uguale
enormi in una vasca di cento metri per lato. Gli occorre  una  vasca uguale per allearci trote e cavarne mucchi di soldi.
si intendono delle risa, serenamente, e dalle mura sporge  una  torricella rosa tra l'edera che cela una campana: mentre,
dalle mura sporge una torricella rosa tra l'edera che cela  una  campana: mentre, accanto, una fonte sotto una cupoletta
rosa tra l'edera che cela una campana: mentre, accanto,  una  fonte sotto una cupoletta getta acqua acqua ed acqua senza
che cela una campana: mentre, accanto, una fonte sotto  una  cupoletta getta acqua acqua ed acqua senza fretta, nella
parte della piazza mette quadretta, da quattro cuspidi  una  torre quadrata mette quadretta svariate di smalto, un riso
finestra della stanza in cui riceve affaccia su  una  piazza dove, dall'alba al tramonto, c'è mercato.
tornano a vivere insieme nella casa in cui trascorsero  una  giovinezza allegra e accordata.
per questo che ho scritto  una  poesia che ha bisogno di un gesto e di un pensiero.
al tempo stesso che questa fosse più simile a  una  poesia che a un monologo.
 Una  sera, ero in ritardo, con un asciugamano, inavvertitamente,
in ritardo, con un asciugamano, inavvertitamente, ho urtato  una  preziosa bottiglietta di profumo, che è caduta. I pezzi
già il secondo piccione, chissà, sarà stata  una  moto, è il secondo nei vicoli, sotto la segatura coperto
da scuola nemmeno lo sguardano i bambini, mentre a  una  piccolissima che singhiozza più in là, se non smette di
dei desiri miei verso di voi salìa, donna divina, come  una  fila di camelli ebrei al limitar di mistica piscina. Oh se
gialle! Giacchè, marchesa, voi siete un inganno, siete  una  larva dei secoli vieti, e certo ancor nell'anima vi stanno
vi stanno le carezze dei numi e dei poeti. Siete risorta da  una  tomba argiva per rinnegar coi vergini splendori le belle
e corona, fosse del volgo sterminato in mezzo, s'anco  una  sola anima mesta e buona divinizza l'amore al vostro
è un po piu buio, e non avviene mai che ci incontriamo lì e  una  zona di passaggio, e ognuno è molto attento, bada bene di
si sposta.Così l'amore procede per sorprese tu mi scopri in  una  stanza e io ti scopro e ci baciamo insopportabilmente, come
piacerebbe domandarti qualche cosa che funzionasse come  una  domanda, e non questo continuo accondiscenderein questa
Possibile la misura, se urge trovarla. Forse solo  una  ragione più ampia di questa bastata finora: un fiammifero
teco errando, pallida Sofia, come  una  chiesa, era piena di squilli l'anima mia ; come una selva
come una chiesa, era piena di squilli l'anima mia ; come  una  selva era piena di trilli l'anima sacra alla malinconia!
il mio sta impallidendo fino a spegnersi e forse si disfa:  una  sconosciuta in un posto sconosciuto.
Di dove gli verrà il prossimo assalto? Gli altri,  una  moltitudine, in tanti lo abitano, a loro volta testimoni,
in tanti lo abitano, a loro volta testimoni, residui di  una  storia residua, compagni di un viaggio inarrestabile.
uccello, soprattutto passeri: volavano disorientati da  una  parte all'altra del magazzino, tra le scansie alte fin
né il lancio di vari oggetti si decise di convincerlo con  una  lunga verga metallica e quello precipitò sul pavimento.
spirito - dice Eckhart - è  una  montagna di piombo incurante del vento leggero. Amo quel
non spero più che avanzando nel mondo ci sia un delta parlo  una  lingua di fosso seguo suoni di legno mentre il vento
ha comprato  una  trota, l'ha colpita sulla testa con la mano sinistra e,
un enorme cavallone pietrificato, che lascia dietro a sé  una  cavalleria di screpolature screpolature e screpolature
la Verna) Io vidi dalle solitudini mistiche staccarsi  una  tortora e volare distesa verso le valli immensamente
Volava senza fine sull'ali distese, leggera come  una  barca sul mare. Addio colomba, addio! Le altissime colonne
acqua. "In un'ora arriverete alla Verna, se Dio vole".  Una  ragazzina mi guardava cogli occhi neri un po' tristi,
cappello di paglia. In tutti un raccoglimento inconscio,  una  serenità conventuale addolciva a tutti i tratti del volto.
dello spirito, le enormi rocce gettate in cataste da  una  legge violenta verso il cielo, pacificate dalla natura
Dentro il crepuscolo d'oro la bruna terra celando Come  una  melodia: D'ignota scena fanciulla sola Come una melodia
Come una melodia: D'ignota scena fanciulla sola Come  una  melodia Blu, su la riva dei colli ancora tremare una
Come una melodia Blu, su la riva dei colli ancora tremare  una  viola... Illanguidiva la sera celeste sul mare: Pure i
torbidi e angelici Dai seni gravidi di vertigine. Quando In  una  baia profonda di un'isola equatoriale In una baia
Quando In una baia profonda di un'isola equatoriale In  una  baia tranquilla e profonda assai più del cielo notturno Noi
del cielo notturno Noi vedemmo sorgere nella luce incantata  Una  bianca città addormentata Ai piedi dei picchi altissimi dei
lente: Sì presso di sul cassero a noi ne appariva bronzina  Una  fanciulla della razza nuova, Occhi lucenti e le vesti al
nome scivolerà via con il corpo, ci saranno dei segni su  una  pietra per un tempo che giustamente fa sorridere i fisici,
di un'offerta che nessuno raccoglie! Primavera di foglie in  una  via diserta! Poveri ritornelli che passano e ripassano e
dorme; singhiozzi quel tuo brindisi folle di agonizzanti  una  seconda volta, ritorni su' tuoi pianti ostinati di povero
pressi del Giuba abitava  una  zia del marito. Aveva i capelli lunghi fino alle natiche, li
e i boys, lucidava lei stessa l'argenteria. Un giomo sparì  una  donna del villaggio e in molti pensarono che fosse fuggita
stazione radio di Baronissi. Prima la musica allegra di  una  fisarmonica, una polka di Strauss. All'improvviso un
di Baronissi. Prima la musica allegra di una fisarmonica,  una  polka di Strauss. All'improvviso un rumore, come di un
puoi. È tutto coperto. Se mi scostassi i capelli vedresti  una  macchia di alopecia vibrare sotto la lampada, rósa da
che mi avverta, spegne la luce e chiama al posto mio, come  una  volta ma da sempre più lontano.
capaci di avvicinare le due parti della mia lacerazione,  una  sconfitta molto simile al deserto sarà mia e mia soltanto.
un caldo terribile, la stanza diventa  una  pozza sanguinosa, la bolla che si era formata all 'occhio
cresce la vita e la realtà si addensa, s'intreccia, diventa  una  radice che sale fino a un tronco e ridiventa foglio.