Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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mi sento un esule di tutti i mondi; se la fanfara delle  tue  parole mi profumasse di girani e viole questo povero petto
morir colla mia sulla tua faccia, e all'inferno volar dalle  tue  braccia! Noli 186...
del tuo cielo. Dove tu stendi l'eccitata luce delle  tue  prospettive, ivi t'innalzo, dal mio segreto fremito,
spazi lucenti, sulla soglia della notte, al fiorir delle  tue  stelle, trasaliscono i monti, in un respiro che rassomiglia
oh ardor di serenate! ... Dimmi, quanti morirono sotto  tue  lunghe occhiate? Ringraziane il pittore! La tua sembianza
forse ponea le armate ... dimmi quanti morirono sotto le  tue  pedate? Ringraziane il pittore! Se più non fugge il
al tuo tetto; oh dimmi lo stomaco ti fece difetto? Odor di  tue  cucine dopo le pingui caccie! ... Dimmi, quanti rnorirono
dopo le pingui caccie! ... Dimmi, quanti rnorirono sotto le  tue  focaccie? Ringraziane il pittore! La tua sembianza suscita
levar su voi le faccie? Dimmi, quanti morirono sotto le  tue  minaccie? Maledici al pittore! la tua sembianza suscita e
più bruna: forse al varco ti attende un traditore, e cadran  tue  speranze ad una ad una, come le foglie d'appassito fiore.
puoi tu vedermi uscir così sdruscita? Per le sorelle  tue  darei la vita, perché son buone e son cortesi e belle, e
son buone e son cortesi e belle, e perché infine son le  tue  sorelle: ma, Dio santo, non ho, non ho un'amica più
Tu appoggiavi i piedini al focolare, ed io la testa fra le  tue  carezze; e il lieto grillo era il nostro compare: o pace, o
Ti rivedrò seduta al focolare, sognerò ancora fra le  tue  carezze; e il lieto grillo ci sarà compare: o pace, o
al tuo fiato e al tuo pallore, bevan l'abisso delle  tue  pupille, e l'aurora che vola dalle tue labbra colla tua
bevan l'abisso delle tue pupille, e l'aurora che vola dalle  tue  labbra colla tua parola... Sarà l'inno del verme
amante offeso da cento mali, e tu m'intendi e taci: le  tue  carezze sono unguento steso, nettare i baci. Con te la vita
e di madonne, Dio protegga il tuo mar, la tua pendice e le  tue  donne! Le negre donne tue che ritte stanno, le donne per
il tuo mar, la tua pendice e le tue donne! Le negre donne  tue  che ritte stanno, le donne per l'Italia affaccendate, che
di carta o di creta? Ch'io strozzi un canonico coll'irte  tue  chiome, ch'io fermi l'elettrico gridando il tuo nome? Ch'io
e tener gli occhi chiusi, sol nei profumi assorto, per le  tue  membra candide diffusi. Che nebbia fra i comignoli e il
della tua lira, nessun s'arresti a coglierne le note alle  tue  soglie: presto si muor la mammola se al margin suo si
della tua lira; nessun s'arresti a coglierne le note alle  tue  soglie; presto si muor la mammola se al margin suo si
mia bevi l'ambrosia dai polmoni ansanti; centuplica le  tue  fibre d'amore, ti stempra, anima mia, ti stempra in canti!
da uomini orgogliosi in un'età di ferro! Nelle viscere  tue  stan marmo e cerro, bel campanile! I tuoi merli son gloria
piena di gioie e di luci! O donna piena di delicatezze, le  tue  bellezze fan sognare a migliaia i giovinetti su cui
tu passi vittorioso sbatti gli usci e le impannate con le  tue  folli ventate. E la densa polve sveli nel tuo raggio
io scordai soavi faccie di giovinette innamorate, ma le  tue  rughe, no, non le ho scordate! Quand'io tornava a sera,e il
delle virtù) può attendere senza fretta il libro delle  tue  reliquie. La tua parola non era forse di quelle che si
del palpito che l'animo mi scuote ... vorrei che nelle  tue  pupille immote splendesse amore. - Ma dimmi, perché sfuggi
poeta, e son gelosa! Son gelosa de' tuoi vaghi dolori delle  tue  belle vendemmie di fiori, sono gelosa della fantasia che ti
ha vagheggiato; candido fiore tolto all'allòr delle  tue  bianche chiome, del nostro pianto asperso, e profumato sul
- Da qui, fra l'oro delle bionde anella, rivedo chine le  tue  gote smorte sul pianoforte. Leggi ancora Marcello ogni
Qual raggio il folto illumina bosco de' tuoi dilemmi? E le  tue  muse ?...attendono forse, per ricantare, che poggi il
Ricordo cara: lievi come l'ali di una colomba tu le  tue  membra posasti sulle mie nobili membra. Alitarono felici,
io sugga dai tuoi occhi il fascino purché io senta le  tue  mani fremere purché io colga alla tua bocca fervida la
dame, o sventurato, giammai ti se' innoltrato, obliando le  tue  rime balzane in tasca, come briciole di pane ... Ah le

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