Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: terra

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viso di pietra scolpita, sangue di  terra  dura, sei venuta dal mare. Tutto accogli e scruti e
buia. Per te l'alba è silenzio. E sei come le voci della  terra  - l'urto della secchia nel pozzo, la canzone del fuoco, il
il sole a suggere il calore sta sotto il cielo sulla buona  terra  questo ch'io chiamo «io», ma ch'io non sono. No, non son
le nubi su dall'orizzonte, già lambiscono il sole, già alla  terra  invidiano la luce ed il calore. Un brivido percorre la
al soffiare del vento. Ma che faccio schiacciato sulla  terra  qui fra l'erbe? Ora mi levo, che ora ho un fine certo, ora
suono del tempo di quaggiú, che d'uomo ha il canto e di  terra  la forma e la speranza.
sarà trasformato ancora più profondamente dalla pioggia. La  terra  che si scurisce. Il muso che si scompone. L`allarme di una
spera, e vanno a gara altre gocce senza fin. Giù l'attende  terra  molle dove all'altre unita va a formar le pozze putride per
pozza riflettete gocce unite in società grigio in grigio  terra  e cielo per i campi e le città. Ma la noia il disinganno fa
di seta sulla schiena della sposa. Allora scrivi per  terra  un'ultima volta, trasformando il sangue in vino e poi di
e come il cielo nel diverso bagliore si trasmuta, così la  terra  la livida faccia in nuova congiunzion sembra mutare, mentre
rombo vorticoso la Voce squillerà che non udisti? Ecco la  terra  ancora si congiunge coi nuovi mondi in alto, e la striscia
mia mesta giovinetta! Nessun ci toglie un angolo di  terra  dove, esperti del cuore e della vita, dimenticar degli
in alto e con l'ombra e le luci dài mutevol risalto alla  terra  stupita alla terra intorpidita, mentre dal seno le strappi
e le luci dài mutevol risalto alla terra stupita alla  terra  intorpidita, mentre dal seno le strappi e le primole e le
rotondissirna sopra tutte le case del lido, una striscia di  terra  che sembra badare a se stessa soltanto quando c'è la luna.
i nembi oscuri che al novello amore han fatto schermo della  terra  antica dispersi a un tratto, al sol ride la terra che
della terra antica dispersi a un tratto, al sol ride la  terra  che d'erbe e fiori ancor s'è ricoperta - se pur il ciel di
A che occhieggian le stelle nel sereno? Qui bulica la  terra  e qui si muore, cantano i galli e stridon le civette. O
giovin Sire senza scettro d'oro, ma cui nutrian d'aromi e  terra  e cielo, e una corte di sogni e di speranze complimentava
dal carcer di legno, sporgere il volto!... Se questa  terra  diventasse vetro, e il tuo tramonto diventasse aurora,
la giovinezza quale altrove invano per le vie della  terra  ho ricercata - non più così ti vidi nel mio sonno, quando
saputo navigare nel mar selvaggio, nel deserto mare, che a  terra  non s'è vòlto per conforto. Rimprovero m'è il sogno e non
della vita. Creso pagò con lucciole ed Elena ha sorriso: la  terra  e il paradiso favellano d'amor. La timida lucertola; che
La abbellirà la placida melode che è il benvenuto della  terra  al sole, fruscìo di selve, mormorìo di prode, mirifiche
che, di là dentro, il sol voluttüoso li irraggi della lor  terra  natìa. Però, scenda del Tevere alla valle, o salga al
aure non spira a giovinetto capo che si lagna, ma la  terra  nel suo seno l'attira per le calcagna; e un'anima di cento
al vano terrore della morte fra i mortali ricurvi alla  terra  Itti e Senia i principi del mare sul suolo triste sotto il
le vie che la siepe rinserra e stretti alle bisogna della  terra  si curvarono a faticare. Sulle pallide facce il timore
vedo sopra il vasto mar. Senia, il porto non è la  terra  dove a ogni brivido del mare corre pavido a riparare la
sarebbe se più non discendesse sulla  terra  la sera? Se più dalle convesse plaghe dell'orizzonte, dalla
pensoso davanti allo stagno, immobil lagno! Tutto che in  terra  fulge o soffre od ama, nell'onta o nel decoro, tu mi
donasti quando da te partìa... Di questi fior che tanto in  terra  amasti la tua borgata pia ti orni la fossa, e nel tempo
In un amplesso solo poderoso vorrei legare a me tutta la  terra  vincere il fato e la fortuna ch'erra cieca nel mondo. * * *
il sole. Al mio sole, al mio mar per queste strade della  terra  o del mar mi volgo invano, vana è la pena e vana la
di guerra; la meraviglia che invade al punto di lasciar la  terra  l'areonauta. - Padre, padre...del mio fato mi accerta!...
che il fango d'un amplesso cinge? Chi l'oro ai figli della  terra  adduce? Ah, sei tu, sole, che le più profonde pupille ferme
Svanire, nel verde Dentro il crepuscolo d'oro la bruna  terra  celando Come una melodia: D'ignota scena fanciulla sola
e ugual due miglia va della selva al fianco. Un ridotto di  terra  alzò la fronte, e questo è il nostro fulgido orizzonte.
fondon infinitamente. - Ma altrove la natura aneddotizza la  terra  spiega le sue lunghe dita ed il sole racconta a forti
alleggerite di un velo: così come Santa Marta, spezzati a  terra  gli strumenti, cessato già sui sempre verdi paesaggi il