Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: te

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so perché ma sento il bisogno di parlarti, a  te  proprio a te che da anni non dici piu nulla, che nemmeno mi
so perché ma sento il bisogno di parlarti, a te proprio a  te  che da anni non dici piu nulla, che nemmeno mi guardi.
eterno ragione e forza a tutto l'universo salve o superba!  Te  nel silenzio gravido di suoni te nel piano profondo o
salve o superba! Te nel silenzio gravido di suoni  te  nel piano profondo o palpitante cui nuovi germi agitano il
piano profondo o palpitante cui nuovi germi agitano il seno  te  nel canto lontano degli uccelli nel frusciar delle nascenti
lontano degli uccelli nel frusciar delle nascenti piante;  te  nell'astro che sorge trionfante ed in fra muti sconsolati
mi trasporta se miro la natura ora risorta a vita nuova,  Te  sola, del mio cor dominatrice te sola penso, a te freme
ora risorta a vita nuova, Te sola, del mio cor dominatrice  te  sola penso, a te freme ogni fibra a te il pensiero
nuova, Te sola, del mio cor dominatrice te sola penso, a  te  freme ogni fibra a te il pensiero unicamente vibra a te
mio cor dominatrice te sola penso, a te freme ogni fibra a  te  il pensiero unicamente vibra a te adorata. A te mi spinge
a te freme ogni fibra a te il pensiero unicamente vibra a  te  adorata. A te mi spinge con crescente furia una forza che
fibra a te il pensiero unicamente vibra a te adorata. A  te  mi spinge con crescente furia una forza che pria non m'era
crescente furia una forza che pria non m'era nota, senza di  te  la vita mi par vuota triste ed oscura. Ogni energia latente
mi divora? ... e tu l'accendi ... Non trovo pace che se a  te  vicino: io ti vorrei seguir per ogni dove e bever l'aria
io ti vorrei seguir per ogni dove e bever l'aria che da  te  si muove né mai lasciarti. - 31 marzo 1905 * * * Poiché il
iva cercando amore l'animo offeso. Ahi ti vidi e a  te  il pensier rivolsi a te che pura sei siccome un giglio ...
l'animo offeso. Ahi ti vidi e a te il pensier rivolsi a  te  che pura sei siccome un giglio ... ... Le lacrime mi
a  te  ho scritto una poesia, per cercare di spiegare, una poesia
incoronavi? Ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora, e che tu  te  'n dimentichi all'aurora! -
mi rivolgo a  te  che per amore vero verrai qui, sul filo delle mie parole
luci lontane e grovigli d'alghe e creature strane, Senia, a  te  sola lo voglio narrare. Ché a brevi fiate nel tempo passato
luci lontane e grovigli d'alghe e creature strane, Senia, a  te  sola lo voglio narrare.
sei venuta dal mare. Tutto accogli e scruti e respingi da  te  come il mare. Nel cuore hai silenzio, hai parole
cuore hai silenzio, hai parole inghiottite. Sei buia. Per  te  l'alba è silenzio. E sei come le voci della terra - l'urto
che per nome e per vista conoscessi. Io non sono per  te  «io», la mia vita, io, questa mia volontà più forte, Il mio
e forte giovinezza, e la tua speme consumando ignara sei di  te  stessa - ed io mi struggo invano. Mentre mi vince gelosia
che il mondo intero, che la vita stessa vorrei esser per  te  - ma tu l'ignori.
che impugni la spada, è orgoglio sprecato, nessuno a  te  bada: a cento ti passano davanti i codardi, e impavidi
gentil fanciulla! E poi con lacci che ti presti il cielo, a  te  per sempre annodala; sciogli le nubi dalle sue sembianze,
sorrida!... e crederò che morto non m'ebbe ancor Caronte!  Te  già non colse la terribil fronda che uccide il canto, il
al Dio : " Mancasti ieri, quest'oggi è troppo tardi! ". Oh!  te  lo invoco, o fratello, o poeta, onnipotente te lo invoco il
". Oh! te lo invoco, o fratello, o poeta, onnipotente  te  lo invoco il Dio! Ché ai dì felici, per guidarti a mèta ben
guidarti a mèta ben ti avrei dato il mio! Mi è fuggito e a  te  giunge. - Io, da lontano, nella crescente mia ombra
solitaria dei cieli, adoro la tua luce, amo i tuoi veli!  Te  fra le viti e i gelsi del mio suolo natio, fanciullo io
lagrime, da quel giorno, o mia Dea, quest'anima sperando, a  te  volgea! Come sei bella, o luna, quando il viso ti specchi
penna uscì. Ritornerai bambino; vedrai la mamma al vino per  te  l'acqua sposar, mentre gli altri, bevendolo schietto,
del cuore e del cervello? Dio che a ragione, o tanghero, di  te  più furbo è assai, t'acqueta, la sua maschera non lascerà
che dal volto mi par ch'altri mi legga il pensiero di  te  che sei lontana. Dal commercio degli uomini rifuggo allora
stesso dolore, non adattarti per fuggir la morte; anzi da  te  la vita nel deserto fatti - che sia per gli altri nuova
cammino: e vivo ancora mi trovai nel fittizio riposo, ma a  te  vicino per più forte andare; in te concreta vidi la mia
fittizio riposo, ma a te vicino per più forte andare; in  te  concreta vidi la mia fiamma, in te il mio sogno fatto era
per più forte andare; in te concreta vidi la mia fiamma, in  te  il mio sogno fatto era vicino e la mia vita più certa: ogni
di non giungere alla vita e di perire dell'oscura morte  te  trascinando nell'abisso, Senia, mi prende forte sì che
 te  lontano, nelle notti insonni, innanzi agli occhi dove anche
sei tu, luce, è il mattino. Tu eri la vita e le cose. In  te  desti respiravamo sotto il cielo che ancora è in noi. Non
di Chiana che fugge come gli anni, all'insaputa. Sono per  te  che resti mentre vado questi fogli di sosta, messaggeri al
taciuto, un silenzio. Cosí li vedi ogni mattina quando su  te  sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno
è bella la sera in mezzo ai monti!  Te  ne ricordi?... ti ricordi quando si vagheggiava i rapidi
e più beati? Tu prevedevi un serto alle mie chiome, io per  te  meditavo un paradiso; tu inghirlandavi d'alloro il mio
il mio sentier! - Come potrei mostrartelo, se ignoro ove  te  'n vai, leggiadro cavalier ? - Il tuo labbruzzo è roseo, e
a cavalloni, cadere in ginocchioni, pentirsi, e dileguar.  Te  non vedran, mio secolo, te che empiamente pio fai spose
pentirsi, e dileguar. Te non vedran, mio secolo,  te  che empiamente pio fai spose allo sbadiglio le insulse
pio fai spose allo sbadiglio le insulse preci a Dio;  te  senza l'ire intrepide dei saggi iconaclasti, senza un amor
uniti navigheremo, poiché a me t'affidi: sì breve tratto da  te  mi divide e dal libero mar sì breve tratto! - Ma perch'io
porto esecrato, come un vile, senza esser giunto al mare, e  te  lasciando sola e distrutta dopo il sogno infranto fra le
in ginocchioni insulti a Dio con flebili orazioni per  te  che uccise l'infelice amore! Oh già l'anima tua fatta è
come un sogno giovinetto, pallida come un astro mattutino;  te  sola, nell'oscurità profonda del mio cuore, t'accorgi per
profonda del mio cuore, t'accorgi per diletto;  te  sola, con il mio tetro destino. Chi tenta l'ombra che
e l'Inferno!... Si ingoii l'assenzio se manca il Falerno!  Te  nuda assomiglio, mia carne ideale, al legno d'un feretro
corpo sarei geloso come or son d'altrui. Non più sarei per  te  la vita intera ch'ora non sono, se già in me non l'ami: ma
come adesso, costruisco la tua`vita, e scrivendo parlo di  te  e ti attribuísco i miei pensieri. E una specie di
la poesia. Riameresti la vita, Ugo! - la vita che per  te  fu battaglia e fu vittoria! Veh! la tua fronte austera oggi
E anch'io, crisalide forse di un astro, da un sassolino a  te  m'inchino: luna cornuta che mostri muta l'anel reciso nel
m'eri distolta e la mia vita invano sanguinava per ridare a  te  la vita che s'era partita: con le mani non ti potea
ed era in vita, t'era fatta la vita sol dolore, poiché in  te  la passione era svanita, ma sulla faccia il pallido terrore
o mia madre, o Poeta!.. Ella che vive di fede e di speme,  te  arrivato alla meta!
giacinti interrogai... Seppellivano un vecchio, o bimbo, a  te  vicino: un grido del becchino mi rapì le visioni. Perchè
e della mia sorella... E fui poeta. - Un povero poeta di  te  indegno, o divina; un sognatore cui mancâr l'ali alla
feudale, ricorderò che non t'ho visto invano, perché in  te  mi specchiai! Nel tuo destino il destin mio guardai, o
al cimitero, il cimitero è bello come un gioiello: se per  te  rode il verme è un usignuolo, ed il lenzuolo è porpora
Ma solo e miserabile mi struggo lontano e solo, anco s'a  te  vicino parlo ed ascolto, o mia sola compagna. Mentre di tra
amore e antico! O vita, chi ti vive e chi ti gode che per  te  nasce e vive ed ama e muore? Ma ogni cosa sospingi senza
tepida è l'aura e tutto è pace intorno... - Sai che per  te  vo' comperar domani un famoso gingillo? Non so se oggi lo
mazzolino ho ancor, che mi donasti quando da  te  partìa... Di questi fior che tanto in terra amasti la tua