Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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sole che nel nuovo parco cittadino si appoggia in silenzio  sulle  schiene dei cam e delle madri, e si rifrange sulle ciglia
silenzio sulle schiene dei cam e delle madri, e si rifrange  sulle  ciglia dei bambini addormentati, sulle capigliatura rare
madri, e si rifrange sulle ciglia dei bambini addormentati,  sulle  capigliatura rare dei pensionati in vena di pensieri miti,
era prefetto. Al Luna Park il vecchio indovino insiste  sulle  sue origini povere, ma lei s'indigna. S'azzitta quando la
casa pochissima roba, un velo di sudore  sulle  labbra e sul corpo, tu che mangi di malavoglia: ma non
scosta con il piede la pantofola, il drappo della vestaglia  sulle  spalle, lui che si avvicina. La pioggia riga i vetri e le
la bora schiantandosi, pare, a momenti e faticosamente  sulle  facciate delle case.
membra aspetta ... l'itinerario del diman si nota, e  sulle  labra vien la canzonetta!
fuoco, il tonfo di una mela; le parole rassegnate e cupe  sulle  soglie, il grido del bimbo - le cose che non passano mai.
augusto petto. E allor pensai che poiché brilla il sole  sulle  paludi e sulle verdi aiuole, irradiar poteva in una festa
E allor pensai che poiché brilla il sole sulle paludi e  sulle  verdi aiuole, irradiar poteva in una festa la pura faccia
- gioie albergatrici? Come restare? Abbacchiano le noci  sulle  montagne ; già dei fanciulli le garrule voci, fra le
la buona notte; e lune e falchi e santi e chiavi d'oro già,  sulle  insegne oscure, di ripinture - parlano fra loro. Come, come
velo passavi come una figura in cielo, presago cuor!  sulle  mie guancie smorte sentir mi parve il soffio della
bagnare la terra, aumentando il contrappeso del vaso  sulle  foglie. Chiudendo gli occhi sembra di essere in montagna
al crine del bimbo mio d'amor; del bimbo mio che medita già  sulle  sorti umane, e sta spezzando il pane del Sapere fatal;
e barcollava in mezzo all'orgie doma la vetustà di Roma. Or  sulle  basi e i capitelli immani, e fra i deserti portici e le
Lidia e Pirra altra non portan tunica che il crin disciolto  sulle  bianche spalle. Quattro chiomati Etìopi la sorreggono, e
e stretti alle bisogna della terra si curvarono a faticare.  Sulle  pallide facce il timore delle piccole cose umane e le tante
nuova vita vedeva salire. E scorrendo l'occhio lontano  sulle  sponde che serrano il mare sulle case tristi ammucchiate
scorrendo l'occhio lontano sulle sponde che serrano il mare  sulle  case tristi ammucchiate dalle trepide cure avare «Questo è
buoni, è malato, e, tuttor, nel contemplarlo, nell'indagar  sulle  sue guancie smorte se al suicidio mi ha dannato Iddio,
al vento, pur l'inerte chiglia non fende l'onda, ch'ora  sulle  creste spumanti, or negli abissi, or sur un bordo or
gesto di giovinezza imperiale traeva la veste leggera  sulle  sue spalle alle mosse e la sua finestra scintillava in
lievi come l'ali di una colomba tu le tue membra posasti  sulle  mie nobili membra. Alitarono felici, respirarono la loro
sorelle del ricordo: poi che Michelangiolo aveva ripiegato  sulle  sue ginocchia stanche di cammino colei che piega, che piega
aveva udito Dante spegnersi nel grido di Francesca là  sulle  rive dei fiumi che stanchi di guerra mettono foce, nel
dei fiumi che stanchi di guerra mettono foce, nel mentre  sulle  loro rive si ricrea la pena eterna dell'amore. E l'ancella,
alla tenda gualcita di trina la fanciulla posava ancora  sulle  ginocchia ambrate, piegate piegate con grazia di cinedo.
vulcanizzato, due chiazze due fori di palle di moschetto  sulle  sue mammelle estinte. Credetti di udire fremere le chitarre
grazia selvaggia, gli occhi dolci e acuti come un gorgo.  Sulle  spalle della bella selvaggia si illanguidì la grazia
giganti dall'ali protettrici Son colmi di macerie, stridon  sulle  cornici I più grotteschi uccelli: ma sereni, sicuri, Più
la pigrizia. – Dalla lampada accesa Piovve un raccolto lume  sulle  pagine mute Che aspettavano il frutto di tante ore perdute,
cigni bianche, dai palchetti la mostra è generosa. Qui,  sulle  piazze il carneval sonnecchia, e tranne il rombo di qualche
piena di falene e d' altri insetti, dopo essersi buttato  sulle  spalle uno scialle di lana, ripetendo sempre in francese,
occhi conscii e tranquilli sotto il cappellone monacale.  Sulle  stoppie interminabili sempre più alte si alzavano le torre
distende il ferrato cammin. Passerà nell'antico convento,  sulle  fosse dei monaci estinti; se all'inferno non giacciono
dall'alta loggia degna guardar la plebe, e della fante nata  sulle  glebe. Sì, la fante che arriva in sul mercato col viso