Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: core

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Non ha sole la mia giovinezza, non conta gli anni il mio  core  l'anima mia dolorosa non sa le primavere. Fanciulla perché
giovanile? Fanciulla è freddo il mio core, è freddo il mio  core  e lontano, non sente l'alito ardente della tua giovane
La tua vergine allora, in abbandono, ti stringe il  core  che di gioia piange, e, innebriato, ti risvegli al suono
allora l'uom che sta soletto, come le membra, ha il  core  intirizzito; e nella pace del deserto tetto di un angelo
buio! Né ch'io giammai mi stanchi di riporli nel  core  ad uno ad uno, di volta in volta che il fatal becchino li
il guatai torvo e bieco. Ché all'entrar suo mi rientrò nel  core  tutta la noia dei passati inciampi, quando fanciullo
e quando maggio riarde il petto all'uomo che vive il  core  mio tace o fanciulla. - E quando pel fosco piano cui
doloroso delle moltitudini vinte ed arde ogni giovane  core  e piange nell'aria fumosa lo spasimo disperato, e suona
ciglia una stilla e quando la morte mi tocca, mi stringe il  core  convulso e caldo m'ottenebra gli occhi il sangue di quanti
tuo sorriso, Iolanda, e mi percorse con ignoto terrore il  core  altero. - Che è questo che s'attarda insidioso nel nostro
che ti valse la dura disciplina, l'ansia che t'arse il  core  o mortale che chiedi la tua sorte, se dopo il tormento
che ride e non sorride!... Eppur nel fondo vergine del  core  una fede ci resta, che si rivela in preghiera d'amore... e
i giorni sacri al primo amore; quelli in cui sbuccia il  core  come dai chiusi petali al mattino un puro gelsomino;
o vergine divina! Tu che commuovi, sorridendo, il  core  dell'uomo e dell'oceano, solitaria dei cieli, adoro la tua
prora, qui sta Iddio, che m'accende l'ingegno, qui, nel  core  che il bello innamora! ... Del Signor questo è il tempio
or già comincia ad esser bianco il crine, e più spessa sul  core  cade la neve... - Svaniron le larve, il sogno sparve.
l'onda infinita, in que' bei dì nudrita? L'onda di un  core  che una volta appena sia stato dalle muse a pranzo o a
di bianche nudità, di note, di profumi briaco, pallido il  core  e pallide le gote, il selciato di ratte orme percote nel
soli ridarmi un'ora lieta; tanta vergogna mi mordeva il  core  d 'esser poeta. Uscii - piovendo gocciole sottili, le cime
rubar. L'anel della moglie - mio dolce signore. un dono del  core  - che più non vedrò!... Venduti son gli abiti - del povero

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