Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Amo  la voce chioccia e poverina dell'errante bambina ; amo il
la voce chioccia e poverina dell'errante bambina ;  amo  il canto del cieco, e il ritornello del vecchierello ; amo
amo il canto del cieco, e il ritornello del vecchierello ;  amo  tutta la musica che ho intesa, ma non amo la musica di
vecchierello ; amo tutta la musica che ho intesa, ma non  amo  la musica di chiesa. Ah per l'uom sventurato appeso ai
adorar mentr'ei morìa, l'onta rinnova e il mal dell'agonìa!  Amo  la voce chioccia e poverina dell'errante bambina ; amo il
Amo la voce chioccia e poverina dell'errante bambina ;  amo  il canto del cieco, e il ritornello del vecchierello; amo
; amo il canto del cieco, e il ritornello del vecchierello;  amo  tutta la musica che ho intesa, ma non amo la musica di
del vecchierello; amo tutta la musica che ho intesa, ma non  amo  la musica di chiesa.
 Amo  sedermi, quando spunta il sole, tra queste blande aiuole,
piangendo; e ogni calice olezza al par di una carezza.  Amo  la calma ascensïon di luce sulla montagna truce; il primo
alito lieve che vien dalla vallea, bacio, sospir di Dea.  Amo  laggiù fra le tremule foglie la nebbia che si scioglie,
foglie la nebbia che si scioglie, candida illusïone;  amo  il bruco che primo fa capolin dal limo. Amo i rabeschi
illusïone; amo il bruco che primo fa capolin dal limo.  Amo  i rabeschi delle lumachelle che van sotto le stelle
- è una montagna di piombo incurante del vento leggero.  Amo  quel vento. Non sono quella montagna. Improvvisamente verso
la pulce insidiosa, e il moscherin che su un verso si posa.  Amo  la casa mia, penso al deserto, all'oasi ed ai ghiacciai...
e dell'oceano, solitaria dei cieli, adoro la tua luce,  amo  i tuoi veli! Te fra le viti e i gelsi del mio suolo natio,
ci illumina, ti tenga in paradiso, perch'io solo di notte  amo  il tuo viso! Interlaken, luglio 1857.
 Amo  il buio e il fragor della fucina, e mi piace l'artier che
dell'immenso Bello, la cifra oscura della Sfinge immane!  Amo  il buio e il fragor della fucina, e mi piace l'artier che
dal bordo delle sedie. Mi oppongo a questa inutile fatica.  Amo  guardarla in mattine come questa trasformata dal vento e
piace. Non mi fa paura come mia madre.Ama gli insetti. Io  amo  gli insetti. Non ha schifo delle lucertole e neppure dei
che si sarebbe detto fosse per lui la vita un dì festivo.  Amo  i vecchietti allegri, i bei sorrisi fra i capelli bianchi,
mie piccole mani sono pure come quelle dei santi di cera;  amo  le creature non so che una povera preghiera». Le fontane
sagrato chino a osservarlo il tremulo curato. Io che non  amo  i preti, io piango ancora, a quel vecchio pensando che

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