Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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del bel veglio, pari ad aureola di santo, c'inviteran,  come  raggi lunari, alla mestizia e al pianto! E noi riparlerem
dove anche io miri, sempre ho lo slancio della tua persona  come  il vento la trae della passione e la faccia raccolta che la
intiero, o pace della mia anima, e raggio del mio pensiero!  Come  sei tutta buona e tutta bella, o ammaliatrice, o santa, o
appesi alla parete polverosa e scialba, urtar le imposte,  come  ospiti offesi... Ma spunta l'alba, e canta il gallo (il
e dico: forse e i bambini e la sposa non ti sanno di rosa  come  sa a me di ambrosia l'esser solo sotto un povero tetto; ma
corpo e questi suoni, ti sono un nome, ti son un dei tanti,  come  un altro sarebbe che per nome e per vista conoscessi. Io
e tu rammenti, o campanile, un monte e una calma dimora!  Come  t'aman le rondini fedeli! Al tramonto è una festa di voli e
e di luci, se tu conduci al cimitero, il cimitero è bello  come  un gioiello: se per te rode il verme è un usignuolo, ed il
umani, e i gatti per le note gronde sospirano d'amor  come  i poeti dell'Arcadia; le orchestre nei teatri fremono
nei teatri fremono melodie, travolgon balli, e delle donne,  come  cigni bianche, dai palchetti la mostra è generosa. Qui,
avverebbe, o pittore? addio le tinte delle nubi, procaci  come  donne discinte!... Quando l'astro già evaso par che di
 Come  le rondinelle anno per anno tornano al nido che le vide
di quel vento e quell'onda che non posa ... Ché senza posa  come  batte l'onda ché senza posa come vola il nembo, sì la
posa ... Ché senza posa come batte l'onda ché senza posa  come  vola il nembo, sì la travaglia l'anima solitaria a varcar
coi figliuoli alla campagna; ma quell'ora di pace, ahi  come  vola! Qual tristezza maggior non m'accompagna poi fra le
e tanti gli orror di questa vita!... Perché farmi tremar  come  un pusillo? - Dormi, guarisci, la coltre è pulita, tepida è
ti amò, povera donna, e pensò di attaccarti alla sua gonna,  come  si attacca un fior, e della sua celeste anima d'ava farne
monotona che scroscia nel cortile, È una poltrona morbida  come  sera d'estate, È il sole che festevole picchia alle
Di un nonno che sorrida con malizia bonaria. È strano  come  in quelle pagine polverose L'amor sia schietto, e tutte le
e nella mente: Il Re, la Dama, Iddio; e su questi, lucente  Come  un sole a meriggio, una grande chimera, Legge informe,
m'è cara che mi darà riparo e nutrimento, ora vado a ronzar  come  gl'insetti. - Sul S.Valentin, giugno 1910
da me fatto diverso, se pur vicina ti sento lontana ancora  come  un tempo, e la mia fiamma geme che pur rifulse nella notte
di scherno messo a nudo, pesato, misurato, confrontato…  Come  se ignote mani il focolare andassero scrutando
dirà che gli è sacro al paese il sudore dei volti onorati,  come  sacro è il valor dei soldati, come sacra è la mente del Re.
dei volti onorati, come sacro è il valor dei soldati,  come  sacra è la mente del Re. Che non siete più mandre indifese,
antiche, io vi saluto, che dall'arte profumate, qui vivete,  come  mummie delle razze trapassate!- Ecco appeso alle pareti
ricordo ancora! Quanta speranza ti cantava in petto,  come  ridendo correvamo allora! Davanti alle placide chiesette
oh! invia nei cori le verdi illusïoni! Fa' sbucciar,  come  dal sambuco e il mandorlo, fa' sbucciar le canzoni. E sian
tutto ha percorso il tavolo, e allo spigolo arrestasi  come  chi apprestasi ad un periglio, volente e restìo, e
che fan nei sepolcreti i ruscelletti. La neve intanto,  come  chi dispone una sorpresa, silenziosa e lenta si va
e par che i santi gridino dall’una all’altra chiesa  come  comando bellico che va di schiera in schiera: - Sù tutti
immortali chi, col fango battendosi, tenta di metter l'ali.  Come  il selvaggio, indocile del prete alle parole, del suo
danza; in fondo in fondo aprivasi un arco a sesto acuto, e,  come  un detto arguto, traea le menti a sè. E vi parean
con lieto riso tinge di rosa gli orli alle fuggenti. Ahi!  come  tutta la natura in breve si rasserena nella pacata luce, e
luna la fisonomia; quando alle soglie, che il voto sigillò  come  una bara, del sagrestan la moglie più non viene, cantando,
frolle, e dalle vecchie ampolle frangea scintille il sol.  Come  una freccia argentea, dalla mesta vetrina, la man sottile e