Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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il raschio ferrigno del tram Silenzio - un gesto fulmineo  Ha  generato una pioggia di stelle Da un fianco che piega e
a Dio salire; e una canzone di speranze impavide ci  ha  volti al firmamento; e chi ci guida ancora in mezzo ai
e la memoria dei baci suoi! Noi vi porremo un fior che non  ha  nome fra quanti il cimitero ha vagheggiato; candido fiore
vi porremo un fior che non ha nome fra quanti il cimitero  ha  vagheggiato; candido fiore tolto all'allòr delle tue
Dalle pozze dalle valli sale il velo e in alto va, non  ha  forma né colore l'affannosa umidità. Nella nebbia la natura
cielo, ma preme il suolo, e a colmo di sventura, la madre  ha  accanto che le abbassa il velo, e la dilunga ognor dalle
in croce; e la vestal nella sua bianca vesta trema e non  ha  più voce! La libertà che idoleggiasti l'hanno i tribuni e i
Mr. Olmert,invece qualcuno si è certamente sbagliato,  ha  finitoper scambiare questa zona dotata delle migliori
la forza dal tuo seno, o terra, il sole  ha  tratto che salendo avvampa, e l'estate trionfa. Due volte
giorno estremo anelava l'adolescente Aprile vento estivo  ha  dispersi, sotto le fronde si matura il frutto e il bifolco
fiamma esalar la mia pianura ? Gelsomini, se il suol che vi  ha  concetto nel fango si educò di un cataletto, nulla udiste
di nubi leggere. L'aria è rosa. Un antico crepuscolo  ha  tinto la piazza e le sue mura. E dura sotto il cielo che
fame dimagrava? Sotto il saio pien di tarlo, che animal ci  ha  posto il dente? Mal di corpo o mal di mente? Io non seppi
innalzate? Urne fantastiche, ov'è l'orto gentil che vi  ha  colmate? Quando gorgoglii nel teschio mio, o santa origine
se il marchio del vate son l'onta e la gloria che Iddio gli  ha  serbate, oh intatte ritornino le età che son morte; del
non so che possan esser care, poiché il muto dolore a me  ha  parlato e m'ha narrato quello che ogni cuore soffre e non
vecchio Metastasio, so incrociar le quartine ?... Il bimbo  ha  biondo il crine, e la mia Musa è qui! Nella mia stanza
un esperto, non di bocce ma di trotto. Come Delfini stesso  ha  ricordato, “lo spazio della piazza d'armi, oltre che essere
dal desio della vita migliore, altre preci, altri incensi  ha  concessi la insultata pietà del Signore! - Sù, le vostre
invito: fu certo un cenno della mia sorella che di me ti  ha  invaghito, o un sospir di mia madre! - Ero un intruso di
dieci anni, ho sentito parlare la prima volta di Fossoli. E  ha  cominciato in me a scavare, molto prima delle mode e dei
o spalto, che il sole indora! L'ellera, amica agli ermi,  ha  incoronata la tua vetusta fronte, e tu rammenti, o
e lo smeraldo egizïan splendea del color che, a ciel fosco,  ha  la marea. Ma il topazio, l'elettrica gemma all'oro rivale,
razze a unirsi insieme! Addio sussurri di cui Dio soltanto  ha  la profonda chiave; addio lene compianto degli steli alla
giovinetta a brun vestita, e mi dissero: - É la Rita che  ha  perduto il genitor! - Pochi mesi sorvolarono, la rividi in
nell'indagar sulle sue guancie smorte se al suicidio mi  ha  dannato Iddio, errarmi intorno mi parea sentire l'alito
un vecchio muro, monumento futuro, in cui di verde l'edera  ha  vestito i fior che adora il profumier perito, e, amor dei
sen brunetto e tondo sognavi l'innocenza e il far giocondo,  ha  anch'essa un crinolino, spera il mantel di seta e
le dona ad un mendico, ché il pan della tua fama sale non  ha  che stuzzichi una dama! In chi, dimmi, versar l'onda
anche se il perché della rappresentazione ci sfugge. Chi  ha  avuto da te quest' alta lezione di decenza quotidiana (la
dell'april ; da quel latte, che tiepido gli aromi ne  ha  portati, speran suggere il balsamo dei zeffiri vietati, e
la terra, da cui van fuggendo le caste Muse che la Prosa  ha  vinto, risuscitò morendo. Monti, verzure del suo dolce
insieme li accoglie nel suo seno, come il porto di pace chi  ha  saputo navigare nel mar selvaggio, nel deserto mare, che a
assopita in cuore. Forse i vent'anni ingannano, e la voce  ha  ragione: ma infin, pensare e scrivere è una cattiva azione?
nel coro intarsiato, l'orme di cinque secoli un giorno  ha  cancellato; or tutto è liscio e candido, e, a quei toni
tornate a sonnecchiar sotto il sagrato: siete il vin che mi  ha  roso e le cancrene che m'han bruciato! Oh se il soffrir
porte, cantiamo: o Roma o morte Tribuni o senator Forse se  ha  senso pratico o di attualità, forse se, posto in musica, al
per lo «sciacchetrà ». E` curioso pensare che ognuno di noi  ha  un paese come questo, e sia pur diversissimo, che dovrà
povera spia del cielo che fruga, e attende, e immobile  ha  sempre agli occhi il velo, e quando si precipita dal carro
Il tuo spirto dal corpo spiccato, poi che i liberi cieli  ha  adorato, un volante augeletto sarà; un augello di cento