mi rivolgo | a | te che per amore vero verrai qui, sul filo delle mie parole |
Ritorno a Planaval -
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adesso che, se non faccio in tempo | a | trovare parole capaci di avvicinare le due parti della mia |
Il letto vuoto -
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si è tradotto in non sentire. Ho cercato allora di tomare | a | sentire, mai sensi sono della vita, e la vita non basta, |
Ritorno a Planaval -
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vita, e la vita non basta, almeno così mi hanno convinto | a | credere... E adesso tu, come puoi pretendere di ascoltare |
Ritorno a Planaval -
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piccoli pappagalli, comprati per un bambino. Di lì | a | poco il bambino parte con la madre, che lascia casa e |
Il letto vuoto -
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o lei, morirà per quell'assenza. Invece l'uccelletto vive | a | lungo, sano e allegro. Quanto alla donna, spesso cerca |
Il letto vuoto -
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le abitudini italiane, ma di luce già un po' incerta, cosi | a | nord, quasi all'altezza della Norvegia. D'improvviso, in |
Il letto vuoto -
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accadono due cose: un cane border collie si avventa, | a | difesa del suo pezzo di giardino, e abbaia, abbaia |
Il letto vuoto -
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| a | ottant'anni. Guarda i mobili della sua stanza, il passero |
Il letto vuoto -
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dati arbitrariamente da chi legge, possono essere associati | a | vecchie foto di visi che colleziono negli anni e di cui non |
Salva con nome -
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| A | vestire la morta è la più vecchia delle cugine, che la |
Il letto vuoto -
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le guance smunte, le labbra livide, all'alba e di notte, va | a | spezzare nelle aiuole dei vicini i boccioli della rosa tea, |
Il letto vuoto -
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memoria di mio zio Giuseppe Zani ; nato | a | Cesena il 15 marzo 1923, soldato di leva, morto nel campo |
Finestre di via Paradiso -
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pensa sempre | a | sé come invariabili, ma non avrei che sarei durato, come |
Ritorno a Planaval -
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nuovo, un colpo al cerchio uno alla botte per non tornare | a | Planaval, come del resto ti ho visto, anche tu, stampata |
Ritorno a Planaval -
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azzurro smemorato del crepuscolo | a | strisce, attraverso le persiane della camera. Lo stesso |
Ritorno a Planaval -
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con le macchie scure delle piante sotto di sé, davanti | a | sé, nella nostra direzione quando siamo rivolti al |
Ritorno a Planaval -
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che trent'anni fa passava ogni domenica di casa in casa | a | chiedere chi volesse “l'Unità” e che ora vedo ogni mattina |
Finestre di via Paradiso -
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che fosse una nostra invenzione. Tutto portava là, | a | quello scintillio di gesti forse inventati e nondimeno |
Ritorno a Planaval -
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è volata da lui una pollastra. La madre manda la bambina | a | riprenderla. |
Il letto vuoto -
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donna telefona | a | M. dal suo paese d'origine. Dice di essere stata sua |
Il letto vuoto -
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il fiume e la ripercorre: per un incontro che può ripetere | a | suo piacimento. |
Il letto vuoto -
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| a | poco la perdi la voce lirica che ti lascia come chi s'alza |
L'ora felice -
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faccia al mare, bitte, funi, la schiuma crespa delle onde | a | frangersi sui fianchi delle barche, sui moli, sugli scogli; |
L'ora felice -
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e, appena scorta, sul bordo della foto in bianco e nero, | a | sinistra, la prua che spunta d'un battello che ha per nome |
L'ora felice -
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volta e mai più e via discorrendo, tutte le volte che penso | a | un mio terrestre, personalissimo Paradiso. |
Finestre di via Paradiso -
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| A | questo punto si sveglia, si calma. Ora sa che il fidanzato, |
Il letto vuoto -
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stesso ragazzo per intere giomate. Oppure andrà in Sicilia, | a | Catania, dove fece il marinaio e conobbe decine di |
Il letto vuoto -
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di cicale e polvere. Chissà dov'è rimasta la tua gonna, se | a | Fiesole sul muro della casa o in un albergo d'Arno; chissà |
L'ora felice -
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ho lasciato me ad attendermi, contemplando un cancello o | a | un tavolino di caffè all'aperto, fosse Lucca o Volterra, |
L'ora felice -
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contro, attaccata al corpo, violenta che cerca di baciarmi | a | morte, di trascinarmi sotto. Riemergo nuotando da quel |
Il letto vuoto -
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Solo precisa di vivere con gli occhi spalancati. Non esita | a | colpire nei punti deboli. |
Il letto vuoto -
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O un marinaio, O un soldato di una guerra, tremando | a | ogni colpo. Ma il cielo è sgombro, il sole entra dai vetri |
Ritorno a Planaval -
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in terrazza e sollevo l'oleandro e il gelsomino. Mi ostino | a | non proteggerli, a rimetterli in piedi. Mi hanno detto che |
Ritorno a Planaval -
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l'oleandro e il gelsomino. Mi ostino a non proteggerli, | a | rimetterli in piedi. Mi hanno detto che il vento rinforza |
Ritorno a Planaval -
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riesco | a | sentirti, sta passando un camion carico di ferro, ogni |
Salva con nome -
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sotto casa, vicino alla cancellata, un bambino si nasconde | a | una bambina, e su di lei piove l'ironia del sole. |
Ritorno a Planaval -
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capitali, incontrerà presidenti e monarchi persuadendoli | a | firmare in un grande album bianco. |
Il letto vuoto -
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noi rispondiamo, dobbiamo rispondere, dobbiamo voltarci | a | rischio della follia. Chi e dove sono, cosa succede se |
Salva con nome -
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sfreghi la tua (la vostra) pietra focaia. Un bacio anche | a | lei, tuo Ermanno |
Disturbi del sistema binario -
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fiordo interminabile, ali di farfalla capaci di provocare | a | migliaia di chilometri un tornado. |
Il letto vuoto -
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scrive da tanto. Va dalla madre di lui e la trova in cucina | a | lustrare pentole di rame. Parla con la vecchia, le chiede |
Il letto vuoto -
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che non c'è più la guerra intorno | a | questo posto astratto, e quelle stesse frasi senza sfiorarmi |
Ritorno a Planaval -
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Ora lui sorride, le carezzai capelli. Lei va nel bagno | a | lavarsi gli occhi, ad azzurrarsi le palpebre, come per una |
Il letto vuoto -
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con uno sguardo terribilmente uguale- saettante, vitale - | a | quel primo nel nido. |
Il letto vuoto -
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scenario bellico della famiglia, Erika è il nostro Irak | a | domicilio, |
Disturbi del sistema binario -
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| A | volte, in pochi righi, appare l'allegria, passa velata la |
Il letto vuoto -
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nello studio, una volta gli sfuggì di quando girava le fiere | a | cavare denti.» |
Il letto vuoto -
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all'uscita da scuola nemmeno lo sguardano i bambini, mentre | a | una piccolissima che singhiozza più in là, se non smette di |
Come non piangenti -
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i pensieri, un abisso di bianco che cancellava ogni cosa, | a | guardare bene anche il fondo del bianco, il suo incavo, il |
Menhir -
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bianco che generava bianco, così quando lui sveglio guardai | a | lungo, di là dalla finestra, la luna, che quella notte era |
Menhir -
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mosso, che rischiano contro la bora schiantandosi, pare, | a | momenti e faticosamente sulle facciate delle case. |
Ritorno a Planaval -
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entusiasmi per lo sbarco sulla luna, sono in pochissimi | a | interessarsi alle astronavi che toccano pianeti remoti e |
Il letto vuoto -
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finestrini, mia madre era morta all'alba, ed era accanto | a | me nel corridoio, era nell'angolo delle sue rose, sulla |
Menhir -
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bianco, la gazza saliva dal cespuglio gracchiando, accanto | a | noi sulla strada passi d'ombra ascoltavano i suoi racconti, |
Menhir -
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Allora, contenendo la paura, mentre quei due le ripetono | a | voce alta di star attenta, decide di arrampicarsi. |
Il letto vuoto -
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assalto? Gli altri, una moltitudine, in tanti lo abitano, | a | loro volta testimoni, residui di una storia residua, |
Il letto vuoto -
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pende sul muro scrostato. La piccola fugge via e di lì | a | poco l'uomo viene a restituire la pollastra bianca e ha la |
Il letto vuoto -
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scrostato. La piccola fugge via e di lì a poco l'uomo viene | a | restituire la pollastra bianca e ha la faccia livida. |
Il letto vuoto -
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co me da dentro un ncordo La parete e indifferente davanti | a | due finestre totalmente, completamente buie Ma qui dentro e |
Ritorno a Planaval -
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di una particola di vita, briciola o nervo, davanti | a | questo muro. |
Il letto vuoto -
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delle piccole foto mie che potrebbero servireda identikit | a | un palo segnaletico. E invece, Mr. Olmert,invece qualcuno |
Sciame di pietra -
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inumidito, un gatto-calce appena partoritoirto di peli | a | tutte l'arie, bianco in origine, eppureancora vivo e |
Sciame di pietra -
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sua oratoria, con gli unghiolida comiziante agganciati | a | quei frammenti di tavoleche rimangono del ponte distrutto |
Sciame di pietra -
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tout de suite tra le labbra rosse come cerecolorate | a | un pittore equinoziale, Mrs. Yakir, dicebamus,ha acceso i |
Sciame di pietra -
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