Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIGE

Risultati per: a

Numero di risultati: 118 in 3 pagine

  • Pagina 2 di 3
mi rivolgo  a  te che per amore vero verrai qui, sul filo delle mie parole
adesso che, se non faccio in tempo  a  trovare parole capaci di avvicinare le due parti della mia
si è tradotto in non sentire. Ho cercato allora di tomare  a  sentire, mai sensi sono della vita, e la vita non basta,
vita, e la vita non basta, almeno così mi hanno convinto  a  credere... E adesso tu, come puoi pretendere di ascoltare
piccoli pappagalli, comprati per un bambino. Di lì  a  poco il bambino parte con la madre, che lascia casa e
o lei, morirà per quell'assenza. Invece l'uccelletto vive  a  lungo, sano e allegro. Quanto alla donna, spesso cerca
le abitudini italiane, ma di luce già un po' incerta, cosi  a  nord, quasi all'altezza della Norvegia. D'improvviso, in
accadono due cose: un cane border collie si avventa,  a  difesa del suo pezzo di giardino, e abbaia, abbaia
 a  ottant'anni. Guarda i mobili della sua stanza, il passero
dati arbitrariamente da chi legge, possono essere associati  a  vecchie foto di visi che colleziono negli anni e di cui non
 A  vestire la morta è la più vecchia delle cugine, che la
le guance smunte, le labbra livide, all'alba e di notte, va  a  spezzare nelle aiuole dei vicini i boccioli della rosa tea,
memoria di mio zio Giuseppe Zani ; nato  a  Cesena il 15 marzo 1923, soldato di leva, morto nel campo
pensa sempre  a  sé come invariabili, ma non avrei che sarei durato, come
nuovo, un colpo al cerchio uno alla botte per non tornare  a  Planaval, come del resto ti ho visto, anche tu, stampata
azzurro smemorato del crepuscolo  a  strisce, attraverso le persiane della camera. Lo stesso
con le macchie scure delle piante sotto di sé, davanti  a  sé, nella nostra direzione quando siamo rivolti al
che trent'anni fa passava ogni domenica di casa in casa  a  chiedere chi volesse “l'Unità” e che ora vedo ogni mattina
che fosse una nostra invenzione. Tutto portava là,  a  quello scintillio di gesti forse inventati e nondimeno
è volata da lui una pollastra. La madre manda la bambina  a  riprenderla.
donna telefona  a  M. dal suo paese d'origine. Dice di essere stata sua
il fiume e la ripercorre: per un incontro che può ripetere  a  suo piacimento.
 a  poco la perdi la voce lirica che ti lascia come chi s'alza
faccia al mare, bitte, funi, la schiuma crespa delle onde  a  frangersi sui fianchi delle barche, sui moli, sugli scogli;
e, appena scorta, sul bordo della foto in bianco e nero,  a  sinistra, la prua che spunta d'un battello che ha per nome
volta e mai più e via discorrendo, tutte le volte che penso  a  un mio terrestre, personalissimo Paradiso.
 A  questo punto si sveglia, si calma. Ora sa che il fidanzato,
stesso ragazzo per intere giomate. Oppure andrà in Sicilia,  a  Catania, dove fece il marinaio e conobbe decine di
di cicale e polvere. Chissà dov'è rimasta la tua gonna, se  a  Fiesole sul muro della casa o in un albergo d'Arno; chissà
ho lasciato me ad attendermi, contemplando un cancello o  a  un tavolino di caffè all'aperto, fosse Lucca o Volterra,
contro, attaccata al corpo, violenta che cerca di baciarmi  a  morte, di trascinarmi sotto. Riemergo nuotando da quel
Solo precisa di vivere con gli occhi spalancati. Non esita  a  colpire nei punti deboli.
O un marinaio, O un soldato di una guerra, tremando  a  ogni colpo. Ma il cielo è sgombro, il sole entra dai vetri
in terrazza e sollevo l'oleandro e il gelsomino. Mi ostino  a  non proteggerli, a rimetterli in piedi. Mi hanno detto che
l'oleandro e il gelsomino. Mi ostino a non proteggerli,  a  rimetterli in piedi. Mi hanno detto che il vento rinforza
riesco  a  sentirti, sta passando un camion carico di ferro, ogni
sotto casa, vicino alla cancellata, un bambino si nasconde  a  una bambina, e su di lei piove l'ironia del sole.
capitali, incontrerà presidenti e monarchi persuadendoli  a  firmare in un grande album bianco.
noi rispondiamo, dobbiamo rispondere, dobbiamo voltarci  a  rischio della follia. Chi e dove sono, cosa succede se
sfreghi la tua (la vostra) pietra focaia. Un bacio anche  a  lei, tuo Ermanno
fiordo interminabile, ali di farfalla capaci di provocare  a  migliaia di chilometri un tornado.
scrive da tanto. Va dalla madre di lui e la trova in cucina  a  lustrare pentole di rame. Parla con la vecchia, le chiede
che non c'è più la guerra intorno  a  questo posto astratto, e quelle stesse frasi senza sfiorarmi
Ora lui sorride, le carezzai capelli. Lei va nel bagno  a  lavarsi gli occhi, ad azzurrarsi le palpebre, come per una
con uno sguardo terribilmente uguale- saettante, vitale -  a  quel primo nel nido.
scenario bellico della famiglia, Erika è il nostro Irak  a  domicilio,
 A  volte, in pochi righi, appare l'allegria, passa velata la
nello studio, una volta gli sfuggì di quando girava le fiere  a  cavare denti.»
all'uscita da scuola nemmeno lo sguardano i bambini, mentre  a  una piccolissima che singhiozza più in là, se non smette di
i pensieri, un abisso di bianco che cancellava ogni cosa,  a  guardare bene anche il fondo del bianco, il suo incavo, il
bianco che generava bianco, così quando lui sveglio guardai  a  lungo, di là dalla finestra, la luna, che quella notte era
mosso, che rischiano contro la bora schiantandosi, pare,  a  momenti e faticosamente sulle facciate delle case.
entusiasmi per lo sbarco sulla luna, sono in pochissimi  a  interessarsi alle astronavi che toccano pianeti remoti e
finestrini, mia madre era morta all'alba, ed era accanto  a  me nel corridoio, era nell'angolo delle sue rose, sulla
bianco, la gazza saliva dal cespuglio gracchiando, accanto  a  noi sulla strada passi d'ombra ascoltavano i suoi racconti,
Allora, contenendo la paura, mentre quei due le ripetono  a  voce alta di star attenta, decide di arrampicarsi.
assalto? Gli altri, una moltitudine, in tanti lo abitano,  a  loro volta testimoni, residui di una storia residua,
pende sul muro scrostato. La piccola fugge via e di lì  a  poco l'uomo viene a restituire la pollastra bianca e ha la
scrostato. La piccola fugge via e di lì a poco l'uomo viene  a  restituire la pollastra bianca e ha la faccia livida.
co me da dentro un ncordo La parete e indifferente davanti  a  due finestre totalmente, completamente buie Ma qui dentro e
di una particola di vita, briciola o nervo, davanti  a  questo muro.
delle piccole foto mie che potrebbero servireda identikit  a  un palo segnaletico. E invece, Mr. Olmert,invece qualcuno
inumidito, un gatto-calce appena partoritoirto di peli  a  tutte l'arie, bianco in origine, eppureancora vivo e
sua oratoria, con gli unghiolida comiziante agganciati  a  quei frammenti di tavoleche rimangono del ponte distrutto
tout de suite tra le labbra rosse come cerecolorate  a  un pittore equinoziale, Mrs. Yakir, dicebamus,ha acceso i