detto che quell'uomo andava a Costantinopoli per volere della Serenissima, con un incarico importante. Si sapeva che era un pittore: forse andava
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reggevano due forzieri pieni di monete e preziosi. Uno era per Gentile, l'altro per la Serenissima. Il pittore accettò quello per Venezia, ma dall'altro
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Serenissima, il ricco mercante Jacopo Carbonin, ad Alessandropoli, fu ospite solerte di Gentile, e si incaricò di organizzare il resto del viaggio: ma per una
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Serenissima vi abbiamo convocato. Forse, avrete pensato, vi si vuole affidare un lavoro in uno dei nostri bei palazzi... Invece è cosa diversa, e benché
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trono di Maometto: erano Visir, Ambasciatori di stati interni, rappresentanti della Serenissima a Costantinopoli. Portavano vesti stupende, che a
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molto piacevole. Diamine, non per nulla era figlio e nipote di marinari della Serenissima! - Zitta, Lori, altrimenti la nonna se ne accorge e nasconde la
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prolungate per tre giorni a conclusione di quel trionfo che riconfermava la Serenissima grande per ricchezza di commercio, per prosperità interna e per
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Sagredo e Alvise Benedetti tenevano lo sguardo fisso all'orizzonte dove si profilavano, in un pulviscolo d'oro, le guglie della Serenissima. La loro
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leggera fra tutto quel brulicare di navi, portando a bordo qualche ricco mercante o qualche marinaro della Serenissima. Alvise non si. sarebbe mai
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sempre alto il nome dei Benedetti. Ti nomino fino da questo istante marinaro della Serenissima e ti benedico, figlio mio. - Chi poteva ridire la felicità
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. Gli occhi erano chiari, grandi, pieni di mansuetudine. Indossava la divisa di marinaro della Serenissima. - Vedo che siete anche voi un naufrago
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