poco cotto questo pane..." "Io non mangio" disse Giovanna con indifferenza. "Non accetto nulla dal nemico!" "Io, invece, sì" disse Nicolino. "Prima hai
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asciugò la bocca col dorso della mano e concluse: "Perciò io, qui chiamato come esperto nella conquista delle città fortificate, penso ci sia una
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spaccamonti: "Paura io?" esclamò. "Chi ha nominato la parola paura? Ricordatevi, mio giovane amico, che essa non esiste nel mio vocabolario!" "Avete strappato
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!" "E io accetto!" esclamò Giovanna con entusiasmo. "E vi insegnerò certi piatti che vi faranno dimenticare il cannibalismo..." Mentre Nicolino, Jolanda e
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vaga delle medesime avventure, esclamava: - Anch' io, oh, anch' io! - Ma tu non sei un uomo - le faceva osservar Nello, alzando fieramente la testa
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grazia e con tanto spirito! - E disse alla contessa, che assentiva a quelle parole: - Questo topo, mia cara, è il più fìno diplomatico ch' io abbia
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dispiace davvero.... riprese il conte. - Ah Dodò, Dodò! ti punirò io, io ti punirò - soggiunse facendo un atto di minaccia verso la libreria. L
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e intanto si lecca i baffi...» Ripreso coraggio, tornò giú e, di ramo in ramo, si avvicinò all'animale baffuto e gridò: — Buondí animale straniero, io
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stato? — dicevano. — È stato quell'antipatico animale coi baffi, — spiegò Cipí, — fingeva di dormire, pareva morto, io mi sono avvicinato per vedere se
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... uuuuu... fate largo! Passo io...! — Cosa sarà successo? — ripeté Cipí incuriosito; stava per uscire quando i due venti si scagliarono l'uno contro
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paracadute! — gridò il nuvolone. Un fiocco bianco danzava infatti leggero nel cielo gelido e diceva: — Sorelle goccioline, io volo, addio! Perché non
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un boccone giallo che pareva dire: son qui per voi, non scendete? — L'ho visto prima io... è mio! — disse Chiccolaggiú planando sul cortile. Ma Cipí
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parole invitavano gli uccelli nel paese della felicità. Io chiamai Passeri e lei, appena si affacciò, si accorse che dietro a quelle luci colorate, c'era
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più restar chiusi! Ve la do io! Erano parole! Il professor Raz aveva il viso severo e il cuore buono. — Puoi sedere! — disse all'interrogato e cominciò
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20. Maometto Secondo parlò, ritirando lentamente la mano che lei, dopo il bacio, aveva trattenuto. — Amica stupenda, — disse, — benché io stia per
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. Con l'erba e i fiori. Non come quelli che abbiamo fatto sulle montagne e le colline, però. Quelli sono visti da lontano. Io vedevo un prato con erba
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moltiplicasse il piacere. Ora la tua festa è prossima. L'uomo che mi accompagna è Sakumat, un pittore molto capace che vive a Malatya, verso il sud. Io
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Gesù stesso in persona, e non c'è spettacolo al mondo che valga la bellezza sovrana della Messa. Io lo guardavo in estasi e quel povero altare, col
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disse: - Tu non sai come si chiama quella porta. - Lo sai tu - rispose Cherubino. - Io lo so. - Tu non lo sai. - Io lo so. - Tu non lo sai, perchè se lo
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: - Questo è un affare vostro. Pensateci da voi. Io, quando ero in terza elementare non avevo nessuno che mi aiutasse. Eppure... - ma non seguitò per dire che
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circondato da gran luce. I pastori ebbero timore; ma l'angelo li rassicurò: - Non temete: perchè io vi annunzio una grande gioia: è nato per voi il
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peccati del mondo. Io non son degno nemmeno di sciogliergli i legacci delle scarpe. Ascoltate Lui. - Chi parlava così era Giovanni il Battista, il
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alcune delle sue sante parole. - Udiste che fu detto agli antichi: non ucciderai ma io vi dico che chiunque s'adira col proprio fratello e lo offende
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nell'anima. Ora io mi domando: se l'Italia era così divisa fra genti e dinastie straniere, che onore potevano avere gli italiani? Per nostra fortuna, poi
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accostò alla bara e la toccò. I portatori si fermarono e Gesù pronunziò queste parole: - Giovinetto, levati! io te lo dico! - Il morto si levò a
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rimasta senza testa. Chi gliel'aveva tagliata? - domandò Cherubino, - I comunisti. - Io ho sentito parlare dei comunisti, ma non so che cosa siano - disse
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un ladro? - Io non sono un ladro! sono un buon italiano, - Che cosa sei venuto a cercare? - Legna secca. - Per chi? - Per un buon italiano che è ferito
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mai capito nulla - si sentiva dire dal più grosso, Fafòn. - Io ho capito sempre come dieci di te - rispondeva Minghin. - E allora - domandò Fafòn
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internazionale delle casse da sapone... Ma io sto mettendo il carro avanti ai buoi!... - Eh, già! Il carro avanti ai buoi! - Hai fa eco alle parole di
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la nuova Freccia d'argento. Io però ci scommetto che ce la fanno entro il termine stabilito. Si son trascinati là delle cataste di legname e un
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!» a squarciagola, dromedario? - Io? Cosa ho gridato io? Mentre Mikro e Makro si rinfacciano a vicenda l'«onore» del falso allarme, il Segantino ha
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Michele. Io personalmente non ho nulla in contrario, purché Jörg e gli altri rispettino d'ora in poi il regolamento dell'associazione. Ma veniamo al punto
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, quando l'avversario è troppo forte». Io non gli davo retta, ma contro Cassius Clay son finito a tappeto al primo round. E ho dovuto chiudere per sempre
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trovati ma... ecco qua: un fornellino elettrico perfettamente funzionante e un litro di latte fresco! Sono bravo, eh? - Io invece ho preso i vuoti delle
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è in grado di provare una cosa simile? - Io. L'Ernesto s'era fatto avanti nello stupore generale, sicuro e deciso come non l'avevano mai visto. Li
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non ritorni con qualche cosa, Caterí. - No, no, — disse Caterina. - Non farlo, ti prego, Rosetta. Non è vero che io abbia fame. Non parlo di
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che le diceva Caterinuccia. - Sei stupida e anche brutta, - diceva Caterinuccia, - con solo quattro capelli e gli occhi di filo rosso! Io vorrei una
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e uno d'insalata. — Mangiamo! Mangiamo! — strillarono. Ma Bellissima stette a guardare. — Figurati, Caterì, — disse Rosetta, — che io ero tanto
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di andare presto al Palazzo del Sogno, questa sera; così potrete incontrare tutti. Per questo io vi lascio e vi auguro la buona notte. Eh, che cosa
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agio. Quante volte la mamma ed io ti diciamo: Ninetta, lava i dentini dopo i pasti! Ninetta, non spezzare le noci con i denti; non stuzzicarli con l'ago
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Il Credo Anche il Credo è una preghiera: è un atto di fede nelle principali verità della Religione. 1. Io credo in Dio Padre, onnipotente, creatore
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nell'aperta campagna e poi lo uccise. Allora Dio domandò a Caino: - Caino, dov'è tuo fratello Abele? - Rispose il cattivo: - Non lo so: son forse io il
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ricchissimi se temiamo Iddio, se fuggiamo il peccato, e facciamo il bene. - E il figlio rispose: - Padre, io farò tutto ciò che voi mi avete raccomandato
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Potrebbe qui muoversi il dubbio, se dai sonetti siano questi enimmi stati ridotti in stanze o da stanze in sonetti; ed io penderei per questa ultima
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loro disse: — Maestà, è mai possibile che un topolino voglia sposare la Reginotta? Io credo che quella donna si sia beffata di voi. — Ma gli altri non
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cosa volete che vi porti dal viaggio? - La maggiore disse: - Io voglio un vestito di broccato color di rosa. - La mezzana disse: - Io voglio un vestito
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. - Io non permetto che tu mi tratti così. Siamo o non siamo amici? - Amici sempre, e io più che mai affezionato e devoto all'Altezza vostra; ma ormai, io
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matti. Io un po' mi vergognavo e un po' ero contento di farli divertire, così ho cominciato a fare il pagliaccio, anzi il pinguino, ho camminato in
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Aldo è il più ricco della classe. Dice che ha una bella camera con tante cose da far vedere, ma che di rado viene qualcuno a vederle. - Io le vedrei
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e si spengono. La porta si apre e io mostro la borsa alla mamma di Maristella, che quasi sviene per l'emozione. Comincia subito a dire dov'era, l'ho
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