?" "Che cosa?" gli domandò Giovanna. "Il lupo..." "Lo avete nominato voi, imbecille!" "Ah, già!" esclamò Nicolino, rassicurato. Giovanna si rivolse al
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sinistra... Così, mentre voi raggiungete i nemici e li prendete alle spalle, io, che nel frattempo avrò fatto il giro del mondo, potrò lealmente prenderli di
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Ma facciamo un passo indietro, anzi fatelo voi perché noi, siccome fa un caldo maledetto, siamo andati a scrivere sul tetto di casa nostra dove si
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terremoto?" "Mentre voi dormite," gridò il governatore "la vecchia lavora!" "La vecchia? Quale vecchia? Io non ho visto nessuna vecchia nella villa, ma
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signora voglio essere gentile con voi... Comandate pure il fuoco... Io me ne vado perché non voglio assistere a questo spettacolo... Sergente, prendete voi
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cabine" disse. "Io e Jolanda andiamo a riposare... Voi due sistematevi come meglio credete... Buonanotte." "Buonanotte" disse Jolanda. Giovanna e la
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dignità: "Signora," disse "il vostro contegno mi meraviglia oltremodo... Io sono un fantasma che terrorizza chiunque e voi mi trattate come una pezza da
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mille bombarde!" esclamò. "Chi è che ha sparato una cannonata?" "Sono io che ho fatto 'bum' con la bocca, capitano, per le vostre smargiassate!" "Voi mi
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tenersela accosto alla bocca, a sussurrarle tante parole tenere. E finì col dire: - Ne avete troppi de' topini, voi altri, e non potete attendere a tutti
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, — cominciò una nuvoletta ai margini del gregge, — non sentite in voi qualche cosa di strano? — È vero...! — gridarono le altre, — le nostre gocciolane si
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! — gridò Cipí ai tre passeri. Ma essi, invece di scappare, dissero agli altri: — Ah, com'è buono! Venite anche voi! Allora quasi tutti i passeri si
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vostri passeretti? — Scappare? Cosa vuoi dire? — gli rispondevano. — Qui da voi c'è un signore della notte? — Chi è? — domandavano. — Felici voi che non
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aveva gli occhi umidi dalla commozione. Il signor Goffredo gli domandò con gentilezza e con affetto: - Voi, buon uomo, avete lavorato per quella bella
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e il cuore, oggi, se voi li interrogate, i primi vi rispondono con i loro monumenti, i secondi con le loro ferite, i terzi con le rughe sulla fronte
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: - Questo è un affare vostro. Pensateci da voi. Io, quando ero in terza elementare non avevo nessuno che mi aiutasse. Eppure... - ma non seguitò per dire che
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dolenti ti cercavamo. Gesù rispose: - Perchè mi cercavate? Non sapevate voi che io devo occuparmi delle cose del Padre mio celeste? Ma poi si
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Prese dunque del pane, benedisse, e mangiate; lo spezzò e dandolo a' suoi Apostoli disse: - questo è il mio Corpo, che sarà sacrificato per voi. Poi
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piangente. Il Crocifisso ci insegna quanto l'anima è preziosa, se per salvarla, Gesù ha data la vita. Esclama S. Paolo: - Voi siete stati comprati a un
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nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Io sono con voi fino alla fine del mondo. Detto questo, sotto i loro occhi, si sollevò in
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Una sosta. - Voi sapete - seguitava raccontando il signor Goffredo ai tre ragazzi che ascoltavano a bocca aperta - che fu il re Vittorio Emanuele II
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pericolo? — domandò Sergio al padre. Sergio non aveva detto «un ragazzo zoppo» perchè come voi ricordate, ragazzi, a questo racconto del signor
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italiana, aveva dati i natali, come voi già sapete, a Giuseppe Garibaldi. Il sacrificio fu dunque doloroso, ma il bene supremo della Patria lo rese, in
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Settembrini ed il filosofo Silvio Spaventa, che avevano una sola colpa: l'ardente amore per la Patria. Voi non potete farvi un'idea di quei sepolcri di vivi
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vuoi? - chiese uno di quei giovani serio e affamato. - Non lo so. - E allora torna da dove sei venuto. - Io voglio stare con voi. - Ma non sai che
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gruppo di case e delle strade che le dividono. Voi potete così disegnare, alla buona, una piccola frazione del Comune: una palazzina e quattro casette
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sentieri, che si perdono nei prati, e nei campi arativi, e fra le viti e nei boschi. Ma voi vedete anche quelle righe nere più dritte, che attraversano la
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IL MONDO È GRANDE. Pochi di voi, fanciulli, conoscono il mondo al di là del proprio Comune. Vi sono, è vero, le ferrovie, le tramvie, le automobili
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secca per il ferito, che in pochi giorni guarì. Quando ritornarono dissero ai fascisti: - Veniamo con voi a Roma! - e concessero una buon ospitalità. Ma
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ancora tenero facendolo ondulare come una maretta. - Si, questo è grano - disse il signor Goffredo - Tornate indietro! Guai a chi di voi si permette di
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dialetto con la sicurezza che voi, pur conservando le vostre caratteristiche provinciali o cittadine, imparerete molto bene la lingua italiana che è
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VOI SAPETE come la penso! - dice Alo. - Non c'è altro da fare che andare in quella sudicia cantina diroccata, in quel covo di delinquenti e
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critico. Che ne pensate voialtri crociati? È infatti a voi che la banda del Nord ha dato i maggiori grattacapi. I crociati non ci stanno a pensar
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delle sue edizioni. Ritento oggi la stessa prova col «GIOVINETTO CAMPAGNUOLO» scritto per le scuole dei fanciulli: e presento a voi, signori Maestri
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compassione, — disse, — e vi cedo il posto. Farete voi da infermiera —. Allora tutti i nani la complimentarono per il suo buon cuore, ed ella se ne andò
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tutti i bambini conoscono, quando alla sera partono per il Palazzo del Sogno, e che è inutile io vi dica, perché anche voi le conoscete. Al Palazzo del
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canticchiando sotto voce. - Sta qui il Generale? Il giovanotto alzò gli occhi e lo guardò sorridendo: - Voi arruolarti? - Sta qui il Generale? - replicò
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tutte queste opere. La Croce Rossa ve li chiede, vendendo questa campanina. Spero che nessuna di voi rifiuterà di comprarla. Quaranta vocette d'argento
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mio reparto esitavano, io lo toglievo dalla tasca e fingevo di asciugarmi il sudore dicendo: - Pazienza! Credevo che voi foste disposti a tutto per
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confidenza, ritornano, si avvicinano, assistono al lavoro. - Come voi!
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dice rimontando in sella: - Ecco fatto. Se avrete ancora bisogno di me, datemi una voce. - Volentieri, ma chi siete voi? - Io? Il generale Giuseppe
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companatico, si toccano nel gomito. Ernesto se ne accorge e dice: - Cari miei, se voi faticaste come me a guadagnarlo, vi chinereste a raccogliere le
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era bambino, non giocava quanto voi. La sua giornata era laboriosa. In piedi all'alba, studiava fino a notte. Un giorno il principino di dodici anni si
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Terenzio, ricordata l' altra domenica dalla signora Isabellina, nella qual lettera si leggono queste, parole: "Io scrivo ora a voi, il cui nome, mercè
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dottori; ma inutilmente. Più intrugli prendeva e più grasso diventava. Un giorno si presentò una vecchia e disse al Re: — Maestà, voi avete addosso una
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conosco neppur di vista! — No, Maestà. Vi rammentate d' una vecchina che vi domandò l' elemosina il giorno che voi andavate la prima volta dal ciaba
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bocconi; poi ne riempiva il grembiule e scendeva giù, nel canile. — Mamma cagna, mangiate; la mia vera mamma siete voi! - La notte dormiva lì, con
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, dovreste farmi un favore! — Parla, che cosa vuoi? — Vorrei delle fiabe nuove. Voi, che ne avete dei magazzini, dovreste darmene qualcuna. — Fiabe nuove non
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— Maestà, ho il rimedio per guarir la regina. Ma prima facciamo i patti. — Oh, bravo! facciamo i patti. — Se nascerà un maschio, lo terrete per voi
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disse — non vi arrischiate più a dire così, o guai a voi! - La povera donna, dalla paura, non disse più nulla. Però quel figliolino, ora che la sua mamma
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, - disse l'infelice rivolto a quest'ultimo - se vi rammentate, or fa appunto un anno voi voleste andare a caccia, e arrivati che fummo in un folto bosco
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