Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 MIEI  CARI NIPOTINI
biglietti viaggio aereo amici Jörg Hai - Sarete ospiti  miei  et dei miei figli in Chicago - Dopo gara Akron invitovi
viaggio aereo amici Jörg Hai - Sarete ospiti miei et dei  miei  figli in Chicago - Dopo gara Akron invitovi trascorrere qui
LIBRI DELLA FESTA I lettori della "Biblioteca dei  miei  Ragazzi" hanno accolto con grande entusiasmo questa
per cacciare gli Austriaci. «La mia vita, la vita dei  miei  figli, le mie armi, i miei tesori, il mio esercito, tutto
«La mia vita, la vita dei miei figli, le mie armi, i  miei  tesori, il mio esercito, tutto sarà speso per la causa
a Dio le grazie più care al mio cuore: la salute per i  miei  genitori, e che i miei fratelli crescessero buoni, che i
care al mio cuore: la salute per i miei genitori, e che i  miei  fratelli crescessero buoni, che i nonni già morti godessero
di dolore Mio Dio, mi pento con tutto il cuore dei  miei  peccati, e li odio e detesto, come offesa della vostra
dirigersi ai rifugi e nei portoni delle case. Io, con altri  miei  compagni Balilla moschettieri, stavo ad un crocicchio.
scapaccione. Io mi aggrappo al manubrio della bicicletta. I  miei  compagni gridano. Giunge un ufficiale, dà ragione a me e
ogni male. La grazia vostra sia sempre con me e con tutti i  miei  cari. Così sia. Padre nostro...; Ave, o Maria...; Gloria al
I LIBRI MERAVIGLIOSI - I LIBRI DELLA FESTA - BIBLIOTECA DEI  MIEI  RAGAZZI - BIBLIOTECA DELLE GIOVINETTE - I LIBRI DELLA
ciò? «Metto danaro a interesse, mandando a scuola i  miei  figlioli; pago vecchi debiti col mantenere i miei
scuola i miei figlioli; pago vecchi debiti col mantenere i  miei  genitori». Vedi, giovinetto, come il lavoro fa l'uomo
morta: non reggeva più. - Ma - conclude sodisfatta - i  miei  soldatini sono stati così contenti dell'accoglienza che
cannone, insieme a tanti altri, minacci la mia pesca, i  miei  concittadini genovesi, i miei compatrioti italiani che
minacci la mia pesca, i miei concittadini genovesi, i  miei  compatrioti italiani che tanto sospirano? Tutti mormoravano
ho bisogno di mangiare e di far mangiare mia moglie e i  miei  due tigli. Ne convieni? (Ragazzi miei: i due contadini
Berta 8. Emma Perodi, Al tempo dei tempi... BIBLIOTECA DEI  MIEI  RAGAZZI 1. Mad. H. Giraud, Otto giorni in una soffitta 2.
le armi per difendere il mio trono, la libertà dei  miei  popoli, l'onore del nome italian9, io combatto pel dirigo
"Quale verità?" gli gridò sul volto Giovanna. "Hai ucciso i  miei  nipoti il Corsaro Verde e il Rosso!" "Ma io non ho ucciso
più dal ridere dopo tanta tristezza, tutti hanno visto i  miei  fratelli ah, ah, ah, impiccati! E li avete lasciati lì come
Sono vestiti uno di verde, l'altro di rosso! Che siano i  miei  nipoti?" "I miei fratelli!" esclamò il Corsaro Nero. "I
di verde, l'altro di rosso! Che siano i miei nipoti?" "I  miei  fratelli!" esclamò il Corsaro Nero. "I miei zii!" esclamò
nipoti?" "I miei fratelli!" esclamò il Corsaro Nero. "I  miei  zii!" esclamò Jolanda, commossa. "I miei padroni!" esclamò
Corsaro Nero. "I miei zii!" esclamò Jolanda, commossa. "I  miei  padroni!" esclamò Battista. "I miei guai!" gemette
Jolanda, commossa. "I miei padroni!" esclamò Battista. "I  miei  guai!" gemette Nicolino. "Perché i tuoi guai?" domandò il
il mio cuscus, sistemo il mio carrello e recupero i  miei  due euro... Ricomincio a lavorare. Accompagno le signore
l'ho mantenuto. Io muoio col solo dispiacere di privare i  miei  carissimi e buonissimi figli del loro amato padre, ma vi
Amate vostra madre! E porta il mio saluto a mio padre. I  miei  baci e la mia benedizione. Papà.
ribatte furioso: - Ma piantala, pilota interplanetario dei  miei  stivali! Tu, pruno nell'occhio destro della nostra tribù!
voluta, ma non ci sono più le ruote? - Così non va, cari i  miei  prodi rapinatori! Oggi stesso rimetterete tutto al suo
fatto molti sbagli. Dove ho sbagliato, professore, che i  miei  figli non mi amano più? - I figli volano via come gli
andai al Palazzo Reale, — continuò, — conobbi la Donna dei  miei  sogni. Non è una regina, e neppure una dama di corte, è
e un fazzoletto di cotone rosso. È proprio la donna dei  miei  sogni.
o uno spirito divino. Con tutto ciò, vi dovete ricordare  miei  cari saltabecchi, che la semplicità deve essere rispettata,
disposti a tutto per amore dell'Italia. - Era fatto. Ai  miei  ragazzi si accendevano gli occhi sui colori della Patria, e
cose: tu sai che io t'amo. - E Gesù gli comandò: - Pasci i  miei  agnelli, pasci le mie pecorelle. -E con tali parole lo
di salute, e di lavoro. Ascolta dunque, o giovinetto, i  miei  consigli. Con sola polenta, solo riso, o sole patate un
fingendo uno sbadiglio. Poi aggiunse un'orribile bugia: - I  miei  genitori non mi dànno da mangiare. Anselmuccio invece
dieci anni e vengo da Casablanca, in Marocco. I  miei  genitori non sono bianchi e non sono neri, perché sono
continuamente con le dita per non farli appiccicare. I  miei  fratelli, Aisha e Hussein, aiutano a preparare. Il piatto è
triste, e disse perché: — Da tre giorni il piú buono dei  miei  ultimi figli è partito da casa e non l'ho piú visto. Era
tetto c'è la moda di scappar da casa... ma ci provino i  miei  figli! Cipí, incuriosito, chiese: — Dagli altri tetti i
mi venne, un giorno, l' idea di scriverne qualche altra pei  miei  nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po'
col becco all'imposta chiusa della finestra e i  miei  cari diavoletti non osavan rifiatare avvertendo la presenza
lo guardò bene, poi disse: - Facciamo pace. Come vedete,  miei  cari ragazzi, il coraggio e la dignità del più debole
e ti conviene ricordartene, che tutti i Nani del bosco sono  miei  amici. Anche i passeri e i lupi e i cani e gli usignoli. E
DEI  MIEI  RAGAZZI (ULTIMI VOLUMI PUBBLICATI) 51. - DUE RAGAZZI E UNA
davvero il piú caro... il piú buono... il piú grande dei  miei  nati! — Anche se t'ho fatto tanto arrabbiare? Mamí a questa
e bella e andare a presentarsi al Re come cameriera. - Ai  miei  tempi, - diceva fra sè - ero bella, molto più bella di
in grandi caratteri queste lettere: S, N, A, O, I. -  Miei  giovani amici! - gridò il direttore del circo, rivolgendosi