a mangiare cibi, specialmente acidi o grassi, che siansi | lasciati | raffreddare in vasi di rame! Guai se a cuocerli si |
Il giovinetto campagnuolo I - Morale e igiene -
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la Pinuccia, scontenta. - Siamo vivi, no? Perché ci siamo | lasciati | il futuro dietro le spalle? Perché? Neanche il professore |
Tutti per una -
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a caccia, e arrivati che fummo in un folto bosco, i falchi, | lasciati | liberi, acchiapparono due colombe bianche col collarino |
Al tempo dei tempi -
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e lì nascosta, aggrappata, felice, non li avrebbe più | lasciati | mai, mai! Almanaccando tutto ciò nel suo povero cervellino |
Una famiglia di topi -
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e quando queste giunsero le fece caricare di monete; poi, | lasciati | alcuni cavalieri a guardia del tesoro, andò a Palermo. Dopo |
Al tempo dei tempi -
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e Alvise Benedetti? La grande battaglia li aveva | lasciati | illesi? Dubbio tremendo! Ma per quel giorno dovettero |
Il ponte della felicità -
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visto i miei fratelli ah, ah, ah, impiccati! E li avete | lasciati | lì come semaforo! Ih, ih, ih, ih!" "Non erano i vostri |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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visitare e confortare i compagni che Lorenzo Sagredo aveva | lasciati | allora allora. Erano spettrali, con le barbe incolte e le |
Il ponte della felicità -
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un attimo di riflessione. Si rivolse al Cacicco. "Che siano | lasciati | liberi!..." comandò con voce secca. Quindi, rivolta ai due: |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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Nicolino, tristamente."E quel maledetto Trencabar li ha | lasciati | appesi lì per un anno!" "Tanto tempo?" domandò stupito il |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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la sorte di molti altri quadri che Lorenzo Sagredo aveva | lasciati | nel suo studio. Da oltre due mesi la mamma giaceva |
Il ponte della felicità -
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