d'oro. - Parole d'oro - intervenne il signor | Goffredo | di dietro l'albero. Non c'era da meravigliarsi. I contadini |
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a volte hanno una saggezza superiore ad altri. Il signor | Goffredo | chiamò i due contadini, parlò loro con molta gentilezza, |
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- Si conceda pure un'ora di più di riposo - disse il signor | Goffredo | - oggi è domenica. - Di domenica non sì lavora! - esclamò |
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tutto, e specialmente di ciò che non capiscono. Il signor | Goffredo | fece loro cenno di tacere: e si sa bene che gli scolari, |
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Anselmuccio e Cherubino tesero l'orecchio. Il signor | Goffredo | aveva capito che si trattava fra quei contadini di una |
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di indole, avevano preso gusto ai racconti del signor | Goffredo | e lo pregarono di accompagnarli la domenica seguente in |
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il muro di una trattoria campestre. Naturalmente il signor | Goffredo | aveva fatto portare ciambelle e acqua. Che paziente e |
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con gli occhi «Fate un po' quello che volete». Il signor | Goffredo | rispose a Sergio: - La domenica scorsa siamo andati a Villa |
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dire, bambini miei, che è un nome onorato. É il professore | Goffredo | Riga. Quando Sergio, Cherubino e Anselmuccio entrarono con |
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Cherubino. - Non hai una sete da morire - rispose il signor | Goffredo | con la sua solita voce paziente - Vedi? Sergio ha anche lui |
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i ragazzi furono calmi dall'ardore del giuoco il signor | Goffredo | esclamò: - Credevate che mi fossi dimenticato di voi? - e |
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- Ricordati, Cherubino - disse con molto affetto il signor | Goffredo | - che domani, avendo sete, ti potrà accadere di dover bere |
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di ottant'anni, ma autoritario e risoluto. Ma, come cantò | Goffredo | Mameli, |
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aveva gli occhi umidi dalla commozione. Il signor | Goffredo | gli domandò con gentilezza e con affetto: - Voi, buon uomo, |
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Il vecchio carpentiere rapito dalla gentilezza del signor | Goffredo | e dalla curiosità dei ragazzi, disse: - Vengano un momento |
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quello che ho. Era commovente quell'ospitalità. E il signor | Goffredo | permise che i ragazzi approfittassero. Quando ebbero |
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Il signor | Goffredo | era andato alla scuola per ricondurre Sergio a casa vide ad |
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i nostri amici. Il signor | Goffredo | aveva pensato con molto buon senso che i ragazzi, sia pure |
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SIGNOR | GOFFREDO | RACCONTA. Così i nostri personaggi, il signor Goffredo, |
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che si debbono usare con qualsiasi persona, il signor | Goffredo | disse: - È una storia molto energica quella che vi |
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un ragazzo zoppo - seguitò con voce carezzevole il signor | Goffredo | - che abitava presso Santa Agnese, una vecchia chiesa di |
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forse un sogno? Il signor | Goffredo | aveva ascoltato con interesse l'avventura, poi, non |
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meglio che quella bottiglia se la bevessero loro? Il signor | Goffredo | non fece in tempo a rispondere alla sciocchezza del ragazzo |
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- Era proprio una strana condizione - seguitò il signor | Goffredo | - quella fra il Re d' Italia e il Pontefice. Fra loro era |
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mangiare senza sporcarsi la faccia, amici miei) il signor | Goffredo | disse: - Proprio su questa strada li ho visti arrivare. - |
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dei suoi compagni di martirio. E un giovane poeta genovese, | Goffredo | Mameli, incitò gli Italiani alla riscossa, rievocando gli |
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CIRCO EQUESTRE. Il cane. Il signor | Goffredo | dopo questi due racconti eroici ma un po' tristi, pensò che |
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posteriori. - Il cane - disse nell' intervallo il signor | Goffredo | a Sergio, ad Anselmuccio e a Cherubino è davvero l'amico |
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come voi ricordate, ragazzi, a questo racconto del signor | Goffredo | era presente anche Anselmuccio che era zoppetto. Il signor |
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era presente anche Anselmuccio che era zoppetto. Il signor | Goffredo | rispose: - La tua osservazione è giusta: ma il sergente |
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inganna i nemici. Il signor | Goffredo | sorrise e seguitò il racconto del piccolo eroe della presa |
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grande luce dell'Italia. Terminato il racconto, il signor | Goffredo | si accorse che Sergio era pensoso, che Anselmuccio piangeva |
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come una maretta. - Si, questo è grano - disse il signor | Goffredo | - Tornate indietro! Guai a chi di voi si permette di |
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spirito per la campagna - aggiunse sorridendo il signor | Goffredo | - che in questi anni sono avvenute fra città e città, |
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e affettuosi come figli. - Eppure - seguitò il signor | Goffredo | - quel maestoso animale che ha la forza di rubare dai |
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ragazzi tremarono. - Non temete - disse con calma il signor | Goffredo | - è ammaestrato a fare il cattivo per impressionarvi. |
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di cento metri. Nell'antichità - seguitò il signor | Goffredo | - capitò questo caso. Uno schiavo chiamato Androcle fuggì e |
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il suo lavoro. È l'alba - seguitò a raccontare il signor | Goffredo | - e tutti si alzano con una grande voglia di lavorare. Voi |
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rendimento agisce ad olio pesante. A questo punto il signor | Goffredo | disegnò sopra un taccuino la trebbiatrice completa, e i |
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Quando i tre ragazzi furono calmi e dissetati il signor | Goffredo | disse: - Una volta capitò questo fatto. Voi sapete bene che |
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e Fafòn, o della Carta del Lavoro. Il signor | Goffredo | non aveva ancora finita la sua appassionata esaltazione del |
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sosta. - Voi sapete - seguitava raccontando il signor | Goffredo | ai tre ragazzi che ascoltavano a bocca aperta - che fu il |
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quando udì il seguito dell'appassionato racconto del signor | Goffredo | che diceva: - Sulle mura di Porta Pia vi erano i soldati |
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compagno. - I comunisti - spiegò con dolcezza il signor | Goffredo | - sono persone che non rispettano l'ordine, il quale è il |
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e senza odi. Disse di essere lieto della visita del signor | Goffredo | e dei ragazzi e domandò in che cosa poteva servirli. - |
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- Siamo stati ospitati anche troppo bene - disse il signor | Goffredo | ringraziando. - Eh, bene, - esclamò Paolo Francesco - ora |
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avevano la mente ancora fanciullina, perchè il signor | Goffredo | parlasse loro dei grandi papi e dei grandi artisti che |
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stazzo. Rimuginando questi pensieri il signor | Goffredo | pensò che era bene far conoscere ai suoi ragazzi (ormai |
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obbligato. - Quel labirinto di bastoni - spiegò il signor | Goffredo | - serve per niungere il latte. La greggia, come vedete, è |
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è veramente grande. Secondo le regioni - continuò il signor | Goffredo | - il grano matura in periodi diversi: dipende dal sole, dal |
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varo di una nave. Il signor | Goffredo | condusse i nostri tre piccoli amici nel vicino porto di |
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incontro un giovane e bel pastore, che conosceva il signor | Goffredo | per avergli fornito molte volte formaggio fresco e |
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la loro tenacia, ad ogni macchina moderna. Il signor | Goffredo | disse a Martino: - Eppure ci sono tanti attrezzi meccanici |
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in particolare: è compito del maestro - seguitò il signor | Goffredo | visibilmente commosso - Vi dirò senz'altro che l'esercito |
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e aspra: bisogna faticare. Pensando a queste cose il signor | Goffredo | aveva deciso di non distrarre più i tre ragazzi con i suoi |
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feste, il grandioso Natale. Il babbo di Sergio, il signor | Goffredo | che ha molto viaggiato, racconta che più si va su, nelle |
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signor | Goffredo | si mise a ridere, pensando che bisogna pur avere la forza |
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Emilio Morosini, Luciano Manara! Magnifico esempio diede | Goffredo | Manieli, il giovane poeta del fatidico inno. Combattè con |
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in una volta... - Il che significa - intervenne il signor | Goffredo | - che non farai mai nulla di buono, di positivo e di |
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si convince ancora di più 100 Parole d'oro 101 IL SIGNOR | GOFFREDO | RACCONTA Pag. 102 Arriva la trebbiatrice 103 La |
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