porti? Ninetta si stringe al suo collo e le susurra: - Lo | do | a Lucrezia. È così povera! Un po' di acqua zuccherata le |
Quartiere Corridoni -
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Non parla mai e lavora sempre ed ogni volta che le | do | un soldo d'oro, lo mette da parte nella sua sacca. — Oh! — |
le straordinarie avventure di Caterina -
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movimento delle gambe. Domani farai una corsa a Milano, ti | do | l'indirizzo di una palestra, mi andrai a cercare un pugile |
C'era due volte il barone Lamberto -
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certo, che in cantina ce n' erano a bizzeffe. - Vi | do | quaranta lire di Ragù e della sua femmina. - Sì, sì, mamma; |
Una famiglia di topi -
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— Zitti! ecco del pane e del formaggio. — Ma Ranocchino | do | v' è? — È morto! - Disse così per non esser seccato. E il |
C'era una volta... -
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verso di persuaderla. — O Ranocchino, o nessuno! — Te lo | do | io Ranocchino! — E il Re, afferratolo per una gambetta, |
C'era una volta... -
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d' oro, La pelle del Re Moro, Il pesce senza fiele. Gli | do | tempo tre anni. Se no, non mi può avere. - Il Reuccio partì |
C'era una volta... -
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fare un elenco compiuto, che sarebbe troppo lungo; ma ti | do | qualche esempio in un dialogo nel quale un Tizio mi |
L'idioma gentile -
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ai suoi caldi raggi. Il sole esclamò: — Adesso gliela | do | io una lezione alle farfallette che vi hanno fatto tanto |
Cipí -
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Se ci si combina, lo prendo. — Ve lo | do | per un soldo. — Il cenciaiuolo le tolse il bimbo di braccio |
C'era una volta... -
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il Re rimase! — Qui c' è un mistero! bisogna scoprirlo. Vi | do | tempo tre giorni. — Col Re non si scherzava. I ministri |
C'era una volta... -
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le vuoi bene. - Le voglio bene. I danari che guadagno li | do | tutti a lei. - Figuriamoci quanti guadagni!... Bevi un po' |
Gambalesta -
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che a quanti giovani mi chiedon consiglio, | do | questo consiglio: - Studiate a mente. Una pagina di prosa o |
L'idioma gentile -
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po'. Se tu dici a. un bambino, per ischerzo: - Bada che ti | do | una manata o uno scapaccione -, all'orecchio della mamma |
L'idioma gentile -
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non manda me a Orta, invece? — sorride il barone. — Le | do | la mia parola d'onore che vado, mi esibisco e torno. Vado a |
C'era due volte il barone Lamberto -
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clava. "Bene," dichiarò in tono risoluto "il colpo ve lo | do | io, in testa, con l'elsa della mia spada se non uscite |
Giovanna la nonna del corsaro nero -
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si fa un po' di stile libero? Due giri del lago, ti | do | mezzo giro di vantaggio. Ottavio si scusa col dire che |
C'era due volte il barone Lamberto -
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più brevemente che posso, e a modo di onesto passatempo, | do | un piccol cenno di bizzarrìe sì fatte, e de' loro scrittori |
Il Plutarco femminile -
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La palla! Le biglie! Non vi piace più restar chiusi! Ve la | do | io! Erano parole! Il professor Raz aveva il viso severo e |
I ragazzi della via Pal -
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creduto. Con un visino dignitoso e grave, disse: — Ti | do | la mia parola d'onore che morirò! La portinaia introdusse |
I ragazzi della via Pal -
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voglia bene a me! La Società dello Stucco è una stupidità! | Do | le dimissioni! Do le dimissioni! Poi aggiunse sottovoce: — |
I ragazzi della via Pal -
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La Società dello Stucco è una stupidità! Do le dimissioni! | Do | le dimissioni! Poi aggiunse sottovoce: — Scrivete sul |
I ragazzi della via Pal -
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grosso, che gli altri chiamano «Professor» e gli fa: — | Do | you speak english? Il professore si rischiara tutto e |
C'era due volte il barone Lamberto -
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— Ebbene... — disse — me ne vado. Non mi vedrete più. Ma ti | do | la mia parola di non essere venuto qui perchè le Camicie |
I ragazzi della via Pal -
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—. Domani resterete in classe fino alle due. Ve lo | do | io lo stucco! Ed ora via, filate! — Ossequi! — dissero in |
I ragazzi della via Pal -
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— disse Boka —. Tu prendi il tram per andare a casa. Ti | do | i soldi. Mise la mano in tasca. Ma il presidente non aveva |
I ragazzi della via Pal -
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