Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: compare

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avanti.  Compare  Nunzio batteva su le macchie e sui cespi delle erbacce con
con tristezza che, la sera, avrebbe dovuto avviarsi con  compare  Nunzio verso il paese e arrampicandosi e scendendo per
buttato a traverso le due sponde, serviva da ponticello.  Compare  Nunzio, preso Cuddu per una mano a sorreggerlo, tornò a
a quel che doveva fare nella giornata. - Buona caccia,  compare  Nunzio! - Vi saluto, compare. Se avete comandi pel paese...
la tua povera mamma! Lasciategliele dare quattro scoppole,  compare  Nunzio. Gli faranno bene. Cuddu cessò di mangiare. Pino gli
Cuddu cessò di mangiare. Pino gli disse: - Non aver paura.  Compare  Nunzio non ti farà toccare neppure con un dito. È vero,
partiva all'arrivo dell'altro, quasi fossero d' intesa.  Compare  Nunzio, invece di andare difilato verso il carrubo, girò di
spuntoni. E cautamente, in mezzo agli ulivi e alle àgavi,  compare  Nunzio e Cuddu erano arrivati dietro il carrubo. Lo stormo
- Bùttati per terra e non ti muovere - disse a Cuddu  compare  Nunzio, mentre egli si addossava al tronco attendendo
- Non morde - soggiunse Pino. - E ora andiamo! - disse  compare  Nunzio a Cuddu. - Mettiti a tracolla la carniera da un lato
una tortora... Rimbóccati i calzoni. Il cane andava avanti,  compare  Nunzio dietro, e a pochi passi da lui Cuddu, un po'
po' impacciato dalla carniera e dalla gabbiola del furetto.  Compare  Nunzio se n'accorse e gli accorciò le cigne di esse. Così
che si avventa addosso a una macchia e insiste; ed ecco  compare  Nunzio che con una mano accenna a Cuddu di fermarsi... Il
occhi. Sciocco!... Hai paura? Non si move più... Cristo! E  compare  Nunzio, buttato il coniglio per terra, accorreva verso il
per non udire il botto. - Ehi!... Lampo!... Addosso!  Compare  Nunzio era balzato sur un masso, col calcio del fucile
e si buttò per terra. - Mamma mia! - Grullo! - gli gridò  compare  Nunzio. - Qua, Lampo! E Lampo accorreva col coniglio tra i
le viste di non volergliela cedere. - Ah! Sei tu! - esclamò  compare  Nunzio riconoscendo il coniglio, da esperto cacciatore. -
a farmela!... Senti come pesa! Cuddu sorrise mentre  compare  Nunzio, ficcando il coniglio nella rete della carniera, gli
dovrei rubare? - Se ti colgo!... Cuddu riferì l'incontro a  compare  Sidoro. - Avevo paura che mi frugasse - soggiunse. -
Ne hai per poco! - si era lasciato scappar di bocca  compare  Sidoro, quasi parlasse a colui. - Lo levano da capo-birro?
gli dovrai sputare in viso! - Eh, sì! Mi mette in carcere!  Compare  Sidoro crollò il capo, sorridendo. Il mercoledì appresso,
i palombi selvatici non si accostassero al carrubo, quasi  compare  Nunzio dovesse decidersi per questo a passare un'altra
spandendo molte penne per l'aria, con gran soddisfazione di  compare  Nunzio che li raccolse. E, pesandoli a uno a uno con la
sarà per tua madre. Su, marcia! Come se con questa parola  compare  Nunzio gli avesse stroncato le famose gambe! Così a stento
Non ci abbiamo pensato. - Tieni... Ti bastano?  Compare  Sidoro, tagliata da una pagnotta una bella fetta di pane, e
a casa questa sera. Se c' è qualcuno da me, mi dirai: -  Compare  Sidoro, mi manda la mamma per quel che sapete. - So io come
d'importanza; e lungo lo stradone si ripeteva le parole di  compare  Sidoro: - Sei tu quello delle fave? - Sissignore. Le
- Vieni! - con la mano. Passato l'Albero bianco, ecco  compare  Nunzio che sbucava da una viottola preceduto dal cane. -
- Sei tu, pendaglio da forca? Scappato di nuovo? - No,  compare  Nunzio... Mi ha mandato la mamma. - Dove? - Lassù. -
- poteva dire dove andava, dopo le raccomandazioni di  compare  Sidoro? - cavò di tasca la fetta di pane, e la mostrò al
pure le olive. - Buon appetito! Io prendo per qua - disse  compare  Nunzio. Cuddu, poiché si trovava in mano il pane e le
mattina Cuddu era andato, al solito, da  compare  Sidoro; e, non avendolo trovato in casa, si era diretto
birri. - Ah! - esclamò Cuddu, comprendendo ora le parole di  compare  Sidoro: Birraccio! Ne hai per poco! - Sùbito la fanno? -
un prete. Tutti, meno questi, armati di fucili da caccia.  Compare  Sidoro, con un soffione arrugginito a bandoliera e la
fosse stata un divertimento. In mezzo alla piazza,  compare  Sidoro si era fermato. Quella trentina di persone
pagherai tutte insieme! Cuddu non sapeva spiegarsi perché  compare  Sidoro e quell'uomo ce l'avessero contro costui; e,
che Cuddu le portava i due tarì guadagnati, tanto più che  compare  Sidoro avea regalato al ragazzo un paio di scarpe usate di
brutte cose e pericoli pel ragazzo e per lei. Perché  compare  Sidoro non mandava un uomo o uno dei suoi figli, o non
timori si accrebbero la sera che Cuddu le raccontò: - Oggi  compare  Sidoro non mi ha dato la solita lettera, ma due belle
tempo; pioveva da tre giorni, come in pieno inverno. E  compare  Sidoro intanto avea voluto che Cuddu fosse andato non
oggi; è impossibile - disse la mamma. - Bisogna avvertire  compare  Sidoro. - Prendi la mia mantellina vecchia. Cuddu si
sotto i piedi. - Hai paura della neve? - gli disse  compare  Sidoro. - Io non ho paura; la mamma però non vuole. -
pericolo corso e provava brividi per tutta la persona. -  Compare  Ignazio dov' è? - domandava. Quasi coloro che stavano là,
potessero conoscerlo a dargliene notizia. - Chi è cotesto  compare  Ignazio? - rispondeva una signora premurosamente. - Il mio
detto colui. E rimase, sentendosi chiamare da lontano: -  Compare  Ignazio! Compare Ignazio! - Tu! Gli vennero le lacrime agli
rimase, sentendosi chiamare da lontano: - Compare Ignazio!  Compare  Ignazio! - Tu! Gli vennero le lacrime agli occhi e si
Cuddu, che scoppiava in pianto, balbettando: - Oh,  compare  Ignazio! - Che cosa è stato? Che cosa è stato? - Non lo
esserne orgoglioso. Si è fatto onore; avrà una medaglia.  Compare  Ignazio non credeva ai suoi orecchi. - Ti sei...
parole: - Ti sei battuto? - spalancava gli occhi in viso a  compare  Ignazio, sorridendogli col solito sorriso da scioccherello
quel che gli domandavano. - Com' è stato? - insisteva  compare  Ignazio. - Non lo fate affaticare parlando; i dottori non
sedere sul letto, gridando: Viva Garibaldi! Cuddu accennò a  compare  Ignazio di farsi da parte. Aveva cessato di piangere; il
dei picciotti... Anche voi siete delle Squadre? - domandò a  compare  Ignazio, che si era messo sull'attenti e respirava appena.
Cuddu. - Lo mandò il Comitato. Alla dilucidazione di  compare  Ignazio il Generale accennò lievemente col capo e sorrise.
- Come ti chiami? - Cuddu. - Domenico Costa - corresse  compare  Ignazio. - Di che paese? - Da Ràbbato, provincia di
uno del suo séguito. - Come avete detto? - domandò questi a  compare  Ignazio. - Domenico Costa, da Ràbbato, provincia di
di Catania. Ma, appena Garibaldi si fu allontanato,  compare  Ignazio, che non sapeva spiegarsi come Cuddu fosse stato
guanciali, e: - Lasciatelo tranquillo - raccomandò a  compare  Ignazio. - Quella poveretta di tua madre!... Le faccio
di tua madre!... Le faccio scrivere! Tornerò domani. E  compare  Ignazio uscì dall'ospedale, gesticolando come chi non
- Nessuno. - Torna mercoledì, alla stessa ora. E bada!  Compare  Sidoro prese tra l'indice e il pollice d'una mano le labbra
- sbraitava. - Arrestatelo! - ordinò il signore in tuba.  Compare  Sidoro, afferratolo pel petto, toglieva di mano la pistola
il carcere là vicino. Quel furibondo cominciò a sputarli.  Compare  Sidoro lo tratteneva a stento. - Viva l' Italia! Viva l'
cartellone venne affisso al muro, allato alla merceria di  compare  Sidoro, ed egli vi si piantò davanti da sentinella, col
in Corpo di guardia. Cuddu si avvicinava intanto a  compare  Sidoro. - Ero venuto, per la lettera... - gli disse
ferisce o ammazza, sarà fucilato - ripeteva ad alta voce  compare  Sidoro. - Ora andrete al molino senza pagare la polizza...
io. Se vuoi giocare, ecco dei ragazzi. Così dicendo,  compare  Cosimo, che lo teneva per la manica della giacchetta, lo
I carrettieri di Ràbbato da che parte arrivano - domandò a  compare  Cosimo che ricom- pariva con la pipa in bocca e le mani
smania di vedere ancora cose nuove, luoghi nuovi. Giacché  compare  Ignazio partiva per Messina con la Squadra, perché non lo
spazzava il pavimento con una granata di vimini. - Dov' è  compare  Cosimo? - Eccolo qua! - rispose una voce di fondo allo
dondolandosi lentamente, un omaccione. - Ah, siete voi,  compare  Ignazio! Che avete? Un braccio rotto? - Una palla dei
i carrettieri di Ràbbato... Senza interesse, s' intende,  compare  Cosimo. Pago io. - Ho due tarì - disse Cuddu vivamente. -
madre, poveretta. - Sei ricco, e nessuno lo sa! - replicava  compare  Cosimo, ridendogli in faccia. Cuddu trasse di tasca la
la moneta d'argento e la mostrò. - Questa, si fa così! E  compare  Cosimo, che era di umore allegro, finse di mettersela in
quando verranno i carrettieri di Ràbbato, dicevo, - riprese  compare  Ignazio - lo rimanderemo via con qualcuno di loro. Sempre
per Messina, con le Squadre, tra qualche giorno - soggiunse  compare  Ignazio. Cuddu mangiava avidamente, intingendo il pane
il pane nelle due uova in tegame che la moglie di  compare  Cosimo gli avea messo davanti. Ella intanto lo interrogava.
fuori dell'uscio. Ma egli, pensava, sarebbe andato prima da  compare  Sidoro, e si sarebbe fatto accompagnare da lui. - E non
Figlio di buona donna, che tale è tua madre! Era la voce di  compare  Ignazio. Scopertolo, accorreva verso di lui, minacciandolo
Mia madre... Glielo dirà il carrettiere che mi ha visto da  compare  Cosimo. - Ma che! Ti pare che andiamo a spasso? Andiamo a
ti dico! Torna addietro, sempre per lo stradone. Va' da  compare  Cosimo! - Voi non vi siete più fatto vedere là... - Hai
Questo stupido s'immagina che andiamo a ballare! - esclamò  compare  Ignazio, rivolgendosi ai compagni che si erano fermati a
di coscienza di condurre un ragazzo al macello - soggiunse  compare  Ignazio. - Avanti! Avanti! All'ordine di colui che portava
galloni dorati, i militi della Squadra si misero in marcia.  Compare  Ignazio abbozzò un gesto significante: - Che posso farci? -
fucile in ispalla, quasi fosse stato un milite. E quando  compare  Ignazio glielo tolse, accorgendosi che il ragazzo era
di nuovo in colonna. - Fermati qui! Non ti muovere! - urlò  compare  Ignazio, afferrando Cuddu per un braccio. - Non senti come
olivi. - Mamma mia! Mamma mia! - gemeva Cuddu. E chiamò: -  Compare  Ignazio! Quasi quegli potesse esser là e, tra quel gran
sentire, consolandosi un po' col ripensare le parole di  compare  Nunzio: - Ti condurrò io dalla tua mamma domani sera. Non
a sognare, la mattina, destato dal rumore che faceva  compare  Nunzio sbattendo gli stivaloni inzaccherati agli spigoli
E gli indicò come doveva fare. Intanto aggiornava.  Compare  Nunzio, infilatisi gli stivali, caricato il fucile a due
voleva andare, con le Squadre, e portare il fucile di  compare  Ignazio. Appena questi sarebbe venuto a trovarlo, glielo
a mezza via: - Eccomi qua! - Non lo avrebbe rimandato.  Compare  Cosimo fumava zitto zitto, con le mani dietro la schiena,
io; me li renderai - fece uno dei ragazzi. Cuddu accettò.  Compare  Cosimo sorvegliava il giuoco, con la pipa in bocca e le
di bottoni. Non sapendo che farsene, li rese ai ragazzi.  Compare  Ignazio non si era fatto vivo. Ora lo stallatico
piange! - Glielo riporterete voi, sul carro - intervenne  compare  Cosimo. Cuddu si sentì stringere il cuore. E appro-
chiasso, contento di esser sfuggito alla sorveglianza di  compare  Cosimo e di essere arrivato in tempo per partire con le
Poteva andare avanti un bel pezzo, prima di ricercare  compare  Ignazio o qualche altro. E infatti fece così, andando
impacciati ed erano la disperazione dell' istruttore.  Compare  Sidoro, grasso e tondo, con la pancia in fuori, sempre in
spicce, gli aveva dato quattro pugni. Si erano azzuffati.  Compare  Sidoro, accorso, li divise, e condusse Cuddu in disparte. -
- Non dirle niente. Vieni: Lascia fare a me. Cuddu trovò  compare  Sidoro con quel cavaliere in tuba, vestito tutto di nero,
- E chi m' insegna la via? - Te la insegno io - disse  compare  Sidoro. - Non potrai sbagliare. Prenderai lo stradone, e
non aver paura... Già non baderanno a lui - soggiunse  compare  Sidoro, rivolgendosi a quel signore che stava muto e pareva
carretto per carità; ma ti porteranno; vedrai. Più tardi,  compare  Sidoro, accompagnato Cuddu fino alla punta dello stradone,
di botto il pagliaio diventa una reggia; e tì, tìriti, tì,  compare  la ragazza e si mette a ballare.
vedi?Tanti, e minori di te, già si guadagnano il pane. -  Compare  Nunzio mi ha detto: fa' il cacciatore. - Mestiere da
averli ora. - I danari fanno comodo sempre e a tutti,  compare  Sidoro! La poverina guardava, commossa, la moneta di
La mattina dopo, all'alba, Cuddu picchiava alla porta di  compare  Sidoro. - Bravo! - egli fece. - Sta' attento a quel che ti
Ho capito - disse Cuddu con gravità che fece sorridere  compare  Sidoro. - E la colazione?... Non ti ha dato nulla tua
l'occhio. Dieci tarì gli sembravano somma enorme. Trovò  compare  Sidoro che pareva leticasse con quattro persone;
della merceria, posando a terra il fagotto, aspettando che  compare  Sidoro si accorgesse della sua presenza, perché in quel
- gli domandò uno di coloro, vedendolo stare in ascolto. -  Compare  Sidoro, - disse Cuddu - mi manda la mamma, per quel che
del Generale, porse la lettera, cavandosi, il berretto. -  Compare  Sidoro vuole la risposta. Vedendolo sorridere, Cuddu prese
- ricòrdati che hai avuto una carezza da Garibaldi! - Ah,  compare  Sidoro! Che tradimento mi avete fatto. Comare Concetta era
passavano torme di soldati napoletani diretti a Catania.  Compare  Sidoro e quei del Comitato si erano serviti di suo figlio
loro. Chi sa che n'era del ragazzo? E la sera che  compare  Sidoro gliel'accompagnò a casa sano e salvo, le parve di
di affacciare il naso fuori dell'uscio, dalla paura che  compare  Sidoro non le facesse qualche altro tradimento. Tutto il
mi prendesse per forza. - Ora potete stare tranquilla. Così  compare  Sidoro cercava di rassicurare la madre di Cuddu. - Se tu me
si era visto ammanettato alla maniera di quei due. Giacché  compare  Sidoro e l'uomo dalla barba nera, lassù, avevano paura del
fatto bastonare, ma non avrebbe mai detto: - Mi manda  compare  Sidoro. - Gli dovrai sputare in faccia! - E gli sputava in
Infatti, mentre Cuddu mangiava il pane e il cacio che  compare  Sidoro gli avea dato, il nevischio diminuiva. Il cielo,
- Il Generale ; ho una lettera per lui. - Chi ti manda? -  Compare  Sidoro. È lettera d' importanza. - D'onde vieni? - Da
niente delle lettere! La poveretta tremava, pensando che  compare  Sidoro si era servito di suo figlio per la rivoluzione. E
È VIVERE PER LA GLORIA Un ragazzetto di una decina d'anni  compare  oggi nel cortile dell'oste, affaccendato ad imbottigliare
un altro. - Senti l'eco? - disse il ragazzo. - Ha sparato  compare  Nunzio il cacciatore, e son parsi due colpi. La roccia
una persona che fa il verso... Ha ammazzato un coniglio  compare  Nunzio. Ce n'è tanti tra le fratte. Si udiva l'abbaio di un
un po' di pane e cacio, mentre il padre di Pino e  compare  Nunzio il cacciatore, venuto a ricoverarsi colà, fatta una
e avrebbe voluto destarsi, alzarsi e andare in cerca di  compare  Ignazio, e tornare dalla sua mamma. Sentiva un gran caldo
a Messina e quando la figlia gli  compare  davanti, le dice: - Tieni, ecco che cosa ti manda il Re, -
davanti alla macchina da presa e la sua testa di rapa  compare  in primo piano? Sorrideva come un... caciocavallo: dalla
E anche Delfina. Sono belli i nomi in cui nessuna lettera  compare  piú di una volta. Qualche volta sono belli anche gli altri.
non li avesse mai visti. Vede Delfina e un timido sorriso  compare  sul suo faccino. — Delfina, — dice, — vuole diventare la