Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: di

Numero di risultati: 1414 in 29 pagine

  • Pagina 3 di 29
il tuo Regno. Il Regno  di  Dio è senza confini: tutta la terra è il Regno di Dio. Ma
Il Regno di Dio è senza confini: tutta la terra è il Regno  di  Dio. Ma esso non è un regno materiale; è un regno tutto
un regno materiale; è un regno tutto spirituale. P un Regno  di  anime. È il regno del bene. Dove si fa del bene, là è il
È il regno del bene. Dove si fa del bene, là è il regno  di  Dio, come là dove si fa del male è il regno del diavolo.
è il regno del diavolo. Quando adunque chiediamo il Regno  di  Dio, noi chiediamo il trionfo di Dio su gli uomini;
adunque chiediamo il Regno di Dio, noi chiediamo il trionfo  di  Dio su gli uomini; chiediamo che i figli conoscano il
i veri buoni nel mondo, e più si allargherà il Regno  di  Dio. Ma c'è pure il Regno visibile di Dio. È la Santa
allargherà il Regno di Dio. Ma c'è pure il Regno visibile  di  Dio. È la Santa Chiesa cattolica che ha per capo il Papa,
da tanti secoli soffre, combatte e prega. Ma il vero Regno  di  Dio, di cui la Chiesa è un'immagine e una preparazione, è
secoli soffre, combatte e prega. Ma il vero Regno di Dio,  di  cui la Chiesa è un'immagine e una preparazione, è il
buoni. Anche chi, in questa vita, non ha neppure un palmo  di  terra al sole, se sarà stato buono, un giorno erediterà,
però non parlava del Monte Rosa, ma della Torre Eiffel  di  Parigi. E non parlava di monti, ma di ponti. Una terribile
Monte Rosa, ma della Torre Eiffel di Parigi. E non parlava  di  monti, ma di ponti. Una terribile confusione. Questo non
ma della Torre Eiffel di Parigi. E non parlava di monti, ma  di  ponti. Una terribile confusione. Questo non impedisce al
Questo non impedisce al solerte cronista britannico  di  scendere ogni mattina a Orta in motocicletta a svolgere il
mattina a Orta in motocicletta a svolgere il suo lavoro.  Di  solito arriva in tempo per la conferenza stampa del
— Dodici polli, sette conigli, pasta, riso, formaggi  di  cinque qualità, trenta chili di frutta, caffè, zucchero,
pasta, riso, formaggi di cinque qualità, trenta chili  di  frutta, caffè, zucchero, sale. — Quanto sale? — Due
caffè, zucchero, sale. — Quanto sale? — Due pacchetti  di  quello fino e due di quello grosso. Quando Duilio monta in
sale. — Quanto sale? — Due pacchetti di quello fino e due  di  quello grosso. Quando Duilio monta in barca per trasportare
da questa parte, Duilio! Sorridi! Alza bene quel mazzo  di  banane. I fotografi dànno del tu a tutti. Di ritorno
quel mazzo di banane. I fotografi dànno del tu a tutti.  Di  ritorno dall'isola, Duilio è seguito da un corteo di barche
tutti. Di ritorno dall'isola, Duilio è seguito da un corteo  di  barche stracolme di cronisti, che fanno domande e prendono
Duilio è seguito da un corteo di barche stracolme  di  cronisti, che fanno domande e prendono appunti: — Cos'hanno
— A che età si è sposato? — Quanti figli ha? — Quanti litri  di  vino beve in un giorno? Eccetera, ogni sorta di domande. Ma
litri di vino beve in un giorno? Eccetera, ogni sorta  di  domande. Ma i giornalisti, a differenza dei fotografi, gli
dai poliziotti e dai vigili urbani. Arrivano venditori  di  palloncini, di noccioline, di torroni, di mandorle tostate.
e dai vigili urbani. Arrivano venditori di palloncini,  di  noccioline, di torroni, di mandorle tostate. C'è anche uno
urbani. Arrivano venditori di palloncini, di noccioline,  di  torroni, di mandorle tostate. C'è anche uno che vende,
venditori di palloncini, di noccioline, di torroni,  di  mandorle tostate. C'è anche uno che vende, chissà perché,
o a bivaccare dove può, bevendo birra e masticando panini.  Di  notte vengono anche quelli di Gozzano, di Borgomanero, di
birra e masticando panini. Di notte vengono anche quelli  di  Gozzano, di Borgomanero, di Omegna e di Gravellona, che di
panini. Di notte vengono anche quelli di Gozzano,  di  Borgomanero, di Omegna e di Gravellona, che di giorno non
Di notte vengono anche quelli di Gozzano, di Borgomanero,  di  Omegna e di Gravellona, che di giorno non hanno tempo
anche quelli di Gozzano, di Borgomanero, di Omegna e  di  Gravellona, che di giorno non hanno tempo perché lavorano.
di Gozzano, di Borgomanero, di Omegna e di Gravellona, che  di  giorno non hanno tempo perché lavorano. Riescono a sapere
pendolari: quanti polli ha comprato Duilio e quanti litri  di  vino ha bevuto. Il sabato e la domenica arrivano, con tutti
con tutti i mezzi, i milanesi, i torinesi e gli industriali  di  Busto Arsizio. Duilio, quando parte per l'isola, qualche
orfani. — Ma se sono già tutti grandi, sposati e padri  di  famiglia! — Pensa ai tuoi nipotini. — Guarda lí come si
giornalisti e intervistati dalla televisione. — Ti piace  di  piú Zorro o l'Uomo Ragno? — Sei piú bravo in cibernetica o
continuato. I commercianti portano il sindaco in palma  di  mano, come se fosse tutto merito suo. La banca locale ha
C'è sempre qualcosa da commentare: ora un avvocato  di  Milano organizza un torneo di calcio notturno, ora un
commentare: ora un avvocato di Milano organizza un torneo  di  calcio notturno, ora un venditore ambulante di cavatappi si
un torneo di calcio notturno, ora un venditore ambulante  di  cavatappi si mette a dare dimostrazione pubblica della
si mette a dare dimostrazione pubblica della bontà  di  quegli oggetti, utilissimi per chi possieda bottiglie
per chi possieda bottiglie tappate. Poi ci sono concerti  di  clavicembalo e di strumenti a percussione, esibizioni di
bottiglie tappate. Poi ci sono concerti di clavicembalo e  di  strumenti a percussione, esibizioni di gruppi corali, corse
di clavicembalo e di strumenti a percussione, esibizioni  di  gruppi corali, corse nei sacchi. I contadini della zona si
Milano. Ne scendono per primi ventiquattro signori vestiti  di  grigio scuro. Poi ne scendono altri ventiquattro signori,
altri ventiquattro signori, un po' piú giovani, vestiti  di  blu. Quarantotto camicie bianche e quarantotto cravatte
mai? Sono i ventiquattro direttori generali delle banche  di  proprietà del barone Lamberto, ciascuno con il suo
respiro. Chi ha mai visto ventiquattro direttori generali  di  banca in una volta sola? In carne ed ossa, con le scarpe
si levano tutti insieme quarantotto cappelli, in segno  di  rispetto. Se li rimettono. Restano lí in piedi, immobili, a
in piedi, immobili, a guardare. La stampa e gli altri mezzi  di  comunicazione di massa vanno all'assalto del gruppo,
a guardare. La stampa e gli altri mezzi di comunicazione  di  massa vanno all'assalto del gruppo, sparando domande in
da Duilio. Il messaggio dice: Gentili signori, vi ringrazio  di  esservi disturbati per me. Vi spero in buona salute. La mia
spero in buona salute. La mia è ottima. Due ore al giorno  di  palestra non riescono nemmeno a farmi sudare. Vi pregherei
palestra non riescono nemmeno a farmi sudare. Vi pregherei  di  procurarmi gli attrezzi occorrenti perché io possa
DEL BARONE LAMBERTO NOSTRO PRIGIONIERO ESIGIAMO LA CONSEGNA  DI  VENTIQUATTRO MILIARDI, UNO PER CIASCUNA DELLE SUE BANCHE.
cui si fa conoscenza con alcuni dei principali personaggi  di  questa storia pag. 7 II In cui si apprende che il conte di
di questa storia pag. 7 II In cui si apprende che il conte  di  Trencabar ha un figliolo e si conosce un terribile capitano
ambrosiano-spagnolo 20 III In cui si rimane stupiti  di  fronte alla formidabile cultura del maggiordomo Battista 38
maggiordomo Battista 38 IV In cui ci imbattiamo in qualcuno  di  quei maledetti spagnoli ai quali si è alluso nel capitolo
scherzi, rivelando così la vera origine storica del modo  di  dire "fare scherzi da prete" 73 VI In cui si vede che la
"fare scherzi da prete" 73 VI In cui si vede che la storia  di  Romeo e Giulietta può ripetersi anche in piena foresta
può ripetersi anche in piena foresta vergine e nell'interno  di  un tempio incas 102 VII In cui si assiste al Gran Consiglio
aver avuto a che fare con la terribile vecchia decisero  di  lasciare la loro onorata professione di pirata per darsi
vecchia decisero di lasciare la loro onorata professione  di  pirata per darsi all'ippica 120 VIII In cui ritroviamo il
all'ippica 120 VIII In cui ritroviamo il vecchio conte  di  Trencabar, padre di Raul, e vediamo che, nonostante la sua
VIII In cui ritroviamo il vecchio conte di Trencabar, padre  di  Raul, e vediamo che, nonostante la sua carica di
padre di Raul, e vediamo che, nonostante la sua carica  di  governatore di Maracaibo, ha anche lui i suoi guai 130 IX
e vediamo che, nonostante la sua carica di governatore  di  Maracaibo, ha anche lui i suoi guai 130 IX In cui si fa la
si trovi in questo momento, spintovi dal caso o da vaghezza  di  solitarie meditazioni 191 XI In cui si rimane di stucco
vaghezza di solitarie meditazioni 191 XI In cui si rimane  di  stucco apprendendo qualche cosa di veramente nuovo
191 XI In cui si rimane di stucco apprendendo qualche cosa  di  veramente nuovo riguardante un certo semaforo 205
ancora non sa soffiarsi bene il naso, e che ha l'incarico  di  lucidare le scarpe che i pensionanti lasciano fuori
scarpe che i pensionanti lasciano fuori dell'uscio, in casa  di  Madama Sveglia, ha lìn appartamento davvero splendido. In
frange d'oro; agli angoli del salotto vi sono quattro zanne  di  elefante, e dovunque si possono vedere tigri e leoni
e un pappagallo che dice a Pippo: — Buon giorno, padrone —.  Di  guardia sta un cane che è bravissimo a sfondare i cerchi di
Di guardia sta un cane che è bravissimo a sfondare i cerchi  di  carta. Appena giunti Caterinuccia lasciò un momento Tit per
casa. C'era una cucina con tante piccolissime pentole  di  coccio e parecchie bambole che parlavano e camminavano.
e camminavano. Inoltre vi trovò un cassettone ricco  di  scompartimenti con tutti i corredi delle bambole. La cucina
con tutti i corredi delle bambole. La cucina era fornita  di  piattini tazze e posate, e di strofinacci e anche di forme
La cucina era fornita di piattini tazze e posate, e  di  strofinacci e anche di forme per fare i dolci con la
di piattini tazze e posate, e di strofinacci e anche  di  forme per fare i dolci con la farina; e di un gatto quasi
e anche di forme per fare i dolci con la farina; e  di  un gatto quasi appena nato con un collaretto. I bambini
Soltanto Caterinuccia poté penetrare nel suo appartamento  di  giorno, grazie al viaggio straordinario che aveva compiuto
aveva compiuto con Tit. Ella andò a guardare anche la casa  di  Rosetta; sulla porta era scritto: Signora Rosetta in una
sulla porta era scritto: Signora Rosetta in una targa  di  ottone lucido, ma Rosetta non c'era. Le stanze erano
lucido, ma Rosetta non c'era. Le stanze erano tappezzate  di  carta a fiori e alle pareti erano appoggiati grandi armadi
a fiori e alle pareti erano appoggiati grandi armadi pieni  di  biancheria. C'era abbondanza di polli arrosto, di pane
grandi armadi pieni di biancheria. C'era abbondanza  di  polli arrosto, di pane caldo e di calze da rammendare
pieni di biancheria. C'era abbondanza di polli arrosto,  di  pane caldo e di calze da rammendare riunite dentro un cesto
C'era abbondanza di polli arrosto, di pane caldo e  di  calze da rammendare riunite dentro un cesto presso una
simile a un castello era addormentato; tutte le bestie  di  quel palazzo dormono durante il giorno. Tit non ha una
oscura in cui si nascondono i banditi fra un precipitare  di  torrenti. In un chiostro che odora d'aranci e di giacinti,
di torrenti. In un chiostro che odora d'aranci e  di  giacinti, presso fontane bianche, passeggiano molte
chiusi in reti d'oro. Caterinuccia avrebbe desiderato  di  visitare tutto il Palazzo, ma dovette ritornare vicino a
ritornare vicino a Tit che in fondo non rimpiangeva troppo  di  non potervi andare anche lui perché lo conosceva tutto da
Il nostro popolo aveva compreso ch'era giunta l'ora  di  strappare al giogo austriaco le terre irredente, e con
canzoni del nostro Risorgimento suonavano su le labbra  di  tutti, e con esse si accompagnavano i canti che esaltavano
esse si accompagnavano i canti che esaltavano il riscatto  di  Trento e di Trieste:
i canti che esaltavano il riscatto di Trento e  di  Trieste:
da quando principiai, mi persuasi che il metodo migliore  di  studiare era quello di raccogliere con la penna e di
mi persuasi che il metodo migliore di studiare era quello  di  raccogliere con la penna e di disporre nella mia raccolta
di studiare era quello di raccogliere con la penna e  di  disporre nella mia raccolta il materiale della lingua come
come si dispongono i libri nelle biblioteche, per ordine  di  materie. Mi fissai prima una serie di titoli, sotto i quali
per ordine di materie. Mi fissai prima una serie  di  titoli, sotto i quali potessi raggruppare tutte le voci e
dei titoli, e sotto ciascun titolo feci una seconda serie  di  divisioni. Per esempio, nel quaderno Natura: - Cielo, mare,
morali, uno per il movimento (sia d'esseri viventi, sia  di  cose inanimate), uno per il vestire, per il mangiare, per
io tirai innanzi egualmente, con la persuasione che nessuna  di  quelle opere, anche se più ampia e meglio ordinata,
che andavo facendo io medesimo; perchè fra il materiale  di  lingua scelto e raccolto da altri e quello scelto e
Il primo è che, ricorrendo ogni tanto ciascuna serie  di  note, per l'affinità che è fra di esse, che l'una tira
ogni tanto ciascuna serie di note, per l'affinità che è fra  di  esse, che l'una tira l'altra come le ciliege, molto
piacevole il rileggerle. Ogni volta ch'io ripasso ciascuna  di  quelle filze di parole e di modi di dire, che si
Ogni volta ch'io ripasso ciascuna di quelle filze  di  parole e di modi di dire, che si riferiscono tutti a un
volta ch'io ripasso ciascuna di quelle filze di parole e  di  modi di dire, che si riferiscono tutti a un soggetto unico,
ch'io ripasso ciascuna di quelle filze di parole e di modi  di  dire, che si riferiscono tutti a un soggetto unico, mi si
della varietà della nostra lingua, la volontà e il piacere  di  studiarla. Mi par di sentire un linguista maraviglioso che
nostra lingua, la volontà e il piacere di studiarla. Mi par  di  sentire un linguista maraviglioso che sfoggi tutta la sua
diverta a dire in cento modi diversi, con cento gradazioni  di  significato, con cento sfumature di colore quella data
con cento gradazioni di significato, con cento sfumature  di  colore quella data cosa; o una folla di persone che della
con cento sfumature di colore quella data cosa; o una folla  di  persone che della stessa cosa discorrano tutte insieme,
accennandone tutti i particolari, studiandosi ciascuna  di  non servirsi della espressione altrui. È anche un altro
reale d'un vasto movimento svariatissimo d'esseri viventi e  di  cose. Quando entro nella partizione dell'Ira, mi par
facce accese e gli atti violenti che accompagnano le voci,  di  cui l'una risponde all'altra, come in un'assemblea politica
all'altra, come in un'assemblea politica fuor della grazia  di  Dio. E le pagine dell'Amore! Non avete idea della dolcezza
ardente, tenero, voluttuoso, disperato , beato , che paiono  di  tante coppie d'innamorati invisibili, le quali spandano
invisibili, le quali spandano nell'aria, passando  di  volo, il grido del loro cuore. E così nel vocabolario dei
E così nel vocabolario dei Suoni, voci, rumori, mi par  di  passare da una sala di concerti in un'officina,
dei Suoni, voci, rumori, mi par di passare da una sala  di  concerti in un'officina, dall'officina sur un campo di
sala di concerti in un'officina, dall'officina sur un campo  di  battaglia, dal campo di battaglia nell'arca di Noè; e
dall'officina sur un campo di battaglia, dal campo  di  battaglia nell'arca di Noè; e scorrendo le pagine del
sur un campo di battaglia, dal campo di battaglia nell'arca  di  Noè; e scorrendo le pagine del mangiare e bere ho
e scorrendo le pagine del mangiare e bere ho l'illusione  di  sedere a una mensa di gastronomi eccitati, che non parlino
del mangiare e bere ho l'illusione di sedere a una mensa  di  gastronomi eccitati, che non parlino d'altro che di
mensa di gastronomi eccitati, che non parlino d'altro che  di  pappatoria, sfoggiando tutta la loro dottrina terminologica
alla Natura, vedo aurore e tramonti, rapide variazioni  di  tempo, aspetti diversi della campagna, e passo fiumi, corro
rileggo prima le pagine dov'è raccolto un materiale  di  lingua relativo al mio soggetto, e non solo mi ravvivo
nella memoria, in quel modo, in pochi muti, una quantità  di  voci e di locuzioni che mi possono giovare; ma quella
in quel modo, in pochi muti, una quantità di voci e  di  locuzioni che mi possono giovare; ma quella rapida lettura
ordinando il materiale della lingua in cesta forma, l'atto  di  riflessione che s' ha da fare sopra una quantità di parole
l'atto di riflessione che s' ha da fare sopra una quantità  di  parole e di frasi dubbie per determinare la divisione in
che s' ha da fare sopra una quantità di parole e  di  frasi dubbie per determinare la divisione in cui si debbono
vi fa penetrar più addentro con la mente nel significato  di  ciascuna; e che la lettura ripetuta di tante serie di modi
nel significato di ciascuna; e che la lettura ripetuta  di  tante serie di modi di senso ne vi assuefà a meditare sulle
di ciascuna; e che la lettura ripetuta di tante serie  di  modi di senso ne vi assuefà a meditare sulle sfumature dei
ciascuna; e che la lettura ripetuta di tante serie di modi  di  senso ne vi assuefà a meditare sulle sfumature dei
nel quale ritrovo con grande facilità ogni parola o frase  di  cui non abbia o tema di non avere esatta memoria; un
grande facilità ogni parola o frase di cui non abbia o tema  di  non avere esatta memoria; un dizionario in cui godo a
dizionario in cui godo a tuffar le mani come in un mucchio  di  monete o di gemme che io mi sia guadagnate o che abbia
in cui godo a tuffar le mani come in un mucchio di monete o  di  gemme che io mi sia guadagnate o che abbia trovate io
o che abbia trovate io stesso a una a una; un tesoro  di  lingua accumulato con gran cura, che io amo, che mi
compiaccio d'arricchire e d'abbellire, come una casa piena  di  cose belle e utili, perfezionandone a mano a mano l'ordine
a mano a mano l'ordine e l'assetto, con sentimento  di  proprietario e d'artista. Ecco come studiai e studio la
dal sucidume. Ti apparve quindi manifesta la convenienza  di  non fare economia di acqua; di non risparmiare qualche
quindi manifesta la convenienza di non fare economia  di  acqua; di non risparmiare qualche bagno; di mutare spesso
manifesta la convenienza di non fare economia di acqua;  di  non risparmiare qualche bagno; di mutare spesso la camicia
fare economia di acqua; di non risparmiare qualche bagno;  di  mutare spesso la camicia e la biancheria del letto; di
di mutare spesso la camicia e la biancheria del letto;  di  deporre le calzature e gli abiti bagnati dalla pioggia; di
di deporre le calzature e gli abiti bagnati dalla pioggia;  di  non camminare a piedi scalzi. Hai imparato che la pulizia
casa, quanto nella stalla, non si deve far risparmio nè  di  acqua, nè di scopa.
nella stalla, non si deve far risparmio nè di acqua, nè  di  scopa.
Prime cure agli avvelenati dai funghi. I segni  di  avvelenamento prodotti dai funghi sono: nausee, bruciori o
sono: nausee, bruciori o peso al ventricolo; indi sforzi  di  vomito, spasimi e dolori atroci al ventricolo; poscia
spasimi e dolori atroci al ventricolo; poscia dolori  di  ventre, qualche volta diarrea, tremori, freddo alle
sudori freddi, convulsioni, deliquii, delirio, svuotamento  di  intestini, sfinimento, stupore generale, morte. I primi
stupore generale, morte. I primi sintomi appariscono  di  solito alcune ore dopo il pasto. Bisogna ricorrere tosto ai
Bisogna ricorrere tosto ai rimedi. Innanzi tutto si cerca  di  provocare il vomito, vellicando l'ugola, e le fauci, colla
il vomito, vellicando l'ugola, e le fauci, colla barba  di  una penna, o con un fuscellino di paglia; premendo, colla
e le fauci, colla barba di una penna, o con un fuscellino  di  paglia; premendo, colla punta del dito indice e del medio,
lingua; ingollando bevande tepide, per esempio, l'infuso  di  camomilla. Rigettate col vomito le materie contenute nel
contenute nel ventricolo, si prendono generosi sorsi  di  acquavite, rhum, caffè caldo, buon vino, per impedire, e
cartina della Tavola I. Quel paesotto grosso è un Capoluogo  di  Comune; là c'è il Municipio, cioè una casa, o un palazzo,
Segretario che prende nota (li tutti quelli che nascono, e  di  quelli che muoiono, e di quelli che si sposano. Vedete
(li tutti quelli che nascono, e di quelli che muoiono, e  di  quelli che si sposano. Vedete anche segnata la piazza e la
è il camposanto. Quel paesotto grosso si dice Capoluogo  di  Comune. Il Podestà, che vi risiede, comanda, non soltanto
comanda, non soltanto ai suoi abitanti, ma anche a quelli  di  'altri gruppi di case che gli stanno attorno e che assieme
ai suoi abitanti, ma anche a quelli di 'altri gruppi  di  case che gli stanno attorno e che assieme con esso formano
assieme con esso formano un Comune, e si dicono Frazioni  di  quel Comune. Tutti quegli abitanti sono segnati nei
Comune. Tutti quegli abitanti sono segnati nei registri  di  quel Municipio; i ragazzi frequentano le scuole di quel
registri di quel Municipio; i ragazzi frequentano le scuole  di  quel Comune. Più Comuni formano una Provincia. Alla
scritto in stampatello più grande. Qui stanno anche il Capo  di  tutti i Fasci di Combattimento dei Comuni. che si chiama
più grande. Qui stanno anche il Capo di tutti i Fasci  di  Combattimento dei Comuni. che si chiama Segretario Federale
dei Comuni. che si chiama Segretario Federale e il Capo  di  tutti i Balilla della Provincia.
 DI  MISURA PER I VALORI. 47. L'unità di misura fondamentale per
DI MISURA PER I VALORI. 47. L'unità  di  misura fondamentale per i valori è, in Italia, la lira
= 5 centesimi, 1 diecione = 10 centesimi. Vi sono monete  di  bronzo, di nichel, d'argento e d'oro. Le monete di bronzo
1 diecione = 10 centesimi. Vi sono monete di bronzo,  di  nichel, d'argento e d'oro. Le monete di bronzo sono il
monete di bronzo, di nichel, d'argento e d'oro. Le monete  di  bronzo sono il soldo e il diecione. Sono decaduti dall'uso
decaduti dall'uso i pezzi da 1 e 2 centesimi. Le monete  di  nichel sono il ventino (che vale 20 centesimi, o, che è lo
cioè mezza lira, e i buoni da 1 e 2 lire. Le monete  di  argento ora in circolazione sono quelle da 5, 10 e 20 lire.
argento ora in circolazione sono quelle da 5, 10 e 20 lire.  Di  monete d'oro se ne hanno da 5,10, 20, 50 e 100 lire. Sono
da 5,10, 20, 50 e 100 lire. Sono pure in uso biglietti  di  banca da 50, 100, 500 e 1000 lire.
La mamma ogni tanto si serve  di  Ninetta per qualche commissione. Oggi la manda
Oggi la manda dall'erbivendola a comprare due mazzetti  di  ravanelli. Conditi in insalata, faranno da contorno al
contorno al lesso. Ninetta ritorna trionfante con un mazzo  di  rape. - Ravanelli - si scusa - non ce n'erano più. La mamma
del fattore. Suo padre lo manda al mercato e lo incarica  di  comprargli quattro vitellini di un anno. Il giovanotto va e
al mercato e lo incarica di comprargli quattro vitellini  di  un anno. Il giovanotto va e non ne trova. Trova invece un
Il giovanotto va e non ne trova. Trova invece un vitellone  di  quattro anni. Tant'è - pensa il furbo - i conti tornano
causa italiana! Tanto avevano potuto la lealtà ed il valore  di  un gran Re; l'audacia e la sapienza di un grande ministro;
lealtà ed il valore di un gran Re; l'audacia e la sapienza  di  un grande ministro; l'eroismo e la generosità di un grande
sapienza di un grande ministro; l'eroismo e la generosità  di  un grande figlio del popolo! Il 14 marzo 1861 fu
II assunse per sè e per i suoi successori il titolo  di  «Re d'Italia», La rinascita della nazione italiana dopo
d'Italia», La rinascita della nazione italiana dopo secoli  di  servitù era consacrata: l'acclamazione lanciata, la sera
l'acclamazione lanciata, la sera della battaglia  di  Goito. a Carlo Alberto, dai suoi soldati, era stata
che non c'era più rabbia o disperazione, dentro  di  sé, ma voglia di lottare. Si vide partire all'attacco,
c'era più rabbia o disperazione, dentro di sé, ma voglia  di  lottare. Si vide partire all'attacco, lanciando il grido di
di lottare. Si vide partire all'attacco, lanciando il grido  di  Tarzan della Giungla. «Sono pazza» pensò con una sorta di
di Tarzan della Giungla. «Sono pazza» pensò con una sorta  di  segreto compiacimento. Deglutì più volte e cacciò giù quel
Non voleva certo spaventare il professore. In punta  di  piedi, uscì a cercare Dorotea. Con quel bel sole, pensò,
a passeggio. E anche lei, a dire il vero, aveva voglia  di  fare due passi. «Forza, Amanda» si disse. «Esci a mangiarti
una volta la Befana. - Com'era? - Vecchia, gobba, nera  di  fuliggine, perchè si calava dai camini per lasciar doni ai
ai ragazzi buoni e carbone a quelli cattivi. Il visetto  di  Mimma si rischiara perchè lei è buona. Sa la nonna da dove
è buona. Sa la nonna da dove scende la Befana? Non lo sa  di  preciso. La si vede passare come una freccia, a cavallo di
di preciso. La si vede passare come una freccia, a cavallo  di  una scopa, sopra i tetti... e bravo chi la insegue. - Ha
chi la insegue. - Ha gli occhiali? - Grossi come ruote  di  automobile. La sera, a letto, la piccola si rannicchia
a letto, la piccola si rannicchia sotto le coperte, piena  di  paura.
I cibi levano la fame, e le bevande la sete. L'uomo mangia  di  tutto. Egli ricava sostanze alimentari dai tre regni della
non sono ugualmente nutritivi. Il pane, specialmente quel  di  frumento puro, o misto a segala, nutrisce molto. La
nella carne. Il miglior nutrimento è dato dalla carne  di  bue, di vitello, di vacca, e di maiale. A molti fa schifo
carne. Il miglior nutrimento è dato dalla carne di bue,  di  vitello, di vacca, e di maiale. A molti fa schifo la carne
miglior nutrimento è dato dalla carne di bue, di vitello,  di  vacca, e di maiale. A molti fa schifo la carne di cavallo,
è dato dalla carne di bue, di vitello, di vacca, e  di  maiale. A molti fa schifo la carne di cavallo, e di asino;
vitello, di vacca, e di maiale. A molti fa schifo la carne  di  cavallo, e di asino; e hanno torto. Questa carne è
e di maiale. A molti fa schifo la carne di cavallo, e  di  asino; e hanno torto. Questa carne è buonissima, più che
e hanno torto. Questa carne è buonissima, più che quella  di  pecora, di capra, di coniglio. Il contadino, che di rado
torto. Questa carne è buonissima, più che quella di pecora,  di  capra, di coniglio. Il contadino, che di rado può regalarsi
carne è buonissima, più che quella di pecora, di capra,  di  coniglio. Il contadino, che di rado può regalarsi un pasto
quella di pecora, di capra, di coniglio. Il contadino, che  di  rado può regalarsi un pasto di carne, ricorre ai legumi. I
coniglio. Il contadino, che di rado può regalarsi un pasto  di  carne, ricorre ai legumi. I fagiuoli, i ceci, i piselli,
sidro, caffè, liquori, ecc. L'acqua si beve a pasto, e fuor  di  pasto, per spegnere la sete. Vi mesce vino chi ne ha; e
sono potabili, ossia buone a bersi. Sono insalubri le acque  di  neve; malsane le stagnanti. L'acqua veramente buona e
Giuseppe trattenne i fratelli a banchetto, ma, prima  di  lasciarli partire, ordinò che di nascosto si ponesse la sua
a banchetto, ma, prima di lasciarli partire, ordinò che  di  nascosto si ponesse la sua coppa d'argento nel sacco di
che di nascosto si ponesse la sua coppa d'argento nel sacco  di  Beniamino. I fratelli sono appena usciti dalla città,
vicerè li rincorrono e li raggiungono, e li rimproverano  di  aver rubata la coppa d'argento del vicerè. Poche parole: si
si aprono le bocche dei sacchi, e, proprio in quello  di  Beniamino, vien trovata la bellissima coppa. Pieni di paura
di Beniamino, vien trovata la bellissima coppa. Pieni  di  paura e di dolore, i fratelli furono ricondotti alla
vien trovata la bellissima coppa. Pieni di paura e  di  dolore, i fratelli furono ricondotti alla presenza di
e di dolore, i fratelli furono ricondotti alla presenza  di  Giuseppe. Il quale ripetè che la coppa era stata trovata
Il quale ripetè che la coppa era stata trovata nel sacco  di  Beniamino, e perciò Beniamino doveva essere trattenuto
agli occhi: - No, vicerè, ti prego: trattieni me al posto  di  lui; se Beniamino non torna, il nostro vecchio padre morrà
lui; se Beniamino non torna, il nostro vecchio padre morrà  di  dolore. A queste parole Giuseppe non potè più contenersi ed
perchè io venissi qui per la vostra salvezza. Poi li colmò  di  doni, li rimandò al padre e, per ordine dello stesso
(Salmo 36, v. 29). Se il tuo fratello ha peccato contro  di  te, perdonagli di cuore. (Vangelo di S. LUCA, C. XVII).
29). Se il tuo fratello ha peccato contro di te, perdonagli  di  cuore. (Vangelo di S. LUCA, C. XVII).
ha peccato contro di te, perdonagli di cuore. (Vangelo  di  S. LUCA, C. XVII).
ombre, cavalli pronti, una strada per la collina, una casa  di  contadini amici e discreti: al monastero di Santa
una casa di contadini amici e discreti: al monastero  di  Santa Margherita mancò una monaca quella sera di giugno.
monastero di Santa Margherita mancò una monaca quella sera  di  giugno. Notizie partirono, arrivarono a Firenze. Un
saltando ostacoli e minacciando frati pellegrini: ma nulla  di  certo e di chiaro poté sapere dalla stupefatta badessa se
e minacciando frati pellegrini: ma nulla di certo e  di  chiaro poté sapere dalla stupefatta badessa se non che,
badessa se non che, senza segno o ragione, anzi al mezzo  di  una pietosa obbedienza, suor Marta era scomparsa. Violento,
la sorveglianza, e lui a rispondere con lingua sciolta che  di  ciò bene si vedevano i risultati... A tutte queste
intento a dipingere, finché durava la luce diurna, il volto  di  Madonna sull'altare: con l'intesa che non fosse piú della
nel suo lavoro, nulla sembrava importargli del tumulto,  di  nulla sembrava inquieto: sazio delle sue gioie, di
tumulto, di nulla sembrava inquieto: sazio delle sue gioie,  di  abbracci: intento a fare quello che quasi come l'amore
 DI  QUI NON SI PASSA Venti, trenta treni passano ogni giorno
Il cantoniere li tiene d'occhio: - Per amor  di  Dio, ragazzi, state in gamba. È divertente il passaggio di
di Dio, ragazzi, state in gamba. È divertente il passaggio  di  un treno, di giorno. Il babbo degli Altieri viaggia spesso
state in gamba. È divertente il passaggio di un treno,  di  giorno. Il babbo degli Altieri viaggia spesso di notte, nel
un treno, di giorno. Il babbo degli Altieri viaggia spesso  di  notte, nel buio, sulla sua macchina lanciata a cento
con l'orto, al sicuro e al riparo. Nino e Ninetta prima  di  coricarsi, danno una occhiata alla porta dell'orto e a
danno una occhiata alla porta dell'orto e a quella  di  casa per vedere se è tirato il catenaccio. - Di qui non si
e a quella di casa per vedere se è tirato il catenaccio. -  Di  qui non si passa - par che dica la porta. Non passa il
sono la difesa della Patria. Le Alpi sembrano una sfilata  di  giganti che si tengono per mano. Dicono agli stranieri: -
giganti che si tengono per mano. Dicono agli stranieri: -  Di  qui non si passa». Bisogna andare innanzi. Bisogna far
- aveva risposto con tristezza Pino, mostrando il bastone  di  platano al quale si appoggiava. Un sergente dai grandi
come sei tu. Il giorno seguente ci fu un grande via vai  di  soldati, di carriaggi e di artiglieria. Pino diceva al
tu. Il giorno seguente ci fu un grande via vai di soldati,  di  carriaggi e di artiglieria. Pino diceva al padre, che si
seguente ci fu un grande via vai di soldati, di carriaggi e  di  artiglieria. Pino diceva al padre, che si lamentava che i
Pino diceva al padre, che si lamentava che i cavalli  di  quelle truppe avevano brucato le foglie delle siepi
A ogni quattro passi, gente armata che accorreva, gruppi  di  donne che piangevano, con le masserizie ammonticchiate in
ammonticchiate in un canto della via. Un formicolìo  di  persone atterrite che gesticolavano, gridavano, si
che gesticolavano, gridavano, si sbandavano... E scoppi  di  fucilate e di bombe, lontano, come la sera della festa di
gridavano, si sbandavano... E scoppi di fucilate e  di  bombe, lontano, come la sera della festa di S. Isidoro a
di fucilate e di bombe, lontano, come la sera della festa  di  S. Isidoro a Ràbbato, quando sparavano i fuochi d'artifizio
distrutte, facciate crollanti, tetti sfondati, e un via vai  di  persone, parecchie delle quali con le camicie rosse, armate
quali con le camicie rosse, armate fino ai denti. Non osava  di  accostarsi a nessuno di coloro; non sapeva se doveva andare
armate fino ai denti. Non osava di accostarsi a nessuno  di  coloro; non sapeva se doveva andare avanti o fermarsi e
e domandare: - Dove sta il Generale? Era sbalordito  di  quel che vedeva. Fattosi un po' di coraggio, proseguì per
Generale? Era sbalordito di quel che vedeva. Fattosi un po'  di  coraggio, proseguì per quella via. Si trovò da lì a poco in
una gran piazza con una fontana circondata da tanti santi  di  pietra, e a lato un vasto edifizio che pareva si reggesse a
da monastero pendevano dagli stipiti, trattenute da sbarre  di  ferro contorte e miracolosamente ancora infisse al muro. La
miracolosamente ancora infisse al muro. La piazza brulicava  di  soldati con camicie rosse, di gente armata che metteva
al muro. La piazza brulicava di soldati con camicie rosse,  di  gente armata che metteva paura, parte sdraiata per terra,
a sedere sul muricciolo che circondava la fontana coi santi  di  pietra, ad alcuni dei quali mancava un braccio, o la testa,
Qua e là, fucili a fascio, carri rovesciati, tavole, arnesi  di  ogni sorta e macerie affumicate. A Cuddu pareva di fare un
arnesi di ogni sorta e macerie affumicate. A Cuddu pareva  di  fare un brutto sogno, tanto stentava a credere ai propri
quei giorni  di  indescrivibile entusiasmo anche il Granduca di Toscana, il
quei giorni di indescrivibile entusiasmo anche il Granduca  di  Toscana, il Papa, il Re delle Due Sicilie furono trascinati
Sicilie furono trascinati a mandar truppe regolari in aiuto  di  Carlo Alberto. L'esercito del Re di Sardegna varcò il
regolari in aiuto di Carlo Alberto. L'esercito del Re  di  Sardegna varcò il Mincio dopo un accanito combattimento, in
Il maresciallo Radetzky si era posto sotto la protezione  di  quattro formidabili fortezze che, per il modo come erano
erano disposte, erano dette il « Quadrilatero». Egli cercò  di  sorprendere con un improvviso assalto l'esercito di Carlo
cercò di sorprendere con un improvviso assalto l'esercito  di  Carlo Alberto. Ma a Curtatone
F A N T A ST IC A Edizione speciale pubblicata su licenza  di  Edizioni EL, San Dorligo della Valle (Trieste) 1992, 1996
essere venduto esclusivamente in abbinamento alla testata  di  riferimento. Tutti i diritti di copyright sono riservati.
in abbinamento alla testata di riferimento. Tutti i diritti  di  copyright sono riservati. Ogni violazione sarà perseguita a
sono riservati. Ogni violazione sarà perseguita a termini  di  legge. Gianni Rodari C'era due volte il barone Lamberto
due volte il barone Lamberto ovvero I misteri dell'isola  di  San Giulio Illustrazioni di Francesco Altan C'era due volte
ovvero I misteri dell'isola di San Giulio Illustrazioni  di  Francesco Altan C'era due volte il barone Lamberto
 di  Ognissanti. Il sole ha diffuso un dolce tepore nell'aria. A
bicicletta; vanno per una visita al cimitero o dagli amici  di  campagna. Restano i vecchi a godere il sole, seduti sulle
sulle porte e sui balconi. Gli Altieri decidono lì per lì  di  fare urla sorpresa a nonno Andrea, il babbo della mamma che
a nonno Andrea, il babbo della mamma che abita a una decina  di  chilometri dalla città. Tutti in bicicletta, anche
Gli Altieri pedalano lietamente e lestamente: hanno fretta  di  arrivare. Mezz'ora, eppoi dietro la casa cantoniera appare
Mezz'ora, eppoi dietro la casa cantoniera appare la casetta  di  nonno Andrea.
dal canile, disse al Re: — Maestà, vi chieggo la mano  di  Testa-di- rospo. — La Regina non rinveniva dallo
fatto tante ore lì dentro? — Ho visitato tutto il palazzo.  Di  fronte al palazzo di Testa-di-rospo, il palazzo reale
— Ho visitato tutto il palazzo. Di fronte al palazzo  di  Testa-di-rospo, il palazzo reale sembrerebbe una stalla. —
inghiottire quest' altra pillola amara, e che pensò? Pensò  di  accertarsi coi suoi occhi di quello che il Reuccio aveva
amara, e che pensò? Pensò di accertarsi coi suoi occhi  di  quello che il Reuccio aveva detto: — Testa-di-rospo, vorrei
il vostro palazzo. Bau! Bau! — Che cosa dice? — Dice  di  sì. — Mamma cagna, una notte vorrei dormire con
con Testa-di-rospo. — Bau! Bau! — Che cosa dice? — Dice  di  sì. — La Regina, per entrare nel canile, dovette quasi
e un brucìo insoffribile. Era, da capo a piedi, ripiena  di  pulci; e, siccome montava a corsa le scale e scoteva le
se la rodevano viva viva. In un momento, Re, ministri, dame  di  corte, gente di palazzo, tutti si videro assaliti da quelle
viva. In un momento, Re, ministri, dame di corte, gente  di  palazzo, tutti si videro assaliti da quelle bestioline
volta, potrò provare. - Si acconciò alla meglio, e finse  di  dormire. — In quel canile ci doveva essere un mistero;
voleva scoprirlo. — Verso mezzanotte, sentì un romore come  di  un crollo di muro. Aprì gli occhi, e rimase abbagliata.
— Verso mezzanotte, sentì un romore come di un crollo  di  muro. Aprì gli occhi, e rimase abbagliata.
FAMIGLIA  DI  TOPI CONTESSA LARA UNA FAMIGLIA DI TOPI ROMANZO PER I
FAMIGLIA DI TOPI CONTESSA LARA UNA FAMIGLIA  DI  TOPI ROMANZO PER I FANCIULLI ILLUSTRATO DA ENRICO MAZZANTI
DEGLI EDITORI R. BEMPORAD & FIGLIO 18 - 1903. - Tip.  di  V. Sieni, Corso de' Tintori, Firenze.
Andersen - Baia delle Favole 1993 alla migliore collana  di  narrativa per ragazzi Premio Nazionale di Poesia e Fiaba
migliore collana di narrativa per ragazzi Premio Nazionale  di  Poesia e Fiaba Alpi Apuane "Collana d'Oro" 1996 Anna
- Baia delle Favole, 1988 Tutti per una Illustrazioni  di  Asun Balzola PIEMME Junior
carezza; spesso egli aveva ripensato con orgoglio le parole  di  quel giovane soldato: Ricordati che hai avuto una carezza
da don Pietro... No! Trasalito due o tre volte alla vista  di  altri carri spuntati di fondo alla via, egli aveva tratto
due o tre volte alla vista di altri carri spuntati  di  fondo alla via, egli aveva tratto due o tre sospironi
Messina voleva andare, con le Squadre, e portare il fucile  di  compare Ignazio. Appena questi sarebbe venuto a trovarlo,
venuto a trovarlo, glielo avrebbe detto. E se rispondeva  di  no? 1 Meglio era non dirgli nulla, e andargli dietro un bel
davanti a lo stallatico, salutando i passanti, fermandosi  di  tratto in tratto per osservare i colpi di piastrella e
fermandosi di tratto in tratto per osservare i colpi  di  piastrella e giudicare a chi appartenessero i bottoni
d'osso quando i ragazzi non erano d'accordo e minacciavano  di  venire alle mani. Serio, egli indicava con la punta del
e passava oltre, ruminando in testa i conti della perdita  di  quei giorni in cui lo stallatico era rimasto vuoto. - Fate
questo ragazzo - egli disse ai tre giocatori. - Hai bottoni  di  osso? Metti la posta. - Non ne ho - rispose Cuddu. - Te ne
E, qualche ora dopo, Cuddu aveva già vinto una quarantina  di  bottoni. Non sapendo che farsene, li rese ai ragazzi.
si era fatto vivo. Ora lo stallatico rigurgitava, ingombro  di  carri con le stanghe all'aria, di bestie che maciullavano
rigurgitava, ingombro di carri con le stanghe all'aria,  di  bestie che maciullavano rumorosamente biada e paglia nelle
maciullavano rumorosamente biada e paglia nelle mangiatoie,  di  carrettieri che gridavano leticando pel posto. Erano
cacciati via dalle Squadre. - Ah! Sei qui tu, pendaglio  di  forca? - esclamò un carrettiere di Ràbbato, vedendo Cuddu.
Sei qui tu, pendaglio di forca? - esclamò un carrettiere  di  Ràbbato, vedendo Cuddu. - E la povera tua mamma che piange!
infilava una via, poi un'altra, lesto lesto, deciso  di  andare con le Squadre a Messina. Camminava come trasognato.
Messina. Camminava come trasognato. Tutti i balconi ornati  di  bandiere tricolori; le vie piene di gente. Gruppi qua,
Tutti i balconi ornati di bandiere tricolori; le vie piene  di  gente. Gruppi qua, gruppi là. Si fermava, stava un po' ad
che accompagnava quattro o cinque della Squadra armati  di  fucili, con cappelli ornati di penne di tacchino o di
cinque della Squadra armati di fucili, con cappelli ornati  di  penne di tacchino o di gallo, e un fazzoletto a punta su le
Squadra armati di fucili, con cappelli ornati di penne  di  tacchino o di gallo, e un fazzoletto a punta su le spalle
di fucili, con cappelli ornati di penne di tacchino o  di  gallo, e un fazzoletto a punta su le spalle annodato
annodato davanti, come lo portavano a Palermo i soldati  di  Garibaldi da lui veduti nella piazza attorno a la fontana
veduti nella piazza attorno a la fontana con tanti santi  di  pietra, quali egli credeva che fossero le molte statue di
di pietra, quali egli credeva che fossero le molte statue  di  cui era ornata. E, più andava avanti, più la gente si
partenza delle Squadre per Messina. Si fermò a una bottega  di  fornaio, per comprarsi una pagnotta; più in là comprò un
per comprarsi una pagnotta; più in là comprò un po'  di  cacio da un salumaio; e, con questa provvista nelle tasche
dove avea visto la donna sparare il cannoncino. Formicolava  di  gente che guardava in alto, verso il palazzo con parecchie
ai balconi, da cui si affacciavano tanti signori che,  di  tratto in tratto, quando la banda là sotto riprendeva a
la banda là sotto riprendeva a suonare, davano il segnale  di  batter le mani, gridando: Viva l' Italia! Viva Garibaldi!
apriva per lasciarle passare. Arrivavano precedute da turbe  di  ragazzi; e le battute di mano e le grida riprendevano,
Arrivavano precedute da turbe di ragazzi; e le battute  di  mano e le grida riprendevano, assordanti. Cuddu si mescolò
coi ragazzi. Gridava, batteva le mani anche lui, inebriato  di  tutto quel chiasso, contento di esser sfuggito alla
mani anche lui, inebriato di tutto quel chiasso, contento  di  esser sfuggito alla sorveglianza di compare Cosimo e di
quel chiasso, contento di esser sfuggito alla sorveglianza  di  compare Cosimo e di essere arrivato in tempo per partire
di esser sfuggito alla sorveglianza di compare Cosimo e  di  essere arrivato in tempo per partire con le Squadre. Ora
Ora gli armati erano centinaia. Non avea visto nessuno  di  quelli di Ràbbato. Poteva andare avanti un bel pezzo, prima
armati erano centinaia. Non avea visto nessuno di quelli  di  Ràbbato. Poteva andare avanti un bel pezzo, prima di
quelli di Ràbbato. Poteva andare avanti un bel pezzo, prima  di  ricercare compare Ignazio o qualche altro. E infatti fece
con lui dopo che le Squadre avevano preso lo stradone fuori  di  città, tra i campi neri di lava, tra i vigneti, con una
avevano preso lo stradone fuori di città, tra i campi neri  di  lava, tra i vigneti, con una giornata di paradiso. A una
tra i campi neri di lava, tra i vigneti, con una giornata  di  paradiso. A una voltata dello stradone, Cuddu si era
e altre fiabe italiane Luigi Capuana, Gli «americani»  di  Ràbbato Felice Chilanti, La giostra di Rampino Silvio
Gli «americani» di Ràbbato Felice Chilanti, La giostra  di  Rampino Silvio D'Arzo, Il pinguino senza frac e Tobby in
senza frac e Tobby in prigione Antonio Faeti, I viaggi  di  Taddeo Elve Fortis de Hieronymis, I viaggi di Giac Renato
I viaggi di Taddeo Elve Fortis de Hieronymis, I viaggi  di  Giac Renato Fucini, Il ciuco di Melesecche Ada Gobetti,
de Hieronymis, I viaggi di Giac Renato Fucini, Il ciuco  di  Melesecche Ada Gobetti, Storia del gallo Sebastiano Ernst
Il bimbo misterioso Il libro della natura. Dai quaderni  di  San Gersolè I quaderni di San Gersolè Henry James,
libro della natura. Dai quaderni di San Gersolè I quaderni  di  San Gersolè Henry James, L'inquilino fantasma Marina Jarre,
Sauro Marianelli, Fuga nel quadro Augusto Monti, Le storie  di  Papà Elsa Morante, Le straordinarie avventure di Caterina
Le storie di Papà Elsa Morante, Le straordinarie avventure  di  Caterina Bruno Munari, Un fiore con amore Rossana Ombres,
in libertà Emilio Salgari, Le novelle marinaresche  di  mastro Catrame Toti Scialoja, Una vespa! Che spavento
Scialoja, Una vespa! Che spavento Pietro Sissa, La banda  di  Döhren Pietro Sissa, Storia di una scimmia Pietro Sissa,
Pietro Sissa, La banda di Döhren Pietro Sissa, Storia  di  una scimmia Pietro Sissa, Mostarda e profumo alla Fiera di
di una scimmia Pietro Sissa, Mostarda e profumo alla Fiera  di  Gonzaga Storia di Aladino e della lampada incantata Yambo,
Sissa, Mostarda e profumo alla Fiera di Gonzaga Storia  di  Aladino e della lampada incantata Yambo, Capitan Fanfara.
dei preziosi tesori: i Sacramenti, che dànno la grazia  di  Dio, cioè santificano le anime. Noi li conosciamo anzi,
nostra anima con una bella veste divina, e ci rendeva amici  di  Dio, figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo, eredi del
una bella veste divina, e ci rendeva amici di Dio, figli  di  Dio, fratelli di Gesù Cristo, eredi del paradiso. Da quel
divina, e ci rendeva amici di Dio, figli di Dio, fratelli  di  Gesù Cristo, eredi del paradiso. Da quel punto la Chiesa ci
Chiesa ci ha accolti: noi siamo divenuti cristiani. Alcuni  di  noi hanno ricevuto pure la Cresima. È il Vescovo che
speciale i doni dello Spirito Santo, e diventiamo soldati  di  Gesù Cristo, capaci di professare con coraggio la Fede di
Spirito Santo, e diventiamo soldati di Gesù Cristo, capaci  di  professare con coraggio la Fede di Lui.
di Gesù Cristo, capaci di professare con coraggio la Fede  di  Lui.
salgono in cima alle gru, o si arrampicano su lunghe scale  di  legno. Mercanti di tutti i generi vengono ad offrire le
gru, o si arrampicano su lunghe scale di legno. Mercanti  di  tutti i generi vengono ad offrire le loro mercanzie, dalle
loro mercanzie, dalle uova alle stoffe d'oro. Il piú ricco  di  questi mercanti bussò alla casina di Tit, e Caterí corse ad
d'oro. Il piú ricco di questi mercanti bussò alla casina  di  Tit, e Caterí corse ad aprirgli. Era un omone grosso
corse ad aprirgli. Era un omone grosso grosso, coperto  di  un turbante azzurro, e aveva gli occhi buoni; il suo
azzurro, e aveva gli occhi buoni; il suo vestito era  di  seta bianca e azzurra a liste d'oro. Portava un'enorme
e azzurra a liste d'oro. Portava un'enorme valigia piena  di  stoffe, di nastri e di tappeti: — Desiderate stoffe,
a liste d'oro. Portava un'enorme valigia piena di stoffe,  di  nastri e di tappeti: — Desiderate stoffe, signori? —
Portava un'enorme valigia piena di stoffe, di nastri e  di  tappeti: — Desiderate stoffe, signori? — domandò
in due, che un soldo bucato. — Allora mi permettete  di  riposare un momento? Fa molto caldo, e sono stanco, e
Tit. Il mercante si sedette, e chiese a Tit e a Caterí  di  dove venissero. — Siamo in viaggio, — rispose Tit, — perché
Ne avete notizia, voi che girate tanto? Il mercante rispose  di  no, e Caterinuccia anche questa volta dovette sospirare. Il
mettere sulla spalliera del letto, il quale, con la coperta  di  damasco giallo, diventò proprio una meraviglia. — Viaggiate
della Regina delle Fate, — e sospirò. Tit chiese la ragione  di  questo sospiro. — Sí, voglio confidarmi con voi, — disse
voglio confidarmi con voi, — disse tristemente il mercante  di  stoffe. — Voi dovete essere molto buoni di cuore, e potrete
il mercante di stoffe. — Voi dovete essere molto buoni  di  cuore, e potrete certamente capirmi; forse, chi sa, potrete
Donna dei miei sogni. Non è una regina, e neppure una dama  di  corte, è soltanto una donna di servizio. Ma potrebbe
regina, e neppure una dama di corte, è soltanto una donna  di  servizio. Ma potrebbe gareggiare in grazia con qualsiasi
e modesta, che sta sempre zitta. Figuratevi che io le dissi  di  scegliere fra tutte queste magnifiche stoffe ed ella scelse
stoffe ed ella scelse un grembiule grigio e un fazzoletto  di  cotone rosso. È proprio la donna dei miei sogni.
galea si era fermata per molte ore, con grande orgasmo  di  Alvise che temeva di non giungere in tempo. Finalmente, il
per molte ore, con grande orgasmo di Alvise che temeva  di  non giungere in tempo. Finalmente, il 4 di ottobre
che temeva di non giungere in tempo. Finalmente, il 4  di  ottobre all'alba, un vento gagliardo cominciò a spingere
e poco prima del tramonto essi furono in vista delle coste  di  Cefalonia. - Sarebbe più prudente inalberare bandiera
bandiera bianca, - disse il più anziano degli uomini  di  bordo, un vecchio dall'aspetto patriarcale. - Perchè? -
trionfale tra la flotta veneta sventolando il leone  di  san Marco. - La tua bandiera è troppo piccina, ragazzo mio,
- e difficilmente potrebbe salvarci da una buona scarica  di  mitraglia. Dimentichi che siamo imbarcati sopra una galea
galea della Lega si mosse per incontrarla. Alvise chiese  di  parlare con il condottiero veneto, e subito un'imbarcazione
presso il fianco della capitana veneta. Come battè il cuore  di  Alvise nel rivedere lo stemma argenteo e porporino del
il racconto dell'avventura occorsagli, senza dimenticarsi  di  informare l'ammiraglio che la flotta turca si trovava alla
che la flotta turca si trovava alla fonda nel porto  di  Lepanto. Il Veniero lo ascoltava a capo chino, e di quando
porto di Lepanto. Il Veniero lo ascoltava a capo chino, e  di  quando in quando con la mano delicata lisciava la sua
sulle spalle gli disse: - È morto gloriosamente al servizio  di  Dio e acquistando inoltre segnalato merito dalla tua
tua patria. Ma egli vive e vivrà in eterno nelle glorie  di  san Marco. E tu, che hai dimostrato di essere il suo degno
eterno nelle glorie di san Marco. E tu, che hai dimostrato  di  essere il suo degno erede, riceverai la nomina di capitano
di essere il suo degno erede, riceverai la nomina  di  capitano della galea corsara catturata, che da questo
corsara catturata, che da questo momento prenderà il nome  di  Santa Cattarina. - Poi, volgendosi ad Agnolo: - Tu, vecchio
Cattarina. - Poi, volgendosi ad Agnolo: - Tu, vecchio lupo  di  mare, sarai il suo luogotenente e la sua guida. - Ciò
e il suo compagno tornarono alla loro nave che inalberava  di  nuovo lo stemma di san Marco. Il giovinetto aveva il cuore
tornarono alla loro nave che inalberava di nuovo lo stemma  di  san Marco. Il giovinetto aveva il cuore infranto, ma non
a visitare la nave corsara per metterla in condizione  di  prender parte alla lotta, Alvise andò a sedersi sull'alta
Era forse suo padre che si lamentava, perduto nel mistero  di  quella fresca notte d'ottobre? Una mano si posò sul braccio
quella fresca notte d'ottobre? Una mano si posò sul braccio  di  Alvise e lo fece ....il Veniero.... gli si accostò....
un giovane della sua età, vestito con la raffinata eleganza  di  un gentiluomo veneto. - Alvise Benedetti, - disse il
ch'io prenda parte alla tua pena. Sono Lorenzo, nipote  di  Sebastiano Veniero, e anch'io sono imbarcato sulla
e conforto. - Lacrime benefiche rigarono il viso smagrito  di  Alvise. Lorenzo gli rivolse parole buone, parole di
di Alvise. Lorenzo gli rivolse parole buone, parole  di  conforto, e il dolore dell'orfano perse un po' della sua
murata, e tenendosi stretti per mano si persero per un po'  di  tempo a guardare il cielo stellato sul quale vagava un
il cielo stellato sul quale vagava un argenteo quarto  di  luna. Poi, pian piano, gli occhi si chiusero e la pace
e don Giovanni d'Austria durò a lungo. Essi decisero  di  partire il giorno seguente per prevenire la flotta turca,
prevenire la flotta turca, che sapevano al sicuro nel porto  di  Lepanto. Disgraziatamente nella mattinata il vento era
si recarono a fare un giro per il paese, posto sulla riva  di  un corso d'acqua. Vi era una sola strada, di qua e di là
sulla riva di un corso d'acqua. Vi era una sola strada,  di  qua e di là dal fiume, ma il paese non era piccolo, giacché
riva di un corso d'acqua. Vi era una sola strada, di qua e  di  là dal fiume, ma il paese non era piccolo, giacché si
miglio. Le sue case erano fabbricate con terra in luogo  di  calce e tutte avevano il loro giardino, con molti alberi
ulivi, melograni. I giardini erano circondati da siepi  di  mortella a foglie larghe. Oltre le case si apriva la
case si apriva la campagna ventosa dove pascolavano mandre  di  buoi e di pecore e volteggiavano stormi di uccelli. Qua e
la campagna ventosa dove pascolavano mandre di buoi e  di  pecore e volteggiavano stormi di uccelli. Qua e là
mandre di buoi e di pecore e volteggiavano stormi  di  uccelli. Qua e là giacevano, tra i ciuffi d'erba, marmi
tra i ciuffi d'erba, marmi candidi, colonne infrante, pezzi  di  statue e altre reliquie dello scomparso mondo pagano. Una
e altre reliquie dello scomparso mondo pagano. Una fontana  di  marmo rosa di squisita fattura serviva da abbeveratoio alle
dello scomparso mondo pagano. Una fontana di marmo rosa  di  squisita fattura serviva da abbeveratoio alle mandrie.
tubavano sul bordo scolpito e aggiungevano grazia alla pace  di  quel bellissimo paesaggio. Alvise e Lorenzo si fermarono a
Alvise e Lorenzo si fermarono a guardare la chiesa, detta  di  Nostra Signora, e mentre si trattenevano a osservare certe
si radunarono intorno a loro molte persone ansiose  di  conoscere il ragazzo veneto che aveva saputo impossessarsi
conoscere il ragazzo veneto che aveva saputo impossessarsi  di  una galea turchesca e condurla a ingrossare le file della
invitarlo a casa per mettere a sua disposizione ogni ben  di  Dio. Alvise era commosso da tanta cortesia, e nella sua
dell'amico e alla fine distribuì ai poveri buon numero  di  aspri, moneta turca d'argento, di origine romana e
ai poveri buon numero di aspri, moneta turca d'argento,  di  origine romana e bizantina, molto diffusa in oriente e nei
e da Sebastiano Veniero lasciato ad Alvise come preda  di  guerra. Il ragazzo lo aveva diviso con Agnolo e con i
ai condurre la galea, alle Gomenizze. Quando sonò l'ora  di  tornare a bordo, i due giovani vennero accompagnati fino
luogo, che li salutò con molte belle parole e con l'augurio  di  rivedersi a Venezia, dove essi trafficavano molto,
secca e agrumi. Sulle onde stanche, sotto il dolce sole  di  ottobre, le navi della flotta cristiana posavano immobili;
volate incontro al loro meraviglioso destino, nel nome  di  Dio.
giovinetto: con la pazienza e la volontà si viene a capo  di  tutto; senza costanza tutto va male, e non s'arriva a far
far nulla. Cecco per pochi quattrini comperò cinque ettari  di  terra così brulla, che non avrebbe bastato a levargli la
Figùrati che cosa ha comperato! un campo tutto pieno  di  ciottoli, un bosco senza piante, un burrone orrido e nudo,
burrone orrido e nudo, e una brughiera paludosa, popolata  di  ranocchi. Ma Cecco, comperando quella terra, s'era proposto
ranocchi. Ma Cecco, comperando quella terra, s'era proposto  di  trarne buon partito; e vi riuscì. Nettò il campo dalle
dalle pietre, e ne fece un fruttetto; ripopolò il bosco  di  piante; convertì il burrone in una folta macchia di
bosco di piante; convertì il burrone in una folta macchia  di  robinie; prosciugò lo stagno, e lo ridusse a prato
Quando Cecco pose mano ai lavori, la gente rideva  di  lui, come d'un pazzo, che tentava cose impossibili, che
premio della sua perseveranza. Dal frutteto cava bei danari  di  pesche e di mele; il bosco gli fornisce una buona provvista
sua perseveranza. Dal frutteto cava bei danari di pesche e  di  mele; il bosco gli fornisce una buona provvista di legna;
pesche e di mele; il bosco gli fornisce una buona provvista  di  legna; il burrone gli dà i pali per le viti; e col prato
Vedi, giovinetto, che nulla è difficile a chi vuole  di  buon proposito: e tu pure lo sai per prova. Ricòrdati come
e tu pure lo sai per prova. Ricòrdati come ti imbizzivi  di  non poter imparare l'aritmetica! ma poi ti mettesti proprio
non poter imparare l'aritmetica! ma poi ti mettesti proprio  di  buona voglia, ed ora i conti li fai bene. Così avviene
dieci giornate  di  Brescia. Brescia cacciò gli Austriaci il 23 marzo 1849:
senza tregua. Anima della resistenza fu un giovane  di  28 anni: Tito Speri. Gli Austriaci poterono riprendere la
la città, solo dopo averla devastata con una pioggia  di  bombe incendiarie. I nemici entrarono in Brescia marciando
I nemici entrarono in Brescia marciando su cumuli  di  rovine fumanti, ed inaspriti dal lungo combattere si
rimasero impunite. Alcuni Croati si erano avventati su  di  un povero popolano, Carlo Zima, debole di corpo e
avventati su di un povero popolano, Carlo Zima, debole  di  corpo e sciancato; gli avevano cosparso le vesti di acqua
debole di corpo e sciancato; gli avevano cosparso le vesti  di  acqua ragia, e poi gli avevano dato fuoco. Gl'infami si
morte. Brescia, col suo eroismo, bene meritò il nome  di  «Leonessa d'Italia».
 di  tre al timone curvo all'insù di un carro da buoi. Per
tre al timone curvo all'insù  di  un carro da buoi. Per questo la figura, o costellazione, fu
polare (fig. 7). La si riconosce anche perché essa fa parte  di  un'altra costellazione simile alla prima, ma molto più
prima, ma molto più piccola e meno luminosa. Anch'essa è  di  sette stelle quattro ruote e un timone di tre, ma questo è
Anch'essa è di sette stelle quattro ruote e un timone  di  tre, ma questo è volto in senso contrario a quello del Gran
a quello del Gran Carro. La stella polare è l'ultima stella  di  questo timone del Piccolo Carro. Così fu chiamata
del Piccolo Carro. Così fu chiamata quest'altra figura  di  stelle. La stella polare è dalla parte di mezzanotte. Se
figura di stelle. La stella polare è dalla parte  di  mezzanotte. Se noi la fissiamo e poi, senza muovere la
NASCITA  DI  GESÙ. In quei giorni uscì un editto dell'imperatore Augusto
editto dell'imperatore Augusto che ordinava il censimento  di  tutto l'Impero. Maria e Giuseppe suo sposo erano
l'Impero. Maria e Giuseppe suo sposo erano discendenti  di  Davide; e dovettero recarsi a dare il loro nome a Betlemme,
dovettero recarsi a dare il loro nome a Betlemme, la città  di  Davide. Dopo aver cercato inutilmente alloggio negli
nel Presepio la dolcissima scena; vediamo la grotta  di  Betlemme, il Bambino Gesù nella mangiatoia, e due mansueti
animali che lo riscaldano con il loro fiato. Gesù, Figlio  di  Dio, Signore del Cielo e della terra, ha voluto nascere
nella più grande povertà, mentre avrebbe potuto circondarsi  di  ricchezza e di splendore. E ha voluto questo per insegnarci
povertà, mentre avrebbe potuto circondarsi di ricchezza e  di  splendore. E ha voluto questo per insegnarci che la povertà
una squadra  di  camicie nere. I due fascisti impressionati dal ritardo di
di camicie nere. I due fascisti impressionati dal ritardo  di  Guccio si avvicinarono ancora più al casolare: i cani
i cani balzarono loro addosso e furono uccisi a colpi  di  rivoltella. Tutti i contadini comunisti uscirono fuori
come per miracolo, non fosse arrivata una squadra numerosa  di  altre camicie nere che immobilizzarono i contadini.
a sassate i lampioni e nemmeno i vostri compagni. Il gesto  di  Balilla è stato quello della disperazione. I balilla di
di Balilla è stato quello della disperazione. I balilla  di  oggi non debbono disperarsi, perchè la nostra patria è
la nostra patria è grande e da un capo all'altro è tutta  di  buoni italiani, guidati da un grande Capo. Bisognerà che i
guidati da un grande Capo. Bisognerà che i balilla  di  oggi facciano onore all'Italia, come quello antico, con la
- con l'educazione che comprende anche il divieto  di  tirare sassi ai lampioni.
una gamba viva era la calza che Valeria, la vispa sorellina  di  Sergio, aveva la sera del cinque gennaio appesa al camino.
al camino. Un po' sventata. com'era, la fanciulla tentò  di  vuotare subito la calza sulla tavola della cucina, ma gli
le cose misteriose che contenevano, dava in esclamazioni  di  gioia. Ecco il sacchetto di tela che sembra seta, gonfio di
dava in esclamazioni di gioia. Ecco il sacchetto  di  tela che sembra seta, gonfio di cioccolatini e di
di gioia. Ecco il sacchetto di tela che sembra seta, gonfio  di  cioccolatini e di caramelle; ma forse più gradita ancora è
sacchetto di tela che sembra seta, gonfio di cioccolatini e  di  caramelle; ma forse più gradita ancora è la scatoletta dove
ancora è la scatoletta dove grossi datteri, che sembrano  di  miele, sono disposti fra due fogli di carta ricamata: segue
datteri, che sembrano di miele, sono disposti fra due fogli  di  carta ricamata: segue un pacchetto ben legato, con dentro
ricamata: segue un pacchetto ben legato, con dentro un paio  di  calze fini con relative giarrettiere, che però Valeria
alle calze, aveva messo, fra i suoi doni, anche un paio  di  guanti di lana, che a Valeria facevano proprio comodo,
aveva messo, fra i suoi doni, anche un paio di guanti  di  lana, che a Valeria facevano proprio comodo, perchè quelli
severa, la vecchia signora Befana, e puniva la fanciulla  di  qualche sua mancanza col farle trovare in fondo alla calza
col farle trovare in fondo alla calza una patata e un pezzo  di  carbone. Un po' mortificata, Valeria gettò via il carbone e
moneta da cinque lire d'argento. Quante belle cose pensò  di  acquistare con quella moneta! E fra gli altri pensieri,
con quella moneta! E fra gli altri pensieri, ebbe quello  di  dare in elemosina qualche soldino ai mendicanti che avrebbe
Vittorio Emanuele II spiava con impazienza l'occasione  di  liberare le tre Venezie, rimaste sotto il giogo austriaco.
Venezie, rimaste sotto il giogo austriaco. Fu perciò lieto  di  accettare l'alleanza con la Prussia, quando questa nel 1866
che ancora non conoscevano il rombo del cannone, impazienti  di  vestire la Camicia Rossa. Il 24 giugno solo una parte
italiano cozzò inaspettatamente nelle campagne  di  Custoza contro l'intero esercito nemico. Per dodici ore di
di Custoza contro l'intero esercito nemico. Per dodici ore  di  aspra battaglia soldati, ufficiali e principi gareggiarono
aspra battaglia soldati, ufficiali e principi gareggiarono  di  valore: ma, perchè si era preoccupati della perdita di
di valore: ma, perchè si era preoccupati della perdita  di  alcune posizioni, fu dato ordine di ritirarsi su tutta la
della perdita di alcune posizioni, fu dato ordine  di  ritirarsi su tutta la linea. Eppure le sorti non erano
L'isola  di  Caprera è presso le coste della Sardegna, vicina alla punta
Nord-Est. Divenne celebre perchè fu il soggiorno preferito  di  Garibaldi, che vi trascorse con la famiglia gli ultimi suoi
per visitare la tomba dell'Eroe. Anche il padre  di  Sergio c'è stato, e racconta ai suoi figliuoli che l'isola
racconta ai suoi figliuoli che l'isola è silenziosa, sparsa  di  rocce e di cespugli aromatici. - La casa, dove a Garibaldi
suoi figliuoli che l'isola è silenziosa, sparsa di rocce e  di  cespugli aromatici. - La casa, dove a Garibaldi piaceva
dice - Semplice è anche la sua tomba, sempre però coperta  di  fiori e di corone d'alloro. Le onde, che battono contro
è anche la sua tomba, sempre però coperta di fiori e  di  corone d'alloro. Le onde, che battono contro l'isola
anche la caccia e la campagna amava Garibaldi: nell'isola  di  Caprera egli coltivava la terra, sebbene aspra ed arida,
sebbene aspra ed arida, tanto che una volta, su una scheda  di  censimento si firmò - di professione: Agricoltore. E la sua
tanto che una volta, su una scheda di censimento si firmò -  di  professione: Agricoltore. E la sua vita era parca come
era parca come quella dei contadini: da una vecchia donna  di  Sardegna, che era stata domestica in casa Garibaldi, ho
l'ottimo formaggio che un pastore vi confezionava, e che  di  pane e di solo formaggio egli spesso, seduto all'aperto
formaggio che un pastore vi confezionava, e che di pane e  di  solo formaggio egli spesso, seduto all'aperto davanti alla
 di  quelle che si vedon disegnate su' paraventi, pieni di
di quelle che si vedon disegnate su' paraventi, pieni  di  sentimento, quasi che sempre gliel'inumidisse un leggiero
quasi che sempre gliel'inumidisse un leggiero velo  di  lacrime. Perchè la Ninì era così triste, mentre tutti di
di lacrime. Perchè la Ninì era così triste, mentre tutti  di  casa le volevan bene tanto e la colmavano di cure e di
mentre tutti di casa le volevan bene tanto e la colmavano  di  cure e di carezze? Era affettuosa quanto mai, ma non dava
di casa le volevan bene tanto e la colmavano di cure e  di  carezze? Era affettuosa quanto mai, ma non dava baci a
che la trattava ancor più amorosamente degli altri, per via  di  quel caratterino afflitto che la faceva parere una
la faceva parere una monachina. Moschino, lui, era l'idolo  di  tutti. Perfino il conte Sernici, un grave banchiere, così
così occupato de' suoi affari da aver appena tempo  di  mangiare e di dormire, non tornava a casa una volta che non
occupato de' suoi affari da aver appena tempo di mangiare e  di  dormire, non tornava a casa una volta che non chiedesse in
da qualche drapperia che gli faceva come una specie  di  tenda; ora preferiva accoccolarsi al fresco sotto qualche
ora preferiva accoccolarsi al fresco sotto qualche vaso  di  fiori dove allungava la pancia; e così godeva il profumo
- Chi tocca così il pianoforte? - domandò maravigliato  di  quella musica singolare. Nello corse nel salone. Su la
che l'aspettano, ha coperto con la sua candida pelliccia  di  ermellino i monti, i campi, le città. Sopratutto la città è
è bella, sotto la neve. I cornicioni dei palazzi sembrano  di  marmo, e gli alberi paiono coperti di piume bianche. Come
dei palazzi sembrano di marmo, e gli alberi paiono coperti  di  piume bianche. Come sono diventati alti i davanzali!
i davanzali! Nell'aprire le imposte, Sergio dà un grido  di  gioia, e, prima che la madre se ne accorga, assaggia un
e, prima che la madre se ne accorga, assaggia un pizzico  di  neve, poi della stessa fa' una palla che vorrebbe lanciare
Ma la madre è già nella cameretta d lui e gli impone  di  chiudere la finestra. Oggi non si va neppure a scuola,
i vetri delle finestre sono velati da un ricamo. Il padre  di  Sergio ordina ai figliuoli di mettersi egualmente a
velati da un ricamo. Il padre di Sergio ordina ai figliuoli  di  mettersi egualmente a studiare in casa, ed essi
neve al microscopio. Vista al microscopio la neve dà l'idea  di  una elegantissima miriade di fiori, come del resto anche la
microscopio la neve dà l'idea di una elegantissima miriade  di  fiori, come del resto anche la brina. Appaiono pure stelle
brina. Appaiono pure stelle perfette, molluschi, ornamenti  di  giardino, belle foglie di alberi. E sèguita a raccontare
perfette, molluschi, ornamenti di giardino, belle foglie  di  alberi. E sèguita a raccontare come benefico ai campi sia
in tentazione. Con queste parole, noi preghiamo il Signore  di  non lasciarci cadere nelle tentazioni; lo preghiamo che ci
sempre la sua santa mano sul capo, che ci dia la forza  di  resistere, di combattere, di vincere, se la tentazione
sua santa mano sul capo, che ci dia la forza di resistere,  di  combattere, di vincere, se la tentazione viene. Le
sul capo, che ci dia la forza di resistere, di combattere,  di  vincere, se la tentazione viene. Le tentazioni non vengono
e dalle nostre passioni; e non si vincono senza l'aiuto  di  Dio. Dio, dunque, ci sia sempre vicino; e il nostro Angelo
cieco  di  Gerico. Un giorno Gesù andava verso la città di Gerico. Un
cieco di Gerico. Un giorno Gesù andava verso la città  di  Gerico. Un cieco sedeva sulla strada e chiedeva la carità
strada e chiedeva la carità ai passanti; sentendo rumori  di  passi e di voci, domandò chi fosse. Gli fu risposto che
chiedeva la carità ai passanti; sentendo rumori di passi e  di  voci, domandò chi fosse. Gli fu risposto che passava Gesù
il povero cieco alzò la voce, implorando: - Gesù, figlio  di  Davide, abbi pietà di me. - Il Divin Maestro udì la
la voce, implorando: - Gesù, figlio di Davide, abbi pietà  di  me. - Il Divin Maestro udì la preghiera, si fermò, e
Lamberto  di  qui... — Lamberto di là... — Lamberto di su... — Lamberto
Lamberto di qui... — Lamberto  di  là... — Lamberto di su... — Lamberto di giú... — Lamberto
Lamberto di qui... — Lamberto di là... — Lamberto  di  su... — Lamberto di giú... — Lamberto di sopra e di
qui... — Lamberto di là... — Lamberto di su... — Lamberto  di  giú... — Lamberto di sopra e di sotto... Se un ascoltatore
là... — Lamberto di su... — Lamberto di giú... — Lamberto  di  sopra e di sotto... Se un ascoltatore potesse portarsi a
di su... — Lamberto di giú... — Lamberto di sopra e  di  sotto... Se un ascoltatore potesse portarsi a ventimila
Se un ascoltatore potesse portarsi a ventimila metri  di  altezza e in quel punto convergessero tutte le parole che
anche d'altro. Mentre seguono il funerale, gli industriali  di  Omegna parlano di caffettiere e frullini, i fabbricanti di
seguono il funerale, gli industriali di Omegna parlano  di  caffettiere e frullini, i fabbricanti di rubinetti di San
di Omegna parlano di caffettiere e frullini, i fabbricanti  di  rubinetti di San Maurizio d'Opaglio si scambiano
di caffettiere e frullini, i fabbricanti di rubinetti  di  San Maurizio d'Opaglio si scambiano informazioni sugli
sugli sceicchi arabi che hanno ordinato una partita  di  rubinetti d'oro, i fabbricanti di ombrelli di Gignese
ordinato una partita di rubinetti d'oro, i fabbricanti  di  ombrelli di Gignese sospirano a causa dell'estate troppo
una partita di rubinetti d'oro, i fabbricanti di ombrelli  di  Gignese sospirano a causa dell'estate troppo asciutta per i
discutono sui prezzi del legname, i pittori astratti  di  Verbania dicono male dei loro colleghi figurativi e
«elle». La cosa non è stata programmata da nessuno, ma  di  fatto ecco che centomila, centocinquantamila persone, a
voltano da quella parte. I preti e i chierichetti smettono  di  cantare. La banda smette di suonare. La gente trattiene il
preti e i chierichetti smettono di cantare. La banda smette  di  suonare. La gente trattiene il fiato. I colpi aumentano
lunghissima: — Ah! Poi un applauso tempestoso, grida  di  evviva: — Viva Lamberto! — Grazie. Difatti sono vivo! Il
direttore della banda dei tranvieri non si lascia prendere  di  contropiede dagli avvenimenti. A un suo segnale i
un suo segnale i centoventi musicanti del celebre complesso  di  strumenti a fiato attaccano la marcia trionfale dell'Aida.
che si trovasse a ventimila metri d'altezza, nel punto  di  convergenza di tutte le voci e parole che si levano dal
a ventimila metri d'altezza, nel punto di convergenza  di  tutte le voci e parole che si levano dal Cusio, sentirebbe
Lamberto, Lamberto... — Dunque Lamberto è vivo. — Quello  di  Lamberto dev'essere stato un caso di morte apparente. —
è vivo. — Quello di Lamberto dev'essere stato un caso  di  morte apparente. — Fortunato Lamberto! — Però diciamo la
diciamo la verità: Lamberto se lo meritava... — Lamberto  di  qua... — Lamberto di là... Nella generale esultanza,
Lamberto se lo meritava... — Lamberto di qua... — Lamberto  di  là... Nella generale esultanza, spiccano per contrasto i
Non gridano, non parlano, non dànno il minimo segno  di  gioia. Essi puntano i loro quarantotto piú quarantotto
che tolgono ogni momento dal portafoglio, si guardano tra  di  loro, consultandosi silenziosamente. Finalmente ordinano ai
silenziosamente. Finalmente ordinano ai loro barcaioli  di  puntare sull'isola, al seguito di Caronte che sta già
ai loro barcaioli di puntare sull'isola, al seguito  di  Caronte che sta già attraccando al piccolo pontile. Il
a far benzina. È difficile che si senta ancora parlare  di  lui, sulle verdi rive del Cusio. Ciao, Ottavio.
avvertire espressamente che non esistono triangoli con più  di  un angolo ottuso o più di un angolo retto. In un triangolo
non esistono triangoli con più di un angolo ottuso o più  di  un angolo retto. In un triangolo rettangolo i lati che
il lato rimanente si chiama ipotenusa. Ciascun vertice  di  un triangolo si dice opposto al lato che non lo contiene.
si dice opposto al lato che non lo contiene. 79. Base  di  un triangolo è uno qualunque dei suoi lati. Fissata come
è uno qualunque dei suoi lati. Fissata come base un lato  di  un
Anche quell'attesa, in cui la mente  di  Gentile corse alle buone memorie, come a voler rivivere in
camera, dei due uomini, di, ogni tenda e foglia, quella  di  Amilah era l'immobile centro: anche quell'attesa finì. Ci
centro: anche quell'attesa finì. Ci fu un lieve suono  di  passi, di tende che si aprivano. L'aria si mosse: la gran
anche quell'attesa finì. Ci fu un lieve suono di passi,  di  tende che si aprivano. L'aria si mosse: la gran cortina di
di tende che si aprivano. L'aria si mosse: la gran cortina  di  seta ricamata d'oro che chiudeva la stanza si sollevò, e
dei Turchi. Dietro a lui, solita ombra, l'uomo vestito  di  nero: e come se la sua sola presenza garantisse ogni
Non mostrava sorpresa, né finta né vera. Il pomo nel collo  di  Gentile, lentamente, si abbassò e sollevò. I suoi occhi non
e all'ingombrante cavalletto, inerte e deforme uccello  di  legno. Sembrò al pittore che quello sguardo fosse di quelli
di legno. Sembrò al pittore che quello sguardo fosse  di  quelli che si danno a cose o persone di poco conto, di cui
sguardo fosse di quelli che si danno a cose o persone  di  poco conto, di cui appena si sa l'esistenza, e nulla
di quelli che si danno a cose o persone di poco conto,  di  cui appena si sa l'esistenza, e nulla importa. Pensò che
dolcezza, abbiamo visto l'uomo che ora qui vedi, e che dice  di  essere il pittore veneziano che hai chiamato per il tuo
la vanità non sia cosa onorevole, mi è sembrato che, piú  di  ogni altra, egli guardasse me, e ne sono rimasta turbata.
come un bambino cui, per burla, qualcuno appaia in veste  di  angelo o di stregone, io mi pizzicavo la carne per
cui, per burla, qualcuno appaia in veste di angelo o  di  stregone, io mi pizzicavo la carne per svegliarmi. Ma
signore, mi sono parse incerte e maldestre, come quelle  di  un ladro sorpreso a rubare. Racconta di essere qui con la
come quelle di un ladro sorpreso a rubare. Racconta  di  essere qui con la complicità di qualcuno. Ora ti ho
sorpreso a rubare. Racconta di essere qui con la complicità  di  qualcuno. Ora ti ho chiamato non solo perché tu decida come
L'Imperatore restò silenzioso, quasi ripetendo le parole  di  lei. Poi avanzò e le sedette accanto, e alzò lo sguardo al
tratta del pittore che ti ritrae, non desidero muoia prima  di  aver compiuto la sua opera: e se temi che mani minacciate
aver compiuto la sua opera: e se temi che mani minacciate  di  morte possano essere meno capaci e sicure, lascialo tornare
per te. Quasi lontano da sé, stordito, Gentile aveva smesso  di  provare paura: non per la via di salvezza che Amilah
Gentile aveva smesso di provare paura: non per la via  di  salvezza che Amilah nominava, ma per la visione di quale
la via di salvezza che Amilah nominava, ma per la visione  di  quale amore e dedizione lei portava al Sultano. Non provava
alla gelosia occorre, per esistere, almeno l'illusione  di  un possesso: lo scorava invece come una nostalgia, una
del non-diletto, del non-guardato. Ebbe la folle voglia  di  correre via fra i gelsomini del giardino: non per fuggire
via fra i gelsomini del giardino: non per fuggire minacce  di  morte, ma la delusa angoscia che lo opprimeva. Ebbe,
angoscia che lo opprimeva. Ebbe, vagamente, un desiderio  di  liberazione mortale: di una fischiante zagaglia di eunuco
Ebbe, vagamente, un desiderio di liberazione mortale:  di  una fischiante zagaglia di eunuco che, penetrandogli nel
di liberazione mortale: di una fischiante zagaglia  di  eunuco che, penetrandogli nel cuore, lo togliesse da
che, penetrandogli nel cuore, lo togliesse da quell'eccesso  di  vuoto, dall'abbandono assoluto in cui le parole di Amilah
di vuoto, dall'abbandono assoluto in cui le parole  di  Amilah lo avevano lasciato.
avendo voluto catturare dei pesciolini non più lunghi  di  una mano nelle acque dell'Orenoco, ci mancò poco che
per sfuggire a quel rischio andava a finire fra le mascelle  di  un mostruoso caimano che si mise a piangere lacrime di
di un mostruoso caimano che si mise a piangere lacrime  di  coccodrillo non perché fosse riuscito a fare del nostromo
dopo essere stato catturato dai tentacoli vischiosi  di  una gigantesca drosofilla, pianta carnivora la quale per
la quale per sua fortuna era l'unico esemplo al mondo  di  drosofilla vegetariana; dopo essere rimasto impigliato
dopo essere rimasto impigliato nella rete appiccicosa  di  un enorme migale, uno spaventevole ragno che non
essere stato investito in pieno dalla pestilenziale scarica  di  una specie di puzzola bianca e nera che aveva creduto di
in pieno dalla pestilenziale scarica di una specie  di  puzzola bianca e nera che aveva creduto di poter
di una specie di puzzola bianca e nera che aveva creduto  di  poter acchiappare e che invece gli era sgusciata di mano
creduto di poter acchiappare e che invece gli era sgusciata  di  mano lasciando i suoi Dopo essere rimasto impigliato nella
suoi Dopo essere rimasto impigliato nella rete appiccicosa  di  un enorme migale... vestiti impregnati di un odore così
rete appiccicosa di un enorme migale... vestiti impregnati  di  un odore così disgustoso che gli aveva impedito di dormire
di un odore così disgustoso che gli aveva impedito  di  dormire per cinque giorni ed aver rischiato, quando
rischiato, quando finalmente era riuscito ad addormentarsi,  di  non svegliarsi più perché si era messo a dormire all'ombra
non svegliarsi più perché si era messo a dormire all'ombra  di  un menzanillo; dopo aver emesso dalla bocca per una
dopo aver emesso dalla bocca per una giornata intera bolle  di  sapone per aver mangiato un frutto della sapindus saponaria
della sapindus saponaria i cui frutti sono tanto ricchi  di  saponina da poter sostituire il sapone; dopo tutte queste
cui aveva lasciato credere al Corsaro Nero che il suo nome  di  battaglia era il Terrore di Pozzuoli e non il Terrone di
al Corsaro Nero che il suo nome di battaglia era il Terrore  di  Pozzuoli e non il Terrone di Pozzuoli, come lo chiamavano
di battaglia era il Terrore di Pozzuoli e non il Terrone  di  Pozzuoli, come lo chiamavano in realtà i suol compagni
una rupe e respirando con voluttà l'aspra brezza impregnata  di  salsedine. "E là, alla fonda, c'è un vascello..." "Mi sia
"Mi sia consentito il dire che si tratta effettivamente  di  un bel vascello!" esclamò Battista. "Nonostante il suo
prendere a bordo e sbarcare a Maracaibo? In fondo ho voglia  di  rivedere mio nipote..." "Anche io ho voglia di rivedere
ho voglia di rivedere mio nipote..." "Anche io ho voglia  di  rivedere papà" disse Jolanda. "Si può provare, signora
verso il vascello: "Ehi, della nave!" Una breve pausa  di  attesa, poi: "Si direbbe che la nave sia deserta" disse
consentito il dire" obiettò Battista "che questa mancanza  di  uomini sulla nave mi insospettisce... Potrebbe trattarsi di
di uomini sulla nave mi insospettisce... Potrebbe trattarsi  di  un tranello. Aspettiamo la notte e abbordiamo la nave di
di un tranello. Aspettiamo la notte e abbordiamo la nave  di  sorpresa... Così vedremo se effettivamente non c'è
TUTTI RACCOLTI nella piccola cappella  di  Villa Felice, con addosso il vestito buono e dentro una
vita» come diceva l'annuncio mortuario appeso ai cancelli  di  Villa Felice. Non che le avessero voluto un gran bene,
Giuseppa aveva sempre tenuto con loro quell'atteggiamento  di  superbo distacco che è tipico di chi, credendosi al di
loro quell'atteggiamento di superbo distacco che è tipico  di  chi, credendosi al di sopra della norma, finisce con lo
di superbo distacco che è tipico di chi, credendosi al  di  sopra della norma, finisce con lo smarrire la misura della
funerale - si ricordano solo le qualità. Così gli ospiti  di  Villa Felice, davanti alla bara di donna Giuseppa,
qualità. Così gli ospiti di Villa Felice, davanti alla bara  di  donna Giuseppa, piangevano sinceramente la sua scomparsa e
parlavano tra loro delle cose buone che si potevano dire su  di  lei. E intanto, dentro di sé, ciascuno ritornava indietro
buone che si potevano dire su di lei. E intanto, dentro  di  sé, ciascuno ritornava indietro con i propri ricordi, per'
lo spessore della vita, per restituirle quel senso  di  durata - anni, mesi, giorni, ore, minuti - che passa e
rivedeva giovane, bella dei suoi vent'anni, con il vestito  di  lino blu che le fasciava il corpo snello e le stava proprio
in silenzio, incantata, sentendo in quel saluto la promessa  di  una felicità senza fine. Sì, pensava la Pinuccia, una volta
accarezzava vecchi ricordi. E nel tepore del suo letto  di  bambino, fissava con occhi ansiosi l'uomo che entrava nella
prendi freddo. Cosa vuoi che ti legga, stavolta?» «Quella  di  Alì Babà.» «Ancora?» «Ancora... Per favore!» Le mille e una
mille e una notte stava sul primo scaffale, vicino all'orso  di  pezza. Lì dentro, insieme ad altre fiabe straordinarie,
ad altre fiabe straordinarie, c'era la meravigliosa storia  di  Alì Babà e dei quaranta ladroni. Il libro era rilegato in
po' mangiato negli angoli e squinternato dall'uso. Sapeva  di  sciroppi per la tosse e portava nelle sue pagine
tosse e portava nelle sue pagine giallognole molte impronte  di  ditate sudaticce, perché il piccolo Virgilio lo sfogliava e
le sue malattie, incantandosi davanti alle illustrazioni  di  bellissime fanciulle dai grandi occhi neri come l'ebano o
bellissime fanciulle dai grandi occhi neri come l'ebano o  di  profonde caverne stracolme di immensi e luccicanti tesori.
occhi neri come l'ebano o di profonde caverne stracolme  di  immensi e luccicanti tesori. Il babbo apriva quel libro
Il babbo apriva quel libro incantato - che era capace  di  compiere magie potenti come quella di tenere a letto un
- che era capace di compiere magie potenti come quella  di  tenere a letto un bambino con la febbre o di farlo
come quella di tenere a letto un bambino con la febbre o  di  farlo addormentare di sera - e cominciava a leggere la
a letto un bambino con la febbre o di farlo addormentare  di  sera - e cominciava a leggere la storia. Allora,
la storia. Allora, d'improvviso, la stanza si popolava  di  terribili briganti, di schiave astute, di geni benefici, di
d'improvviso, la stanza si popolava di terribili briganti,  di  schiave astute, di geni benefici, di mogli avide e troppo
si popolava di terribili briganti, di schiave astute,  di  geni benefici, di mogli avide e troppo linguacciute... Il
di terribili briganti, di schiave astute, di geni benefici,  di  mogli avide e troppo linguacciute... Il professor Zambelli
professor Zambelli si sentì riscaldare il petto dal ricordo  di  quella beatitudine e dal dolce pensiero che la
la carta e gli stracci  di  tela, che la Letizia aveva ordine di cambiar tutt'i giorni
la carta e gli stracci di tela, che la Letizia aveva ordine  di  cambiar tutt'i giorni nella canestra dei topi. E se, per
meglio; a Lilia daranno marito per riprodurre là razza;  di  Ninì, quell' uggiosa, non so che ne sarà; e tu rifà almeno
tela, rassegnato, ormai, a ubbidire a quell'aristocratico  di  Dodò, e a quel prepotente di Moschino. Rita e Nello, a
ubbidire a quell'aristocratico di Dodò, e a quel prepotente  di  Moschino. Rita e Nello, a volte, udivano tutto il diavoleto
diavoleto che succedeva nella canestra dove i piccoli gridi  di  Bellino erano acuti; e, accorrendo a separare i contendenti
i contendenti e a metter la pace, capivano benissimo  di  che si trattava, pur non intendendo la lingua topesca. -
sciocco! - esclamava la contessa commiserando il protetto  di  Rita, ma divertita e interessata dal diverso carattere di
di Rita, ma divertita e interessata dal diverso carattere  di  ciascun individuo di quella bizzarra famiglia di topi.
e interessata dal diverso carattere di ciascun individuo  di  quella bizzarra famiglia di topi. Ninì, fra tutti, era
carattere di ciascun individuo di quella bizzarra famiglia  di  topi. Ninì, fra tutti, era davvero la più seria e
seria e malinconica. Fin da piccolina non ischerzava mai  di  suo, ma si faceva trascinar qualche volta dall' allegria
allegria de' suoi fratelli. Il cappuccio nero più grande  di  quello degli altri, le dava un aspetto di lutto, che
nero più grande di quello degli altri, le dava un aspetto  di  lutto, che colpiva chi la mirava, perch' ella era la più
che colpiva chi la mirava, perch' ella era la più carina  di  tutti. Aveva il nasino d'un roseo pallido, ben uniti i