Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: eravamo

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affezione, noi proviamo pene maggiori de' piaceri di cui ci  eravamo  formata confusamente l'idea e concepita la speranza. E
in odiose adulazioni). Infatti, da remoti secoli, noi  eravamo  quella che il Carducci chiamò: «Italia gente dalle molte
chiamò: «Italia gente dalle molte vite»; recentemente noi  eravamo  usciti da una guerra immane e generosa, che aveva fatto
più abilmente interrogato, rivela nuovi fascini di cui  eravamo  possessori senza saperlo.
e di dolcezza. «Mio fratello, così il buon Massimo, ed io  eravamo  condotti dal prete a visitare i poveri ammalati nelle
anche nelle circostanze tragiche della vita. Quando  eravamo  sull'Oceano, malgrado le canzonature del mio compagno, ad
ci resta, mie signore, quando si perde lo sposo a cui  eravamo  unite per la vita, i genitori che furono il primo dei
del denaro. Non so se tutti i bambini siano come  eravamo  le mie compagne ed io. Ma noi mentre nutrivamo
e mezzo sopra una nave da guerra all'Antartide Argentina.  Eravamo  tutti uomini: ufficiali, marinai, scienziati e io. Nessuna
cucinato a carbone o a legna»; vent'anni fa, tutte noi  eravamo  spaventate degli scaldabagni a gas, che, maneggiati male,
nostra anima nelle mani dell'altro. Un pomeriggio d'estate  eravamo  seduti in una birreria e ciò che egli mi raccontava con
 Eravamo  seduti a tavoli rotondi da otto: cena formale. Quella sera
per figlia di un possidente. Otto anni dopo la rividi;  eravamo  due giovinette. Sua madre pregò il mio babbo di lasciarmi
rispettive classi anzichè nella cappella comune. Una sera  eravamo  tutte inginocchiate nel mezzo della scuola, e le nostre
ed i minuti ma relativamente importanti consigli di cui ci  eravamo  prodighe l'una all'altra, lasciavano un'impronta
malagevole, era però sicuro e ci riconduceva a casa, dove  eravamo  attesi con trepidanza e con spavento per la troppo
arredamento liberty ricco di specchi e rimasi scioccata:  eravamo  noi quei commensali rumorosi in fondo alla sala con le
certamente non poteva farci risalire dal baratro in cui  eravamo  caduti, (anzi in cui ci avevano fatti cadere); naturalmente
un giuoco di spropositi, come questo racconto da me udito:  Eravamo  sulla costa affamati... - Vuol un po' di pesce? - Nudi... -
con esso qualche mese. S'intende bene, io partii con essi:  eravamo  sullo scorcio del settembre, quando ebbra e felice di poter
di pedanteria senza aver mai raggiunto il fine che ci  eravamo  erroneamente proposto. Le giovanette, dal canto loro, si
sua grande arte, sotto le spoglie di mamam Colibry. Ci  eravamo  raccolti nell'atrio a commentare le sensazioni dolcissime,