Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: capisco

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. . naftalina. Lo stesso avvertimento per la cipria. Non  capisco  il perchè di quella nuvola bianca sulla vostra carnagione
che impone sacrifizi e mortificazioni ai meno ricchi;  capisco  che a questo dovrebbero provvedere piuttosto i superiori,
diceva che è ineducato tutto ciò che dà noia ai sensi;  capisco  che suonare il tamburo con le nocche delle dita sul vetro
che lasciano vedere certe gambe di poca estetica apparenza.  Capisco  che forse esse sono più comode per i viaggi, per le lunghe
un canapè con una signorina mentre non si balla, ecc., ecc.  Capisco  che questi errori hanno per lo più origine dalle passioni,
dell'anno, come quelle che vestono panni. Ma in pratica  capisco  che non è nè piacevole, nè possibile l'attuazione del mio
che la madre vigili a che siano rigorosamente osservate.  Capisco  che le costi un poco, talvolta. Deve recarsi in qualche
altri che sapete di politica.... Oh, io di politica non ne  capisco  nulla c'è ancora il sultano di Turchia?... Ed a San Marino
bianco nuziale. Non posso a meno di dire che fanno male.  Capisco  le prime. La loro età richiede una serietà maggiore. Ma una
d'un'altra donna, sussurrare: Non mi sembra!... Non  capisco  quel che ci trovano..., insomma qualche frase che possa
segni della sua approvazione, ha la bellezza di un simbolo.  Capisco  che quell'attrice della California si sia innamorata di un
chi riceve voler metter troppo in evidenza i proprii figli:  capisco  che una madre goda della abilità della sua ragazza e voglia
della festa, lasciando babbi e mamme a sbadigliare:  capisco  che alle ragazze piaccia stare insieme, ma ci vuol misura.
non ti resta altro spediente che alzarti e cedere la tua.  Capisco  anch'io che il sacrifizio è un po' pesante e non è facile
attributo essenziale è villano o stupido addirittura. Non  capisco  il piacere di mettere il prossimo nell'imbarazzo,
sentimento che la sostiene nelle ore difficili della lotta.  Capisco  che l'immagine non dà la misura del sentimento stesso, ma
Le serate «a programma fisso» che francamente non  capisco  sono quelle basate sulla televisione. Oggi che in ogni casa
nelle toilettes di società. Anche di taluni uomini non  capisco  perchè si credano in dovere di rendersi ripugnanti,
così. Tutti così? E perchè? Ed è veramente necessario?  Capisco  che un po' di astrazione può esser legittimata col pretesto