Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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non è  che  scambio, nella pluralità de' casi, di reciproche
dei bisogni, al disopra della loro statura reale; giuoco  che  i Francesi chiamano la courte-echelle: giuoco che diventa
giuoco che i Francesi chiamano la courte-echelle: giuoco  che  diventa un traffico indecoroso e sleale allorché i
quanto poco valgono alcune di tali leghe, non abbiamo  che  a considerare il silenzio che regna oggidì attorno al nome
di tali leghe, non abbiamo che a considerare il silenzio  che  regna oggidì attorno al nome di parecchi letterati ed
con tanto applauso». Ed infatti è fortunatamente vero  che  i buoni libri, i buoni quadri e in generale ogni opera
generale ogni opera buona in se stessa si fa largo da sé;  che  il mig]iore e il più possente mecenate è il pubblico che
che il mig]iore e il più possente mecenate è il pubblico  che  legge ed osserva e giudica sul vero merito senza badare a
badare a raccomandazioni di sorta; ed è vero parimente  che  le opere la cui nomea è unicamente dovuta all'amicizia
protezione dei grandi non ha più lunga esistenza dei funghi  che  sorgono dalle flemme del terreno; e che la stampa dei
dei funghi che sorgono dalle flemme del terreno; e  che  la stampa dei medesimi è a tutto detrimento della carte che
che la stampa dei medesimi è a tutto detrimento della carte  che  li riceve e a tutto beneficio delle tarme roditrici.
vedete, io non parlo  che  dei balli di famiglia. La danza, è necessario dirlo?
in questa specie di balli quelle danze voluttuose  che  tornano così letali alla modestia delle fanciulle e delle
delle fanciulle e delle maritate. Tristo quell'uomo  che  insidia, approfittando delle occasioni che porge un tale
quell'uomo che insidia, approfittando delle occasioni  che  porge un tale divertimento, alla ingenuità, al candore
ingenuità, al candore delle giovanette; ma più trista colei  che  invita col suo vestire provocante, colle sue procaci
della decenza, a mancare a quel riserbo di parole e di modi  che  non deve giammai venir meno fra oneste persone.
un'esteriorità solamente e quasi un piacevole inganno  che  usasi col prossimo, bensì la naturale dimostrazione della
prossimo, bensì la naturale dimostrazione della benevolenza  che  si ha nel cuore, e quasi il profumo di essa. Laonde ad
la buona creanza consiste in quella soave modestia  che  governa ed accompagna sempre il nostro favellare, le nostre
nostre azioni, la positura, il contegno esteriore, di guisa  che  niente appaia in noi che possa ributtare o tornare
il contegno esteriore, di guisa che niente appaia in noi  che  possa ributtare o tornare spiacente agli occhi delle
spiacente agli occhi delle persone costumate, e tutto  che  onestamente loro riesca gradito. L'urbanità a tutti
e semplicità. Incivile ed anche sfacciata è la fanciulla  che  gira sempre gli occhi qua e là senza ritegno, e peggio se
fisso in faccia alle persone. lncivile è pure quella  che  presenta ad altri, od invita a vedere cose schifose che
che presenta ad altri, od invita a vedere cose schifose  che  rechino nausea, o cose che facciano ribrezzo. Incivile od
od invita a vedere cose schifose che rechino nausea, o cose  che  facciano ribrezzo. Incivile od imprudente è la fanciulla,
facciano ribrezzo. Incivile od imprudente è la fanciulla,  che  entrando in camera d'altri e vedendo carte e lettere vi
per leggere o per curiosità, o per non badare a quello  che  fa.
vorrei  che  alcuno si desse a credere, avendo visto il nostro
il nostro Enrichetto così savio e circospetto in ogni cosa,  che  egli fosse poi uno di que’giovani sempre ingrugnati, di
ingrugnati, di quelle faccie di gesso senza espressione,  che  ci vogliono tutti gli sforzi per farli vivi e dire una
era la più cara fisonomia, e la più piacevole persona  che  si vedesse mai; segnatamente emendato che si fu di que’
piacevole persona che si vedesse mai; segnatamente emendato  che  si fu di que’ certi difetuzzi, che abbiam accennato sul
segnatamente emendato che si fu di que’ certi difetuzzi,  che  abbiam accennato sul principio. Ogni cosa a suo tempo,
facile ed acuto ne’mottegggi, ma motteggi senza fiele,  che  non offendono nessuno, e solo provocano il riso della
nessuno, e solo provocano il riso della brigata, senza  che  altri ne risenta rancore. Chè stando agli avvisi del padre,
rancore. Chè stando agli avvisi del padre, procurava  che  la facezia non trascorresse, nè si volgesse troppo per
in generale diceva cattive quelle facezie o burle,  che  mettono allo scoperto i difetti della persona, come il
si guardava, come dalla morte; e sfuggiva pure quelle burle  che  possono recar danno, quali sono ad esempio dare lo
recar danno, quali sono ad esempio dare lo sgambetto ad uno  che  cammini, tor la sedia di dietro a chi s’alza da sedere:
aspramente dal padre il fatto d’ un giovane sconsiderato,  che  per burlarsi di sua sorella, che era troppo paurosa, una
un giovane sconsiderato, che per burlarsi di sua sorella,  che  era troppo paurosa, una notte le comparve nulla camera la
nulla camera la buio, vestito di bianco, gettando non so  che  fiamme in aria; dal che la sorella scossa, fu presa da
vestito di bianco, gettando non so che fiamme in aria; dal  che  la sorella scossa, fu presa da tanta paura, che mandò un
aria; dal che la sorella scossa, fu presa da tanta paura,  che  mandò un grido e svenne; e ritornata per le molte cure
giorni di carnevale, in via di Po. E fra le altre diceva,  che  accozzatisi molti amici in lunghe file di cinquanta o
le orecchie; e finalmente pigliata di mira una signora,  che  mostrava di non poter tollerare quelle strida, se le eran
messi attorno con tutti que’fischi nelle orecchie, in modo  che  la ridussero alla disperazione e la fecero uscire dalla
E codeste son le belle spiritosità, gli disse Enrichetto,  che  sapete trovare voi altri? Infatti ci vuol molto studio e
in modo da costringervi tutti ad allontanarvi dalla fiera;  che  avresti detto e pensato tu? - Ma essi, rispose cocciuto
via, di escludere ogni galantuomo? ? lecito divertirsi, ma  che  i nostri divertimenti non nuocciano altrui; che le nostre
ma che i nostri divertimenti non nuocciano altrui;  che  le nostre celie non cagionino noia o danno ad alcuno.
celie non cagionino noia o danno ad alcuno. Insomma voleva  che  le burle facessero ridere e non irritassero gli animi.
facessero ridere e non irritassero gli animi. Soleva dire  che  la burla non è altro che un inganno amichevole di cose che
irritassero gli animi. Soleva dire che la burla non è altro  che  un inganno amichevole di cose che non offendono. Di tale
che la burla non è altro che un inganno amichevole di cose  che  non offendono. Di tale specie erano quelle che egli usava
di cose che non offendono. Di tale specie erano quelle  che  egli usava fare; come una, che un dì fece in villa ad un
Di tale specie erano quelle che egli usava fare; come una,  che  un dì fece in villa ad un suo zio, vecchietto allegro di
Era venuto un contadino per parlare allo zio; Enrichetto,  che  si trovava in vena di celiare, gli disse, che l’andava ad
Enrichetto, che si trovava in vena di celiare, gli disse,  che  l’andava ad annunziare, ma ne lo avvertiva che badasse a
gli disse, che l’andava ad annunziare, ma ne lo avvertiva  che  badasse a parlare bene ad alta voce, perché al padrone era
In pari modo andò dallo zio dicendo, esservi un contadino  che  desiderava venire da lui, ma che era tanto sordo, che ci
esservi un contadino che desiderava venire da lui, ma  che  era tanto sordo, che ci voleva un cannone per farlo
che desiderava venire da lui, ma che era tanto sordo,  che  ci voleva un cannone per farlo sentire. Introdotto che fu
che ci voleva un cannone per farlo sentire. Introdotto  che  fu il contadino si pose a gridare a squarciagola, e nel
e nel medesimo tuono rispondeva il padrone; in modo  che  si cominciava una conversazione singolare; quando lo zio
singolare; quando lo zio disse: - Parlate pure piano,  che  io non con sordo io; - Neppur io, rispose il contadino. E
del nipote; per la quale lo zio non rifiniva mai di ridere.  Che  se poi biasimava quelli che celiando offendono l’amor
zio non rifiniva mai di ridere. Che se poi biasimava quelli  che  celiando offendono l’amor proprio dei compagni, non lodava
l’amor proprio dei compagni, non lodava neanco coloro  che  cono così permalosi, che per un nonnulla levano il broncio
compagni, non lodava neanco coloro che cono così permalosi,  che  per un nonnulla levano il broncio e si tengono oltraggiati,
chi ha mai pensato a dir niente? Eppure quante fanciulle  che  hanno buoni libri, traggono profitto dalla lettura? Gli
libro e la mente si perde in pensieri inutili e vani, tanto  che  chiedendo a queste fanciulle che cosa hanno letto, non ve
inutili e vani, tanto che chiedendo a queste fanciulle  che  cosa hanno letto, non ve lo sanno dire per nulla. 87. Fu
hanno letto, non ve lo sanno dire per nulla. 87. Fu detto  che  un buon libro è un amico, e fu detto bene, esso vi adorna
esso vi adorna l'animo dilettandovi. Ma bisogna perciò  che  portiate attenzione a tutto ciò che leggete, e mettiate a
Ma bisogna perciò che portiate attenzione a tutto ciò  che  leggete, e mettiate a profitto gli insegnamenti che dai
ciò che leggete, e mettiate a profitto gli insegnamenti  che  dai libri vi vengono dati. 88. Quando avete bisogno di
di sapere qualche cosa preferite dirigervi a un libro,  che  a una persona: il vantaggio è doppio, non disturbate la
89. Mi pare avervi detto, a traverso queste pagine,  che  recar dispiacere a una persona è cosa malfatta, che recarlo
pagine, che recar dispiacere a una persona è cosa malfatta,  che  recarlo a chi vi dimostra in qualche modo di volervi bene,
è cosa peggiore. Ora in quest'ultima pagina vi dichiaro  che  sarei molta addolorata se le mie giovani lettrici, chiuso
e di educatrice, usatemi la suprema cortesia di sapere  che  il mio lavoro vi ha rese un pochino migliori.
in quelli cioè dove si guarda piuttosto alla apparenza  che  alla sostanza degli avventori. Ma non crediate perciò che
che alla sostanza degli avventori. Ma non crediate perciò  che  questi industriali sieno quelli che fanno solidi e
Ma non crediate perciò che questi industriali sieno quelli  che  fanno solidi e brillanti affari; giacché tendono piuttosto
sciocchezza a soddisfare la propria, l'altrui vanità,  che  il vero loro interesse: chi si pasce di nuvole non
la lista dei creditori insolvibili. E infatti l'onest'uomo  che  si vede bistrattato in un fondaco, difficilmente si decide
ed ecco di tal modo alienati gli avventori solidi, quelli  che  formano il vero avviamento dell'esercizio, quelli in una
il vero avviamento dell'esercizio, quelli in una parola  che  pagano a danari: essendo questi, e non le ciancie, le vere
Raccomando queste considerazioni a quei negozianti  che  tengono presso di sé dei commessi, dei fattorini ineducati,
zerbinotto attratti da quella impertinente disinvoltura  che  si affà, moltissimo coi loro caratteri, ma allontaneranno
la buona massaia, l'operaio modesto a cui piace il sodo, e  che  avran forse meno sfazose le vesti, ma meglio provvisto, per
ma meglio provvisto, per avventura, il borsellino; e quel  che  più monta avranno a fare sovente con persone che sono
e quel che più monta avranno a fare sovente con persone  che  sono avversarie dichiarate dei pronti contanti e delle
civiltà, coi morti! Voi vedete  che  cosa io intenda per questa parola applicata ad esseri che
che cosa io intenda per questa parola applicata ad esseri  che  non sono più fuorché nelle nostre memorie e nei nostri
di credenze. Certo è soave il pensare con la fede cristiana  che  il distacco dai nostri cari non è che un addio doloroso che
con la fede cristiana che il distacco dai nostri cari non è  che  un addio doloroso che precede di breve tratto una serena e
che il distacco dai nostri cari non è che un addio doloroso  che  precede di breve tratto una serena e imperitura convivenza;
da questo consolante pensiero non v'ha anima gentile  che  si rassegni a mettere fuori della cerchia delle convenienze
cerchia delle convenienze civili gli spiriti di coloro  che  più non ci accompagnano colla loro materiale presenza negli
della vita. Noi parliamo sovente dei morti; al figlio  che  rammenta l'aspetto, la voce, l'esempio del padre suo, il
udire ogni ora nella deserta stanza quel linguaggio d'amore  che  non venne mai meno negli anni in cui era a lui congiunta di
anche di ventiquattro ore. Rigetta da te quelle bevande  che  alcuna donnicciuola ti può suggerire, dicendoti che esse
bevande che alcuna donnicciuola ti può suggerire, dicendoti  che  esse scopano via il male. Quella donnicciuola è illusa da
Quella donnicciuola è illusa da quell'apparente debolezza  che  accompagna sempre ogni malattia. Guardati poi dai rimedi e
da chi non è medico; non fidarti di tutti quei ciarlatani  che  ad ogni male hanno pronto un rimedio. Ma ricorri e subito
ogni sorta d'empiastri di ciarlatani e di donnicciuole !  Che  se l'uomo muore anche in cura del medico il più celebre,
medico il più celebre, ricordati di due cose : primamente  che  anche il medico è un uomo, che quindi può sbagliare o non
di due cose : primamente che anche il medico è un uomo,  che  quindi può sbagliare o non conoscere la malattia; in
può sbagliare o non conoscere la malattia; in secondo luogo  che  si deve morire, e che si muore in qualunque età, in
la malattia; in secondo luogo che si deve morire, e  che  si muore in qualunque età, in qualunque condizione, perché
necessario, o come dicono molti altri, un bene fisico, più  che  necessario, poiché in villeggiatura, per un gran numero di
del posto dove si deve andare. In quel paese, fa più caldo  che  in città: in quest'altro paese, ci piove sempre: in
della villeggiatura, è un vero pomo di discordia in casa.  Che  pensa, che desidera, che vuole e che non vuole, la signora
è un vero pomo di discordia in casa. Che pensa,  che  desidera, che vuole e che non vuole, la signora moglie, per
un vero pomo di discordia in casa. Che pensa, che desidera,  che  vuole e che non vuole, la signora moglie, per questa
di discordia in casa. Che pensa, che desidera, che vuole e  che  non vuole, la signora moglie, per questa villeggiatura?
della partenza, quello del ritorno, va bene, va bene, quel  che  la signora moglie chiede, si tenterà di fare come meglio si
si tenterà di fare come meglio si può, per contentarla.  Che  pensa il signor figlio primogenito, che decide, che farà di
per contentarla. Che pensa il signor figlio primogenito,  che  decide, che farà di se stesso, del suo tempo, in
Che pensa il signor figlio primogenito, che decide,  che  farà di se stesso, del suo tempo, in villeggiatura, che
che farà di se stesso, del suo tempo, in villeggiatura,  che  cosa bisognerà fornirgli in abiti e in denaro? E la
figlia, la grande, la più pretensiosa, la più posatrice,  che  ne dice, qual è la sua opinione, quali sono i suoi gusti,
dia il suo consenso, o metta il suo veto. E dei servi,  che  faremo, Dio mio, terribile idea condurli seco, anche più
più oltre: sii ottimista, anche per questa villeggiatura,  che  ti sembra una croce estiva, che ti piomba sulle spalle,
per questa villeggiatura, che ti sembra una croce estiva,  che  ti piomba sulle spalle, ogni anno. Può darsi che essa
estiva, che ti piomba sulle spalle, ogni anno. Può darsi  che  essa faccia bene alla tua salute: può darsi che ti dia
Può darsi che essa faccia bene alla tua salute: può darsi  che  ti dia l'occasione di un buon affare: può darsi che tua
darsi che ti dia l'occasione di un buon affare: può darsi  che  tua figlia trovi un buon marito, colà; può darsi che tua
darsi che tua figlia trovi un buon marito, colà; può darsi  che  tua moglie guarisca i suoi nervi, sempre vacillanti; può
moglie guarisca i suoi nervi, sempre vacillanti; può darsi  che  tuo figlio si conduca quasi bene, per eccezione; può darsi
può darsi che, in cambio di una pessima cameriera  che  se ne è andata, per la villeggiatura, tu ne trovi un'altra,
poi in fatti  che  la migliore polizia è quella che vien fatta dagli stessi
poi in fatti che la migliore polizia è quella  che  vien fatta dagli stessi cittadini. Ma come? dirà taluno; un
i furfanti, lottare corpo a corpo con un ladro? Il men  che  gli possa incogliere sarà di esser fischiato dal pubblico
L'opinione pubblica coprirebbe del suo disprezzo colui  che  osasse associare l'opera propria a quella delle guardie,
polizia! Ma la è precisamente questa opinione pubblica  che  vuol essere raddrizzata per ciò che riguarda le relazioni
opinione pubblica che vuol essere raddrizzata per ciò  che  riguarda le relazioni della polizia colla popolazione. E la
cosa resta pur sempre d'attaccato! — Né il medico però,  che  medica le più fetenti piaghe, né l'istruttore che raccoglie
però, che medica le più fetenti piaghe, né l'istruttore  che  raccoglie tutti i dati per formulare un processo, né il
tutti i dati per formulare un processo, né il magistrato  che  esamina e sentenzia si trovan meno dell'agente di polizia
niun d'essi n'esce intinto di pece!». Gli è, miei cari,  che  nella polizia, come in qualunque altro impiego, come in
in ogni professione o mestiere non sono quanto le funzioni  che  hanno la virtù di nobilitare colui che lo disimpegna; ma è
quanto le funzioni che hanno la virtù di nobilitare colui  che  lo disimpegna; ma è questi bensì che colla sua onorata
di nobilitare colui che lo disimpegna; ma è questi bensì  che  colla sua onorata condotta, ispirata al sentimento della
non rendere inviso altrui il proprio ministero, e far sì  che  ogni onesto sia un ausiliare, poiché ognuno ha il dovere di
poiché ognuno ha il dovere di concorrere e impedire  che  il delitto rimanga impunito».
facciamo passare nell'altrui animo le nostre idee, é chiaro  che  di sensazioni spiacevoli possono essere copiosa fonte,
Talora esse si presentano come un'onda placida e pura  che  i ciottoli permette di ravvisare e le arene, talora come
ravvisare e le arene, talora come un'onda agitata e torbida  che  l'immagine del fondo vela o trasforma. Se dunque non volete
porre alla tortura la pazienza degli astanti, è necessario  che  conosciate la vostra lingua, acciò con prontezza corrano al
parole; acciò ciascuna idea comparisca vestita dell'abito  che  le conviene; acciò il discorso con ordine tale proceda, che
che le conviene; acciò il discorso con ordine tale proceda,  che  l'altrui attenzione non fatichi e non ne offenda il gusto.
il gusto. Ella é infatti cosa penosa il vedere un uomo  che  suda per ritrovare un'espressione; che ricerca agli astanti
il vedere un uomo che suda per ritrovare un'espressione;  che  ricerca agli astanti il nome delle cose che ha in animo di
un'espressione; che ricerca agli astanti il nome delle cose  che  ha in animo di spiegare; o che viola ad ogni periodo le
astanti il nome delle cose che ha in animo di spiegare; o  che  viola ad ogni periodo le regole della grammatica. Ai quali
della grammatica. Ai quali riflessi fa d'uopo aggiungere  che  gli sbagli di raziocinio non di rado ci screditano meno che
che gli sbagli di raziocinio non di rado ci screditano meno  che  gli sbagli di lingua; giacché, se per riconoscere la
la sola abitudine dell'orecchio. Osservate finalmente  che  se alcuni riescono con scelto linguaggio ad ingentilire le
stile me ne disgusta. La risposta di Malherbe dimostra  che  la sensibilità alla convenienza delle parole ed alla loro
può talvolta essere eccessiva. Vi sono infatti alcuni  che 
veste più magnificamente di quel  che  le sue facolta gli permettono, é uno sciocco che si espone
di quel che le sue facolta gli permettono, é uno sciocco  che  si espone al pericolo di mostrarsi presto tra cenci;
di mostrarsi presto tra cenci; ovvero, facendo supporre  che  si veste a spesa altrui, si toglie credito
de' moralisti. Cancellate, per es., la memoria de' danni  che  produceva l'uso della tortura nella procedura criminale, e
riconoscenza di cui il genere umano é debitore a Beccaria  che  riesci a farla cessare, dicasi lo stesso di tutti gli altri
di tutti gli altri usi, consuetudini e costumi barbari  che  le leggi attuali proscrivono. I governi europei hanno due
quindi tendono a distruggere il rispetto dovuto ai principi  che  la promovono. I secondi accettano che la civilizzazione si
dovuto ai principi che la promovono. I secondi accettano  che  la civilizzazione si sviluppa da sé stessa, e condannano i
si sviluppa da sé stessa, e condannano i principi  che  concorrono a promoverla (Smith, Des causes des richesses
Revue enciclopédique, mai 1827, pag. 618-620). I primi  che  dicono che sone inutili le dighe; i secondi che le dighe
enciclopédique, mai 1827, pag. 618-620). I primi che dicono  che  sone inutili le dighe; i secondi che le dighe s'alzano da
I primi che dicono che sone inutili le dighe; i secondi  che  le dighe s'alzano da sè stesse: entrambi distruggono la
entrambi distruggono la riconoscenza dovuta all'ingegnere  che  le immagina e costruisce. Declamando contro i vizi attuali
sono riusciti a creare un idolo nell'opinione, e vogliono  che  pieghiamo avanti d'esso il ginocchio. Poco manca che non ci
che pieghiamo avanti d'esso il ginocchio. Poco manca  che  non ci provino che le acque salgono in vece di discendere.
avanti d'esso il ginocchio. Poco manca che non ci provino  che  le acque salgono in vece di discendere. Pretendere che lo
che le acque salgono in vece di discendere. Pretendere  che  lo stato attuale della civilizzazione sia scevro da vizi,
della civilizzazione sia scevro da vizi, sarebbe pretendere  che  fosse scomparsa dalla terra la natura umana, cioé che si
che fosse scomparsa dalla terra la natura umana, cioé  che  si fossero ritirate le acque che urtano contro e filtrano
la natura umana, cioé che si fossero ritirate le acque  che  urtano contro e filtrano tra le dighe sociali. Dire che i
che urtano contro e filtrano tra le dighe sociali. Dire  che  i vizi attuali sono peggiori de' vizi degli scorsi secoli,
attuali sono peggiori de' vizi degli scorsi secoli, è dire  che  i frutti domestici sono più amari che i frutti selvatici; é
scorsi secoli, è dire che i frutti domestici sono più amari  che  i frutti selvatici; é dire che la acque sbrigliatamente
domestici sono più amari che i frutti selvatici; é dire  che  la acque sbrigliatamente inondatrici sono preferibili ai
ai fiumi muniti di dighe regolari. Prima d'addurre i fatti  che  smentiscono le opinioni volgari, addurrò alcuni principii
smentiscono le opinioni volgari, addurrò alcuni principii  che  serviranno a schiarirli. 1.° Si può risguardare la
si disputano a vicenda questa sensibilità; 3.° A misura  che  cresce la porzione occupata dagli uni, scema quella che
che cresce la porzione occupata dagli uni, scema quella  che  rimane agli altri, ed a vicenda. Ora negli scorsi secoli
Noi ci avviciniamo dunque ai costumi de' bruti a misura  che  ci avviciniamo alla pretesa semplicità de' nostri maggiori.
seconda specie di saccenti contiene quei cerrettani  che  forniti d'un capitale scientifico come 10, fanno pompa d'un
facile credenza principalmente presso le donnicciuole  che  pizzicano di letteratura. « Non basta, dice Gozzi, l'aver
quando sanno acquistarsi » l'opinione degli uomini, quello  che  accade a qualche » benestante o giocatore, che se il primo
quello che accade a qualche » benestante o giocatore,  che  se il primo ha » tremila ducati d'entrata, si dice cinque
d'insinuarsi nell'animo altrui, non vi sarà cosa » al mondo  che  non si creda ch'egli intenda. Una » così fatta avvertenza
» così fatta avvertenza fu buona in ogni tempo. E' » vero  che  secondo i costumi dell'età e delle nazioni » la fu anche
delle nazioni » la fu anche diversamente posta in opera. Ma  che  » credete che fosse quella ruvidezza d'Antistene ? » Che
» la fu anche diversamente posta in opera. Ma che » credete  che  fosse quella ruvidezza d'Antistene ? » Che quel
Ma che » credete che fosse quella ruvidezza d'Antistene ? »  Che  quel mantellaccio, quella valigia, quel bere » con le
» poltronerie di quel malcreato di Diogene? Non altro »  che  un saper vendere le sue mercanzie. Perché » quando uno fa
» quando uno fa con una certa signoria d'animo » quello  che  gli altri non usano di fare, tira gli » occhi di tutti a
di tutti a sé, e a poco a poco la meraviglia. » Aristofane  che  intendeva le cose pel buon verso, » e diceva al pane pane
sulla scena magri, » smunti e del colore della terra,  che  pareva che » si fossero distrutti; poi le loro dottrine
scena magri, » smunti e del colore della terra, che pareva  che  » si fossero distrutti; poi le loro dottrine erano, »
» goffaggini di Diogene, o nel colorito della faccia »  che  gialleggi. Non importa più che i letterati sieno » magri o
nel colorito della faccia » che gialleggi. Non importa più  che  i letterati sieno » magri o scoloriti, no; ché ce ne può
di baldanza, per dar cognizione di » sé al mondo. E' vero  che  per rendersi baldanzoso » bisognerà prima invaghirsi del
suo » dire; e a forza di dare ad intendere a sé medesimo »  che  si sa, cominciare a crederlo, finché » la coscienza nol
animati, e tanto a bandiera » spiegata, da far credere  che  quello che si dice » abbia proprio la radice
e tanto a bandiera » spiegata, da far credere che quello  che  si dice » abbia proprio la radice nell'intelletto, e sia
poi malgrado gli » so, perché ha fatti tanti Petrarchisti,  che  sono » mia noia. L'Ariosto? Divino; ma molte volte dà » nel
mia noia. L'Ariosto? Divino; ma molte volte dà » nel basso,  che  m'uccide. Il Tasso? Semper chorda » oberrat eadem. Insomma
i modi gentili con facilità eseguiti, poiché l'uomo  che  gli eseguisce mostra non estimare e pensar più ad ogni
mostra non estimare e pensar più ad ogni altra cosa  che  a quelli, e fa credere a chi lo vede di non sapere nè poter
sapere nè poter errare. Dalle cose dette si può dedurre ciò  che  é dimostrato dall'esperienza, cioè che ci dispiace meno la
si può dedurre ciò che é dimostrato dall'esperienza, cioè  che  ci dispiace meno la trascuratezza, che l'affettazione.
cioè che ci dispiace meno la trascuratezza,  che  l'affettazione. Appartiene all' affettazione il continuo
mani, tendente a coprire, un difetto fisico palpabile, il  che  si riduce a dire agli astanti: Io non voglio che vediate
il che si riduce a dire agli astanti: Io non voglio  che  vediate ciò che vedete. Si dice che Alcibiade tagliò la
riduce a dire agli astanti: Io non voglio che vediate ciò  che  vedete. Si dice che Alcibiade tagliò la coda al suo cane
astanti: Io non voglio che vediate ciò che vedete. Si dice  che  Alcibiade tagliò la coda al suo cane acciocchè i frivoli
del padrone stornassero gli sguardi. All'opposto lo sforzo  che  fanno continuamente le donne per velare qualche neo, attrae
della donna. Di questo l'istitutrice è persuasa, e sente  che  l'obbligo di educare le fanciulle, ora è difficile e
da vezzeggiarsi o da temersi secondo i casi; ma un essere  che  ha i suoi diritti e i suoi doveri nè più nè meno come
suoi diritti e i suoi doveri nè più nè meno come l'uomo, e  che  può recare non piccola utilità al bene pubblico. Nei vecchi
non lo sà ?... era risguardata come un fanciullo viziato,  che  si amava senza stimarla, che si adorava anzi, e si aveva
come un fanciullo viziato, che si amava senza stimarla,  che  si adorava anzi, e si aveva per essa l'indulgenza sdegnosa
si adorava anzi, e si aveva per essa l'indulgenza sdegnosa  che  ispirano le creature deboli, graziose e inferiori. Oggi
dell'istruzione e dell'educazione seria; una istruzione  che  tolga la donna alla leggerezza, all'ozio, alla civetteria;
alla leggerezza, all'ozio, alla civetteria; un'educazione,  che  senza spogliarla della grazia femminile, dia elevate
aspirazioni all'anima sua, e ne ingagliardisca la fibra. Oh  che  sopra tutto, la ingagliardisca!... Oggi la gente di buon
Adesso si guarda la realtà faccia a faccia. E la realtà è,  che  la donna, di cui spesso la vita e più dura di quella
più di lui. Infatti, all'infuori dei pericoli della guerra,  che  sono una eccezione, qual è il flagello, quale la
una eccezione, qual è il flagello, quale la sofferenza,  che  non minacci la donna come l'uomo?... La donna è soggetta a
l'uomo; più ci ha le proprie; quelle del suo sesso,  che  sono dolorose e non di rado mortali. Perchè dunque, poi che
che sono dolorose e non di rado mortali. Perchè dunque, poi  che  la donna deve lottare contro tutto, sarà agguerrita contro
ma di una sensibilità attiva e utile; non la sensibilità  che  si stempera in lagrime, si sfoga in gridi di dolore, si
convulsioni e si prostra in deliqui; sì bene la sensibilità  che  fa dimenticare sè stessi per gli altri, che fa sopportare
la sensibilità che fa dimenticare sè stessi per gli altri,  che  fa sopportare lo strazio, per non affliggere gli altri, che
che fa sopportare lo strazio, per non affliggere gli altri,  che  fa correre in aiuto di chi ha bisogno: che incoraggia gli
gli altri, che fa correre in aiuto di chi ha bisogno:  che  incoraggia gli uomini alla difesa ed al valore, invece di
e sostieni !... » Sia dunque educata al coraggio, poi  che  la natura non le risparmiò il dolore.
più cognizioni in un viaggio e le riterranno meglio  che  non con lo studio di cento libri imparati a memoria. Certo
non con lo studio di cento libri imparati a memoria. Certo  che  bisogna, al solito, sacrificare il nostro al loro piacere ;
al solito, sacrificare il nostro al loro piacere ; guardare  che  non si stanchino, che la loro mente non affastelli troppe
il nostro al loro piacere ; guardare che non si stanchino,  che  la loro mente non affastelli troppe imagini ; procurare che
che la loro mente non affastelli troppe imagini ; procurare  che  ricordino con ordine, con chiarezza : metterci in grado di
anche a quelli di minor età, se un caso qualunque vuole  che  li portiamo da un luogo all' altro, le regole del galateo:
più insopportabile, nei vagoni, dei bambini male abituati,  che  saltano adosso, che pestano gli abiti, che non stanno fermi
nei vagoni, dei bambini male abituati, che saltano adosso,  che  pestano gli abiti, che non stanno fermi un momento e hanno
male abituati, che saltano adosso, che pestano gli abiti,  che  non stanno fermi un momento e hanno mille bisogni e mille
e hanno mille bisogni e mille esigenze. Per questo bisogna  che  l' educazione abbia un po' di fondo spartano : che i
bisogna che l' educazione abbia un po' di fondo spartano :  che  i bambini sappiano sopportare la sete, la fame, e reagire
al contrario non vi hanno trovato nulla, proprio nulla,  che  metta conto d'esser letto, non lo dicano a nessuno; non mi
dicano a nessuno; non mi tolgano la simpatia delle signore,  che  ne' miei pochi lavori mi sono studiata di guadagnare, e di
mi sono studiata di guadagnare, e di cui vado superba.  Che  male ho fatto infine? Un libro inutile? Dappoco? Una
Un libro inutile? Dappoco? Una sciocchezza? Ma pensino  che  se si avessero a punire tutti quelli che hanno scritto
Ma pensino che se si avessero a punire tutti quelli  che  hanno scritto delle sciocchezze, più di mezzo mondo ne
è nei particolari  che  si distingue la vera dama; i gioielli, gli abiti sontuosi,
gioielli, gli abiti sontuosi, gli equipaggi sono privilegi  che  dà il denaro; ma la cortesia, la correttezza, la nobiltà
la correttezza, la nobiltà dei modi costituiscono una merce  che  nessuno vende. Ed è una fortuna; perchè almeno designa
designa nettamente quella necessaria linea di distacco  che  separa i signori dai ricchi, salvando, in mezzo a questo
il prestigio d'una tradizione di cortese educazione  che  è il miglior retaggio lasciato dagli avi gloriosi.
e provvedere... E, su questo punto, ricordiamo bene  che  un capriccio, un moto cattivo dell'animo di un nostro
ma curato con la medicina e con la dolcezza, comprendendo  che  egli non è responsabile, ma, piuttosto, è vittima. Colla
diamo loro la Fede. Benedetto mille volte il Fascismo,  che  è tornato alla pura fonte della Fede! Infatti, è solo della
l'esuberanza di affetti, di entusiasmo, di poesia,  che  costituisce la vera giovinezza; è la religione quella che
che costituisce la vera giovinezza; è la religione quella  che  dà ai giovani e alla loro vita uno scopo alto, che mantiene
quella che dà ai giovani e alla loro vita uno scopo alto,  che  mantiene loro la fede nella riuscita di ogni buona impresa,
fede nella riuscita di ogni buona impresa, di ogni sforzo,  che  mantiene in loro la costanza (forza senza la quale nè le
le azioni hanno grandezza, nè gli uomini fermezza e pace),  che  li allontana dai malsani divertimenti, dal fango di
poi... anche se noi fossimo delle atee convinte, basterebbe  che  noi amassimo i nostri figlioli, che pensassimo alla
convinte, basterebbe che noi amassimo i nostri figlioli,  che  pensassimo alla felicità della loro vita nel senso più
Dopo la fede, diamo ai figlioli la volontà. Ricordiamo  che  le nostre ragazze potranno essere belle come Venere, o
belle come Venere, o matematiche come Maria Gaetana Agnesi;  che  i nostri ragazzi potranno scoprire gli abitanti del pianeta
del pianeta Marte, o strappare più segreti alla natura  che  Edison e Marconi, ma che saranno sempre zero e che varranno
strappare più segreti alla natura che Edison e Marconi, ma  che  saranno sempre zero e che varranno sempre zero, se non
natura che Edison e Marconi, ma che saranno sempre zero e  che  varranno sempre zero, se non sapranno volere,... se non
davanti agli infiniti desiderii, alle infinite tentazioni  che  ci assalgono ad ogni passo e ad ogni momento!... se non
ad ogni passo e ad ogni momento!... se non sapranno  che  la disciplina interiore è quella, è unica, inflessibile, in
vita di ogni giorno! C'era una volta una cara figliola,  che  era divisa da dolorose, immeritate, circostanze da un bravo
da dolorose, immeritate, circostanze da un bravo giovane  che  amava, e che l'amava. Una volta mostrò alla sua migliore
immeritate, circostanze da un bravo giovane che amava, e  che  l'amava. Una volta mostrò alla sua migliore amica un
musica. - Vedi? - le disse. - La mia maestra di canto trova  che  guadagnerei molto di più, anzichè dando lezione di
«tabarin». Ma - ed ella la guardò con i suoi limpidi occhi,  che  avevano versato e ricacciato tante lacrime, - se mi
della vita. Infatti, guardiamoci intorno..., e vedremo  che  gli «schopenhaueriani» a vent'anni, gli sfiniti a
i figlioli, abituarli al dolore»..., non è mai una madre  che  lo dice! Siamo certi che, se, invece, essi hanno appreso,
invece, essi hanno appreso, hanno sentito, fin da piccoli,  che  il sole c'è, che il sole esiste, che il sole riscalda,
appreso, hanno sentito, fin da piccoli, che il sole c'è,  che  il sole esiste, che il sole riscalda, essi, anche durante
fin da piccoli, che il sole c'è, che il sole esiste,  che  il sole riscalda, essi, anche durante la bufera, penseranno
il sole riscalda, essi, anche durante la bufera, penseranno  che  il buon sole ritornerà certamente. Dopo aver dato tutto
tutto questo, insegniamo, di buon' ora, ai nostri figlioli,  che  l'ottimismo è la più gran forza della vita; che basta non
figlioli, che l'ottimismo è la più gran forza della vita;  che  basta non credersi vittima, perchè, il più delle volte, non
le piccole gioie e a sperare nel domani. I primi tre versi  che  i nostri bambini dovranno imparare e ripetere con noi, fino
noi, fino alla più tarda età, sono questi di D' Annunzio,  che  sintetizzano una vita serena:
di più al linguaggio parlato. Pert) non è affatto vero  che  non conosce regole di forma e di garbo. Vediamo insieme che
che non conosce regole di forma e di garbo. Vediamo insieme  che  cosa dobbiamo controllare prima di premere il tasto
siano ben identificabili; -se i destinatari sono più d'uno,  che  i loro indirizzi non vengano divulgati a tutti; però
non vengano divulgati a tutti; però scriveremo nel testo  che  la mail è indirizzata a più persone; -che l'oggetto del
«PorgerVi», concludiamo con i saluti - «cordiali», più  che  «distinti»; -che in apertura siano indicati chiaramente
pettegolezzi per via telematica, perché è assai probabile  che  capitino sotto gli occhi delle persone sbagliate. È
il nostro nome alla casella «oggetto» per far capire  che  non è il proprietario il mittente del nostro messaggio.
il proprietario il mittente del nostro messaggio. Messaggio  che  cancelleremo dopo averlo inviato, insieme con le eventuali
a compagna di vizi. Questa legge dev'essere nell'amicizia:  che  dagli amici oneste cose dimandiamo, e per cagion d'essi
indulgenza, tolleranza, pazienza, anzi in fondo non è altro  che  un composto di quelle belle e rare virtù. GIUSTI -
proscioglie dall'osservanza del Galateo. Il nome di amico  che  viene con tanta leggerezza prodigato non correrebbe così
si dicono amici avessero una esatta conoscenza dei doveri  che  incombono all'amicizia. Fra gli amici hanno ad essere
ad essere principalmente affetto, stima e cortesia. Pare  che  gli antichi avessero un'idea alquanto più sana
più sana dell'amicizia, poiché Cicerone, a mo'd'esempio,  che  scrisse un trattato sulla medesima, lasciò scritte molte
un trattato sulla medesima, lasciò scritte molte sentenze  che  sarebbe pur bene avessero a loro conoscenza coloro che
che sarebbe pur bene avessero a loro conoscenza coloro  che  hanno sempre in bocca questa santa parola. «Di tutte le
nessuna è più nobile, nessuna è più stabile di quella  che  esiste fra uomini dabbene, stretti da uniformità, di
amicizia. E altrove nei Doveri: Niuna cosa è più amabile né  che  più congiunga che la simiglianza dei buoni costumi». In
nei Doveri: Niuna cosa è più amabile né che più congiunga  che  la simiglianza dei buoni costumi». In altro luogo scrive:
scrive: «che la virtù stessa e generatrice di amicizia;  che  non vi può essere amicizia fra i tristi, ecc.». Oggidì
d'uomini costumati, ma ancora una lega di qualunque natura  che  venga per un certo tempo - talvolta di pochi giomi, di
fate una visita e  che  vi trovate nel salone con delle persone non parlate mai
salone con delle persone non parlate mai sottovoce a quella  che  si trova vicino a voi. Sarebbe un offendere la padrona di
luogo una conversazione animata ed interessante, aspettate  che  momentaneamente finisca, e ritiratevi facendovi scorgere il
possibile. Quando arriva qualcuno non vi alzate dal seggio  che  vi è stato offerto dalla padrona, ammeno che non sia quello
dal seggio che vi è stato offerto dalla padrona, ammeno  che  non sia quello che sta al suo fianco. La sola padrona ha
vi è stato offerto dalla padrona, ammeno che non sia quello  che  sta al suo fianco. La sola padrona ha dritto di fare gli
di casa. Una padrona di casa non deve mai dar la poltrona  che  occupa a meno che non si tratti di persona alla quale essa
di casa non deve mai dar la poltrona che occupa a meno  che  non si tratti di persona alla quale essa debba un profondo
con un amica intima , dovete rimanere poco tempo a meno  che  altre persone non sopraggiungano. Non si parla mai di se
sopraggiungano. Non si parla mai di se stessi alla persona  che  si va a visitare, bensì della persona stessa che si visita.
persona che si va a visitare, bensì della persona stessa  che  si visita. Al ritorno dalla campagna, si devono delle
coi quali si desidera stabilire relazioni o serbare quelle  che  già si hanno. In contrario si attende la visita di quelli
già si hanno. In contrario si attende la visita di quelli  che  giungono dopo. Quando si arriva in una città nuova nella
a tutte le persone di buona società. Inviare solamente  che  la carta di visita; sarebbe una impertinenza.
al predominio delle brutali passioni. Non è civile l'avaro  che  si rifiuta di renderti un servigio se non lo paghi ad
renderti un servigio se non lo paghi ad usura; il collerico  che  ad ogni menomo contrasto s'impunta e trascende a violenze,
linguaggio, nel volto la propria concitazione; il superbo  che  stima dovuto al suo merito ciò che non è il più delle volte
concitazione; il superbo che stima dovuto al suo merito ciò  che  non è il più delle volte fuorché una concessione
una concessione dell'altrui modestia; l'intemperante  che  sacrifica alla propria gola, al proprio ventre il corpo,
ventre il corpo, l'anima e l'intelligenza; il lascivo  che  diguazza nel fango della libidine e insulta colle sue laide
insulta colle sue laide azioni, col suo laido parlare a ciò  che  v'ha di più santo e gentile sulla terra, l'innocenza, la
il modo di moderarle, di soggiogarle; per cui dall'istante  che  potremo dirci persone civili, potremo dire
abbiano dato luogo alla freddezza, alla noia, al dispetto.  Che  aspetto desolato han quelle stanze! com'e tristo quel
quel focolare dove le fiamme dell'affetto non brillarono  che  pochi istanti, lasciando nelle scarse ceneri non altro che
che pochi istanti, lasciando nelle scarse ceneri non altro  che  l'indifferenza e l'abbandono! E queste case son tante! son
tante! son tanti questi connubii in cui la luce di un amore  che  doveva essere eterno non ebbe che la breve durata d'un
cui la luce di un amore che doveva essere eterno non ebbe  che  la breve durata d'un lampo! e ogni giorno che passa si trae
non ebbe che la breve durata d'un lampo! e ogni giorno  che  passa si trae dietro una speranza! e le illusioni cadono ad
guai per le famiglie dove il marito comincia ad accorgersi  che  la compagnia di sua moglie gli diventa noiosa, e che prova
che la compagnia di sua moglie gli diventa noiosa, e  che  prova il bisogno di rivolgersi altrove per cercar
distrazione! Ah guai a coloro pei quali la casa non è  che  una locanda e la moglie vi è considerata come una persona
maritale; e i figli, gioia e speranza della vita, non sono  che  un impaccio al libero vivere. In codeste anime aridissime è
al libero vivere. In codeste anime aridissime è naturale  che  la gentilezza, pianta delicata che non alligna fuorché in
aridissime è naturale che la gentilezza, pianta delicata  che  non alligna fuorché in un fondo di sensibilità e d'amore,
può descrivere, esclama il Bugeaud, gli spasimi d'una donna  che  il suo immenso amore verso il compagno della vita vede
vita vede corrisposto colla indifferenza e col disprezzo?  che  avendo dato con islancio generoso tutto il suo cuore, nulla
tanto affetto? Il martirio di queste povere anime, martirio  che  si compie nel segreto delle pareti domestiche, è da
pareti domestiche, è da paragonarsi a quel truce supplizio  che  era in uso presso barbare nazioni, e che consisteva nel
truce supplizio che era in uso presso barbare nazioni, e  che  consisteva nel legare una creatura viva ad un freddo
ambedue rinchiuderli in una camera istessa». Nei sacrifizi  che  offrivano gli antichi a Giunone, la quale soprastava giusta
il fiele e gettavansi dietro l'altare come a significare  che  nulla, fra le dolcezze del matrimonio, vi doveva essere
ricordando loro il fulgido passato. Se la donna ti dice  che  non è più bella come una volta, rispondile che lo è ancora;
ti dice che non è più bella come una volta, rispondile  che  lo è ancora; che ha perso il fascino, rispondile che ne ha
non è più bella come una volta, rispondile che lo è ancora;  che  ha perso il fascino, rispondile che ne ha di più; che non è
che lo è ancora; che ha perso il fascino, rispondile  che  ne ha di più; che non è più desiderabile, rispondile che
che ha perso il fascino, rispondile che ne ha di più;  che  non è più desiderabile, rispondile che non conosce il suo
che ne ha di più; che non è più desiderabile, rispondile  che  non conosce il suo charme, il suo glamour, il suo it, il
uomini molto vecchi fa piacere sentir parlare di quelli  che  hanno oltrepassato abbondantemente il secolo, alle mature
oltrepassato abbondantemente il secolo, alle mature signore  che  furono belle parlerai di Ninon de Lenclos che alla sua
signore che furono belle parlerai di Ninon de Lenclos  che  alla sua (della signora alla quale stai parlando) età fece
nelle condizioni di quel giovanotto precocemente filosofo,  che  ebbe il malgarbo di ascoltare, senza interromperla, una
il malgarbo di ascoltare, senza interromperla, una signora  che  si lagnava della propria decadenza. - Eh, signora - le
siccome il sentimento della perdita è più forte  che  il sentimento dell'acquisto, perciò, se noi siamo sensibili
gli altri sopra di noi, non ci possiamo giammai persuadere  che  abbiano il dritto di sprezzarci. Noi perdiamo de'gradi di
di cui siamo esenti; 3.° Quando ci nega le perfezioni  che  possediamo; 4.° Quando ci pospone ad altri che hanno
perfezioni che possediamo; 4.° Quando ci pospone ad altri  che  hanno perfezioni minori delle nostre. Qualunque atto o
perfezioni minori delle nostre. Qualunque atto o detto  che  volontariamerite e illegittimamente ci toglie l'altrui
ci espone allo sprezzo, si chiama ingiuria. Si vede dunque  che  l'ingiuria debb' esser calcolata sopra due elementi
calcolata sopra due elementi principali: 1.° Gravità; il  che  dipende dalla qualità delle imperfezioni, vizi o delitti
dipende dalla qualità delle imperfezioni, vizi o delitti  che  ci vengono attribuiti, o delle perfezioni che ci si negano
o delitti che ci vengono attribuiti, o delle perfezioni  che  ci si negano ingiustamente; 2.° Pubblicità; il che dipende
che ci si negano ingiustamente; 2.° Pubblicità; il  che  dipende dal numero e dalla qualità delle persone alla
alla presenza delle quali veniamo ingiuriati: circostanza  che  giunge al grado massimo, quando l'ingiuria consiste in
a due classi ridurla. La prima contiene quegli atti o detti  che  ci attribuiscono imperfezioni, vere o false che sieno; e li
o detti che ci attribuiscono imperfezioni, vere o false  che  sieno; e li chiameremo atti assolutamente inurbani. La
inurbani. La seconda contiene quegli atti o detti  che  ci negano le nostre perfezioni, o le fanno supporre in
perfezioni, o le fanno supporre in minor grado di quel  che  sono; e li chiameremo atti relativamente inurbani.
milioni di cui si è tanto abusato per iscusare l'immoralità  che  ci infesta non serve più ad ingannare nessuno. Lasciamo che
che ci infesta non serve più ad ingannare nessuno. Lasciamo  che  ad ingrossare questa cifra han fatto concorrere anco i
bambini lattanti. Ma è provato dalle statistiche criminali  che  i misfatti di un popolo non sono quasi mai in ragione
sono quasi mai in ragione diretta de' suoi analfabeti; e  che  l'istruzione non è rimedio efficace contro il mal costume,
ad ammaestrare gli ingegni nella scienza dei mezzi  che  servono ad aumentare i modi e i piaceri della vita, senza
delle esigenze, delle aspirazioni materiali: le anime  che  radono continuamente la terra, non fanno che assorbirne i
le anime che radono continuamente la terra, non fanno  che  assorbirne i miasmi che la infettano. Come volete far
continuamente la terra, non fanno che assorbirne i miasmi  che  la infettano. Come volete far risplendere alle intelligenze
volete far risplendere alle intelligenze delle bellezze  che  il cuore non è capace di comprendere? Come pretendete
comprendere? Come pretendete favorire la felicità di coloro  che  non odono mai dalla vostra bocca una parola che serva a
di coloro che non odono mai dalla vostra bocca una parola  che  serva a ricordar loro il fine supremo d'ogni umana
quei beni di cui insegnate loro il godimento? l'istruzione  che  non s'identifica nella famiglia, che non premia le mosse
l'istruzione che non s'identifica nella famiglia,  che  non premia le mosse dal sentimento morale e religioso non è
morale e religioso non è feconda di bene a coloro  che  la ricevono, e servirà tutt'al più ad inspirare cupidigie
a ogni genere di sottomissione. È questo un bene per coloro  che  sono costretti a guadagnarsi il pane col sudore della
a guadagnarsi il pane col sudore della fronte? No, da ciò  che  i due terzi di malfattori sono analfabeti non si può trarre
malfattori sono analfabeti non si può trarre la conseguenza  che  il saper leggere e scrivere sia il termometro della
e scrivere sia il termometro della moralità pubblica,  che  anzi l'istruzione quando è superficialmente impartita è
E se consultiamo gli annali giudiziari, ci convinceremo  che  i birbi piu matricolati non solo hanno imparato a leggere e
contro le più sante cose, e quello scetticismo desolante  che  dà luogo allo sconforto morale, al corrompimento dei cuori,
ad attingere quelle aspirazioni per vivere alla libera  che  sono inconciliabili coll'amor di famiglia, coll'adempimento
doveri, con quella regolare e disciplinata attività  che  è madre della contentezza e del risparmio. Tutte cose di
non si fa certo parola in quei giornali e in quei libercoli  che  insinuano scaltramente lo spirito di rivolta, contro ogni
ogni specie di autorità politica, domestica e religiosa,  che  adulano le basse passioni del popolo ed eccitano l'odio del
le cagioni, qualunque esse siano, delle inurbanità sociali  che  andiamo lamentando, e restringiamoci unicamente a
e restringiamoci unicamente a descrivere gli effetti  che  derivano dalle mancanze civili che si notano in molti atti
a descrivere gli effetti che derivano dalle mancanze civili  che  si notano in molti atti della vita pubblica dei cittadini.
la buona padrona di casa dovrà essere sicura: a)  che  gli invitati siano bene intonati tra loro. Non si inviterà,
il famoso Maestro Brambilla e il marchese Treblasoni,  che  non perde un concerto alla Scala; b) che l'apparecchiatura
Treblasoni, che non perde un concerto alla Scala; b)  che  l'apparecchiatura della tavola sia impeccabile. Con il
altrimenti meglio rinunciare a questa pietanza; c)  che  la cuoca sia sicurissima di sé, e che il menu sia stato
a questa pietanza; c) che la cuoca sia sicurissima di sé, e  che  il menu sia stato precedentemente collaudato; d) che la
sé, e che il menu sia stato precedentemente collaudato; d)  che  la cameriera sia perfettamente al corrente del servizio di
individuo è elevato, meno si è disposti a perdonargli, non  che  le colpe, i difetti: non vi è così alta posizione che non
non che le colpe, i difetti: non vi è così alta posizione  che  non venga disonorata da chi non ne disimpegna con lodevole
con intemerata condotta i doveri; a ben dice lo Swift  che  «gli errori che nascono dall'ignoranza di chi governa,
condotta i doveri; a ben dice lo Swift che «gli errori  che  nascono dall'ignoranza di chi governa, quando costui è
corrotto, i cui intendimenti sieno in urto coll'onestà e  che  trova nelle risorse del proprio impiego e nella complicità
di compiere il male impunemente». Diceva il buon Balbo:  che  quando si tratta di far del bene al paese bisogna esser
a passare perfino per minchione: e si rideva di coloro  che  intendevano di governare colla sola abilità senza principii
senza principii di dottrina e di morale. E questo fu causa  che  i furbi dicessero di lui: che il buon uomo era imbecillito.
di morale. E questo fu causa che i furbi dicessero di lui:  che  il buon uomo era imbecillito. Quale giudizio possono dare i
le misure, dà un'occhiata piena di reticenze all'abito  che  hai indosso e ti domanda chi te l'ha fatto; e se tu sei
chi te l'ha fatto; e se tu sei ingenuo e non capisci  che  quell'occhiata era una demolizione e gli domandi che gliene
che quell'occhiata era una demolizione e gli domandi  che  gliene pare, o gli dici che viene da Caraceni e da Old
una demolizione e gli domandi che gliene pare, o gli dici  che  viene da Caraceni e da Old England, lascierà cadere un
un bottone. Volgarità mentale è quella del bottegaio  che  ha due modi differenti di accogliere il cliente che gli
che ha due modi differenti di accogliere il cliente  che  gli porta del denaro e il povero commesso viaggiatore
il campionario. Egli tratta quest'ultimo come un importuno  che  gli ruba il denaro e il tempo e cerca di sbolognargli della
e il tempo e cerca di sbolognargli della paccottiglia  che  non si vende. Non sono diversi da lui il celebre antiquario
sul banco con un gesto di disprezzo la collana di perle  che  la mantenuta in decadenza gli propone, o di gettare
o di gettare un'occhiata insolente sul vaso di Sèvres  che  l'aristocratica in difficoltà ha in casa da trecento anni.
casa da trecento anni. Negoziante, correggiti, se non vuoi  che  si leggano sulla tua faccia i connotati dell'antico
tua faccia i connotati dell'antico commesso di bottega  che  ora tratta con i miliardari, le stars e i re, vola in
protoplasma il grossolano primitivo commesso di bottega,  che  con lo strozzinaggio e le fregature si è arricchito sulle
gibbose, zoppe, nane, escluse dalla festa della vita,  che  non dovrebbero aver anima nè sensi, e che pur troppo molte
festa della vita, che non dovrebbero aver anima nè sensi, e  che  pur troppo molte volte sono invece sensibilissime : che non
e che pur troppo molte volte sono invece sensibilissime :  che  non dovrebbero avere occhi per constatare ogni giorno, con
giorno, con muta disperazione rinnovellata, la differenza  che  esiste tra esse e le creature normali ; che non dovrebbero
la differenza che esiste tra esse e le creature normali ;  che  non dovrebbero aver udito per non sentire le parole d'
per non sentire le parole d' amore indirizzate ad altre e  che  esse non riceveranno mai, esse che troppo odono o
indirizzate ad altre e che esse non riceveranno mai, esse  che  troppo odono o intuiscono i commenti grossolani, o d' una
odono o intuiscono i commenti grossolani, o d' una pietà  che  le colpisce come una pugnalata, del prossimo ! Sembra però
le colpisce come una pugnalata, del prossimo ! Sembra però  che  la natura dopo aver messo al mondo alcuno di questi
rimorso tenti ricompensarli in qualche modo. Ho osservato  che  le sciancatelle hanno dei volti gentili e soavi ; che le
che le sciancatelle hanno dei volti gentili e soavi ;  che  le donne gibbose hanno grandi occhi e finissime mani e sono
grandi occhi e finissime mani e sono d'intelligenza arguta;  che  le rachitiche sono il più delle volte creature d' ingegno
grandi progressi, fa dei veri miracoli, e molte creature  che  cinquant'anni addietro sarebbero state relegate tra gli
modestia senza timidezza, il coraggio senza impeto, il brio  che  sa rispettar la decenza, l'allegrezza che non diviene
impeto, il brio che sa rispettar la decenza, l'allegrezza  che  non diviene smodata quelle fine attenzioni che prevengono i
l'allegrezza che non diviene smodata quelle fine attenzioni  che  prevengono i desiderii senza mostrar d'occuparsene, e quel
mostrar d'occuparsene, e quel conversare libero e cordiale  che  non degenera in confidenza temeraria e plebea. Swift
delle donne; da ciò nacque una famigliarità grossolana  che  porta il titolo d'allegrezza e libertà innocente, «
dice, ne' climi del Nord, ove la poca » pulitezza e decenza  che  abbiamo, si è introdotta » per così dire, di contrabando e
dire, di contrabando e contro la naturale » inclinazione  che  ci spinge continuamente » verso la barbarie, e non si
spinge continuamente » verso la barbarie, e non si mantiene  che  per » artifizio ».
onde si abbellisca l'umana natura: ma son queste appunto  che  concorrono a formare la vera civiltà, la vera cortesia:
il cuore. Ora questa, pulitezza per così dire innata  che  proviene da un cuore ben fatto «non è privilegio esclusivo
di nessuna classe, di nessuna posizione sociale. L'operaio  che  lavora al suo banco può possederla non meno che il ministro
L'operaio che lavora al suo banco può possederla non meno  che  il ministro e il senatore. Non è punto né poco una
nel corso della vita di trovar gentilezza in persone  che  non ebbero altra educazione fuorché quella della religione
ha delle pagine commoventi sul vecchio carceriere Schiller  che  trattava, i prigionieri «con amore di padre: quando egli
con sorriso melanconico, e diceva alle sentinelle in guisa  che  udissimo: Là sono i miei figli!». Chi ama è cortese. Che
che udissimo: Là sono i miei figli!». Chi ama è cortese.  Che  cos'è l'amore, infatti, se non se un desiderio, uno studio
se non se un desiderio, uno studio di procurare a colui  che  tu ami ogni possibile onesta gioia, di rendergli tutti quei
possibile onesta gioia, di rendergli tutti quei servigi  che  sono in poter tuo, di riuscirgli grato in ogni cosa, di
grato in ogni cosa, di evitare ogni parola, ogni atto  che  possa tornargli dannoso o sgradito? E questi riguardi che
che possa tornargli dannoso o sgradito? E questi riguardi  che  servono per appunto a dimostrar l'interesse, la deferenza,
la deferenza, la simpatia, la tenerezza non sono altro  che  pratiche di gentilezza e di cortesia che partono dal tuo
non sono altro che pratiche di gentilezza e di cortesia  che  partono dal tuo cuore verso la persona che è oggetto della
e di cortesia che partono dal tuo cuore verso la persona  che  è oggetto della tua affezione.
 che  vai, usanza che trovi. PROVERBIO. Questi atti di pulitezza
che vai, usanza  che  trovi. PROVERBIO. Questi atti di pulitezza però di cui
Così, a mo' di esempio, l' offrir da bere nella tazza  che  ha servito per me senza risciacquarla sarebbe in verità una
Al contrario in alcuni paesi dell' Olanda è una cortesia  che  il padrone di casa fa a'suoi convitati, porgendo loro la
mancherebbe dei debiti riguardi verso quella persona  che  non ebbe altra intenzione che di fargli piacere ed onore; e
riguardi verso quella persona che non ebbe altra intenzione  che  di fargli piacere ed onore; e noi dobbiamo sempre
di alcune parti d'America, per assicurare i proprii ospiti  che  li tengono nel novero dei loro amici, incontrandoli per
tolgono subito di bocca la pipa e la porgono loro. È certo  che  i più degli Europei avrebbero istintiva ripugnanza ad
istintiva ripugnanza ad avvicinare alla bocca una pipa  che  fu tra le labbra di tanta gente: e in verità sarebbe giusta
perchè si corre anche pericolo di contrarre le malattie  che  altri potrebbe avere in bocca. Ma che perciò? trovandoci
contrarre le malattie che altri potrebbe avere in bocca. Ma  che  perciò? trovandoci là, dovremmo noi recar dispiacere, forse
? » Sarebbe proprio peccare d' inciviltà e di scortesia.  Che  se possiamo, senza offendere alcuno, astenerci da certi usi
se possiamo, senza offendere alcuno, astenerci da certi usi  che  non ne garbano, tanto meglio per noi. Nel caso della pipa,
fuor d' ogni impaccio chi potesse dire sinceramente a colui  che  gliela porge: « Vi ringrazio di cuore, ma non ho l'
» Se però non c'è verso di sottrarci alla pratica di usi  che  non ne piacciono, è d' uopo fare di necessità virtù,
d' uopo fare di necessità virtù, tenendo ben fisso in mente  che  la pulitezza non consiste nel far ciò che è gradito a noi,
fisso in mente che la pulitezza non consiste nel far ciò  che  è gradito a noi, ma ciò che è gradito agli altri. Se
non consiste nel far ciò che è gradito a noi, ma ciò  che  è gradito agli altri. Se entrate nella casa di un Turco per
accettare la lunga pipa dal bocchino d'ambra e il caffè  che  subito vi sono recati, e quand' anche la positura per voi
stessi, come una giaculatoria, l'antico proverbio: « Paese  che  vai, usanza che trovi. » Ma le consuetudini a cui l'uomo ha
giaculatoria, l'antico proverbio: « Paese che vai, usanza  che  trovi. » Ma le consuetudini a cui l'uomo ha il diritto di
a cui l'uomo ha il diritto di non abbassarsi sono quelle  che  offendono il sentimento della sua dignità e che formano il
sono quelle che offendono il sentimento della sua dignità e  che  formano il corredo di un barbaro o semibarbaro dispotismo.
siffatti usi di un cerimoniale cortigianesco e servile  che  mette l'uomo a livello del bruto.
sono alcune, le quali per impedire  che  si dica, che tutte le signorine vanno in società per
sono alcune, le quali per impedire che si dica,  che  tutte le signorine vanno in società per tentare la fortuna
la fortuna di un incontro felice, gridano a' quattro venti  che  esse non vogliono maritarsi, che amano la propria libertà,
gridano a' quattro venti che esse non vogliono maritarsi,  che  amano la propria libertà, che non vogliono legami, nè
esse non vogliono maritarsi, che amano la propria libertà,  che  non vogliono legami, nè crucci, nè seccature di sorta. Lo
nè crucci, nè seccature di sorta. Lo gridano cosi forte,  che  nessuno ci crede. E hanno tanta ragione di non essere
ci crede. E hanno tanta ragione di non essere credute  che  se l'incontro fortunato capita, le vedi raggianti e le
signorina si muore della voglia di maritarsi!... » E' cosa  che  dà luogo a giudizi poco favorevoli all'educazione, alla
finezza, alla gentile verecondia d'una fanciulla; e, quello  che  è peggio, allontana la simpatia e non fa credere a un
sempre pensare di una fanciulla così fatta: « Non sono io  che  ella mostra di notare e di preferire; è il marito! cioè una
citato un Tommaseo  che  è un'autorità per ogni onesto; ora gli darò un compagno
in casa sua. Io amo le parole di questi grandi uomini  che  parlano alla buona il linguaggio del cuore; non moralisti
di esempio; non atrabiliari, non ipocriti, non come coloro  che  pretenderebbero caricare sulle altrui spalle un peso che
che pretenderebbero caricare sulle altrui spalle un peso  che  essi non si sentirebbero di sopportare; uomini che non
un peso che essi non si sentirebbero di sopportare; uomini  che  non orpellano con linguaggio, a cui danno nome di
a cui danno nome di religioso, o con quello zelo iroso,  che  osano chiamare apostolico, il loro egoismo, la loro
durezza, il loro fanatismo, la loro avversione a tutto ciò  che  sa di tolleranza e di dolcezza. «Mio fratello, così il buon
soffitte. Quest'uso è ottimo. Per diversi motivi è bene  che  i ricchi abbiano sott'occhio i poveri ed i poveri conoscano
da educare imiti questo sistema: più presto s'impara  che  non tutti trovano il pranzo in tavola a suon di campanello,
non conosce il povero, chi secolui non conversa è facile  che  resti ingannato allorché si crede di porgergli aiuto: ond'e
resti ingannato allorché si crede di porgergli aiuto: ond'e  che  presto si svoglia di essere lo zimbello delle male arti di
contatto coi medesimi venissero ad acquistar la convinzione  che  quelle ricchezze non sono inutili a loro stessi che si
che quelle ricchezze non sono inutili a loro stessi  che  si troverebbero di molti più poveri se non avessero che
che si troverebbero di molti più poveri se non avessero  che  altri poveri intorno a sé; verrebbero i poveri a
soltanto, ma a tutti quelli da cui ricevono benefizio; e  che  è il miglior modo per loro di sdebitarsi degli obblighi che
che è il miglior modo per loro di sdebitarsi degli obblighi  che  hanno incontrato verso la carità degli altri.
volte accade  che  un giovine rimane colpito come un eroe da romanzo, da un
come un eroe da romanzo, da un bel visetto di fanciulla  che  passa per la via accanto ad un buon viso di mamma. Se è
e della domanda ai parenti. Ma se è di quei colpi  che  non lasciano la traccia a lungo, e lui non si sente
a comprometterla, qualche volta persino a impedire  che  trovi marito, senza contare le pene di cuore che a
a impedire che trovi marito, senza contare le pene di cuore  che  a quell'età sono crudeli. E tutto questo per il misero
il misero gusto di mandare e ricevere delle letterine dolci  che  sa a memoria prima che sieno scritte, e che dovrà
e ricevere delle letterine dolci che sa a memoria prima  che  sieno scritte, e che dovrà restituire in una scena da
letterine dolci che sa a memoria prima che sieno scritte, e  che  dovrà restituire in una scena da romanzo, ad epistolario
le signorine in quel grado di semplicità e d'inesperienza  che  è una delle loro attrattive, lasciando loro la fede, gli
destinate, le famiglie contano sulla cortesia dei giovani  che  non profitteranno di quella preziosa ignoranza, per indurre
di scoprire più tardi, da qualche pettegolezzo maledico,  che  un altro non ha rispettata la sua. Seguire una signora o
impertinenze indegne di un uomo educato. E gli antichi,  che  hanno dipinto l'Amore con una Benda, hanno voluto dire che
che hanno dipinto l'Amore con una Benda, hanno voluto dire  che  le donne innamorate sono cieche se non distinguono quanto
intrattenerla a discorrere. È ancora un atto di fiducia  che  gli fanno le famiglie, le quali non odono i discorsi che
che gli fanno le famiglie, le quali non odono i discorsi  che  può tenere alle loro figliole. Se ne abusasse sarebbe una
loro figliole. Se ne abusasse sarebbe una enormità. Credo  che  l'abuso di fiducia sia un aggravante di molti delitti nel
pure. Se la signora a cui domanda un ballo rispondesse  che  ha un impegno, il ballerino non dovrebbe mai rivolgersi a
impegno, il ballerino non dovrebbe mai rivolgersi a quella  che  sta accanto e che ha potuto udire quel rifiuto. Sarebbe
non dovrebbe mai rivolgersi a quella che sta accanto e  che  ha potuto udire quel rifiuto. Sarebbe quanto dirle che la
e che ha potuto udire quel rifiuto. Sarebbe quanto dirle  che  la prende per ripiego. Quando, fra le signore che ballano,
dirle che la prende per ripiego. Quando, fra le signore  che  ballano, vi sono la padrona di casa o le sue figliole, la
a loro. Dopo una festa in casa privata tutti gli uomini  che  vi sono intervenuti sono in obbligo d'una visita alla
buona linea di vita e di generosità di cuore... Non è vero  che  un tramonto sia triste, non è vero che l'età matura e la
cuore... Non è vero che un tramonto sia triste, non è vero  che  l'età matura e la vecchiaia sieno tristi. Davanti al sole
l'età matura e la vecchiaia sieno tristi. Davanti al sole  che  cala nell'ora ultima del giorno, il pensiero va al suo
giorno, il pensiero va al suo ricomparire; davanti all'età  che  si avanza, il pensiero va ai Cari che ci hanno preceduti in
davanti all'età che si avanza, il pensiero va ai Cari  che  ci hanno preceduti in Dio e che ritroveremo; va alla nostra
il pensiero va ai Cari che ci hanno preceduti in Dio e  che  ritroveremo; va alla nostra vita che sarà mutata, ma non
preceduti in Dio e che ritroveremo; va alla nostra vita  che  sarà mutata, ma non finita. E, anche dal lato estetico, non
ma non finita. E, anche dal lato estetico, non è vero  che  le donne diventino necessariamente brutte, perchè sono
po' malinconico, ma più penetrante, più armonico di quello  che  possedevano nella prima gioventù. No; l'onestà di un'anima
poco ci conforta di questi quotidiani lacrimevoli eccessi  che  funestano le famiglie e le città il resoconto faceto che ci
che funestano le famiglie e le città il resoconto faceto  che  ci ammanniscono con licenzioso linguaggio certe cronache
certe cronache giudiziarie di cui gli autori, uomini  che  dovrebbero per educazione, per professione dare eziandio
del rispetto al pudore e alle leggi, non riflettono sempre  che  male si avvezza il popolo al gentil costume e al moral
nelle narrazioni di osceni e sanguinosi misfatti; e  che  male trova il suo luogo lo scherzo nella tremenda
nella tremenda esposizione di quelle colpe, di quei delitti  che  devono eccitare il rossore ed il ribrezzo in ogni anima
manca la semente, non può produrre un fil d'erba. Volere  che  un fanciullo, che non ha ancora varcato il secondo lustro,
non può produrre un fil d'erba. Volere che un fanciullo,  che  non ha ancora varcato il secondo lustro, frequenti cinque o
edizione fu sostituito: venti scuole al giorno. è volere  che  esca asino da tutte. Non vedi, agricoltor imbecille che,
a piene mani la semente, avrai molta paglia e poco grano?  Che  cosa risulta da quell'indigesto ammasso di semi-idee
di mille impertinenze sociali e sbagli economici; uomini  che  mancano di senso comune a 50 anni.
non è solo del proprio corpo  che  la donna deve avere una cura scrupolosa quando sta per
quando sta per ricevere quella benedizione suprema  che  è la comparsa di un figlio; essa deve altresì preparare al
Non si riflette per solito abbastanza alla responsabilità  che  tocca ai genitori e specialmente alla madre, nella riuscita
riuscita morale dei figlioli. Voi siete convinta, signora,  che  il colore dei vostri capelli, che il vostro timbro di voce
siete convinta, signora, che il colore dei vostri capelli,  che  il vostro timbro di voce possono benissimo riprodursi in
timbro di voce possono benissimo riprodursi in quel bimbo  che  è carne della vostra carne e sangue del vostro sangue, e
vostra carne e sangue del vostro sangue, e non pensate  che  anche i vostri difetti di carattere, la vostra leggerezza,
al suo carattere futuro. Vi fu chi raccomandò alle donne  che  sono « in speranza» di circondarsi di begli oggetti, di
begli oggetti, di colori gai, di suoni dolcissimi, pensando  che  tutto ciò potrebbe influire sulle forme, sulle tendenze,
non si dovrà indurle ad allontanare ogni pensiero men  che  generoso, ogni sentimento che non sia buono e puro? Ma sì,
allontanare ogni pensiero men che generoso, ogni sentimento  che  non sia buono e puro? Ma sì, l'educazione del nostro nato
Ma sì, l'educazione del nostro nato comincia prima ancora  che  esso abbia visto la luce; comincia, ripetiamo, dal giorno
«che lo stile » sia bensì famigliare, ma non negligente,  che  la » costruzione sia esatta, che le espressioni siano »
ma non negligente, che la » costruzione sia esatta,  che  le espressioni siano » proprie, i pensieri giusti, e che
che le espressioni siano » proprie, i pensieri giusti, e  che  nulla siavi d'involuto » o d'oscuro. » Comunemente si dice
nulla siavi d'involuto » o d'oscuro. » Comunemente si dice  che  le lettere famigliari » voglion essere scritte nello stesso
modo con cui » si parla. Ciò si conceda, ma a condizione  che  si » parli bene. Forse ancor si richiede che meglio »
a condizione che si » parli bene. Forse ancor si richiede  che  meglio » scrivasi di quel che si parla, ancor quando si
bene. Forse ancor si richiede che meglio » scrivasi di quel  che  si parla, ancor quando si parla » bene; poichè scrivendo si
sovente la intiepidisce » E assioma dimostrato in morale,  che  il » buon cuore solo non basta ad istringere e perpetuar »
basta ad istringere e perpetuar » le amicizie: noi vogliamo  che  il merito le » autorizzi e siane la base; aggiungasi che
che il merito le » autorizzi e siane la base; aggiungasi  che  gli amici » mostran talvolta le nostre lettere ad altri, i
e le condannano con rigore » se biasimevoli. Quanti autori,  che  stabilito avevano » gloriosamente il loro nome con opere
inesattezza o negligenza? » L'uomo pur troppo non accorda  che  suo malgrado » la propria stima, e abbraccia sempre con »
birichini, petulantelli; detesto le marmotte, tanto quelle  che  hanno la costanza di dormire sei mesi dell'anno, come
la costanza di dormire sei mesi dell'anno, come quelle  che  vestono panni. Ma in pratica capisco che non è nè
come quelle che vestono panni. Ma in pratica capisco  che  non è nè piacevole, nè possibile l'attuazione del mio
Per i riguardi dovuti ai genitori non c'è galateo  che  possa consigliare; è il cuore che li detta; è istintivo che
genitori non c'è galateo che possa consigliare; è il cuore  che  li detta; è istintivo che il primo bacio del mattino,
che possa consigliare; è il cuore che li detta; è istintivo  che  il primo bacio del mattino, l'ultimo della sera sia
sera sia consacrato ad augurar bene a questi cari nostri;  che  la bimba cominci ad aiutare un po' la mamma nelle più
la sua fronte, pensierosa forse per il suo avvenire;  che  impari a leggere nel suo sguardo il desiderio,
i discorsi de' suoi genitori. Qualcuno dirà forse  che  è troppo presto, che io voglio farlo diventare uno di
de' suoi genitori. Qualcuno dirà forse che è troppo presto,  che  io voglio farlo diventare uno di quegli uomini che si
presto, che io voglio farlo diventare uno di quegli uomini  che  si deliziano solo nell'atmosfera un po' sfibrante,
nei suoi primi anni acquista quel rispetto, quella cortesia  che  ogni uomo bene educato deve alla donna, gli rimarrà sempre
donna, gli rimarrà sempre nell'anima una nota di finezza  che  non potrà nuocergli di certo. Del resto, quando queste
galanterie si imparano dalla fanciullezza, non possono  che  raffinare il cuore e lasciarvi un profumo di soavità per
Ma colle sorelle è diverso; qui non è più solo l'istinto  che  guida; nel sentimento che lega fra loro i figliuoli degli
qui non è più solo l'istinto che guida; nel sentimento  che  lega fra loro i figliuoli degli stessi genitori, entra già
di carattere e di gusti fanno tante volte nemici quelli  che  hanno avuto comuni le prime carezze. È allora che deve
quelli che hanno avuto comuni le prime carezze. È allora  che  deve subentrare l'educazione per addolcire i contatti e
e bambine, è dunque necessario fino dai primi anni  che  i primi imparino a frenare le proprie simpatie, che
anni che i primi imparino a frenare le proprie simpatie,  che  acquistino il sentimento della superiorità, ma per
un giovinetto deve alle sorelle i riguardi, le cortesia  che  userà più tardi alle sue giovani amiche, altrimenti egli
amiche, altrimenti egli diventerà per abitudine quello  che  purtroppo cagiona l'infelicità di tante famiglie: un
villano nell'intimità della casa. Questa è una massima  che  io non cesserò mai di ripetere: avere alle persone, che vi
che io non cesserò mai di ripetere: avere alle persone,  che  vi circondano giornalmente, uguali e, forse, maggiori
giornalmente, uguali e, forse, maggiori riguardi di quelli  che  dedichiamo agli estranei. Ed a proposito: purtroppo nella
Ed a proposito: purtroppo nella scuola avviene ciò  che  in proporzione maggiore osserviamo quotidianamente nella
maggiore osserviamo quotidianamente nella vita: l'alunno  che  è maggiormente ammirato dai compagni non è quello che dà
che è maggiormente ammirato dai compagni non è quello  che  dà maggior prova di carattere, ma bensì quello che ottiene
è quello che dà maggior prova di carattere, ma bensì quello  che  ottiene i migliori premii ed i più grandi trionfi. La qual
ed i più grandi trionfi. La qual cosa non impedisce poi  che  nella vita, otto volte su dieci, i piccoli trionfatori
trionfatori della scuola diventino vinti e facciano quel  che  si dice fiasco completo; ed io stessa ho dovuto
ingenua. In uno dei primi Istituti d'Italia vige un'usanza  che  non saprei abbastanza lodare; ogni anno sono concesse tre
generosità, altruismo nell'alto senso della parola. E ciò  che  io più ammiro in questa consuetudine è la completa libertà
in questa consuetudine è la completa libertà di scelta  che  si lascia alle fanciulle, perchè è vera sapienza rispettare
e sentire col loro tenero cuore. C'è ancora una cosa  che  io vorrei dire ai bimbi d'Italia: da noi esiste, è vero,
tra padroni e servi, industriali ed operai, famigliarità  che  addolcisce certi contatti necessarii, ma non sempre
e come cittadini manca quasi completamente; ed io vorrei  che  questo sentimento di rispetto per tutti fosse ispirato fin
nè » scagliar le braccia, né gittarle, sicchè paia »  che  l'uomo semini le biade nel campo. 6.° » Sono alcuni che in
» che l'uomo semini le biade nel campo. 6.° » Sono alcuni  che  in andando levano il piede » tanto alto come cavallo che
che in andando levano il piede » tanto alto come cavallo  che  abbia lo spavento, » e pare che tirino le gambe fuori d'uno
» tanto alto come cavallo che abbia lo spavento, » e pare  che  tirino le gambe fuori d'uno stato. Altri » percuotono il
d'uno stato. Altri » percuotono il piede in terra si forte,  che  poco » é maggiore il rumore della carra ». In somma si
carra ». In somma si debbono evitare tutti que'movimenti  che  essendo straordinari, ci espongono all'altrui, ridicolo,
deve essere finissimo e discreto. Quello finissimo,  che  costa centinaia di lire, va senz'altro abolito e senza
non le possiede, oppure da chi, anche possedendole, pensa  che  è suo dovere preciso non buttarle via in profumi. Si può
puro; però esso non viene fissato dall'alcool, come quello  che  esce dalle grandi fabbriche. Una signora adotti senz'altro,
e vi resti fedele; adotti il genere lavanda, cedrina, ecc.,  che  sarà magari genere un po' antico, ma è genere sano, onesto,
genere un po' antico, ma è genere sano, onesto, famigliare,  che  fa intravedere grandi orti odorosi, chiusi da alte mura...
di lieve profumo, ma si guardi da quella volgarità  che  consiste nel lasciare una scia odorosa, e che fa dire, alle
volgarità che consiste nel lasciare una scia odorosa, e  che  fa dire, alle ingenue bocche dei bambini: «Come puzza di
alle «toilettes» moderne, deve variare con esse, e  che  deve essere indicato dal sarto. E pretendono che il giallo
esse, e che deve essere indicato dal sarto. E pretendono  che  il giallo ranciato dai toni caldi e dorati si accordi bene
bene col profumo d'ambra, di cui richiama anche il colore;  che  il leggero velluto azzurro chiaro pretenda il delicato
azzurro chiaro pretenda il delicato profumo di miosotide;  che  i vestiti a colori cangianti debbano essere accompagnati da
cangianti debbano essere accompagnati da una nuova essenza,  che  abbia, sapientemente mescolati, i profumi di tutti i fiori
fiori del mondo. Inutile aggiungere alle signore italiane,  che  la nostra patria ora ha fabbriche perfette anche di
nostra patria ora ha fabbriche perfette anche di profumi;  che  è loro dovere boicottare le essenze estere, e risparmiare,
boicottare le essenze estere, e risparmiare, a quelli  che  pubblicano delle statistiche, la vergogna di registrare
posto in dubbio se vi siano segreti per l'amicizia: quelli  che  partono dall'idea che l'amico è un altro se stesso
siano segreti per l'amicizia: quelli che partono dall'idea  che  l'amico è un altro se stesso rispondono di no; quelli che
che l'amico è un altro se stesso rispondono di no; quelli  che  prendono per norma l'idea dell'utile, rispondono di si. E'
norma l'idea dell'utile, rispondono di si. E' cosa evidente  che  si deve nascondere all'amico le notizie seguenti : I.°
deve nascondere all'amico le notizie seguenti : I.° Quelle  che  relative ad esso o a noi lo affliggerebbero inutilmente. Si
possono essere utili. Corrono sinistre voci contro di voi e  che  vi sarebbe facile di smentire; l' amico non ve ne dà avviso
invigorite col tempo si sono largamente diffuse. 9.° Quelle  che  relative ad altri furono affidate al nostro segreto, e che
che relative ad altri furono affidate al nostro segreto, e  che  svelate ad esso trarrebbero seco la probabilità di
di ulteriore diffusione. Molto strano si è il consiglio  che  diede Publio Siro, ed é di trattare l'amico in modo da
Publio Siro, ed é di trattare l'amico in modo da supporre  che  possa un giorno divenire nemico. Gli uomini, si dice, non
un puntiglio, una collera, un sospetto non rendono  che  troppo frequenti i passaggi dall'amicizia all'odio, dalla
al disprezzo, dall' affezione al livore. Molti sotto coloro  che  tengono in serbo i segreti che versaste nel loro animo, e
livore. Molti sotto coloro che tengono in serbo i segreti  che  versaste nel loro animo, e che dopo un disgusto se ne
tengono in serbo i segreti che versaste nel loro animo, e  che  dopo un disgusto se ne giovano a proprio vantaggio e ad
modo cercherete nell'amico un rimedio contro le passioni  che  vi agitano, una consolazione contro le disgrazie che vi
che vi agitano, una consolazione contro le disgrazie  che  vi colpirono, un asilo contro quelle che vi minacciano, se
le disgrazie che vi colpirono, un asilo contro quelle  che  vi minacciano, se lo riguardate come un uomo che un giorno
quelle che vi minacciano, se lo riguardate come un uomo  che  un giorno dovrete odiare? Non temerete voi che allora egli
come un uomo che un giorno dovrete odiare? Non temerete voi  che  allora egli non sia per abusare della vostra confidenza,
alle vostre sventure, profittare delle vostre debolezze, e  che  non vi sospinga nell'abisso che pe'suoi consigli vi
delle vostre debolezze, e che non vi sospinga nell'abisso  che  pe'suoi consigli vi lusingavate d'evitare? In questa
riduce e cose indifferenti e di nessuna importanza. Cesare,  che  non aveva meno spirito che valore, diceva: Amo meglio
e di nessuna importanza. Cesare, che non aveva meno spirito  che  valore, diceva: Amo meglio perire una volta, che diffidar
spirito che valore, diceva: Amo meglio perire una volta,  che  diffidar sempre. La vista dell'amico, dice un Arabo,
del mattino; non lascia dunque crescere l'erba sul sentiero  che  conduce alla casa dell'amico. Questo equivale anco a dire
conduce alla casa dell'amico. Questo equivale anco a dire  che  le tue lettere devono andare a ritrovarlo se é lontano. Non
a comunicare le nostre vicende ad un amico, è far supporre  che  lo crediamo insensibile alla nostra felicità, o che non
che lo crediamo insensibile alla nostra felicità, o  che  non possono giovarci i suoi consigli. Non visitare un amico
in disgrazia è dimostrarsi più diretto dalla speranza  che  dalla stima, più amico della fortuna che della persona. Io
dalla speranza che dalla stima, più amico della fortuna  che  della persona. Io non sono abbastanza ricco per salutarvi
a Socrate. Gli amici comuni sono simili a quegli uccelli  che  la stagione del ghiaccio e della neve allontana, e che solo
che la stagione del ghiaccio e della neve allontana, e  che  solo a' bei giorni di primavera ritornano. L'onore e la
L'onore e la giustizia sono il primo limite ai sacrifizi  che  si possono ricercare agli amici: ogni lesione all' uno o
sunt petenda . Generalmente gli amici volgari, cioè quelli  che  professano amicizia per interesse, per vanità, per
interesse, per vanità, per convenienze sociali, pretendono  che  sagrifichiate loro il vostro onore e la giustizia che
che sagrifichiate loro il vostro onore e la giustizia  che  dovete a voi stesso e agli altri: per amicizia, se siete
private, si scostano dalla verità e dalla » giustizia,  che  sono la norma dell'uomo onesto ». Il secondo limite si
il sacrifizio col vantaggio; allorché il sacrifizio,  che  vi richieggo, è maggiore del vantaggio che ne traggo, la
il sacrifizio, che vi richieggo, è maggiore del vantaggio  che  ne traggo, la mia dimanda é inurbana, e questa inurbanità
I re di Francia assisteva ad un combattimento di lioni  che  davasi nel suo serraglio. Una donna di corte lascia
suo amico. In generale é indiscreto chi ricerca un servizio  che  reca più incomodi a chi lo eseguisce, che vantaggi a chi lo
un servizio che reca più incomodi a chi lo eseguisce,  che  vantaggi a chi lo riceve. Montaigne vuole che tra gli amici
lo eseguisce, che vantaggi a chi lo riceve. Montaigne vuole  che  tra gli amici il linguaggio sia franco e senza velo; che le
che tra gli amici il linguaggio sia franco e senza velo;  che  le parole colpiscano al segno che mira il pensiero: Tu sei
sia franco e senza velo; che le parole colpiscano al segno  che  mira il pensiero: Tu sei uno stolto, tu sogni, tu deliri, e
» non eccita la mia collera; io vo incontro » a quello  che  m'instruisce contraddicendomi: la » causa della verità deve
alla vanità d'entrambi. » Io sono più fiero della vittoria  che  guadagno sopra » di me, quando mi piego alla forza delle
sopra » di me, quando mi piego alla forza delle regioni »  che  mi vengono opposte, che quando mi » riesce di vincere il
mi piego alla forza delle regioni » che mi vengono opposte,  che  quando mi » riesce di vincere il mio avversario per la sua
per la sua » debolezza ». Si può rispondere a Montaigne  che  il discorso, per essere franco, non è necessario che sia
che il discorso, per essere franco, non è necessario  che  sia ingiurioso, e che la verità non perde alcun diritto
per essere franco, non è necessario che sia ingiurioso, e  che  la verità non perde alcun diritto quando è presentata con
diritto quando è presentata con modi gentili. Voi dite  che  i triangoli d'un triangolo non sono uguali a due retti: io
sono uguali a due retti: io vi contraddico tosto e dimostro  che  dite un errore; ma aggiungerò io un solo grado di forza
la 3.ª edizione ha quest'altro: » Tutti diranno in generale  che  Montaigne ha » ragione, ma nel caso pratico quasi tutti si
si mostreranno » più ligi agl'interessi della loro vanità »  che  agl'interessi dell'utile pubblico e del vero, » e per non
 che  è lecito e ciò che non è lecito... Ció che conviene e ciò
che è lecito e ciò  che  non è lecito... Ció che conviene e ciò che non conviene di
che è lecito e ciò che non è lecito... Ció  che  conviene e ciò che non conviene di fare, tra persone che
è lecito e ciò che non è lecito... Ció che conviene e ciò  che  non conviene di fare, tra persone che voglion mostrarsi
che conviene e ciò che non conviene di fare, tra persone  che  voglion mostrarsi urbane e corrette... Nel Galateo dei
soffiato il naso... - Non costringere altri a fiutare cosa  che  abbia odore nauseante... - Non grattarti il capo, non
rivolgeva Monsignor Della Casa ai suoi lettori,  che  pur erano onoratissimi gentiluomini; noi non abbiamo più
istintivo pudore o per una reminiscenza della scuola, sanno  che  certe cose non si devono fare. Eppure, la lista dei nefas
di molte altre norme. Ora, per esempio, sono i fumatori  che  hanno bisogno degli avvertimenti del Galateo, e ci
genia malvagia, irruente e dispettosa, e gli automobilisti  che  credono che tutto il mondo sia per loro... Tante cose si
irruente e dispettosa, e gli automobilisti che credono  che  tutto il mondo sia per loro... Tante cose si mutano col
ancora. Poichè ci sono ancora gli incorreggibili maleducati  che  sbadigliano in conversazione, o che voltano altrui le
maleducati che sbadigliano in conversazione, o  che  voltano altrui le spalle, o che mormoran fra loro, o
in conversazione, o che voltano altrui le spalle, o  che  mormoran fra loro, o interrompono i discorsi altrui. Ci
fra loro, o interrompono i discorsi altrui. Ci sono quelli  che  si piglian tutte le confidenze, che entrano in tutti i
altrui. Ci sono quelli che si piglian tutte le confidenze,  che  entrano in tutti i nostri affari, ci son quelli che
che entrano in tutti i nostri affari, ci son quelli  che  vogliono imporre sempre la loro volontà, ci son quelli che
che vogliono imporre sempre la loro volontà, ci son quelli  che  scherzano su tutto e su tutti e non sanno tollerare una
e non sanno tollerare una celia dagli altri, ci sono quelli  che  in un caffè s'impadroniscono di tutti i giornali e li
di tutti i giornali e li ritengono per sè; quelli  che  chiedono a prestito i libri e non pensano più a
interminabile lista sarà meglio presentare le buone regole  che  si convengono ad ogni circostanza e caso della vita, e
caso della vita, e venir notando secondo l'occasione quello  che  si deve o non si deve fare da chi ha la giusta ambizione di
più pericolosi non sono quelli  che  vivono nei laghi e nei mari. Sono quelli che vivono sulla
sono quelli che vivono nei laghi e nei mari. Sono quelli  che  vivono sulla terra e frequentano i marciapiedi delle città.
i marciapiedi delle città. Sono gli uomini e le donne  che  si incollano a noi, e vogliono a ogni costo farci dei
loro compagnia, darci dei consigli, accompagnarci. Quelli  che  invece di arrendersi docilmente davanti al nostro
sublime dell'altruismo e sono invece i più neri egoisti  che  l'inferno terrestre abbia inventato per la nostra
dannazione. Contro costoro ci sarebbe una sola difesa:  che  ognuno di noi si sospendesse all'occhiello della giubba un
all'occhiello della giubba un cartellino come quello  che  negli alberghi di lusso il cliente pone fuori della porta
un carrozzone di prima classe destinato ai viaggiatori  che  non volevano essere molestati da colui che chiede un
ai viaggiatori che non volevano essere molestati da colui  che  chiede un fiammifero o lo offre, da colui che tenta di
da colui che chiede un fiammifero o lo offre, da colui  che  tenta di iniziare una conversazione, da colui che allunga
da colui che tenta di iniziare una conversazione, da colui  che  allunga la mano sul giornale abbandonato dal viaggiatore di
di fronte. Carrozzone riservato, in poche parole, a coloro  che  chiedono al prossimo semplicemente la pace e il silenzio.
di Mar del Plata, accanto alla sala da pranzo immensa,  che  può ospitare un migliaio di commensali, c'è un salone un
la gente dai nervi esauriti, gli ecclesiastici, coloro  che  apprezzano i vicini silenziosi, i camerieri taciturni e il
silenziosi, i camerieri taciturni e il maître d'hôtel  che  viene solamente quando è chiamato, non dà consigli, non
so se avrà imitatori. Anzi, temo di no. Nonostante la lotta  che  si conduce contro i rumori, contro il parassitismo acustico
contro il parassitismo acustico delle grandi città, mi pare  che  il non saper collocarsi dal punto di vista del prossimo
prossimo renda difficile questa nobile campagna, e credo  che  gli effetti li vedranno i nostri tardi pronipoti. In treno
della loro onda preferita i quarantotto viaggiatori seduti  che  hanno voglia di leggere o di dormire, e i ventiquattro
leggere o di dormire, e i ventiquattro viaggiatori in piedi  che  già innervositi dallo stare in piedi, si sentono i nervi
i nervi sfilacciati per l'esasperazione da quelle notizie  che  non li interessano o da quella musica classica alla quale
ai 24 signori in piedi e ai 48 seduti. E' un delfino  che  lavora all'ingrosso.