Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: eravamo

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capisci, che quasi tutti i cavalieri, cristiani e pagani,  eravamo  innamorati d'Angelica. Pensa che vita! Lei mi fuggiva; io
quell'inverno a Tara quando faceva tanto freddo ed  eravamo  costretti a tagliare i tappeti per farne delle scarpe, e
- ma preferirei dimenticare. - Non potrete dire che  eravamo  felici allora! E guardateci adesso! Voi avete una bella
è vanità. Ho pranzato al Circolo, poichè il pensiero che  eravamo  giunti a una delle grandi tappe della storia del mondo, se
che mi avea colpita. Il giorno appresso, io e Giuseppina  eravamo  sedute al balcone. Essa fu la prima a discernere Domenico
fermò sbalordito mirandoci, esaminandoci; la gramaglia onde  eravamo  avvolte lo gettava nello stupore. In questo mentre,
maritaggio richiedevano la presenza di mia madre in Napoli.  Eravamo  già alla metà di novembre, e gli sponsali non potevano aver
vocali ha bisogno d'un mezzo squadrone di consonanti. Non  eravamo  che tre ospiti e i padroni di casa. Il pranzo volgeva alla
seconda volta il viso di don Alvaro oscurarsi: un attimo.  Eravamo  all'ingresso dei palchi di Corte. Frondosa ed io eravamo
Eravamo all'ingresso dei palchi di Corte. Frondosa ed io  eravamo  scesi dall'automobile, e Frondosa domandava se quella sera
ora mezzo soffocata, narrò: — Bisogna sapere che quando  eravamo  ragazzetti, Agata Lo Santo — Tinuzza la chiamavano -
in casa mia non ci stanno! Di lì a meno d'un mese ci  eravamo  già sposati. Il male era ch'io non avevo ancora vent'anni:
mio paese; ma faceva già il militare da qualche anno. Ci  eravamo  rintoppati per caso, e non ci pareva vero di chiacchierar
di posta, affine di giungere più presto alla capitale.  Eravamo  al terzo giorno del viaggio, allorchè mia madre s'accorse,
sempre avuto compassione per la sua famiglia. Eulalia ed io  eravamo  incerte se si dovesse riceverlo o no; ma dopo tutto, la
essere un conforto per voi, vi dirò Rossella, che tutti qui  eravamo  fieri di lui. Egli... sí, ci figuriamo che sia morto come
modo. - Ieri, verso mezzogiorno, mentre Ashley ed io  eravamo  a spaccar legna, Súsele prese questo carretto, vi mise
con tutte le sue forze. Verso il crepuscolo Ashley ed io  eravamo  seduti in attesa, sui gradini del porticato, preoccupati di
che era stato ma a quello che avrebbe potato essere. Ma non  eravamo  ancora ad un terzo della conferenza che la porta s'apri e
Non insistemmo e riprendemmo per la terza volta la lettura.  Eravamo  nel cuore della conferenza adesso, e Sua Altezza, non più
oh, se fossimo stati sorpresi in uno dei momenti in cui  eravamo  realmente colpevoli...! Ma ora! Ora che ero tra le sue
già stato qui, prima - rispose ella freddamente. - Infatti.  Eravamo  in questi paraggi nel settembre - disse uno degli uomini
l'occasione di castigare quell'orgoglio imbecille. Noi  eravamo  sole sole: io forzai il mio volto all'affabilità,
poi un grande sacrificio al Monarca e alla monarchia poichè  eravamo  d'inverno pieno e albeggiava alle sette — sarebbero stati a
esperienza dei costumi delle Corti. C'era nel salotto ove  eravamo  riuniti una grande tavola ovale e i ministri vi si
mia, che nella sua propria acconciatura. Mezz'ora dopo  eravamo  entrambe pronte. "Non vi fate così abbattuta!" dissi alla
sull'una e l'altra parte del volto all'uso inglese.  Eravamo  da circa mezz'ora nella sala del ballo, quando giunse il
sperando di udire parole che dissipassero i suoi terrori. -  Eravamo  fatti l'uno per l'altra. Questo era cosí ovvio, che io ero
ma tu eri stato cosí villano che io... - Insomma, pare che  eravamo  in contrasto, non è vero? Ma ora non importa. Te lo dico
cadde dalla finestra. La vecchia dama, sua nipote, ed io  eravamo  in preda alla costernazione: tutta la gente del palazzo in
miserie, si trovò disseminata ed isolata ad individui. Noi  eravamo  come gli antichi Stati di Francia, il cui comune pericolo e
cominciò a fare gli apparecchi del ritorno. Poche ore dopo  eravamo  in Reggio. Paolo fu sollecito a venir la sera prima
disse che noialtri condannati a vita... noi omicidi, non  eravamo  desiderati. Dovevamo essere mandati altrove, in un altro
si può dire che ha educato Melania e me, perché  eravamo  molto piccoli quando morirono il babbo e la mamma. La zia
mi vide docile ai suoi capricci, non fu certo l'ultima.  Eravamo  a colazione a palazzo, due ore prima d'una garden-party che
le vostre imposture al par di me." Ben lontano però  eravamo  ancora da tale meta. Il ritiro componevasi quasi per intero
conosciuto una vecchia piú stupida. - Ebbene: ieri mentre  eravamo  ad Atlanta aspettando il treno per venire qui, la

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