grande battaglia perenne tra l'Autentico e l'inautentico, dove Roberto scompiglia le carte, cattura una rima, scompagina l'alfabeto. In questo nostro
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tavola a cui sedeva, e su la quale erano spiegate le sparse lettere e carte. Il cameriere non ardì far nessuna osservazione. Ma Elisa, che per
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, ricomparve su l'uscio, tenendo sotto il braccio un piccolo fascio di carte, e alcuni libri (erano le memorie, il breviario , un vecchio Dante, e la
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dentro; un calamaio di cristallo co' becchi dal pennaiuolo d'argento, posava su d'un fascio di lettere e carte, presso ad un vassoio pure d' argento. Il
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doveva porsi a giocar con lei; e pigliato un mazzo di carte, bisognava che si facesse a indovinare, se la padroncina avrebbe avuto un amante, se giovine
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giovenili. Rovistando fra vecchie carte, rinvenni abbozzi di novelle poetiche, di poemetti, di canzoni, di tragedie; sorrisi di me stesso e de' sogni miei
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lasciato frugare nel suo studio, e poi, per un certo prurito della coscienza, trassi di tasca il rotolo delle carte delle quali m' era fatto padrone, e
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dagli stessi figli e nipoti, come succede, mandati all' incanto su pe' muricciuoli. - Un armadio di legno nero intarsiato, uno scrittoio ingombro di carte
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distratto su le carte e su' pochi libri, de' quali era sparso lo scrittoio del prete: un volume delle Opere di sant'Agostino, un Tommaso da Kempis
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vicino mi par di sentire quell'odore di carte vecchie e di muffa che c'è nella nostra biblioteca di campagna. Io credo ch' egli viva fuori di questo
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in alto e si librano come sospesi sotto alle volte delle arcate, oppure strisciano a pie' delle colonne, mentre i bambini svolgono rotoli di carte e di
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magra che Ippolita chiamò zia Augusta faceva un gioco di carte, un solitario, con certe carte piccoline. Non era niente bella, cosí secca e tutta naso
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anche alle carte; mia cugina Isa è terribile, vince sempre. Oppure ascoltiamo le canzoni e i ballabili alla radio, e li balliamo. - Con chi? - Con
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volesse dire la lettera, oppure la zia. La zia ad ogni modo c'era. Era seduta in un angolo del sofà e pencolava col suo gran naso sulle carte del
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