lupo. Li accarezzo, dò loro da mangiare, vado a cavallo ora | su | l'uno ora su l'altro ; ed essi non mi fanno alcun male. - - |
Gemme - Corso completo di letture -
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dò loro da mangiare, vado a cavallo ora su l'uno ora | su | l'altro ; ed essi non mi fanno alcun male. - - mah! Enzo, |
Gemme - Corso completo di letture -
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pomeriggio, Mario non ha più scuola, e se non piove, esce | su | l'aia a giocare. Come gli piace la sua aia! Sembra una |
I miei amici di Villa Castelli -
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i cumuli di cartocci e di tutoli di granturco che odorano e | su | cui è piacevole saltare e correre quando nessuno sgrida. |
I miei amici di Villa Castelli -
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abitava nella stessa casa, della Maria, ma | su | su, all'ultimo piano. Era povera, andava anche lei a |
Gemme - Corso completo di letture -
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tuoi Angioli e ci custodiscano in pace, e sia sempre | su | noi la tua benedizione». |
I miei amici di Villa Castelli -
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a quella montanina codesti semplici versi, modulati | su | qualche poetica tradizione dell' Alpi! E il mio pensiero, |
Angiola Maria -
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riva, o facevano una corsa | su | la montagna, e Arnoldo veniva con esse in compagnia. Era un |
Angiola Maria -
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tremole scagliette d'argento. Quel fianco delle montagne, | su | cui spargevasi il pieno chiarore della luna, pareva |
Angiola Maria -
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d'un casolare. E la barca delle giovinette fuggiva rapida | su | l'onde, come avesse l'ale, e portasse le fate abitatrici di |
Angiola Maria -
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di mettere il burro, che è rimasto | su | un angolo della tavola, nascosto dal pacchetto del |
Otto giorni in una soffitta -
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si invoca la benedizione del Signore sulle nostre famiglie, | su | tutto il paese, su tutti gli uomini della terra. Dimmi, o |
La giovinetta campagnuola -
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del Signore sulle nostre famiglie, su tutto il paese, | su | tutti gli uomini della terra. Dimmi, o giovanetta, perchè |
La giovinetta campagnuola -
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ne stacca un foglio e Mario, che ormai sa leggere, cerca | su | di esso i proverbi e poi se li fa spiegare. Questo mese vi |
I miei amici di Villa Castelli -
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Sono elastici così che, a camminarvi su, ti par d'essere | su | un materasso. Contengono molti avanzi di piante aquatiche. |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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cura la tavola, la madia, le panche, le sedie la credenza e | su | questa dispongono i piatti più belli. Talvolta vi mettono |
I miei amici di Villa Castelli -
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fanciulla lasciò cadere una calda lagrima | su | que' caratteri da lei amati e venerati, i quali, mentre |
Angiola Maria -
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n'ebbe la lena, e tornò a sedere allo stesso luogo: allentò | su | la tavola le braccia in croce l'uno sopra l' altro, e su vi |
Angiola Maria -
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su la tavola le braccia in croce l'uno sopra l' altro, e | su | vi lasciò cadere il capo oppresso e stanco. Allora la pietà |
Angiola Maria -
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di Francino si distese nel suo campo e, appoggiato il capo | su | una grossa pietra, col solo riparo del vecchio cappello, |
I miei amici di Villa Castelli -
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compiere il loro dovere. Ma la maestra ha fatto scrivere | su | delle striscie di carta delle raccomandazioni, le ha fatte |
I miei amici di Villa Castelli -
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volte, perchè la polvere che si solleva e che si deposita | su | tutto il nostro corpo è nociva assai alla nostra salute. |
I miei amici di Villa Castelli -
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poi, sempre cercando nuovi fiori, si allontanò, salendo | su | per un monte tutto coperto di neve, fin che giunse in una |
I miei amici di Villa Castelli -
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sabbioso, puoi intaccarlo profondamente, e portarne | su | una parte a mescersi con lo stato arabile. La mescolanza |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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natura, che fai? - Quale avvertenza devi usare nel portar | su | la terra vergine? |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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che si versa all' infuori, come la tesa d' un cappellaccio | su | la fronte d'un pitocco, guarda su d' una rimota piazzetta, |
Angiola Maria -
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tesa d' un cappellaccio su la fronte d'un pitocco, guarda | su | d' una rimota piazzetta, in una parte lontana della città, |
Angiola Maria -
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ricovero di povera gente; e vicino, una vecchia siepe | su | d' un ciglione di terra, che risponde a una strada fangosa, |
Angiola Maria -
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parevagli di toccare il cielo col dito, allorchè, sdraiato | su | d'una panchetta accanto al fuoco, col fido suo fiaschetto |
Angiola Maria -
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levando il grosso ventre e il naso bernoccoluto, sbirciava | su | per le finestre e pe' terrazzini le più tonde e frescoccie |
Angiola Maria -
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E allora, rialzata una cortina del balcone che metteva | su | la ringhiera sedeva assidua al lavoro, colà presso, sotto |
Angiola Maria -
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luce; e le pianticene d'un vaso di garofani, che teneva | su | d'un vicino armadietto, lasciavano talvolta caderle in |
Angiola Maria -
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pianticella, quegli steli d'un pallido verde, ricadenti | su | l' orlo del vaso, bastavano a risvegliarle il dolore del |
Angiola Maria -
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mestiere chi ha foraggi per tre bestie, e ne tien cinque. | Su | tre sole ci guadagnerebbe: al contrario, a farne digiunare |
La giovinetta campagnuola -
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al contrario, a farne digiunare cinque, perde | su | tutte cinque. Neppure conosce il mestiere chi, invece di |
La giovinetta campagnuola -
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Non era lontana la mezzanotte, quando s'intese un calpestio | su | per l'angusta scala che saliva a quelle stanze. Lo strepito |
Angiola Maria -
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aprire. Si presentaron due sconosciuti, col cappello basso | su | gli occhi, abbottonati fin sotto il mento in una palandrano |
Angiola Maria -
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la vecchia spalancò tanto d'occhi, e facendosi ritta ritta | su | la persona, appuntò le braccia su l'anche, in atto di |
Angiola Maria -
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e facendosi ritta ritta su la persona, appuntò le braccia | su | l'anche, in atto di stupore e di dispetto. Ma l'uno de' due |
Angiola Maria -
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contento di aver trovato di là quanto cercava, ricomparve | su | l'uscio, tenendo sotto il braccio un piccolo fascio di |
Angiola Maria -
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vecchio Dante, e la Bibbia del buon prete). Pose il tutto | su | la tavola, e rilegando con somma diligenza il fascio, |
Angiola Maria -
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erano venuti, uscirono. La fanciulla allora s' abbandonò | su | la seggiola più vicina, tenendo stretto fra le mani il |
Angiola Maria -
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infetta i campi. Un vento moderato fortifica le piante; fa | su | queste l'effetto che la ginnastica fa su te; ne |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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le piante; fa su queste l'effetto che la ginnastica fa | su | te; ne rinvigorisce le fibre. Un vento furioso le piega, e |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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Le donne ridono e intanto si fermano e qualcuna compra. | Su | un altro banchetto sono esposte delle carabattole per la |
I miei amici di Villa Castelli -
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fatti adulti. Esso richiama la loro attenzione | su | cose che già in parte conoscono; mira a correggere errori, |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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articolo, giovano ad eccitare la riflessione degli alunni | su | quel che s'è letto; dànno occasione al Maestro di |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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mese di dicembre porta il freddo. Spesso la brina si stende | su | tutta la campagna e allora le piante sembrano coperte di |
I miei amici di Villa Castelli -
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-Sì, sì!- Giangia siede per terra, serra la mano e la pone | su | di un ginocchio. Dina, Narcisa, Bianchina, mettono il loro |
I miei amici di Villa Castelli -
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d'oro. Corrado volle vederli da vicino, e, montato | su | di uno sgabello, fece per mettere le mani nell'acqua. |
Gemme - Corso completo di letture -
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sul paiolo e guarda. I gamberi mutano colore, mettono | su | una veste rossa. È segno che sono cotti. Entra Sempronio e |
Sempronio e Sempronella -
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marne, di colore vario dal bigio al bleu scuro. Se versi | su | queste terre un po' d'aceto, li vedi bollire tanto più |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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segnato un nuovo e grave avvenimento nella loro vita. E là, | su | quel pianerottolo, figuravano un crocchietto degno del |
Angiola Maria -
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di bella scrittura e con pochissimi errori. Esso fu scritto | su | un tavolino che traballava sulle quattro gambe, in una |
Sempronio e Sempronella -
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bella scrittura e con pochissimi errori. Eccone un altro, | su | un foglio gualcito, e con macchie d'inchiostro. È forse il |
Sempronio e Sempronella -
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posizione giungendo le mani sulla balaustra e guardando in | su | con gli occhi sognanti, io imbracciai il liuto che non |
Quell'estate al castello -
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abbassa lo sguardo... - ... plin plin... - ... plin plin, | su | me che ai piedi dell'eccelsa tua torre consumo le ore, plin |
Quell'estate al castello -
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liuto, come se giocassi alle belle statuine. Il conte tirò | su | fino in cima alla fronte un sopracciglio color sabbia e |
Quell'estate al castello -
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sembrò che anche il mio cuore si slanciasse all'insú, piú | su | delle cime degli alberi, ancora piú su della banderuola di |
Quell'estate al castello -
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all'insú, piú su delle cime degli alberi, ancora piú | su | della banderuola di ferro in cima alla torre. - Ma è... è |
Quell'estate al castello -
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di nero. Mentre la donna si avviava con la valigia | su | per lo scalone (eh già, le scale erano in proporzione al |
Quell'estate al castello -
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avesse toccata con la punta delle ali. Appena rimaste sole, | su | in camera, che per fortuna non era imponente, non so come |
Quell'estate al castello -
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con te? - A proposito di zii, - disse Ippolita saltando | su | dal letto dove si era seduta, - è ora che tu venga a |
Quell'estate al castello -
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delicato, ma aveva il difetto di fare i fili. Piú tiravo | su | il cucchiaio piú il filo si allungava, e quando poi lo |
Quell'estate al castello -
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la pena di esplorarle, prima o poi. Ero di nuovo molto | su | col morale. Prima di tutto ero arrivata bene o male alla |
Quell'estate al castello -
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del caldo. Era irrequieta; dopo un po' eccola che salta | su | e dice che vuole andare in camera a prendere il grammofono |
Quell'estate al castello -
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(non si chiamava ancora giradischi, allora). Tornammo in | su | verso il castello. Sbucando nel piazzale tra le ortensie, |
Quell'estate al castello -
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La domenica, sapete, non si lavora; un giorno di riposo | su | sette ci vuole. Fa bene al corpo, fa bene all'anima. Io |
Sempronio e Sempronella -
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delle singole piante, e mancanti, o scarse nei terreni, | su | cui queste si vogliono coltivare. Così nel concime per le |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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della moda, io vo' scommettere che, con un sorriso | su | le labbra e forse con qualche grillo in capo avete detto: - |
Angiola Maria -
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giovine innamorato, o sentito il picchiar del suo bastone | su | lo scalino della bottega, o distinto, fra il continuo |
Angiola Maria -
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non cuciva più, e la mano che teneva l' ago, posava oziosa | su | le ginocchia. Bensì, di tanto in tanto, le compagne le |
Angiola Maria -
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il cuore della Luisa, che girò una lenta e torva occhiata | su | le compagne. E voleva rispondere, ribatter quelle parole |
Angiola Maria -
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dovuto lavorare, appoggiò stizzita la sua piccola testa | su | la tavola, e ruppe in un improvviso scoppio di pianto. |
Angiola Maria -
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ne' suoi panni?... E poi, cosa v' ha fatto mai, poverina? | Su | dunque lasciatela in pace, e fate vedere che avete buon |
Angiola Maria -
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la tempesta, che prima minacciava la Luisa, scoppiò invece | su | la buona Maria; la quale mortificata essa pure, tornava |
Angiola Maria -
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una furia di smettere i lavori alla rinfusa, di gettar | su | la tavola guancialetti, spole, cuffie disfatte, ricami su' |
Angiola Maria -
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scomparse e una grande serenità si diffonde per l'aria. | Su | l'aia di Mario, in certe ore pomeridiane tutto pare che |
I miei amici di Villa Castelli -
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era riflessa da un nuvolone di quelli ammucchiati | su | alti alti come torri. Poi l'abbiamo visto; era bellissimo, |
Quell'estate al castello -
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a colori, con i grattacieli, ma diceva solo baci, scriverò. | Su | quelle due parole Ippolita ci aveva studiato un'ora. - Da |
Quell'estate al castello -
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Era sempre lí che mettevano la posta appena arrivava, | su | un vassoio d'argento sopra un mobile a tre gambe che si |
Quell'estate al castello -
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sí. - È la carta da lettere di mia madre. Scrive sempre | su | quella. - Dunque vedi che non mi sono sbagliata. E sopra |
Quell'estate al castello -
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tutta stonata per far finta di niente e guardando | su | tutti i tavoli, i tavolini e le consòl se si vedeva la |
Quell'estate al castello -
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fortuna. Ippolita chiamò d'in cima alle scale e io scattai | su | come una molla, giuro che mai nessuno aveva alzato tanto |
Quell'estate al castello -
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e amico di casa, pure ella si teneva ritta e dura | su | la persona, con la faccia secca, grinzosa, acuto il mento, |
Angiola Maria -
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di ricchi merletti a can- noncini le s' impadiglionava | su | la testa e proteggeva due ciocche di capelli biondi |
Angiola Maria -
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di cristallo co' becchi dal pennaiuolo d'argento, posava | su | d'un fascio di lettere e carte, presso ad un vassoio pure |
Angiola Maria -
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cuore la poca fiducia con che veniva, e ad agghiacciarle | su | gli occhi una lagrima di gratitudine, che già v'era |
Angiola Maria -
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da vero.... Perchè, » aggiunse, fissando di nuovo gli occhi | su | la fanciulla « lo dovete alla sua raccomandazione, se |
Angiola Maria -
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il volto, e le lagrime che quelle memorie le richiamavano | su | gli occhi. « E questo vostro fratello cos' era?... » Così, |
Angiola Maria -
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Il canonico si levò in piedi, e delle braccia fatto arco | su | la tavola, si chinò all'orecchio della marchesa, sfiorando |
Angiola Maria -
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gramo e basso, o piuttosto uno sdrucito materasso gettato | su | due panche nane, e un piccolo scanno nella stradetta fra il |
Angiola Maria -
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quando, in ginocchio, a fianco del suo letto, chino il viso | su | le povere coltri, offeriva al Signore il giorno ch'era |
Angiola Maria -
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passato que' sei mesi. E nel giorno de' morti, era venuta | su | la fossa della madre, fra i poveri e i buoni, a portare |
Angiola Maria -
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Una catinella senza la brocca per l'acqua vien posta | su | un altro tavolino di legno bianco. - Non fa niente, vero, |
Otto giorni in una soffitta -
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Nicoletta gli assicura che per lei è lo stesso. - Porteremo | su | l'acqua in una brocca quando Maria non ci vedrà, - dice |
Otto giorni in una soffitta -
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no l'avrai senz'altro nel pomeriggio, o domani. Insisteva | su | questa lettera, magari le sembrava un pensiero consolante |
Quell'estate al castello -
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Peggio per lei, cioè. Lo disse anche la Vittorina, | su | al castello, che finché non si sfogava le sarebbe rimasto |
Quell'estate al castello -
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fioracci prosontuosi che brillano di vivi colori, levano | su | la testa sopra tutti gli altri, e poi, in vece di odore, |
La giovinetta campagnuola -
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fissi nella faccia china e pensosa dei suo ascoltatore: Ma | su | la corrugata fronte di lui, nell'obliqua e muta guardatura, |
Angiola Maria -
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e muta guardatura, vide balenare un ascoso pensiero; | su | quella fisonomia indovinò una segreta ironia, un' |
Angiola Maria -
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e calò giù, ma calando lui ch'era più pesante fece venire | su | la volpe ch'era nell'altra secchia. Quando la volpe fu |
Sempronio e Sempronella -
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del pozzo. Accorsero alcuni contadini, i quali, tirata | su | la secchia, e scoperto il lupo che s'era seduto dentro, gli |
Sempronio e Sempronella -
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La biancheria sporca, lasciata lungo tempo nei cassoni, o | su | corde nel granaio, ingiallisce e deteriora; le macchie e il |
La giovinetta campagnuola -
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mi devi aiutare. Lo sapeva da tanto tempo di poter contare | su | di me, dato che ero tutta dalla sua parte. E lo ero, |
Quell'estate al castello -
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patatrac. Aveva ragione, niente da dire. Mentre ci pensavo | su | sentii di nuovo il frrzz frrzz frrzz della pioggia e allora |
Quell'estate al castello -
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che a loro venga in mente di corrermi dietro. Mi venne | su | dal cuore: - Ma in questo modo se la prenderanno con me! - |
Quell'estate al castello -
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piú, non dico altro. A proposito. - Guarda, - saltai | su | (tutti questi pensieri non ci avevano messo piú di dieci |
Quell'estate al castello -
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in lungo con i tuoi zii, come hai detto tu. Lei ci pensò | su | un momento e poi disse; - Fa lo stesso. Basta che tu non |
Quell'estate al castello -
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da molte ore continuava a nevicare a gran fiocchi; pure, | su | quella strada deserta, un povero cavalluccio, coperta la |
Angiola Maria -
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carriuola: egli aveva una berretta rossa e nera, tirata | su | gli orecchi, cadente da una banda e suvvi un vecchio |
Angiola Maria -
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invece di mantello, anch' esso, come la sua bestia, portava | su | le spalle un grosso boldrone di lana. Di tanto in tanto |
Angiola Maria -
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e se non foste stato voi, che così buono mi pren- deste | su | in vostra compagnia, io già l'aveva risoluto, mi sarei |
Angiola Maria -
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so cos' è il mondo; e son certo che se avessi a metter | su | uno di que' loro vestiti foderati di seta e coi bottoni |
Angiola Maria -
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fe' brusco in viso, e con un salto fu di nuovo al suo posto | su | la carretta; menò una buona sferzata al ronzino, il quale, |
Angiola Maria -
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spavento, quasi quel così importuno pensiero le pesasse | su | l'anima, grave come la memoria d'un delitto, posò la fronte |
Angiola Maria -
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fata capricciosa e segreta, la quale, sebben zoppichi | su | le grucce ineguali, pur tanto cammina che bene spesso vince |
Angiola Maria -
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cred' io, che la Malizia avesse culto e alunni anche | su | quella beata riva del lago, tra le poche case del nostro |
Angiola Maria -
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beata riva del lago, tra le poche case del nostro paesetto. | Su | la bass' ora d'un bel dì, il signor curato passeggiava |
Angiola Maria -
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vita della vostra? « Voi volete parlare; ma non le pigliate | su | voi quelle che mi toccano, proprio a me, che doverle |
Angiola Maria -
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ch' era un' invidia. Arnoldo remava, e Vittorina, seduta | su | la poppa, governava il timone; a ogni momento volgendone |
Angiola Maria -
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sicchè il battello vogava in isbieco, lasciandosi dietro | su | l' onda un lungo solco schiumoso e serpeggiante. « E quella |
Angiola Maria -
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quello che fa e che dice, un prete, com' è lui, viaggiar | su | per i monti, andar giù per il lago, in compagnia d'un |
Angiola Maria -
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Gasperino! » dicevagli il deputato, nel dargli d'una palma | su | la spalla: « già l'ho sempre sentito far l'avvocato delle |
Angiola Maria -
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