Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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MARIA Salve, o Maria, di grazia, piena! Teco è il  Signor  O benedetta tu fra le donne, tu madre eletta, del Redentor.
città al caffè! Oh finiamola, oh' è tempo! Ecco appunto il  signor  Samuele, che viene a questa volta. Ehi, ehi, signor
il signor Samuele, che viene a questa volta. Ehi, ehi,  signor  Samuele, venite qua. Non vi pare che sia il Vapore quello
Il babbo. Il  signor  Guglielmo gradì molto la letterina e il pensiero gentile
amico suo, che abitava poco fuori del villaggio. - Il  signor  Cominetti - narrava il maestro cammin facendo - accudisce
principal via del paese. I soliti frequentatori ne erano il  signor  curato, il medico condotto, e l'agente comunale, un vecchio
appunto a circolo, nella bottega dello speziale, il  signor  curato, l'agente comunale e il vecchio signorotto. Era
stavasene a grande agio sdrajato in un seggiolone, che il  signor  Samuele aveva collocato nel miglior cantuccio della stanza,
nel miglior cantuccio della stanza, proprio per il  signor  curato exclusive (così egli soleva dire), leggeva al lume
buon tempo antico dalle parole dell'Oracolo: solamente il  signor  Gaspero (quest'era il nome del vecchio signorotto) dimenava
« E i radicali?... Cosa voglion dire? » chiese anch'egli il  signor  Samuele. « I whigs? i radicali? » rispose il curato, con
adagio! » prese a dire allora, con un far d'importanza, il  signor  Gaspero, che fra coloro era tenuto in conto d'uomo di gran
il nome che fa la cosa. Avete capito? Adesso continui pure,  signor  curato. » - « La compagnia delle Indie Orientali tenne
che fine poi, non so. » « Oh! oh! ma lei s' inganna, caro  signor  curato! » lo interruppe un'altra volta il signor Gaspero,
caro signor curato! » lo interruppe un'altra volta il  signor  Gaspero, col suo risolino. « La compagnia delle Indie è una
oh! oh! » « Ma io l'ho veduta l'Inghilterra, sa lei,  signor  curato? l'ho girata in lungo e in largo; e di questi
compagnia; ma questa non può essere.... » « Eppure, caro  signor  curato, questa volta.... » « Scommetto che non è una
un po' più di me e di.... dunque, per dincibacco! mio caro  signor  Gaspero, posso aver ragione io, e lei torto!... » « Ma la
posso aver ragione io, e lei torto!... » « Ma la si quieti,  signor  don Gioachino, e mi badi.... » « Eh le zucche! » continuava
ch'è giorno chiaro! È proprio un dispetto! » « Ma, caro  signor  curato, la si calmi!... » « Ma lei ha ragione! ma sarà come
grosso oriuolo d'argento, e studiava le ore e i minuti. Il  signor  Gaspero, che dal canto suo ben sapeva d'aver ragione,
frettoloso, straordinario, e con una ciera tutta nuova, il  signor  dottore. « Gran novità, signori! una cosa che non m'è
signori! una cosa che non m'è capitata mai: indovinate mo,  signor  Samuele, donde vengo! « Che so io? Da un'avventura galante.
galante. » « Eh! non ho di questi belli spassi! E lei,  signor  Gaspero? » « Ma.... non saprei! forse da una vincita a'
» sciamarono in coro lo speziale, l' agente, il curato e il  signor  Gaspero. « Se la è così » soggiunse poi il primo d'essi, «
no! » « Come? bravo dottore! » disse ridendo sonoramente il  signor  Gaspero. « Ma che razza di visita gli avete fatto? » «
» « O dottore, lei torna giovine di vent' anni! » disse il  signor  Gaspero. « Eh! confesso che alla prima la credetti una
che faranno o no, come Dio vuole. E ora, a voi  signor  Samuele! spedite le ricette; premura e attenzione chè ci
che preparavano, sa il cielo, quali nuove misture! Il  signor  Samuele si piantò gli occhiali sulla gobba del naso, e si
tolse fuori la moneta ancora incartocciata - « non è vero,  signor  Gaspero, lei che n'avrà vedute di questa razza, non è
queste sono visite di nuova stampa per voi, » disse il  signor  Gaspero. « Oh sì! proprio.... nè sarà l'ultima, spero. » «
sempre un asino! Enzo Mari, invece di stare attento al  signor  maestro, scarabocchia sul banco. Crede di disegnare cavalli
case del nostro paesetto. Su la bass' ora d'un bel dì, il  signor  curato passeggiava sulla piccola spianata che si stendeva
gran caso, come se si trattasse d'un complimento. « Eh!  signor  Gaspero, » disse il curato « se foste venuto mezz' ora fa,
vostre prediche. » « Ah! ah! sempre di buon umore il nostro  signor  Gaspero! » « Che volete, curato? Se non si cerca di
fallo, ci cova sotto qualche cosa di.... » « Di che? » « Eh  signor  Gaspero! penso che sono una bastia a ciarlar tanto di
faccia un pezzo l'un l'altro, senza batter palpebra. Poi il  signor  curato, levando lentamente una mano, e mettendo l' indice a
pe' fatti suoi; ma due d' essi, veduti don Gioachimo e il  signor  Gaspero, attraversarono la strada, e vennero difilati a
di mutar l' argomento, e pauroso non iscappasse di bocca al  signor  Gaspero qualche allusione alla confidenza fattagli. «
alla confidenza fattagli. « Dunque, cosa c' è di nuovo,  signor  Mauro? » disse, volgendosi al deputato politico. « Eh cosa
» « Oh sant' Iddio! L'ho detto tante volte, caro mio  signor  Mauro, ch'io non m'impaccio di faccende mondane! Io vivo in
capirono, o credettero di capire, questa reticenza. E il  signor  Gaspero, che teneva la chiave del mistero « Or via, »
il vapore.... » « Andiamo! » risposero. « E anche lei,  signor  curato, » soggiunse il deputato politico; « via! venga, non
e conosce le belle fanciulle un miglio lontano. » « Via,  signor  Gaspero! So bene che lei scherza: non me n'intendo io. » «
non me n'intendo io. » « Eh voi siete un giovinotto,  signor  Paolino, un dottore di primo pelo! Caspita, su' trent'
il deputato. « Anche voi volete spassarvi alle mie spalle,  signor  Mauro? » « Via, confessate, signor Paolino, non è così? non
alle mie spalle, signor Mauro? » « Via, confessate,  signor  Paolino, non è così? non è quella dal bigliettino color di
dietro all'inglesina: oh! me la godo proprio.... » E il  signor  Gaspero, con quella sua cera piacente, rideva, rideva di
bella!... » « Ma, lei non è il curato? » l'interruppe il  signor  Mauro; a non tocca a lei a fare una buona paternale alla
» « Oibò! oibò! cosa dite mai, curato? » l' interruppe il  signor  Gaspero; « queste son cose.... » « Cose da non credere, ma
simile, fa una strana vita, la vita del mistero.... Il suo  signor  figlio poi.... » a Dite un po': è ben quello che aveva
che non tocca a me? » « Del prete, » rispondeva sempre il  signor  Gaspero, « del prete non parlo. Siete l'autorità
appiccicata alla sottana di sua madre. » a Bravo il nostro  signor  Gasperino! » dicevagli il deputato, nel dargli d'una palma
mi fa d' intorno. » « Non faccia troppo il filosofo, caro  signor  Gaspero, » soggiunse il dottore, contento, a dir poco, di
direi.... I suoi sessantacinque anni? Non gli credete, al  signor  Gaspero, quando dice che gli pesano; ha i suoi capricci
l'allegro vecchio. « Matto io? sarà; ma nol fu già lei,  signor  mio, quando sottomano, alla sorda, lasciò sentire al padre
di credito, particolare denaroso.... Ehi, dica: non è così,  signor  Gaspero?» « Che bravo poeta! che rima! » crollando il capo
il deputato. « Ma sì, che mal ci sarebbe? » ripetè il  signor  Gaspero. « Bene, dico io.... Ma sapete » conchiudeva il
non vide la bottega del  signor  Samuele, il nostro speziale, in quella notte, non penserà
sopra il seggiolone collocato là, solito trono serale del  signor  curato, giaceva distesa e sostenuta da alcuni guanciali la
e l'altro di rispondere che non lo sapeva, se ne stavano il  signor  curato e il deputato politico, dietro il seggiolone, presso
sottovoce al dottore, era quel vecchio galantuomo del  signor  Gaspero; e nel ragionare, spiegazzava la gazzetta che ancor
cos'era? Un piccolo sorcio che rosicchiava una scarpa del  Signor  Spaccamonti.
non vuol parlare; come farsi intendere da suo fratello? -  Signor  Francesco, - chiama Maria - signor Alano, signor Maurizio!
da suo fratello? - Signor Francesco, - chiama Maria -  signor  Alano, signor Maurizio! - Essa si volta ad ogni nome che
- Signor Francesco, - chiama Maria - signor Alano,  signor  Maurizio! - Essa si volta ad ogni nome che pronunzia, e
che, macchinalmente, fa il gesto di scacciare una mosca. -  Signor  Maurizio, - dice sottovoce Maria - volete esser buono? -
Incontra Maurizio che si stupisce. - Sìgnor Maurizio,  signor  Maurizio! - grida spaventata. - Dov' è la bambola della
è addirittura diabolico. Credete che sia normale vedere il  signor  Alano ammalarsi a un tratto, chiedere lui stesso il medico
stesso il medico che lo guarisce soltanto a guardarlo, e il  signor  Francesco che si fa una storta e guarisce con l'acqua
il suo rimedio. Ma l'altra continua senza ascoltarla: - Il  signor  Fil che fa dei discorsi insensati, il signor Maurizio che
- Il signor Fil che fa dei discorsi insensati, il  signor  Maurizio che stasera si è sdoppiato, e ora il
Che avete,  signor  Alano? - domanda precipitandosi verso di lui. - È malato, -
chiamate le malattie, - dice Maria con orrore. - Venite,  signor  Alano, venite che vi metto a letto. Che cosa vi sentite? -
malattia sarà guarita. Va bene così, ragazzo mio? - Sì,  signor  dottore, Posso alzarmi? - Se vuoi, sì.... Ma se ti piace
Semaine de Suzette», è anche l'autrice dei tre volumi: Il  signor  Tito poliziotto privato, Le avventurose vacanze del signor
signor Tito poliziotto privato, Le avventurose vacanze del  signor  Tito e II signor Tito e il vecchio marinaro,
privato, Le avventurose vacanze del signor Tito e II  signor  Tito e il vecchio marinaro, rispettivamente nn. 54, 58 e 64
di fare come suo fratello. - Non mangiate abbastanza,  signor  Francesco, siete troppo magro. - E io? - domanda Alano. -
- domanda Alano. - Anche voi potreste ingrassare un poco,  signor  Alano. - Via, Maria, lasciate tranquilli i ragazzi, che
senza bicchiere e smorta di paura. Che li è accaduto?  Signor  maestro, in cucina c'è un fantasma vestito di bianco. Il
- L. 0,80. La coltivazione della vita in Italia. Veglie del  signor  Lorenzo. Un vol. in-12°, 1870 . . . . . . . . . . . . . . .
- annunzia Francesco. - E sarai seccante come lo zio Fil. -  Signor  Alano, cercate di esser più rispettoso quando parlate di
abbastanza, e m' impedite di fare il mio lavoro.  Signor  Francesco, siate ragionevole: fate lavorare i vostri
in bocca. - Nel recinto di questo frutteto - disse il  signor  Cominetti - la natura osserva il suo calendario, come fa
denso fogliame videro le piccole, odorosissime fragole. Il  signor  Cominetti raccomandò ai ragazzi di raccogliere solo le più
non è stata presa ancora nessuna decisione. - Via,  signor  Alano, - dice essa - bisogna bere questa. - Fra poco, -
tazza del decotto, Alano non è più nel letto. - Dov' è il  signor  Alano? - domanda essa, con stupore. - Dice che è guarito, e
Francesco, che corre come un pazzo. Maria è fuori di sè. -  Signor  Alano! - Alano arriva di corsa e salta al collo della
e balla davanti a lei. Ma essa non ha voglia di ridere. -  Signor  Alano, avete fatto molto male, - comincia essa. Ma Alano
po' di petto. Ma come fare per avere quell'ala? - Mangiate,  signor  Maurizio, - dice Maria sottovoce, dietro il suo padroncino.
Non c' era nulla che bruciava, - brontola. - Avete sognato,  signor  Francesco! - Credi? - dice Francesco tranquillamente. -
- Se almeno aveste finito col non aver nulla come il  signor  Alano, sarebbe stato meglio, signor Francesco. - I ragazzi
non aver nulla come il signor Alano, sarebbe stato meglio,  signor  Francesco. - I ragazzi prendono un aspetto triste e
il desinare andrò a chiamarlo. Intanto lo stomaco va bene,  signor  Francesco? Vado a prepararvi una buona pietanzina per
dell'altro. - In casa mia, - dice essa - vi guarirebbero,  signor  Francesco, mettendovi il piede nell'acqua fredda. Volete
- Forse lo zio Fil lo avrebbe fatto, - replica Alano. - Il  signor  Fil fa quello che vuole, - dice Maria spazientita. - Anch'
e le stampa un grosso bacio sulla guancia. - Via, via,  signor  Maurizio, non fate il matto, - brontola Maria, che, in
— L. 3,50. La coltivazione della vite in Italia. Veglie del  signor  Lorenzo. Un vol. in-12°, 1870 . . . . . . . . . L. 1 — Sul
giro in giardino, Maria li richiama dalla scalinata. -  Signor  Maurizio! Tenete, signor Maurizio, - dice essa porgendogli
li richiama dalla scalinata. - Signor Maurizio! Tenete,  signor  Maurizio, - dice essa porgendogli qualcosa. - Io sono
governante. Essa si volge verso lui con molta dignità. -  Signor  Maurizio, - gli dice - siete stato molto cattivo, e non
- Maria risponde: - Ebbene, la signora punirà da sè il  signor  Maurizio quando ritornerà. - Dopo ciò il meglio è tacere.
mandando i piedi in aria e perdendo così il calzino. - Oh,  signor  Maurizio! - Ma il rimprovero di Maria rimane a mezzo. Essa
Che brutta idea fare una merenda in questo tempo! - Ma,  signor  Maurizio, siamo d'estate e durante le vacanze: credo che
anche i genitori? - domanda negligentemente Alano. - No,  signor  Alano; ci sarà l' istitutrice degli Aubry e io soltanto. -
ch' io creda all'amor tuo. » « Sì, sì, è meglio che parta,  signor  Arnoldo! » disse Maria, alla quale le ardenti parole del
del mio nome. Io intanto penserò a lei, sempre a lei,  signor  Arnoldo, ch' è stato così buono per me! Io non aveva più
quale lasciò la sua casetta, e quel buon galantuomo del  signor  Gaspero, che sempre le aveva voluto bene, furono i soli che
unica croce. Alcune settimane dopo la morte di Maria, il  signor  Gaspero stava leggendo agli amici le novità della gazzetta:
loro già conosciuto. Non vi fu che il deputato politico, il  signor  Mauro, se pur vi ricordate di lui, il quale susurrò a mezza
dire, peraltro, che di Maria non si dimenticarono. Il  signor  Gaspero raccontò più d'una volta la storia della povera
non aspetti al domani; perchè forse, dov' è la casa del  signor  Cipriano, troverà un bel palazzetto dalla fronte allegra e
invidia a chiunque abbia due spanne di terra al sole. Il  signor  Cipriano era un antico fabbricatore di cioccolatte, il
eredità, àncora della loro speranza. In casa però, il  signor  Cipriano aveva sempre tenuta la mestola a suo modo; ben se
e abitudine; i vecchi mobili polverosi, muffati, del  signor  Cipriano, le tende delle finestre e le cortine de' letti
rispettosamente a maestro Saverio. Sempronio gli dice: -  Signor  maestro, io non so neanche stampare un O con un bicchiere.
davanti alla credenza aperta, nella stanza da pranzo. -  Signor  Maurizio, aspettate almeno la merenda; è quasi l'ora. Non
interrompe in tono dignitoso: - Non è l' ora del giardino,  signor  Maurizio;
un pezzetto di più! - - Non vi ho mai visto così ghiotto,  signor  Maurizio, - soggiunge Leonia in tono di rimprovero. - Siete
altro che questo: - O che avete oggi per dimenarvi così,  signor  Maurizio? State più composto. - Lo zio Fil non guarda
ragazzi, trova questa inattesa. - Perchè volete saperlo,  signor  Francesco? - Perchè il dottore l' ha ordinata ad Alano, e
- Questa volta Leonia ride di cuore. - Volete una ricetta,  signor  Francesco? Ebbene, mettete nell'acqua bollente un po' di
La povera Maria è umiliata. - Io non volevo disturbarvi,  signor  Francesco. Soltanto, avevq dimenticato di avvertirvi che
che cosa, amico mio? » « Ecco, vorrei dirle, non so se il  signor  curato vedrà tanto volentieri in casa sua la faccia d'un
la si campa da povera gente. » « E credete che il vostro  signor  curato avrebbe cuore di lasciarmi sulla via? Eh! per un
si doveva proprio dire ch' era la verità santa. Anche il  signor  curato, quantunque vecchio e superior suo, lo stimava come
lasciate pensare a me.... Andrò questa mattina stessa dal  signor  canonico***, un bravo, un sant' uomo, che conosce tutti gli
d'aver taciuto, secondo mi diceva quella cima d'uomo del  signor  Giosuè. » Ella dunque non lasciò fuggir l' occasione: la
le ebbe spiegato il suo cuore, trottò diritto alla casa del  signor  canonico; e, trovato modo di parlargli, narrò la disgrazia
Passati alcuni dì, la vedova ritornava alla porta del  signor  canonico; non era in casa, ma essa, con la pazienza di chi
a mezzodì preciso.... avete inteso? » « Oh quanta carità,  signor  canonico! lei fa da vero un'opera santa! » E si chinò per
la giovinetta, dicendole: « Lo sapevo ben io, che il  signor  canonico, quel brav' uomo, norrpromette per niente! non ve
Da lontano era un'isola 32 Gianni Rodari, Gli affari del  signor  Gatto - Storie e rime feline 33 Favole di Esopo 34 Gianni
ardore politico; e, ceduto il diritto della lettura al  signor  Gaspero, si era rassegnato alla parte dell' ascoltatore,
unico avanzo del bene della fanciulla; e senza il buon  signor  Gaspero, il quale aveva salvato per miracolo dagli artigli
aveva risoluto di farla trasportar nella villa; quando il  signor  Gaspero venne fuori col consiglio migliore: e fu, che si
per tanto tempo nel cuore. « Oh! cosa le avete voi fatto,  signor  Arnoldo?... » domandò la Marta, posando in atto di
parole hanno qualche valore agli occhi suoi, m' ascolti,  signor  Arnoldo!... E così Dio mi mandi forza di parlarle come
il vostro dolore, le vostre disgrazie.... » « Per carità,  signor  Arnoldo, non parliam più di me. È di lei che mi preme,
vi ho veduta, come quel giorno.... » « Non mi dica così,  signor  Arnoldo, ne la prego col mio cuore, con le mie lagrime!...
e coscienza. Maria, lo vedo, voi non mi amate più! » « Ah!  signor  Arnoldo, non dica, non pensi così. Io era già morta, e lei
levandosi a un tratto, mosse per allontanarsi. « Si fermi,  signor  Arnoldo, » proruppe la sbigottita fanciulla, « e non mi
secolo compiuto; e benché altri non fosse con lei che il  signor  canonico, suo direttore spirituale e amico di casa, pure
andar questo per ora, e veniamo al sodo. Dunque, ella,  signor  canonico....» e così dicendo, volgevasi verso di lui con un
orgoglio anche voi.... » « Bisogna compatirla » mormorò il  signor  canonico: « era usa a star bene, e m' han detto che passò
ci canzonate! » Che cos' è mai? per amor del cielo! dica,  signor  canonico, si spieghi, ch' io mi sento venir fredda!... » E
per meraviglia, non potendo capacitarsi di vedere il  signor  Cipriano rientrar in casa fuor delle ore usate, e con
come per dire: O la è vicina la fine del mondo, e il  signor  Cipriano vuol morire. Nessuno l' avrebbe pensato, eppure
della persona, tutto aveva in lei tale magia, che per il  signor  Cipriano, a cui, per le frequenti sorsate del suo pretto
E lo porterete per farmi piacere, non è vero? » « Ah no!  signor  padrone, non faccia niente, la prego! » Io interrompeva
Ella m' intende, signore.... » « Io non intendo nulla,  signor  abate; e quello che so, è che non vi conosco, e che nessuno
chi io sia » « Voi non siete uno ch' è nel miglior senno,  signor  abate.... » « Bene sta all'uomo ricco e potente di sprezzar
tempo. Già gliel' ho detto, egli era il braccio destro del  signor  curato, e ogni cosa facesse era per il meglio. Aveva,
pareva avere egli stesso una gran paura in corpo. Il  signor  vicecurato, quando fummo a due passi da casa sua, usciva
seppe com' io volessi prima di tutto far la conoscenza del  signor  curato, si esibì di condurmi a lui, contento, a dir poco,
sì forte la libertà e la riforma. Ma la ritrosia del  signor  curato non mi tolse dall' intento mio: e quella sera
fa Maurizio. - È buono, il budino di riso alla crema! - Oh,  signor  Maurizio, non siate così ghiotto! Non sta bene in un
E d'altra parte Maria non aspetta una risposta. - Via,  signor  Maurizio, ho una quantità di calzini da raccomodare;
di quel suo vin vecchio, l'ultimo avanzo della cantina del  signor  conte!.. E dire, che anche lui, il signor conte, quel re
della cantina del signor conte!.. E dire, che anche lui, il  signor  conte, quel re degli uomini, è morto già da tant' anni!...
così? Forse per tenermi su allegra? » disse sua madre. « Il  signor  curato, quantunque si sentisse ancora male, mi stimolava a
il rimedio della provvidenza: due giorni appresso, il  signor  curato era sano, che l'ho creduto un miracolo. E io partii
per la finestra.... Che cosa crede d'esser poi quel vostro  signor  fratello? non è all'osteria, e se qui c'è poco, c'è del
del povero quartiere. «Ohe! che rumore di casa del diavolo,  signor  abate?» gridò stizzosa la vecchia: «bella musica, dopo
- e vuole che facciamo come nella storia. - Quale storia,  signor  Alano? - - Una bellissima storia, Maria. Alcuni bambini che
idea) - volete vedere che sarebbe una bambina? No, no,  signor  Alano, queste sono storie da briganti. Quella gente scrive
la camera ove stava presso a lei e alla figliuola. Ma il  signor  Cipriano era uscito di buon' ora, nè tornò fino al
al consueto, le tre donne sedevano presso la tavola; e il  signor  Cipriano se ne stava nel salotto rincantucciato al
su l'entrata della camera la stupida, esosa figura del  signor  Cipriano. Egli aveva trovato schiuso l'uscio; nè volle di
rispettosa, e in atto di scusa gli disse: « Mi perdoni,  signor  abate, se ardisco così d' attraversare il sentiero della
non so veramente a che io debba questa sua gentilezza. » «  Signor  abate, lei non mi conosce; non sa nè manco chi io mi sia; e
mi chiamavano alla memoria. » « Oh! io me n' avvidi,  signor  abate; voi parlavate secondo il cuore, e il cuore è tutto!
curiosità in corpo, quando la sorte la fece incontrare col  signor  Giosuè, uomo di un certo conto, e priore della dottrina
vicino, mi rivolse uno sguardo tranquillo, e disse: - Caro  signor  Giosuè, a rivederci. » « La cosa non è dunque tanto seria,
non è stata messa per niente tra le virtù cardinali. » « Oh  signor  Giosuè, si figuri! solo mi dispiace per quella povera
densa, la comare Caterina, venuta a Milano in compagnia del  signor  Gaspero, quel vecchio possidente che abbiamo incontrato più