Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 La  mamma dell'Emilia era caduta ammalata. La piccina non andò
mamma dell'Emilia era caduta ammalata.  La  piccina non andò alla scuola per tre giorni, e non toccò
non andò alla scuola per tre giorni, e non toccò mai  la  sua bambola. Rimase sempre presso il letto della povera
Rimase sempre presso il letto della povera ammalata e  la  curò come una donnina. Non fu contenta che quando la vide
e la curò come una donnina. Non fu contenta che quando  la  vide guarita.
Il proverbio dice: l'uomo conduce  la  roba fin sull'uscio di casa, ma la donna la tira dentro. Il
dice: l'uomo conduce la roba fin sull'uscio di casa, ma  la  donna la tira dentro. Il danaro entra in casa zoppicando,
l'uomo conduce la roba fin sull'uscio di casa, ma la donna  la  tira dentro. Il danaro entra in casa zoppicando, ed esce di
entra in casa zoppicando, ed esce di galoppo: bisogna che  la  donna lo fermi. E lo ferma, ponendo a guardia della casa la
la donna lo fermi. E lo ferma, ponendo a guardia della casa  la  virtù dell'economia. L'economia, utile a tutti, è per la
la virtù dell'economia. L'economia, utile a tutti, è per  la  povera gente altrettanto necessaria che il lavoro. Vedi
corrono le raccolte, per le quali si fa tanta fatica!  La  brina, la siccità, la grandine possono mandarle a male: e
le raccolte, per le quali si fa tanta fatica! La brina,  la  siccità, la grandine possono mandarle a male: e allora come
per le quali si fa tanta fatica! La brina, la siccità,  la  grandine possono mandarle a male: e allora come si vive, se
ci vuol molto: ma per andare in rovina ci vuol poco. Con  la  scioperatezza la miseria viene a tutta corsa, e va poi via
ma per andare in rovina ci vuol poco. Con la scioperatezza  la  miseria viene a tutta corsa, e va poi via a passo di
di formica. «Trista quella cà, che mangia quanto ha». Con  la  virtù dell'economia, la miseria potrà far capolino
cà, che mangia quanto ha». Con la virtù dell'economia,  la  miseria potrà far capolino all'uscio, ma non vi entra. «La
capolino all'uscio, ma non vi entra. «La roba sta con chi  la  sa tenere». Senza economia, si lavora tutto l'anno, e si è
e  la  Maria giocavano sempre insieme. Un giorno vollero giocare
vollero giocare «alla scuola». L'Emilia doveva essere  la  maestra; la Maria la bidella; le bambole le scolare.
giocare «alla scuola». L'Emilia doveva essere la maestra;  la  Maria la bidella; le bambole le scolare. Maestra e bidella
«alla scuola». L'Emilia doveva essere la maestra; la Maria  la  bidella; le bambole le scolare. Maestra e bidella
le scolare. Maestra e bidella fabbricarono una cattedra.  la  cattedra I tavolini e le sedie della stanza da pranzo di
I tavolini e le sedie della stanza da pranzo di Bebè,  la  bambola, facevano da banchi. Il babbo aveva dato una bella
gli alberi del giardino e gli uccelli che cantavano.  la  lavagna Non mancavano poi i libri, i quaderni, la carta, la
la lavagna Non mancavano poi i libri, i quaderni,  la  carta, la penna e il calamaio. un cartellone,il registro; i
la lavagna Non mancavano poi i libri, i quaderni, la carta,  la  penna e il calamaio. un cartellone,il registro; i libri; il
un cartellone,il registro; i libri; il calamaio Incominciò  la  lezione. Ma ben presto la bidella si stancò di non aver
i libri; il calamaio Incominciò la lezione. Ma ben presto  la  bidella si stancò di non aver niente da fare. E la maestra
presto la bidella si stancò di non aver niente da fare. E  la  maestra s'avvide che le due scolarette, quella di
imparato nulla in capo a un anno. Allora l'Emilia e  la  Maria pensarono di prendere il loro libro di lettura e di
si impara per mezzo della scienza, e della pratica.  La  scienza ti insegna quel che devi fare, e te ne dà la
La scienza ti insegna quel che devi fare, e te ne dà  la  ragione. La pratica ti rende abile ad esercitare il
ti insegna quel che devi fare, e te ne dà la ragione.  La  pratica ti rende abile ad esercitare il mestiere. 2. La
La pratica ti rende abile ad esercitare il mestiere. 2.  La  scienza l'acquisti studiando le condizioni del luogo, e i
delle terre, delle piante, e degli animali. Acquisti  la  pratica eseguendo tu stesso i lavori della terra, sotto la
la pratica eseguendo tu stesso i lavori della terra, sotto  la  direzione di un bravo lavoratore. 3. Con la pratica sola, o
terra, sotto la direzione di un bravo lavoratore. 3. Con  la  pratica sola, o con la sola scienza, non sei ancora un buon
di un bravo lavoratore. 3. Con la pratica sola, o con  la  sola scienza, non sei ancora un buon coltivatore: per
per esserlo ti abbisognano studio e pratica riuniti.  La  ricordi la storia del paralitico e del cieco? Erano vicini;
esserlo ti abbisognano studio e pratica riuniti. La ricordi  la  storia del paralitico e del cieco? Erano vicini; ma nè
sulle spalle, ed io che ho buoni occhi ti insegnerò  la  via». La proposta del paralitico era utile ad entrambi; e
spalle, ed io che ho buoni occhi ti insegnerò la via».  La  proposta del paralitico era utile ad entrambi; e il cieco
e tu camminerai con le mie gambe». 4. Or bene: chi ha  la  pratica, senza lo studio, non conosce la ragione delle
4. Or bene: chi ha la pratica, senza lo studio, non conosce  la  ragione delle cose, non impara a far meglio, resta dov'è,
per muoversi ed operare: somiglia al paralitico. Unisci  la  scienza alla pratica, e diventi un buon coltivatore. La
la scienza alla pratica, e diventi un buon coltivatore.  La  scienza dirige, e consiglia, la pratica eseguisce, ed
un buon coltivatore. La scienza dirige, e consiglia,  la  pratica eseguisce, ed osserva i risultati. DOMANDE: 1. Come
s'impara l'arte del buon coltivatore? 2. Come si acquista  la  scienza? - E la pratica? 3. Basta la sola pratica, o la
del buon coltivatore? 2. Come si acquista la scienza? - E  la  pratica? 3. Basta la sola pratica, o la sola scienza? -
2. Come si acquista la scienza? - E la pratica? 3. Basta  la  sola pratica, o la sola scienza? - Raccòntami la storia del
la scienza? - E la pratica? 3. Basta la sola pratica, o  la  sola scienza? - Raccòntami la storia del paralitico e del
3. Basta la sola pratica, o la sola scienza? - Raccòntami  la  storia del paralitico e del cieco. 4. Il coltivatore senza
lavori della massaia. Nelle famiglie campagnuole  la  donna, mentre alleva i figlioli, governa la casa, la
campagnuole la donna, mentre alleva i figlioli, governa  la  casa, la stalla, il pollaio, e l'orto. La casa è
la donna, mentre alleva i figlioli, governa la casa,  la  stalla, il pollaio, e l'orto. La casa è specialmente il
figlioli, governa la casa, la stalla, il pollaio, e l'orto.  La  casa è specialmente il regno della donna: e nel governo di
il regno della donna: e nel governo di essa si rivela  la  buona massaia. Si conosce la buona massaia dall'ordine e
nel governo di essa si rivela la buona massaia. Si conosce  la  buona massaia dall'ordine e dalla pulizia che mantiene in
dai bachi da seta, e dall'orto. In queste varie faccende  la  donna intelligente ed attiva risparmia dei bei quattrini in
ed attiva risparmia dei bei quattrini in capo all'anno; e  la  sua giornata di lavoro non frutta meno di quella degli
fatta con grandi stenti, si dissipa in breve tempo, se  la  donna è trascurata, ed ignorante. Niuna casa resiste allo
Niuna casa resiste allo spreco di una cattiva massaia.  La  donna savia rifà la casa; la matta la disfà. Giovinetta, tu
allo spreco di una cattiva massaia. La donna savia rifà  la  casa; la matta la disfà. Giovinetta, tu vuoi diventare una
spreco di una cattiva massaia. La donna savia rifà la casa;  la  matta la disfà. Giovinetta, tu vuoi diventare una buona
una cattiva massaia. La donna savia rifà la casa; la matta  la  disfà. Giovinetta, tu vuoi diventare una buona massaia:
fin d'ora a renderti utile nelle piccole cose; aiuta  la  tua buona mamma in tutte le faccende di casa; e metti in
Non mi resta più che a dirti come devi regolare i pasti, e  la  pulizia del bestiame. D'inverno darai al bestiame solamente
in tre porzioni, somministrate l'una dopo l'altra. Se  la  razione è composta di tre qualità diverse di foraggio,
le tue bestie, pulisci le mangiatoie; poi somministri  la  prima porzione di foraggio e, terminata questa, la seconda,
la prima porzione di foraggio e, terminata questa,  la  seconda, e la terza. Appena il bestiame ha finito di
porzione di foraggio e, terminata questa, la seconda, e  la  terza. Appena il bestiame ha finito di mangiare, lo
ha finito di mangiare, lo abbeveri. Durante il pasto farai  la  pulizia della stalla. Perciò muovi colla forca la lettiera,
farai la pulizia della stalla. Perciò muovi colla forca  la  lettiera, cacciando la sporca nel letame, e la pulita verso
stalla. Perciò muovi colla forca la lettiera, cacciando  la  sporca nel letame, e la pulita verso la greppia. Poi netti
colla forca la lettiera, cacciando la sporca nel letame, e  la  pulita verso la greppia. Poi netti le poste, il canaletto
lettiera, cacciando la sporca nel letame, e la pulita verso  la  greppia. Poi netti le poste, il canaletto dell'urina, il
pavimento, e porti tutto al letamaio. Quindi si eseguisce  la  stregghiatura del bestiame; dopo la quale distendi
Quindi si eseguisce la stregghiatura del bestiame; dopo  la  quale distendi nuovamente la lettiera in tutta la posta,
del bestiame; dopo la quale distendi nuovamente  la  lettiera in tutta la posta, perchè il bestiame abbia comodo
dopo la quale distendi nuovamente la lettiera in tutta  la  posta, perchè il bestiame abbia comodo di riposare. Al
pulisci, se occorre; porti fuori gli escrementi; distendi  la  lettiera, e ne aggiungi dell'altra. Governato con queste
nel terreno e nell'aria. 1. Dove cade il seme, là sorge  la  pianta, e vi passa tutta la vita. Gli animali girano a
1. Dove cade il seme, là sorge la pianta, e vi passa tutta  la  vita. Gli animali girano a cercarsi il nutrimento: le
spingono le loro radici a ricercarla nel terreno; perchè  la  vegetazione è sì rigogliosa e bella nelle terre fresche. 2.
Come mai l'acqua si trova nell'aria? Il calore del sole  la  succhia, la svapora dal terreno, la spande nell'aria, come
l'acqua si trova nell'aria? Il calore del sole la succhia,  la  svapora dal terreno, la spande nell'aria, come il fuoco la
Il calore del sole la succhia, la svapora dal terreno,  la  spande nell'aria, come il fuoco la innalza dalla pentola. E
la svapora dal terreno, la spande nell'aria, come il fuoco  la  innalza dalla pentola. E nell'aria apparisce sotto forma di
acqua ridotta a tante piccole vescichette, come sarebbe  la  schiuma del sapone sbattuto nell'acqua. Se queste
goccioline d'acqua, come le bolle di sapone, e formano  la  pioggia. La rugiada è anch'essa formata di bollicine
d'acqua, come le bolle di sapone, e formano la pioggia.  La  rugiada è anch'essa formata di bollicine d'acqua: è la
La rugiada è anch'essa formata di bollicine d'acqua: è  la  stessa acqua svaporata dal terreno, che il freddo fa
fa ricadere sul suolo, in forma di piccolissime perle.  La  brina è rugiada gelata. La neve, e la grandine sono ancora
in forma di piccolissime perle. La brina è rugiada gelata.  La  neve, e la grandine sono ancora acqua dell'aria, che il
piccolissime perle. La brina è rugiada gelata. La neve, e  la  grandine sono ancora acqua dell'aria, che il freddo ha
nell'aria; ritorna alla terra. Quanto è ammirabile  la  Provvidenza nelle opere sue! DOMANDE: 1. Chi prepara il
- Che cosa sono le nebbie, e le nuvole? - Che cos'è  la  pioggia? - La rugiada? - La brina? - La grandine? - Perchè
cosa sono le nebbie, e le nuvole? - Che cos'è la pioggia? -  La  rugiada? - La brina? - La grandine? - Perchè l'acqua si
e le nuvole? - Che cos'è la pioggia? - La rugiada? -  La  brina? - La grandine? - Perchè l'acqua si trova in
nuvole? - Che cos'è la pioggia? - La rugiada? - La brina? -  La  grandine? - Perchè l'acqua si trova in abbondanza da per
giorno  la  signora maestra volle vedere il sillabario di tutte le sue
tutte le sue scolare. Molte lo avevano già tutto sciupato.  La  Maria invece aveva imparato a leggere senza sciupare il
leggere senza sciupare il suo. Pareva ancora nuovo. Perciò  la  signora maestra ha lodato molto la piccina.
ancora nuovo. Perciò la signora maestra ha lodato molto  la  piccina.
pare che quella bambola sia  la  sua sorella maggiore. La prende sulle ginocchia e la
pare che quella bambola sia la sua sorella maggiore.  La  prende sulle ginocchia e la contempla.... Ma la sua
sia la sua sorella maggiore. La prende sulle ginocchia e  la  contempla.... Ma la sua contemplazione viene interrotta
maggiore. La prende sulle ginocchia e la contempla.... Ma  la  sua contemplazione viene interrotta bruscamente: Maurizio
viene interrotta bruscamente: Maurizio non ha ben richiuso  la  porta della soffitta, e Nicoletta la vede riaprirsi pian
non ha ben richiuso la porta della soffitta, e Nicoletta  la  vede riaprirsi pian pianino, e prima che essa abbia il
Essa ha tutte le felicità in quel giorno: i suoi tre babbi,  la  bambola e il bel gatto.... Ma che cosa vorrà da Nicoletta?
il bel gatto.... Ma che cosa vorrà da Nicoletta? Immobile,  la  fanciullina lo guarda. Anche il gatto, immobile, guarda la
la fanciullina lo guarda. Anche il gatto, immobile, guarda  la  fanciulla che non conosce.... Misterioso e agile, si
Non bisogna mai fidarsi! « Tiene sulle ginocchia  la  bambola del salotto.... Allora è di casa?... Andiamo a
è di casa?... Andiamo a vedere più da vicino se è proprio  la  bambola. » Con un balzo leggero, il gatto è sul bracciuolo
della poltrona. I grandi occhi turchini di Nicoletta sono  la  sola cosa vivente. La fanciulla non osa muoversi per paura
occhi turchini di Nicoletta sono la sola cosa vivente.  La  fanciulla non osa muoversi per paura d' inferocire il suo
paura d' inferocire il suo visitatore. Il gatto avvicina  la  testa, fiuta la personcina e, soddisfatto dell'esame, lo
il suo visitatore. Il gatto avvicina la testa, fiuta  la  personcina e, soddisfatto dell'esame, lo dichiara. - Mau! -
fusa. Anche lui ha adottato Nicoletta.... E a poco a poco  la  bambola ha perduto il suo posto: il gatto è sulle ginocchia
sulle ginocchia della fanciulla. Quando i fanciulli tornano  la  trovano così. Maurizio porta come una cosa preziosa una
porta come una cosa preziosa una bella fetta di pane con  la  conserva. - Oh! - esclama Francesco. - Matù è venuto a
- Vorrà bene anche a me, - dice Nicoletta baciando  la  testa serica del gatto. - Tieni, - dice Maurizio porgendo
testa serica del gatto. - Tieni, - dice Maurizio porgendo  la  fetta di pane. - Ti piace la conserva di albicocche? - È
- dice Maurizio porgendo la fetta di pane. - Ti piace  la  conserva di albicocche? - È quella che mi piace di più, -
È quella che mi piace di più, - risponde Nicoletta. - Ma, è  la  tua merenda, Maurizio? E tu? - Noi abbiamo già fatto
già fatto merenda, stai tranquilla: abbiamo avuto ognuno  la  nostra fetta di pane con la marmellata, e Maria non si è
abbiamo avuto ognuno la nostra fetta di pane con  la  marmellata, e Maria non si è accorta di nulla. - Francesco
di pane e lo ha nascosto. Alano poi è riuscito a prendere  la  marmellata dal vaso, quasi sotto il naso di Maria. -
della pelle.  La  pulizia del corpo è la prima condizione di salute. Il
della pelle. La pulizia del corpo è  la  prima condizione di salute. Il tenersi puliti è anche un
puliti è anche un dovere per tutti, ricchi, o poveri.  La  gente sucida, e sporca, mette schifo, e non inspira
schifo, e non inspira fiducia. Che dici di una pianta,  la  cui corteccia sia coperta di muffe, e di piante parassite?
parassite? Altrettanto devi dire di te, se non liberi  la  tua pelle dal sudiciume, e dalla sporcizia, che sono nemici
sporcizia, che sono nemici insidiosi della salute. Per  la  scorza, o pelle, che ti avviluppa, entrano, ed escono le
ed escono le malattie. Vuoi sapere che cos'è, e che cosa fa  la  pelle? La pelle, osservata ben da vicino, è come un
le malattie. Vuoi sapere che cos'è, e che cosa fa la pelle?  La  pelle, osservata ben da vicino, è come un crivello a
e migliaia di piccolissimi sacchetti. Da questi sacchettini  la  pelle versa il sudore: dai forellini respira, e traspira,
pelle, chiude i forellini, da cui esce il sudore, e ferma  la  traspirazione, che è indispensabile alla vita. Di più,
alla vita. Di più, questo strato di sozzura irrita  la  pelle, genera delle pustole, ed è causa di malattie
è causa di malattie schifose, ributtanti, come ad esempio  la  rogna, le erpeti, ecc. Vedi dunque se la pulizia del corpo
come ad esempio la rogna, le erpeti, ecc. Vedi dunque se  la  pulizia del corpo è necessaria a mantenere la salute. Ma la
dunque se la pulizia del corpo è necessaria a mantenere  la  salute. Ma la nettezza del corpo è anche immagine della
la pulizia del corpo è necessaria a mantenere la salute. Ma  la  nettezza del corpo è anche immagine della purezza
immagine della purezza dell'anima: chi è puro dentro, ama  la  nettezza anche fuori.
noi, e per le nostre famiglie. Il lavoro ti dà come premio  la  robustezza del corpo, la pace dell'anima, la sicurezza
Il lavoro ti dà come premio la robustezza del corpo,  la  pace dell'anima, la sicurezza contro la miseria, la stima
dà come premio la robustezza del corpo, la pace dell'anima,  la  sicurezza contro la miseria, la stima della gente onesta.
del corpo, la pace dell'anima, la sicurezza contro  la  miseria, la stima della gente onesta. Dacchè mondo è mondo,
corpo, la pace dell'anima, la sicurezza contro la miseria,  la  stima della gente onesta. Dacchè mondo è mondo, s'è sempre
l'agiatezza tener dietro al lavoro; e s'è pur sempre visto  la  miseria tener dietro all'ozio. Dice il proverbio:
famiglie conosci, e dimmi: dove trovi tu l'agiatezza, e  la  buona armonia? Nelle famiglie laboriose. Dove trovi la
e la buona armonia? Nelle famiglie laboriose. Dove trovi  la  discordia, e la miseria? Nelle famiglie date all'ozio. La
Nelle famiglie laboriose. Dove trovi la discordia, e  la  miseria? Nelle famiglie date all'ozio. La famiglia di
la discordia, e la miseria? Nelle famiglie date all'ozio.  La  famiglia di Carlambrogio è la più ricca, e la più stimata
Nelle famiglie date all'ozio. La famiglia di Carlambrogio è  la  più ricca, e la più stimata del paese. Ma non fu sempre
all'ozio. La famiglia di Carlambrogio è la più ricca, e  la  più stimata del paese. Ma non fu sempre ricca così. Il
Il lavoro fu il secreto della sua fortuna. Al contrario  la  famiglia di Tonio, già benestante, è ora ridotta alla
 la  bambina dei riccioli, » pensa essa. Nicoletta alza la testa
la bambina dei riccioli, » pensa essa. Nicoletta alza  la  testa e i suoi grandi occhi turchini, stupiti e un po'
signora. - Chi è? - si domanda Nicoletta. Essa sa che  la  mamma di Francesco non ha annunziato il suo arrivo, non può
questa signora con quel grazioso vestito verde! Però ha  la  testa circondata da un'aureola di capelli d'oro, come la
ha la testa circondata da un'aureola di capelli d'oro, come  la  mamma dei tre ragazzi. Matù, semplice, non comprende quel
finisce col saltare sulle ginocchia di Nicoletta e strofina  la  testa contro la sua faccia. - Matù, - mormorà essa. - Matù
sulle ginocchia di Nicoletta e strofina la testa contro  la  sua faccia. - Matù, - mormorà essa. - Matù ti conosce
Matù, - mormorà essa. - Matù ti conosce dunque bene? - dice  la  signora d'Aufran, sorpresa. - Oh, sì! - risponde Nicoletta.
sono sola. - Dove abiti? - Qui, - risponde Nicoletta.  La  signora d'Aufran scorge in quel momento la sua bambola.
Nicoletta. La signora d'Aufran scorge in quel momento  la  sua bambola. Essa non capisce proprio nulla in tutto ciò
suo ritorno. Leonia le ha parlato delle visioni di Maria e  la  signora d'Aufran ha riso; ma non tocca a lei, ora, ad aver
- Sono sua figlia, - risponde fieramente Nicoletta. E  la  signora d'Aufran si domanda, con angoscia, se sogna o se
con angoscia, se sogna o se diventa pazza. - Io sono  la  mamma di Francesco, - dice essa con dolcezza - e non sapevo
non è vero? Permetterete che io continui ad essere  la  loro figlia? - Via, - dice allegramente la giovane signora
ad essere la loro figlia? - Via, - dice allegramente  la  giovane signora - credo che sia necessaria una spiegazione
della giovane signora, Nicoletta, fiduciosa, racconta  la  sua storia fìn dal principio. Matù, seduto sulla
storia fìn dal principio. Matù, seduto sulla poltroncina,  la  guarda gravemente. Ha riunito le sue due tenerezze ed ora è
Ha riunito le sue due tenerezze ed ora è felice. Altrimenti  la  vita sarebbe stata troppo difficile per lui. Nicoletta
per lui. Nicoletta continua il suo piccolo romanzo, che  la  signora d'Aufran ascolta con la guancia appoggiata alla
il suo piccolo romanzo, che la signora d'Aufran ascolta con  la  guancia appoggiata alla testina di lei. La bambina le
ascolta con la guancia appoggiata alla testina di lei.  La  bambina le racconta tutta la sua vita fino nei particolari.
alla testina di lei. La bambina le racconta tutta  la  sua vita fino nei particolari. Quando ha finito, la mamma
tutta la sua vita fino nei particolari. Quando ha finito,  la  mamma di Francesco l'abbraccia di nuovo. - Senti, - le dice
vecchia.... - Sì, - risponde Nicoletta che guarda con ansia  la  giovane signora. Allora, se l'esser già nonna le secca,
mamma Duflet? Ah, che sciagura! - Perciò - continua  la  signora d'Aufran - preferirei che tu divenissi mia figlia,
signora d'Aufran - preferirei che tu divenissi mia figlia,  la  sorella di Francesco, di Alano e di Maurizio. Vuoi? -
gioia. - Mai più dalla mamma Duflet? - Mai più, - risponde  la  giovane signora con fermezza. - Eppoi farò delle ricerche
vuoi scendere ad abitare una graziosa cameretta tra  la  mia e quella dei tuoi fratelli? - Nicoletta abbraccia la
la mia e quella dei tuoi fratelli? - Nicoletta abbraccia  la  giovane signora, e tutta la riconoscenza del suo cuoricino
fratelli? - Nicoletta abbraccia la giovane signora, e tutta  la  riconoscenza del suo cuoricino è nei suoi baci. - Ebbene, -
del suo cuoricino è nei suoi baci. - Ebbene, - dice  la  sua nuova mamma - scendiamo a far merenda con Matù. - E la
la sua nuova mamma - scendiamo a far merenda con Matù. - E  la  bambola? - chiede Nicoletta. La signora d'Aufran si mette a
a far merenda con Matù. - E la bambola? - chiede Nicoletta.  La  signora d'Aufran si mette a ridere. - Vedo che i miei
Forse per apprezzar meglio te. - Teneramente abbracciate,  la  giovane donna e la bambina scendono con Matù e con la
meglio te. - Teneramente abbracciate, la giovane donna e  la  bambina scendono con Matù e con la bambola. - Chissà Leonia
la giovane donna e la bambina scendono con Matù e con  la  bambola. - Chissà Leonia come sarà sorpresa quando ci
- Chissà Leonia come sarà sorpresa quando ci porterà  la  merenda! - E Maria, quando ritornerà! - Leonia entra nella
presenza della piccola sconosciuta. - Io credo - le spiega  la  giovane donna - che potremo ora rassicurare Maria sulle sue
questa bambina, Leonia. - Ma questa - dice Leonia - è  la  figlia della povera signora che stava dalla vecchia Duflet.
dalla vecchia Duflet. - Sì, Leonia. - Ma com' è andata? -  La  signora d'Aufran racconta in poche parole a Leonia quello
racconta in poche parole a Leonia quello che è accaduto.  La  cuoca non è sorpresa, perchè conosce la reputazione poco
che è accaduto. La cuoca non è sorpresa, perchè conosce  la  reputazione poco buona della mamma Duflet, che è cattiva e
buona della mamma Duflet, che è cattiva e interessata. -  La  povera signora è stata molto disgraziata a cascare da lei.
signora è stata molto disgraziata a cascare da lei. Essa se  la  ricordava come una vecchia domestica devota, e fu per
ma l' altra non pensava che a ciò che le avrebbe fruttato  la  presenza in casa sua della giovane signora. Perciò era
molto. - Via, dimentichiamo quella donna cattiva, - dice  la  signora
è il fratellino della Maria. Frequenta  la  prima elementare. Per la via cammina serio e composto come
fratellino della Maria. Frequenta la prima elementare. Per  la  via cammina serio e composto come un ometto. Ieri mattina
serio e composto come un ometto. Ieri mattina incontrò  la  sua maestra del Giardino d'infanzia. Il buon ragazzo la
la sua maestra del Giardino d'infanzia. Il buon ragazzo  la  salutò togliendosi il berretto e le cedette il passo. La
la salutò togliendosi il berretto e le cedette il passo.  La  buona signora gli ricambiò il saluto con un sorriso,
strumenti aratori, ossia gli arnesi che servono a preparare  la  terra per la coltivazione. Cominciamo da quelli che si
ossia gli arnesi che servono a preparare la terra per  la  coltivazione. Cominciamo da quelli che si adoperano a
da quelli che si adoperano a smuovere il terreno: essi sono  la  vanga, la zappa, e l'aratro. La vanga, e la zappa si dicono
che si adoperano a smuovere il terreno: essi sono la vanga,  la  zappa, e l'aratro. La vanga, e la zappa si dicono strumenti
il terreno: essi sono la vanga, la zappa, e l'aratro.  La  vanga, e la zappa si dicono strumenti a mano, perchè
essi sono la vanga, la zappa, e l'aratro. La vanga, e  la  zappa si dicono strumenti a mano, perchè maneggiati
e si adopera nei larghi campi, e nelle grandi tenute. 2.  La  vanga, o badile, fig. 1, 2, 3, smuove il terreno alla
le rompe col taglio, e le divide; appiana, e agguaglia  la  superficie del terreno. Essa fa un eccellente lavoro, e si
Essa fa un eccellente lavoro, e si dice con ragione che  la  vanga ha la punta d'oro - Una vangatura vale una mezza
un eccellente lavoro, e si dice con ragione che la vanga ha  la  punta d'oro - Una vangatura vale una mezza concimatura.
DELLA LUNA  La  lana è burlona. Certe sere ella appare rotonda. come un
come un disco: altre volte somiglia a una falce. Quando  la  luna è piena par di vederci disegnata la faccia di un uomo,
una falce. Quando la luna è piena par di vederci disegnata  la  faccia di un uomo, col naso, gli occhi e la bocca. La genie
disegnata la faccia di un uomo, col naso, gli occhi e  la  bocca. La genie dice che quella è la faccia di Caino. Una
la faccia di un uomo, col naso, gli occhi e la bocca.  La  genie dice che quella è la faccia di Caino. Una sera la
col naso, gli occhi e la bocca. La genie dice che quella è  la  faccia di Caino. Una sera la luna fece uno scherzo a
La genie dice che quella è la faccia di Caino. Una sera  la  luna fece uno scherzo a Sempronella. Il maestro le aveva
sulla spalliera d'una seggiola, sul quale batteva in pieno  la  luce della luna. Il panno s'era agitalo quando Sempronella
agitalo quando Sempronella aveva aperto l'uscio e così  la  fanciulla aveva veduto un fantasma!
PRIMI PASSI Ignoranielli PAG. 3  La  scuola nello stagno 4 La casa di maestro Saverio 5 Uno due
PRIMI PASSI Ignoranielli PAG. 3 La scuola nello stagno 4  La  casa di maestro Saverio 5 Uno due tre 8 Scuola e famiglia 9
11 Se i còmpiti potessero parlare 12 A cavallo 14 Pierina e  la  ricottine 15 Storia di cinque figlioli 16 Storia del
uccellini PAG. 23 Serate lunghe 24 Trottolina 25 Il lupo e  la  volpe: La caldaia di riso 28 Nel pozzo 29 Letizia di Pasqua
PAG. 23 Serate lunghe 24 Trottolina 25 Il lupo e la volpe:  La  caldaia di riso 28 Nel pozzo 29 Letizia di Pasqua 31 Nel
dolce 48 Un curioso animale 49 Il ponte dei bugiardi 50  La  cottura dei gamberi 52 C'era la guerra 53 Scherzi della
49 Il ponte dei bugiardi 50 La cottura dei gamberi 52 C'era  la  guerra 53 Scherzi della luna 54 Ciò che fa il sole 55 SULLA
55 SULLA VIA SOLEGGIATA Il sogno di Sempronella PAG. 59  La  piena 61 La barchetta 62 Il contadino e la scuola: Rustico
VIA SOLEGGIATA Il sogno di Sempronella PAG. 59 La piena 61  La  barchetta 62 Il contadino e la scuola: Rustico 64 Domestico
PAG. 59 La piena 61 La barchetta 62 Il contadino e  la  scuola: Rustico 64 Domestico 65 Desiderio 66 Il ministro
Rustico 64 Domestico 65 Desiderio 66 Il ministro del Re 66  La  legge 67 Omobono e Cattiveria 69 Il merlo e la canapa 72 Il
del Re 66 La legge 67 Omobono e Cattiveria 69 Il merlo e  la  canapa 72 Il campanaro 75 Nel frutteto 76 La vespa e l'ape
69 Il merlo e la canapa 72 Il campanaro 75 Nel frutteto 76  La  vespa e l'ape 78 Tuna, la tessitrice 79 I teli sul prato 83
Il campanaro 75 Nel frutteto 76 La vespa e l'ape 78 Tuna,  la  tessitrice 79 I teli sul prato 83 Cari ricordi 84 Si
le scuole 85 Chi rimane solo 86 Tornano ai monti 87  La  strada nuova 89 Babbo, mamma! 92
fanciulla consista nella bellezza del corpo, e trascura  la  bellezza dell'anima, che è molto, ma molto più importante.
bella; ma è altrettanto più modesta, e virtuosa. E tutta  la  gente loda la buona Caterina, e la porta ad esempio delle
altrettanto più modesta, e virtuosa. E tutta la gente loda  la  buona Caterina, e la porta ad esempio delle buone figliole.
e virtuosa. E tutta la gente loda la buona Caterina, e  la  porta ad esempio delle buone figliole. La sola bellezza,
buona Caterina, e la porta ad esempio delle buone figliole.  La  sola bellezza, scompagnata da virtù, non fa merito. Ognuno
bontà, è come vino svanito. Beltà passa, bontà rimane».  La  bellezza del corpo è come quella di un fiore: oggi fresco,
quella di un fiore: oggi fresco, domani appassito. Guarda  la  rosa: come è bella! Come è vivo il colore delle sue
Come è vivo il colore delle sue foglioline! Ma quanto dura  la  rosa? Ecco; le sue foglioline sbocciate ieri, già
ieri, già cominciano ad appassire. Ancora un giorno, e  la  rosa perde il suo bel colore; cadono le foglioline; e la
e la rosa perde il suo bel colore; cadono le foglioline; e  la  sua bellezza è finita. I frutti sono men belli dei fiori;
buoni, e durevoli, e si pregiano di più. Ora ricòrdati che  la  bellezza del corpo è il fiore, e la bontà dell'animo è il
più. Ora ricòrdati che la bellezza del corpo è il fiore, e  la  bontà dell'animo è il frutto.
Bianchina è tornata dalla scuola, e ha descritto alla mamma  la  sua nuova classe. C'è la cattedra bella, lucida per la
scuola, e ha descritto alla mamma la sua nuova classe. C'è  la  cattedra bella, lucida per la signora maestra. C'è la
la sua nuova classe. C'è la cattedra bella, lucida per  la  signora maestra. C'è la lavagna; accanto alla lavagna c'è
C'è la cattedra bella, lucida per la signora maestra. C'è  la  lavagna; accanto alla lavagna c'è il gesso attaccato ad uno
il ritratto del Re e quello di Mussolini. In un angolo c'è  la  stufa e verso l'uscita c'è l'attaccapanni. Banchina è
terre. Esaminasti dapprima, gli organi che le compongono:  la  radice, il fusto, le gemme, le foglie, i fiori, il frutto.
le gemme, le foglie, i fiori, il frutto. Poi ne studiasti  la  vita nei tre periodi in cui si divide, cioè: 1° Del
in cui si divide, cioè: 1° Del germogliamento, in cui  la  pianticina nasce, e si svolge, nutrendosi della sostanza
della sostanza del seme; 2° Della vegetazione, in cui  la  pianta si nutre da sè, per mezzo delle radici che succhiano
e traspirano nell'aria; 3° Della fruttificazione, in cui  la  pianta compie la fecondazione del fiore, e concentra tutta
3° Della fruttificazione, in cui la pianta compie  la  fecondazione del fiore, e concentra tutta l'attività dei
sughi nell'ovario, per maturare il frutto, ed il seme che  la  deve riprodurre. Vedesti in seguito che, oltre il seme,
mezzi si adoperano per moltiplicare le piante; tra i quali  la  tàlea, la barbatella, la propaggine, la margotta, il
adoperano per moltiplicare le piante; tra i quali la tàlea,  la  barbatella, la propaggine, la margotta, il pollone,
le piante; tra i quali la tàlea, la barbatella,  la  propaggine, la margotta, il pollone, l'innesto, ecc. Infine
piante; tra i quali la tàlea, la barbatella, la propaggine,  la  margotta, il pollone, l'innesto, ecc. Infine osservasti che
l'innesto, ecc. Infine osservasti che le piante compiono  la  loro vita in un tempo di varia durata: alcune in ore,
deve imparare 4 Villa Castelli ivi Guardandosi intorno 5  La  Casa di Mario ivi A casa 6 Moschino ivi Laia di Mario 7
13 Buone avvertenze ivi Mario e «Moschino» 14 Il fabbro ivi  La  guardiana dell'uva ... 15 Giulio e Sèrafo 16 La novella dei
fabbro ivi La guardiana dell'uva ... 15 Giulio e Sèrafo 16  La  novella dei Gatti 17 La «Francina» ivi Giuditta 18 La
dell'uva ... 15 Giulio e Sèrafo 16 La novella dei Gatti 17  La  «Francina» ivi Giuditta 18 La stalla 19 L'almanacco ivi
16 La novella dei Gatti 17 La «Francina» ivi Giuditta 18  La  stalla 19 L'almanacco ivi Ultimi giorni d'ottobre in
giorni d'ottobre in campagna 20 Il giorno dei morti ivi  La  preghiera dei morti 21 4 novembre ivi Ave, Maria (poesia).
24 Indovinello ivi INVERNO Il freddo 29 Un mendicante 30  La  strada (poesia). - VITTORIO D'ASTE ivi La cucina di Zelinda
Un mendicante 30 La strada (poesia). - VITTORIO D'ASTE ivi  La  cucina di Zelinda 32 Gira gira rota 33 L'oziosa 34 La
ivi La cucina di Zelinda 32 Gira gira rota 33 L'oziosa 34  La  preghiera di Chicchi ivi Una buona azione 35 Il fiume ivi
37 Il sogno di un bimbo cieco. 38 Le briciole di pane 30  La  leggenda del bucaneve. ivi Le novelle della nonna 40 Il
giorno di Natale 41 Il Presepio 42 Il regalo del nonno 44  La  zingarella 45 XXXI dicembre 46 I proverbi del mese 47
dicembre 46 I proverbi del mese 47 Anniversario triste ivi  La  furberia di Mariannina 48 Il nuovo anno Pag. 49 La Befana
ivi La furberia di Mariannina 48 Il nuovo anno Pag. 49  La  Befana ivi L'arancia 50 La veglia 51 « Pesciolino, incolla
48 Il nuovo anno Pag. 49 La Befana ivi L'arancia 50  La  veglia 51 « Pesciolino, incolla » ivi La «Morella» 55 Le
ivi L'arancia 50 La veglia 51 « Pesciolino, incolla » ivi  La  «Morella» 55 Le lacrime della Madonna 56 La sapienza degli
incolla » ivi La «Morella» 55 Le lacrime della Madonna 56  La  sapienza degli agricoltori 57 I proverbi del mese 58
ivi I burattini 59 I gingilloni ivi I primi fiori 60  La  vite e l'olmo 61 PRIMAVERA S'avvicina la primavera. . 63 Le
I primi fiori 60 La vite e l'olmo 61 PRIMAVERA S'avvicina  la  primavera. . 63 Le armi del contadino .. 64 Il Merlo e il
. 67 Dindilin dindilin.... . 68 Il pèsco invidioso . 69  La  Lucciola e il Serpente 70 L'orto di Cecco ivi Nel cortile
L'aquilone ivi I fiori . ivi Il ranuncolo e il garofano. 78  La  nonnina 79 I Balilla ivi La camicia nera 80 Le Piccole
Il ranuncolo e il garofano. 78 La nonnina 79 I Balilla ivi  La  camicia nera 80 Le Piccole Italiane 83 Il saluto alla
Le Piccole Italiane 83 Il saluto alla bandiera 84 Pasqua 85  La  preghiera della stagione risorta 86 Gesù è risorto ivi Un
negli orti ivi Il maggio nei campi . 89 Indovinello ivi  La  paura del coniglio bianco 90 Bambini coraggiosi 92
L'uccellino (poesia). - F. SOFFRIÈ 94 Il dottor Paolo ivi  La  camicia della felicità 95 Maternità 96 San Francesco e gli
San Francesco e gli uccelli. ivi Una storiella da ridere 97  La  falciatura 98 I soldati 100 Un cestino di ciliege 101
Il dire e il fare (poesia). -CESARE CAVARA 110 Il Lupo e  la  Capra ivi Lo stagno 111 Perchè dobbiamo lavarci di
113 I proverbi dell'estate ivi Si fa alle formiche? 111  La  ninna nanna di Rosina 115 Un guardiano da nulla 116 Un buon
Le mosche 123 Ultimi giorni di scuola 124 Indovinelli 123  La  sagra di villa Castelli. ivi Trebbiano sull'aia. 128 Il
130 Il bacio del mare (poesia) - A. CUMAN PEPATILE 131  La  scuola è chiusa ivi
visibile in tutto quei verde. Esso fa le fusa e strofina  la  testa sul collo della sua cara padrona. «Non mi avevano
e sono sceso. » - Mio bel Matù, mio bel gatto, - dice  la  signora d'Aufran - dunque pare che tu stia dando la caccia
- dice la signora d'Aufran - dunque pare che tu stia dando  la  caccia ai topi in soffitta. - Matù miagola, ironico. C' è
gente ignorante e ingenua che può pensare che Matù dia  la  caccia ai topi! - Ma ora resterai giù con me, - continua la
la caccia ai topi! - Ma ora resterai giù con me, - continua  la  giovane signora. - Io non voglio saperne d'un gatto che
di Matù siano riunite, perchè non debba lasciarle.... ma  la  sua padrona non lo capisce sempre molto bene.... Come
Esso scappa dalle braccia che lo stringono e va verso  la  porta. - Miao, mrrr, - fa. - Come, vuoi uscire? - Mrrr. -
ciò impossibile si contenta di miagolare imperiosamente, e  la  signora d'Aufran, impazientita, finisce con l'aprirgli la
e la signora d'Aufran, impazientita, finisce con l'aprirgli  la  porta. Ma appena è uscito ritorna e ricomincia a miagolare.
e ci occupiamo di loro, si finisce col comprenderli.  La  signora indovina che Matù desidera mostrarle qualche cosa.
le scale. A ogni scalino, Matù si volta per vedere se  la  padrona è sempre dietro a lui. Arrivano così alla soffitta.
Arrivano così alla soffitta. Matù non miagola, aspetta che  la  sua padrona gli apra la porta. Allora, gran maestro di
Matù non miagola, aspetta che la sua padrona gli apra  la  porta. Allora, gran maestro di cerimonie, si avanza, con la
la porta. Allora, gran maestro di cerimonie, si avanza, con  la  coda ben diritta, facendo le fusa e mandando del brevi
le fusa e mandando del brevi miagolii di soddisfazione.  La  signora d'Aufran arriva, seguendolo, dietro il paravento.
Nicoletta è là, che sta leggendo in un libro di Francesco.  La  bambola è seduta sul letto, ed ha l'aria di attendere una
di attendere una visita. Vi è un secondo di silenzio.  La  signora d'Aufran contempla la piccola testa bionda.
Vi è un secondo di silenzio. La signora d'Aufran contempla  la  piccola testa bionda.
MALE FA, MALE ASPETTI Un giorno il Moscone,  la  Formica e la Cicala andarono insieme a fare una
MALE FA, MALE ASPETTI Un giorno il Moscone, la Formica e  la  Cicala andarono insieme a fare una passeggiata. Dopo un bel
e poi si misero al solicchio a riposare. A un tratto  la  Cicala, che aveva una gran voglia di ridere, disse al
- Sóffiati il naso!- Il Moscone obbedì, ma si staccò  la  testa. Poi disse alla Formica: - Stringiti la cintura! - La
ma si staccò la testa. Poi disse alla Formica: - Stringiti  la  cintura! - La Formica, obbedì tanto bene.... che si divise
la testa. Poi disse alla Formica: - Stringiti la cintura! -  La  Formica, obbedì tanto bene.... che si divise in due.
Assunta staccò  la  padella dal chiodo e la diede a Trottolina. - Grazie -
Assunta staccò la padella dal chiodo e  la  diede a Trottolina. - Grazie - disse Trottolina e via di
- Grazie - disse Trottolina e via di corsa a casa.  La  sera le frittelle erano pronte. Trottolina si metteva in
le frittelle erano pronte. Trottolina si metteva in bocca  la  prima, quando udì cantare chicchirichì, e si ricordò del
gallo fosse stato un prepotente, Trottolina volle mantenere  la  promessa. Prese due frittelle e le buttò per la finestra.
mantenere la promessa. Prese due frittelle e le buttò per  la  finestra. Ma, mentre il gallo allungava il becco, ecco
il lupo, e cane e lupo s'addentarono. Allora venne fuori  la  mamma con un grosso bastone in mano, e giù botte a destra e
e giù botte a destra e a sinistra. Il gallo stramazzò con  la  testa rotta: il gatto ci perse i baffi; il cane ci lasciò
testa rotta: il gatto ci perse i baffi; il cane ci lasciò  la  coda; il lupo se ne andò tutto spelacchiato. Queste furono
che toccarono a quei prepotenti. E Trottolina richiuse  la  finestra e mangiò le frittelle, e da ultimo, come il suo
LACRIME DELLA MADONNA  La  Madonna, dopo la morte di Gesù, andò a vivere in un
LACRIME DELLA MADONNA La Madonna, dopo  la  morte di Gesù, andò a vivere in un cantuccio romito, con la
la morte di Gesù, andò a vivere in un cantuccio romito, con  la  sua grande tristezza e passava le giornate a filare. Solo
a filare. Solo al tramonto del sole Ella abbandonava  la  casuccia, e saliva il monte Calvario, lentamente, come
scendevano dal cielo a gruppi gli angioli e baciavano  la  terra ancora sparsa del sangue del Redentore. In cima al
ancora sparsa del sangue del Redentore. In cima al Calvario  la  Madonna, contornata dagli angioli, si fermava ed
dagli angioli, si fermava ed abbracciava piangendo  la  Croce nuda. Le lagrime che Ella spargeva intorno si
 LA  PREGHIERA DI CHICCHI Alla sera Chicchi s'addormenta presto,
altri bambini han voglia ancora di giocare un po'. Allora  la  mamma Giuditta prende Chicchi sulle ginocchia e gli fa dire
mamma Giuditta prende Chicchi sulle ginocchia e gli fa dire  la  preghiera. Chicchi prega con la mamma: «Angelo di Dio che
ginocchia e gli fa dire la preghiera. Chicchi prega con  la  mamma: «Angelo di Dio che sei il mio custode, illumina
strafalcioni e gli altri bambini ridono; però io credo che  la  sua preghiera sia ascoltata, perchè, Chicchi non conosce
conosce ancora nessuna malizia. Quando Chicchi ha finito  la  sua preghiera, la Narcisa, lo prende e lo porta di sopra,
nessuna malizia. Quando Chicchi ha finito la sua preghiera,  la  Narcisa, lo prende e lo porta di sopra, nella sua culla di
E  LA  RICOTTINA Pierina va al mercato a vendere una ricottina.
va al mercato a vendere una ricottina. Pensa: - Vendo  la  ricotta e ricavo tre soldi. Con tre soldi compro due uova.
Con tre soldi compro due uova. Le uova le metto sotto  la  chioccia e nascono due galletti. Li vendo e compro una
una casini col terrazzino. Io starò sul terrazzino e  la  gente mi farà la riverenza: - Buon giorno, signora
col terrazzino. Io starò sul terrazzino e la gente mi farà  la  riverenza: - Buon giorno, signora Pietrina! - Così dicendo
riverenza: - Buon giorno, signora Pietrina! - Così dicendo  la  sciocchina fa una riverenza e la ricotta schizza in mezzo
Pietrina! - Così dicendo la sciocchina fa una riverenza e  la  ricotta schizza in mezzo alla strada Queste sono cose che
in città, come operaie, o serve di casa. A loro giudizio  la  città è una cuccagna, dove si guadagnano di molti danari,
allegra, e senza fastidi. Sì; queste sono le apparenze: ma  la  realtà come è diversa! Si può dire, con ragione, che quasi
Si può dire, con ragione, che quasi sempre chi lascia  la  campagna per la città, cambia gli occhi con la coda. In
con ragione, che quasi sempre chi lascia la campagna per  la  città, cambia gli occhi con la coda. In città non è più la
chi lascia la campagna per la città, cambia gli occhi con  la  coda. In città non è più la vita quieta, e modesta del
la città, cambia gli occhi con la coda. In città non è più  la  vita quieta, e modesta del villaggio: là non si respira, si
si soffoca. Non è più il lavoro alla pien'aria, sotto  la  vôlta del cielo, e cantando allegre canzoni: là si sta
in luoghi chiusi, poveri d'aria, e di luce. Non avresti più  la  tua casetta in mezzo al verde prato, nè la stalla, dove
Non avresti più la tua casetta in mezzo al verde prato, nè  la  stalla, dove s'accolgono i vicini alle veglie d'inverno:
è più felice di te; essa conosce più da vicino che cosa è  la  miseria; il salario troppo spesso non basta per lei, e per
miseria; il salario troppo spesso non basta per lei, e per  la  sua famiglia. Tutto il mondo è paese: in città, come in
ne ha meno degli altri. Quindi non hai ragione di invidiare  la  condizione altrui, neppur quella del ricco, che a te pare
sol perchè ricco. Non è tutt'oro quel che luce; nè basta  la  ricchezza a dare la felicità. È felice chi si contenta del
Non è tutt'oro quel che luce; nè basta la ricchezza a dare  la  felicità. È felice chi si contenta del suo stato, e col
lavoro si studia di migliorarlo. E tu questa felicità te  la  puoi procurare nel tuo paese, e nella tua famiglia. Resta
lavoro anche per te; e ci sono consolazioni, e gioie che  la  città non ti può dare.
rosea come una mela, tonda come una palla. Un giorno  la  mamma le disse: - Trottolina, va a prendere in prestito la
la mamma le disse: - Trottolina, va a prendere in prestito  la  padella da comare Assunta. Voglio cuocere quattro
subito! Ma sull'aia Trottolina s'imbattè nel gallo, che  la  fermò: - Chicchirichì, Trottolina, dove vai? - Vado per i
Oh! - disse Trottolina:-- vado da comare Assunta a prendere  la  padella, perchè la mamma vuol cuocere quattro frittelle. -
vado da comare Assunta a prendere la padella, perchè  la  mamma vuol cuocere quattro frittelle. - Ne darai due anche
Trottolina, dove vai? - Vado da comare Assunta a prendere  la  padella perchè la mamma vuol cuocere quattro frittelle. Le
vai? - Vado da comare Assunta a prendere la padella perchè  la  mamma vuol cuocere quattro frittelle. Le frittelle
cane. - Bau, bau, Trottolina, dove vai? - Vado a prendere  la  padella per cuocere quattro frittelle. - Ne darai anche a
Trottolina ebbe tanta paura e disse: - A prendere  la  padella per le frittelle. - Bene! - disse il lupo. -
Trottolina arrivata a casa di comare Assunta, dice: -  La  mamma mi manda a prendere la vostra padella per cuocere
di comare Assunta, dice: - La mamma mi manda a prendere  la  vostra padella per cuocere quattro frittelle.
Miei cari! - Calmate le prime effusioni,  la  signora d'Aufran domanda: - Come avete saputo che ero qui?
troppo desiderio di rivedere i miei cari bambini, - dice  la  signora d'Aufran che ho mandato a spasso il medico e la
la signora d'Aufran che ho mandato a spasso il medico e  la  cura e sono ritornata. - Che felicità! - Orsù, piccini
- A questo punto arriva Maria. - Mia buona Maria, - dice  la  signora tendendogli la mano - vi hanno fatto arrabbiare? -
Maria. - Mia buona Maria, - dice la signora tendendogli  la  mano - vi hanno fatto arrabbiare? - Oh, come sono contenta
hanno fatto arrabbiare? - Oh, come sono contenta di vedere  la  signora così in buona salute! Sono stati molto buoni, per
così in buona salute! Sono stati molto buoni, per dir  la  verità; ma io.... - Come, come, Maria? Voi non siete stata
- Ma passerà, Maria, passerà, - dice affettuosamente  la  giovane signora. Ma la vecchia governante non capisce
passerà, - dice affettuosamente la giovane signora. Ma  la  vecchia governante non capisce troppo bene come la sua
Ma la vecchia governante non capisce troppo bene come  la  sua vecchiaia potrà passare e sospira.- - Ho una bella
e sospira.- - Ho una bella sorpresa per tutti.... - dice  la  signora d'Aufran - per tutti quelli che sono stati buoni. -
- domanda Maurizio curioso. - Che cosa direste - riprende  la  signora d'Aufran abbassando il tono - se vi portassi una
Francesco è atterrito. Alano pure. - Sì, - continua  la  giovane signora - ho adottato una bambina. - Anche tu! -
- ho adottato una bambina. - Anche tu! - grida Francesco.  La  mamma sembra maravigliata. - Come anch' io? Ne hai forse
Come sono statì stupidi a non scrivere subito alla mamma  la  storia di Nicoletta!... Perchè, certamente, non possono
adottarne due, ed è quella della mamma che resterà.... E  la  povera Nicoletta dove andrà? A meno che non provino a non
insieme con « quella della mamma »?... - Ah, no! - protesta  la  mamma. - Io ne voglio soltanto una. Se voi non ne volete
poverina? - I tre fanciulli sono molto imbarazzati. E  la  mamma chiamava quella una bella sorpresa?! - Ebbene, - dice
mamma chiamava quella una bella sorpresa?! - Ebbene, - dice  la  signora d'Aufran - andate ad aprire quella porta, e dite
quella fanciulla adottata dalla loro mamma, perchè  la  mamma alla sua volta non accetterebbe la loro? E
loro mamma, perchè la mamma alla sua volta non accetterebbe  la  loro? E tossicchiando per rischiarare la voce, egli prende
non accetterebbe la loro? E tossicchiando per rischiarare  la  voce, egli prende la parola: - Ebbene, mamma, prendila, ma
loro? E tossicchiando per rischiarare la voce, egli prende  la  parola: - Ebbene, mamma, prendila, ma a una condizione....
prendila, ma a una condizione.... - No, no, no! - protesta  la  mamma mettendosi le mani agli orecchi. - Niente condizioni!
chiama: - Matù! - Prima che i fanciulli abbiano capito,  la  porta si apre e.... la loro figlia Nicoletta, fresca e ben
che i fanciulli abbiano capito, la porta si apre e....  la  loro figlia Nicoletta, fresca e ben vestita, entra. Non vi
lieti di ritornare fratelli, sono ancora più felici che  la  mamma abbia accolto così bene Nicoletta. - Sì, - dice la
la mamma abbia accolto così bene Nicoletta. - Sì, - dice  la  mamma un po' severa - non voglio sciuparvi questa bella
aggiunge Maurizio. - Una bugia è sempre cattiva, - riprende  la  mamma. - Perchè non mi avete scritto? - Francesco riprende
mamma. - Perchè non mi avete scritto? - Francesco riprende  la  parola: - Avevamo paura di farti interrompere la cura,
riprende la parola: - Avevamo paura di farti interrompere  la  cura, mamma; ed eri così sofferente, quando partisti! -
ed eri così sofferente, quando partisti! - Infine, - dice  la  mamma - per oggi non ne parliamo più: è giorno di gioia. -
più: è giorno di gioia. - Ma ecco che arriva Maria,  la  quale non riesce a capire la storia se non dopo molto e
- Ma ecco che arriva Maria, la quale non riesce a capire  la  storia se non dopo molto e molte spiegazioni. La sua
a capire la storia se non dopo molto e molte spiegazioni.  La  sua
 LA  CAMICIA DELLA FELICITÀ C'era una volta un principe di nome
pensò di recarsi da un vecchio, conosciuto da tutti per  la  sua sapienza, per chiedergli che cosa avrebbe potuto fare
per chiedergli che cosa avrebbe potuto fare per trovare  la  felicità che da tanti anni invano desiderava. Ahimè! -
invano desiderava. Ahimè! - rispose il grande sapiente -  la  felicità è tanto difficile a trovarsi. C'è solo un mezzo
principe Febo. Bisogna indossare, sia pure un solo momento,  la  camicia di una persona felice. - Il Principe si mise in
grandi città e poveri villaggi senza mai riuscire a trovare  la  persona felice che cercava. Stanco tornò al paese natio e
cercava. Stanco tornò al paese natio e mentre camminava per  la  campagna sentì la voce di un contadino che cantava a
al paese natio e mentre camminava per la campagna sentì  la  voce di un contadino che cantava a squarciagola un allegro
e  la  Maria non stavano piú nella pelle. Il babbo li aveva
della stazione. Così erano riusciti a veder bene da vicino  la  regina. Com'era bella la Regina Elena! I due ragazzi
riusciti a veder bene da vicino la regina. Com'era bella  la  Regina Elena! I due ragazzi avevano gridato anch'essi a
Evviva, evviva! Ora non sapevano parlare d'altro.  La  famiglia reale. Peccato che non vi fossero anche i
bene al re - disse Lucio. - Ed io alla regina - fece subito  la  Maria. - Io voglio bene all' una e all'altro perchè sono
all'altro perchè sono tutti e due buoni e bravi - concluse  la  mamma. E i ragazzi trovarono che aveva ragione.
Il babbo scrive alla Lisetta e alla Bettína. Un giorno  la  Lisetta e la Bettina, due buone e care sorelle, ricevettero
scrive alla Lisetta e alla Bettína. Un giorno la Lisetta e  la  Bettina, due buone e care sorelle, ricevettero da Parigi,
Ecco che cosa scriveva il babbo «Mie care piccine,  La  mamma mi scrive che siete tanto buone. Perciò vi mando in
e ubbidiente. Vogliatele dunque bene e fate in modo che  la  mamma mi possa sempre scrivere tante belle cose di voi. Vi
II Lolò è meravigliosa. Il pacco è aperto, Lolò ha fatto  la  sua comparsa. Essa è bellissima, è meravigliosa; e la
fatto la sua comparsa. Essa è bellissima, è meravigliosa; e  la  Lisetta e la Bettina sono felici! Lolò è animata come un
comparsa. Essa è bellissima, è meravigliosa; e la Lisetta e  la  Bettina sono felici! Lolò è animata come un bimbo vero. Fa
Lolò è animata come un bimbo vero. Fa da sè un bel giro per  la  sala; dice: «mamma e papà»; risponde: «sì e no». Il babbo
sùbito, scrivergli una bella letterina. Ed ecco  la  Lisetta, la Bettina e Lolò al tavolino. La Lisetta e la
sùbito, scrivergli una bella letterina. Ed ecco la Lisetta,  la  Bettina e Lolò al tavolino. La Lisetta e la Bettina
Ed ecco la Lisetta, la Bettina e Lolò al tavolino.  La  Lisetta e la Bettina meditano e poi scrivono la lettera.
la Lisetta, la Bettina e Lolò al tavolino. La Lisetta e  la  Bettina meditano e poi scrivono la lettera. Lolò assiste in
tavolino. La Lisetta e la Bettina meditano e poi scrivono  la  lettera. Lolò assiste in silenzio sempre ridente e bella.
Lolò assiste in silenzio sempre ridente e bella. Finalmente  la  letterina è finita. Eccola: III. Lisetta, Bettina e Lolò
e Lolò rispondono al babbo. Caro nostro babbino, Lolò è  la  più bella e la più buona delle bambole, e noi le vogliamo
al babbo. Caro nostro babbino, Lolò è la più bella e  la  più buona delle bambole, e noi le vogliamo già tanto
FEMMINILI Le donne di Villa Castelli hanno tanto amore per  la  cucina. Appena ricorre una festa (e tante domeniche vi
rastrelliera con delle foglie d'alloro. Spolverano con  la  massima cura la tavola, la madia, le panche, le sedie la
con delle foglie d'alloro. Spolverano con la massima cura  la  tavola, la madia, le panche, le sedie la credenza e su
foglie d'alloro. Spolverano con la massima cura la tavola,  la  madia, le panche, le sedie la credenza e su questa
la massima cura la tavola, la madia, le panche, le sedie  la  credenza e su questa dispongono i piatti più belli.
Risveglio  La  stessa scena del primo quadro: salvo che tutto, dai muri
magica indicibilmente più fresco, piùridente, più gaio. -  La  luce del giorno penetra allegramente attraverso le fessure
Tyltyl e Mytyl dormono profondamente nei loro lettini.  La  Gatta, il Cane e gli Oggetti sono allo stesso posto che
quadro, prima dell'arrivo della Fata. Entra Mamma Tyl).  LA  MAMMA (con voce di scherzoso rimprovero) Su, su, alzatevi,
Tyltyl). Su, su, Tyltyl.... TYLTYL (destandosi) Chi è?...  La  Luce?... Dov'è?... No, no, non andartene.... LA MAMMA Lai
Chi è?... La Luce?... Dov'è?... No, no, non andartene....  LA  MAMMA Lai Luce?... Sicuro, c'è la luce.... E da un bel
No, no, non andartene.... LA MAMMA Lai Luce?... Sicuro, c'è  la  luce.... E da un bel pezzo, anche. Nonostante le imposte
Ora apro.... (Apre le imposte: una luce accecante riempie  la  stanza). Ecco!... Ma che cos'hai?... Hai l'aria
TYLTYL (fregandosi gli occhi) Mamma! Mamma!... Sei tu!...  LA  MAMMA Sono io, sì.... E chi vuoi che sia?... TYLTYL Sei
che sia?... TYLTYL Sei tu.... Ma sì, sei proprio tu!...  LA  MAMMA Ma si, sono io.... Non ho mica mutato faccia,
è proprio il mio letto!... Sono proprio ai casa mia!...  LA  MAMMA Ma che hai?... Su, svegliati.... Ti senti poco
Su, svegliati.... Ti senti poco bene?... Fammi vedere  la  lingua.... Andiamo, àlzati e vestiti. TYLTYL Oh bella! Sono
àlzati e vestiti. TYLTYL Oh bella! Sono in camicia!...  LA  MAMMA Certo, come vuoi essere?... Infilati i pantaloncini e
MAMMA Certo, come vuoi essere?... Infilati i pantaloncini e  la  giubba.... Sono qui, sulla sedia.... TYLTYL Ma come!... Ho
Ma come!... Ho fatto tutto quel gran viaggio così?...  LA  MAMMA Quale viaggio?... TYLTYL Ma sì, l'anno scorso.... LA
LA MAMMA Quale viaggio?... TYLTYL Ma sì, l'anno scorso....  LA  MAMMA L'anno scorso?... TYLTYL Ma si, sì!... Quando sono
TYLTYL Ma si, sì!... Quando sono partito, a Natale....  LA  MAMMA Quando sei partito?... Se non ti sei mai mosso da
messo a letto io ieri sera, e qui ti ritrovo stamani.... Te  la  sei sognata, tutta questa storia?... TYLTYL Sei tu che non
l' anno scorso, ti dico, quando sono partito con Mytyl,  la  Fata, la Luce.... com'è buona la Luce!... e il Pane, lo
scorso, ti dico, quando sono partito con Mytyl, la Fata,  la  Luce.... com'è buona la Luce!... e il Pane, lo Zucchero,
sono partito con Mytyl, la Fata, la Luce.... com'è buona  la  Luce!... e il Pane, lo Zucchero, l'Acqua e il Fuoco. Non
credimi.... Avevo lasciato un biglietto per spiegarti....  LA  MAMMA Ma che cosa, vai farneticando?... Certo, sei malato,
Ti assicuro, mamma, io.... Sei tu che dormi ancora....  LA  MAMMA Come! Io dormo ancora?... Se sono in piedi dalle
ancora?... Se sono in piedi dalle sei!... Ho già ravvivata  la  casa e acceso il fuoco.... TYLTYL Domanda dunque a Mytyl se
se non è vero!... Ah quante avventure abbiamo avute!...  LA  MAMMA Come, Mytyl?... Che cosa dici?... TYLTYL Era con
TYLTYL Era con me.... E abbiamo riveduto i nonni....  LA  MAMMA (sempre più sbalordita) I nonni?... TYLTYL Sì, nel
sulla nostra strada.... Sono morti, ma però stanno bene....  La  nonnina ci ha preparato una bella torta di susine.... E poi
E poi abbiamo anche visto i fratellini, Roberto, Giovanni,  la  sua trottola, Maddalena e Pierina, Paolina, e poi anche
sul naso.... MYTYL Ti abbiamo vista anche ieri sera....  LA  MAMMA Ieri sera? Ma di certo, poichè ti ho messa a letto!
Felicità; eri tanto più bella, ma però ti somigliavi....  LA  MAMMA Il giardino della Felicità?... Non ne ho mai sentito
anch'essa) Anche a me, anche a me, mi piaci di più così....  LA  MAMMA Dio mio! Ma che cosa hanno?... Ah, moriranno anche
stanno male!... (Entra Babbo Tyl, tranquillo, con in mano  la  scure). IL BABBO Che cosa c'è?... TYLTYL e MYTYL
l'aria di star poco bene; hanno bonissimo aspetto....  LA  MAMMA (con gli occhi pieni di lacrime) Non c'è da
che dicono; parlano di non so che viaggio.... Hanno veduto  la  Luce, il nonnino, la nonnina; dicono che sono morti ma che
di non so che viaggio.... Hanno veduto la Luce, il nonnino,  la  nonnina; dicono che sono morti ma che stanno bene....
ma che stanno bene.... TYLTYL Il nonnino però ha sempre  la  gamba di legno.... MYTYL E la nonnina, i reumi.... LA MAMMA
Il nonnino però ha sempre la gamba di legno.... MYTYL E  la  nonnina, i reumi.... LA MAMMA Li senti?... Corri a chiamare
la gamba di legno.... MYTYL E la nonnina, i reumi....  LA  MAMMA Li senti?... Corri a chiamare il dottore!... IL BABBO
un po'.... (Bussano alla porta di casa). Avanti!... (Entra  la  Vicina, una vecchietta che assomiglia alla Fata del primo
Fata del primo atto. Cammina appoggiandosi al bastone).  LA  VICINA Buongiorno, e buone feste a tutti!... TYLTYL La fata
LA VICINA Buongiorno, e buone feste a tutti!... TYLTYL  La  fata Beriluna! LA VICINA Vengo a chiedervi un po' di fuoco
e buone feste a tutti!... TYLTYL La fata Beriluna!  LA  VICINA Vengo a chiedervi un po' di fuoco per la pentola....
Beriluna! LA VICINA Vengo a chiedervi un po' di fuoco per  la  pentola.... Fa freschino, stamani.... Buongiorno, bambini,
non l'ho mica trovato, sa, l'Uccellino Azzurro....  LA  VICINA Che cosa dice?... LA MAMMA Oh, stia zitta, signora
sa, l'Uccellino Azzurro.... LA VICINA Che cosa dice?...  LA  MAMMA Oh, stia zitta, signora Berlingot!... Non sanno più
svegliati.... Devono aver mangiato qualcosa di cattivo....  LA  VICINA Come, Tyltyl, non riconosci più la comare Berlingot,
di cattivo.... LA VICINA Come, Tyltyl, non riconosci più  la  comare Berlingot, la tua vicina di casa?... TYLTYL Sì,
VICINA Come, Tyltyl, non riconosci più la comare Berlingot,  la  tua vicina di casa?... TYLTYL Sì, signora.... Lei è la Fata
la tua vicina di casa?... TYLTYL Sì, signora.... Lei è  la  Fata Beriluna.... Non è mica in collera con noi, spero?...
Fata Beriluna.... Non è mica in collera con noi, spero?...  LA  VICINA Beri.... come?... TYLTYL Beriluna.... LA VICINA
spero?... LA VICINA Beri.... come?... TYLTYL Beriluna....  LA  VICINA Berlingot, vuoi dire, Berlingot.... TYLTYL Beriluna,
come vuol lei, signora.... Ma Mytyl sa benissimo che....  LA  MAMMA Questo è il male, che anche Mytyl.... IL BABBO Via,
Passerà. Ora ci penso io, con qualche buon scapaccione....  LA  VICINA Lasciate andare, non vale la pena.... Me ne intendo,
buon scapaccione.... LA VICINA Lasciate andare, non vale  la  pena.... Me ne intendo, io: si tratta di un sognaccio....
Avranno dormito sotto un raggio di luna.... Anche  la  mia bambina, che è tanto malata, spesso è così ... LA MAMMA
Anche la mia bambina, che è tanto malata, spesso è così ...  LA  MAMMA A proposito, come sta la vostra bambina?... LA VICINA
malata, spesso è così ... LA MAMMA A proposito, come sta  la  vostra bambina?... LA VICINA Così così.... Non può alzarsi
... LA MAMMA A proposito, come sta la vostra bambina?...  LA  VICINA Così così.... Non può alzarsi dal letto.... Il
Il dottore dice che sonò i nervi.... Ma io lo so, che cosa  la  farebbe guarire.... Me Io chiedeva anche questa mattina,
mattina, per regalo di Natale; è una sua idea fissa....  LA  MAMMA Sì, lo so, vorrebbe l'uccellino di Tyltyl.... Ebbene,
a quella povera piccina?... TYLTYL Che cosa, mamma?...  LA  MAMMA Il tuo uccellino.... Per quello che te ne fai.... Non
TYLTYL Già, è vero, il mio uccellino.... Dov'è?... Ah, ecco  la  gabbia!... Vedi la gabbia, Mytyl?... È quella che teneva in
il mio uccellino.... Dov'è?... Ah, ecco la gabbia!... Vedi  la  gabbia, Mytyl?... È quella che teneva in mano il Pane....
il Pane?... Guarda, guarda!... È azzurro!.... Ma è proprio  la  mia tortorella!... Oh, come mai è tanto più azzurra di
Azzurro. 16 l'uccellino? Chi sa che casa direbbe  la  Luce!... Voglio tirar giù la gabbia.... (Sale su di una
Chi sa che casa direbbe la Luce!... Voglio tirar giù  la  gabbia.... (Sale su di una sedia, e, staccata la gabbia dal
tirar giù la gabbia.... (Sale su di una sedia, e, staccata  la  gabbia dal chiodo, la porge alla Vicina). Ecco, prenda,
(Sale su di una sedia, e, staccata la gabbia dal chiodo,  la  porge alla Vicina). Ecco, prenda, signora, Berlingot....
vedrà.... Lo porti, lo porti subito alla sua bambina.—  LA  VICINA Come?... Davvero?... Me lo, dài, così a un tratto, e
così a un tratto, e per nulla?... Dio, come sarà felice  la  mia bambina!... (Baciando Tyltyl). Ecco un bacio....
presto; non vorrei che nel frattempo mutasse di colore....  LA  VICINA Tornerò a raccontarti quel che avrà detto....
Babbo, mamma; ma che cosa avete fatto, alla casa?... È  la  stessa di prima, sì; ma è tanto più bella.... IL BABBO
L'anno passato?... TYLTYL (affacciandosi alla finestra) E  la  forestal... Com'è grande, com'è bella!... Non sembra più la
la forestal... Com'è grande, com'è bella!... Non sembra più  la  stessa.... Ah, come si sta bene, qui!... (Aprendo la
più la stessa.... Ah, come si sta bene, qui!... (Aprendo  la  madia). Dov'è il Pane?... Curiosa! come se ne sta quieto
non parla più.... TYLTYL Senta, signor Pane.... (Toccandosi  la  fronte). Oh bella, e il Diamante?... Non l'ho più... Chi mi
e ride per far arrabbiare l'Acqua.... (Correndo verso  la  fontanella). E l'Acqua?... Buongiorno, Acqua!... Che cosa
sono felice, felice, felice!... MYTYL Anch'io! Anch'io....  LA  MAMMA Ma perchè vanno intorno a questo modo come due
TYLTYL Io volevo bene alla Luce più che a tutti.... Dov'è  la  sua lampada?... Posso accenderla?... (Guardandosi ancora
contento! (Bussano alla porta). IL BABBO Avanti! (Entra  la  Vicina, tenendo per la mano una bambina maravigliosamente
alla porta). IL BABBO Avanti! (Entra la Vicina, tenendo per  la  mano una bambina maravigliosamente bionda e bella, che
bionda e bella, che stringe fra le braccia  la  tortorella di Tyltyl). LA VICINA Guardate che miracolo!...
bella, che stringe fra le braccia la tortorella di Tyltyl).  LA  VICINA Guardate che miracolo!... LA MAMMA Ma come!...
tortorella di Tyltyl). LA VICINA Guardate che miracolo!...  LA  MAMMA Ma come!... Cammina?... LA VICINA Sì, cammina!...
Guardate che miracolo!... LA MAMMA Ma come!... Cammina?...  LA  VICINA Sì, cammina!... Anzi corre, balla, vola!... Appena
finestra per assicurarsi, alla luce, se fosse veramente  la  tortorella di Tyltyl.... E poi giù come un razzo, nella
più piccola, però.... TYLTYL È vero!... Ma crescerà....  LA  VICINA Che cosa dicono?... Non stanno ancora bene, a quanto
cosa dicono?... Non stanno ancora bene, a quanto pare?...  LA  MAMMA Stanno meglio, ora passerà.... Quando avranno
Quando avranno mangiato, saranno belle guariti....  LA  VICINA (spingendo la piccina fra le braccia di Tyltyl) Va',
mangiato, saranno belle guariti.... LA VICINA (spingendo  la  piccina fra le braccia di Tyltyl) Va', dunque, piccina mia,
Tyltyl.... (Tyltyl, improvvisamente intimidito, si ritrae).  LA  MAMMA Perchè, Tyltyl? Che hai?... Hai paura della
li per piangere.... (Tyltyl, dopo aver baciato goffamente  la  piccina, rimane un momento ritto dinanzi a lei, e i due
l'uccellino): TYLTYL Ti pare che sia abbastanza azzurro?...  LA  BAMBINA Si, sì, sono tanto contenta.... TYLTYL Io però ne
sai, per quanto si faccia, non si riesce a prenderli....  LA  BAMBINA Non importa; questo qui è molto bello.... TYLTYL
qui è molto bello.... TYLTYL Gli hai dato da mangiare?...  LA  BAMBINA Non ancora.... Che cosa mangia?... TYLTYL Mangiai
TYLTYL Mangiai di tutto: grano, pane, orzo, cicale....  LA  BAMBINA E come fa, dimmi, a mangiare?... TYLTYL Mangia col
mani della bambina; questa si oppone, istintivamente, e  la  tortorella, approfittando di quel momento, si libera dalla
di quel momento, si libera dalla stretta e vola via).  LA  BAMBINA (gettando un grido disperato) Mamma ! Mamma! È
Non piangere.... Lo riacchiapperò.... (Andando verso  la  ribalta e indirizzandosi al pubblico). Se qualcuno trovasse
avremo bisogno un giorno per poter essere felici.... CALA  LA  TELA. FINE.
degli animali.  La  pulizia è necessaria agli animali, non meno che all'uomo.
pulizia è necessaria agli animali, non meno che all'uomo.  La  loro pelle traspira molto; e, pelosa com'è, raccoglie più
traspira molto; e, pelosa com'è, raccoglie più facilmente  la  polvere, si copre più presto di uno strato di sozzure, che
copre più presto di uno strato di sozzure, che cagiona poi  la  comparsa di insetti parassiti, e di malattie. Perchè li
prurito che da esse deriva. Se fai scorrere sul loro dorso  la  mano contropelo, vedrai sollevarsi una polvere biancastra,
se si vuole conservare il bestiame in buono stato. Da noi  la  stregghiatura si fa appena ai cavalli e ai puledri. In
o governarle, si usino queste avvertenze: Si passa prima  la  striglia, con agilità e destrezza, su tutto il corpo,
tutto il corpo, risparmiando le parti più sensibili, come  la  spina dorsale, le mammelle, ecc. Si scorre leggermente
e le gambe. Si avverta di battere, a quando a quando,  la  striglia in terra per cacciarne la polvere. Si prende
a quando a quando, la striglia in terra per cacciarne  la  polvere. Si prende poscia la spazzetta di radici, e la si
in terra per cacciarne la polvere. Si prende poscia  la  spazzetta di radici, e la si passa da per tutto,
la polvere. Si prende poscia la spazzetta di radici, e  la  si passa da per tutto, specialmente sulle parti non
sulle parti non toccate, o poco, dalla striglia. Si ripassa  la  terza volta tutto il corpo con la scopetta, o spazzetta di
striglia. Si ripassa la terza volta tutto il corpo con  la  scopetta, o spazzetta di crini, tenendo nell'altra mano la
la scopetta, o spazzetta di crini, tenendo nell'altra mano  la  striglia per nettare la scopetta. Infine con la spugna,
di crini, tenendo nell'altra mano la striglia per nettare  la  scopetta. Infine con la spugna, bagnata in acqua pura, si
mano la striglia per nettare la scopetta. Infine con  la  spugna, bagnata in acqua pura, si lavano gli occhi, la
con la spugna, bagnata in acqua pura, si lavano gli occhi,  la  bocca, l'ano, ecc.; e da ultimo, con uno straccio
si avvolta nel pantano, perchè soffre il caldo, e cerca  la  frescura. Se vuoi allevare bei maiali, e ingrassarli
 LA  NINNA NANNA DI ROSINA Il sole dardeggia la campagna; è
NINNA NANNA DI ROSINA Il sole dardeggia  la  campagna; è l'ora più calda e snervante della giornata. La
la campagna; è l'ora più calda e snervante della giornata.  La  mamma è pei campi al lavoro. Rosina, che s'è desta, piange
corre ad addormentarla, con una vecchia ninna nanna. - Fa'  la  nanna, cosci ne di pollo.... La tua mamma t'ha fatto un
vecchia ninna nanna. - Fa' la nanna, cosci ne di pollo....  La  tua mamma t'ha fatto un gonnello; te l'ha fatto tondo
t'ha fatto un gonnello; te l'ha fatto tondo tondo, fa'  la  nanna, coscine di pollo.... - Subito dopo la piccina si
tondo, fa' la nanna, coscine di pollo.... - Subito dopo  la  piccina si cheta e s'addormenta. Dina séguita a ninnarla un
correttivo più generalmente applicato, e il più efficace, è  la  marna. E può riuscire anche poco dispendioso, se si trova
distanza dal fondo, uno strato di buona marna. Tu sai che  la  marna, detta anche tufo, è un miscuglio d'argilla e di
della sabbia, in proporzione anche varia. Quindi, secondo  la  prevalenza delle materie, si distinguono tre qualità di
delle materie, si distinguono tre qualità di marne, cioè  la  sabbiosa; l'argillosa, o forte; e la calcare. 2. Con queste
qualità di marne, cioè la sabbiosa; l'argillosa, o forte; e  la  calcare. 2. Con queste marne si possono correggere i
marne si possono correggere i terreni di qualunque sorta.  La  marna sabbiosa, grigiastra, è la meno buona; corregge i
di qualunque sorta. La marna sabbiosa, grigiastra, è  la  meno buona; corregge i terreni forti ed umidi. L'argillosa,
scura, e più ricca, migliora i terreni sabbiosi e calcari.  La  calcare, più biancastra, e più ricca ed attiva delle altre
due, abbonisce specialmente i terreni argillosi ed umidi.  La  marna si dispone a piccoli, e spessi mucchi sul terreno,
sempre più forti, si incorpora ad esso. DOMANDE: 1. Qual è  la  composizione della marna? - Quante varietà se ne
Quante varietà se ne distinguono? 2. A quali terreni giova  la  marna sabbiosa? - L'argillosa? - La calcare? - Come si
A quali terreni giova la marna sabbiosa? - L'argillosa? -  La  calcare? - Come si applica alle terre?
sùbito: - Per quella della Maria sì, perchè e bella per  la  tua no perchè è fatta di stracci.- L'Emilia rimase
L'Emilia rimase mortificata e si strinse fra le braccia  la  sua pupattola. Non era bella, no; ma gliel'aveva regalata
sua pupattola. Non era bella, no; ma gliel'aveva regalata  la  mamma. Perciò la teneva molto cara. - Allora non lo voglio
Non era bella, no; ma gliel'aveva regalata la mamma. Perciò  la  teneva molto cara. - Allora non lo voglio neppure io il tuo
- Allora non lo voglio neppure io il tuo treno! - esclamò  la  Maria. Porteremo le nostre bambole in giardino e ci
- Questa volta Lucio si è mostrato scortese. Se lo sapesse  la  sua maestra del giardino d'infanzia, che lo crede tanto
ecc.); perchè esse facilmente stingono, e quindi macchiano  la  biancheria. Queste laverai a parte nel ranno, strofinandole
strofinandole col sapone. Meglio ancora, le laverai con  la  radice di saponaria. Metti questa in molle, il dì innanzi,
innanzi, in quantità bastevole d'acqua. Il giorno appresso  la  fai bollire alcuni minuti; la coli; poi la lasci
d'acqua. Il giorno appresso la fai bollire alcuni minuti;  la  coli; poi la lasci rattiepidire, prima di lavar con essa le
giorno appresso la fai bollire alcuni minuti; la coli; poi  la  lasci rattiepidire, prima di lavar con essa le stoffe. Se i
A levare le macchie d'olio, o di grasso, puoi adoperare  la  saponaria, come ti ho detto, o il tuorlo d'uovo ben
tiepida. Con l'una, o l'altra di queste sostanze, freghi  la  macchia, servendoti di una spàzzola. Si usa anche la
freghi la macchia, servendoti di una spàzzola. Si usa anche  la  benzina. Vi intingi un cencino di tela bianca, e con esso
Vi intingi un cencino di tela bianca, e con esso soffreghi  la  macchia. Spesso ti fanno arrabbiare le macchie di vino, cui
cui il bucato non leva di pianta. Le torrai, immergendo  la  parte macchiata nel latte, quando bolle. Lasciandovela
quando bolle. Lasciandovela pochi minuti, vedi scomparire  la  macchia.
 LA  BEFANA La Befana, o Epifania, ricorre il 6 gennaio. Essa è
BEFANA  La  Befana, o Epifania, ricorre il 6 gennaio. Essa è la festa
BEFANA La Befana, o Epifania, ricorre il 6 gennaio. Essa è  la  festa che ricorda l'adorazione dei Re Magi. In alcuni paesi
in altri si fanno focacce in cui si nasconde una fava. Chi  la  trova nella sua parte comanda per tutta la serata i giochi
una fava. Chi la trova nella sua parte comanda per tutta  la  serata i giochi da farsi. In altri paesi ancora si
porta via. È tempo infatti di preparare i lavori. Benché  la  campagna sembri addormentata, anzi morta, essa si avvia a
 LA  CASA DI MARIO È una piccola casa che fa parte di una
che fa parte di una fattoria; è formata di poche stanze:  la  cucina, a piano terreno con accanto, a destra, uno stanzone
a piano terreno con accanto, a destra, uno stanzone dove  la  mamma fa il bucato, e dietro a questo stanzone v' è un
genitori, per lui, per le sorelle e per i fratellini. Tutta  la  casa è assai modesta; ma quando Mario vede da lontano la
la casa è assai modesta; ma quando Mario vede da lontano  la  pergola d'uva americana, che si arrampica sulla facciata e
che si arrampica sulla facciata e diffonde d'estate  la  sua ombra; quando vede penzolare dai davanzali delle
davanzali delle finestre i garofani rossi e i gerani, che  la  mamma tiene in alcuni vecchi vasi, allora sorride contento
quali persone ami di più al mondo? Io già indovino  la  pronta risposta del tuo cuore, e della tua coscienza: tu
e della tua coscienza: tu ami sovra tutti il padre tuo, e  la  madre tua. E hai ben ragione di amarli tanto, di amarli più
amarli più d'ogni cosa al mondo. A loro, dopo Dio, tu devi  la  vita, la salute, tutto quello che hai. Còntali, se puoi, i
d'ogni cosa al mondo. A loro, dopo Dio, tu devi la vita,  la  salute, tutto quello che hai. Còntali, se puoi, i benefizi
ai loro bisogni; per essi son pronti a dare anche  la  vita. Quante notti vegliò la buona mamma presso la tua
essi son pronti a dare anche la vita. Quante notti vegliò  la  buona mamma presso la tua culla, e quante cure affettuose
anche la vita. Quante notti vegliò la buona mamma presso  la  tua culla, e quante cure affettuose si prende ogni giorno
che ti faccia buona, e ti conservi lungamente il padre, e  la  madre. Vedi la povera Mariuccia, come è triste e
buona, e ti conservi lungamente il padre, e la madre. Vedi  la  povera Mariuccia, come è triste e sconsolata! Le è morto il
Le è morto il babbo due anni fa; ora ha perduta anche  la  mamma, ed è sola sola nel mondo. Povera Mariuccia! dal dì
nel mondo. Povera Mariuccia! dal dì che è rimasta orfana,  la  vecchia nonna la prese con sè, e le vuole un gran bene;
Mariuccia! dal dì che è rimasta orfana, la vecchia nonna  la  prese con sè, e le vuole un gran bene; anche i vicini le
» IV 40 » L. - 80 » V 40 » L. - 80 Per gli insegnanti : Per  la  1ª classe L. - 60 » 2ª » L. - 75 » 3ª » 1 — » 4ª 1 — » 5ª 1
dai Consigli Scolastici Provinciali del Regno. Per  la  2ª classe L.60 Per la 3ª classe L.60 Per la 4ª classe L.60
Scolastici Provinciali del Regno. Per la 2ª classe L.60 Per  la  3ª classe L.60 Per la 4ª classe L.60 Per la 5ª classe L.80
del Regno. Per la 2ª classe L.60 Per la 3ª classe L.60 Per  la  4ª classe L.60 Per la 5ª classe L.80 Insegnamo a comporre!
classe L.60 Per la 3ª classe L.60 Per la 4ª classe L.60 Per  la  5ª classe L.80 Insegnamo a comporre! Libri per
L.80 Insegnamo a comporre! Libri per gl'insegnanti Per  la  2ª classe L.60 Per la 3ª classe L.60 Per la 4ª classe L.60
comporre! Libri per gl'insegnanti Per la 2ª classe L.60 Per  la  3ª classe L.60 Per la 4ª classe L.60 Per la 5ª classe L.60
Per la 2ª classe L.60 Per la 3ª classe L.60 Per  la  4ª classe L.60 Per la 5ª classe L.60
classe L.60 Per la 3ª classe L.60 Per la 4ª classe L.60 Per  la  5ª classe L.60
pavimento e ornamenti di marmo nero, d'oro e d'ebano.  La  sala ha la forma di un trapezio. Scalini di basalto che
e ornamenti di marmo nero, d'oro e d'ebano. La sala ha  la  forma di un trapezio. Scalini di basalto che prendono quasi
di un trapezio. Scalini di basalto che prendono quasi tutta  la  sua larghezza la dividono in tre piani successivi che
di basalto che prendono quasi tutta la sua larghezza  la  dividono in tre piani successivi che salgono gradatamente
sfolgorio dei marmi e dell'ebano. (All'alzarsi della tela  la  Notte, sotto le spoglie di una donna bellissima, avvolta in
velato. Entra da destra, all'altezza del primo ripiano,  la  Gatta). LA NOTTE Chi va là? LA GATTA (lasciandosi cadere
Entra da destra, all'altezza del primo ripiano, la Gatta).  LA  NOTTE Chi va là? LA GATTA (lasciandosi cadere sfinita sugli
del primo ripiano, la Gatta). LA NOTTE Chi va là?  LA  GATTA (lasciandosi cadere sfinita sugli scalini di marmo)
di marmo) Sono io, comare Notte.... Non ne posso più....  LA  NOTTE Che hai, figliuola mia?... Sei pallida, magra,
Vieni da qualche altra, zuffa su per le grondaie, sotto  la  pioggia e la neve? LA GATTA Ho ben altro per il capo!... Si
qualche altra, zuffa su per le grondaie, sotto la pioggia e  la  neve? LA GATTA Ho ben altro per il capo!... Si tratta del
zuffa su per le grondaie, sotto la pioggia e la neve?  LA  GATTA Ho ben altro per il capo!... Si tratta del nostro
per avvertirvi; mai temo che non ci sia più rimedio....  LA  NOTTE Che c'è?... Che cos'è successo?... LA GATTA Vi ho già
più rimedio.... LA NOTTE Che c'è?... Che cos'è successo?...  LA  GATTA Vi ho già parlato, mi pare, del piccolo Tyltyl, il
poco Tyltyl verrà qui a chiedervi l'Uccellino Azzurro....  LA  NOTTE E se anche venisse?... Questo non vuol dire che ce
Questo non vuol dire che ce l'abbia già in mano....  LA  GATTA Se non succede un miracolo, lo avrà, non dubitate....
lo avrà, non dubitate.... Ecco come stanno le cose:  la  Luce, che lo guida e ci tradisce tutti quanti perchè si è
Ma siccome non ignora che le è proibito di oltrepassare  la  soglia del vostro palazzo, manda in sua vece i bambini....
Uccellino Azzurro, a noi non resterebbe che sparire....  LA  NOTTE Dio mio, Dio mio, in che brutti tempi viviamo!... Non
e non osano più uscire; ha messo in fuga i miei Fantasmi;  la  maggior parte delle Malattie si sente poco bene.... LA
la maggior parte delle Malattie si sente poco bene....  LA  GATTA Lo so, lo so, comare Notte, i tempi sono duri e siamo
Luna.... I segreti delle altre caverne basteranno a sviare  la  loro attenzione o ad atterrirli.... LA NOTTE (ascoltando un
basteranno a sviare la loro attenzione o ad atterrirli....  LA  NOTTE (ascoltando un rumore che giunge dal di fuori) Che
fuori) Che cos'è questo rumore?... Sono dunque in molti?...  LA  GATTA Nulla, nulla; sono amici nostri: il Pane e lo
ripiano, Tyltyl, Mytyl, il Pane, lo Zucchero e il Cane).  LA  GATTA (precipitandosi incontro a Tyltyl) Di qua, di qua,
Tyltyl) Di qua, di qua, padroncino mio.... Ho già avvertita  la  Notte, che è lietissima di ricevervi.... Si scusa di non
un poco sofferente.... TYLTYL Buongiorno, signora Notte....  LA  NOTTE (offesa) Buongiorno? Non ti capisco.... Potresti
Son suoi questi bambini?... Come sono graziosi!...  LA  NOTTE Sì: questo è il Sonno.... TYLTYL Perchè è così
Sì: questo è il Sonno.... TYLTYL Perchè è così grasso?...  LA  NOTTE Perchè dorme bene.... TYLTYL E l'altro che si
si copre il viso? ... È malato?... Come si chiama?...  LA  NOTTE È la sorella del Sonno.... Ma è meglio non
il viso? ... È malato?... Come si chiama?... LA NOTTE È  la  sorella del Sonno.... Ma è meglio non nominarla.... TYLTYL
Sonno.... Ma è meglio non nominarla.... TYLTYL Perchè?...  LA  NOTTE Perchè ha un nome che si sente poco volentieri.... Ma
che si sente poco volentieri.... Ma parliamo d'altro....  La  Gatta mi stava dicendo che siete venuti a cercare
Sì, signora, se non le dispiace.... Vuol dirmi dov'è?...  LA  NOTTE Non lo so, bambino mio.... Posso soltanto dirti che
che qui non c'è.... Non l'ho mai veduto.... TYLTYL Eppure  la  Luce mi ha assicurato che è qui; e la Luce sa quello che
TYLTYL Eppure la Luce mi ha assicurato che è qui; e  la  Luce sa quello che dice.... Vuole per piacere consegnarmi
Vuole per piacere consegnarmi il suo mazzo di chiavi?...  LA  NOTTE Ma ti pare, caro bambino, ch'io possa consegnar le
conoscere all'Uomo, se l'Uomo glieli chiede.... Lo so...  LA  NOTTE Chi te l'ha detto?... TYLTYL La Luce.... LA NOTTE La
chiede.... Lo so... LA NOTTE Chi te l'ha detto?... TYLTYL  La  Luce.... LA NOTTE La Luce!... Sempre la Luce!... Che cosa
Lo so... LA NOTTE Chi te l'ha detto?... TYLTYL La Luce....  LA  NOTTE La Luce!... Sempre la Luce!... Che cosa c'entra
LA NOTTE Chi te l'ha detto?... TYLTYL La Luce.... LA NOTTE  La  Luce!... Sempre la Luce!... Che cosa c'entra lei?... IL
detto?... TYLTYL La Luce.... LA NOTTE La Luce!... Sempre  la  Luce!... Che cosa c'entra lei?... IL CANE Vuoi che le
Andiamo, via, signora, mi dia le chiavi, per piacere....  LA  NOTTE Hai almeno un contrassegno?... Se l'hai, mostralo....
TYLTYL (toccandosi il cappello) Ho il Diamante....  LA  NOTTE (rassegnandosi all'inevitabile) E sia!... Eccoti la
LA NOTTE (rassegnandosi all'inevitabile) E sia!... Eccoti  la  chiave che apre tutte le porte di questa sala.... Peggio
IL PANE (molto preoccupato) C'è forse pericolo?...  LA  NOTTE Se c'è pericolo?... Io stessa, vedi, non saprò come
che cosa succede quando uno di loro riesce a fuggire e fa  la  sua comparsa sulla terra!... IL PANE La mia tarda età, la
a fuggire e fa la sua comparsa sulla terra!... IL PANE  La  mia tarda età, la mia esperienza e la mia devozione fanno
la sua comparsa sulla terra!... IL PANE La mia tarda età,  la  mia esperienza e la mia devozione fanno di me il protettore
terra!... IL PANE La mia tarda età, la mia esperienza e  la  mia devozione fanno di me il protettore naturale di questi
signora, Notte, permettetemi di rivolgervi una domanda....  LA  NOTTE Dite pure.... IL PANE In caso di pericolo, da che
PANE In caso di pericolo, da che parte si può fuggire?...  LA  NOTTE È impossibile fuggire. TYLTYL (prendendo la chiave e
LA NOTTE È impossibile fuggire. TYLTYL (prendendo  la  chiave e salendo i primi scalini) Cominciamo di qui.... Che
di qui.... Che cosa c'è dietro a questa porta di bronzo?...  LA  NOTTE Credo che ci sieno i Fantasmi.... Da tanto tempo non
è stata più aperta e non escono più... TYLTYL (introducendo  la  chiave nella toppa) Ora vedremo.... (Al Pane). L'hai, non è
nella toppa) Ora vedremo.... (Al Pane). L'hai, non è vero,  la  gabbia per metterei dentro l'Uccellino Azzurro?... IL PANE
un po' di zucchero filato.... TYLTYL Finiamola!... (Gira  la  chiave e schiude la porta con prudenza. Scappano subito
filato.... TYLTYL Finiamola!... (Gira la chiave e schiude  la  porta con prudenza. Scappano subito fuori cinque o sei
se ne vanno di qua e di là. Il Pane, spaventato, getta via  la  gabbia e va a nascondersi in fondo alla sala, mentre la
via la gabbia e va a nascondersi in fondo alla sala, mentre  la  Notte, rincorrendo gli Spettri, grida a Tyltyl): LA NOTTE
mentre la Notte, rincorrendo gli Spettri, grida a Tyltyl):  LA  NOTTE Presto! Presto!... Chiudi la porta, se no scappano
grida a Tyltyl): LA NOTTE Presto! Presto!... Chiudi  la  porta, se no scappano tutti, e non si riacchiappano più!...
con una frusta fatta di serpenti, di riportarli verso  la  porta della prigione). Aiutatemi!... Venite qua!... Venite
il Pane fugge via a gambe levate urlando dallo spavento).  LA  NOTTE (acciuffando tre degli Spettri) Venite qua, voi....(a
Venite qua, voi....(a Tyltyl) E tu, socchiudi appena  la  porta.... (spinge gli Spettri nella caverna). Ecco, così va
che fino a Ognissanti non dovete uscire.... (Richiude  la  porta). TYLTYL (andando verso un'altra porta) E dietro a
verso un'altra porta) E dietro a questi, che cosa c'è?...  LA  NOTTE Perchè vuoi saperlo?... Te l'ho già detto,
venuto dai queste parti.... Ma fai come vuoi.... Apri pure  la  porta, se ti fa piacere.... Là dentro ci sono le
Là dentro ci sono le Malattie.... TYLTYL (mettendo  la  chiave nella serratura) necessario usare molta prudenza
serratura) necessario usare molta prudenza nell'aprire?...  LA  NOTTE No, non è il caso.... Se ne stanno là, dentro quiete
tempo, fa loro una guerra spietata.... Specialmente dopo  la  scoperta dei microbii.... Apri e vedrai.... (Tyltyl
dei microbii.... Apri e vedrai.... (Tyltyl spalanca  la  porta. Non vien fuori nessuno). TYLTYL Perchè non vengono
vien fuori nessuno). TYLTYL Perchè non vengono fuori?...  LA  NOTTE Te l'ho detto, sono quasi tutte sofferenti e
a saltellare). Guarda! Una piccina che scappa!... Chi è?...  LA  NOTTE Nessuno d'importante.... È la più piccola di tutte, è
scappa!... Chi è?... LA NOTTE Nessuno d'importante.... È  la  più piccola di tutte, è il Raffreddore di naso.... È la
È la più piccola di tutte, è il Raffreddore di naso.... È  la  meno perseguitata, e perciò sta meglio di tutte in
il naso, e rientra nella caverna di cui Tyltyl chiude  la  porta). TYLTYL (avviandosi verso la porta accanto)
di cui Tyltyl chiude la porta). TYLTYL (avviandosi verso  la  porta accanto) Guardiamo un po' che cosa c'è qua dentro....
porta accanto) Guardiamo un po' che cosa c'è qua dentro....  LA  NOTTE Bada, là dentro ci sono le Guerre.... Sono più che
a fatica.... Ma teniamoci pronti tutti a far forza contro  la  porta, mentre tu getterai uno sguardo là dentro....
là dentro.... (TYLTYL, con molta prudenza, socchiude appena  la  porta, in modo da lasciare soltanto uno spiraglio
Mi hanno veduto!... Vengono fuori tutte!... Aprono  la  porta.... LA NOTTE Venite qua, tutti!... Fate forza!.. Che
veduto!... Vengono fuori tutte!... Aprono la porta....  LA  NOTTE Venite qua, tutti!... Fate forza!.. Che fai tu costì,
No, non credo che l'Uccellino Azzurro sia là dentro....  LA  NOTTE E Come potrebbe fare a starci?... Lo mangerebbero
non c'è nulla da fare.... TYLTYL Io devo veder tutto....  La  Luce vuole.... LA NOTTE La Luce vuole così!... è facile a
fare.... TYLTYL Io devo veder tutto.... La Luce vuole....  LA  NOTTE La Luce vuole così!... è facile a dirsi per chi ha
TYLTYL Io devo veder tutto.... La Luce vuole.... LA NOTTE  La  Luce vuole così!... è facile a dirsi per chi ha paura e
Andiamo verso quest'altra porta. Che cosa c'è là dentro?...  LA  NOTTE Qua dentro stanno rinchiuse le Tenebre e i
le Tenebre e i Terrori.... TYLTYL Si può aprire?...  LA  NOTTE Sì, certo.... Anch'essi, come le Malattie, sono
le Malattie, sono tranquilli, ormai.... TYLTYL (schiudendo  la  porta con una certa diffidenza, e gettando uno sguardo
e gettando uno sguardo nella caverna) Non c'è nessuno....  LA  NOTTE (guardando essa pure dentro alla caverna) Ebbene,
in fondo alla caverna) Dio! Mettono spavento a guardarli...  LA  NOTTE Sono incatenati.... Essi soli non hanno paura
Essi soli non hanno paura dell'Uomo.... Ma ora chiudi  la  porta; se no si arrabbiano.... TYLTYL (andando verso la
la porta; se no si arrabbiano.... TYLTYL (andando verso  la  porta appresso) Guarda!... Questa qui è ancora più cupa.
Questa qui è ancora più cupa. Che cosa c'è qua dentro?...  LA  NOTTE Dietro a questa porta ci sono molti Segreti.... Se
come abbiamo fatto per le Guerre.... TYLTYL (schiudendo  la  porta con infinita precauzione, e inoltrando timidamente il
Spingete forte!... Fanno forza dal di dentro contro  la  porta... (La, Notte, il Cane, la Gatta e lo Zucchero
forza dal di dentro contro la porta... (La, Notte, il Cane,  la  Gatta e lo Zucchero chiudono a forza la porta). Oh che cosa
Notte, il Cane, la Gatta e lo Zucchero chiudono a forza  la  porta). Oh che cosa ho visto!... LA NOTTE Che cosa? TYLTYL
chiudono a forza la porta). Oh che cosa ho visto!...  LA  NOTTE Che cosa? TYLTYL (sconvolto) Non so, ma metteva
occhi.... Chi era il gigante che voleva acciuffarmi?...  LA  NOTTE Probabilmente era, il Silenzio; ce l' ha lui in
TYLTYL Sì. Non avrei mai creduto.... Ho le mani gelate....  LA  NOTTE Vedrai qualcosa di ancora più terribile se ti ostini
a questa?... Ci sarà qualcosa altrettanto orribile?...  LA  NOTTE No.... Qui c'è un po' di tutto.... Ci metto le Stelle
i Fuochi fatui, le Lucciole.... Ci rinchiudo dentro anche  la  Rugiada e il Canto degli Usignoli.... TYLTYL Ah, le Stelle,
il Canto degli Usignoli!... Dev'essere proprio questa....  LA  NOTTE Apri, apri pure, se vuoi.... Tutte cose innocue....
pure, se vuoi.... Tutte cose innocue.... (Tyltyl spalanca  la  porta. Le Stelle, sotto l'aspetto di belle giovinette
subito fuori dalla loro prigione; corrono qua e là per  la  sala e formano sui gradini e intorno alle colonne dei
della Notte, quasi invisibili, i Fuochi fatui, le Lucciole,  la  Rugiada trasparente si uniscono ad esse, mentre il Canto
MYTYL Chi sono quelli laggiù che si vedono appena?...  LA  NOTTE Sono i Profumi della mia ombra.... TYLTYL E quegli
E quegli altri che sembrano fatti di vetro filato?...  LA  NOTTE Sono le Rugiade delle foreste e delle pianure.... Ma
Rugiade delle foreste e delle pianure.... Ma ora basta. Non  la  smetterebbero più!... Se sapeste che fatica ai farli
ecc. fuggono via spaventati e si precipitano nella caverna  la  cui porta si richiude dietro di loro. Intanto cessa anche
cessa anche il Canto degli Usignoli). TYLTYL (andando verso  la  porta di fondo) Eccoci al grande portone centrale.... LA
la porta di fondo) Eccoci al grande portone centrale....  LA  NOTTE (con accento solenne) Non aprirlo!... TYLTYL
(con accento solenne) Non aprirlo!... TYLTYL Perchè?...  LA  NOTTE Perchè è proibito. TYLTYL Allora è segno che là
Allora è segno che là dentro c'è l'Uccellino Azzurro....  La  Luce me l'aveva detto.... LA NOTTE (maternamente)
c'è l'Uccellino Azzurro.... La Luce me l'aveva detto....  LA  NOTTE (maternamente) Ascoltami, bambino mio.... Sono stata
tutti i miei segreti.... Ti voglio bene, sento pietà per  la  tua giovinezza, per la tua innocenza, e ti parlo come ti
Ti voglio bene, sento pietà per la tua giovinezza, per  la  tua innocenza, e ti parlo come ti parlerebbe una madre....
quella porta!... TYLTYL (un poco scosso) Ma perchè?...  LA  NOTTE Perchè voglio salvarti.... Perchè nessuno, intendi,
Abbiate pietà di noi!... Ve lo chiedo in ginocchio....  La  Notte ha ragione.... LA GATTA State per sacrificare la vita
Ve lo chiedo in ginocchio.... La Notte ha ragione....  LA  GATTA State per sacrificare la vita di noi tutti.... TYLTYL
La Notte ha ragione.... LA GATTA State per sacrificare  la  vita di noi tutti.... TYLTYL È inutile.... Debbo aprire
voglio!... TYLTYL Voi, Zucchero e Pane, prendete Mytyl per  la  mano e scappate con lei.... Ora apro LA NOTTE Si salvi chi
prendete Mytyl per la mano e scappate con lei.... Ora apro  LA  NOTTE Si salvi chi può!... Presto!... Presto!... (Fugge).
almeno finchè siamo arrivati in fondo alla sala....  LA  GATTA (fuggendo anch'essa) Aspettate! Aspettate!... (Si
opposta della sala. Tyltyl resta solo col Cane, presso  la  porta monumentale). IL CANE (affannosamente, pieno di
bacio.... Siamo in due.... E ora, in guardia!... (Introduce  la  chiave nella serratura. Un urlo di terrore parte dal punto
dove si sono rifugiati quelli che sono fuggiti. Non appena  la  chiave ha toccato la porta, i grandi battenti si aprono nel
quelli che sono fuggiti. Non appena la chiave ha toccato  la  porta, i grandi battenti si aprono nel mezzo, scorrono
qua!... (Mytyl e gli altri accorrono. Entrano tutti, meno  la  Notte e la Gatta, nel giardino maraviglioso).
e gli altri accorrono. Entrano tutti, meno la Notte e  la  Gatta, nel giardino maraviglioso). Guardateli!.... Son
Ci portano in cielo!... Vieni, usciamo da questa parte!...  La  Luce ci aspetta.... Come sarà contentai... Venite di qua,
le mani piene d'uccellini che si dibattono, e attraversando  la  sala in una confusione di ali azzurre escono a destra, da
soli fra tutti, non hanno preso neanche un uccellino.  La  Notte e la Gatta, rimaste sole, risalgono verso il fondo,
fra tutti, non hanno preso neanche un uccellino. La Notte e  la  Gatta, rimaste sole, risalgono verso il fondo, guardando
verso il fondo, guardando ansiosamente verso il giardino).  LA  NOTTE Non l'hanno mica preso, spero?... LA GATTA No, lo
il giardino). LA NOTTE Non l'hanno mica preso, spero?...  LA  GATTA No, lo vedo lassù, su quel raggio di luna.... Non
Non hanno potuto raggiungere, era troppo in alto.... (Cala  la  tela. Subito dopo, davanti al sipario calato, entrano
al sipario calato, entrano simultaneamente, da destra  la  Luce, e da sinistra Tyltyl, Mytyl e il Cane, tutti quasi
non sono più nelle loro mani se non delle spoglie inerti).  LA  LUCE Dunque, lo avete preso?... TYLTYL Sì, Sì ! E non uno
li hai uccisi?... Oh, come sono infelice!... (Si nasconde  la  testa col braccio, e scoppia in singhiozzi). LA LUCE
nasconde la testa col braccio, e scoppia in singhiozzi).  LA  LUCE (stringendolo maternamente fra le braccia) Non
DELLA LORO ENTRATA IN SCENA) MAMMA TYL TYLTYL MYTYL  LA  FATA IL PANE IL FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO IL CANE
FATA IL PANE IL FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO IL CANE  LA  GATTA LA LUCE LE ORE BABBO TYL NONNA TYL NONNO TYL PIERINO
PANE IL FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO IL CANE LA GATTA  LA  LUCE LE ORE BABBO TYL NONNA TYL NONNO TYL PIERINO ROBERTO
ROBERTO GIANNETTA MADDALENA PIERINA PAOLINA ENRICHETTA  LA  NOTTE IL SONNO LA MORTE LA QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO IL
MADDALENA PIERINA PAOLINA ENRICHETTA LA NOTTE IL SONNO  LA  MORTE LA QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO IL TIGLIO L'ABETE IL
PIERINA PAOLINA ENRICHETTA LA NOTTE IL SONNO LA MORTE  LA  QUERCIA L'OLMO IL FAGGIO IL TIGLIO L'ABETE IL CIPRESSO IL
L'EDERA IL PIOPPO IL SALICE IL LUPO IL PORCO IL BOVE  LA  VACCA IL TORO IL MONTONE IL CONIGLIO IL CAVALLO IL CAPO DEI
INNOCENTI IL PIACERE DI CORRERE SCALZO NELLA RUGIADA  LA  GIOIA DI ESSER GIUSTO » »DI ESSER BUONO » »DELLA GLORIA »
IL TEMPO IL FRATELLINO NON ANCORA NATO LE CUSTODI  LA  VICINA DI CASA, COMARE BERLINGOT LA SUA BAMBINA Stelle,
ANCORA NATO LE CUSTODI LA VICINA DI CASA, COMARE BERLINGOT  LA  SUA BAMBINA Stelle, Malattie, Tenebre, Fantasmi, Spettri
lo conosce benissimo; ma chissà se è vero! Egli sa dov' è  la  chiesa col suo campaniletto che suona al mattino, al
al mezzodì, alla sera e nelle domeniche. Egli sa dov'è  la  scuola, posta non nella via principale, ma dove la strada
sa dov'è la scuola, posta non nella via principale, ma dove  la  strada maestra comincia. Egli sa dov'è la sua casa e quella
ma dove la strada maestra comincia. Egli sa dov'è  la  sua casa e quella dei suoi compagni; e della sua casa egli
e della sua casa egli conosce tante cose, che certo  la  maestra ignora. Che cosa, dunque, deve imparare ancora
si può sapere perchè giri con quel lumino sotto le ali?  La  luccioletta non risponde alla domanda del fanciullo. Ma io,
non risponde alla domanda del fanciullo. Ma io, che so  la  storia del lumino, ve la racconto. C'era una volta un
del fanciullo. Ma io, che so la storia del lumino, ve  la  racconto. C'era una volta un figliolo di povera gente, che
prendere in mano nè un quaderno, nè un libro. Eppure,  la  voglia d'imparare era in lui così forte, che la sera,
Eppure, la voglia d'imparare era in lui così forte, che  la  sera, quando i suoi erano a letto, rimaneva alzato a
quando i suoi erano a letto, rimaneva alzato a studiare. Ma  la  lucerna si spegneva presto e non c'era più olio nella
spegneva presto e non c'era più olio nella credenza, perchè  la  casa era povera. Il ragazzo apriva le imposte e leggeva al
apriva le imposte e leggeva al chiaro di luna, quando'c'era  la  luna. La luna tramontava, il ragazzo provava a leggere al
imposte e leggeva al chiaro di luna, quando'c'era la luna.  La  luna tramontava, il ragazzo provava a leggere al barlume
acceso, a cristalli verdi. - Ecco il lumino - disse  la  nuova venuta andando a posarsi sulla pagina del libro. -
il ragazzo. E si mise a leggere. Ogni tanto interrompeva  la  lettura per domandare: - Non ti bruci mica? - Non mi
mi brucio. Leggi pure. E il fanciullo tornava a leggere.  La  luce era poca, eppure bastava, perchè la volontà era
tornava a leggere. La luce era poca, eppure bastava, perchè  la  volontà era grande. Il lanternino non si spegneva. - Quanto
- Potresti tornare domani sera? - Posso tornare, - rispose  la  luccioletta. - Per un fanciullo come te farò questo
leggi, studia, studia, si fece valente. Alla fine d'estate  la  lucciola lo avvertì che non sarebbe più tornata. - Ti
le cose vanno meglio in casa. Ora c'è un poco d'olio per  la  lucerna. Ma io come ti posso ricompensare? - Quando mi
ricompensare? - Quando mi rivedrai a primavera - disse  la  lucciola - non mi tormentare. E di' ai tuoi compagni che
non mi tormentare. E di' ai tuoi compagni che non mi diano  la  caccia, che non mi uccidano ma ipiù le mie compagne. - Non
compagne. - Non dubitare. - Addio. - E grazie, luccioletta!  La  luccioletta benefica se ne andò Da allora in poi soltanto i
ne andò Da allora in poi soltanto i bambini cattivi dàanno  la  caccia alle lucciole col cappello, e le tormentano e le
guardaroba della Fata, dalla quale irrompono fasci di luce.  La  Gatta ha gettato un velo leggero sulla sua maglia nera; lo
vestibolo e si collocano davanti alla scena, a destra, dove  la  Gatta li riunisce sotto un porticato). LA GATTA Venite qui.
a destra, dove la Gatta li riunisce sotto un porticato).  LA  GATTA Venite qui. Conosco tutti gli andirivieni di questo
qui. Conosco tutti gli andirivieni di questo palazzo....  La  Fata Beriluna l'ha ereditato da Barbablu.... Approfittiamo
dei nostri ultimi momenti di libertà, mentre i bambini e  la  Luce sono a far visita alla figliolina della Fata.... Vi ho
della Fata.... IL Fuoco Come diavolo si è vestito?...  LA  GATTA Si è messo la livrea di uno dei lacché del cocchio di
IL Fuoco Come diavolo si è vestito?... LA GATTA Si è messo  la  livrea di uno dei lacché del cocchio di Cenerentola....
Ha l'anima di servo!... Ma sarà meglio nasconderci dietro  la  balaustrata.... Non so perchè, ma non mi fido di lui....
queste trine, questi ricami!... Oro, oro vero, sapete!...  LA  GATTA (all'Acqua) È forse il vestito «color del tempo» di
di un certo nasone rosso che ho visto l'altro giorno....  LA  GATTA Andiamo, via, non bisticciamoci! Abbiamo ben altro e
Non manca più che il Pane. Dove sarà?... IL CANE Non  la  finiva più di far storie nello scegliere il suo costume....
far storie nello scegliere il suo costume.... IL Fuoco Vale  la  pena davvero, con quell'aria idiota, e quel pancione!... IL
guarnito di pietre preziose, con scimitarra e turbante....  LA  GATTA Eccolo!... Si è messo il più bel vestito di
vestito di seta si chiude a fatica sul ventre enorme. Tiene  la  destra sull'impugnatura, della scimitarra infilata nella
della scimitarra infilata nella cintura, e con  la  sinistra regge la gabbia destinata all'Uccellino Azzurro).
scimitarra infilata nella cintura, e con la sinistra regge  la  gabbia destinata all'Uccellino Azzurro). IL PANE
Com'è bello! Com'è sciocco! Com'è bello! Com'è bello!...  LA  GATTA (al Pane) I bambini sono vestiti?... IL PANE Sì. Il
sono vestiti?... IL PANE Sì. Il signorino Tyltyl si è messa  la  giubba rossa, le calze bianche e i calzoncini celesti di
le calze bianche e i calzoncini celesti di Puccettino.  La  signorina, Mytil, il vestito di Grethel e le babbucce di
il vestito di Grethel e le babbucce di Cenerentola.... Ma  la  cosa più difficile è stata di vestire la Luce !... LA GATTA
Cenerentola.... Ma la cosa più difficile è stata di vestire  la  Luce !... LA GATTA Perchè?... IL PANE Perchè la Fata diceva
Ma la cosa più difficile è stata di vestire la Luce !...  LA  GATTA Perchè?... IL PANE Perchè la Fata diceva che, così
di vestire la Luce !... LA GATTA Perchè?... IL PANE Perchè  la  Fata diceva che, così bella come era, si sciupava a
uscir con lei. IL Fuoco Bisognava comprarle un paralume!...  LA  GATTA E la Fata, che cosa ha risposto?... IL PANE Mi ha
IL Fuoco Bisognava comprarle un paralume!... LA GATTA E  la  Fata, che cosa ha risposto?... IL PANE Mi ha dato delle
Mi ha dato delle bastonate sulla testa e sul ventre....  LA  GATTA E allora?... MAURICE MAETERLINK. - L'Uccellino
mi son lasciato subito persuadere. Ma all'ultimo momento  la  Luce si è decisa per il vestito «color di luna» che era in
fondo al cofano che contiene i tesori di Pelle d'Asino....  LA  GATTA Via! Abbiamo chiacchierato abbastanza; il tempo
del nostro avvenire.... Avete sentito quel che ha detto  la  Fata? La fine di questo viaggio segnerà pure la fine della
avvenire.... Avete sentito quel che ha detto la Fata?  La  fine di questo viaggio segnerà pure la fine della nostra
ha detto la Fata? La fine di questo viaggio segnerà pure  la  fine della nostra esistenza.... Bisogna dunque prolungarlo
e al destino dei nostri figli.... IL PANE Bene! Bene!...  La  Gatta ha ragione!... LA GATTA Ascoltatemi.... Noi tutti qui
figli.... IL PANE Bene! Bene!... La Gatta ha ragione!...  LA  GATTA Ascoltatemi.... Noi tutti qui presenti, animali, cose
tutto, vedrà tutto, e saremo completamente in sua balìa....  La  mia vecchia amica la Notte, che è al tempo stesso la
saremo completamente in sua balìa.... La mia vecchia amica  la  Notte, che è al tempo stesso la custode dei misteri della
La mia vecchia amica la Notte, che è al tempo stesso  la  custode dei misteri della Vita, me lo diceva poco fa....
che non ho sentito bene! IL PANE Silenzio!... Non avete  la  parola!... Presiedo io l'Assemblea.... IL Fuoco Chi vi ha
obbedirgli e fare tutto quello che vuole!... Questa è  la  sola verità?... Io non conosco che lui!... Viva l'Uomo!..
verità?... Io non conosco che lui!... Viva l'Uomo!.. Per  la  vita, per la morte, tutto per l'Uomo!... L'Uomo è dio!...
Io non conosco che lui!... Viva l'Uomo!.. Per la vita, per  la  morte, tutto per l'Uomo!... L'Uomo è dio!... IL PANE Sono
L'Uomo è dio!... IL PANE Sono in tutto d'accordo col Cane.  LA  GATTA (al Cane) Ma bisogna dare delle buone ragioni.... IL
Lo ZUCCHERO (con dolcezza) Scusate.... Non inveleniamo  la  discussione.... Da un certo punto di vista avete ragione
IL PANE Sono interamente d'accordo con lo Zucchero!...  LA  GATTA Non siamo forse noi tutti, Acqua, Fuoco, e anche voi,
Zitti!... Facciamo finta di nulla.... vedo avvicinarsi,  la  Fata e la Luce... La Luce si è posta dalla parte dell'
Facciamo finta di nulla.... vedo avvicinarsi, la Fata e  la  Luce... La Luce si è posta dalla parte dell' Uomo: è la
finta di nulla.... vedo avvicinarsi, la Fata e la Luce...  La  Luce si è posta dalla parte dell' Uomo: è la nostra
e la Luce... La Luce si è posta dalla parte dell' Uomo: è  la  nostra peggiore nemica.... Eccole.... (Entrano da destra la
la nostra peggiore nemica.... Eccole.... (Entrano da destra  la  Fata e la Luce, seguite da Tyltyl e Mytyl). LA FATA
peggiore nemica.... Eccole.... (Entrano da destra la Fata e  la  Luce, seguite da Tyltyl e Mytyl). LA FATA Ebbene?... Che c'
da destra la Fata e la Luce, seguite da Tyltyl e Mytyl).  LA  FATA Ebbene?... Che c' è di nuovo?... Che cosa fate lì in
tanti cospiratori.... È ora di mettersi in cammino....  La  Luce sarà la vostra guida.... Voi obbedirete a lei come
È ora di mettersi in cammino.... La Luce sarà  la  vostra guida.... Voi obbedirete a lei come obbedireste a
Voi obbedirete a lei come obbedireste a me; e a lei affido  la  mia bacchetta.... I bambini andranno stasera a trovare i
Voi, per discretezza, non li accompagnerete.... Passeranno  la  serata in seno alla loro famiglia defunta.... Nel frattempo
Nel frattempo preparerete tutto quanto occorre per  la  tappa di domani, che sarà lunga.... Su, in piedi; andiamo,
Su, in piedi; andiamo, e ognuno al proprio posto!...  LA  GATTA (con ipocrisia) Stavo dicendo per l'appunto questo,
dio, tu non sai; è lei che.... TYLTYL (minaccioso) Zitto!..  LA  FATA Via, finiamola!... Il Pane, stasera, consegnerà la
LA FATA Via, finiamola!... Il Pane, stasera, consegnerà  la  gabbia a Tyltyl.... Potrebb'essere che l'Uccellino Azzurro
ogni modo conviene cercare anche là... Ebbene, Pane, dov'è  la  gabbia? IL PANE (con solennità) Un momento, prego, signora
prego, signora Fata.... (Col tono di un oratore che prende  la  parola). Voi tutti siete testimoni che questa gabbia
che questa gabbia d'argento, che mi fu affidata da....  LA  FATA (interrompendolo) Basta!... Non facciamo frasi....
Andremo soli?... MYTYL Ho fame!... TYLTYL Anch'io!...  LA  FATA (al Pane) Apri un pro' il tuo vestito alla Turca, e
tuo buon ventre.... (Il Pane si apre il vestito, sfodera  la  scimitarra, e taglia dal suo pancione due fette di pane che
subito, é così ho sempre le dita pulite e nuove....  LA  FATA Via, bambini, non mangiate troppo zucchero....
fra poco cenerete dai nonni.... TYLTYL Son qui, i nonni?...  LA  FATA Li vedrete or ora.... TYLTYL Come faremo a vederli, se
or ora.... TYLTYL Come faremo a vederli, se sono morti?...  LA  FATA Ti par possibile che sieno morti veramente, se vivono
ricordo vivono felici come se non fossero morti.... TYLTYL  La  Luce viene con noi?... LA LUCE No, è meglio che siate in
se non fossero morti.... TYLTYL La Luce viene con noi?...  LA  LUCE No, è meglio che siate in famiglia, senza nessun
Non sono stata invitata.... TYLTYL Da che parte andiamo?...  LA  FATA Di qua.... Eccovi sulla soglia del Paese del Ricordo.
cosa, se tardaste.... A rivederci presto.... (Chiamando  la  Gatta, il Cane, la Luce, ecc.). Passate di qua, voi.... E i
A rivederci presto.... (Chiamando la Gatta, il Cane,  la  Luce, ecc.). Passate di qua, voi.... E i bambini di là
di qua, voi.... E i bambini di là (Esce da destra con  la  Luce; gli animali, ecc. mentre i bambini escono da
animali, ecc. mentre i bambini escono da sinistra). CALA  LA  TELA.
Si fa gran conto del danaro, della roba, e si cura poco  la  salute: eppure essa vale assai più. La salute è il più
roba, e si cura poco la salute: eppure essa vale assai più.  La  salute è il più prezioso dei beni che possediamo. Se ci
questo dono di Dio, a che giovano tutte le altre ricchezze?  La  vita stessa a che cosa serve a chi non è robusto, e sano?
cosa serve a chi non è robusto, e sano? Quale tesoro sia  la  salute, si aspetta a conoscerlo dopo che si è perduta:
noi, e di peso agli altri, allora si comprende quanto vale.  La  sanità è come un salvadanaio: non si sa quanto valore ha in
non si sa quanto valore ha in sè, che quando si rompe.  La  salute è già di per sè esposta a mille pericoli: il caldo,
e tante altre cause possono rapircela; e noi per giunta  la  strapazziamo in mille modi. La più parte delle malattie ce
rapircela; e noi per giunta la strapazziamo in mille modi.  La  più parte delle malattie ce le tiriamo addosso con la
modi. La più parte delle malattie ce le tiriamo addosso con  la  nostra ignoranza, con le nostre imprudenze. Non si bada a
in pratica le regole contenute in questo libro, e in tutta  la  tua vita non darai gran disturbo al medico, e allo
gran disturbo al medico, e allo speziale. Ricòrdati che  la  salute è un bene prezioso per tutti, ma specialmente per
ma specialmente per te, che devi lavorare per guadagnarti  la  vita. Cura altresì il buon mantenimento degli animali, che
che sono affidati alla tua custodia. Pensa infine che  la  igiene, ossia lo studio della conservazione della salute, è
casa. Giovinetta, ama  la  casa. Per quanto povera e piccina, essa è per te quasi un
Rammenta che l'ordine nel lavoro è già un mezzo lavoro.  La  fanciulla disordinata gira di qua, gira di là, si affanna,
ogni cosa; e ogni cosa a suo posto». Ora all'opera. Finita  la  colazione, e data al bestiame la razione preparata alla
Ora all'opera. Finita la colazione, e data al bestiame  la  razione preparata alla sera, farai la pulizia della casa.
e data al bestiame la razione preparata alla sera, farai  la  pulizia della casa. Te l'ho già detto, ma giova ancora
schifoso di disordine, di trascuratezza, di miseria; è  la  vergogna della massaia. La nettezza è la particolare
di trascuratezza, di miseria; è la vergogna della massaia.  La  nettezza è la particolare eleganza del povero; essa rende
di miseria; è la vergogna della massaia. La nettezza è  la  particolare eleganza del povero; essa rende piacevole una
piacevole una casa, anche povera e disadatta. Tu sai che  la  calamita attira il ferro, e se lo attacca. Ebbene, la casa,
che la calamita attira il ferro, e se lo attacca. Ebbene,  la  casa, se ordinata e pulita, fa lo stesso con gli uomini: li
al vasellame, ai mobili. Più volte al giorno abbi in mano  la  scopa, e l'innaffiatoio. A rallegrare l'occhio ed il cuore,