niente fosse da un vialetto tra le siepi delle ortensie? Il | conte | Ottavio, che, si vede, aveva fatto anche lui un giretto nel |
Quell'estate al castello -
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suonare il liuto, come se giocassi alle belle statuine. Il | conte | tirò su fino in cima alla fronte un sopracciglio color |
Quell'estate al castello -
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la sua cara figliuola. In tempi migliori, vivente ancora il | conte | Francesco***, signore della villa, ove in quell' anno |
Angiola Maria -
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della Valtellina: e anche questa fortuna egli la doveva al | conte | Francesco, il quale alcuni anni prima aveva fondato apposta |
Angiola Maria -
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Ma la felicità di questi anni doveva presto finire. Il | conte | Francesco morì, e l' ottima sua compagna lo seguì presto |
Angiola Maria -
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altro per la testa, dovevo pensare a omaggiare il signor | conte | e la signora contessa. Stavano nel salotto, che |
Quell'estate al castello -
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grandi, che non sapeva dove metterle né cosa farne. Il | conte | leggeva un libro, seduto in poltrona. Di faccia a lui una |
Quell'estate al castello -
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- Non è poi del tutto sbagliato, - disse lo zio, il | conte | insomma. - Le basi infatti sono antiche. Esisteva già una |
Quell'estate al castello -
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Un orrore, il castello? Non ci capivo piú niente. Il | conte | tirava invece a difenderlo. Disse che dipendeva dai gusti e |
Quell'estate al castello -
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i signori conti c'erano da prima: lui non rispettava nessun | conte | e nessuna precedenza. Continuava a ripetere: - Lei ce lo |
Quell'estate al castello -
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spiegare bene tutto, se no dopo non si capisce.) Il | conte | andò a mettersi davanti a una finestra che c'era nella metà |
Quell'estate al castello -
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senza pace. Quasi quasi mi faceva pena. Venne su il | conte | e le disse per favore di lasciar stare. (Non gli piaceva |
Quell'estate al castello -
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dal fodero e in premio del raggio del contadino lo nominò | Conte | delle Zucca. Poi levo di tasca una borsa piena di monete d' |
I miei amici di Villa Castelli -
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gli cedesse quelle piante da Mettere nel suo frutteto. Il | Conte | della Zucca fu felicissimo d'accontetarlo e mai si rallegrò |
I miei amici di Villa Castelli -
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di Remigio-carceriere; eh sí, perché il signor | conte | figuriamoci se si sarebbe degnato, tanto piú che di sicuro |
Quell'estate al castello -
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Non era un bel pensiero, quello di tener testa al | conte | e alla contessa, furiosi e incalzanti, - dov'è Ippolita? |
Quell'estate al castello -
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andare in salone mentre i grandi prendevano il caffè, Il | conte | cianciava di questo e di quello, in tono falso-giulivo. |
Quell'estate al castello -
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tempo, in campagna, è quasi la risorsa principale. (Era il | conte | Ottavio l'abbonato, ma lui faceva solo due o tre giochi |
Quell'estate al castello -
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fresche di settimana e le curiosità da leggere. Il | conte | aveva voluto lasciarmela; era cosí gentile che mi |
Quell'estate al castello -
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andata? - È proprio questo che non so. - Se il signor | conte | permette, - (questo era Remigio), - per me direi... Tra |
Quell'estate al castello -
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- E risi ancora. Intanto entrò mia cugina col marito, il | conte | Filippo che rideva col suo vocione grosso. Conny, come |
Donnina forte -
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per il Don Carlo, non.... - Per don Carletto? - domandò il | conte | Rinaldi con la sua imperturbabile serietà, e si alzò per |
Donnina forte -
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- e usci ridendo sempre. Sul viso lungo e sbiadito del | conte | Rinaldi non apparve un sorriso, e disse lentamente, con |
Donnina forte -
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per lo meno, un' esagerazione. lo mi misi a discorrere col | conte | Rinaldi. Egli non è punto bello, è troppo alto e troppo |
Donnina forte -
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mia testa, che mi vien buona nelle mie conversazioni col | conte | Rinaldi. Ho detto conversazioni, ma veramente, io, così |
Donnina forte -
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sè, bianca e fredda come una statua di marmo. Mi voltai al | conte | Rinaldi che mi era vicino e gli dissi piano: - Forse hanno |
Donnina forte -
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era solo: ritto accanto a lui, davanti al camino, c' era il | conte | Rinaldi. Il babbo mi venne incontro: io gli buttai le |
Donnina forte -
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trasognata, non trovando parole per rispondere. - Conny, il | conte | Rinaldi è venuto a prendermi a Roma: siamo ritornati un'ora |
Donnina forte -
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del bel giovinotto lì fermo ad aspettarla, avvolto, come il | conte | d'Almaviva, nel suo mantello; un'altra andar sola sola, |
Angiola Maria -
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antico palazzo, che appartenne un tempo alla famiglia del | conte | Francesco ***, viveva ancora la vedova del vecchio |
Angiola Maria -
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