Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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un povero contadino che aveva tre figli. Il maggiore si  chiamava  Rustico, il secondo Domestico, e Desiderio il terzo. Essi
era una volta un asino piccino piccino e tanto bello e si  chiamava  «Vip». Tutti gli facevano le carezze e gli dicevano: - Come
gli altri due, Anulare e il più piccino che si  chiamava  Mignolo. E tutti i cinque fratelli lavoravano insieme
a memoria e si chiama l'inno di Mameli, perchè l'autore si  chiamava  Goffredo Mameli, poeta e guerriero, che mise a servizio
CIECO DI GUERRA C'era una volta un bravo giovanotto; si  chiamava  Pinotto. Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici
- Non so se abbia tutti questi nomi. So che la mamma la  chiamava  «mamma Duflet». Fintanto che è vissuta mia madre, mamma
che è vissuta mia madre, mamma Duflet era gentile, mi  chiamava  signorina Nicoletta e mi preparava delle pietanzine
avrà mai quel senso divino che Dante, con sublime verità,  chiamava  intelletto d' amore. Questo sentimento così grande e puro
«Una volta c'era un coniglio bianco, assai bello e si  chiamava  appunto il Coniglio bianco. Un giorno un Gallo sentì
era persino divertente. E la contessa era molto gentile, mi  chiamava  sempre cava, cara cioè. È vero che mi ero accorta che lo
- I tre fanciulli sono molto imbarazzati. E la mamma  chiamava  quella una bella sorpresa?! - Ebbene, - dice la signora
per il nome la prendevamo in giro: la Guasti, spiritosa, la  chiamava  Ippopotamo, oppure Ip-ip-urrà. Che cosa non si direbbe, a
dato una matrigna cattiva e brontolona. Questo fanciullo si  chiamava  Raniero e non faceva proprio male a nessuno. Era molto
le cicale. Il cameriere - autista (avevo scoperto che si  chiamava  Remigio, come l'eroe del Senza Famiglia) voltò la testa per
andare in camera a prendere il grammofono portatile (non si  chiamava  ancora giradischi, allora). Tornammo in su verso il
castello alto alto e scuro scuro, abitava un gigante che si  chiamava  Gigante Zucca. Questo Gigante era assai cattivo; derubava
la cuoca discutevano di non so cosa e la cameriera, che si  chiamava  Vittorina, metteva becco ogni momento per dar ragione a
- A X? (Era la città piú vicina e naturalmente non si  chiamava  X, ma nei libri tante volte non si dicono i nomi veri dei
voltavasi bruscamente dall'altro lato, se una d'esse lo  chiamava  teneramente col nome di padre; poi le congedava con mal
le mattinate erano bell'e sistemate. Una barbarie, la  chiamava  Ippolita. Magari proprio una barbarie no, però una barba lo
cioè i fidanzati - Remigio e Vittorina - e la cuoca, che si  chiamava  Adele ed era una grassona che le piaceva molto ridere. Li
su un vassoio d'argento sopra un mobile a tre gambe che si  chiamava  consòl. Stavo li, aspettavo, senza piú farmi impressionare
povero Michele non faceva più il viso arcigno, quando se lo  chiamava  innanzi per saldar i conti, o comandar il desinare. Ond'
faceva il viso sereno, e alzandosi mi prendeva per mano, mi  chiamava  il suo buon Bernardo, il suo amico vero. Più d'una volta mi
per tutta la via.... Egli era là, vicino a lei, e la  chiamava  sotto voce per nome. La fanciulla non rispose, non si
perchè la mia mente perdesse codeste fantasie, ch 'egli  chiamava  la scorza del fanciullo, e imparasse a conoscere uomini e
che tu lodavi sempre quando venivi a visitar la Scuola? Si  chiamava  Giovannina Mosca: ma noi la chiamavamo moscerino perché era
tu sei la figlia del soprintendente! - rispose una, che si  chiamava  Lisetta. lo mi sentii un colpo nel cuore: tutte le mie