- Quanti anni hai ? - | Che | lo so? - O il babbo dov'è? - Che lo so? - Perchè ti hanno |
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- Quanti anni hai ? - Che lo so? - O il babbo dov'è? - | Che | lo so? - Perchè ti hanno messo nome Ida? - Che lo so? - Non |
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dov'è? - Che lo so? - Perchè ti hanno messo nome Ida? - | Che | lo so? - Non sa nulla, a sentir lei. Invece è una di quelle |
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Non sa nulla, a sentir lei. Invece è una di quelle ficchine | che | sa tutto. Basta guardare quel suo nasino da curiosa, per |
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momento. E poi tutta la personcina ha il fare della bambina | che | vuoi saper tutto. Guardatela! La si trova in ogni luogo, |
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Guardatela! La si trova in ogni luogo, con la zazzerina | che | le copre le orecchie e il vestitino rosso bucchero. Eccola |
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il vestitino rosso bucchero. Eccola dietro l'uscio di Rosa | che | origlia e occhieggia dalla fessura: Che fai costì, Ida? |
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l'uscio di Rosa che origlia e occhieggia dalla fessura: | Che | fai costì, Ida? -Che lo so?- E scappa a saltellini. Dopo |
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Ida? -Che lo so?- E scappa a saltellini. Dopo poco la vedi | che | fa «coccù» dietro il pozzo o sotto il carro del Ceccarirni. |
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a festa. Si sono sciolte dopo tre. giorni di silenzio. | Che | sole, che allegria, che festa! il Signore è risorto! Le |
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Si sono sciolte dopo tre. giorni di silenzio. Che sole, | che | allegria, che festa! il Signore è risorto! Le rondinelle |
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dopo tre. giorni di silenzio. Che sole, che allegria, | che | festa! il Signore è risorto! Le rondinelle sono tornate ai |
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e volano felici di aver ritrovato la propria casa. Pare | che | dicano al sole: «Grazie del calore che ci dài». Le piante |
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propria casa. Pare che dicano al sole: «Grazie del calore | che | ci dài». Le piante mostrano le prime gemme e l'ape si fa |
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I vecchi, sulla porta di casa, si scaldano al bel sole | che | ridà loro la vita. Benedetto il sole di primavera che ci |
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sole che ridà loro la vita. Benedetto il sole di primavera | che | ci dona luce, calore, letizia! |
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CORAGGIOSI | Che | cosa direste di uno che fosse pauroso come il coniglio? I |
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CORAGGIOSI Che cosa direste di uno | che | fosse pauroso come il coniglio? I bambini d'Italia non |
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I bambini d'Italia non devono avere paura di nulla. L'Ida, | che | è nelle Piccole Italiane, una sera passò sola davanti àl |
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àl camposanto, perchè alcune sue compagne avevano detto | che | ci si vedevano i morti, e non ci sarebbero passate per |
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faceva una passeggiata, incontrò per la strada una bimba | che | piangeva. - O che hai? - le domandò. La bimba rispose: - Mi |
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incontrò per la strada una bimba che piangeva. - O | che | hai? - le domandò. La bimba rispose: - Mi è cascato in |
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il fagotto, e a forza di braccia, lo riportò alla bimba, | che | riprese la sua strada tutta contenta. Una donnetta, che |
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che riprese la sua strada tutta contenta. Una donnetta, | che | aveva assistito a quel pericoloso atto di Mario, disse al |
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a quel pericoloso atto di Mario, disse al bambino: In | che | azzardo ti sei messo? Potevi farti del male. Se lo sapesse |
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a risponderle così: - Il mio babbo mi ha sempre detto | che | i ragazzi devono aver coraggio. E poi io sono nei Balilla. |
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gentilmente: - Però stavo molto bene anche lassù! - E | che | soddisfazione poter correre in giardino senza nascondersi!! |
Otto giorni in una soffitta -
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soddisfazione poter correre in giardino senza nascondersi!! | Che | gioia poter condividere con Nicoletta la loro vita! |
Otto giorni in una soffitta -
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la loro vita! Francesco ha un rimpianto al pensiero | che | Nicoletta non è più « sua figlia », ma nel coricarsi dice |
Otto giorni in una soffitta -
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dice ai suoi fratelli: - È però molto piacevole pensare | che | essa avrà tutto quel che le occorre e che potremo curarla |
Otto giorni in una soffitta -
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- È però molto piacevole pensare che essa avrà tutto quel | che | le occorre e che potremo curarla quando è malata, perchè |
Otto giorni in una soffitta -
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piacevole pensare che essa avrà tutto quel che le occorre e | che | potremo curarla quando è malata, perchè questo era davvero |
Otto giorni in una soffitta -
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perchè questo era davvero un gran pensiero. - Ed è il solo | che | ne abbia avuto davvero. I nove anni di Maurizio, gli undici |
Otto giorni in una soffitta -
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suo cuore, prenderà il posto della sua. E il tenero bacio | che | essa riceve, coricata nel suo lettino, glielo conferma. |
Otto giorni in una soffitta -
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ecc. Poche massaie sanno l'arte di cucinare. Perchè vedono | che | l'appetito non manca, esse credono che qualunque cibo sia |
La giovinetta campagnuola -
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Perchè vedono che l'appetito non manca, esse credono | che | qualunque cibo sia buono a saziarlo; e non studiano il modo |
La giovinetta campagnuola -
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e non studiano il modo di trarre buon partito dalle vivande | che | hanno in casa, rendendole saporite, e di facile digestione. |
La giovinetta campagnuola -
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del malumore, come spesso accade. Ricòrdati, giovinetta, | che | val più un desinare di legumi condito dall'amorevolezza, |
La giovinetta campagnuola -
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val più un desinare di legumi condito dall'amorevolezza, | che | non un bue grasso il quale abbia odio per condimento. Bada |
La giovinetta campagnuola -
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bue grasso il quale abbia odio per condimento. Bada ancora | che | i pasti non si facciano aspettare I lavoratori che vengono |
La giovinetta campagnuola -
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ancora che i pasti non si facciano aspettare I lavoratori | che | vengono dai campi portano molto appetito, e poca pazienza. |
La giovinetta campagnuola -
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portano molto appetito, e poca pazienza. Pensa altresì | che | la gente che lavora ha bisogno di mangiare bene, per |
La giovinetta campagnuola -
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molto appetito, e poca pazienza. Pensa altresì che la gente | che | lavora ha bisogno di mangiare bene, per sostenere le forze, |
La giovinetta campagnuola -
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bene, per sostenere le forze, e la salute. Quindi quel | che | la famiglia può spendere, senza scapito dei suoi interessi, |
La giovinetta campagnuola -
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mal nutrita, non può resistere alla fatica: e chi sa ancora | che | si converta in medicine quel che tu avrai negato allo |
La giovinetta campagnuola -
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fatica: e chi sa ancora che si converta in medicine quel | che | tu avrai negato allo stomaco! Persuàditi dunque che un |
La giovinetta campagnuola -
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quel che tu avrai negato allo stomaco! Persuàditi dunque | che | un qualche po' di carne in settimana, del pane ben cotto, e |
La giovinetta campagnuola -
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vedono ancora i cumuli di cartocci e di tutoli di granturco | che | odorano e su cui è piacevole saltare e correre quando |
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D'ottobre vi si vedono le ceste, i mastelli, le conche | che | serviranno alla raccolta e alla pigiatura dell'uva. Che |
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che serviranno alla raccolta e alla pigiatura dell'uva. | Che | festa allora! Che visi tinti di mosto! Che voglia di |
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alla raccolta e alla pigiatura dell'uva. Che festa allora! | Che | visi tinti di mosto! Che voglia di ridere! |
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dell'uva. Che festa allora! Che visi tinti di mosto! | Che | voglia di ridere! |
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BALILLA C'è un inno | che | tutti i ragazzi che frequentano la scuola sanno a memoria e |
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BALILLA C'è un inno che tutti i ragazzi | che | frequentano la scuola sanno a memoria e si chiama l'inno di |
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l'autore si chiamava Goffredo Mameli, poeta e guerriero, | che | mise a servizio della nostra Patria il suo braccio e il suo |
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il suo ingegno. Quando sarete più grandicelli saprete anche | che | questo eroe morì combattendo per la grandezza dell'Italia. |
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bimbi d'Italia son tutti balilla.... ». Ciò vuol dire | che | tutti i fanciulli italiani debbono somigliare al ragazzo |
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Balilla. Nella scuola di Villa Castelli tutti sanno | che | Balilla, quantunque fosse piccolo, odiava i prepotenti |
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odiava i prepotenti nemici della Patria, e un giorno | che | a Genova, tanti anni fa, gli Austriaci bastonavano la gente |
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la gente per obbligarla a trascinare un cannone, | che | si era affondato nella strada, lanciò un sasso contro quei |
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dalla città. Il gesto del piccolo eroe genovese dimostra | che | si può amare e servire la Patria anche da piccoli. |
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festa: hanno inaugurato un monumento in onore dei soldati | che | morirono in guerra per ubbidire alle leggi della Patria e |
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Patria e difendere le nostre terre contro gli altri popoli | che | volevano invaderle e conquistarle. La cerimonia è stata |
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e le bambine di Villa Castelli da qualche giorno non fanno | che | parlare dell'avvenimento. Chi sa che avrà fatto il Re, |
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giorno non fanno che parlare dell'avvenimento. Chi sa | che | avrà fatto il Re, chissà che avrà detto e chi sa che |
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dell'avvenimento. Chi sa che avrà fatto il Re, chissà | che | avrà detto e chi sa che delirio di applausi e di evviva al |
I miei amici di Villa Castelli -
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Chi sa che avrà fatto il Re, chissà che avrà detto e chi sa | che | delirio di applausi e di evviva al suo arrivo! E immaginano |
I miei amici di Villa Castelli -
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delirio di applausi e di evviva al suo arrivo! E immaginano | che | ci saranno state mille bandiere, tanti soldati, e chi sa |
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e il berrettino nero col fiocco! Oh fortunati i Ballilla | che | vivono nelle città! Mario ha detto alla sua maestra che per |
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che vivono nelle città! Mario ha detto alla sua maestra | che | per vedere il Re sarebbe andato a piedi e a costo di |
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MERLO E IL PASSERO Un Merlo disse al Passero: - Guarda | che | quando l'uomo si abbassa e raccoglie qualche cosa per terra |
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si abbassa e raccoglie qualche cosa per terra è certo | che | prende un sasso per tirartelo. Quando lo vedi in quella |
I miei amici di Villa Castelli -
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lo avesse già in tasca? Io mi fido poco, perciò sta' sicuro | che | appena vedo l'uomo volo via senza aspettare che si chini |
I miei amici di Villa Castelli -
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sta' sicuro che appena vedo l'uomo volo via senza aspettare | che | si chini per terra. - Si dice che il passero sia più furbo |
I miei amici di Villa Castelli -
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volo via senza aspettare che si chini per terra. - Si dice | che | il passero sia più furbo del merlo. |
I miei amici di Villa Castelli -
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vuol vedere sulla tavola o per terra le briciole di pane | che | avanzano dopo i pasti, nè permette che vengano buttate via. |
I miei amici di Villa Castelli -
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le briciole di pane che avanzano dopo i pasti, nè permette | che | vengano buttate via. Dice sempre: - Il pane è grazia di Dio |
I miei amici di Villa Castelli -
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via anche una sola briciola. Raccogliete tutto quello | che | avanza e serbatelo per gli uccelletti che spesso vengono a |
I miei amici di Villa Castelli -
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tutto quello che avanza e serbatelo per gli uccelletti | che | spesso vengono a chiedere qualche cosa da beccare sul |
I miei amici di Villa Castelli -
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del canto, mi era venuto fuori per una slittata piú lunga | che | per poco non mi mandava a sbattere col sedere nell'acqua. |
Quell'estate al castello -
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Ormai ero abbastanza vicina al buco profondo e buio | che | era l'apertura del condotto. Mi catapultai avanti slittando |
Quell'estate al castello -
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pila e tutto dentro a quel buco, trovai qualcosa di vivo | che | rideva rannicchiato lí dentro e lo tirai fuori con uno |
Quell'estate al castello -
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lí dentro e lo tirai fuori con uno strappo, cosi | che | piombò in piedi nell'acqua vicino a me, facendo uno splaf |
Quell'estate al castello -
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in piedi nell'acqua vicino a me, facendo uno splaf gigante | che | mi schizzò fino agli occhi. Ed era Ippolita in stivali di |
Quell'estate al castello -
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fino agli occhi. Ed era Ippolita in stivali di gomma, | che | continuava a ridere col singhiozzo e diceva: - Come eri |
Quell'estate al castello -
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bu-u-uffa! Quando hai detto «gridando uh accipicchia», oh | che | bu-u-uffa eri! Prima cosa, le mollai uno schiaffone, |
Quell'estate al castello -
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dicendo: - Potevi ben rispondermi, stupida! Ed ecco | che | mi si mette a piangere come una fontana. Finalmente, |
Quell'estate al castello -
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come una fontana. Finalmente, pensai. Era proprio ora | che | piangesse. Però da un lato mi rincresceva che lo facesse |
Quell'estate al castello -
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proprio ora che piangesse. Però da un lato mi rincresceva | che | lo facesse per causa mia. Non l'avevo mica picchiata con |
Quell'estate al castello -
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picchiata con malanimo, io; solo per il nervoso della paura | che | avevo patita. Le dissi di smetterla, che se no cresceva il |
Quell'estate al castello -
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della paura che avevo patita. Le dissi di smetterla, | che | se no cresceva il livello dell'acqua e rischiavamo di |
Quell'estate al castello -
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una bella scena. Andando avanti di questo passo il groppo | che | aveva sul cuore non ci avrebbe messo molto a sciogliersi, |
Quell'estate al castello -
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molto a sciogliersi, però mi sembrava inutile aspettare | che | succedesse proprio lí sottoterra e con l'acqua a mezza |
Quell'estate al castello -
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aveva portato la sua) per mantenere l'equilibrio, cosí | che | i tondini di luce saltavano qua e là come se anche loro |
Quell'estate al castello -
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loro avessero perso completamente la tramontana. Non so | che | cosa ne pensassero i pipistrelli. Chi se ne ricordava più, |
Quell'estate al castello -
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magari davanti all'invasione di queste due pazze scatenate | che | sventolavano tondini di luce dappertutto, avran pensato che |
Quell'estate al castello -
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che sventolavano tondini di luce dappertutto, avran pensato | che | fosse piú prudente starsene quatti nei nascondigli della |
Quell'estate al castello -
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dal cercare Ippolita in su e aspettavano, friggendo, | che | tornasse Remigio dal cercarla in giú. Le feste che ci hanno |
Quell'estate al castello -
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che tornasse Remigio dal cercarla in giú. Le feste | che | ci hanno fatto non si possono ridire. E anche la Vittorina |
Quell'estate al castello -
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non si possono ridire. E anche la Vittorina e l'Adele, | che | appena ci sentirono (e non era una cosa difficile, perché |
Quell'estate al castello -
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un sacco di baci e di abbracci, anche dalla contessa, | che | piangeva addirittura mentre me li dava; ma quel che mi fece |
Quell'estate al castello -
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che piangeva addirittura mentre me li dava; ma quel | che | mi fece piú piacere fu di sentirmi dire da Remigio: - Però, |
Quell'estate al castello -
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mi fece piú piacere fu di sentirmi dire da Remigio: - Però, | che | brava! alla seconda volta l'ha proprio indovinata lei -. Mi |
Quell'estate al castello -
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indovinata lei -. Mi ci voleva, questa soddisfazione, dopo | che | mi ero tanto mortificata quando invece non l'avevo |
Quell'estate al castello -
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Anche per me, ex vipera, ex verme, ma ora amica eroica, | che | era andata a salvarla nel centro della terra. Be', quasi. |
Quell'estate al castello -
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scorso, i suoi vecchi compagni e qualche scolaro nuovo, | che | ripete la classe. Mario dice che si vergognerebbe a |
I miei amici di Villa Castelli -
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e qualche scolaro nuovo, che ripete la classe. Mario dice | che | si vergognerebbe a ripetere la classe, perciò ha promesso |
I miei amici di Villa Castelli -
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si vergognerebbe a ripetere la classe, perciò ha promesso | che | starà attento e studierà. |
I miei amici di Villa Castelli -
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| che | lo continuassimo subito, il discorso. Anzi. Prima ci fu il |
Quell'estate al castello -
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dal piatto. Gli zii parlavano tra loro di gente noiosa | che | non conoscevo, con l'aria che non gliene importasse niente |
Quell'estate al castello -
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tra loro di gente noiosa che non conoscevo, con l'aria | che | non gliene importasse niente nemmeno a loro. Insomma, come |
Quell'estate al castello -
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la pioggia di fuori, solita sinfonia. Della poca luce | che | c'era la vetrata coi pavoni ne lasciava passare ancora |
Quell'estate al castello -
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dovuto accendere il lampadario, per vederci. Ora bisogna | che | spieghi com'era fatto questo lampadario, perché c'entra con |
Quell'estate al castello -
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con la morte civile. Era un cerchio di ferro battuto | che | reggeva le finte candele con le lampadine e somigliava |
Quell'estate al castello -
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per le finte candele) alla Corona Ferrea come credevo | che | fosse prima di vedere sul libro di storia che viceversa è |
Quell'estate al castello -
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come credevo che fosse prima di vedere sul libro di storia | che | viceversa è d'oro. Insomma una roba in stile medioevo, |
Quell'estate al castello -
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sotto sotto, pensando queste cose, e cosí mi accorsi | che | anche un'altra persona la guardava. La contessa. Anche lei |
Quell'estate al castello -
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con i discorsi tappabuchi; con un andirivieni di sguardi | che | si ritiravano sempre in tempo perché Ippolita non se ne |
Quell'estate al castello -
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di che? Le rimordeva la coscienza della brutta parte | che | stava facendo con lei? E be', se mai ne avevo tanto |
Quell'estate al castello -
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tanto piacere, guarda un po'! E frrzz e frrzz e frrzz. | Che | barba che barba che barba. Remigio andiriveniva coi piatti |
Quell'estate al castello -
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piacere, guarda un po'! E frrzz e frrzz e frrzz. Che barba | che | barba che barba. Remigio andiriveniva coi piatti e la |
Quell'estate al castello -
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guarda un po'! E frrzz e frrzz e frrzz. Che barba che barba | che | barba. Remigio andiriveniva coi piatti e la caraffa del |
Quell'estate al castello -
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e stilé. Ogni tanto di sotto in su guardavo la sua faccia, | che | era di quelle sul tondo e sul bianco-e-rosso, abbastanza da |
Quell'estate al castello -
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abbastanza da bonaccione. Mi era venuto in mente | che | nei romanzi i servitori dei castelli conoscono tutti i |
Quell'estate al castello -
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piú tremendi, e niente, muti come pesci. Be', ora sapevo | che | un segreto c'era davvero, in questo castello qui. Quello |
Quell'estate al castello -
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di quello, in tono falso-giulivo. (Falso, perché si sentiva | che | giulivo in realtà non lo era per niente.) E la contessa |
Quell'estate al castello -
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era spiovuto davvero, almeno un po'; e toc, lei si intestò | che | uscissimo a fare quattro passi lungo lo stradone. Cioè, che |
Quell'estate al castello -
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che uscissimo a fare quattro passi lungo lo stradone. Cioè, | che | uscisse Ippolita con lei, perché me invece mi avrebbe |
Quell'estate al castello -
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ben volentieri. Me lo propose, chiaro e tondo, con la scusa | che | forse avevo da scrivere ai miei. Ci restai male, perché mai |
Quell'estate al castello -
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male, perché mai prima di allora mi aveva fatto capire | che | la mia compagnia non le comodava. Ma cosa avevano oggi |
Quell'estate al castello -
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in modo cosí strano? Ippolita però disse a muso duro | che | se non venivo io non usciva neanche lei, e cosí siamo |
Quell'estate al castello -
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e andava avanti svelta con quelle sue gambe lunghe, chiaro | che | cercava di seminarmi per parlarle a tu per tu, cosa diamine |
Quell'estate al castello -
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diamine avrà avuto da dirle? Ma lei si liberò e aspettò | che | le raggiungessi. Cosí abbiamo proseguito nella solita |
Quell'estate al castello -
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Fu una passeggiata barbosa. Non potevamo parlare di quel | che | piú importava, caso mai ci sentisse, cosí non dicevamo |
Quell'estate al castello -
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Alla curva da dove si cominciava a vedere il paese, disse | che | adesso potevamo anche tornare indietro. Forse si era |
Quell'estate al castello -
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bagnato con due tipe col muso lungo, in stivali di gomma | che | facevano sguisc. A me però mi venne in mente una cosa un |
Quell'estate al castello -
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A me però mi venne in mente una cosa un po' strana, cioè | che | al paese in fondo non ci si arrivava quasi mai. Appena |
Quell'estate al castello -
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in paese: questo volevo dire. Erano gli zii, chiaro, | che | la tenevano isolata, perché cosí potevano fare e disfare, |
Quell'estate al castello -
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dovevo fare qualcosa per impedire questa marcia ingiustizia | che | le facevano: alla faccia degli zii conti e del loro |
Quell'estate al castello -
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Era un pensiero molto coraggioso, cosí coraggioso | che | mi mise paura. Quando mi trovai di nuovo sola con la mia |
Quell'estate al castello -
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parlò lei, subito: - Te lo ricordi cosa dicevamo, prima | che | suonasse il gong? - Ma sí. Parlavamo della busta crema. |
Quell'estate al castello -
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- Ma sí. Parlavamo della busta crema. Insomma della lettera | che | tua madre ha scritto a tua zia. E a proposito, perché lo |
Quell'estate al castello -
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a tua zia. E a proposito, perché lo avrà fatto? Se dici | che | ce l'ha antipatica... - Le avrà domandato dove sono finite |
Quell'estate al castello -
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avrà domandato dove sono finite le sue lettere, no? Da quel | che | le scrivo io deve averlo capito per forza che non mi sono |
Quell'estate al castello -
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no? Da quel che le scrivo io deve averlo capito per forza | che | non mi sono arrivate. - Scrollò forte la testa, come se le |
Quell'estate al castello -
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adesso! Sta' a sentire: quando ha suonato il gong io dicevo | che | se avessi saputo che la mamma era abbastanza vicina - a |
Quell'estate al castello -
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quando ha suonato il gong io dicevo che se avessi saputo | che | la mamma era abbastanza vicina - a Parigi, mica piú in |
Quell'estate al castello -
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meritevole di rispetto. 2. Tutto viene dalla terra: il pane | che | ci nutrisce, gli abiti che ci vestono, e quanto occorre |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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Tutto viene dalla terra: il pane che ci nutrisce, gli abiti | che | ci vestono, e quanto occorre alle industrie che forniscono |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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gli abiti che ci vestono, e quanto occorre alle industrie | che | forniscono le cose indispensabili alla vita. Questi |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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dalla terra: sono il frutto del lavoro. È il coltivatore | che | li ottiene con le sue fatiche: è perciò desso che fa vivere |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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che li ottiene con le sue fatiche: è perciò desso | che | fa vivere il mondo. 3. La terra, abbandonata a sè stessa, |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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attenzione questo libro, e poi metti in pratica i consigli | che | ti dà. DOMANDE: 1. Qual è la più utile delle arti? 2. Che |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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che ti dà. DOMANDE: 1. Qual è la più utile delle arti? 2. | Che | cosa ci dà la terra? - Chi fa fruttare la terra? 3. La |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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- Chi fa fruttare la terra? 3. La terra, abbandonata a sè, | che | cosa produce? - Come rende se ben coltivata? 4. Che cosa si |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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a sè, che cosa produce? - Come rende se ben coltivata? 4. | Che | cosa si richiede per comandar bene alla terra? |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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bicchiere d'acqua fresca! Sembra di rinascere, sembra | che | quel liquido vada a ristorare ogni parte del nostro corpo. |
I miei amici di Villa Castelli -
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a ristorare ogni parte del nostro corpo. Non è solo l'uomo | che | ne ha bisogno. Guardate come buoi, i cavalli e le pecore |
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Appena l'animale si sente liberato dalla catena | che | lo legava alla mangiatoia, si avvia alla gora dove troverà |
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i piccioni, i passerini s'accontentano delle pozze d'acqua | che | la pioggia lascia nel cortile; ma le anitre e le oche |
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ingiallire, poi cadono; così cadono i frutti | che | stanno maturando. Se la siccità continua il raccolto va |
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accaldati, berrebbero qualsiasi liquido, devono ricordarsi | che | le acque dei fossati, dei casali, delle rogge sono impure e |
I miei amici di Villa Castelli -
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sono impure e quindi non si debbono bene. Devono pensare | che | l'acqua del ruscello che essi bevono facendo conca dalle |
I miei amici di Villa Castelli -
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si debbono bene. Devono pensare che l'acqua del ruscello | che | essi bevono facendo conca dalle mani, è spesso ancor quella |
I miei amici di Villa Castelli -
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pericolosa, infatti il secchio e la corda o la catena | che | vi si immergono venti, trena volte se si lavano in essa, vi |
I miei amici di Villa Castelli -
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un rifiuto; eppure quella corda ritornerà poi nel pozzo! | Che | tristezza fa quello spettacolo quando si pensa a tutte le |
I miei amici di Villa Castelli -
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fa quello spettacolo quando si pensa a tutte le malattie | che | possono derivarne e a tutte le sventure che possono |
I miei amici di Villa Castelli -
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le malattie che possono derivarne e a tutte le sventure | che | possono seguirne! |
I miei amici di Villa Castelli -
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mori sull' acque del lago, come il gemito d' una colomba. « | Che | buona Elisa! « disse, scrollando il capo, la gaia |
Angiola Maria -
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disse, scrollando il capo, la gaia Vittorina. « E come vuoi | che | Arnoldo ci senta, se tu canti con una voce patetica al pari |
Angiola Maria -
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se tu canti con una voce patetica al pari della sciagura | che | la tua canzone ricorda?... Oh! vedo che tocca a me! la mia |
Angiola Maria -
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pari della sciagura che la tua canzone ricorda?... Oh! vedo | che | tocca a me! la mia voce è più lieta, più viva; se nostro |
Angiola Maria -
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nostro fratello non ,è lontano di qui una lega, scommetto | che | risponderà al nostro richiamo! » E la gentile sorella si |
Angiola Maria -
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di lei era limpida, gioiosa e acuta; e mentre gli accenti | che | scioglieva dall' innocente suo labbro vibravano in vivace |
Angiola Maria -
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gìi cechi suoi scintillavano d'una leggiadria, di un fuoco, | che | parevano chiamare i baci. IL DESIO. CANZONE DI VITTORINA. |
Angiola Maria -
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| CHE | MARIO DEVE IMPARARE La maestra di Mario ha assegnato il |
I miei amici di Villa Castelli -
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studiar tanto: dobbiamo imparare a conoscere il paese | che | abitiamo per rispettarlo; le persone che stanno intorno a |
I miei amici di Villa Castelli -
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conoscere il paese che abitiamo per rispettarlo; le persone | che | stanno intorno a noi per voler loro bene». |
I miei amici di Villa Castelli -
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e perchè Maria viene a chiamarlo senza stancarsi fino a | che | non ha lasciato la biblioteca; ma la sua mente rimane coi |
Otto giorni in una soffitta -
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la minestra, Maria porta il pollo e lo passa allo zio Fil | che | è costretta a servire, perchè egli non vede il vassoio. Poi |
Otto giorni in una soffitta -
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in mezzo a un mare di spinaci.... Lo zio Fil non ha avuto | che | un po' di petto. Ma come fare per avere quell'ala? - |
Otto giorni in una soffitta -
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Puoi darmi tutto il pollo, Maria? - Mangiate intanto quello | che | avete nel piatto, - risponde Maria giudiziosamente. - Dopo |
Otto giorni in una soffitta -
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di tavola, attendendo pazientemente: non è proprio quello | che | vogliono i ragazzi. Come allontanare Maria? Francesco a un |
Otto giorni in una soffitta -
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C' è odor di bruciato, - dice. Egli conosce la paura folle | che | Maria ha per il fuoco.... e quel che ha previsto accade: |
Otto giorni in una soffitta -
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conosce la paura folle che Maria ha per il fuoco.... e quel | che | ha previsto accade: Maria si precipita fuori della stanza |
Otto giorni in una soffitta -
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la cosa è facile. Maurizio prende delicatamente l'ala | che | è rimasta sul vassoio, la fa scivolare nel sacco, e vi |
Otto giorni in una soffitta -
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la fa scivolare nel sacco, e vi aggiunge tre pezzi di pane | che | gli porge Mano. Lo zio Fil non ha visto niente, e Maria |
Otto giorni in una soffitta -
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ritorna un momento dopo, rassicurata. - Non c' era nulla | che | bruciava, - brontola. - Avete sognato, signor Francesco! - |
Otto giorni in una soffitta -
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dice Francesco tranquillamente. - Dunque avresti preferito | che | qualche cosa bruciasse davvero? - Scandalizzata da questa |
Otto giorni in una soffitta -
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Maria non replica. Riprende il vassoio, lo passa allo zio | che | rifiuta, ne offre ai suoi padroncini che rifiutano |
Otto giorni in una soffitta -
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lo passa allo zio che rifiuta, ne offre ai suoi padroncini | che | rifiutano anch'essi, e se ne va senza essersi accorta che |
Otto giorni in una soffitta -
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che rifiutano anch'essi, e se ne va senza essersi accorta | che | l'ala è scomparsa. Del contorno bisogna farne a meno; è |
Otto giorni in una soffitta -
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è impossibile mettere gli spinaci nel sacco. Maurizio pensa | che | potranno essere vantaggiosamente sostituiti dal dolce che è |
Otto giorni in una soffitta -
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che potranno essere vantaggiosamente sostituiti dal dolce | che | è più facile prendere, poichè Maria appena finito di |
Otto giorni in una soffitta -
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nei lavori, e nelle faccende di casa: non avviene mai | che | si bisticcino fra loro, o si guardino storto. Ma io ne |
La giovinetta campagnuola -
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fra loro, o si guardino storto. Ma io ne conosco altri | che | non vanno guari d'accordo, che si fan dei dispetti, che si |
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Ma io ne conosco altri che non vanno guari d'accordo, | che | si fan dei dispetti, che si tengono il broncio per un |
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che non vanno guari d'accordo, che si fan dei dispetti, | che | si tengono il broncio per un nonnulla. Costoro, a vederli, |
La giovinetta campagnuola -
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È un vero supplizio! A volersi male, non si guadagna altro | che | male. Sii dunque compiacente, amorevole coi fratelli. Se |
La giovinetta campagnuola -
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sono maggiori di te, devi obbedirli, e ascoltare i consigli | che | ti danno pel tuo bene. Se son più giovani, devi con |
La giovinetta campagnuola -
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e l'educazione. Il nonno, e la nonna ti amano più | che | se fossi loro figlia: tu devi riamarli, come ami il padre, |
La giovinetta campagnuola -
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Anche alle zie, ai nipoti, alle cugine, a tutti coloro | che | si chiamano parenti, devi ricambiare l'affezione che essi |
La giovinetta campagnuola -
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coloro che si chiamano parenti, devi ricambiare l'affezione | che | essi ti portano. Così la tua famiglia, unita nell'affetto, |
La giovinetta campagnuola -
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c'erano una volta cinque fratellini | che | si volevano un ben dell'anima, e stavano sempre l'uno |
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- soggiungevano gli altri due, Anulare e il più piccino | che | si chiamava Mignolo. E tutti i cinque fratelli lavoravano |
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lavoravano insieme d'amore e d'accordo. Dovete sapere | che | la loro casetta dove talvolta stavano d'inverno era un bel |
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dove talvolta stavano d'inverno era un bel guanto di lana | che | li riparava dal freddo. Là dentro, i signorini Pollice, |
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E avrebbero potuto servire d'esempio a tanti fratelli | che | non fanno che bisticciarsi fra loro. |
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potuto servire d'esempio a tanti fratelli che non fanno | che | bisticciarsi fra loro. |
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AVVERTENZE Non rimettere mai a domani quello | che | puoi fare oggi. Non aspettare che altri faccian ciò che |
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mai a domani quello che puoi fare oggi. Non aspettare | che | altri faccian ciò che puoi fare da te stesso. Non spendere |
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che puoi fare oggi. Non aspettare che altri faccian ciò | che | puoi fare da te stesso. Non spendere mai danaro prima |
I miei amici di Villa Castelli -
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spendere mai danaro prima d'averlo guadagnato. Ricòrdati | che | la vanità e l'orgoglio costano assai più della fame, della |
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Fiori. Frutto. 1. Il fiore è l'organo | che | serve alla riproduzione delle piante. Esso è composto di |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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Tu vedi un primo inviluppo esterno, di color verde, | che | si chiama il calice; poi un altro inviluppo interno, a vivi |
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il calice; poi un altro inviluppo interno, a vivi colori, | che | si chiama la corolla; e dentro a questa gli organi veri |
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e dentro a questa gli organi veri della riproduzione, | che | sono gli stami e il pistillo. Gli stami sono filamenti |
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di una polvere giallastra, detta pòlline. Il pistillo, | che | è nel centro della corolla, presenta la forma di |
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racchiude uno, o più granelli. Questi granelli sono i semi | che | poi riproducono un'altra pianta, simile a quella che li ha |
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i semi che poi riproducono un'altra pianta, simile a quella | che | li ha formati. Ogni seme contiene già la piccola pianta nel |
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facilmente, se apri un fagiòlo, od una fava. DOMANDE: 1. | Che | cosa è il fiore? - Di quali parti si compone? - Che cosa è |
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1. Che cosa è il fiore? - Di quali parti si compone? - | Che | cosa è il calice? - La corolla? - Lo stame? - Il pòlline? - |
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- Il pòlline? - Il pistillo? - L'ovario? - Gli òvoli? 2. | Che | cosa è il frutto? - Di quali parti è composto? - Come è |
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- Di quali parti è composto? - Come è l'inviluppo? - | Che | cosa è il seme? - L'embrione? |
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mia parte era proprio di alzarmi all'ora solita e far finta | che | tutto fosse normale. Tant'è, mi svegliai. Di soprassalto, |
Quell'estate al castello -
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notte. Poi si senti cantare un gallo e mi venne il dubbio | che | stesse per spuntare il sole. Cosa faceva Ippolita, che non |
Quell'estate al castello -
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che stesse per spuntare il sole. Cosa faceva Ippolita, | che | non la sentivo per niente? Se perdeva altro tempo si |
Quell'estate al castello -
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fatta beccare da Remigio o dalla cuoca, insomma dal primo | che | si alzava, e allora addio. Oppure era già andata via e io, |
Quell'estate al castello -
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si alzava, e allora addio. Oppure era già andata via e io, | che | dormivo, non me ne ero accorta? Mi alzai a piedi scalzi e |
Quell'estate al castello -
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mia scuola quando la bidella lo allungava con l'acqua, | che | era una vera schifezza. Le stelle su quel fondo che tirava |
Quell'estate al castello -
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che era una vera schifezza. Le stelle su quel fondo | che | tirava al verde sembravano gialle come tuorli d'uovo. |
Quell'estate al castello -
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d'uovo. Meglio, se si vedevano le stelle. Voleva dire | che | non pioveva piú, e questo era già qualcosa. Tornai a letto. |
Quell'estate al castello -
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quando aprii di nuovo gli occhi. Cominciai ad aspettare | che | Ippolita passasse davanti alla mia porta. Ci eravamo messe |
Quell'estate al castello -
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passasse davanti alla mia porta. Ci eravamo messe d'accordo | che | non mi avrebbe chiamata, cosí potevo sempre dire agli zii |
Quell'estate al castello -
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non mi avrebbe chiamata, cosí potevo sempre dire agli zii | che | quella mattina non l'avevo ancora vista e non ci eravamo |
Quell'estate al castello -
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vista e non ci eravamo parlate per niente; però pensavo | che | mi avrebbe fatto un segno. Non la sentii quasi arrivare. |
Quell'estate al castello -
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fermò dietro la mia porta. Dopo un momento sentii un dito | che | strisciava pian piano sul legno: il segnale. Toc toc, feci |
Quell'estate al castello -
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come risposta: due o tre colpetti sulla sponda del letto, | che | era il legno che avevo piú a portata di mano. Questo fu il |
Quell'estate al castello -
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due o tre colpetti sulla sponda del letto, che era il legno | che | avevo piú a portata di mano. Questo fu il nostro saluto. |
Quell'estate al castello -
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saluto. Adesso bisogna andare dietro a Ippolita: era lei | che | fuggiva, mica io. Conosco tutti i particolari della fuga |
Quell'estate al castello -
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dove tenevano le biciclette, la sua e quella di Remigio | che | era una specie di monumento preistorico, ma lui ci teneva. |
Quell'estate al castello -
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facendosi bastare, per vederci, quel po' di chiaro | che | veniva da una mezzaluna di vetri sopra il portone. Le |
Quell'estate al castello -
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di rischiare troppo a accendere la luce, anche se sapeva | che | non c'era nessuno a vederla. Adesso per uscire doveva |
Quell'estate al castello -
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Doveva anche girare la chiave nella serratura, e fortuna | che | questa chiave Remigio ogni sera dopo aver chiuso la |
Quell'estate al castello -
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impadronirsene. Tirando il paletto aveva una paura matta | che | facesse rumore, invece andò abbastanza liscia. La chiave, |
Quell'estate al castello -
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facesse rumore, invece andò abbastanza liscia. La chiave, | che | era grossa, si impuntò un momento e lei credeva di non |
Quell'estate al castello -
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per lo straccivendolo, e lei le vide nere, mentre sapeva | che | erano di vetro verde. Poi vide un'altra cosa, che le fece |
Quell'estate al castello -
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sapeva che erano di vetro verde. Poi vide un'altra cosa, | che | le fece spavento: una finestra con la luce accesa, in alto, |
Quell'estate al castello -
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la bici a forza di braccia su per la rampa di scalini | che | portava al viale del parco. (C'era un dislivello, perché il |
Quell'estate al castello -
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facendo la barba, lei era fritta lo stesso, solo | che | gli venisse in mente di dare un'occhiata fuori della |
Quell'estate al castello -
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di dare un'occhiata fuori della finestra. Il primo respiro | che | le riuscí di tirare proprio fino in fondo, diceva poi, fu |
Quell'estate al castello -
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scorsi. La parte bella dell'avventura cominciò qui. Mica | che | fosse tutto rose e fiori, si sa. Le toccò fermarsi due |
Quell'estate al castello -
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fermarsi due volte, una per legare meglio la valigetta, | che | stava scivolando, l'altra per slegarla di nuovo, aprirla e |
Quell'estate al castello -
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raccontava cercava sempre di spiegarmi l'effetto speciale | che | le aveva fatto vedere alle finestre delle case o per la |
Quell'estate al castello -
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vedere alle finestre delle case o per la strada la gente | che | cominciava a svegliarsi e riprendeva le sue faccende |
Quell'estate al castello -
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le sue faccende solite. Io prima credevo di aver capito | che | fosse un effetto di beata superiorità. Come se pensasse: |
Quell'estate al castello -
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di beata superiorità. Come se pensasse: poveretti voi | che | continuate a fare la stessa medesima solita vita di tutti i |
Quell'estate al castello -
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solita vita di tutti i giorni, mentre io fuggo nientedimeno | che | a Parigi! quanta compassione mi fate! Invece mi spiegò che |
Quell'estate al castello -
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che a Parigi! quanta compassione mi fate! Invece mi spiegò | che | no. Anzi, la cosa più speciale era di scoprire che se era |
Quell'estate al castello -
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spiegò che no. Anzi, la cosa più speciale era di scoprire | che | se era meraviglioso andare a Parigi, in qualche modo anche |
Quell'estate al castello -
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normalissima vita degli altri era meravigliosa. Una donna | che | apriva le persiane, uno specchio visto di passaggio in |
Quell'estate al castello -
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a tutto e tutti, alla donna, allo specchio a un cagnetto | che | le abbaiò da un cancello a un bambino che le fece ciao ciao |
Quell'estate al castello -
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a un cagnetto che le abbaiò da un cancello a un bambino | che | le fece ciao ciao con la mano. Insomma, tutto era |
Quell'estate al castello -
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poi, ed era felicissima. Dopo andò filata in stazione, | che | era lí vicina. Lasciò la bici sul piazzale, tanto non le |
Quell'estate al castello -
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di una volata per quei viali parigini con tanti alberi | che | si vedono nelle cartoline.) Aveva il suo valigino in mano e |
Quell'estate al castello -
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non vuol dire soltanto spender poco, e risparmiare ciò | che | è superfluo; essa consiste più specialmente nello spendere |
La giovinetta campagnuola -
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nello spendere con giudizio, e nel saper conservare quel | che | si ha, e quel che si guadagna. La vera economia vuole che |
La giovinetta campagnuola -
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con giudizio, e nel saper conservare quel che si ha, e quel | che | si guadagna. La vera economia vuole che si spenda il |
La giovinetta campagnuola -
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che si ha, e quel che si guadagna. La vera economia vuole | che | si spenda il necessario; non più, e non meno del |
La giovinetta campagnuola -
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ed avarizia. Giovinetta, impara a distinguere l'economia, | che | è una bella virtù, dall'avarizia che è una brutta passione. |
La giovinetta campagnuola -
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l'economia, che è una bella virtù, dall'avarizia | che | è una brutta passione. La donna economa provvede ai bisogni |
La giovinetta campagnuola -
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provvede ai bisogni della casa, in proporzione dei mezzi | che | ha, schivando ogni eccesso; stima il danaro come un mezzo |
La giovinetta campagnuola -
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del danaro; la donna avara ne è schiava. E sempre s'è visto | che | il danaro è un buon servitore, e un cattivo padrone. |
La giovinetta campagnuola -
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un vecchio lacero con la barba bianca incolta e i capelli | che | gli scendono di sotto al cappello fin sulle spalle. Porte |
I miei amici di Villa Castelli -
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una bisaccia di tela turchina in cui mette i tozzi di pane | che | le buone massaie gli dànno. Dove dormirà il povero vecchio |
I miei amici di Villa Castelli -
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le buone massaie gli dànno. Dove dormirà il povero vecchio | che | cammina a fatica reggendosi sul bastone? E avrà ancora |
I miei amici di Villa Castelli -
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sul bastone? E avrà ancora qualcuno della sua famiglia | che | gli voglia bene? Che pietà vedere quel vecchio andare |
I miei amici di Villa Castelli -
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ancora qualcuno della sua famiglia che gli voglia bene? | Che | pietà vedere quel vecchio andare strascicone sotto il mal |
I miei amici di Villa Castelli -
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le piccole economie. Le minute spese sono più a temersi, | che | le grosse: queste si fanno di rado, e sono prevedute; al |
La giovinetta campagnuola -
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l'hai speso, dicendo a te stessa: «Un soldo risparmiato a | che | può servire? Che cosa si può fare con un povero soldo?» Io |
La giovinetta campagnuola -
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a te stessa: «Un soldo risparmiato a che può servire? | Che | cosa si può fare con un povero soldo?» Io ti rispondo che |
La giovinetta campagnuola -
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Che cosa si può fare con un povero soldo?» Io ti rispondo | che | molte volte la fortuna comincia con un soldo risparmiato, e |
La giovinetta campagnuola -
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giustissimo anch'esso, dice: «Non è un acquazzone | che | bagna, ma la pioggerella minuta e continua». Così è delle |
La giovinetta campagnuola -
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Con questa somma c'è da comprare un maiale, o una pecora, | che | in pochi mesi ti può duplicare il danaro. Prima dunque di |
La giovinetta campagnuola -
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dunque di spendere malamente anche un soldo solo, rifletti | che | quel soldo non ritorna più, mentre può venire un'occasione, |
La giovinetta campagnuola -
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e fa a tempo le rammendature necessarie. Avverti | che | nulla si sperda di ciò che può essere utile alla casa, al |
La giovinetta campagnuola -
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rammendature necessarie. Avverti che nulla si sperda di ciò | che | può essere utile alla casa, al bestiame, alle terre. Con |
La giovinetta campagnuola -
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quali a tutta prima paiono inezie, e non lo sono. Ricòrdati | che | col poco si fa molto, e che quindi per avere il molto, |
La giovinetta campagnuola -
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e non lo sono. Ricòrdati che col poco si fa molto, e | che | quindi per avere il molto, bisogna curare il poco. |
La giovinetta campagnuola -
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| che | una sottile linea verticale appena visibile in tutto quei |
Otto giorni in una soffitta -
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sul collo della sua cara padrona. «Non mi avevano detto | che | tornavi, » pareva volesse dirò « ma io I' ho indovinato.... |
Otto giorni in una soffitta -
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dirò « ma io I' ho indovinato.... A un tratto ho sentito | che | succedeva qualcosa, non sapevo bene che cosa, ma qualche |
Otto giorni in una soffitta -
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tratto ho sentito che succedeva qualcosa, non sapevo bene | che | cosa, ma qualche cosa di lieto, e sono sceso. » - Mio bel |
Otto giorni in una soffitta -
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mio bel gatto, - dice la signora d'Aufran - dunque pare | che | tu stia dando la caccia ai topi in soffitta. - Matù |
Otto giorni in una soffitta -
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Matù miagola, ironico. C' è della gente ignorante e ingenua | che | può pensare che Matù dia la caccia ai topi! - Ma ora |
Otto giorni in una soffitta -
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C' è della gente ignorante e ingenua che può pensare | che | Matù dia la caccia ai topi! - Ma ora resterai giù con me, - |
Otto giorni in una soffitta -
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la giovane signora. - Io non voglio saperne d'un gatto | che | vive in soffitta. - Questa è un'altra questione! Bisogna |
Otto giorni in una soffitta -
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vive in soffitta. - Questa è un'altra questione! Bisogna | che | le due tenerezze di Matù siano riunite, perchè non debba |
Otto giorni in una soffitta -
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molto bene.... Come spiegarsi? Esso scappa dalle braccia | che | lo stringono e va verso la porta. - Miao, mrrr, - fa. - |
Otto giorni in una soffitta -
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di loro, si finisce col comprenderli. La signora indovina | che | Matù desidera mostrarle qualche cosa. Essa, dunque, lo |
Otto giorni in una soffitta -
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cosa. Essa, dunque, lo segue, e si accorge, con sorpresa, | che | si tratta di salire le scale. A ogni scalino, Matù si volta |
Otto giorni in una soffitta -
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lui. Arrivano così alla soffitta. Matù non miagola, aspetta | che | la sua padrona gli apra la porta. Allora, gran maestro di |
Otto giorni in una soffitta -
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arriva, seguendolo, dietro il paravento. Nicoletta è là, | che | sta leggendo in un libro di Francesco. La bambola è seduta |
Otto giorni in una soffitta -
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la prima cosa | che | aveva detto a Ippolita l'impiegato della biglietteria, |
Quell'estate al castello -
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di' un po'? Faceva troppe domande. A lei venne in mente | che | quando si scappa di casa non si dice il nome vero alla |
Quell'estate al castello -
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si scappa di casa non si dice il nome vero alla gente | che | fa domande. - Rosabella Rosamini, - gli fa allora. Questo |
Quell'estate al castello -
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- Rosabella Rosamini, - gli fa allora. Questo era un nome | che | avevamo inventato noi due per significare una signorina di |
Quell'estate al castello -
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piene di smorfie, il tipo gnegné, insomma. Era il primo | che | le fosse venuto in mente, ma purtroppo come nome vero non |
Quell'estate al castello -
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clic chiamo i carabinieri. Sembrava una cosa di quelle | che | si dicono ai bambini piccoli per spaventarli e difatti |
Quell'estate al castello -
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detto di voler andare? - A Parigi, a raggiungere mia madre | che | abita là. - Lo sai che ci vuole il passaporto, per andare |
Quell'estate al castello -
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- A Parigi, a raggiungere mia madre che abita là. - Lo sai | che | ci vuole il passaporto, per andare in Francia? - Ce l'ho. |
Quell'estate al castello -
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da aprirlo per conoscere il suo nome vero. Un'altra cosa | che | Ippolita non aveva pensato era che anche a X quel nome, |
Quell'estate al castello -
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nome vero. Un'altra cosa che Ippolita non aveva pensato era | che | anche a X quel nome, cioè quel cognome, che naturalmente |
Quell'estate al castello -
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pensato era che anche a X quel nome, cioè quel cognome, | che | naturalmente era lo stesso degli zii, doveva per forza |
Quell'estate al castello -
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apposta, li conoscevano di persona per via di un furto | che | c'era stato al castello l'anno prima. Dunque l'appuntato, |
Quell'estate al castello -
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se non fosse stato per non dare soddisfazione alla gente | che | stava a guardare, compreso l'impiegato coi baffi. Stava con |
Quell'estate al castello -
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compreso l'impiegato coi baffi. Stava con la testa piú alta | che | mai, per non rischiare che le colassero le lacrime. Quelle |
Quell'estate al castello -
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Stava con la testa piú alta che mai, per non rischiare | che | le colassero le lacrime. Quelle persone devono aver pensato |
Quell'estate al castello -
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le colassero le lacrime. Quelle persone devono aver pensato | che | era una gran superba, oppure una delinquente incallita. |
Quell'estate al castello -
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Li vidi entrare nell'auto. Un momento ancora, il tempo | che | Remigio chiudesse la portiera e tornasse al volante, e |
Quell'estate al castello -
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e tornasse al volante, e sarebbero partiti. Di botto sentii | che | mi tornava su un coraggio proprio eroico e mi infilai |
Quell'estate al castello -
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loro. - Vengo anch'io, - dissi, a muso duro. Era importante | che | la povera prigioniera, nel momento d'essere riacchiappata |
Quell'estate al castello -
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dai suoi aguzzini, avesse accanto almeno una persona | che | teneva dalla sua parte. Lo zio mi guardò un po' male. La |
Quell'estate al castello -
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sempre molto sottovoce. Capivo solo pissi pissi pissi, e sí | che | ero seduta di fronte, su una specie di sgabellino |
Quell'estate al castello -
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seduta di fronte, su una specie di sgabellino ripiegabile | che | si tirava giú quando serviva. (Non ce n'è piú di sgabellini |
Quell'estate al castello -
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la zia disse, un po' piú forte: - Ma perché? Non capisco | che | cosa avesse in mente, ecco: dato che ancora non sa, non |
Quell'estate al castello -
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Ma perché? Non capisco che cosa avesse in mente, ecco: dato | che | ancora non sa, non c'era ragione di... Non me lo spiegavo |
Quell'estate al castello -
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ragione di... Non me lo spiegavo tanto, questo discorso. | Che | cos'era che non sapeva ancora, Ippolita? Che cosa c'era, da |
Quell'estate al castello -
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Non me lo spiegavo tanto, questo discorso. Che cos'era | che | non sapeva ancora, Ippolita? Che cosa c'era, da sapere o |
Quell'estate al castello -
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discorso. Che cos'era che non sapeva ancora, Ippolita? | Che | cosa c'era, da sapere o non sapere? Mi uscí subito di |
Quell'estate al castello -
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colpo di accidente pensando a tutte le domande imbarazzanti | che | poteva farmi. La domanda venne. - Senti, cara. Ippolita ti |
Quell'estate al castello -
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- Senti, cara. Ippolita ti aveva forse detto qualcosa | che | potesse far pensare a... a questa scappata? Cielo aiutami. |
Quell'estate al castello -
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meno di cosí non potevo dire. Per fortuna la zia sembrò | che | se ne accontentasse, almeno per il momento. Strano ma vero: |
Quell'estate al castello -
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come fiocchi di panna montata, le foglie verdi lustre | che | brillavano al sole. Da piangere, a pensare come ci toccava |
Quell'estate al castello -
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male. Avrei voluto non arrivare mai. Mi ero figurata | che | al comando dei carabinieri dovesse esserci come una cella, |
Quell'estate al castello -
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c'era. Il maresciallo era un omone tagliato senza risparmio | che | batteva qualcosa a macchina pestando sui tasti con due |
Quell'estate al castello -
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incontro ai signori conti, io non c'entravo. Però vide | che | c'ero, infatti dopo i saluti domandò: - E questa ragazzina? |
Quell'estate al castello -
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nipote. - Ah, bene. Anche lui doveva aver afferrato al volo | che | era meglio che ci fossi, caso mai Ippolita facesse delle |
Quell'estate al castello -
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Anche lui doveva aver afferrato al volo che era meglio | che | ci fossi, caso mai Ippolita facesse delle difficoltà. Mi |
Quell'estate al castello -
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parlottando fra loro tre, di nuovo pissi pissi pissi, uffa | che | barba. Anche l'appuntato era in disparte impalato vicino a |
Quell'estate al castello -
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persino voglia di attaccare discorso, sarebbe stato giusto | che | ci facessimo compagnia tra noi due, dato che gli altri ci |
Quell'estate al castello -
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stato giusto che ci facessimo compagnia tra noi due, dato | che | gli altri ci mettevano al bando. Ma forse non avrebbe |
Quell'estate al castello -
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guarda il destino, entrò nell'ufficio un tizio scalmanato | che | aveva da denunciare qualcuno o qualcosa. Che cosa, o chi, |
Quell'estate al castello -
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scalmanato che aveva da denunciare qualcuno o qualcosa. | Che | cosa, o chi, non l'ho mai saputo di preciso, perché era una |
Quell'estate al castello -
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di Noè. Il maresciallo tornò a dirci di passare. Si capiva | che | voleva venire di là con noi, ma quel tale era un tremendo |
Quell'estate al castello -
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attaccabottoni e non lo mollava. Era inutile dirgli | che | i signori conti c'erano da prima: lui non rispettava nessun |
Quell'estate al castello -
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- Entrino, prego Li raggiungo subito. Io pensavo | che | certo, nel mentre che dava retta all'attaccabottoni, |
Quell'estate al castello -
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prego Li raggiungo subito. Io pensavo che certo, nel mentre | che | dava retta all'attaccabottoni, avrebbe mandato l'appuntato |
Quell'estate al castello -
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molto alto. Non c'era altro mobile, almeno nella metà | che | si vedeva. L'altra era nascosta dallo schienale della |
Quell'estate al castello -
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capisce.) Il conte andò a mettersi davanti a una finestra | che | c'era nella metà visibile. Mica che guardasse fuori; si |
Quell'estate al castello -
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davanti a una finestra che c'era nella metà visibile. Mica | che | guardasse fuori; si tirava solo i baffi, con aria seccata. |
Quell'estate al castello -
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seccata. Sua moglie si sedette in punta alla panca. L'aria | che | aveva lei, era di star pensando a tutte le persone poco |
Quell'estate al castello -
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poco fini, come dire delinquenti e parenti di delinquenti, | che | potevano essersi sedute in quel medesimo punto; e di averne |
Quell'estate al castello -
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un posto simile. Non me lo aspettavo proprio da Ippolita, | che | ci costringesse a questo. Una simile ingratitudine! |
Quell'estate al castello -
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ingratitudine! Ingratitudine, ah questa poi. Si aspettava | che | le fosse anche riconoscente, dopo i bei trattamenti che le |
Quell'estate al castello -
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che le fosse anche riconoscente, dopo i bei trattamenti | che | le aveva fatto? Era tanto grossa che scoppiai fuori quasi |
Quell'estate al castello -
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dopo i bei trattamenti che le aveva fatto? Era tanto grossa | che | scoppiai fuori quasi senza accorgermene: - Be', ma è colpa |
Quell'estate al castello -
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dall'alto in basso. Da congelarmi sul posto. E lei, idem: - | Che | cosa vuoi dire? spiegati. Congelata o no, ormai dovevo |
Quell'estate al castello -
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delle lettere, - dissi, sulla difensiva. - Naturale | che | Ippolita l'abbia presa male. - Lettere? - Pareva proprio |
Quell'estate al castello -
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Ippolita l'abbia presa male. - Lettere? - Pareva proprio | che | cascassero dalle nuvole. - Quelle di sua madre, no? - Ero |
Quell'estate al castello -
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sudata, ma zitta non stavo, nossignori. - È tanto ormai | che | non ne riceve. E sarebbe colpa nostra? - fece il conte. - |
Quell'estate al castello -
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- Piccola vipera! Fu la prima e l'ultima volta in vita mia | che | mi beccai questo titolo. Mica male, per una che aveva fin |
Quell'estate al castello -
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in vita mia che mi beccai questo titolo. Mica male, per una | che | aveva fin la stufa di passare sempre da brava ragazza |
Quell'estate al castello -
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da brava ragazza giudiziosa! Non si fermò qui. Continuava | che | era una bellezza. - Osi insinuare che saremmo capaci di |
Quell'estate al castello -
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fermò qui. Continuava che era una bellezza. - Osi insinuare | che | saremmo capaci di sottrarre delle lettere destinate a |
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a nostra nipote? di tenergliele nascoste, sapendo con | che | ansia le aspetta? Ma come ti è potuto venire in mente? Mai, |
Quell'estate al castello -
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convinzione. Di botto mi venne un pensiero terribile, cioè | che | probabilmente stava dicendo la pura verità. Suo marito |
Quell'estate al castello -
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- Ma allora, - balbettai, sentendomi verme, - le lettere | che | non arrivavano... Se non erano stati loro a farle sparire, |
Quell'estate al castello -
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stati loro a farle sparire, forse non era nemmeno vero | che | fossero degli aguzzini e Ippolita loro prigioniera. E |
Quell'estate al castello -
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degli aguzzini e Ippolita loro prigioniera. E allora | che | cosa venivo ad essere io, per averlo pensato? Risposta: un |
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a me, ieri, pregandomi di preparare Ippolita a... a quello | che | aveva da comunicarle - . (La busta crema. Era questo, |
Quell'estate al castello -
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da comunicarle - . (La busta crema. Era questo, allora, | che | c'era dentro.) - Ma la bambina è tanto chiusa, con noi... È |
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difficile trovare il modo giusto per parlarle... Pareva | che | le venisse da piangere. Capii in un lampo che, altro che |
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che le venisse da piangere. Capii in un lampo che, altro | che | aguzzina, era una pasta di donna, questa qui, anche se era |
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questa qui, anche se era un'aristocratica. Capii, cioè, | che | io e Ippolita non avevamo capito niente: era tutto più meno |
Quell'estate al castello -
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per un momento, ho persino pensato che... ho avuto paura | che | l'avesse saputo, chissà in che modo, e fosse scappata per |
Quell'estate al castello -
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che... ho avuto paura che l'avesse saputo, chissà in | che | modo, e fosse scappata per il dispiacere. Assurdo: perché |
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a questo punto, se non me lo diceva. - Ma si, è bene | che | anche tu lo sappia. Sei cosí una buona amica, per Ippolita. |
Quell'estate al castello -
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a crepare di curiosità. - Il fatto è, - concluse, - | che | a New York sua madre si è risposata. Rimasi un po' lí. Cosí |
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prima di decidersi a darla. Dipende dai casi, si sa. Certo | che | a me sarebbe dispiaciuto da matti, se la mia mamma da un |
Quell'estate al castello -
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se la mia mamma da un giorno all'altro avesse sposato uno | che | non fosse mio papà. Non riuscivo nemmeno a figurarmela, una |
Quell'estate al castello -
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nemmeno a figurarmela, una cosa simile. Ma avevo già visto | che | Ippolita in questo non ragionava proprio come me. - Forse |
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ottimista. - Per lei sua madre ha sempre ragione. Basta | che | possano tornare a stare insieme, poi... - Ma non capisci. È |
Quell'estate al castello -
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La testa sola, collo compreso. La faccia grigia, da tanto | che | era pallida. E quella faccia continuava a dire, sempre con |
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STALLATICO 1. Necessità di restituire al terreno quel | che | esso dà alle piante. 1. Smuovendo la terra, e nettandola |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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nutritive ch'esso contiene; cioè porta via le sostanze | che | esso ha dato alle piante per farle crescere, e |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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Per ciò il terreno, d'anno in anno, si impoverisce, fino a | che | non avrà più di che nutrire altri ricolti; esso perde la |
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d'anno in anno, si impoverisce, fino a che non avrà più di | che | nutrire altri ricolti; esso perde la sua fertilità, e |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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si vuota una cisterna, da cui sempre si prenda acqua, senza | che | ne venga dell'altra a rimpiazzare quella che si toglie. 2. |
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acqua, senza che ne venga dell'altra a rimpiazzare quella | che | si toglie. 2. Che cosa dunque bisogna fare, perchè il |
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ne venga dell'altra a rimpiazzare quella che si toglie. 2. | Che | cosa dunque bisogna fare, perchè il terreno conservi la sua |
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altrettante sostanze nutritive, quante ne diede alle piante | che | hai in esso coltivate. Se trasgredisci questo precetto, |
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prodotto? - Le raccolte annuali non lo impoveriscono? 2. | Che | cosa bisogna fare per mantenerlo fertile? |
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| Che | vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e il vento |
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ben educati, quando in mezzo alla via videro un piccino | che | piangeva. - Che hai, poverino? - chiesero i due fanciulli. |
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quando in mezzo alla via videro un piccino che piangeva. - | Che | hai, poverino? - chiesero i due fanciulli. - Il vento mi ha |
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il berretto, lo raccolse, e lo mise in testa al ragazzino | che | sorrise tutto contento. |
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| CHE | FAI? |
I miei amici di Villa Castelli -
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ama eziandio il suo prossimo, e fa ad esso il maggior bene | che | può, e sempre che può; Se ha il cuore buono, ed umile; Se |
La giovinetta campagnuola -
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prossimo, e fa ad esso il maggior bene che può, e sempre | che | può; Se ha il cuore buono, ed umile; Se dimentica quel che |
La giovinetta campagnuola -
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che può; Se ha il cuore buono, ed umile; Se dimentica quel | che | dà, e ricorda quel che riceve; Se gode del benessere |
La giovinetta campagnuola -
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buono, ed umile; Se dimentica quel che dà, e ricorda quel | che | riceve; Se gode del benessere altrui, come del proprio; Se |
La giovinetta campagnuola -
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condizione; Se lavora con lieto animo, e più per gli altri, | che | per sè; Se è modesta nei desiderî, calma nella prosperità, |
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calma nella prosperità, forte nella sventura. La giovinetta | che | possiede queste virtù diventerà una madre di famiglia |
La giovinetta campagnuola -
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FORMICHE? Giangia, Dina, Narcisa, Bianchina, erano sull'aia | che | avevano finito di ammucchiare il grano. Mettere insieme |
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ammucchiare il grano. Mettere insieme quattro bambine senza | che | si provino a far qualche gioco cosa impossibile. Giangia, |
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loro pugno sopra a quello di Giangia. Comincia il gioco: - | Che | ci sta qui dentro? - Le formiche. - Che mangiano? - La |
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il gioco: - Che ci sta qui dentro? - Le formiche. - | Che | mangiano? - La semola. - Che bevono? - L'acqua del mare. Le |
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qui dentro? - Le formiche. - Che mangiano? - La semola. - | Che | bevono? - L'acqua del mare. Le vogliamo scacciare? - |
I miei amici di Villa Castelli -
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- Sì!...- Ma non hanno fatto in tempo a dire «sì» | che | già si battono i pugni uno sull'altro, finchè nasce una |
I miei amici di Villa Castelli -
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sempre sani non si riesce di stare. Ricòrdati allora | che | «il male viene a libbre, e se ne va a oncie;» perciò se tu, |
La giovinetta campagnuola -
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tu, o altri cade ammalato, ricorra a quei due gran medici, | che | sono l'acqua e la dieta: e il più delle volte guarirà |
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di lui. Non fare come la più parte dei campagnuoli, | che | mandano solleciti pel veterinario, se una bestia si ammala; |
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del loro male, o di quello dei suoi, si curano tanto poco, | che | aspettano a mandare pel medico, quando è già tempo di |
La giovinetta campagnuola -
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Non dare ascolto a certe femmine sciocche, e superstiziose, | che | pretendono di saperne più del medico, e vantano specifici |
La giovinetta campagnuola -
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per guarire le malattie. Non prestar fede ai ciarlatani | che | sulle piazze, nei giorni di fiera, vendono boccette, |
La giovinetta campagnuola -
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unguenti, e cerotti per guarire ogni sorta di mali. Bada | che | essi sono cavadenti di mestiere, veri scrocconi, che girano |
La giovinetta campagnuola -
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Bada che essi sono cavadenti di mestiere, veri scrocconi, | che | girano il mondo in carrozza, e vivono da gran signori, alle |
La giovinetta campagnuola -
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da gran signori, alle spalle degli ignoranti, e dei babbei | che | s'affollano a comprarne gli specifici. |
La giovinetta campagnuola -
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sarà qualcosa di grave. - Nello stesso istante, Maria, | che | stava per salire lo scalino precedendo Leonia di qualche |
Otto giorni in una soffitta -
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sorda, si china e raccatta.... il calzerotto | che | aveva cominciato la settimana scorsa e che ha tanto |
Otto giorni in una soffitta -
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il calzerotto che aveva cominciato la settimana scorsa e | che | ha tanto cercato. Ma essa tiene in mano quel calzerotto |
Otto giorni in una soffitta -
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pazza. Leonia, spaventata, la guarda. - Ebbene, poveretta, | che | cos'altro vi capita ancora? - Maria si passa una mano sulla |
Otto giorni in una soffitta -
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- risponde la cuoca, la quale vuol far capire a Maria | che | quell'oggetto impressionante che tiene con tanto spavento è |
Otto giorni in una soffitta -
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vuol far capire a Maria che quell'oggetto impressionante | che | tiene con tanto spavento è invece inoffensivo. - Sì, - dice |
Otto giorni in una soffitta -
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divenuta pazza. - Via, via, - dice - non vi ricordate più | che | l'avete fatto voi. - Maria scuote la testa. - Lo so che |
Otto giorni in una soffitta -
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più che l'avete fatto voi. - Maria scuote la testa. - Lo so | che | divento vecchia, ma sono sicurissima che ho perduto questo |
Otto giorni in una soffitta -
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la testa. - Lo so che divento vecchia, ma sono sicurissima | che | ho perduto questo calzerotto, appena cominciato, otto |
Otto giorni in una soffitta -
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otto giorni fa. - Non sarà lo stesso, forse. - Non so | che | cosa sia.... ma quello che succede in questa casa è |
Otto giorni in una soffitta -
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sarà lo stesso, forse. - Non so che cosa sia.... ma quello | che | succede in questa casa è addirittura diabolico. Credete che |
Otto giorni in una soffitta -
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che succede in questa casa è addirittura diabolico. Credete | che | sia normale vedere il signor Alano ammalarsi a un tratto, |
Otto giorni in una soffitta -
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Alano ammalarsi a un tratto, chiedere lui stesso il medico | che | lo guarisce soltanto a guardarlo, e il signor Francesco che |
Otto giorni in una soffitta -
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che lo guarisce soltanto a guardarlo, e il signor Francesco | che | si fa una storta e guarisce con l'acqua fredda? - Ah, ma |
Otto giorni in una soffitta -
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Ma l'altra continua senza ascoltarla: - Il signor Fil | che | fa dei discorsi insensati, il signor Maurizio che stasera |
Otto giorni in una soffitta -
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Fil che fa dei discorsi insensati, il signor Maurizio | che | stasera si è sdoppiato, e ora il calzerotto.... Ah, è |
Otto giorni in una soffitta -
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si è sdoppiato, e ora il calzerotto.... Ah, è proprio tempo | che | la signora ritorni! Credo di diventar troppo vecchia.... - |
Otto giorni in una soffitta -
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nel discendere precipitosamente in giardino? Il fatto è | che | quel calzerotto miracoloso finisce di convincere Maria che |
Otto giorni in una soffitta -
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che quel calzerotto miracoloso finisce di convincere Maria | che | la casa è stregata e che lei stessa sta per rimbambire. |
Otto giorni in una soffitta -
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finisce di convincere Maria che la casa è stregata e | che | lei stessa sta per rimbambire. Leonia pensa semplicemente |
Otto giorni in una soffitta -
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lei stessa sta per rimbambire. Leonia pensa semplicemente | che | forse è stata al sole senza cappello. Da lei» ciò provoca |
Otto giorni in una soffitta -
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ARMI DEL CONTADINO Sotto i portici, | che | circondano l'aia, i contadini tengono di solito i loro |
I miei amici di Villa Castelli -
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battaglie. Ecco i badili lucidi, le vanghe e le zappe, | che | devono rompere le zolle indurite nell'inverno; ecco i bei |
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falciata; ecco le roncole, i falcetti, le falci messorie | che | i bambini devono ben guardarsi dal toccare e che gli uomini |
I miei amici di Villa Castelli -
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messorie che i bambini devono ben guardarsi dal toccare e | che | gli uomini arrotano con la cote e adoperano con gesto largo |
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Nei ripostigli attendono gli aratri e gli erpici, quelli | che | prepareranno il solco ove germoglieranno i semi; questi che |
I miei amici di Villa Castelli -
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che prepareranno il solco ove germoglieranno i semi; questi | che | strapperanno dal terreno le stoppie e le erbacce che |
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questi che strapperanno dal terreno le stoppie e le erbacce | che | impedirebbero alla pianta di crescere diritta e forte. In |
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una contentezza nel cuore? E quando hai fatto qualche cosa | che | è male, non senti dentro di te un rimprovero, un rimorso? |
La giovinetta campagnuola -
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senti dentro di te un rimprovero, un rimorso? Oh sì! Prima | che | i genitori, o la maestra, ti lodino, se ti regolasti bene, |
La giovinetta campagnuola -
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c'è dentro di te stessa chi ti avverte del bene, e del male | che | hai fatto. E chi è? - La coscienza? Ascolta, giovinetta, |
La giovinetta campagnuola -
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Ascolta, giovinetta, questa voce interna: essa viene da Dio | che | vede tutto, e sa tutto. Abbi sempre la coscienza per guida |
La giovinetta campagnuola -
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per guida delle tue azioni: essa ti fa conoscere ciò | che | è bene o male; ciò che è vizio, o virtù; ciò che è giusto, |
La giovinetta campagnuola -
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tue azioni: essa ti fa conoscere ciò che è bene o male; ciò | che | è vizio, o virtù; ciò che è giusto, od ingiusto. Essa ti |
La giovinetta campagnuola -
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ciò che è bene o male; ciò che è vizio, o virtù; ciò | che | è giusto, od ingiusto. Essa ti insegna a diventare una |
La giovinetta campagnuola -
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vento moderato fortifica le piante; fa su queste l'effetto | che | la ginnastica fa su te; ne rinvigorisce le fibre. Un vento |
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impetuosi: guarda come gli alberi son deformati. Sembra | che | tutti fuggano il vento. Ogni pianta allunga i rami dalla |
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taluni luoghi le spinge, sulle terre coltivate, in ammassi | che | si chiamano dune. Ma queste si possono arrestare, piantando |
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arrestare, piantando alla spiaggia alcune specie di pini, | che | attecchiscono nelle nude sabbie, e resistono al vento. 3. |
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assai all'agricoltore istruito. Egli non coltiva piante | che | ne potrebbero soffrire; sceglie quelle che vi resistono |
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coltiva piante che ne potrebbero soffrire; sceglie quelle | che | vi resistono senza danno. DOMANDE: 1. Che cosa porta con sè |
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sceglie quelle che vi resistono senza danno. DOMANDE: 1. | Che | cosa porta con sè il vento? - Il vento fa bene, o male alle |
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o male alle piante? - Quando giova? - Quando fa danno? 2. | Che | cosa fa il vento in riva al mare? - Che cosa sono le dune? |
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Quando fa danno? 2. Che cosa fa il vento in riva al mare? - | Che | cosa sono le dune? - Come si possono fermare le dune? 3. |
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si possono fermare le dune? 3. Giova conoscere il vento | che | domina in un dato luogo? - A che giova? |
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Giova conoscere il vento che domina in un dato luogo? - A | che | giova? |
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pollaio. Le galline, salvo | che | tu le allevi in gran numero, e con le debite cure, non |
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non dànno guari profitto. Se conti bene i guasti dell'orto | che | saccheggiano, e del letame che sparpagliano; se conti le |
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bene i guasti dell'orto che saccheggiano, e del letame | che | sparpagliano; se conti le spese di mantenimento |
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e delle vendemmie, in cui bisogna tenerle chiuse, vedrai | che | non c'è gran guadagno da fare. Tuttavia di galline, poche o |
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tante, ogni famiglia campagnuola ne ha. Dal pollaio cava di | che | provvedere certe spesuccie, anche non necessarie. Sembra |
La giovinetta campagnuola -
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provvedere certe spesuccie, anche non necessarie. Sembra | che | una chioccia coi pulcini, e alcune galline razzolanti per |
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con latte di calce, arioso, e pulito sempre così, | che | non vi si annidino insetti. Bada alla scelta delle galline. |
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come nelle ragazze. Ve n'ha di attaccabrighe, battagliere, | che | cantano da gallo, covano male, e fan poche uova: somigliano |
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alle ragazze permalose, testereccie, puntigliose, | che | non sanno vivere in pace con la gente. Ve n'ha di |
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sanno vivere in pace con la gente. Ve n'ha di vagabonde, | che | ti espongono a litigi coi vicini, perdono le uova qua e là; |
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e là; e somigliano alle ragazze disordinate e girellone, | che | lasciano la casa per andar dalle comari a perder tempo in |
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fa tu lo stesso con le cattive galline, e scegli le buone | che | non escono dal podere, e somigliano alle ragazze |
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podere, e somigliano alle ragazze giudiziose, e ordinate, | che | attendono ai lavori di casa. Le galline che fanno più uova |
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e ordinate, che attendono ai lavori di casa. Le galline | che | fanno più uova hanno d'ordinario piume rosse, o scure, |
La giovinetta campagnuola -
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grani perduti nella paglia e nel fieno, di vermi ed insetti | che | trovano razzolando nel letame, e nella terra smossa. |
La giovinetta campagnuola -
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di Federico quand'esso lo vuole con sè a casa sua. In | che | brutta cascina abita! Davanti alla sua casa c'è un cortile |
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abita! Davanti alla sua casa c'è un cortile sudicio, | che | sembra una pozzanghera; un portico, che sembra una stalla; |
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un cortile sudicio, che sembra una pozzanghera; un portico, | che | sembra una stalla; e accanto v'è una stalla, che sembra un |
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portico, che sembra una stalla; e accanto v'è una stalla, | che | sembra un letamaio. D'autunno, quando cade la nebbia, |
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bassa, è uno stanzone affumicato, con un vecchio camino | che | il più delle volte non tira. E di sopra? Ecco un altro |
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superficiali. Quindi il coltivatore può scegliere l'aratro | che | più conviene alla natura dei terreni, e dei lavori che vuol |
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che più conviene alla natura dei terreni, e dei lavori | che | vuol fare. Ma badi che un aratro, qualunque forma abbia, |
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natura dei terreni, e dei lavori che vuol fare. Ma badi | che | un aratro, qualunque forma abbia, deve essere semplice |
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essere semplice nella sua costruzione; saldo nelle parti | che | lo compongono; facile al tiro; e obbediente a chi lo guida. |
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CHICCO DI GRANO | Che | cosa diventerai, chicco di grano uscito dalla spiga |
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candida polvere dei tuoi compagni e diventare il buon pane | che | mai non si rifiuta o la pasta che farà più lieto il desco. |
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e diventare il buon pane che mai non si rifiuta o la pasta | che | farà più lieto il desco. Forse però non alla macina fredda |
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terra da cui sei uscito. Sarà l'autunno allora e le mani | che | ti spargeranno nel solco ti accompagneranno con una |
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vita: una nuova forza uscirà da te, un tenero stelo verde | che | troverà la sua strada verso la luce, luce d'inverno |
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pallida, luce di primavera tepida, luce ardente di estate | che | ti faranno crescere più alto, sempre più alto finchè |
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coltivazione delle terre. Esaminasti dapprima, gli organi | che | le compongono: la radice, il fusto, le gemme, le foglie, i |
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in cui la pianta si nutre da sè, per mezzo delle radici | che | succhiano nel terreno, e delle foglie che respirano, e |
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delle radici che succhiano nel terreno, e delle foglie | che | respirano, e traspirano nell'aria; 3° Della |
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dei sughi nell'ovario, per maturare il frutto, ed il seme | che | la deve riprodurre. Vedesti in seguito che, oltre il seme, |
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la margotta, il pollone, l'innesto, ecc. Infine osservasti | che | le piante compiono la loro vita in un tempo di varia |
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quali in due; ed altre in tempo assai lungo. E notasti | che | le piante coltivate richiedono cure diverse, secondo che |
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che le piante coltivate richiedono cure diverse, secondo | che | sono annuali, bienni, o vivaci. |
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studiare il terreno. 1. Chiamasi terreno coltivabile quello | che | è proprio alla coltivazione, ossia che lavorato |
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coltivabile quello che è proprio alla coltivazione, ossia | che | lavorato convenientemente dà prodotti utili all'uomo. |
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coltivabile non è ugualmente adatto alle varie piante | che | si coltivano. Se vedi crescere diverse piante in uno stesso |
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diverse piante in uno stesso terreno, non devi giudicare | che | vivano tutte alla stessa maniera. Credi tu che tutti i |
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giudicare che vivano tutte alla stessa maniera. Credi tu | che | tutti i pesci del mare, e tutti gli animali che vivono in |
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Credi tu che tutti i pesci del mare, e tutti gli animali | che | vivono in un bosco, si nutrano degli stessi cibi, sol |
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è buona, e il magazzino è ben fornito dei diversi cibi | che | occorrono alle diverse piante, queste vi crescon bene, e |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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conoscerne la natura, le qualità, i bisogni. Agricoltore | che | non conosce a fondo le sue terre, prima di metter mano |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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terre, prima di metter mano all'aratro, è come un falegname | che | maneggia la pialla, senza conoscere il legno che vuol |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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falegname che maneggia la pialla, senza conoscere il legno | che | vuol lavorare. Ma tu non vuoi essere un guasta mestieri; tu |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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metti per fondamento alla tua arte lo studio delle terre | che | hai da coltivare. DOMANDE: 1. Qual è il terreno |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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tutto guardati dal brutto vizio di metter bocca nelle cose | che | non ti spettano; di sentenziare sui fatti altrui; di ridire |
La giovinetta campagnuola -
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di sentenziare sui fatti altrui; di ridire tutto quello | che | vedi, o senti, e che può recar danno, o molestia altrui: ti |
La giovinetta campagnuola -
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fatti altrui; di ridire tutto quello che vedi, o senti, e | che | può recar danno, o molestia altrui: ti guadagneresti i nomi |
La giovinetta campagnuola -
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sa, meglio si sta. Compatisci gli altrui difetti, se vuoi | che | gli altri compatiscano i tuoi. Il tuo parlare sia sempre |
La giovinetta campagnuola -
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Se ti si confida un secreto importante, guàrdati bene | che | non ti esca di bocca. Non confidare ad amiche quello che |
La giovinetta campagnuola -
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che non ti esca di bocca. Non confidare ad amiche quello | che | non vuoi che si sappia. Vedi quello che accade, quando tu |
La giovinetta campagnuola -
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esca di bocca. Non confidare ad amiche quello che non vuoi | che | si sappia. Vedi quello che accade, quando tu fai una |
La giovinetta campagnuola -
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ad amiche quello che non vuoi che si sappia. Vedi quello | che | accade, quando tu fai una confidenza ad un'amica, a patto |
La giovinetta campagnuola -
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accade, quando tu fai una confidenza ad un'amica, a patto | che | non la dica a nessun'altra. Questa la ripete solamente a |
La giovinetta campagnuola -
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fidata, in amica fidata, il secreto gira, e gira tanto | che | arriva, e assai presto, alla persona cui tu intendevi di |
La giovinetta campagnuola -
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tu intendevi di non lasciarlo arrivare mai. Se dunque vuoi | che | un secreto non si divulghi, sappilo custodir bene. Ma |
La giovinetta campagnuola -
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non si divulghi, sappilo custodir bene. Ma ricòrdati | che | pel babbo, e per la mamma non ci hanno da essere secreti. |
La giovinetta campagnuola -
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| che | sui francobolli soliti non si vedevano tanto facilmente. Ma |
Quell'estate al castello -
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mani, dalla voglia di tuffarle là dentro. È una sensazione | che | bisogna averla provata, per sapere com'è. Rimescolavamo in |
Quell'estate al castello -
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figure vestite in maniere mai viste e profili di re | che | chissà mai in quale angolo del mondo regnavano o avevano |
Quell'estate al castello -
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del mondo regnavano o avevano regnato. Quei rettangolini | che | messi tutti insieme potevano valere un sacco di soldi. |
Quell'estate al castello -
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fosse stato per caso uno dei rarissimi, degli introvabili, | che | non c'è oro né diamanti da poterli pagare. Era una cosa |
Quell'estate al castello -
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- Ecco cos'era, il tesoro! Ecco cos'era! E io: - Pensare | che | era qui! La cosa piú straordinaria per me era di averlo |
Quell'estate al castello -
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il solletico dietro le costole diventò cosí forte | che | per sfogarlo mi misi a saltare e a gridare a squarciagola: |
Quell'estate al castello -
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anche Ippolita, buttando in aria le braccia e saltando cosí | che | le trecce volarono in linea orizzontale, mi sembra ancora |
Quell'estate al castello -
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forte i piedi per fare piú rumore. Ne facevamo tanto, | che | mamma e papà (mi son dimenticata di dire che era domenica, |
Quell'estate al castello -
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tanto, che mamma e papà (mi son dimenticata di dire | che | era domenica, cosí c'era anche lui) vennero su di gran |
Quell'estate al castello -
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indietro, gridava dalle scale: - Ma cosa c'è? Ma cos'è | che | c'è? Per stringere, dato che ormai siamo alla fine, |
Quell'estate al castello -
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scale: - Ma cosa c'è? Ma cos'è che c'è? Per stringere, dato | che | ormai siamo alla fine, ripeterò solo una cosa per uno, di |
Quell'estate al castello -
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siamo alla fine, ripeterò solo una cosa per uno, di quelle | che | dissero i grandi. Papà, quasi mortificato: che bisognava |
Quell'estate al castello -
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di quelle che dissero i grandi. Papà, quasi mortificato: | che | bisognava far valutare quei francobolli per sapere quanto |
Quell'estate al castello -
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a nessuno di darci un'occhiata? (Forse era mortificato | che | non fosse venuto in mente a lui.) Mamma, trionfante: che |
Quell'estate al castello -
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che non fosse venuto in mente a lui.) Mamma, trionfante: | che | era ben contenta di non dover piú pensare male di nessuno, |
Quell'estate al castello -
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adesso, se il tesoro c'era? Nonna, tranquillissima: certo | che | c'era. Il povero Pio lo aveva sempre detto. |
Quell'estate al castello -
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tra gli alberi fronzuti, la vetta del campanile: le campane | che | suonavano mezzogiorno pareva dessero il benvenuto ai due |
Sempronio e Sempronella -
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mezzogiorno pareva dessero il benvenuto ai due ospiti | che | si avvicinavano alla mèta. Ed essi, prima d'entrare in |
Sempronio e Sempronella -
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d'entrare in paese, sostarono qualche istante a una fontana | che | chiocchiolava lungo la via. La fontana non c'era quando |
Sempronio e Sempronella -
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lapide infissa dietro la fonte indicava il nome di colui | che | l'aveva donata al paese. Era uno del luogo che tornato |
Sempronio e Sempronella -
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di colui che l'aveva donata al paese. Era uno del luogo | che | tornato dall'America con una discreta fortuna, aveva |
Sempronio e Sempronella -
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almeno a distinguere con sicurezza i buoni, o mangerecci, | che | sono pochi, dai cattivi, o velenosi, i quali sono |
La giovinetta campagnuola -
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i quali sono moltissimi, e dai sospetti, ossia da quelli | che | or sì, or no fan male, secondo che hanno o poco, o tanto di |
La giovinetta campagnuola -
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ossia da quelli che or sì, or no fan male, secondo | che | hanno o poco, o tanto di veleno. La tua ignoranza nel |
La giovinetta campagnuola -
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manuale d'Igiene Popolare, del dott. DE PETRI, libro | che | merita una larga diffusione tra i contadini, pei quali fu |
La giovinetta campagnuola -
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pei quali fu scritto: «Rigetta, come sospetti, i funghi | che | hanno un odore d'erba, lattiginoso, fetido, ributtante, una |
La giovinetta campagnuola -
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da principio, poi prestamente acre, pungente, bruciante, | che | produce un senso di stringimento alla gola; la polpa |
La giovinetta campagnuola -
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alla gola; la polpa fibrosa, o molliccia, acquosa, | che | si scompone facilmente; che spezzata cambia colore, e |
La giovinetta campagnuola -
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fibrosa, o molliccia, acquosa, che si scompone facilmente; | che | spezzata cambia colore, e diviene azzurra. «Rigetta i |
La giovinetta campagnuola -
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cambia colore, e diviene azzurra. «Rigetta i funghi | che | crescono in luoghi ombrosi ed umidi, nelle caverne, nei |
La giovinetta campagnuola -
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«Rigetta i funghi troppo pesanti, duri, o spugnosi, | che | nascono sopra l'olivo, l'olmo, il fico, e in genere quelli |
La giovinetta campagnuola -
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nascono sopra l'olivo, l'olmo, il fico, e in genere quelli | che | hanno un forte rigonfiamento alla base del gambo. «Diffida |
La giovinetta campagnuola -
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vostra città, Dio mi fece incontrare con quel saggio uomo | che | doveva rinnovare la mia mente, vincere il dubbio del mio |
Angiola Maria -
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come mio salvatore, m' aveva letto in cuore; e, veduto | che | la mia deliberazione era più d' entusiasmo che di |
Angiola Maria -
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e, veduto che la mia deliberazione era più d' entusiasmo | che | di convincimento, non assentì. Ma, congedandomi con lagrime |
Angiola Maria -
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di consolazione, mi disse di lasciar fare al Signore, | che | avrebbe condotta a fine l'opera sua. » Intanto Eugenio, al |
Angiola Maria -
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Eugenio, al quale il racconto riusciva nuovo e strano (egli | che | non aveva mai pensato sul serio a' paternostri e a' credo |
Angiola Maria -
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a' paternostri e a' credo della sua nonna), diceva tra sè, | che | quel giovine aveva più del dottore che del lord, |
Angiola Maria -
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diceva tra sè, che quel giovine aveva più del dottore | che | del lord, sembrandogli l' avrebbe indovinata meglio, se |
Angiola Maria -
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mondo ai bei tempi del bordone e delle cocolle: del resto, | che | le belle Madonne dipinte sui quadri l'avessero convertito, |
Angiola Maria -
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sante color di rose e gigli, e quelle Maddalene penitenti | che | aveva veduto, gli avevan fatto frullare tutt'altri pensieri |
Angiola Maria -
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le mani tremanti cercando la mia, mi benedisse, esclamando | che | oramai moriva contento, perchè il Signore lasciava nella |
Angiola Maria -
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no, io non lo crederò mai; e tu, o Signore, non consenti | che | un padre maledica il figliuol suo!... Il vero è ch' io son |
Angiola Maria -
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suo!... Il vero è ch' io son fuggito come un colpevole; | che | ho abbandonato famiglia, amici, e patria: non avrei potuto |
Angiola Maria -
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mutai nome e cielo. Poi, qui speravo di trovare quel riposo | che | sempre fugge dinanzi a me, e qui mi richiamavano una |
Angiola Maria -
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e qui mi richiamavano una promessa, un affetto.... Ah! si, | che | almeno io la ritrovi quella virtuosa fanciulla! Essa non mi |
Angiola Maria -
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potente, sono il figliuolo diseredato, il povero esigliato | che | domanda conforto, che ha bisogno di vivere presso alcuno |
Angiola Maria -
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diseredato, il povero esigliato che domanda conforto, | che | ha bisogno di vivere presso alcuno che l'ami ancora. » Oh! |
Angiola Maria -
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domanda conforto, che ha bisogno di vivere presso alcuno | che | l'ami ancora. » Oh! » esclamò Eugenio, « vi dico, in |
Angiola Maria -
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ancora. » Oh! » esclamò Eugenio, « vi dico, in coscienza, | che | di certe cose non ne so uno straccio! Ma se, per la verità, |
Angiola Maria -
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la vostra storia, la crederei proprio, come mi dicessero | che | il Gran Turco s'è fatto eremita. Un giovine come voi, un |
Angiola Maria -
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questa fine.... Scusate, sapete; ma, a me, sono miracoli | che | poco m'entrano in testa: sebbene, a dirvela, tutto ciò |
Angiola Maria -
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e grave. « E vorrei veder adesso, » soggiungeva Eugenio, « | che | quella fortunata fanciulla volesse far la schizzinosa. È |
Angiola Maria -
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volesse far la schizzinosa. È impossibile! e scommetto | che | il suo nascondersi è furberia bell' e buona, per tirarvi |
Angiola Maria -
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scoteva il capo. « Ah! voi ridete, ridete come gli altri | che | mi tengono per uno stolto.... Ma voi non potete vedere |
Angiola Maria -
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tengono per uno stolto.... Ma voi non potete vedere quello | che | passa qui dentro, non sapete quel che si può perdere e |
Angiola Maria -
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potete vedere quello che passa qui dentro, non sapete quel | che | si può perdere e sperare! » A tali parole dette con fuoco, |
Angiola Maria -
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mentalmente: - Non c'è da dire: bisogna persuadersi | che | pizzichi del matto. - Ma poco di poi, quando Arnoldo gli |
Angiola Maria -
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del matto. - Ma poco di poi, quando Arnoldo gli confidò | che | al domani partiva per andare in cerca di Maria, al paesello |
Angiola Maria -
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sono sul crescere, mangiano con molto appetito. Un bue | che | lavora, mangia più di un altro che resti alla stalla. La |
La giovinetta campagnuola -
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molto appetito. Un bue che lavora, mangia più di un altro | che | resti alla stalla. La vacca che dà molto latte mangia più |
La giovinetta campagnuola -
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mangia più di un altro che resti alla stalla. La vacca | che | dà molto latte mangia più di quella che ne dà poco, o |
La giovinetta campagnuola -
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stalla. La vacca che dà molto latte mangia più di quella | che | ne dà poco, o nulla. Da ciò comprendi che l'aumento delle |
La giovinetta campagnuola -
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più di quella che ne dà poco, o nulla. Da ciò comprendi | che | l'aumento delle forze, il lavoro, il latte, dipendono dalla |
La giovinetta campagnuola -
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bene, se li vogliamo buoni, ed utili. Il proverbio dice | che | «la buona greppia fa la buona bestia». Impara dunque, o |
La giovinetta campagnuola -
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