Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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bene. La Maria la voleva sempre con sè a giocare. E  aveva  tanti giocattoli la Maria! L'Emilia vuole tanto bene alla
vuole tanto bene alla sua bambola! Invece Emilia non  aveva  che una bambola di stracci. Ma era contenta ugualmente,
era contenta ugualmente, perchè sapeva che la mamma sua non  aveva  danari per comprargliene una di porcellana come quella di
ride alle sue spalle. Sentite questa: Un giorno la poverina  aveva  riposto nella credenza un bel pezzo di formaggio. Ma ecco
vide entrare da una fessura un bel topolino che, si vede,  aveva  sentito il buon odore. Che cosa pensa la Mariannina? Chiude
Dopo poco tornò ad aprire per vedere se la bestia  aveva  fatto giustizia. Il gatto, difatti aveva ucciso il topo e
se la bestia aveva fatto giustizia. Il gatto, difatti  aveva  ucciso il topo e mangiato il formaggio.
birichino di Tonino  aveva  il brutto vizio di alzarsi ogni momento da tavola anche se
Tonino volle correre in cucina per vedere se il pasticciere  aveva  portato un certo dolce di cui aveva sentito parlare.
se il pasticciere aveva portato un certo dolce di cui  aveva  sentito parlare. Finalmente riuscì a sgusciare via, ma
s'avvide che proprio in quel momento la donna di servizio  aveva  messo in tavola il famoso dolce. La mamma lo tagliò e tutti
cuginette. Erano tutti morti nel terribile terremoto che  aveva  distrutto tante città, e paesi della nostra bella Italia!
Povera Ersilia! Ed era tanto buona, tanto studiosa! E  aveva  tanto bisogno anche lei di baci e di carezze! Era da poco
volta, in un paese lontano lontano, un povero contadino che  aveva  tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico, il secondo
e crescevano senza istruzione, perchè il loro babbo non  aveva  mai voluto che andassero a scuola. - Io non ci ho mai messo
- proponeva Bebè, la dormigliona. l Emilia, che subito  aveva  raggiunta l'amica. Il lettino di Bebè era di ferro, aveva
aveva raggiunta l'amica. Il lettino di Bebè era di ferro,  aveva  un bel materasso di lana, le lenzuola sempre di bucato, una
sera la luna fece uno scherzo a Sempronella. Il maestro le  aveva  detto: Va' in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
luce della luna. Il panno s'era agitalo quando Sempronella  aveva  aperto l'uscio e così la fanciulla aveva veduto un
quando Sempronella aveva aperto l'uscio e così la fanciulla  aveva  veduto un fantasma!
meravigliata. Giulio, quel birichino di Giulio, quel giorno  aveva  risposto molto bene alla signorina maestra. Si era
signorina maestra. Si era ricordato di tutto quanto questa  aveva  spiegato il giorno prima: «L'acqua è molto necessaria
in compagnia di un bellissimo garofano, Il giorno dopo esso  aveva  lo stesso profumo del garofano. A stare in buona compagnia
e la Maria non stavano piú nella pelle. Il babbo li  aveva  condotti proprio vicino alla porta d'uscita della stazione.
e bravi - concluse la mamma. E i ragazzi trovarono che  aveva  ragione.
Molte lo avevano già tutto sciupato. La Maria invece  aveva  imparato a leggere senza sciupare il suo. Pareva ancora
C'era una volta un bravo giovanotto; si chiamava Pinotto.  Aveva  vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni aveva
Aveva vent'anni, faceva l'intagliatore. Quindici anni  aveva  studiato, quindici anni aveva lavorato per imparare la
l'intagliatore. Quindici anni aveva studiato, quindici anni  aveva  lavorato per imparare la propria arte. E studia che studia,
pei suoi occhi, piangeva per la sua arte. Quindici anni  aveva  studiato, quindici anni aveva lavorato, per essere un
la sua arte. Quindici anni aveva studiato, quindici anni  aveva  lavorato, per essere un maestro nell'arte dell'intaglio!
luogo che tornato dall'America con una discreta fortuna,  aveva 
 aveva  sentito dire che gli uomini avevano imparato a volare. Egli
E volle provare, tanto più che quel burlone di Antonio gli  aveva  insegnato come doveva fare. Come è andato a finire il volo
era un bimbo sciocco e antipatico, perchè  aveva  sempre paura. Se gli dicevano di fare una data cosa,
quell'altro posto, di andare da una o dall' altra persona,  aveva  sempre pronto il solito ho paura. Paura di che? Non lo
d'accordo nel dividerle. Giulio ne voleva di più perchè le  aveva  bacchiate e Sèrafo perchè le aveva raccolte. Giulio
voleva di più perchè le aveva bacchiate e Sèrafo perchè le  aveva  raccolte. Giulio piagnucolava e diceva al compagno ch'egli
che passa il tranvai elettrico? - disse un signore.  Aveva  proprio corso il rischio di restare schiacciata! E tutto
 aveva  finalmente imparato che bisogna tener conto non solo della
più la stessa. Si vergognava, anzi, delle villanie che  aveva  commesse; ed era tanto grata alla buona e paziente Emilia.
ed. Milano. ADOLFO MAGRINI dip. Cavalli al lavoro  Aveva  imparato a chiedere «permesso», nel passare dinanzi alle
più che insudiciasse coi piedi la veste della compagna che  aveva  davanti. Ci teneva molto a non aver le dita sporche come
di sostegno. Lí accanto viveva un piccolo olmo che non  aveva  nulla da fare e pensò di offrirsi come sostegno alla
stato un giovane probo, un buon cittadino. La scuola gli  aveva  insegnato la via dell'operosità e del dovere; gli aveva
gli aveva insegnato la via dell'operosità e del dovere; gli  aveva  fatto intravvedere la patria grande e lontana, l'Italia
e produrre. Sempronella, nel suo cuore di donnina, non  aveva  altri proponimenti. La vita sarebbe stata diversa per lei,
rosso rosso come un peperone; e tutti capirono ch'egli  aveva  detto una grossa bugia. Così ormai nessuno gli crede più
di Giulio poverina, pianse tanto pel dispiacere che le  aveva  dato il suo bambino.
la sommerge miseramente. La barchetta è perduta! Non  aveva  nè remi nè vela: non aveva nè passeggero, nè capitano, nè
La barchetta è perduta! Non aveva nè remi nè vela: non  aveva  nè passeggero, nè capitano, nè pilota: era una qualunque
cui l'avevano fabbricata era scritta; una mano di fanciullo  aveva  vergato sulle linee tante parole, l'una dietro l'altra: e
di scuola. In fondo, il lapis azzurro del maestro ci  aveva  stampato un bel nove, perchè il componimento era bello, con
davanti alla lapide, si sentíva stringere il cuore e  aveva  voglia di piangere! Questa volta il pianto gli sarebbe
misero al solicchio a riposare. A un tratto la Cicala, che  aveva  una gran voglia di ridere, disse al Moscone: - Sóffiati il
l'eresia; pure colui ch' io venerava come mio salvatore, m'  aveva  letto in cuore; e, veduto che la mia deliberazione era più
al quale il racconto riusciva nuovo e strano (egli che non  aveva  mai pensato sul serio a' paternostri e a' credo della sua
a' credo della sua nonna), diceva tra sè, che quel giovine  aveva  più del dottore che del lord, sembrandogli l' avrebbe
color di rose e gigli, e quelle Maddalene penitenti che  aveva  veduto, gli avevan fatto frullare tutt'altri pensieri in
e andai a visitare il mio buon zio, il quale più nulla  aveva  saputo della mia sorte; quell' uomo venerando, giunto nell'
al racconto delle arcane vie per le quali la Provvidenza  aveva  condotto l'opera della mia salute; e levando in atto
la sua assenza, per averne egli pure contezza, Eugenio  aveva  promesso di far l'impossibile: e si lasciarono, buoni amici
ciò che vuoi e l'avrai. - Vorrei due belle corna. - Non  aveva  finito di chiedere, che le sentì spuntare e crescere. Il
senza neanche ringraziare, fuggì tutto contento. Ma non  aveva  fatto venti passi, che trovò una vecchia pecora la quale
venti passi, che trovò una vecchia pecora la quale non  aveva  fiato per camminare. Appena il Coniglio la vide, scappò di
spaurito col cuore che gli batteva forte forte perchè  aveva  trovato per strada un gatto e voleva addosso un becco per
Un giorno trovò in cucina un gran pezzo di burro. Fifì  aveva  già fatto colazione, ma volle ugualmente assaggiare il
opposizione, ci sarebbe andatodi buona voglia. Ma il padre  aveva  detto anche a lui: «Io non voglio che tu perda tempo a
la Luisa  aveva  una bambola. Gliel'aveva regalata una signora che abitava
sentita avrebbe riso certo, perchè, se la fanciulla  aveva  imparato a mente tutte le buone regole di creanza, pure
la casuccia, e saliva il monte Calvario, lentamente, come  aveva  fatto Gesù sotto il peso della croce. Intanto scendevano
il brillante Fanfulla d'allora, scrisse che l'autrice  aveva  nella sua giberna di piccola recluta, il bastone di
chi si nascondesse sotto lo pseudonimo di donna Conny, le  aveva  scritto una deliziosa letterina, che voi vedete qui di
ditino era rimasto chiuso nella trappola! E così la mamma  aveva  scoperto il topolino
ciò che al solito si vede, benchè agente dell'altrui, non  aveva  saputo avanzare nulla per sè. E per ciò quando, morto il
contento di potersi ritirare in quell'umile casetta che lo  aveva  veduto nascere, e dalla quale gli era dato almanco scorgere
in quel fidato ricovero, in faccia ai monti e al cielo che  aveva  amato sempre come cosa sua. I suoi settant' anni erano
la doveva al conte Francesco, il quale alcuni anni prima  aveva  fondato apposta un piccolo beneficio per il giovine abate.
era così graziosa e bellina fin da' suoi primi anni,  aveva  il volto cosi ritondetto e color di rosa, e i capegli tra
baci e le carezze di tutti. La sua voce ancor fanciullesca  aveva  già quell'insinuante dolcezza ch'è segno di un'anima
svaniti i bei sogni di mamma Caterina: il compare Andrea  aveva  avuto ragione. Angiola Maria non abbandonò più la casa
stata; perchè quell'impronta virtuosa che il suo cuore  aveva  ricevuto, non poteva cancellarsi più. Pareva che la
stessa che Maria, quell' anima pura, fosse colpevole, come  aveva  sospettato il padre suo, e Vittorina non sognò neppure la
In quella medesima sera, suo padre gli fece dire che  aveva  necessità di parlargli; egli non indugiò a presentarsi a
da altri, e racquistare almeno in parte ciò che prima  aveva  perduto. Arnoldo rimase confuso, annientato quasi dalle
ritorno alla loro contea. L'accorto sguardo del lord  aveva  indovinata la via per arrivare al cuor generoso del figlio;
cuor generoso del figlio; la sua fina politica famigliare  aveva  trionfato. Il giovino però sentiva il peso di codesto
la difficile situazione in cui era a quel saggio uomo che  aveva  avuto tanto potere su la sua vita, e ch' egli venerava come
arricchito di fresco e non ancora ritirato dagli affari, l'  aveva  acquistato e fatto restaurar tutto alle foggie del gusto
mise giù il pensiero di farla sloggiare con le buone, come  aveva  stimato facile, nella fiducia che la vecchia sarebbe presto
dunque il vicecurato la sua afflitta sorella. Essa li  aveva  tante volte portati su le sue braccia l' uno e l' altra in
dell' uomo ch' egli credeva suo seduttore; giacché  aveva  mente di fermarsi ancora per qualche giorno a Milano, e di
nuova solitudine. Ignara di quanto fosse avvenuto, dopo che  aveva  abbandonato la casa de' Leslie, di quel che potesse fare
segreto, ripeteva ancora il nome di colui che per il primo  aveva  occupato il suo cuore, sentendo ch' essa non avrebbe più
essa non avrebbe più potuto voler bene a nessuno, come n'  aveva  voluto a lui. Ella non usciva mai, e stava sempre in
di trovare più su la terra, e dietro a' quali ' animo suo  aveva  ben sovente sospirato nelle solitudini della campagna, in
che egli si rallegrava con sè medesimo, chè da gran tempo  aveva  rinunciato all' allegrezza: nè alcun funesto presentimento
la prima cosa che  aveva  detto a Ippolita l'impiegato della biglietteria, quello coi
conoscere il suo nome vero. Un'altra cosa che Ippolita non  aveva  pensato era che anche a X quel nome, cioè quel cognome, che
anche lei, inappuntabile con cappellino e borsetta, perché  aveva  deciso di accompagnarlo. Io ciondolavo lí nei dintorni,
smilzo per metterci dei fiori. Remigio però oggi non li  aveva  messi, non aveva avuto il tempo di pensarci.) A un certo
dei fiori. Remigio però oggi non li aveva messi, non  aveva  avuto il tempo di pensarci.) A un certo punto la zia disse,
poteva farmi. La domanda venne. - Senti, cara. Ippolita ti  aveva  forse detto qualcosa che potesse far pensare a... a questa
accontentasse, almeno per il momento. Strano ma vero: non  aveva  l'aria di sospettare di me. Nessuno disse piú niente.
il destino, entrò nell'ufficio un tizio scalmanato che  aveva  da denunciare qualcuno o qualcosa. Che cosa, o chi, non
Questa è giustizia! Anzi diceva giustissia, con due esse.  Aveva  la bava alla bocca, non c'era verso di calmarlo né di
Sua moglie si sedette in punta alla panca. L'aria che  aveva  lei, era di star pensando a tutte le persone poco fini,
le fosse anche riconoscente, dopo i bei trattamenti che le  aveva  fatto? Era tanto grossa che scoppiai fuori quasi senza
Poi strinse le mani sul manico della borsetta - forse  aveva  voglia di tirarmela in testa - e disse queste precise
mia che mi beccai questo titolo. Mica male, per una che  aveva  fin la stufa di passare sempre da brava ragazza giudiziosa!
ultimamente non gliene ha scritte. Poi lei, a ruota: -  Aveva  delle difficoltà a farlo. Ha scritto a me, ieri, pregandomi
ieri, pregandomi di preparare Ippolita a... a quello che  aveva  da comunicarle - . (La busta crema. Era questo, allora, che
insieme, ancora più del solito -. Mi ricordai di come  aveva  cercato di separarci per la passeggiata e non c'era
e da un pezzo di stoffa regalatale dalla zia. Ella  aveva  una grazietta di piccola mamma proprio da innamorare.
bestia! Mario avrebbe voluto levarglielo, ma s'accorse che  aveva  una certa paura.... Tentò, ma il cane corse via con la
Chi soffriva era il più piccolo. Desiderio. Egli  aveva  una gran voglia di studiare, di leggere libri: la vista dei
dalla grotta non avevamo fatto caso che la gran luce che ci  aveva  abbagliato era riflessa da un nuvolone di quelli
da bel tempo e col brutto non funzionava. Ippolita poi  aveva  il nervoso, per questo aveva detto quella frase dell'anima
non funzionava. Ippolita poi aveva il nervoso, per questo  aveva  detto quella frase dell'anima rotta. Non era ancora
Bisognava capirla. Dalla sua mamma in tutti quei giorni non  aveva  piú ricevuto niente. Cioè, mi sbaglio, era arrivata una
solo baci, scriverò. Su quelle due parole Ippolita ci  aveva  studiato un'ora. - Da New York? - Lei diceva New,
in questa aspettativa. Le lettere del papà invece non  aveva  da aspettarle perché arrivavano regolarmente, una alla
non dico mica che non le facessero piacere. È che, sotto,  aveva  la spina di quelle altre lettere che non arrivavano. Io,
tu, ecco. Da questo discorso si potrebbe già capire che  aveva  dei sospetti, per ora non dico quali perché non ero ancora
fresche di settimana e le curiosità da leggere. Il conte  aveva  voluto lasciarmela; era cosí gentile che mi dispiaceva
mia mamma per esempio non era granché tipo da lettere e poi  aveva  poco tempo, però in compenso abbondava in cartoline,
Il suo occhio vago era tutt'altro che vago, adesso, anzi  aveva  un lampo come d'acciaio. Puro acciaio inossidabile. Sbottò,
la parte della Giuda con una persona che a me in fondo non  aveva  mai fatto niente di male, anzi al contrario? Com'è
scale e io scattai su come una molla, giuro che mai nessuno  aveva  alzato tanto velocemente il sedere da quel sofà. -
guardandomi male come se me lo fossi inventato io che prima  aveva  intenzione di farlo. Ah ecco. Lo dicevo bene, io, che non
sul nudo terreno, co' fidi loro moschetti a lato;  aveva  durato molte notti sotto il tetto d' un casolare svizzero,
s'era adagiato nella barca del gondoliere veneziano, e  aveva  vogato nel navicello del pescatore di Napoli. Allora, aveva
aveva vogato nel navicello del pescatore di Napoli. Allora,  aveva  sentita più fortemente nel cuore la voce misteriosa della
umani sacrifizii: allora, meditando a sè stesso, egli  aveva  conosciuto che ben poca cosa diventano, in faccia d'una
ma in superbo atto, il ribelle figliuolo. Lord Leslie  aveva  impegnata la sua parola a' genitori della fanciulla: quello
collera del vecchio sdegnato. « Io sono figlio vostro »  aveva  detto Arnoldo supplichevole « e voglio starmi con voi! se
fu contenta della bravura di Enzo. Ma il piccolo Tonino non  aveva  capito l'ultimo perchè.
inclinato al bene ed alla virtù. Si racconta che quando  aveva  dodici anni, passeggiava un giorno per una campagna di
dell'olio di ricino. Giulio, avuti in regalo quattro soldi,  aveva  comprato sùbito due soldi di pere e due soldi di ciliege e
Alla volontà del babbo Rustico  aveva  fatto un viso di festa: egli non desiderava di imparare a
stamattina, perché voleva dormire fino a tardi - . Infatti  aveva  detto esattamente cosí, uso lezioncina imparata a memoria,
ricascata col non so. Invece lo sapevo benissimo che non  aveva  un fico secco di niente, ma questo non potevo mica dirlo,
paletto né girí di chiave. Ora, lui la sera prima i giri li  aveva  dati e cosí pure aveva messo il paletto, come faceva
Ora, lui la sera prima i giri li aveva dati e cosí pure  aveva  messo il paletto, come faceva sempre. Ecco dove stava il
Tra molti rigiri, si finí per capire che finora non  aveva  preso molto sul serio il fatto della porta. Secondo la sua
per metter fuori quelle tali bottiglie che Ippolita  aveva  visto nello scappare, pronte per quando doveva passare
l'uomo a ritirarle. Lei, la cuoca, giurava che invece le  aveva  già messe fuori la sera prima e anzi aveva il coraggio di
che invece le aveva già messe fuori la sera prima e anzi  aveva  il coraggio di insinuare che fosse stato lui a dimenticarsi
Se la prese con la Vittorina, che poveretta non  aveva  colpa di niente. La mandò via domandandole cosa avesse da
pigliamo uno scossone! I nervi a fior di pelle ormai non li  aveva  mica solo la signora contessa. Andò a rispondere Remigio,
eroici per riprendere la sua aria di cameriere stilé. Però  aveva  gli occhi sgranati peggio della sua fidanzata, quando
volta, in una bella casetta calda calda, ove ciascuno  aveva  una cameretta per sè. Uno diceva - Pollice, come stai ? - -