altro giorno. Intanto dal focolare viene un odorino buono | che | mette appetito ed egli già pensa con gioia alla saporita |
I miei amici di Villa Castelli -
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appetito ed egli già pensa con gioia alla saporita minestra | che | l'aspetta e che'egli mangerà vicino alla mamma, alla nonna, |
I miei amici di Villa Castelli -
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Alano, impazientito. - Certo non è facile, ma dal momento | che | non troviamo niente.... Si esce dopo tutti insieme, |
Otto giorni in una soffitta -
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nostri libri, vogliamo condurre con noi il primo ragazzo | che | troveremo per la strada.... - E se, prima di Nicoletta, |
Otto giorni in una soffitta -
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del fornaio è idiota, e Bugubù è un piccolo mendicante | che | chiede l'elemosina con questa cantilena: - Bu.... gu.... |
Otto giorni in una soffitta -
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e saremo costretti a lasciare Nicoletta. - E Maria, | che | potrebbe aver visto Nicoletta in casa della mamma Dufiet, |
Otto giorni in una soffitta -
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mai più far ritornare Nicoletta nella soffitta, ammettendo | che | avessimo potuto farla uscire senza incontrare Maria o |
Otto giorni in una soffitta -
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volge verso i suoi fratelli. Alano insiste nel suo piano, | che | trova eccellente. - Chi ti dice che Maria acconsentirebbe a |
Otto giorni in una soffitta -
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insiste nel suo piano, che trova eccellente. - Chi ti dice | che | Maria acconsentirebbe a portare con noi un ragazzo trovato |
Otto giorni in una soffitta -
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per andare a pregare il buon Dio, - dice essa. - | Che | cosa succede? - È Alano che.... che ha letto una storia, - |
Otto giorni in una soffitta -
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Dio, - dice essa. - Che cosa succede? - È Alano che.... | che | ha letto una storia, - spiega Maurizio - e vuole che |
Otto giorni in una soffitta -
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che ha letto una storia, - spiega Maurizio - e vuole | che | facciamo come nella storia. - Quale storia, signor Alano? - |
Otto giorni in una soffitta -
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Alano? - - Una bellissima storia, Maria. Alcuni bambini | che | vanno a fare una passeggiata e una colazione all'aperto |
Otto giorni in una soffitta -
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essendo molto felici, di condurre con loro il primo ragazzo | che | incontrerebbero perchè anche lui possa esser contento. E |
Otto giorni in una soffitta -
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non se ne va solo solo per la strada. Non vi troveremo | che | uno sbarazzino, forse sudicio e sgarbato.... Oppure - (e |
Otto giorni in una soffitta -
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Oppure - (e Maria ride a quest' idea) - volete vedere | che | sarebbe una bambina? No, no, signor Alano, queste sono |
Otto giorni in una soffitta -
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da briganti. Quella gente scrive nei libri non sapendo | che | cosa inventare per far confondere il cervello. - E, con |
Otto giorni in una soffitta -
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questa immagine ardita, Maria conduce in chiesa i ragazzi, | che | dimenticano per un momento la loro grave preoccupazione. |
Otto giorni in una soffitta -
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la vostra mamma? - domanda la signora Bord. - Ci scrive | che | vuol ritornare presto, signora, - dice Francesco - che si |
Otto giorni in una soffitta -
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che vuol ritornare presto, signora, - dice Francesco - | che | si annoia, e che sta molto meglio. - Non dice quando |
Otto giorni in una soffitta -
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presto, signora, - dice Francesco - che si annoia, e | che | sta molto meglio. - Non dice quando ritorna? - No, signora, |
Otto giorni in una soffitta -
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di consolare suo figlio: Maria prende la parola. - Io credo | che | la signora non ritorni giovedì; le scrissi ieri, e sa che |
Otto giorni in una soffitta -
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che la signora non ritorni giovedì; le scrissi ieri, e sa | che | andiamo al bosco proprio giovedì. E poi credo che il suo |
Otto giorni in una soffitta -
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e sa che andiamo al bosco proprio giovedì. E poi credo | che | il suo medico di laggiù non la lasci partire così presto. - |
Otto giorni in una soffitta -
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loro istitutrice, poi i piccoli Dumont, e tutti i bambini | che | giovedì devono andare al bosco delle Fate. E allora si |
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si parla soltanto della passeggiata e delle belle partite | che | si faranno in quel giorno. I tre babbi hanno quasi |
Otto giorni in una soffitta -
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Leonia vanno al vespro, poi Leonia ritorna a casa, e Maria, | che | ha preparato la merenda prima di andarsene, non ritorna che |
Otto giorni in una soffitta -
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che ha preparato la merenda prima di andarsene, non ritorna | che | dopo le sei. I ragazzi hanno il tempo di divertirsi, di |
Otto giorni in una soffitta -
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crede di aver sognato quando trova Francesco nello «studio» | che | dipinge, e Alano e Maurizio che posano. Essa non si accorge |
Otto giorni in una soffitta -
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Francesco nello «studio» che dipinge, e Alano e Maurizio | che | posano. Essa non si accorge come la mano di Francesco |
Otto giorni in una soffitta -
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rosso; e non vede neppure, dietro le imposte della finestra | che | si muove, la fanciulletta, il cui cuore batte |
Otto giorni in una soffitta -
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per quei tre ragazzì «buonì come bambine ». - Ah, | che | paura ho avuto! - esclama Nicoletta uscendo di dietro all' |
Otto giorni in una soffitta -
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- Anch' io, - confessa Maurizio. - Non avrei mai immaginato | che | si sentisse il rumore di giù, - dice Francesco. - Perchè |
Otto giorni in una soffitta -
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tanto gusto nel vedere Maurizio e Alano sempre perdenti, | che | i ragazzi non si sono mai divertiti tanto col loro steeple. |
Otto giorni in una soffitta -
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i loro conciliaboli. - Ecco, - spiega - non è necessario | che | stiamo a casa tutti e tre. Basterà che resti uno di noi.... |
Otto giorni in una soffitta -
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- non è necessario che stiamo a casa tutti e tre. Basterà | che | resti uno di noi.... e propongo che quello faccia tante |
Otto giorni in una soffitta -
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tutti e tre. Basterà che resti uno di noi.... e propongo | che | quello faccia tante monellerie da qui a giovedì, che Maria |
Otto giorni in una soffitta -
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che quello faccia tante monellerie da qui a giovedì, | che | Maria sia obbligata a punirlo privandolo della passeggiata. |
Otto giorni in una soffitta -
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- I due fratelli sono convinti, una volta di più, | che | il loro fratello maggiore è proprio un «tipo geniale», come |
Otto giorni in una soffitta -
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A questo punto la situazione si complica sempre Maurizio | che | ha l'abitudine di fare più monellerie degli altri, ma è |
Otto giorni in una soffitta -
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di Maria, e i due più grandi lo sanno. Perchè c' è il caso | che | Maria gli perdoni tutto per non privarlo del divertimento. |
Otto giorni in una soffitta -
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- domanda Francesco, serio. - Proprio, - risponde Maurizio, | che | sdegna l' ironia. - Vuoi che tiriamo a sorte per vedere chi |
Otto giorni in una soffitta -
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Proprio, - risponde Maurizio, che sdegna l' ironia. - Vuoi | che | tiriamo a sorte per vedere chi dovrà farsi punire? |
Otto giorni in una soffitta -
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BRAVO CONTADINO Furio Crescino era un bravo contadino | che | viveva in tempi lontani, quando Roma comandava in quasi |
I miei amici di Villa Castelli -
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sapeva far fruttare assai bene i pochi campicelli | che | aveva, tanto che gli rendevano assai più che quelli dei |
I miei amici di Villa Castelli -
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far fruttare assai bene i pochi campicelli che aveva, tanto | che | gli rendevano assai più che quelli dei vicini i quali purè |
I miei amici di Villa Castelli -
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campicelli che aveva, tanto che gli rendevano assai più | che | quelli dei vicini i quali purè erano il doppio di |
I miei amici di Villa Castelli -
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perciò nei vicini tanta invidia contro il povero Furio | che | finirono per accusarlo di stregoneria. Crescino comparve |
I miei amici di Villa Castelli -
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- II bravo lavoratore fu assolto e ammirato da tutti quelli | che | erano accorsi al dibattito e i suoi accusatori rimasero |
I miei amici di Villa Castelli -
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di Natale siamo obbligati di aver a pranzo delle persone | che | non posso soffrire? Miss Jane sollevò il viso dalla sua |
Donnina forte -
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dalla sua piccola Bibbia e sorrise con compiacenza. Capii | che | non aveva capito, e mi avvicinai alla finestra. Com' erano |
Donnina forte -
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stessa esclamazione, ho pensato: - Se lo dice lei, é segno | che | è un ridicolo pregiudizio aristocratico. - Ed io allora fui |
Donnina forte -
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in piazza e divento senz'altro una pétroleuse! È la zia | che | me lo ha detto. - Ma già, con l' educazione che ha ricevuta |
Donnina forte -
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È la zia che me lo ha detto. - Ma già, con l' educazione | che | ha ricevuta non poteva riuscire diversamente. Immaginatevi! |
Donnina forte -
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non poteva riuscire diversamente. Immaginatevi! - è mia zia | che | parla così - il suo babbo, perché era sopraintendente |
Donnina forte -
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Ma non sapete cosa c' è nelle scuole pubbliche? Nientemeno | che | le figlie dei macellai, dei fornai, dei fruttaioli!... |
Donnina forte -
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chiuder gli occhi per figurarsela bene questa ragazza, | che | ha già nel sangue qualcosa di borghese.... - mia madre non |
Donnina forte -
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qualcosa di borghese.... - mia madre non era nobile - e | che | é cresciuta nello studio di suo padre, un umanitario per la |
Donnina forte -
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figurarsela, dico, là in mezzo a tutta quella ragazzaglia | che | parla un dialetto sguaiato, a ricevere la stessa educazione |
Donnina forte -
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destinate a star in bottega tutta la vita! - È vero | che | la Conny dopo é andata alla Scuola superiore, che è |
Donnina forte -
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- È vero che la Conny dopo é andata alla Scuola superiore, | che | è pubblica anche quella, ma via, se non vanta molte |
Donnina forte -
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vanta molte titolate é però un pochino più ammodo: é vero | che | dopo ha avuto per due anni la istitutrice tedesca, ed ora |
Donnina forte -
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tedesca, ed ora ha quella inglese e non frequenta | che | la nostra società; ma pure, cosa volete! È sempre la zia |
Donnina forte -
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la nostra società; ma pure, cosa volete! È sempre la zia | che | parla. C' è rimasto in lei quell'aria turbolenta, inquieta, |
Donnina forte -
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dice convenienze per etichette. - Ma volete sentirne una | che | le sorpassa tutte?!... Nientemeno che la Conny saluta nella |
Donnina forte -
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volete sentirne una che le sorpassa tutte?!... Nientemeno | che | la Conny saluta nella strada tutte queste sue compagne |
Donnina forte -
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tutte queste sue compagne della Scuola comunale! ragazze | che | vanno in giro sole, naturalmente: senza cappello, e con |
Donnina forte -
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e con panieri o bambini sulle braccia. E.... volete proprio | che | ve le dica tutte?... Vedete! divento di fuoco soltanto a |
Donnina forte -
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Conny viene con me da Martinelli a comprare.... non so più | che | cosa: ah! quei guanti di lana d'Antipode che ho pagato nove |
Donnina forte -
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non so più che cosa: ah! quei guanti di lana d'Antipode | che | ho pagato nove lire. - La zia voleva forse dire Antilope: |
Donnina forte -
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chi era!... Una sartina! Non dico altro: donna Conny***, | che | esce con sua zia, e che è salutata a quel modo, in mezzo a |
Donnina forte -
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Non dico altro: donna Conny***, che esce con sua zia, e | che | è salutata a quel modo, in mezzo a tutti, e, c'era anche la |
Donnina forte -
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anche la duchessa***, salutata, dico, da una grisette! | Che | cosa ve ne pare?! - Se io, donna Conny***, dicessi che quel |
Donnina forte -
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Che cosa ve ne pare?! - Se io, donna Conny***, dicessi | che | quel saluto m' ha fatto piacere, direi una bugia: credo d' |
Donnina forte -
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di averle risposto: ma quello scoppio di furore di mia zia, | che | si credette in dovere di spiegare la cosa a modo suo a |
Donnina forte -
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tutta quella storia. Ah! a proposito del mio vis-à-vis, | che | la zia trova indegno del palazzo di suo fratello don |
Donnina forte -
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don Emanuele*** commendatore e deputato al Parlamento. | Che | sia una brutta casaccia, non c' é che dire: ha una certa |
Donnina forte -
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al Parlamento. Che sia una brutta casaccia, non c' é | che | dire: ha una certa porticina che conduce in un corridoio |
Donnina forte -
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brutta casaccia, non c' é che dire: ha una certa porticina | che | conduce in un corridoio buio, stretto, umido, che non si sa |
Donnina forte -
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porticina che conduce in un corridoio buio, stretto, umido, | che | non si sa dove si vada a finire; quest' anno poi ci hanno |
Donnina forte -
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li accanto una piccola bottega di fruttaiola. M' immagino | che | l' estate metterà le ceste fuori; per ora è chiusa da un |
Donnina forte -
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volta: ma no, io conosco quella donna, e mi par di sapere | che | voce ha. È strano! che sia anche quella una compagna di |
Donnina forte -
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quella donna, e mi par di sapere che voce ha. È strano! | che | sia anche quella una compagna di scuola?... Ma è maritata |
Donnina forte -
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a diciotto: certo certo. To', non ci avevo mai pensato | che | a quest'ora potrei essere mamma anch' io. Che idea |
Donnina forte -
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mai pensato che a quest'ora potrei essere mamma anch' io. | Che | idea originale! non so perché non mi faccia ridere. - Miss |
Donnina forte -
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azzurri con quella solita aria sbigottita e rispettosa | che | non mi piace e finisce col turbare anche me. Ella m' |
Donnina forte -
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e attenta quando le dico del senso di raccoglimento | che | desta in me una semplice nuda chiesa evangelica nella quale |
Donnina forte -
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chiesa evangelica nella quale entra il profumo delle rose | che | fioriscono nel piccolo giardino che la circonda, come |
Donnina forte -
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il profumo delle rose che fioriscono nel piccolo giardino | che | la circonda, come quando le dico che ho uno stivaletto |
Donnina forte -
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nel piccolo giardino che la circonda, come quando le dico | che | ho uno stivaletto troppo stretto. È soggezione ch' ella |
Donnina forte -
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- mi rispose arrossendo, e tornò alla sua Bibbia. | Che | cosa volevo dire a miss Jane? non lo so più, forse quello |
Donnina forte -
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cosa volevo dire a miss Jane? non lo so più, forse quello | che | pensavo della fruttaiola. lo ho bisogno di comunicare le |
Donnina forte -
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idee; a volte, quando ne ho tante tante nella testa, mi par | che | mi pesino e me la facciano scoppiare. Credo sia per questo, |
Donnina forte -
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mi pesino e me la facciano scoppiare. Credo sia per questo, | che | non avendo la mamma nè una sorella a cui confidarle, io |
Donnina forte -
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tutta una storia interessante, commovente o umoristica, | che | poi mi vien la voglia di scrivere. E scrivo: avrei anche |
Donnina forte -
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ancora riuscita. Lo vorrei: prima di tutto perché quello | che | scrivo non mi sembra orribile, e ha uno scopo morale, |
Donnina forte -
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l'aspetto artistico, ma può valer molto sotto un altro, pur | che | serva a uno scopo utile". C' é poi la voglia di provare una |
Donnina forte -
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fazzoletto bianco al collo.... e anche il bimbo é ravviato. | Che | bel visino! pare una mela. Oh, ecco uno spazzacamino: che |
Donnina forte -
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Che bel visino! pare una mela. Oh, ecco uno spazzacamino: | che | avven-tore! ha comprato una manciata di castagne. La donna |
Donnina forte -
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lire di frutta: ma non star lì a scegliere: prendi quel | che | ti capita, anche quelle un po' guaste, non importa.... E |
Donnina forte -
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sentii la campana del portinaio. Quella benedetta campana | che | fa star lì tre minuti in una sospensione ridicola. So che |
Donnina forte -
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che fa star lì tre minuti in una sospensione ridicola. So | che | alcune signore se ne approfittano per mettersi ancora |
Donnina forte -
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una volta la zia (ma in realtà per evitare delle domande | che | mi seccano e delle questioni che mi irritano) nascondo in |
Donnina forte -
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per evitare delle domande che mi seccano e delle questioni | che | mi irritano) nascondo in fretta e in furia i miei |
Donnina forte -
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è quel giovane biondo, colla caramella all' occhio, | che | quest' anno ha quel cappotto chiaro, lungo stretto alla |
Donnina forte -
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alla vita come l'abito di una signora.... Oh, è impossibile | che | non lo conosciate, almeno di vista. Mi salutò stringendomi |
Donnina forte -
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signorina! una creatura senza carattere e senza opinioni | che | si lascia rimpastare in una forma nuova dalle diverse |
Donnina forte -
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circostanze e dalle diverse conoscenze.... - Non mi leggete | che | voi, care compagne, e possiamo farci delle confessioni. |
Donnina forte -
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e possiamo farci delle confessioni. Sentite: é un fatto | che | molte signorine si studiano di non dire mai quello che |
Donnina forte -
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che molte signorine si studiano di non dire mai quello | che | pensano, come se fosse, che so io un' indecenza, e |
Donnina forte -
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studiano di non dire mai quello che pensano, come se fosse, | che | so io un' indecenza, e soffocano tutte le idee gentili che |
Donnina forte -
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che so io un' indecenza, e soffocano tutte le idee gentili | che | il cuore suggerisce, affettando in società una ritenutezza |
Donnina forte -
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affettando in società una ritenutezza ridicola. A me pare | che | quell'astenersi dal dire quel che pensiamo, quel nascondere |
Donnina forte -
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ridicola. A me pare che quell'astenersi dal dire quel | che | pensiamo, quel nascondere paurose e diffidenti la propria |
Donnina forte -
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un' opposizione. Ma forse è sempre timidezza. È il Leopardi | che | ha detto, se ben lo ricordo, " che i timidi si guardano dal |
Donnina forte -
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timidezza. È il Leopardi che ha detto, se ben lo ricordo, " | che | i timidi si guardano dal pungere gli altri per evitare d' |
Donnina forte -
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arroganti, o meglio, più sensitivo". In ogni modo, credete, | che | quell' incertezza del dire e non dire tiene come in sospeso |
Donnina forte -
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attraverso la sua caramella, e quando mi ascolta par | che | dica: - Parla, parla! non mi diverto: ma non importa: a |
Donnina forte -
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da chi ne sa, cara Conny; da chi come tua zia, ha una casa | che | è l'ammirazione di tutti! - Siamo stati cinque minuti sul |
Donnina forte -
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- Siamo stati cinque minuti sul pianerottolo ad aspettare | che | il servitore salisse ad aprirci. - Si degnò di dire mio |
Donnina forte -
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mandato via.... - Tu! - esclamò la zia. - Ma sapevi bene | che | noi si doveva venire! - La Conny ama le originalità, - |
Donnina forte -
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- lo risi. - Tu ridi sempre: - disse la zia - é una cosa | che | finisce con l' irritare, sai? - Oh, mi scusi: non riderò |
Donnina forte -
|
Intanto entrò mia cugina col marito, il conte Filippo | che | rideva col suo vocione grosso. Conny, come stai? - mi disse |
Donnina forte -
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e due le mani come faccio sempre, e gli dissi: mi racconti, | che | cosa é stato? - C' é stato, cara figliuola, che sparse |
Donnina forte -
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racconti, che cosa é stato? - C' é stato, cara figliuola, | che | sparse sull' uscio del portinaio c' era un' infinità di |
Donnina forte -
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sull' uscio del portinaio c' era un' infinità di mele, e | che | quattro o cinque bambini erano in terra come tanti gatti, e |
Donnina forte -
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- E di seminar le mele per la terra? - È stato Giacomo; | che | nella furia di salire ad aprirvi le ha buttate là.... - Ma |
Donnina forte -
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con tanta disinvoltura di cose frivole con le signore, | che | io non so rico-noscerlo e lo ascolto attonita. Egli è al |
Donnina forte -
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non appare la luce di sotto la fessura, e io penso al babbo | che | é a Roma. Una volta avevo molta confidenza con lui ma ora |
Donnina forte -
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viviamo così separati! e finisco col dir tutto a Filippo, | che | si diverte delle mie osservazioni e dei miei giudizi. Una |
Donnina forte -
|
dei miei giudizi. Una sera mi disse: - Io ho sempre creduto | che | chi osserva, studia e analizza tutto, finisse collo |
Donnina forte -
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tutto, finisse collo sciupare la poesia della vita: ma vedo | che | non é vero. Non c'é nessuna donna io credo, più anatomista |
Donnina forte -
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donna io credo, più anatomista di te; eppure sei quella | che | ha la più grande e vera poesia! - Vedete come m' adora mio |
Donnina forte -
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gli occhi: ha cinquant'anni ed é brutto come un orco. - Ma | che | cosa stavo dicendo? Ah, mi ricordo.... che entrò il babbo |
Donnina forte -
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un orco. - Ma che cosa stavo dicendo? Ah, mi ricordo.... | che | entrò il babbo il quale ebbe per l' Elisa e per sua sorella |
Donnina forte -
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per l' Elisa e per sua sorella un sorriso cosi gentile, | che | la loro attenzione si concentrò tutta in lui. Io ne |
Donnina forte -
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- E cosi? - Era figliuola di un calzolaio: un certo Mosca, | che | stava in via santo Spirito. - Mosca? ah! - e rientrai in |
Donnina forte -
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voce sottile e velata. Il mio domestico mi disse, uscendo, | che | quell' uomo era tisico, ed io quella notte sognai che lo |
Donnina forte -
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che quell' uomo era tisico, ed io quella notte sognai | che | lo conducevo insieme a sua moglie e alla sua figliuola a |
Donnina forte -
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sua moglie e alla sua figliuola a Nervi perché guarisse. - | Che | cosa guardi, Conny? - mi domandò Filippo, passandomi un |
Donnina forte -
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vita. - Niente - gli risposi, e andai incontro a miss Jane | che | rientrava, mi sedetti vicino a lei; ma ero inquieta e mi |
Donnina forte -
|
ma ero inquieta e mi alzai. - Oh babbo! - esclamai. - Pensa | che | la fruttaiola è il Moscerino, quel tal Moscerino! - Tutti |
Donnina forte -
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quel tal Moscerino! - Tutti si misero a ridere. - Ma | che | cosa dice? - lo mi sedetti sul bracciolo della poltrona del |
Donnina forte -
|
comunale? la figliuola di un calzolaio: la più brava.... | che | tu lodavi sempre quando venivi a visitar la Scuola? Si |
Donnina forte -
|
ricordi babbo? - Mi pare.... sì. - Ebbene, è la fruttaiola | che | sta qui difaccia. Lasciami andare a farle una visita babbo! |
Donnina forte -
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di disapprovazione. Alzai la testa: non avevo più pensato | che | c'era lì tutta quella gente. - Che posizione!... - mormorò |
Donnina forte -
|
non avevo più pensato che c'era lì tutta quella gente. - | Che | posizione!... - mormorò mia zia. Avevo una gamba sul |
Donnina forte -
|
in dovere di ammirare le mie gambe.... visto forse | che | il viso non aveva nulla di particolare. E poi mi ricordai |
Donnina forte -
|
il viso non aveva nulla di particolare. E poi mi ricordai | che | mia zia pochi giorni prima, mi aveva consigliato di comprar |
Donnina forte -
|
vede la gamba fino al ginocchio.... Ed ora.... Non vi pare | che | io abbia ragione di ridere? - Non lasciarla andare, Manolo! |
Donnina forte -
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ridere? - Non lasciarla andare, Manolo! non ci mancherebbe | che | questa! - esclamò spaventata la zia. - A Natale non si |
Donnina forte -
|
- rispose il babbo accarezzandomi. lo baciai quella mano | che | mi passò sulle labbra e mi alzai. - Sentite - dissi - vi |
Donnina forte -
|
donna.... - Oh, zia! è crudele ! Perché non vuole - | che | mi si possa amare per me, per me sola...? C' era un' unica |
Donnina forte -
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C' era un' unica ragazzina, la più brava e la più povera, | che | non mi si avvicinava mai; era il Moscerino. Mi faceva un |
Donnina forte -
|
Mi faceva un dispetto! non capivo quella ritrosia e credevo | che | fosse invidia. Un giorno si discuteva chi di noi avrebbe |
Donnina forte -
|
Oh, ma tu sei la figlia del soprintendente! - rispose una, | che | si chiamava Lisetta. lo mi sentii un colpo nel cuore: tutte |
Donnina forte -
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nel cuore: tutte le mie compagne si misero a gridare. - | Che | sciocca! che c' entra questo? la nostra maestra non fa le |
Donnina forte -
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tutte le mie compagne si misero a gridare. - Che sciocca! | che | c' entra questo? la nostra maestra non fa le ingiustizie! - |
Donnina forte -
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esami: la Lisetta rimarrà confusa e sarà obbligata di dire | che | il premio è tuo perché sei la più brava! - Io le risposi: - |
Donnina forte -
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con spavento: - Se io ho il premio, non l' ha il Moscerino | che | ha studiato tutto l'anno..., - ma poi dissi: - Rinuncerò al |
Donnina forte -
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si è ragazzi piacciono i colpi di scena e non si sognano | che | sacrifici. Rinuncierò per lei! pensavo tutto il giorno; e |
Donnina forte -
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sua lezione - e partii felice per Nervi. E tutto questo di | che | ci deve convincere? - domandò sorridendo mio cu- gino Gian |
Donnina forte -
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convincere? - domandò sorridendo mio cu- gino Gian Carlo. - | Che | il Moscerino ha un carattere simpatico - rispose Filippo. - |
Donnina forte -
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Moscerino ha un carattere simpatico - rispose Filippo. - E | che | non c'è da vergognarsi nel farle una visita.... - aggiunsi |
Donnina forte -
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me! - disse serio il babbo, sedendosi accanto a miss Jane, | che | era diventata rossa come una brace. Io uscii e un minuto |
Donnina forte -
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fuori, ed entrai nella bottega. Era uno stanzone grande | che | non riceveva luce che dalla porticina a vetri, diviso da un |
Donnina forte -
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bottega. Era uno stanzone grande che non riceveva luce | che | dalla porticina a vetri, diviso da un paravento su cui |
Donnina forte -
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e sopra due scalini di legno i cesti pieni di verdure | che | sgocciolavano, di frutta e di polli mezzi pelati. La |
Donnina forte -
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venendomi incontro lentamente mi dimandò senza guardarmi: - | Che | cosa desidera la signora? - Desidero di salutarti, |
Donnina forte -
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subito. - Non mi conosci? - le dissi: ma avevo capito | che | mi aveva riconosciuto. - Sono la Conny: la tua compagna |
Donnina forte -
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pellicce. Ed ella faceva soggezione a me per l'aria grave | che | aveva sul viso, ma soprattutto per il bambino che le si |
Donnina forte -
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grave che aveva sul viso, ma soprattutto per il bambino | che | le si aggrappava alle ginocchia. - Non mi riconosci? - |
Donnina forte -
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- Oh sì!... l' ho riconosciuta fin dal primo giorno | che | sono venuta ad abitar qui.... - Ah davvero? e sei stata |
Donnina forte -
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sorrise tristamente e disse: - Si e no: contenta di veder | che | sta bene.... che è diventata bella; ma nello stesso tempo |
Donnina forte -
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e disse: - Si e no: contenta di veder che sta bene.... | che | è diventata bella; ma nello stesso tempo m' ha seccato.... |
Donnina forte -
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salutare? - Vuol ch' io la saluti in faccia alla gente? - | Che | male c' è? - Per me è un onore; ma per lei.... Oh è giusto! |
Donnina forte -
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- Più basso di lei! Chi poteva essere più povero di lei | che | abitava quella bottega che spirava miseria un miglio |
Donnina forte -
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poteva essere più povero di lei che abitava quella bottega | che | spirava miseria un miglio lontano? Non potei a meno di |
Donnina forte -
|
la Lisetta: se ne ricorda? quella figliuola del carbonaio | che | sta laggiù al Naviglio. S' era messa a far la sarta poi.... |
Donnina forte -
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è vestita come una signora, ma quando l' incontro sono io | che | ho vergogna a salutar lei. - Io le presi la mano. Era |
Donnina forte -
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il mio Moscerino con quel bel carattere onesto e altero. | Che | cosa avrei dato perchè quelli là che ci guardavano dalla |
Donnina forte -
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onesto e altero. Che cosa avrei dato perchè quelli là | che | ci guardavano dalla finestra l'avessero sentita! - Tu sei |
Donnina forte -
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quando ti chiamavo il mio Moscerino? - Se me ne ricordo! | Che | bei tempi! Beata lei che può studiare ancora! - Io mi |
Donnina forte -
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mio Moscerino? - Se me ne ricordo! Che bei tempi! Beata lei | che | può studiare ancora! - Io mi chinai a baciare il bambino. - |
Donnina forte -
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- Com' è bello! - dissi. - Somiglia al suo babbo. - | Che | cosa fa tuo marito? - La mattina va a vendere sul Verziere, |
Donnina forte -
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il letto aveva le federe candidissime e la coperta gialla | che | pareva nuova. Vidi sul cassettone dei libri: ah! i Promessi |
Donnina forte -
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ella è così buona con me, le vorrei chiedere un favore. So | che | del Thouar ci sono altri racconti popolari: uno deve essere |
Donnina forte -
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prestare, mi farebbe un gran piacere! Sono degli anni | che | ho questo desiderio! - Degli anni! e ci voleva cosi poco a |
Donnina forte -
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le dissi. - E morali! - aggiunse ella seria. - Ora mi pare | che | non ne scrivano più di quei libri cosi buoni. Le ragazze |
Donnina forte -
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di quei libri cosi buoni. Le ragazze leggono certi romanzi | che | scaldano il sangue e rovinano il cuore. Per noi povera |
Donnina forte -
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le nostre miserie. - Poi si mise a ridere. - Veda | che | stu-pida sono mai! A volte mi figuro di scrivere io un |
Donnina forte -
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ma chiara. " Mio buon Moscerino, - diceva la lettera "lasci | che | la chiami anch' io come la chiamano le sue compagne, - e la |
Donnina forte -
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- e la lodava de' suoi profitti nello studio, e le diceva | che | il sapere è un conforto nella vita, qualunque sia la |
Donnina forte -
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bottega col viso rosso e portando nel cuore una contentezza | che | non avevo mai provato. I miei cugini, dietro i vetri, |
Donnina forte -
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ridevano. lo dissi tra me: - poveri grulli! - e credo | che | in quel momento avrei avuto il coraggio di dirglielo anche |
Donnina forte -
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dirglielo anche sul viso. Mi accolsero tutti, meno la zia | che | s'era chiusa in un silenzio pieno di disprezzo, con un gran |
Donnina forte -
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tossii, poi dissi: - Non racconto niente! perchè non voglio | che | si rida di quello che per me è commovente. - E mi alzai. - |
Donnina forte -
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racconto niente! perchè non voglio che si rida di quello | che | per me è commovente. - E mi alzai. - Ha avuto una |
Donnina forte -
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disillusione.... mormorò Carletto. Frattanto annunciarono | che | era in tavola. Mio cugino mi offerse il braccio. - Scusami, |
Donnina forte -
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rispose ridendo, e aggiunse piano: - M' ero accorto, però, | che | sei diventata una bella signorina. - Ah, ah! e poi?... ho |
Donnina forte -
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lo sai! Dimmene un altro, Carletto, ti prego. - | Che | tu dici spesso delle cose serie, profonde ma con una cert' |
Donnina forte -
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cert' aria birichina, e quella tua parola a scoppiettii.... | che | è originalissima! Davvero! è dunque per questo che quando |
Donnina forte -
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che è originalissima! Davvero! è dunque per questo | che | quando esprimo una mia opinione, la gente ride e non dice |
Donnina forte -
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stufata, mi alzai, e andai a piantarmi dinanzi a lui: - A | che | specie d'animali appartengo - Uh! - esclamarono tutti. - Ma |
Donnina forte -
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tutt' e due le mani. lo mi svincolai. - Non pensi | che | queste mani hanno strette quelle della fruttaiola? - Oh! e |
Donnina forte -
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con un sorriso di compassione, il fumo della sigaretta | che | avvolse il suo bel visetto. - Oh, che esagerazioni! |
Donnina forte -
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fumo della sigaretta che avvolse il suo bel visetto. - Oh, | che | esagerazioni! esclamò. - Quando Carletto smetterà le sue, |
Donnina forte -
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- Oh Carletto, no! - esclamai affer- randogli la mano | che | teneva il giornale. - Vedi! non c' intendiamo! Io non mi |
Donnina forte -
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nobile: sono fiera anzi della mia nobiltà, tanto più | che | il babbo sa tener così alto il nostro nome. In fatto di |
Donnina forte -
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professo le idee del babbo; ma questo non vuol dire | che | io debba vergognarmi d'aver frequentato le scuole |
Donnina forte -
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ingiusti, perchè le cose di questo mondo sono così confuse, | che | spesso le più cattive hanno un lato buono e le buone |
Donnina forte -
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hanno un lato buono e le buone qualche difetto.... - Ma | che | sciocca, non è vero ? volevo persuader lui, il più |
Donnina forte -
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il più aristocratico di tutti i giovanotti di Milano! lui, | che | aveva sempre trattato le mie idee con tanto disprezzo! Ma |
Donnina forte -
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non mi rispondeva? e mi guardava fisso in quel modo strano | che | mi toglie il respiro? Quegli occhi son troppo belli: quello |
Donnina forte -
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respiro? Quegli occhi son troppo belli: quello sguardo par | che | entri fin nell' anima. Parlai ancora, ma non so che cosa |
Donnina forte -
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par che entri fin nell' anima. Parlai ancora, ma non so | che | cosa dissi: a un tratto, per cercar di liberarmi da quell' |
Donnina forte -
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davanti a me: aveva in tutta la fisonomia un'aria grave | che | non gli avevo mai veduto. - Sai, - mi disse lentamente e a |
Donnina forte -
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veduto. - Sai, - mi disse lentamente e a voce sommessa - | che | tu confonderesti l'uomo più eloquente e spiritoso del |
Donnina forte -
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più eloquente e spiritoso del mondo? - Ah, davvero? il | che | vuol dire, in altre parole, che ho confuso il mio signor |
Donnina forte -
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mondo? - Ah, davvero? il che vuol dire, in altre parole, | che | ho confuso il mio signor cugino Gian Carlo dei marchesi *** |
Donnina forte -
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*** ! Oh non c' è bisogno di ringraziamenti: non ho fatto | che | interpretare la tua frase. - Sei terribile! - Si? - E |
Donnina forte -
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sentii offesa per davvero. Egli mi sporse uno specchietto | che | aveva in un taschino. - Guarda che occhi! - Mi guardai: |
Donnina forte -
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sporse uno specchietto che aveva in un taschino. - Guarda | che | occhi! - Mi guardai: sono grandi e ombreggiati dalle ciglia |
Donnina forte -
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e mi tirai indietro. - Oh, ti prego, Cadetto!... sai | che | mi sono odiosi i complimenti. - E mi alzai. - Oh, ti prego, |
Donnina forte -
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i complimenti. - E mi alzai. - Oh, ti prego, Conny, sai | che | tuo cugino dice sempre e solo, quello che pensa: e che |
Donnina forte -
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prego, Conny, sai che tuo cugino dice sempre e solo, quello | che | pensa: e che quando c' è stata l'occasione non ha fatto mai |
Donnina forte -
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sai che tuo cugino dice sempre e solo, quello che pensa: e | che | quando c' è stata l'occasione non ha fatto mai complimenti |
Donnina forte -
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- Era vero, ma risposi invece: - Non so niente io! quello | che | so è che tu sei un giovanotto brillante e annoiato, di |
Donnina forte -
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ma risposi invece: - Non so niente io! quello che so è | che | tu sei un giovanotto brillante e annoiato, di quelli a cui |
Donnina forte -
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seggiolina pieghevole. - Birichina! fuori! una confessione! | Che | cosa pensi di me? - Probabilmente quello che pensano tutte |
Donnina forte -
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confessione! Che cosa pensi di me? - Probabilmente quello | che | pensano tutte le altre signore - rispose sorridendo l' |
Donnina forte -
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le altre signore - rispose sorridendo l' Elisa. - Ma sai | che | la Conny.... - Ha lo spirito di contraddizione - interruppi |
Donnina forte -
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di te. - Oh parla pure! san preparato a tutto. So già | che | la Conny si lascia sempre trasportare dalla passione.... |
Donnina forte -
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Conny si lascia sempre trasportare dalla passione.... ella | che | crede d' essere la più ragionevole e calma signorina del |
Donnina forte -
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gli occhi a quel modo!... - e mi prese le mani. - un fatto, | che | tu sentenzi alla prima occhiata che il tale non è buono a |
Donnina forte -
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le mani. - un fatto, che tu sentenzi alla prima occhiata | che | il tale non è buono a nulla o è buono a tutto. - Ma no! - |
Donnina forte -
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o è buono a tutto. - Ma no! - esclamai sorpresa. - Oh, di' | che | non è vero, se ne hai il coraggio! - aggiunse l' Elisa, |
Donnina forte -
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ha ancora, si può dire, avvicinato un giovane, non conosce | che | quelli dei romanzi inglesi, ma ha già dichiarato che siete |
Donnina forte -
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che quelli dei romanzi inglesi, ma ha già dichiarato | che | siete tutti altrettanti sciocchi.... ha, ha! dei piccoli |
Donnina forte -
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piccoli spiriti, vuoti di tutto fuorchè di amor proprio: | che | non v' occupate che di cavalli, frivolezze, eccetera, |
Donnina forte -
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vuoti di tutto fuorchè di amor proprio: che non v' occupate | che | di cavalli, frivolezze, eccetera, eccetera! Ma ti pare?! - |
Donnina forte -
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Ah, ah! la donnina forte! la fanciulla superiore!... quella | che | desta i partiti esclusivi! Eccola che giudica di colpo e dà |
Donnina forte -
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superiore!... quella che desta i partiti esclusivi! Eccola | che | giudica di colpo e dà le sue sentenze più delle signore a |
Donnina forte -
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E non rifletti su tutte le circostanze, e non capisci | che | il più delle volte quel che ti colpisce come frivolo, |
Donnina forte -
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le circostanze, e non capisci che il più delle volte quel | che | ti colpisce come frivolo, studiato bene ha il suo scopo |
Donnina forte -
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bene ha il suo scopo serio. Eliminar della vita tutto ciò | che | è gaio vorrebbe dire spogliarlo d'ogni poesia. Ma.... - |
Donnina forte -
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spogliarlo d'ogni poesia. Ma.... - Gian Carlo ha ragione. - | Che | c' è! mio marito che dà torto alla Conny - esclamò con |
Donnina forte -
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Ma.... - Gian Carlo ha ragione. - Che c' è! mio marito | che | dà torto alla Conny - esclamò con sorriso l'Elisa, |
Donnina forte -
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- Ma va' avanti; - disse Filippo - - ero curioso di sentire | che | cosa volevi dire con quel ma. - Che ma! Davvero non so più |
Donnina forte -
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ero curioso di sentire che cosa volevi dire con quel ma. - | Che | ma! Davvero non so più che cosa stavo dicendo. - Se non ho |
Donnina forte -
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cosa volevi dire con quel ma. - Che ma! Davvero non so più | che | cosa stavo dicendo. - Se non ho capito male, volevi dire |
Donnina forte -
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dicendo. - Se non ho capito male, volevi dire alla Conny | che | quel che la abbaglia e desta la sua ammirazione, non ha |
Donnina forte -
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- Se non ho capito male, volevi dire alla Conny che quel | che | la abbaglia e desta la sua ammirazione, non ha spesso altro |
Donnina forte -
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e desta la sua ammirazione, non ha spesso altro movente | che | qualche desiderio ambizioso o cattivo. Non volevi dir |
Donnina forte -
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e l'avevo con Carletto: soprattutto con que' suoi occhi | che | mi guardavano sempre. - Conny! ti sei lasciata sopraffare? |
Donnina forte -
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Scusate, - dissi poi ridendo - ci avevo qui tanto dispetto, | che | ho dovuto tossire se no mi soffocava. Ora è passato. |
Donnina forte -
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Ora è passato. Dunque? parlo chiaro anch'io? È verissimo | che | non vedevo in voialtri, profumati ed eleganti, che tanti |
Donnina forte -
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che non vedevo in voialtri, profumati ed eleganti, | che | tanti ragazzi leggieri e vuoti. - Ma perchè Carletto |
Donnina forte -
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lo sguardo con un sorriso di compassione a quel colletto | che | gI' infilzava il mento, giù giù, fino alla calza di seta |
Donnina forte -
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fino alla calza di seta azzurra e alla scarpetta lucida. - | Che | petulante! - esclamò Carletto con un sorriso: ma in verità |
Donnina forte -
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verità punto sul serio. - Tu non puoi negare - gli dissi - | che | la maggior parte de' tuoi compagni sono dei poveri grulli. |
Donnina forte -
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grulli. Li ho visti e li ho sentiti abbastanza anche quelli | che | si danno delle arie tanto gravi, da parer che dispensin |
Donnina forte -
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anche quelli che si danno delle arie tanto gravi, da parer | che | dispensin parcamente il loro spirito. Il Sanmarano |
Donnina forte -
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L' Elisa spalancò tanto d' occhi. - Vorresti dire | che | non è simpatico? che è un grullo, lui! - esclamò. - Oh, è |
Donnina forte -
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tanto d' occhi. - Vorresti dire che non è simpatico? | che | è un grullo, lui! - esclamò. - Oh, è allegro, lo |
Donnina forte -
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imparato da Filippo a far l'originale per progetto!... Ma | che | cosa te ne pare. Gian Carlo? Trovar da ridire persino sul |
Donnina forte -
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ne pare. Gian Carlo? Trovar da ridire persino sul Sanmarano | che | è uno dei giovani più ammodo della nostra società! - |
Donnina forte -
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- risposi. - Ma! - esclamò Filippo. - Hai dimenticato | che | un giovane ammodo deve avere anche certe risatine |
Donnina forte -
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anche certe risatine improvvise, e certi improvvisi silenzi | che | turbano e fanno pensare, e certe lunghe occhiate |
Donnina forte -
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- .... di un fuoco d'artifizio. Un giovane serio e timido | che | si siede ritto su una sedia e fa un discorso pieno di buon |
Donnina forte -
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l' Elisa. - Credete di far dello spirito, e non capite | che | vi rendete ridicoli col vostro puritanismo. È |
Donnina forte -
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la sigaretta. - Di un gio-vane disinvolto e spigliato | che | accavalla le gambe perchè così gli piace, voi me ne avete |
Donnina forte -
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- Carletto rideva con indolenza. - Mi piace di veder con | che | calore te la pigli! Si direbbe che tu sia un giovane |
Donnina forte -
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- Mi piace di veder con che calore te la pigli! Si direbbe | che | tu sia un giovane ammodo. Impara da me, cara Elisa: non |
Donnina forte -
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ammodo mi piace! Lo trovo franco, svelto: sono sicura | che | il suo carattere è pieno di slancio e di sincerità. Mi par |
Donnina forte -
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il suo carattere è pieno di slancio e di sincerità. Mi par | che | tutti dovrebbero essere così, in questi tempi di libertà. |
Donnina forte -
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- È vero! - rispose l' Elisa. - Conny, ammetterai almeno | che | il Rinaldi è terribilmente pesante! - Ha però un bel |
Donnina forte -
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pesante! - Ha però un bel carattere - dissi. - | Che | cosa importa, quando non sa essere piacevole? - Mi pare che |
Donnina forte -
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Che cosa importa, quando non sa essere piacevole? - Mi pare | che | sia un gentiluomo per- fetto, Elisa! Per me t'assicuro che |
Donnina forte -
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che sia un gentiluomo per- fetto, Elisa! Per me t'assicuro | che | preferisco mille volte Rinaldi al Sanmarano. Con Sanmarano |
Donnina forte -
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si mise a ridere. - Non gli si può negare, - disse - | che | non abbia un' immaginazione fervidissima e una loquacità |
Donnina forte -
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e una loquacità sorprendente. Ho una gran paura, però, | che | quelle storielle abbiano già fatto il giro del Fliegende |
Donnina forte -
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Blätter e del Mondo umoristico. - E quelle freddure | che | una non aspetta l'altra! Mi par che delle parole succeda |
Donnina forte -
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- E quelle freddure che una non aspetta l'altra! Mi par | che | delle parole succeda nella sua testa come dei bussolotti |
Donnina forte -
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date un anello ed egli vi restituisce un ovo. È una cosa | che | stupisce e che fa ridere, non c' è che dire! Conclusione, - |
Donnina forte -
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ed egli vi restituisce un ovo. È una cosa che stupisce e | che | fa ridere, non c' è che dire! Conclusione, - aggiunse |
Donnina forte -
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un ovo. È una cosa che stupisce e che fa ridere, non c' è | che | dire! Conclusione, - aggiunse Filippo riavvicinandosi - |
Donnina forte -
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Filippo riavvicinandosi - egli è un amabile chiacchierone, | che | tutti accolgono con festa e colmano di cortesie. - Non |
Donnina forte -
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non tutti; - corressi io sorridendo - vi è chi rimpiange | che | il coraggio di trovar un secondo fine a una buona azione ci |
Donnina forte -
|
poltrona, disse con aria stanca: - Come si capisce benino | che | stai molto con mio marito. Hai preso tutto il suo fare di |
Donnina forte -
|
e corsi a fare il tè. In quella Carletto si alzò, dicendo | che | aveva un appuntamento al Club e salutò tutti: poi si |
Donnina forte -
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le tue teorie saranno meno contraddicenti: allora mi dirai | che | i partiti eclusivi sono ingiusti, ma mi mostrerai anche col |
Donnina forte -
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eclusivi sono ingiusti, ma mi mostrerai anche col fatto | che | sai quello che dici. Allora ti sarai persuasa cara Conny, |
Donnina forte -
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ingiusti, ma mi mostrerai anche col fatto che sai quello | che | dici. Allora ti sarai persuasa cara Conny, che a questo |
Donnina forte -
|
sai quello che dici. Allora ti sarai persuasa cara Conny, | che | a questo mondo non c' è nessuno che sia buono sotto tutti i |
Donnina forte -
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persuasa cara Conny, che a questo mondo non c' è nessuno | che | sia buono sotto tutti i rapporti, nè completamente cattivo. |
Donnina forte -
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insieme, e spesso le debolezze e i piccoli difetti non sono | che | una nebbia che nascondono le grandi e belle qualità. Mi |
Donnina forte -
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le debolezze e i piccoli difetti non sono che una nebbia | che | nascondono le grandi e belle qualità. Mi credi?... lo |
Donnina forte -
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di lui al quale avevo parlato con tanta arditezza, e | che | avevo guardato anche un momento prima con tanto disprezzo! |
Donnina forte -
|
Un brivido mi corse da capo a piedi. - Si, si! mi pareva | che | mi si ripetesse in fondo all' anima. Ma alzai gli occhi, li |
Donnina forte -
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su me quei suoi occhi rotondi e sporgenti. - Conny, lascia | che | veda, - mi disse. - Che cosa - dimandai alzando la testa. - |
Donnina forte -
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e sporgenti. - Conny, lascia che veda, - mi disse. - | Che | cosa - dimandai alzando la testa. - Ho già visto - mi |
Donnina forte -
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mi spavento: sei robusta, sei forte. Son di quelle malattie | che | risanano una costituzione come la tua. - Tentai di |
Donnina forte -
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e mi occupavo tanto di quella benedetta camelia bianca | che | mi faceva un corno sulla testa? Non ero io la Conny? la |
Donnina forte -
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un corno sulla testa? Non ero io la Conny? la famosa Conny | che | ha suscitato, - me lo ha detto la zia - una discussione in |
Donnina forte -
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posa di classicismo, o invece mancanza di vanità? Davvero, | che | se dovessi rispondere io, sarei un pochino imbarazzata. |
Donnina forte -
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rispondere io, sarei un pochino imbarazzata. Vanità? | Che | cos'è? Mi par che in questo caso s' intenda una puerile |
Donnina forte -
|
io, sarei un pochino imbarazzata. Vanità? Che cos'è? Mi par | che | in questo caso s' intenda una puerile preoccupazione di |
Donnina forte -
|
Quando mi vesto io non penso agli altri: non faccio | che | contentare il mio occhio, e siccome a me piacciono i |
Donnina forte -
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mi han qualcosa di raffazzonato, di non ben definito | che | (sono io forse un'originale) mi fa dubitare del carattere |
Donnina forte -
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appoggiata al suo braccio, e disse con un suono di voce | che | mi turbò: - Conny, io mi sono riconciliato colla signorina; |
Donnina forte -
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la vocina allegra dell' Elisa l' interruppe. - Siete qui? | che | cosa hai detto, Conny? - Non è strano...? - continuò mentre |
Donnina forte -
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- continuò mentre salivo in carrozza - Gian Carlo | che | di solito se ne sta al caffè Cova ad aspettarci, e viene |
Donnina forte -
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io vedevo brillare davanti a me gli occhi di Carletto, | che | cercavano i miei. Si entrò al teatro: lo spettacolo era già |
Donnina forte -
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allo spettacolo, - disse l'Elisa ridendo. - Lo so; ma sai | che | io non bado a ciò che usa. Sono venuta in teatro per il Don |
Donnina forte -
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l'Elisa ridendo. - Lo so; ma sai che io non bado a ciò | che | usa. Sono venuta in teatro per il Don Carlo, non.... - Per |
Donnina forte -
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con un' espressione cupa e nello stesso tempo così fredda, | che | mi strinse il cuore. Era bruna, pallida, bellissima: |
Donnina forte -
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un abito di crespo bianco scollato senz'altro ornamento | che | una crocetta d' oro ap-pesa a una catenella. Mi domandai |
Donnina forte -
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Mi domandai perchè aveva quella posizione strana; pareva | che | colle spalle si puntasse allo schienale della sedia: il suo |
Donnina forte -
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e s'abbassava, e le braccia allungate, colle mani unite | che | tenevano stretto il binoccolo, sembravano rigide come di |
Donnina forte -
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a Milano, perchè vi hanno qui la figliuola maggiore | che | ha sposato il Marenzi. - È quella bella signorina di cui |
Donnina forte -
|
alterezza, - dissi io. - Gira intorno gli occhi in un modo | che | par che dica: " Mi degno !... - Ma nello stesso tempo più |
Donnina forte -
|
- dissi io. - Gira intorno gli occhi in un modo che par | che | dica: " Mi degno !... - Ma nello stesso tempo più la |
Donnina forte -
|
- Ma nello stesso tempo più la guardo, e più mi piace. Sai | che | effetto mi fa? che abbia un gran dolore e che voglia |
Donnina forte -
|
tempo più la guardo, e più mi piace. Sai che effetto mi fa? | che | abbia un gran dolore e che voglia nasconderlo. - Carletto |
Donnina forte -
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mi piace. Sai che effetto mi fa? che abbia un gran dolore e | che | voglia nasconderlo. - Carletto si alzò ridendo. - Badate, |
Donnina forte -
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esclamò - mia cugina vede romanzi dappertutto. Dimandatele | che | cosa pensa di voi: sentirete che intreccio! - Poi s' |
Donnina forte -
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dappertutto. Dimandatele che cosa pensa di voi: sentirete | che | intreccio! - Poi s' inchinò ed aggiunse: - Se permettete, |
Donnina forte -
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e disse lentamente, con serietà: - Questa volta io credo | che | donna Conny abbia ragione. La signorina De Lami pare anche |
Donnina forte -
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mi fate ridere! - esclamò l' Elisa allegramente. - Peccato | che | Gian Carlo sia andato via: lui vi può dire com'è simpatica |
Donnina forte -
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De Lami! E poi bisogna esser ciechi, caro Rinaldi. Mi pare | che | le si veda chiaro negli occhi ch' ella ha un' anima |
Donnina forte -
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occhi ch' ella ha un' anima cattiva. Gian Carlo mi diceva | che | di tutte le cose ella vede subito il lato brutto. Guarda |
Donnina forte -
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Guarda Conny come è pettinata male la Maria. Dunque dicevo | che | piglia tutto in cattiva parte, e vede in ogni azione un |
Donnina forte -
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di vista, ma mio fratello è amico dei Marenzi, e credo | che | abbia conosciuto in casa loro la signorina De Lami, la |
Donnina forte -
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la casa della signorina.... - replicò il Rinaldi. Davvero | che | quel suo tono di voce sempre uguale, e quel suo viso freddo |
Donnina forte -
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cominciava a irritarmi anche me. Ella mi diede un' occhiata | che | voleva dire: - Dio mio: com' è pedante! - Ma intanto entrò |
Donnina forte -
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di quelle conversazioni leggiere, maldicenti e pettegole, | che | mi seccano tanto e mi metton i nervi sottosopra. Mi par una |
Donnina forte -
|
i nervi sottosopra. Mi par una viltà indegna di persone | che | pretendono di essere educate e oneste. Mia cugina è di |
Donnina forte -
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di essere educate e oneste. Mia cugina è di quelle | che | giudicano in bene o in male secondo ciò che sentono |
Donnina forte -
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è di quelle che giudicano in bene o in male secondo ciò | che | sentono raccontare o riferire in società, fra un piccolo |
Donnina forte -
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società, fra un piccolo gruppo di conoscenti, e non pensano | che | quasi sempre il male che si dice è una calunnia, o, per lo |
Donnina forte -
|
di conoscenti, e non pensano che quasi sempre il male | che | si dice è una calunnia, o, per lo meno, un' esagerazione. |
Donnina forte -
|
mi par di sentire quell'odore di carte vecchie e di muffa | che | c'è nella nostra biblioteca di campagna. Io credo ch' egli |
Donnina forte -
|
articoli nella Nuova Antologia o nella Rassegna Nazionale | che | tutte le signore leggono, ma non capiscono, e di cui, |
Donnina forte -
|
io abbia una spruzzatura storico-artistica nella mia testa, | che | mi vien buona nelle mie conversazioni col conte Rinaldi. Ho |
Donnina forte -
|
occhi con chi ne sa più di me per poter ascoltare senza | che | nessuno interrompa, e abbandonarmi al godimento d' imparar |
Donnina forte -
|
alla coltura degli altri. Ma non era a quella di Rinaldi | che | si potesse veder facilmente il fondo. Quella sera egli era |
Donnina forte -
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scusa. - Lei ascolta in un modo da dar l' illusione | che | si stia raccontandole cose molto interessanti - disse |
Donnina forte -
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- disse inchinandosi senza guardarmi. lo l' assicurai | che | m' aveva realmente divertita ed egli rispose sempre senza |
Donnina forte -
|
divertita ed egli rispose sempre senza guardarmi: - | Che | ella sia una signorina un po' diversa dalle altre è facile |
Donnina forte -
|
signorina un po' diversa dalle altre è facile a capirsi, ma | che | si debba divertire a questi studi, via, sarebbe troppo.... |
Donnina forte -
|
finalmente, e disse colla voce più piana: - Se fosse vero, | che | si potesse avere ancora la dama colta e seria! l' antica |
Donnina forte -
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avere ancora la dama colta e seria! l' antica gentildonna | che | ha l' orgoglio della propria onestà e del proprio nome, che |
Donnina forte -
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che ha l' orgoglio della propria onestà e del proprio nome, | che | mette la famiglia e gli studi avanti a tutto, e riunisce |
Donnina forte -
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e riunisce intorno al marito e ai figliuoli tutto ciò | che | la coltura, la cortesia, l'onestà, ha di più eletto! Di |
Donnina forte -
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Mentre Carletto mi metteva sulle spalle il mantello, vidi | che | nel palco di casa Borromeo non c' era più nessuno. - Vorrei |
Donnina forte -
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camminava adagio, sostenuta da un giovinotto. Mio cugino, | che | mi dava il braccio, si fermò bruscamente, voltandosi a |
Donnina forte -
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fredda come una statua di marmo. Mi voltai al conte Rinaldi | che | mi era vicino e gli dissi piano: - Forse hanno ragione i |
Donnina forte -
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- Forse hanno ragione i miei cugini. C'è in lei qualcosa | che | allontana. Non le pare? - No: mi pare invece che dovrebbe |
Donnina forte -
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qualcosa che allontana. Non le pare? - No: mi pare invece | che | dovrebbe avere tutta la simpatia di una persona come lei. - |
Donnina forte -
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sentir battere il suo cuore sotto la mia mano. Un momento | che | fummo sospinti dalla folla nell'atrio, la sua mano carezzò |
Donnina forte -
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Ma dove hai la testa, Conny? mi disse l' Elisa. - Non senti | che | il Rinaldi ti saluta?- lo sporsi la mano dallo sportello e |
Donnina forte -
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lui è brutto e lei bellissima. Lui ama.... veramente non so | che | cosa ami: fa insomma una vita quieta, regolata: la casa e |
Donnina forte -
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di teatri e di balli. Marito e moglie non si vedono dunque | che | a tavola. Ma è ammodo anche questo, lo sapete. Dunque |
Donnina forte -
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mi piace, mi commove e m' ispira tutta la fiducia. Credo | che | abbia ragione l' Elisa, la quale dice che un po' del mio |
Donnina forte -
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la fiducia. Credo che abbia ragione l' Elisa, la quale dice | che | un po' del mio carattere sincero.... e del mio fare franco |
Donnina forte -
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io... ma voi sapete già come la penso io. Filippo dice | che | non c' è nessun angolo di salotto più simpatico e comodo |
Donnina forte -
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di fresco. Le prime volte quasi si offendeva : mi diceva | che | lo avvezzavo male, che lui voleva servir me e non esser |
Donnina forte -
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volte quasi si offendeva : mi diceva che lo avvezzavo male, | che | lui voleva servir me e non esser servito, che lui è de' |
Donnina forte -
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male, che lui voleva servir me e non esser servito, | che | lui è de' tempi passati, quando era una villania il fumar |
Donnina forte -
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suoi inchini forse con maggior gravità del solito: aspettò | che | gli dicessi di sedere, ringraziò, si sedette e mi fece i |
Donnina forte -
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si sedette e mi fece i suoi complimenti per il furore | che | avevo destato in casa S***. Glielo aveva detto sua moglie, |
Donnina forte -
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in casa S***. Glielo aveva detto sua moglie, e un amico | che | aveva trovato quella mattina al caffè Cova. Ma ad un tratto |
Donnina forte -
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in collera? - e sorrisi. - Davvero?... È però molto tempo | che | non ci vediamo: lo sai? - Oh certo! ma di chi è la colpa se |
Donnina forte -
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occhi. Perché io non li alzai, non gli lasciai leggere | che | cosa passava nel mio sguardo? - Senti, cara ragazza: |
Donnina forte -
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suo posto: io, il solo, ricordatelo! il solo e vero amico | che | tu abbia. Oh, ti prego, non buttarti anche tu in quella |
Donnina forte -
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Oh, ti prego, non buttarti anche tu in quella vita leggiera | che | ha per iscopo gli abbigliamenti e le feste. È un pericolo, |
Donnina forte -
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e le feste. È un pericolo, sai! Una donna è raro | che | si conservi buona in società. Si vede ammirata, corteggiata |
Donnina forte -
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e finisce per concentrar tutto in sè, per non occuparsi | che | di sè, e la sua mente si rimpiccolisce e il suo cuore si |
Donnina forte -
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rimpiccolisce e il suo cuore si raffredda. - Oh, a me pare | che | saprò essere sempre buona, Filippo! - dissi. - Eh, eh! |
Donnina forte -
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m' era salito al viso. - Filippo! - dissi con una voce | che | tremava di sdegno e di dolore. - La mia vita tranquilla fra |
Donnina forte -
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vi voglia rinunciare. Voi mi avete detto e ripetuto troppo | che | sono buona, che sono colta, che sono una donnina forte, |
Donnina forte -
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Voi mi avete detto e ripetuto troppo che sono buona, | che | sono colta, che sono una donnina forte, perchè io lo possa |
Donnina forte -
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detto e ripetuto troppo che sono buona, che sono colta, | che | sono una donnina forte, perchè io lo possa dimenticare, per |
Donnina forte -
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io lo possa dimenticare, per il piacere di sentirmi dire | che | sono bella! Lei poi, Filippo, ha fatto di tutto per |
Donnina forte -
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delle idee sode e serie, e un briciolo di quel buon senso | che | in tanti casi della vita, dicono, val più dell' ingegno.... |
Donnina forte -
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più dell' ingegno.... Filippo, Filippo! se c' è una persona | che | non deve dubitare di me, è lei! - mi copersi il viso colle |
Donnina forte -
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colla voce tremante: - Guarda, figliuola! non puoi credere | che | piacere è per me questo tuo scoppio di sdegno. Mi fidavo di |
Donnina forte -
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me questo tuo scoppio di sdegno. Mi fidavo di te: sapevo | che | nessuno al mondo avrebbe potuto mutare quel tuo cuore così |
Donnina forte -
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quel tuo cuore così lealmente buono: ma avevo bisogno | che | tu me lo dicessi: e se t' ho offesa è stato per provocare |
Donnina forte -
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e se t' ho offesa è stato per provocare questo sfogo più | che | per altro, Conny. Per te io metterei la mano sul fuoco: ma |
Donnina forte -
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Conny. Per te io metterei la mano sul fuoco: ma non vorrei | che | tu, per esser brava, dovessi soffrire e far sacrifici. |
Donnina forte -
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vederti amata come lo meriti, da un uomo serio, buono, | che | conoscesse tutta la tua anima come la conosciamo tuo padre |
Donnina forte -
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riesci sempre a scoprire tutte le debolezze delle persone | che | ti circondano: ma sei ancora troppo giovane, e il tuo cuore |
Donnina forte -
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Oh, ma verrà pur troppo il giorno in cui conoscerai | che | cos' è la società, e diventerai scettica anche tu. - Si |
Donnina forte -
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voglio. Non t' ho detto tutto, ma tu capirai anche quello | che | ho taciuto.... Oh, credi! è bene che una parola seria venga |
Donnina forte -
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capirai anche quello che ho taciuto.... Oh, credi! è bene | che | una parola seria venga a scotere in mezzo agli svaghi e |
Donnina forte -
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ballo di carnevale, m'ero alzata tardi, stavo pensando | che | cosa avrei dovuto fare in quella giornata, quando entrò mia |
Donnina forte -
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- Buon giorno Conny, come stai ? Sei Stanca ? Dio mio, | che | freddo! - Tirò una poltrona vicino alla bocca del |
Donnina forte -
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il manicotto sul viso. - Sono venuta a piedi, lo sai? | Che | gelo! - e picchiava i piedi sul pavimento. - Pensa! il mio |
Donnina forte -
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cocchiere stanotte s' è pigliato un raffreddore! Dica quel | che | vuole mio marito, ma un cocchiere che ha il petto delicato |
Donnina forte -
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Dica quel che vuole mio marito, ma un cocchiere | che | ha il petto delicato più di una signora io non lo tengo! - |
Donnina forte -
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non si può sopportarlo. Ma vuoi ridere, Conny?... Figurati | che | Filippo avrebbe voluto che si mettesse la pelliccia come il |
Donnina forte -
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vuoi ridere, Conny?... Figurati che Filippo avrebbe voluto | che | si mettesse la pelliccia come il servitore! Il cocchiere |
Donnina forte -
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si mettesse la pelliccia come il servitore! Il cocchiere | che | è stato là sotto la pioggia tutte quelle ore. Dio sa come |
Donnina forte -
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" O tutt' e due o nessuno; - mi diceva. Lui non pensa | che | Gaetano deve venir nell' anticamera ad accompagnarci e a |
Donnina forte -
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deve venir nell' anticamera ad accompagnarci e a prenderci. | Che | bella figura avrebbe fatto senza pelliccia, in mezzo alle |
Donnina forte -
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vedi, Elisa! Filippo ha delle ingenuità strane: lui credeva | che | le pellicce fossero fatte per tener caldo, e che il |
Donnina forte -
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credeva che le pellicce fossero fatte per tener caldo, e | che | il cocchiere, che doveva star fuori allo scoperto tre ore |
Donnina forte -
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pellicce fossero fatte per tener caldo, e che il cocchiere, | che | doveva star fuori allo scoperto tre ore ad una temperatura |
Donnina forte -
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al collo. lo risi e la baciai sulla punta del suo nasino | che | pareva si fosse voltata in su allora allora, per guardarmi |
Donnina forte -
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- Conny! come sei cattiva! Vedi, mi vuoi far credere | che | sono io che t' ho affascinata! ma sei invece tu, più alta, |
Donnina forte -
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come sei cattiva! Vedi, mi vuoi far credere che sono io | che | t' ho affascinata! ma sei invece tu, più alta, più |
Donnina forte -
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tu, più alta, più istruita, e, via.... più seria di me, | che | colle tue dita lunghe mi avvoltoli e mi fai girare e mi |
Donnina forte -
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- Eppure - dissi calma calma - scommetterei qualunque cosa | che | ora tu mi fai attaccar i cavalli per forza, e mi conduci |
Donnina forte -
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non è vero! - mi chiese con una voce supplichevole. - | Che | cosa ? - I cavalli. Sì, sì! falli attaccare, andiamo |
Donnina forte -
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falli attaccare, andiamo insieme a far tre o quattro visite | che | so già di non trovare; poi andiamo sui bastioni. Mettiti il |
Donnina forte -
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un gran bacio sulla fronte. Chi avrebbe resistito? Ordinai | che | attaccassero. Mentre mi vestivo, l' Elisa, seduta alla mia |
Donnina forte -
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dell' Emma! N' è rimasta sorpresa anche lei.... Ti pare | che | mi stia bene questo cappellino, Conny?.... Senti: le ho |
Donnina forte -
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andava; non volevo dirglielo: finii col dargli ad intendere | che | si andrà sui bastioni nell'ora che non c' è nessuno, poi si |
Donnina forte -
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col dargli ad intendere che si andrà sui bastioni nell'ora | che | non c' è nessuno, poi si sarebbe finite al Cova a mangiare |
Donnina forte -
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sarebbe finite al Cova a mangiare una tartina. Ma scommetto | che | riesce a trovarci ugualmente quel matto: vedrai! - Conny! - |
Donnina forte -
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Conny! - mi dimandò a un tratto mentre si strappava un pelo | che | le spuntava ostinato da un piccolo nèo, e arricciava il |
Donnina forte -
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un piccolo nèo, e arricciava il naso per il dolore. - Ahi! | che | peccato! mi s' è rotto senza strapparsi: Senti dunque.... |
Donnina forte -
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peccato! mi s' è rotto senza strapparsi: Senti dunque.... | Che | cosa ti dicevo? - Nulla. - Ma sì: ti ho domandato se ti |
Donnina forte -
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mio fratello. - Mi provai a ridere, ma non ci riuscii. - | Che | domanda originale! - dissi. - Oh Dio mio! che cosa c' è? Ti |
Donnina forte -
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ci riuscii. - Che domanda originale! - dissi. - Oh Dio mio! | che | cosa c' è? Ti fa la corte, tutti se ne sono accorti: e |
Donnina forte -
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corte, tutti se ne sono accorti: e niente di più naturale | che | egli ti sia simpatico. Che occhi, non è vero? e poi quei |
Donnina forte -
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e niente di più naturale che egli ti sia simpatico. | Che | occhi, non è vero? e poi quei denti! È tutto bello!... Ma |
Donnina forte -
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occhi, non è vero? e poi quei denti! È tutto bello!... Ma | che | creatura fredda, Dio mio! mi fai stizza, Conny! Di' dunque |
Donnina forte -
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Oh ecco un altro pelo! qua! ma t'assicuro, Conny, | che | mi vien la barba! - Diedi in una risata più rumorosa e |
Donnina forte -
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- Diedi in una risata più rumorosa e prolungata di quel | che | fosse necessario, sperando di concentrare tutta la sua |
Donnina forte -
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avanti signori! qui si vede una donna non mai veduta! | che | ha la barba vera come un uomo! A chi non ci vuol credere è |
Donnina forte -
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insieme con una bella signora elegantissima, grassotta, | che | aveva un viso aperto e due grandi occhi chiari pieni di |
Donnina forte -
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è? - domandai all' Elisa. - Non lo so - mi rispose; e visto | che | non è più di moda far le presentazioni, dovetti tenermi la |
Donnina forte -
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- La sua fisonomia era così serena, anzi così gioconda, | che | quella povera Clara non impietosì nessuno. Ma vidi donna |
Donnina forte -
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della stufa; poi chiamò l' Elisa per mostrarle dei ritratti | che | c'erano sul tavolino. Intanto il discorso della povera |
Donnina forte -
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il discorso della povera Clara continuava intorno a me. - | Che | colpo è stato per me! - diceva una signora piccolina, tutta |
Donnina forte -
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passata a farmi visita con sua madre; aveva un abito | che | le stava a pennello.... chi avrebbe detto che tre giorni |
Donnina forte -
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un abito che le stava a pennello.... chi avrebbe detto | che | tre giorni dopo si sarebbe fatta monaca! Che bella monaca |
Donnina forte -
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avrebbe detto che tre giorni dopo si sarebbe fatta monaca! | Che | bella monaca col sóggolo bianco! - disse tranquillamente |
Donnina forte -
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bianco! - disse tranquillamente una terza signora. - In | che | convento è entrata? È partita per Troyes per fare il |
Donnina forte -
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grassotta. - Oramai la sua vita era un tale tormento, | che | qualunque fatica materiale le riuscirà indifferente. |
Donnina forte -
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indovinarsi. Non c' era proprio altra liberazione per lei, | che | d' andare a farsi monaca. Ma che rimorso oggi per sua |
Donnina forte -
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altra liberazione per lei, che d' andare a farsi monaca. Ma | che | rimorso oggi per sua sorella! - Come! Lucia Marenzi?! - Ma |
Donnina forte -
|
Ah era tempo! ormai come signorina era un po' matura, ma | che | bella marchesa sarà! eclisserà sua cugina. - Tutte |
Donnina forte -
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d'allora mi aveva interessata quella pallida, altera figura | che | mi era parso, a ragione, che nascondesse un dolore. Provavo |
Donnina forte -
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quella pallida, altera figura che mi era parso, a ragione, | che | nascondesse un dolore. Provavo un' emozione che mi toglieva |
Donnina forte -
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a ragione, che nascondesse un dolore. Provavo un' emozione | che | mi toglieva il respiro, pensando che mai più nella vita |
Donnina forte -
|
Provavo un' emozione che mi toglieva il respiro, pensando | che | mai più nella vita l'avrei incontrata, ch' ella era partita |
Donnina forte -
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ella era partita per il vasto mondo dove non avrebbe udito | che | lamenti e gemiti, dove non avrebbe visto che lagrime e |
Donnina forte -
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avrebbe udito che lamenti e gemiti, dove non avrebbe visto | che | lagrime e piaghe, lei vissuta fino allora in mezzo alle |
Donnina forte -
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di più, di conoscere tutta la storia di lei, e un momento | che | l' Elisa e le altre signore parlavano fra loro, con gran |
Donnina forte -
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del matrimonio di Paola, io dimandai alla signora grassotta | che | mi era vicina: - Scusi, signora, mi vuol dire se parlavano |
Donnina forte -
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Milano non avevano un' idea di questi sfaccendati eleganti, | che | non credono a nulla, non rispettano nulla e si stimano |
Donnina forte -
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è ch' ella fu presa per lui da una di quelle affezioni | che | sono la vita di una donna. E quando più supponeva d'essere |
Donnina forte -
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amata e sua madre s'aspettava da un momento all'altro | che | egli le chiedessse di potersi dire fidanzato che è, che non |
Donnina forte -
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all'altro che egli le chiedessse di potersi dire fidanzato | che | è, che non è, la luce si fa, per lei prima che per gli |
Donnina forte -
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che egli le chiedessse di potersi dire fidanzato che è, | che | non è, la luce si fa, per lei prima che per gli altri; la |
Donnina forte -
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fidanzato che è, che non è, la luce si fa, per lei prima | che | per gli altri; la sorella, quella maritata Marenzi.... Una |
Donnina forte -
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- chiamò in quel momento la padrona di casa - permetti | che | faccia le presentazioni che ho dimenticate la contessa |
Donnina forte -
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la padrona di casa - permetti che faccia le presentazioni | che | ho dimenticate la contessa Elisa di*** che, sai, è |
Donnina forte -
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Asili. - E sorrise respirando liberamente, ma non capì | che | non era arrivata a tempo. La signora Gemmi mi fissò co' |
Donnina forte -
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così visibile da accrescere il senso di malessere | che | quella triste storia mi aveva dato; poi a un tratto, non so |
Donnina forte -
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un nome fosse stato pronunziato. Impallidii? non lo so: so | che | Elisa mi guardava con inquietudine. Dopo un minuto la |
Donnina forte -
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piena di bontà e quasi commossa: - Cara signorina, permetta | che | la baci. - E mi abbracciò stretta. Non ricordo come io sia |
Donnina forte -
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abbracciò stretta. Non ricordo come io sia uscita di là; so | che | mi trovai in carrozza cogli occhi sbarrati che non vedevano |
Donnina forte -
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di là; so che mi trovai in carrozza cogli occhi sbarrati | che | non vedevano nulla. I polsi mi battevano, le orecchie mi |
Donnina forte -
|
un sudore freddo mi inumidiva il viso, e mi pareva | che | qualcosa si fosse spezzato in me. Una risatina di Elisa mi |
Donnina forte -
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spasimo. - Ah ah, se si dovesse credere a tutte le ciarle | che | si fanno in società! Tu non hai sentito Conny, quanti |
Donnina forte -
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proposito del matrimonio di Paola Varenna! E tu, Conny, di | che | discorrevi con quella signora.... Oh Dio, ma come sei |
Donnina forte -
|
con quella signora.... Oh Dio, ma come sei pallida, | che | cos'hai?... Era molto stupida quella signora.... come si |
Donnina forte -
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una mano spaventata. - Ma Conny, non capisco! si direbbe | che | ti sei turbata per la storia di quella Clara, come se.... |
Donnina forte -
|
Ah brava, mi avevi spaventata!... Senti dunque, cara: tu | che | ti dài le arie di donna forte, ti commovi di tutto. Mi fa |
Donnina forte -
|
donna forte, ti commovi di tutto. Mi fa ridere: scommetto | che | quella signora Gemma o Diamante, che sia, ti avrà |
Donnina forte -
|
fa ridere: scommetto che quella signora Gemma o Diamante, | che | sia, ti avrà raccontato che la Clara si fa monaca per una |
Donnina forte -
|
signora Gemma o Diamante, che sia, ti avrà raccontato | che | la Clara si fa monaca per una disillusione d'amore. Com' è |
Donnina forte -
|
tradita!... ah ah! Ma già, ha ragione mio fratello.... - | Che | cosa dice? - domandai colla voce dura. - Dice.... cioè |
Donnina forte -
|
dice? - domandai colla voce dura. - Dice.... cioè diceva | che | le signorine come voi sono tante grullerelle, perché |
Donnina forte -
|
quel momento la carrozza si fermò: eravamo sui bastioni. - | Che | c' è?... - dimandò l' Elisa. - Il signor marchese - rispose |
Donnina forte -
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era raggiante di allegrezza. - Ah, ah! vi ci ho preso! Ma | che | cos'hai Conny? ti senti male!... Che cosa è accaduto? - |
Donnina forte -
|
ah! vi ci ho preso! Ma che cos'hai Conny? ti senti male!... | Che | cosa è accaduto? - disse spaventato, e tutta la sua |
Donnina forte -
|
ritirai con ispavento: - No! - dissi con voce rauca. - Ma | che | cos' hai? Conny! parla, oh parla! Mi vuoi far morire?! - il |
Donnina forte -
|
mi lasciai prendere le mani e scesi di carrozza e lasciai | che | mi guardasse negli occhi, e mi dicesse con quella sua voce |
Donnina forte -
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occhi, e mi dicesse con quella sua voce sommessa e dolce | che | mi fa tremare: - Grazie! - Era una giornata fredda e |
Donnina forte -
|
non c' era anima viva. L' Elisa volle passare sul viale | che | guarda giù nella strada di circonvallazione per vedere il |
Donnina forte -
|
fuoco si posarono sul polso gelato della mia mano. Non so | che | cosa sia accaduto. Mi ricordo solo, come in un sogno, che |
Donnina forte -
|
che cosa sia accaduto. Mi ricordo solo, come in un sogno, | che | ero in carrozza e che mia cugina parlava, parlava, e io |
Donnina forte -
|
Mi ricordo solo, come in un sogno, che ero in carrozza e | che | mia cugina parlava, parlava, e io ascoltavo senza capire; |
Donnina forte -
|
testa con disprezzo. L' uscio si aperse e entrò miss Jane | che | si fermò cogli occhi spalancati di spavento. lo le corsi |
Donnina forte -
|
m' ha fatto chiamare nello studio perché venissi a dirvi | che | desidera di par- larvi. - Mi volsi e dissi freddamente: - |
Donnina forte -
|
*** Era uscito; era partito per sempre, lui! l' unico uomo | che | m'aveva parlato d'amore; quegli che mi adorava! Avevo io il |
Donnina forte -
|
lui! l' unico uomo che m'aveva parlato d'amore; quegli | che | mi adorava! Avevo io il diritto di condannare lui e me al |
Donnina forte -
|
senza lasciargli modo di giustificarsi?... Dio! Dio! | che | cosa avevo fatto? In società si raccontano tante cose che |
Donnina forte -
|
che cosa avevo fatto? In società si raccontano tante cose | che | non son vere: da cosa mi veniva la certezza che si |
Donnina forte -
|
tante cose che non son vere: da cosa mi veniva la certezza | che | si trattasse di lui? Nessuno aveva pronunziato il suo nome. |
Donnina forte -
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e un uomo come lui non perdona un insulto! Lady Conny, | che | avete? - mi domandò miss Jane piangendo. - Nulla, sono una |
Donnina forte -
|
gli occhi e mi guardai nello specchio. - Avete detto | che | è arrivato il babbo? - Sì, e vi cercava. - Ella corse a |
Donnina forte -
|
prese per mano e mi disse con un sorriso: - È vero, Conny, | che | hai piacere che Rinaldi rimanga a pranzo da noi? Immagina |
Donnina forte -
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e mi disse con un sorriso: - È vero, Conny, che hai piacere | che | Rinaldi rimanga a pranzo da noi? Immagina ch'egli temeva di |
Donnina forte -
|
a Roma: siamo ritornati un'ora fa insieme. - Credo | che | ne' miei occhi sia apparso come uno spavento, perché il |
Donnina forte -
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voce per parlare, di lottare contro un penoso presentimento | che | le parole del babbo e il contegno di Rinaldi mi avevano |
Donnina forte -
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fatto sorgere nell' animo. - Conny, non ti senti bene? | che | cos'hai? - Ho preso freddo.... sui bastioni. Infatti non |
Donnina forte -
|
bene, - e mi passai una mano sulla fronte, perché mi pareva | che | tutto girasse intorno a me. Rinaldi mi spinse una poltrona |
Donnina forte -
|
riscaldati un poco vicino al fuoco - Disse il babbo - vuoi | che | chiami miss Jane? - No, ti prego, sto bene qui. - Alzai il |
Donnina forte -
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Restò a desinare con noi. Il babbo credette tutta la sera | che | io mi sentissi male, ma era assorto in una gran |
Donnina forte -
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negli occhi, mai.... non si occupò di me, accorgendosi | che | non mangiavo, che ero presa da brividi: mi fece portare uno |
Donnina forte -
|
mai.... non si occupò di me, accorgendosi che non mangiavo, | che | ero presa da brividi: mi fece portare uno scialle, mi versò |
Donnina forte -
|
dopo aver preso il caffè si alzò per andarsene, dicendo | che | io avevo bisogno di riposo. Si chinò sul sofà sul quale mi |
Donnina forte -
|
colla docilità di una bambina: una bambina colpe-vole | che | ha molto da farsi perdonare. - Buona sera donna Conny, - mi |
Donnina forte -
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punta delle dita i capelli, dicendo con filo di voce: - | Che | Dio la benedica! - Ed egli partì. *** Erano passati alcuni |
Donnina forte -
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in camera, e miss Jane ebbe l'ordine di dire sempre a tutti | che | avevo un forte mal di capo e dormivo. Filippo non era mai |
Donnina forte -
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mal di capo e dormivo. Filippo non era mai venuto. Sapevo | che | la zia aveva avuto dei lunghi e vivaci colloqui col babbo, |
Donnina forte -
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colloqui col babbo, ma egli non mi diceva nulla, ed io, | che | il primo giorno gli avevo promesso di parlargli, ora non ne |
Donnina forte -
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c' era il bambino: mi fermai a baciarlo. Era un pezzo | che | non lo salutavo più.... ora volevo tornare a tutte le |
Donnina forte -
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In cerca di qualche chiesina fuor di mano: dove non ci sia | che | qualche povera donnetta, e dove il prete abbia una pianeta |
Donnina forte -
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Brava la mia Conny, torna allegra come una volta: e intanto | che | siamo soli.... vuoi tu dirmi quel che mi avevi promesso? |
Donnina forte -
|
una volta: e intanto che siamo soli.... vuoi tu dirmi quel | che | mi avevi promesso? Vuoi tu spiegarmi.... - Si rannuvolò, e |
Donnina forte -
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me un gran dolore, non te lo posso nascondere, lo scoprire | che | il tuo cuore non aveva scelto Rinaldi, che mi pareva fatto |
Donnina forte -
|
lo scoprire che il tuo cuore non aveva scelto Rinaldi, | che | mi pareva fatto per te; ma forse a ragione mia sorella: è |
Donnina forte -
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nulla? - Io respiravo a fatica: avevo un nodo alla gola, | che | m' impediva di parlare. Si camminò un poco in silenzio: il |
Donnina forte -
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un poco in silenzio: il Corso era quasi deserto. Sperai | che | si entrasse nella chiesa di San Babila, ma invece si andò |
Donnina forte -
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detto. - Ho dovuto andar io.... perché c' era qualcuno | che | non voleva venir da me. - Mi sentii un colpo nel cuore. |
Donnina forte -
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colpo nel cuore. Perché il babbo me ne parlava? Non capiva | che | soffrivo? Egli continuò: - Qualcuno che non vuol rimettere |
Donnina forte -
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parlava? Non capiva che soffrivo? Egli continuò: - Qualcuno | che | non vuol rimettere il piede in casa nostra senza il |
Donnina forte -
|
in casa nostra senza il permesso della signorina Conny: ma | che | ti prega, ti supplica, in nome di quello che hai di più |
Donnina forte -
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Conny: ma che ti prega, ti supplica, in nome di quello | che | hai di più caro, di dargli questo permesso: egli vuole una |
Donnina forte -
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di che? né io né sua madre siamo riusciti a saperlo. Dice | che | è un vostro segreto. Io mi fido di te, Conny... e di |
Donnina forte -
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quelle cose, nella strada, in mezzo alla gente? Non sentiva | che | mi trascinavo a fatica, e che il respiro mi si faceva |
Donnina forte -
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mezzo alla gente? Non sentiva che mi trascinavo a fatica, e | che | il respiro mi si faceva sempre più breve? - Conny: di' la |
Donnina forte -
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mia bambina!... Dunque appena ritornati a casa, gli scrivo | che | la signorina Conny permette al marchese Gian Carlo di |
Donnina forte -
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piangevo perché avevo bisogno di sfogare tutto il dolore | che | mi aveva empito il cuore in quei giorni.... Che era |
Donnina forte -
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il dolore che mi aveva empito il cuore in quei giorni.... | Che | era accaduto? dunque una parola sola, la speranza del suo |
Donnina forte -
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come lo amavo se mi avvilivo al punto da non credere a ciò | che | avevo sentito, e da esultare perch' egli mi amava. Sollevai |
Donnina forte -
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la testa e sorrisi perché nel mio cuore non era rimasta | che | una gioia immensa che mi pareva un sogno. Eravamo arrivati |
Donnina forte -
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perché nel mio cuore non era rimasta che una gioia immensa | che | mi pareva un sogno. Eravamo arrivati quasi a Porta Venezia. |
Donnina forte -
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più chiese! Se fossimo ai tempi dei Promessi Sposi direi | che | si va alla chiesa de' Cappuccini! Ma si svoltò in una via |
Donnina forte -
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chiesina proprio come la vuoi tu: nuda e stretta. Vedrai | che | pulpito! par troppo piccolo per un uomo. - In quella, una |
Donnina forte -
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piccolo per un uomo. - In quella, una voce allegra, ma | che | parlava un dialetto sguaiato, mi fece alzar la testa. Una |
Donnina forte -
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mi si rizzò, e mi sembrò di essere diventata più alta e | che | tutta la mia anima si fosse ad un tratto mutata.... Dietro |
Donnina forte -
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di scuola di cui mi aveva parlato la fruttaiuola. Mi parve | che | mio cugino trasalisse stupito, e certo respinse il braccio |
Donnina forte -
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di lei. Ma ella vi s'aggrappò di nuovo dicendo forte: - | Che | stupida quella Conny! Siamo state compagne di scuola e |
Donnina forte -
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M' inginocchiai: i miei occhi erano fissi a una candela | che | ardeva sull'altare, e quella fiammella agitandosi mi pareva |
Donnina forte -
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ardeva sull'altare, e quella fiammella agitandosi mi pareva | che | s'allargasse e formasse delle grandi stelle che |
Donnina forte -
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mi pareva che s'allargasse e formasse delle grandi stelle | che | m'abbagliavano: ma non pensai di guardar altrove. Una |
Donnina forte -
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mi pareva un gran pezzo ch'ero assente da casa mia, | che | non vivevo la mia vita tranquilla e felice. Filippo era |
Donnina forte -
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singhiozzando. - Finalmente! - disse. - Ringrazia Iddio | che | ti sei svegliata in tempo.... domani sarebbe troppo |
Donnina forte -
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con tremito. - Era il mio sogno - mormorò. - L' unico uomo | che | ti meritava. Emanuele, - disse poi con una voce ferma e |
Donnina forte -
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- disse poi con una voce ferma e forte, - ti giuro | che | io ho fatto di tutto per evitare alla tua figliuola questo |
Donnina forte -
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donna sa resistere al fascino del suo sguardo; è lui stesso | che | lo ha detto una sera: l' ho sentito io, e so che ha fatto |
Donnina forte -
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lui stesso che lo ha detto una sera: l' ho sentito io, e so | che | ha fatto l'esperienza su parecchie signore della nostra |
Donnina forte -
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Conny conosce il mondo - e sorrise con amarezza. - Conny, | che | ha letto i filosofi e i metafisici, analizza, capisce |
Donnina forte -
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i filosofi e i metafisici, analizza, capisce tutto, e sa | che | cosa bisogna fare per resi- stere alle vanità e alle |
Donnina forte -
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alle vanità e alle seduzioni di quella brutta bestiaccia | che | si chiama società. Conny ha vissuto finora in mezzo a libri |
Donnina forte -
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non c' è bisogno di metterla in guardia: non sa ancora | che | cosa sia l'amore, ma ella saprà distinguere il falso dal |
Donnina forte -
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e un lampo pieno d'alterezza e qualche volta di sarcasmo, | che | credo mi durerà tutta la vita. FINE |
Donnina forte -
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dovessero mai esserci degli invitati. - Ma mamma, credi | che | vada in vacanza da Ippolita per fare vita di società? |
Quell'estate al castello -
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fare vita di società? Veramente non lo sapevo nemmeno io | che | vita mi aspettassi di fare, al castello. M'immaginavo |
Quell'estate al castello -
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mi aspettassi di fare, al castello. M'immaginavo soltanto | che | avremmo cercato il tesoro e le prigioni sotterranee e il |
Quell'estate al castello -
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sotterranee e il passaggio segreto; ed è poco ma sicuro | che | per cercarli giú sottoterra, tra le muffe e le ragnatele, |
Quell'estate al castello -
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su fondo chiaro, come andava di moda a quell'epoca. N. B., | che | vuol dire Nota Bene: tutto questo succedeva un fracco |
Quell'estate al castello -
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succedeva un fracco d'anni fa. Adesso voi magari vi credete | che | a quei tempi le ragazzine se ne stessero lí con un fiocco |
Quell'estate al castello -
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se ne stessero lí con un fiocco in testa come mummie e | che | non gli succedesse mai niente di avventuroso. Mica vero. Io |
Quell'estate al castello -
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ce ne sono successi sí, a me e Ippolita. Se no cos'è | che | racconterei, in questo libro? Papà, lui, era stato subito |
Quell'estate al castello -
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perdere un mese di campagna dalla nonna. Ed era vero | che | mi dispiaceva, da un lato. Con una parte di me avrei voluto |
Quell'estate al castello -
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mi dispiaceva, da un lato. Con una parte di me avrei voluto | che | non cambiasse mai niente, che l'estate di quest'anno fosse |
Quell'estate al castello -
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una parte di me avrei voluto che non cambiasse mai niente, | che | l'estate di quest'anno fosse identica a quella dell'anno |
Quell'estate al castello -
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fiume, stessi cieli azzurri sempre uguali. L'altra parte - | che | poi ero sempre io - non stava nella pelle dalla bramosia di |
Quell'estate al castello -
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scoprire un altro pezzo di mondo, vedere del nuovo. Finí | che | andai, naturalmente. |
Quell'estate al castello -
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se n' andava, e il sole declinando al più sereno tramonto | che | mai rallegrasse la primavera, spargeva una luce d' oro di |
Angiola Maria -
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vapore s'innalzava lentamente sulle acque del lago, | che | risplendevano ancora di quell'argentina e tranquilla |
Angiola Maria -
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freschissima a una lieve increspatura; un leggiero vapore, | che | non era una nebbia, ma pareva quell' immenso velo di luce |
Angiola Maria -
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una nebbia, ma pareva quell' immenso velo di luce quieta | che | l' iride quasi sempre spiega al cessar d' un temporale: era |
Angiola Maria -
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al cessar d' un temporale: era come un etereo profumo | che | si levasse per imbalsamar l' aria tutta pura, e per |
Angiola Maria -
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in tutto il cielo, conciliando una pensierosa malinconia, | che | tanto cara alle anime che vivon di sè stesse e delle loro |
Angiola Maria -
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una pensierosa malinconia, che tanto cara alle anime | che | vivon di sè stesse e delle loro memorie, quando le rapisce |
Angiola Maria -
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vorrebbero staccarsi giammai. Per una stradetta solinga, | che | discendeva con facile declivio alla riva del lago, se |
Angiola Maria -
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sul terreno, cosa come lo movevan le molte angustie in | che | era posta la sua mente. Erano i suoi pensieri d'una |
Angiola Maria -
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di due creature tanto amate, e per lui sacre allora più | che | mai. Alla svolta del sentiero, mentre il prete affrettava |
Angiola Maria -
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i passi, quasi tenendo dietro alla foga delle idee | che | lo crucciavano, uno sconosciuto, il quale presso al margine |
Angiola Maria -
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strada era seduto sulla rovina d'un di que' rozzi ponti | che | attraversano i torrentelli lungo le rive, levossi |
Angiola Maria -
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lungo le rive, levossi d'improvviso, e chiuso un libro | che | stava leggendo, s'avanzò incontro al vicecurato, e si |
Angiola Maria -
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Sulle prime don Carlo, il quale aveva tutt' altra voglia | che | di parlare, e peggio con uno sconosciuto, pensò di |
Angiola Maria -
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salutando andarsene per la sua via, come fece; ma l'altro, | che | apposta gli s' era fatto incontro con deciso animo di |
Angiola Maria -
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della sua passeggiata. Io però ringrazio la fortuna | che | m' ha fatto incontrar con lei. » « Signore, non so |
Angiola Maria -
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ha fatto incontrar con lei. » « Signore, non so veramente a | che | io debba questa sua gentilezza. » « Signor abate, lei non |
Angiola Maria -
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» « Come? non saprei davvero.... » « Ma prima, mi permetta | che | mi faccia conoscere a lei quantunque ciò forse poco le |
Angiola Maria -
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chiamo Arnoldo Leslie. » « Forse è della famiglia del lord, | che | dimora là, nella villa ***? » « Si, sono uno della |
Angiola Maria -
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i contadini d'ogni parte, e udii il suono d'una voce | che | parlava, alla raccolta moltitudine. Non so da che proposito |
Angiola Maria -
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voce che parlava, alla raccolta moltitudine. Non so da | che | proposito fossi condotto, quando venni nel piccolo tempio; |
Angiola Maria -
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fossi condotto, quando venni nel piccolo tempio; so bene | che | appena v'entrai e intesi poche parole di quel discorso, mi |
Angiola Maria -
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meschine e nude , le rende auguste la solennità de' misteri | che | vi si celebrano » « Ma voi parlaste a quella gente con tale |
Angiola Maria -
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a quella gente con tale semplicità d'affetto e di parole , | che | non credetti quasi a me stesso, tanto io era lontano |
Angiola Maria -
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ascoltatori, la pietà semplice e religiosa, quella pietà | che | finora non ho incontrato mai nè sotto gli archi de' |
Angiola Maria -
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del suo cuore. D'altra parte, io non dissi se non quello | che | l'anima mia, e la povera condizione di que' buoni |
Angiola Maria -
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e il cuore è tutto! Ma quando uscii della chiesa, più | che | non maravigliassi della schietta sapienza delle ascoltate |
Angiola Maria -
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in me stesso il desiderio di conoscere più davvicino colui | che | le aveva pronunziate. Si! non solamente nella sua voce e |
Angiola Maria -
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ma nel suo volto, nel girare degli occhi, nella commozione | che | tutto l'agitava, indovinai in lui un uomo d' alti pensieri |
Angiola Maria -
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in lui un uomo d' alti pensieri e d'anima generosa, l'uomo | che | ha sofferto e pianto, che ha studiato e conosciuto, l' uomo |
Angiola Maria -
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e d'anima generosa, l'uomo che ha sofferto e pianto, | che | ha studiato e conosciuto, l' uomo della sventura e del |
Angiola Maria -
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« Ma fa meraviglia l' udire » soggiunse il vicecurato « | che | un giovine, pari suo, nell' ardore dell'età e della |
Angiola Maria -
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quegli uomini oscuri e per lo più dal mondo disprezzati, | che | vivono in un cantuccio della terra, per consacrare questi |
Angiola Maria -
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le confesso, non vedo altra generosità nel sacrifizio | che | feci, se non quella che mille altri, al par di me, conduce |
Angiola Maria -
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altra generosità nel sacrifizio che feci, se non quella | che | mille altri, al par di me, conduce per la stessa via. » E |
Angiola Maria -
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poco nascosta intenzione di tagliare a mezzo un colloquio | che | gli pareva strano, e l' impacciava. Ma il giovine Arnoldo, |
Angiola Maria -
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premura, mentre teneva dietro a' passi del prete, | che | lentamente s'era mosso per il suo sentiero: « Ben lo vedo, |
Angiola Maria -
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il suo sentiero: « Ben lo vedo, voi siete sorpreso, forse, | che | un uomo, nato sotto altro cielo, cresciuto ne' principii di |
Angiola Maria -
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cattolico, in un paese romito, senz' altra ragione o scusa, | che | quella d' una sua buona volontà. Vi parrà, certo, un |
Angiola Maria -
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Io son solo! e spero d'aver ritrovato in voi un' anima | che | m' intenda e mi compatisca... Oh perdonatemi dunque! » O |
Angiola Maria -
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simpatia, non so dire, se di pensieri o di sentimenti, | che | vi spinse a cercar di me, solo perchè il caso vi portò a |
Angiola Maria -
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me, solo perchè il caso vi portò a intender poche parole, | che | non son già mie, ma del Vangelo; questa simpatia vostra, |
Angiola Maria -
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agli attoniti loro sguardi. Ma il vicecurato, più sovente | che | non riguardasse ad uno spettacolo ben noto al suo cuore, |
Angiola Maria -
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inglese; il quale sollevava la faccia commossa da non so | che | di mesto e sdegnoso insieme, come chi frema d'un pensiero |
Angiola Maria -
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di mesto e sdegnoso insieme, come chi frema d'un pensiero | che | vorrebbe cacciarsi di mente e non può. Pareva che il prete |
Angiola Maria -
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pensiero che vorrebbe cacciarsi di mente e non può. Pareva | che | il prete volesse indovinare i segreti di quell'animo |
Angiola Maria -
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indovinare i segreti di quell'animo giovenile e ardente, | che | per certo non aveva volontà e affetti quali tutti hanno: e |
Angiola Maria -
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doloroso momento della sua vita, desiderio di tutt'altro | che | di nuovi amici, pure la strana maniera con che il giovine |
Angiola Maria -
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tutt'altro che di nuovi amici, pure la strana maniera con | che | il giovine forestiero gli cercò amicizia e conforto, la |
Angiola Maria -
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forestiero gli cercò amicizia e conforto, la sincerità | che | rivelavasi nell'espressione malinconica della sua brama, e |
Angiola Maria -
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volger d' un' ora, ti sono amici; amici a posta d' ognuno, | che | ti rubano i tuoi e ti vendono i loro segreti, se pur ne |
Angiola Maria -
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rubano i tuoi e ti vendono i loro segreti, se pur ne hanno; | che | si sfiatano in protestazioni di servitù e di fede, poi il |
Angiola Maria -
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appresso, se avviene, ti rinfacciano amaramente l'angoscia | che | hai deposta nel loro cuore; usurpatori del nome santo |
Angiola Maria -
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loro cuore; usurpatori del nome santo dell'amicizia, infami | che | ti si prostrano a' piedi quando buona fortuna ti sorride, e |
Angiola Maria -
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giovin prete, quell'inquieta tema d' aprire il cuor suo, | che | rivelavano in un'anima severa e forte un pudore quasi |
Angiola Maria -
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semplicità e fede, dimostrargli di esser degno dell'affetto | che | a lui domandava. Gli si rivolse quindi, e: - « Mi rincresce |
Angiola Maria -
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forse risposto: - Fate come v' aggrada, - allora conobbe | che | la scusa del giovine forestiero era dettata da una dilicata |
Angiola Maria -
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mi rattrista. Non so se questo giovi; ma la memoria, | che | ha gran potere sopra di noi, la memoria, qualche volta pesa |
Angiola Maria -
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e adesso.... » « Eppure io credeva » Arnoldo rispose « | che | una scena bella com' è questa potesse calmare il dolore di |
Angiola Maria -
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potesse calmare il dolore di qualunque ferita morale. È qui | che | s'impara a pensar veramente; qui il cuore è libero e largo. |
Angiola Maria -
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la sua casa, il dolore più grande forse della consolazione | che | pur vi si ritrova. Se non temessi d' annojarvi, ve ne darei |
Angiola Maria -
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è dappertutto bella e amica, e gli è dal nostro cuore | che | nasce la sventura; anzi, bisogna dire che noi stessi la |
Angiola Maria -
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dal nostro cuore che nasce la sventura; anzi, bisogna dire | che | noi stessi la vogliamo, bisogna credere il dolore una |
Angiola Maria -
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la mia tristezza contrasta colla serenità del giorno | che | tramonta. » - Indi a poco soggiunse con voce tremante di |
Angiola Maria -
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cinque giorni fa, in questi luoghi, è morto mio padre, | che | alla sua vedova e alla figlia sua non rimane più nessuno al |
Angiola Maria -
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sua non rimane più nessuno al mondo, tranne il povero prete | che | vi parla?... Oh pensando a loro, bisogna ch'io pianga!... » |
Angiola Maria -
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pure forse avrebbe potuto perdere un padre, il vechio padre | che | l' aveva sdegnosamente cacciato dal seno, lo toccò d' |
Angiola Maria -
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stanno le due donne abbandonate; esse m'aspettano, e io so | che | han bisogno di consolazione. Permettete dunque, signore, |
Angiola Maria -
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han bisogno di consolazione. Permettete dunque, signore, | che | vi lasci: però vi ringrazio di cuore della bontà che mi |
Angiola Maria -
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che vi lasci: però vi ringrazio di cuore della bontà | che | mi avete dimostrato, e vi domando scusa della mestizia |
Angiola Maria -
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solitario, quella è la mia casetta Voi siete così cortese, | che | vi rivedrò sempre volentieri. Buona notte, signore. » E se |
Angiola Maria -
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anche Ippolita si ostinava a dire | che | scovandola dentro a quel cunicolo l'avevo salvata. - Ma |
Quell'estate al castello -
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darsi. Però sarebbe stato molto diverso. Alla fine capii | che | era vero. Se non fossi andata a cercarla nella grotta e non |
Quell'estate al castello -
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lei non avrebbe riso né pianto, e allora poco importava | che | finisse per venir fuori da sé, il groppo sul cuore le |
Quell'estate al castello -
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sarebbe continuato come prima. Male, cioè. Senza contare | che | poteva prendere un malanno, con tutta l'umidità che c'era |
Quell'estate al castello -
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contare che poteva prendere un malanno, con tutta l'umidità | che | c'era là sotto. Insomma, poco da dire, venivo proprio ad |
Quell'estate al castello -
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la sua salvatrice, tra una cosa e l'altra. Ippolita adesso | che | il groppo si era sciolto non stava piú zitta come prima, |
Quell'estate al castello -
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come prima, anzi avrebbe parlato tutto il giorno. Fu allora | che | mi raccontò tutti quei particolari della sua fuga. Non ce |
Quell'estate al castello -
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fuga. Non ce ne stancavamo mai né io né lei, tanto è vero | che | li ho imparati a memoria. Di quello che aveva provato e |
Quell'estate al castello -
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lei, tanto è vero che li ho imparati a memoria. Di quello | che | aveva provato e pensato nel buco nero invece non parlava, |
Quell'estate al castello -
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e pensato nel buco nero invece non parlava, io credo | che | non ci riuscisse. Una volta che provai a domandarle che |
Quell'estate al castello -
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non parlava, io credo che non ci riuscisse. Una volta | che | provai a domandarle che cosa facesse, lÍ al buio, rispose |
Quell'estate al castello -
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che non ci riuscisse. Una volta che provai a domandarle | che | cosa facesse, lÍ al buio, rispose soltanto: - Be', buio: |
Quell'estate al castello -
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Be', buio: avevo la pila. L'ho spenta quando ti ho sentita | che | strillavi per i pipistrelli, la prima volta che sei |
Quell'estate al castello -
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ho sentita che strillavi per i pipistrelli, la prima volta | che | sei entrata. Si sbottonò, viceversa, sulla faccenda che le |
Quell'estate al castello -
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che sei entrata. Si sbottonò, viceversa, sulla faccenda | che | le bruciava di piú, cioè il nuovo matrimonio di sua madre. |
Quell'estate al castello -
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con sé per vivere di nuovo insieme come sarebbe giusto | che | vivessero una madre e una figlia. La legge allora era fatta |
Quell'estate al castello -
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La legge allora era fatta a quel modo, senza contare | che | magari il nuovo marito non sarebbe stato tanto d'accordo di |
Quell'estate al castello -
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d'accordo di prendersi la responsabilità di una ragazzina | che | in fondo non era niente per lui. Se a un dato momento era |
Quell'estate al castello -
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fatto era giustappunto perché non sopportava quel pensiero: | che | sua madre, sapendo questo, avesse fatto lo stesso quel che |
Quell'estate al castello -
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che sua madre, sapendo questo, avesse fatto lo stesso quel | che | le comodava fare. Non glielo avrebbe mai perdonato, mi |
Quell'estate al castello -
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mi venne l'ispirazione di raccontarle di quella volta | che | la mia mamma mentre ero a scuola mi aveva buttato via tutti |
Quell'estate al castello -
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a scuola mi aveva buttato via tutti i giornalini. Diceva | che | facevano disordine e questo senz'altro era vero, però c'ero |
Quell'estate al castello -
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però c'ero rimasta molto male perché erano quasi due anni | che | tenevo tutti i numeri. Non era una cosa grave in confronto |
Quell'estate al castello -
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cercando di essere giusta, - non si può nemmeno pretendere | che | capiscano sempre tutto. Mi sentivo un po' traditora verso |
Quell'estate al castello -
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verso la mamma di aver raccontato il fatto dei giornalini, | che | poi era successo tanto tempo prima, ma per Ippolita poteva |
Quell'estate al castello -
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ma per Ippolita poteva essere una consolazione sapere | che | nemmeno gli altri genitori erano perfetti. Parlavamo anche |
Quell'estate al castello -
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perfetti. Parlavamo anche di suo padre, e cosí mi accorsi | che | non era poi vero che non gli volesse bene, come mi era |
Quell'estate al castello -
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anche di suo padre, e cosí mi accorsi che non era poi vero | che | non gli volesse bene, come mi era venuto da pensare qualche |
Quell'estate al castello -
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mi era venuto da pensare qualche volta. Sarà anche stato | che | si accorgeva di piú di volergliene, da quando sapeva che |
Quell'estate al castello -
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che si accorgeva di piú di volergliene, da quando sapeva | che | sua madre non aveva poi tutte le ragioni? In ogni modo |
Quell'estate al castello -
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poi tutte le ragioni? In ogni modo adesso non vedeva l'ora | che | ritornasse, per poter abitare di nuovo con lui. Gli zii |
Quell'estate al castello -
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sua famiglia. Mezza famiglia, pensavo io, ma meglio mezza | che | niente. Mi sentivo una specie di nababba, ad averne una |
Quell'estate al castello -
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una settimana con la mamma, piú si capisce il nuovo marito, | che | però per fortuna non stava sempre tra i piedi, si vede che |
Quell'estate al castello -
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che però per fortuna non stava sempre tra i piedi, si vede | che | almeno era una persona discreta. A Lugano, mi pare. |
Quell'estate al castello -
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Lugano, mi pare. Vedendola, non le ci volle tanto a capire | che | non era stata una cosa proprio allegra nemmeno per lei, di |
Quell'estate al castello -
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anche se nessuno me l'ha mai spiegata. L'ho già detto, no, | che | la madre della mia amica mi era sembrata quasi una diva, |
Quell'estate al castello -
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era sembrata quasi una diva, nella fotografia? Be', credo | che | anche sua figlia la vedesse un po' cosí, specialmente da |
Quell'estate al castello -
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vivevano lontane. Adesso invece non piú. La vedeva come una | che | poteva sbagliare e cercare di aggiustare lo sbaglio a modo |
Quell'estate al castello -
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lei, quasi come se fosse lei la mamma, e l'altra la figlia | che | combina guai. Questa non è una cosa tanto allegra, per una |
Quell'estate al castello -
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i miei cosí presto. Tira e molla, alla fine fu Ippolita | che | venne a farsi l'ultimo pezzetto di vacanze da me (Il posto |
Quell'estate al castello -
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da parte dei signori conti, perché in fondo era vero | che | il naso in su da aristocratici (si dice anche la puzza |
Quell'estate al castello -
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po' ce l'avevano. Era ben per quello, mica per gli intrighi | che | mi ero creduta di indovinare io, che non facevano |
Quell'estate al castello -
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mica per gli intrighi che mi ero creduta di indovinare io, | che | non facevano frequentare alla nipote le compagnie del |
Quell'estate al castello -
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di negare piú niente. Sul principio io avevo paura | che | non si sarebbe tanto adattata in una casa cosí poco stilé, |
Quell'estate al castello -
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nonna con lo sciallino all'uncinetto sulle spalle. Diceva | che | era tutto come nei libri e io restavo un po' lí, perché non |
Quell'estate al castello -
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restavo un po' lí, perché non mi pareva proprio. Poi capii | che | lo trovava romanzesco perché non c'era abituata, come io il |
Quell'estate al castello -
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come io il castello, per la stessa ragione. In quei romanzi | che | leggevamo allora, dopo il lieto fine, molto sovente veniva |
Quell'estate al castello -
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Ippolita, no? E poi era certamente una bella cosa | che | adesso lei andasse d'accordo con gli zii, e viceversa. Però |
Quell'estate al castello -
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non avevamo piú pensato a cercarlo, con tutte le altre cose | che | erano successe, e adesso ci rincresceva. Ne parlavamo un |
Quell'estate al castello -
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dove dovevamo guardare per vedere se magari ci fosse, solo | che | purtroppo non l'avevamo fatto (fuorché in cantina e nelle |
Quell'estate al castello -
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e nelle grotte). Ci senti la mia mamma e disse: - E pensare | che | proprio qui in questa casa un tesoro, una volta, c'è stato |
Quell'estate al castello -
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sapere? Dove sono finite quelle monete? Era una storia | che | sentivo ripetere da quando avevo cinque anni, tanto che non |
Quell'estate al castello -
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che sentivo ripetere da quando avevo cinque anni, tanto | che | non le davo più nessuna importanza, ma Ippolita non la |
Quell'estate al castello -
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nuovo raccontare. Lo zio Pio era un fratello di mia nonna | che | si era fatto missionario. Era stato vari anni in Africa, in |
Quell'estate al castello -
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ritirato a vivere qui, in casa di nonna, e diceva sempre | che | dopo la sua morte lei si sarebbe trovata bene, perché tra |
Quell'estate al castello -
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la storia del nostro tesoro. - Mai più! - rispose la mamma, | che | invece ci giurava. - Non era tipo da scherzare su queste |
Quell'estate al castello -
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su queste cose! No, no, le monete c'erano di sicuro, solo | che | non ha fatto in tempo a spiegarci dov'erano. È morto di un |
Quell'estate al castello -
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spiegarci dov'erano. È morto di un colpo, poveretto, altro | che | spiegare. - Ma se le avete tanto cercate... - Se le abbiamo |
Quell'estate al castello -
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- Se le abbiamo cercate e non si sono trovate, vuol dire | che | qualcuno le ha fatte sparire. Proseguì spiegando che questa |
Quell'estate al castello -
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dire che qualcuno le ha fatte sparire. Proseguì spiegando | che | questa casa, ai tempi dello zio Pio, era un porto di mare, |
Quell'estate al castello -
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dello zio Pio, era un porto di mare, con tutte le visite | che | lui riceveva. Era rimasto in contatto con i suoi |
Quell'estate al castello -
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Era rimasto in contatto con i suoi confratelli missionari, | che | oltre a scrivergli mucchi di lettere da tutti i paesi del |
Quell'estate al castello -
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prozio (era un omettino secco secco; io me lo ricordavo piú | che | altro dalle fotografie) sbuffava, ma accontentava tutti. |
Quell'estate al castello -
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tutti. Per le ripetizioni poi c'era un viavai, pare | che | avesse un metodo suo per far entrare il latino in tutte le |
Quell'estate al castello -
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erano in un doppio fondo, come ha fatto il ladro a sapere | che | c'erano? La sua idea, lo capii un po' alla volta, era che |
Quell'estate al castello -
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che c'erano? La sua idea, lo capii un po' alla volta, era | che | le monete esistevano, ma forse non esisteva il ladro. |
Quell'estate al castello -
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ma forse non esisteva il ladro. Secondo lei poteva darsi | che | non si fossero trovate solo perché erano nascoste molto |
Quell'estate al castello -
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roba solita di tutti i giorni, magari proprio nella camera | che | in tempo di vacanze passava a me e Isa (e quindi anche a |
Quell'estate al castello -
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passava a me e Isa (e quindi anche a Ippolita, adesso) ma | che | prima era stata dello zio Pio. Lei però ci sperava, credo |
Quell'estate al castello -
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per aver da pensare a qualcosa di piú allegro di tutto quel | che | aveva avuto da pensare in quegli ultimi tempi. Batteva sul |
Quell'estate al castello -
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un affare alto di legno scuro, col sedile imbottito, | che | pure quello era stato dello zio. - Ci hanno mai guardato, i |
Quell'estate al castello -
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dentro l'imbottitura? Purtroppo però la nicchia nel muro, | che | c'era stata davvero, l'aveva murata mio papà appena due |
Quell'estate al castello -
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davvero, l'aveva murata mio papà appena due estati fa, dato | che | non serviva piú a niente (ai tempi andati, diceva mamma, ci |
Quell'estate al castello -
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a mia nonna e lei si ricordava benissimo che, altro | che | guardarci dentro, l'avevano addirittura buttata all'aria, |
Quell'estate al castello -
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dentro, l'avevano addirittura buttata all'aria, cosí | che | poi si era dovuta rifare. Dopo queste due delusioni ci fu |
Quell'estate al castello -
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trovarne (non era un'annata da funghi). Ma Ippolita si vede | che | continuava a pensarci. Di punto in bianco, un giorno, mi |
Quell'estate al castello -
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proprio monete d'oro? - Mah, dicono cosí. - Però hai detto | che | tua nonna non le ha mai viste. - Infatti; e nemmeno nessun |
Quell'estate al castello -
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Infatti; e nemmeno nessun altro. Giustappunto mio papà dice | che | non sono mai esistite. - Allora da dove è uscita fuori |
Quell'estate al castello -
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sono mai esistite. - Allora da dove è uscita fuori l'idea | che | ci fossero? Già, da dove? Non me lo ero mai domandato. |
Quell'estate al castello -
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ero mai domandato. Cercai una spiegazione. - Avran pensato | che | dovessero esserci per forza, quando si è visto che d'altro |
Quell'estate al castello -
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pensato che dovessero esserci per forza, quando si è visto | che | d'altro denaro ne aveva lasciato proprio poco. - Ah sí? |
Quell'estate al castello -
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proprio poco. - Ah sí? proprio poco? - Be', cosa vuoi | che | possa guadagnare un ex missionario che dà ripetizioni di |
Quell'estate al castello -
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- Be', cosa vuoi che possa guadagnare un ex missionario | che | dà ripetizioni di latino? - Allora vuol dire che il tesoro |
Quell'estate al castello -
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che dà ripetizioni di latino? - Allora vuol dire | che | il tesoro non può esserci! - Il mio prozio però diceva che |
Quell'estate al castello -
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che il tesoro non può esserci! - Il mio prozio però diceva | che | c'era. Ed era una persona seria, mica un bugiardo, la nonna |
Quell'estate al castello -
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mistero. Stava proprio qui, in questa stranezza del tesoro | che | non poteva esistere, eppure (per un altro verso) non poteva |
Quell'estate al castello -
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eppure (per un altro verso) non poteva non esistere. Pensai | che | anche questo a modo suo era una specie di giallo e da quel |
Quell'estate al castello -
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Pare di sí. - Idea! forse i suoi amici, confratelli, quello | che | erano, avevano l'abitudine di infilare del denaro nella |
Quell'estate al castello -
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caso, le banconote c'erano davvero, non c'era mica motivo | che | zio Pio le lasciasse lí dentro. Se le sarebbe spese, o le |
Quell'estate al castello -
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i salti mortali, credo, pur di non abbandonare quell'idea | che | le piaceva tanto, perciò disse subito: - Non è detto. Anche |
Quell'estate al castello -
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consultare la nonna. Lei non domandava di meglio: da tanto | che | era contenta e lusingata le vennero in mezzo alle guance |
Quell'estate al castello -
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in tinta coi suoi orecchini all'antica. E dunque disse | che | sí, le lettere esistevano ancora. Quando era mancato il |
Quell'estate al castello -
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in esplorazione, come ai bei tempi, però in su invece | che | in giù, verso il solaio polveroso invece che nei |
Quell'estate al castello -
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in su invece che in giù, verso il solaio polveroso invece | che | nei sotterranei del castello. Il mio solletico dietro le |
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odore di avventura. Il baule era di ferro, di quelli | che | usavano una volta: per metter via la roba, io credo, piú |
Quell'estate al castello -
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usavano una volta: per metter via la roba, io credo, piú | che | per viaggiare. Non era chiuso a chiave, bastava tirare su |
Quell'estate al castello -
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Nell'aprirsi fece uno gnau lamentoso. Mi ricordai del suono | che | aveva fatto la botola dello scheletro, quando Remigio |
Quell'estate al castello -
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scheletro, quando Remigio l'aveva tirata su e si era visto | che | sotto non c'era niente. Qui c'erano le lettere, una |
Quell'estate al castello -
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dove si dava la notizia di un'invasione di cavallette | che | aveva portato molto danno ai campi della Missione; la data |
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di un anno lontano. C'era un odore di scartoffie vecchie | che | mi metteva tristezza. Quello dell'avventura non lo sentivo |
Quell'estate al castello -
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in una maniera molto buffa. Gli idem-come- sopra. Pensare | che | mi avevano fatto paura, nelle catacombe! Per cambiare, |
Quell'estate al castello -
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Per cambiare, andai a guardar fuori dall'unico finestrino | che | c'era. Si vedeva la strada, il pergolato, la casa del |
Quell'estate al castello -
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guardavo dalle finestre di gíú. Non era più la solita roba | che | vedevo tutti i giorni, ma un quadretto lucido, un po' |
Quell'estate al castello -
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lucido, un po' rimpicciolito. Bello. Forse era cosí | che | lo vedeva Ippolita, dal suo punto dí vista di persona |
Quell'estate al castello -
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la lampadina accesa, con scritto IDEA!!, del detective | che | ha capito tutto. - Hai, hai trovato qualcosa? - Vieni un |
Quell'estate al castello -
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di fuori. - Come sarebbe, di fuori? - Le buste, polla | che | sei! Ti dicono niente le buste? Le guardai; e non mi |
Quell'estate al castello -
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in confronto, i colori dei francobolli, tanto píú | che | c'erano rappresentati uccelli esotici e fiori strani e |
Quell'estate al castello -
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lei. E tu hai detto | che | però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che |
Quell'estate al castello -
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detto che però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello | che | indovinavo che doveva dire adesso, mi prese la tremarella. |
Quell'estate al castello -
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adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo | che | doveva dire adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita no. |
Quell'estate al castello -
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Lo sapeva da tanto tempo di poter contare su di me, dato | che | ero tutta dalla sua parte. E lo ero, infatti. Solo che, al |
Quell'estate al castello -
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- Parlo sul serio. - Ma io... Ma tu... Insomma, | che | cosa hai in mente di fare? - Di scappare, te l'ho detto. |
Quell'estate al castello -
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- Di scappare, te l'ho detto. Domani mattina presto, prima | che | si alzino Remigio e le donne. Con la bicicletta non mi ci |
Quell'estate al castello -
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non si dicono i nomi veri dei posti.) - Ma si. Non vorrai | che | parta dalla stazione del paese, dove mi conoscono tutti. Ti |
Quell'estate al castello -
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dalla stazione del paese, dove mi conoscono tutti. Ti pare | che | mi darebbero il biglietto per Parigi senza il permesso |
Quell'estate al castello -
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dei parenti cattivi, per riunirsi alla propria mamma | che | non vede da tanto tempo, sí che cambierà idea per quattro |
Quell'estate al castello -
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riunirsi alla propria mamma che non vede da tanto tempo, sí | che | cambierà idea per quattro gocce di pioggia! Ippolita mi |
Quell'estate al castello -
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scovare dei dubbi piú intelligenti: quello del passaporto, | che | ci voleva, a quei tempi, per andare all'estero, e quello |
Quell'estate al castello -
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quei tempi, per andare all'estero, e quello dei soldi, dato | che | di certo un biglietto per Parigi doveva costare un bel po'. |
Quell'estate al castello -
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un biglietto per Parigi doveva costare un bel po'. Ma lei, | che | all'estero c'era anche vissuta, il passaporto lo aveva. E i |
Quell'estate al castello -
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aveva. E i soldi anche; almeno, per la sola andata quelli | che | aveva potevano bastare. - Poi non importa se rimango |
Quell'estate al castello -
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ci penserà la mamma, lassú, a comprarmi tutto quello | che | mi serve. Porterò solo la mia valigina piú piccola, quella |
Quell'estate al castello -
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da dire. - Non avrai paura di aiutarmi, - fece lei, visto | che | rimanevo zitta. - No no, cioè non so, cioè, che cosa dovrei |
Quell'estate al castello -
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lei, visto che rimanevo zitta. - No no, cioè non so, cioè, | che | cosa dovrei fare? - Oh, niente di speciale. Domani mattina |
Quell'estate al castello -
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mattina scendi a colazione all'ora solita e dici agli zii | che | io vengo dopo, che non mi sento bene, quello che ti pare. |
Quell'estate al castello -
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colazione all'ora solita e dici agli zii che io vengo dopo, | che | non mi sento bene, quello che ti pare. Insomma la tiri in |
Quell'estate al castello -
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agli zii che io vengo dopo, che non mi sento bene, quello | che | ti pare. Insomma la tiri in lungo perché si accorgano piú |
Quell'estate al castello -
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la tiri in lungo perché si accorgano piú tardi possibile | che | non sono piú al castello. Cosí se tutto va bene sarò già in |
Quell'estate al castello -
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al castello. Cosí se tutto va bene sarò già in treno prima | che | a loro venga in mente di corrermi dietro. Mi venne su dal |
Quell'estate al castello -
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- Ma in questo modo se la prenderanno con me! - E cosa vuoi | che | ti facciano? - rispose Ippolita con impazienza. - Mica |
Quell'estate al castello -
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staresti a fare qui senza di me? Già. E questo voleva dire | che | da domani mattina la mia vacanza al castello era bell'e |
Quell'estate al castello -
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quasi da piangere. Mi pareva di capire soltanto adesso | che | cosa preziosa, unica, è una vacanza. Fa male dentro, |
Quell'estate al castello -
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dei secoli (mi pareva) quel pezzetto di vacanza al castello | che | ancora mi toccava e che invece stavo per perdere. E non |
Quell'estate al castello -
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pezzetto di vacanza al castello che ancora mi toccava e | che | invece stavo per perdere. E non parliamo del peggio. Le |
Quell'estate al castello -
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signor conte figuriamoci se si sarebbe degnato, tanto piú | che | di sicuro sarebbe stato furibondo con me, |
Quell'estate al castello -
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sarebbe stato furibondo con me, ossignoresignoresignore | che | imbroglio. E papà, chissà come si sarebbe mortificato. E la |
Quell'estate al castello -
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Mi ricordavo ancora di quella volta, quand'ero piccola, | che | mi ero voluta provare a raccontarle una bugia. Be': non mi |
Quell'estate al castello -
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piú di dieci secondi a passarmi per la mente), - guarda | che | non mi va di raccontare le bugie. Non ci ho la pratica, mi |
Quell'estate al castello -
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ci pensò su un momento e poi disse; - Fa lo stesso. Basta | che | tu non dica niente di dove sono andata. A star zitta sarai |
Quell'estate al castello -
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andata. A star zitta sarai capace, no? Mi vergognavo a dire | che | non ne ero mica tanto sicura e che dipendeva da come me lo |
Quell'estate al castello -
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no? Mi vergognavo a dire che non ne ero mica tanto sicura e | che | dipendeva da come me lo chiedevano, cosí risposi: - Va |
Quell'estate al castello -
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eroica, ma adesso un filino di eroismo sentivo proprio | che | mi stava venendo su, chissà da dove. Purché durasse. Ne |
Quell'estate al castello -
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Tutto sommato era più facile la parte di Ippolita, | che | aveva solo da volarsene via, con la pioggia o col sereno, |
Quell'estate al castello -
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sulla sua bicicletta, e poi col treno, fino a Parigi, | che | dicono tutti che è cosí una bella città. - Beata te! - |
Quell'estate al castello -
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e poi col treno, fino a Parigi, che dicono tutti | che | è cosí una bella città. - Beata te! - dissi con invidia. - |
Quell'estate al castello -
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come si può fare. Stasera quando andiamo a letto ti dico | che | mi sento poco bene... - Come fai a saperlo già adesso? - Ma |
Quell'estate al castello -
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mi sento poco bene... - Come fai a saperlo già adesso? - Ma | che | polla, - (femminile di pollo, nel senso di stupido), - sei! |
Quell'estate al castello -
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Sarà per finta, no? Un'astuzia, insomma. Dunque ti dico | che | mi sento poco bene e che domani mattina voglio dormire fino |
Quell'estate al castello -
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insomma. Dunque ti dico che mi sento poco bene e | che | domani mattina voglio dormire fino a tardi. E tu, domani, |
Quell'estate al castello -
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voglio dormire fino a tardi. E tu, domani, non fai altro | che | ripeterlo pari pari agli zii. Non è una pensata palpitante? |
Quell'estate al castello -
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preparare la valigina e trovare un posto per nasconderla, | che | non se ne accorgesse la cameriera. 2°, cercare la bici di |
Quell'estate al castello -
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comprarle una tavoletta di quelle piú grosse di cioccolato, | che | è tanto nutriente e doveva servirle di provvista per il |
Quell'estate al castello -
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strizzate di dispiacere a tradimento per la bella vacanza | che | finiva e gli accessi di ridarella, perché eravamo eccitate. |
Quell'estate al castello -
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- Allora... - fece Ippolita, per concludere; e pensavo | che | avrebbe detto «siamo d'accordo?» o qualcosa del genere. |
Quell'estate al castello -
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ci sono un sacco di altre cose da dire, prima | che | si arrivi a quello che doveva succedere poi. Non bisogna |
Quell'estate al castello -
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sacco di altre cose da dire, prima che si arrivi a quello | che | doveva succedere poi. Non bisogna mica credere infatti che |
Quell'estate al castello -
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che doveva succedere poi. Non bisogna mica credere infatti | che | stessimo sempre lí a pensare ai guai di famiglia di |
Quell'estate al castello -
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con gli zii. Ci divertivamo insieme, eccome, nelle ore | che | lei aveva libere da compiti e ripassi. Un ridere, certe |
Quell'estate al castello -
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non si esplorava tutto da cima a fondo, be', bisogna dire | che | lei non restava indietro. Con quella sua aria delicata, non |
Quell'estate al castello -
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piú coraggiosa di me. Cosí siamo state in cima alla torre, | che | faceva venire i brividi cosí tutta aperta da tutt'e quattro |
Quell'estate al castello -
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cosí tutta aperta da tutt'e quattro i lati, con una vista | che | non finiva piú sulle cime dei pini (o abeti) e sui zigzag |
Quell'estate al castello -
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avevo la fissa di cercare il tesoro, anche se capivo bene | che | forse non doveva esserci, ma insomma non si sa mai. Per |
Quell'estate al castello -
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in fila indiana come dicono nei romanzi d'avventure, solo | che | non so se sia lo stesso una fila quando si è soltanto in |
Quell'estate al castello -
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dall'ingresso di servizio, dove c'era una porta a vetri | che | dava in cucina. Si sentivano benissimo, dentro, le voci di |
Quell'estate al castello -
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benissimo, dentro, le voci di Remigio e delle donne | che | chiacchieravano, certo mai immaginando che noi fossimo cosí |
Quell'estate al castello -
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e delle donne che chiacchieravano, certo mai immaginando | che | noi fossimo cosí vicine. Remigio e la cuoca discutevano di |
Quell'estate al castello -
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e la cuoca discutevano di non so cosa e la cameriera, | che | si chiamava Vittorina, metteva becco ogni momento per dar |
Quell'estate al castello -
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becco ogni momento per dar ragione a lui. Sentii la cuoca | che | diceva: - Andate d'accordo come i ladri di Pisa! - Chissà |
Quell'estate al castello -
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quasi trentacinque anni. - Ma si, ti assicuro. - Fidanzati! | che | buffo! - (Se non era romantico era buffo, non c'era via di |
Quell'estate al castello -
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uno. - Oh santa polentina! - disse forte la cuoca, si vede | che | aveva perso la pazienza. Allora la Vittorina rise e anche a |
Quell'estate al castello -
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un freddino da catacomba. Non ridevamo più. Trovavo anzi | che | cominciava a essere piuttosto emozionante. - Guic guic! - |
Quell'estate al castello -
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a essere piuttosto emozionante. - Guic guic! - dissi, | che | era una nostra parola segreta per dire quel misto di |
Quell'estate al castello -
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di formicolio nella pancia e di brividino lungo la schiena | che | si prova nei momenti avventurosi. - Guic guic! La prima |
Quell'estate al castello -
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insomma le cose normali di tutte le cantine. La seconda, | che | era più bassa di tre o quattro gradini, cioè più |
Quell'estate al castello -
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Odore di umidità e di muffa; un guazzabuglio di roba mista, | che | ne so, casse, setacci rotti, vecchi mortai di marmo |
Quell'estate al castello -
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le sbarre e con tante ragnatele, come io avevo immaginato | che | dovessero essercene nei sotterranei. E c'era persino una |
Quell'estate al castello -
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nei sotterranei. E c'era persino una botola nel pavimento, | che | a dare retta ai romanzi era la cosa più promettente di |
Quell'estate al castello -
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romanzi era la cosa più promettente di tutte. - Cosa dici | che | ci sarà, qui sotto? Un ripostiglio di quelli che diceva tuo |
Quell'estate al castello -
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Cosa dici che ci sarà, qui sotto? Un ripostiglio di quelli | che | diceva tuo zio? - Probabile. - Proviamo a guardare? Chissà |
Quell'estate al castello -
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diceva tuo zio? - Probabile. - Proviamo a guardare? Chissà | che | non ci sia il tesoro! - Guic guic! - Guic guic! Ma la |
Quell'estate al castello -
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Ci toccò piantar lí, tutte sudate e nere di polvere. - | Che | rabbia! Cosí non possiamo saperlo, se c'è o no! - Mah, sai, |
Quell'estate al castello -
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c'è un passaggio segreto: potrebbe anche essere, no? dato | che | quaggiù siamo nella parte più antica del castello. - |
Quell'estate al castello -
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- disse Ippolita, facendo la voce lugubre, - può darsi | che | ci sia uno scheletro bell'e disteso, luuungo, con tutti i |
Quell'estate al castello -
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con tutti i suoi ossetti bianchi in fila... L'ho detto | che | era più coraggiosa di me. Io nemmeno per cento lire, che a |
Quell'estate al castello -
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che era più coraggiosa di me. Io nemmeno per cento lire, | che | a quei tempi erano tante, avrei parlato di scheletri in un |
Quell'estate al castello -
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al buio come siamo. - Io non l'ho mai capita questa cosa, | che | il buio faccia paura, - fece Ippolita, buttando là con una |
Quell'estate al castello -
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e liscio liscio, e nessuno ti scoccia o ti viene a dire | che | devi fare questo e quell'altro... Certe volte mi verrebbe |
Quell'estate al castello -
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la misteriosa, io non so; ad ogni modo si sentiva benissimo | che | adesso non scherzava. - Guarda che dovresti pensare per |
Quell'estate al castello -
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si sentiva benissimo che adesso non scherzava. - Guarda | che | dovresti pensare per forza, - osservai, - non se ne può |
Quell'estate al castello -
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E batté col piede sulla botola dello scheletro. (Beninteso | che | ormai l'avremmo sempre chiamata cosí.) Scherzava, però |
Quell'estate al castello -
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lo stesso un brivido, come una goccia d'acqua gelata, | che | mi correva lungo il filo della schiena. Saltai su: - |
Quell'estate al castello -
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fifa, eh! - No, fifa. Ne ho la stufa, ti dico. - Canta | che | ti passa! - fece lei, per prendere in giro. - Nossignora, |
Quell'estate al castello -
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se ne hai voglia! Dicevo cosí per dire, mai più credendo | che | mi desse retta, invece si mise sul serio a cantare la |
Quell'estate al castello -
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a cantare la canzone della campagnola, una roba allegra | che | allora andava di moda. Le andai dietro con la voce e finita |
Quell'estate al castello -
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attaccai di mia iniziativa Suoni la tromba e intrepido, | che | era un'altra di quelle musiche d'opera che cantava sempre |
Quell'estate al castello -
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e intrepido, che era un'altra di quelle musiche d'opera | che | cantava sempre il mio papà (lui diceva i suoi cavalli di |
Quell'estate al castello -
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come avevo creduto prima. Veramente mi ero quasi aspettata | che | gli zii di Ippolita mi spedissero via di corsa, dopo quello |
Quell'estate al castello -
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gli zii di Ippolita mi spedissero via di corsa, dopo quello | che | avevo avuto la faccia di dirgli. Invece si comportarono |
Quell'estate al castello -
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anch'io, allo stesso modo, feci finta di dimenticarmi | che | mi avevano chiamato vipera e guardata come un vile verme. |
Quell'estate al castello -
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rimorso di averlo creduto un carceriere, e meno male almeno | che | lui non lo sapeva. Ippolita, poi, educatissima, |
Quell'estate al castello -
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le rincresceva aver pensato quelle brutte cose di loro, ora | che | sapeva che non erano vere. Io mi dicevo, però, che non |
Quell'estate al castello -
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aver pensato quelle brutte cose di loro, ora che sapeva | che | non erano vere. Io mi dicevo, però, che non doveva essere |
Quell'estate al castello -
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ora che sapeva che non erano vere. Io mi dicevo, però, | che | non doveva essere una gran consolazione scoprire che in |
Quell'estate al castello -
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però, che non doveva essere una gran consolazione scoprire | che | in fondo avevano avuto ragione, se in cambio adesso doveva |
Quell'estate al castello -
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doveva dar torto a sua madre. Loro non erano stati i nemici | che | facevano di tutto per separarle e che la giudicavano male |
Quell'estate al castello -
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erano stati i nemici che facevano di tutto per separarle e | che | la giudicavano male (la madre) solo perché era giovane e |
Quell'estate al castello -
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tu quando le proponevo qualche maniera di passare il tempo, | che | ne avevamo da occupare un'infinità perché oltre tutto gli |
Quell'estate al castello -
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storie terribili sulla botola dello scheletro in cantina, | che | inventavamo apposta per farci spavento a vicenda. Adesso |
Quell'estate al castello -
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madre, in un'altra busta crema. Diceva (l'ho saputo dopo) | che | contava proprio, la mamma di Ippolita, di trovarsi spesso |
Quell'estate al castello -
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anche se purtroppo per ora non potevano stare insieme, e | che | pure il suo nuovo marito era ansioso di rivederla |
Quell'estate al castello -
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conservava tanto un buon ricordo di lei dall'ultima volta | che | l'aveva vista, a Parigi. (Difatti questo tale era uno che |
Quell'estate al castello -
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che l'aveva vista, a Parigi. (Difatti questo tale era uno | che | conoscevano da molto tempo.) Ad ogni modo ora venivano a |
Quell'estate al castello -
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nella Svizzera italiana, molto vicino dunque, cosí | che | presto loro due, madre e figlia, avrebbero avuto la gioia |
Quell'estate al castello -
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avuto la gioia di potersi rivedere. Ippolita non disse | che | di tutto questo non le importava un fico. Era diventata |
Quell'estate al castello -
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maniera migliore questa decisione di sua madre. Dicevano | che | è molto naturale che una donna divorziata si risposi, nei |
Quell'estate al castello -
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decisione di sua madre. Dicevano che è molto naturale | che | una donna divorziata si risposi, nei paesi dove c'è il |
Quell'estate al castello -
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cose. Erano gente un po' severa e antiquata, non dico mica | che | fossero diventati perfetti solo perché si era scoperto che |
Quell'estate al castello -
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che fossero diventati perfetti solo perché si era scoperto | che | non erano degli aguzzini. Ma Poi, loro tenevano per il |
Quell'estate al castello -
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Doveva tornare tra pochi mesi e le assicuravano | che | dopo avrebbe lavorato solo in Italia per non lasciarla piú, |
Quell'estate al castello -
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stava volentieri anche con loro. Era talmente ragionevole | che | faceva cascare le braccia. Tutto questo non durò molto. |
Quell'estate al castello -
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Ma la porta era aperta, cosí bastò un'occhiata per vedere | che | anche lÍ non c'era nessuno. Mi venne la nausea, come sulla |
Quell'estate al castello -
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capire piú dove un giro finisce e ne inizia un altro. (Già | che | a me non è mai piaciuta tanto la giostra, era il mio |
Quell'estate al castello -
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è mai piaciuta tanto la giostra, era il mio fratellino Robi | che | ci andava matto.) La storia si ripeteva. Ippolita che non |
Quell'estate al castello -
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Robi che ci andava matto.) La storia si ripeteva. Ippolita | che | non era in camera; la stanza da bagno vuota. Un giro della |
Quell'estate al castello -
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aspettarsi di tutto da una ragazza in quello stato, perfino | che | scappasse un'altra volta. Non sapevo cosa fare. Mettiamo |
Quell'estate al castello -
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scappasse un'altra volta. Non sapevo cosa fare. Mettiamo | che | dessi subito l'allarme: che figura, se poi si scopriva che |
Quell'estate al castello -
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Non sapevo cosa fare. Mettiamo che dessi subito l'allarme: | che | figura, se poi si scopriva che era andata semplicemente in |
Quell'estate al castello -
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che dessi subito l'allarme: che figura, se poi si scopriva | che | era andata semplicemente in salone a cercare, per esempio, |
Quell'estate al castello -
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da ieri! Mi venne il cuore in gola, dalla speranza | che | ci fosse davvero. Ci avrei quasi scommesso, in quel |
Quell'estate al castello -
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- Non la trovo. Non so dov'è. - Ah, - fece, tipo grido | che | viene dal cuore, ancora con la caffettiera in mano, - non |
Quell'estate al castello -
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volta non ne so niente, lo giuro. Era come confessare | che | l'altra volta invece eravamo state d'accordo, ma in ogni |
Quell'estate al castello -
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fossero già arrivati da sé. Mi credettero subito. Si vede | che | si vedeva che dicevo la verità. - Oh mio Dio, - dissero |
Quell'estate al castello -
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arrivati da sé. Mi credettero subito. Si vede che si vedeva | che | dicevo la verità. - Oh mio Dio, - dissero quasi insieme, |
Quell'estate al castello -
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come se non ci fosse tempo da perdere. Sta a vedere | che | avevo fatto male ad aspettare a dirglielo. - Nel parco è |
Quell'estate al castello -
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è inutile cercare, ho già guardato io, - dissi allora, | che | capissero almeno che non ero stata con le mani in mano. Era |
Quell'estate al castello -
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ho già guardato io, - dissi allora, che capissero almeno | che | non ero stata con le mani in mano. Era di nuovo il giallo, |
Quell'estate al castello -
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tardi del solito, alle sette anche un po' passate, per via | che | aveva avuto da lucidare l'argenteria; e quello dietro, a |
Quell'estate al castello -
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po' rasserenata, - con l'auto, se andiamo subito, c'è caso | che | si possa raggiungerla prima ancora che arrivi al paese. Ma |
Quell'estate al castello -
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subito, c'è caso che si possa raggiungerla prima ancora | che | arrivi al paese. Ma lo zio, sempre molto nero: - Ammesso |
Quell'estate al castello -
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arrivi al paese. Ma lo zio, sempre molto nero: - Ammesso | che | ci sia andata, dalla parte del paese. Non si preoccupava |
Quell'estate al castello -
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quanto fosse preoccupato: brutto segno. - Perché? da | che | parte dovrebbe essere andata? - È proprio questo che non |
Quell'estate al castello -
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da che parte dovrebbe essere andata? - È proprio questo | che | non so. - Se il signor conte permette, - (questo era |
Quell'estate al castello -
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avevo avuto il tempo di riflettere sulla faccenda; e pensai | che | sí, lo zio aveva proprio ragione. Chi poteva indovinarlo, |
Quell'estate al castello -
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voleva scappare Ippolita? Da sua madre, no di sicuro, dato | che | era stata proprio lei a darle quel grosso dispiacere. E |
Quell'estate al castello -
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perché era scappata? Non ce n'era mica motivo, ora | che | non ce l'aveva più con gli zii. Eppure l'aveva fatto. Era |
Quell'estate al castello -
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fatto. Era passata davanti alla mia porta, in un momento | che | non si poteva precisare, dopo le sette quando i portoni |
Quell'estate al castello -
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dopo le sette quando i portoni eran stati aperti, e prima | che | io mi accorgessi che non c'era; era passata senza dir |
Quell'estate al castello -
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i portoni eran stati aperti, e prima che io mi accorgessi | che | non c'era; era passata senza dir niente, senza farmi un |
Quell'estate al castello -
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farmi un segnale, anzi facendo piano apposta, tanto è vero | che | non l'avevo sentita. Doveva aver messo di nuovo le scarpe |
Quell'estate al castello -
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il suo cappelletto antisole e la borsa bianca a tracolla, | che | stupida ero stata quand'ero in camera sua a non controllare |
Quell'estate al castello -
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nuda e senza soldi in tasca, non era mica un viaggio quello | che | voleva fare stavolta, adesso lo capivo bene: cercava solo |
Quell'estate al castello -
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un buco qualsiasi dove ficcarsi per dimenticare quel groppo | che | aveva sul cuore... Un buco. Come aveva detto, quella volta |
Quell'estate al castello -
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per non fare una figura da cretina. Loro mica lo sapevano | che | la chiamavamo cosí. Mi guardavano tutti e tre, con l'aria |
Quell'estate al castello -
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bassa. Ci siamo andate, una volta, e Ippolita mi ha detto | che | le sarebbe piaciuto chiudersi lí sotto. Diceva per scherzo, |
Quell'estate al castello -
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Diceva per scherzo, ma adesso... È tanto infelice, adesso, | che | forse... - Friggevo dall'ansia peggio ancora di prima. - |
Quell'estate al castello -
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per favore andiamo subito giú a vedere! Ci mancò poco | che | Remigio mi ridesse sul muso. - Ma per carità, signorina, |
Quell'estate al castello -
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di farli decidere. - È laggiù, vi dico! Sono sicura | che | è laggiù! La prima a darmi retta fu la zia. Friggeva anche |
Quell'estate al castello -
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a sbirciare sopra la sua spalla sgranando gli occhi più | che | mai. Tutt'e due, anzi, li avevano che parevano uova al |
Quell'estate al castello -
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gli occhi più che mai. Tutt'e due, anzi, li avevano | che | parevano uova al tegamino col bianco tutt'in giro - un paio |
Quell'estate al castello -
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col bianco tutt'in giro - un paio per ciascuna - da tanto | che | li spalancavano. Ancora giù: altre scale, prima cantina, |
Quell'estate al castello -
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cantina, gradini, seconda cantina. C'era quel finestrino | che | ho già detto, no? quello pieno di ragnatele che faceva una |
Quell'estate al castello -
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finestrino che ho già detto, no? quello pieno di ragnatele | che | faceva una luce quasi verde. E in mezzo al pavimento, la |
Quell'estate al castello -
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su, cosí la facciamo finita disse lo zio. Si capiva | che | non ci sperava per niente. E anch'io, vedendo che Remigio |
Quell'estate al castello -
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Si capiva che non ci sperava per niente. E anch'io, vedendo | che | Remigio stentava abbastanza a smuoverla, mi ricordai che |
Quell'estate al castello -
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che Remigio stentava abbastanza a smuoverla, mi ricordai | che | quel giorno non ce l'avevamo fatta in due, dunque lei come |
Quell'estate al castello -
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chissà cosa. La cassetta del tesoro? Lo scheletro luuungo | che | aveva detto Ippolita, mettendoci tutti quegli u per fare la |
Quell'estate al castello -
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Ci siamo guardati in faccia tutti e quattro. Quattro facce | che | tiravano al verde, per via delle ragnatele del finestrino; |
Quell'estate al castello -
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deve essere diventata di tutti i colori, dalla vergogna. | Che | figura, che figura! Remigio aveva una pila e si prese il |
Quell'estate al castello -
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diventata di tutti i colori, dalla vergogna. Che figura, | che | figura! Remigio aveva una pila e si prese il gusto di |
Quell'estate al castello -
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farmi, tutto trionfante: - L'avevo ben detto! Andò già bene | che | i conti avessero troppa fretta di riguadagnare il tempo |
Quell'estate al castello -
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togliermi dai piedi al più presto possibile, ma mi sembra | che | decidessero cosí: Remigio doveva scendere lo stradone in |
Quell'estate al castello -
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tutta salita, sarebbero andati gli zii con l'automobile, | che | la sapeva guidare anche il conte, solo che non lo faceva |
Quell'estate al castello -
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l'automobile, che la sapeva guidare anche il conte, solo | che | non lo faceva quasi mai perché non gli piaceva. Beninteso |
Quell'estate al castello -
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non lo faceva quasi mai perché non gli piaceva. Beninteso | che | questa volta non mi sono accodata. Anzi, non mi preoccupavo |
Quell'estate al castello -
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non mi sono accodata. Anzi, non mi preoccupavo d'altro | che | di sparire senza farmi notare. Cosí tornai in sala da |
Quell'estate al castello -
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Non avevo appetito, ma rosicchiai qua e là qualcosa di quel | che | c'era sulla tavola, senza quasi sapere quel che facevo, |
Quell'estate al castello -
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di quel che c'era sulla tavola, senza quasi sapere quel | che | facevo, tanto ero soprappensiero. Difatti mi stava |
Quell'estate al castello -
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basta, lontana e confusa, uso lumicino nella nebbia. Capii | che | se volevo vederci più chiaro dovevo ricapitolare tutto da |
Quell'estate al castello -
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E dunque, ricapitolando: Ippolita, prima ancora di sapere | che | sarebbe stata infelice per quel brutto scherzo di sua madre |
Quell'estate al castello -
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rotte; quella non era un buco. L'altra con la vasca, o quel | che | era, il serbatoio d'acqua sotterraneo. E al di là |
Quell'estate al castello -
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E al di là dell'acqua c'era il condotto (o cunicolo) | che | serviva nei tempi andati per farla passare fino alla |
Quell'estate al castello -
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il cunicolo, il super- buco-nero. Una tana cosí rintanata | che | a ficcarsi lí dentro c'era da pensare sul serio di poter |
Quell'estate al castello -
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Ippolita? Mi sarei morsa la lingua in due piuttosto | che | parlarne a qualcuno. Coccodé coccodé, come una gallina che |
Quell'estate al castello -
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che parlarne a qualcuno. Coccodé coccodé, come una gallina | che | ha fatto l'uovo, e poi farmi ridere di nuovo dietro perché |
Quell'estate al castello -
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della grotta. Mi ero dimenticata dei pipistrelli, cosí | che | sono entrata dentro a catapulta, chiamando forte «Ippolita, |
Quell'estate al castello -
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a zigzag, quasi toccandomi con le punte delle ali, tanto | che | mi dimenticai che in genere non mi facevano impressione e |
Quell'estate al castello -
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toccandomi con le punte delle ali, tanto che mi dimenticai | che | in genere non mi facevano impressione e tornai fuori |
Quell'estate al castello -
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radi. Parevano quei brandelli di foglie o di carta bruciata | che | volano per aria quando si fa un falò. Dopo il gomito della |
Quell'estate al castello -
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della galleria cominciò il buio e non li vidi piú. Non | che | fosse tanto consolante, non vederli e sapere che c'erano. |
Quell'estate al castello -
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piú. Non che fosse tanto consolante, non vederli e sapere | che | c'erano. Andai avanti, pregando in cuor mio tutti i santi |
Quell'estate al castello -
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della terra. Sembra un'esagerazione, ma era proprio cosí | che | mi sentivo. Mi fermai al solito muretto, che era poi la |
Quell'estate al castello -
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proprio cosí che mi sentivo. Mi fermai al solito muretto, | che | era poi la sponda del serbatoio, alzando adagio la pila per |
Quell'estate al castello -
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Il raggio laggiú arrivava appena, non si vedeva altro | che | una macchia scura e confusa. - Ippolita, sei lí? Vieni |
Quell'estate al castello -
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molto adagio, perché c'era una roba viscida sul fondo | che | a ogni passo mi faceva slittare un po' . Davanti a me |
Quell'estate al castello -
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per esempio lo scheletro della botola (cioè quello | che | sotto la botola non c'era). Mi pareva di vederlo che |
Quell'estate al castello -
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quello che sotto la botola non c'era). Mi pareva di vederlo | che | arrivava a nuoto, bianco nell'acqua nera, con tutte le sue |
Quell'estate al castello -
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le sue costole allineate. Brrr!! Adesso non dovete credere | che | fossi scema: lo sapevo bene che non esisteva, che me lo |
Quell'estate al castello -
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Adesso non dovete credere che fossi scema: lo sapevo bene | che | non esisteva, che me lo stavo inventando io. Però non me lo |
Quell'estate al castello -
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credere che fossi scema: lo sapevo bene che non esisteva, | che | me lo stavo inventando io. Però non me lo toglievo dalla |
Quell'estate al castello -
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con Suoni la tromba e questo andò meglio. Cantavo piú forte | che | potevo, impipandomene degli idem-come- sopra perché ormai |
Quell'estate al castello -
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idem-come- sopra perché ormai avevo tanta di quella paura | che | pipistrello più, pipistrello meno non mi faceva proprio |
Quell'estate al castello -
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amore. Oh! perché non nacqui più povero ancora di quel | che | sono? Se mio padre, anzichè diventare l' agente di nobile e |
Angiola Maria -
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agente di nobile e ricco signore, non avesse avuto al mondo | che | un navicello e una rete, forse io pure non sarei stato che |
Angiola Maria -
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che un navicello e una rete, forse io pure non sarei stato | che | un umile pescatore; nè uscito mai dalla cerchia de' miei |
Angiola Maria -
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cerchia de' miei monti, altro non avrei imparato ad amare | che | la pace e la tempesta del lago. - Le memorie del passato mi |
Angiola Maria -
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rapito da fiera gioja di libertà le procelle e i fulmini | che | scrosciavano sul mio Lario, oh! chi m'avrebbe detto che |
Angiola Maria -
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che scrosciavano sul mio Lario, oh! chi m'avrebbe detto | che | assai più tremende dovevano essere le tempeste dell' anima |
Angiola Maria -
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calma di questi bei giorni d'autunno; e il sole tranquillo | che | indora le spalle della mon- tagna rimpetto alla mia |
Angiola Maria -
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contentezza tosi salutare, così vera. E se vuole il cielo | che | almeno passino per me pochi mesi di raccoglimento e di |
Angiola Maria -
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mesi di raccoglimento e di pacifica meditazione, senza | che | si risvegli a conturbarmi lo sdegno d'una vita costretta a |
Angiola Maria -
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a consumarsi nell'aspettativa de' giorni promessi da Colui | che | venne ad abitare fra gli uomini, e fu vera luce |
Angiola Maria -
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ch' io non potrò rendere loro per questo affetto altra cosa | che | poche parole, affine di confortarli nelle sciagure. Ben |
Angiola Maria -
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nel fondo de' loro cuori, suscitarvi quella scintilla | che | li renda migliori di quel che essi sono, di quel che furono |
Angiola Maria -
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suscitarvi quella scintilla che li renda migliori di quel | che | essi sono, di quel che furono i padri e gli avi loro. |
Angiola Maria -
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che li renda migliori di quel che essi sono, di quel | che | furono i padri e gli avi loro. Eglino son contenti del |
Angiola Maria -
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li anneghittisce la povertà, disimparano ad amare coloro | che | soffrono, ad amare il ben comune, per quell'affetto più |
Angiola Maria -
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più angusto, più fiacco, direi quasi per quell' egoismo | che | li fa attaccati alla loro famiglia, al campanile della |
Angiola Maria -
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riuscire a farli men felici, e men rassegnati di quello | che | sono? 2 d' ottobre. Oggi, con dolore profondo, mi toccò |
Angiola Maria -
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toccò d'esser testimonio d' una contesa fra due mandriani, | che | mi persuase quanta sia pur troppo insensata e forte fra |
Angiola Maria -
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stesso paese quella vecchia ruggine, quelle inimicizie | che | sembrano aver posta radice eterna ne' cuori degli uomini, e |
Angiola Maria -
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aver posta radice eterna ne' cuori degli uomini, e più | che | altrove in questa nostra patria. Uno de' due mandriani è |
Angiola Maria -
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lo stesso dialetto: eppure serbano tuttavia quel rancore | che | separò i loro padri, che accese tanto fuoco di guerra in |
Angiola Maria -
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serbano tuttavia quel rancore che separò i loro padri, | che | accese tanto fuoco di guerra in queste pacifiche contrade, |
Angiola Maria -
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accese tanto fuoco di guerra in queste pacifiche contrade, | che | fece sparger tanto sangue, piangere tante madri. Sedevano |
Angiola Maria -
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maledissero i loro paesi, maledissero i parenti; fin Dio | che | li vede. La collera li fe' ciechi l'un contro l'altro, e |
Angiola Maria -
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dunque mutato? Qual profondo mistero in ogni cosa! - E noi | che | siamo sì piccoli, noi che strisciamo per un giorno, come |
Angiola Maria -
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mistero in ogni cosa! - E noi che siamo sì piccoli, noi | che | strisciamo per un giorno, come l'insetto, sulla faccia |
Angiola Maria -
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sollevar la fronte insino a Voi, interrogarvi, pretendere | che | il buono e il giusto trionfi a questo mondo?... O Signore, |
Angiola Maria -
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mano sul nostro capo, e dissipate il fumo dell'orgoglio | che | n' accieca. Le generazioni vengono, passano, e scompaiono |
Angiola Maria -
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dimora. Chi potrà dire, di qui a mill'anni, i popoli | che | saranno sepolti sotto a questa parte di mondo? L' alpi e l' |
Angiola Maria -
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parte di mondo? L' alpi e l' acque e tutta, la contrada | che | mi circonda non hanno forse mutato anch' essi e rimutato |
Angiola Maria -
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d'un iome, dietro ai sogno d'una patria, confidiamo | che | sia adempiuta, sulla terra che invecchia sempre, quella |
Angiola Maria -
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d'una patria, confidiamo che sia adempiuta, sulla terra | che | invecchia sempre, quella promessa la quale sola non può |
Angiola Maria -
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quale sola non può morire?... Quest'ampia regione di monti | che | fu agli antichissimi tempi stanza d'un popolo solo, se pur |
Angiola Maria -
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nè forza di guerra o di pace, poterono mai operare | che | codeste due genti ne facessero una sola. Per questo forse |
Angiola Maria -
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d'una delle più lunghe, sanguinose e feroci rivoluzioni | che | l' Europa abbia veduto mai. - Un dabben montanaro |
Angiola Maria -
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di farsi il segno della croce, » vede, è quello là il santo | che | tenne lontano da questo paese la peste de' luterani!... » |
Angiola Maria -
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andava pensando nell' anima mia alle molte e triste cagioni | che | hanno fatto d'ogni lembo di terra cotante patrie diverse. |
Angiola Maria -
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diverse. 27 d'ottobre. Io mi proposi d'adoperare il tempo | che | mi avanza, dopo compiuti gli obblighi sacri del ministero, |
Angiola Maria -
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tutto nello studiar quelle antiche patriarcali costumanze, | che | sono come simbolo di giustizia nelle famiglie, religione |
Angiola Maria -
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e studiose ricerche, la mia vita ben più occupata e operosa | che | prima non fosse, assorta nel meditare e nello scrivere, |
Angiola Maria -
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in una temperanza equanime di volontà e di sentimento, | che | parmi la miglior medicina delle avverse cose. Son quasi |
Angiola Maria -
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15 di novembre. In questa solitudine, altro non desidero | che | la fedele compagnia d'un amico, il quale riceva nel suo |
Angiola Maria -
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volta, negli antichi terrori, in quelle fatali malinconie | che | m' avvelenarono l' anima non ancora del tutto guarita. |
Angiola Maria -
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e ogni fervore le più larghe concezioni moderne. Il motto | che | contrassegna la nuova Biblioteca «Per più vedere» spiega da |
L'uccellino azzurro -
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gl'intenti ai quali questa s'ispira. Dedicata alle ragazze | che | non possono più appagarsi di una letteratura fanciullesca |
L'uccellino azzurro -
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anzi della realtà servirsi come elemento educativo, in modo | che | conoscerla voglia dire inalzarsi. Perciò i libri che |
L'uccellino azzurro -
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modo che conoscerla voglia dire inalzarsi. Perciò i libri | che | faranno parte di questa Collezione dovranno contribuire ad |
L'uccellino azzurro -
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ricca e complessa nei suoi diversi valori. Accanto al libro | che | parla all'anima un linguaggio di luce, ci sarà pertanto |
L'uccellino azzurro -
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un linguaggio di luce, ci sarà pertanto quello modesto | che | insegna ad amare le piccole cose della vita di ogni giorno; |
L'uccellino azzurro -
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amare le piccole cose della vita di ogni giorno; e i libri | che | trattano di questioni sociali o di alta cultura si |
L'uccellino azzurro -
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sociali o di alta cultura si alterneranno con quelli | che | intrattengono sulla casa, centro della vita femminile, e |
L'uccellino azzurro -
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vita molteplice, essa deve trovare nella sua Biblioteca, | che | a questa vita vuol prepararla, gli elementi che l'aiutino a |
L'uccellino azzurro -
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Biblioteca, che a questa vita vuol prepararla, gli elementi | che | l'aiutino a svolgerla nel modo migliore, per il bene |
L'uccellino azzurro -
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migliore, per il bene proprio e di chi le sta vicino. Bene | che | sarà tanto più grande quanto più essa avrà saputo inalzarsi |
L'uccellino azzurro -
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prima cosa | che | successe fu che si mise a piovere. Sorpresa sorpresa: chi |
Quell'estate al castello -
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prima cosa che successe fu | che | si mise a piovere. Sorpresa sorpresa: chi ci pensava piú, |
Quell'estate al castello -
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con quel caldo. Uscendo dalla grotta non avevamo fatto caso | che | la gran luce che ci aveva abbagliato era riflessa da un |
Quell'estate al castello -
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dalla grotta non avevamo fatto caso che la gran luce | che | ci aveva abbagliato era riflessa da un nuvolone di quelli |
Quell'estate al castello -
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Ippolita i suoi, io un paio in dotazione del castello, | che | i piedi mi ci ballavano dentro; ma solo per fare un salto |
Quell'estate al castello -
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una mandata di pioggia e l'altra. Era tutto zuppo, bastava | che | scontrassimo un ramo per fare la doccia completa. Siamo |
Quell'estate al castello -
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- E l'anima no?! - fece Ippolita tra i denti, in maniera | che | sentissi io sola. Difatti era seccante. Con quell'acqua |
Quell'estate al castello -
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- Ma stava a... - , e disse un altro nome americano | che | non mi ricordo. - Perché a New York? Di colpo si illuminò |
Quell'estate al castello -
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subito: - Ma allora perché non ha scritto addirittura | che | viene presto? No, no, per ora si vede che non è partita. |
Quell'estate al castello -
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addirittura che viene presto? No, no, per ora si vede | che | non è partita. Forse vuoi scrivermi appena sa di preciso |
Quell'estate al castello -
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quando potrà partire; senz'altro è cosí. Per forza dunque | che | era sulle spine, in questa aspettativa. Le lettere del papà |
Quell'estate al castello -
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arrivavano regolarmente, una alla settimana, mi sembra | che | avesse detto. Lei le leggeva, gli rispondeva, non dico mica |
Quell'estate al castello -
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avesse detto. Lei le leggeva, gli rispondeva, non dico mica | che | non le facessero piacere. È che, sotto, aveva la spina di |
Quell'estate al castello -
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È che, sotto, aveva la spina di quelle altre lettere | che | non arrivavano. Io, come ho già detto, il papà di Ippolita |
Quell'estate al castello -
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ho già detto, il papà di Ippolita lo conoscevo dalla foto | che | teneva sullo scrittoio. Molto abbronzato, con un cappellone |
Quell'estate al castello -
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Molto abbronzato, con un cappellone di paglia; si vede | che | c'era un gran sole in quei paesi là dove lavorava. Teneva |
Quell'estate al castello -
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diciamo. Torniamo al primo giorno di pioggia e a Ippolita | che | aspettava la posta. Anzi no, perché quel giorno non arrivò |
Quell'estate al castello -
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no, perché quel giorno non arrivò niente, dunque è inutile | che | ci torniamo. Allora andiamo alla mattina dopo, quando venne |
Quell'estate al castello -
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vuoi; oppure tienimela da parte. In ogni modo mi fa piacere | che | la ritiri tu, ecco. Da questo discorso si potrebbe già |
Quell'estate al castello -
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ritiri tu, ecco. Da questo discorso si potrebbe già capire | che | aveva dei sospetti, per ora non dico quali perché non ero |
Quell'estate al castello -
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questo piacere di aspettare la posta; del resto speravo | che | arrivasse qualcosa anche dai miei e magari il numero nuovo |
Quell'estate al castello -
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e magari il numero nuovo del giornalino di enigmistica, | che | col brutto tempo, in campagna, è quasi la risorsa |
Quell'estate al castello -
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Dunque mi misi di sentinella nell'ingresso. Era sempre lí | che | mettevano la posta appena arrivava, su un vassoio d'argento |
Quell'estate al castello -
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su un vassoio d'argento sopra un mobile a tre gambe | che | si chiamava consòl. Stavo li, aspettavo, senza piú farmi |
Quell'estate al castello -
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Mica scheletri da far paura: no, di quelli | che | si disegnano di nascosto a scuola, tanto per far passare |
Quell'estate al castello -
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di mano la busta crema. Non aspettò, quel giorno, | che | gliela mettesse sul vassoio. Io però avevo fatto in tempo a |
Quell'estate al castello -
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mettesse sul vassoio. Io però avevo fatto in tempo a vedere | che | la calligrafia era quella che avevo già visto sulla |
Quell'estate al castello -
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avevo fatto in tempo a vedere che la calligrafia era quella | che | avevo già visto sulla cartolina da Nuova York. Almeno, a me |
Quell'estate al castello -
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dei rebi da guardare prima di provare a decifrarle, peccato | che | ci riuscivo solo coi piú facili, e con le barzellette |
Quell'estate al castello -
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Il conte aveva voluto lasciarmela; era cosí gentile | che | mi dispiaceva persino di dovercela avere con lui per amore |
Quell'estate al castello -
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si fa per dire. Le dissi subito, per non farla penare, | che | non erano arrivate lettere dalla sua mamma, cioè una si, ma |
Quell'estate al castello -
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su, nemmeno l'avessi punta con uno spillo. - Eppure ti dico | che | ho riconosciuto la scrittura. - Macché, è impossibile. Vuoi |
Quell'estate al castello -
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ho riconosciuto la scrittura. - Macché, è impossibile. Vuoi | che | scriva a zia Augusta, che non le è mai stata simpatica, e a |
Quell'estate al castello -
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- Macché, è impossibile. Vuoi che scriva a zia Augusta, | che | non le è mai stata simpatica, e a me no? Veramente era |
Quell'estate al castello -
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no? Veramente era strano. Neanche a me tornava tanto, ora | che | ci pensavo. La mia mamma per esempio non era granché tipo |
Quell'estate al castello -
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di mia madre. Scrive sempre su quella. - Dunque vedi | che | non mi sono sbagliata. E sopra c'era proprio il nome di... |
Quell'estate al castello -
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pensò un momento. Il suo occhio vago era tutt'altro | che | vago, adesso, anzi aveva un lampo come d'acciaio. Puro |
Quell'estate al castello -
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- Voglio vedere quella lettera. Bisogna assolutamente | che | la legga. - Ma dài, Ippolita! - Devo ammettere che ero |
Quell'estate al castello -
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che la legga. - Ma dài, Ippolita! - Devo ammettere | che | ero scandalizzata. Non mi pareva una cosa da lei, andare a |
Quell'estate al castello -
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come sua zia Augusta. - Scusa, - si corresse, - è un secolo | che | non ho notizie di mia madre, avrò ben il diritto di sapere |
Quell'estate al castello -
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domandarlo a lei. - A chi, a mia zia? - Fece quella | che | nei libri si chiama una risata amara: ha, ha. - Allora non |
Quell'estate al castello -
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Mi tengono nascosto qualcosa, lei e lo zio, è un pezzo | che | me ne sono accorta. Qualcosa che riguarda mia madre. Per |
Quell'estate al castello -
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lei e lo zio, è un pezzo che me ne sono accorta. Qualcosa | che | riguarda mia madre. Per questo non arrivano piú lettere, |
Quell'estate al castello -
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mia madre. Per questo non arrivano piú lettere, sono loro | che | le fanno sparire. Ma io devo sapere... devo, |
Quell'estate al castello -
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Volevo farle coraggio, ma non sapevo piú cosa dire, adesso | che | era uscito fuori quali erano i suoi sospetti. Che brutta, |
Quell'estate al castello -
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adesso che era uscito fuori quali erano i suoi sospetti. | Che | brutta, bruttissima storia. Non ero abituata a storie di |
Quell'estate al castello -
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erano i signori conti e pieni di soldi fin qui. Chissà | che | belle mance avevano dato per fare questa schifezza, perché |
Quell'estate al castello -
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uno strazio: si capiva benissimo (lo capivo io, almeno) | che | stava recitando per farsi sentire dalla zia. Dunque mi fa, |
Quell'estate al castello -
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zia. Dunque mi fa, recitando: - Oh! m'è venuto in mente | che | devo andare un momento su, fai tu conversazione con zia |
Quell'estate al castello -
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io vado a cercare la lettera in camera sua. Figuriamoci | che | bell'imbroglio. Io non ci volevo mica stare, solo che la |
Quell'estate al castello -
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che bell'imbroglio. Io non ci volevo mica stare, solo | che | la contessa venne fuori a dirmi fresca fresca: - Sí, cara, |
Quell'estate al castello -
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sentivo quasi piú.) Cosí non potevo piú dire di no, a parte | che | Ippolita se l'era già battuta zitta zitta, fingendo di non |
Quell'estate al castello -
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non vedere i segnali di «no, questa non me la devi fare!» | che | le lanciavo con gli occhi. Dunque non mi restava che andare |
Quell'estate al castello -
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fare!» che le lanciavo con gli occhi. Dunque non mi restava | che | andare a sedere nell'angolo libero del divano, e far |
Quell'estate al castello -
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nell'angolo libero del divano, e far conversazione. Ma | che | bel divertimento. Non so più di preciso di che cosa |
Quell'estate al castello -
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Ma che bel divertimento. Non so più di preciso di | che | cosa parlassi. Della pioggia, credo. (Palpitante, come |
Quell'estate al castello -
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a venir giú fitta fitta, con un rumore come di pesciolini | che | friggessero in padella. Frrzz frrzz frrzz, un rumorino |
Quell'estate al castello -
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d'esser tutto imbottito di spilli. Si doveva vedere | che | non ero per niente a mio agio, perché a un dato punto la |
Quell'estate al castello -
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piú e del meno, mentre lei mi faceva i sorrisi senza sapere | che | intanto Ippolita di sopra raspava nella sua corrispondenza |
Quell'estate al castello -
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di sopra raspava nella sua corrispondenza privata, e | che | io lo sapevo. Ippolita era mia amica e mai al mondo avrei |
Quell'estate al castello -
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al mondo avrei fatto la spia contro di lei. Ma era giusto | che | per non fare la spia dovessi invece far la parte della |
Quell'estate al castello -
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dovessi invece far la parte della Giuda con una persona | che | a me in fondo non aveva mai fatto niente di male, anzi al |
Quell'estate al castello -
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d'in cima alle scale e io scattai su come una molla, giuro | che | mai nessuno aveva alzato tanto velocemente il sedere da |
Quell'estate al castello -
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una lettera d'altri, ma se lei invece sí, tanto valeva | che | lo sapessi anch'io cosa c'era dentro. Toh che invece mi fa, |
Quell'estate al castello -
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tanto valeva che lo sapessi anch'io cosa c'era dentro. Toh | che | invece mi fa, secca secca: - Ma neanche per sogno, - |
Quell'estate al castello -
|
sogno, - guardandomi male come se me lo fossi inventato io | che | prima aveva intenzione di farlo. Ah ecco. Lo dicevo bene, |
Quell'estate al castello -
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aveva intenzione di farlo. Ah ecco. Lo dicevo bene, io, | che | non era roba da Ippolita. Però in qualche modo qualche cosa |
Quell'estate al castello -
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La buona concimazione. 1. Già ti dissi, | che | misurando alla terra il letame a centellini, non si dura |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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varie terre. Queste poi, magramente concimate, è naturale | che | diano un magro prodotto. Son le belle spighe che fanno |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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è naturale che diano un magro prodotto. Son le belle spighe | che | fanno abbondante il ricolto; ma le belle spighe si |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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raccogliere, bisogna ben concimare? Vuoi toccar con mano | che | a concimar poco si ha una perdita nella coltivazione, ed a |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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si coltiva con benefizio? Esamina con attenzione il conto | che | ti presento. Io suppongo che tu abbia un ettaro di terra |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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con attenzione il conto che ti presento. Io suppongo | che | tu abbia un ettaro di terra coltivato a frumento, alla |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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di 11 ettolitri di grano, e 110 miriagrammi di paglia, | che | valgono: 11 ettolitri di grano a L. 23 l'ettol. L. 253 110 |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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di un ettaro di frumento? Lire 13, ossia la differenza | che | si ottiene sottraendo dal valore del prodotto che fu di . . |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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che si ottiene sottraendo dal valore del prodotto | che | fu di . . . . . . . . . L. 308 le spese fatte per |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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L. 13 Ti sembra poco: e hai ragione. Ma io ti dico | che | molti coltivatori non guadagnano neppure queste povere 13 |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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quelle di prima, o almeno crescono ben poco. Supponiamo | che | invece di 295 lire tu ne spenda 355. Il prodotto aumenta, e |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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un benefizio netto di 186 lire. Da questi esempi tu vedi | che | quanto più si spende in concime, tanto più si guadagna. Se |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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quindici volte maggiore. Ho dunque ragione di ripetere | che | nel concime si ha tutto. Esso dà il grano, la paglia, il |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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smunge la terra, smunge la sua borsa. DOMANDE: 1. È vero | che | la terra rende in proporzione di quel che riceve? - |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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1. È vero che la terra rende in proporzione di quel | che | riceve? - Dimostra, con un esempio pratico, che non coltiva |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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di quel che riceve? - Dimostra, con un esempio pratico, | che | non coltiva con beneficio chi concima scarsamente il |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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concima scarsamente il terreno. 2. Prova con altro esempio | che | raccoglie molto chi concima bene. |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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ancora di quel primo giorno quando lei si era tanto offesa | che | lo zio prendesse in giro il nostro gioco della dama col |
Quell'estate al castello -
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lo stesso, tutt'e due all'estero, tutt'e due posti lontani, | che | si vedevano solo al cine. - Ma non capisci? Se è tornata a |
Quell'estate al castello -
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- Ma non capisci? Se è tornata a Parigi, non c'è motivo | che | io non stia con lei! Ha ancora il nostro appartamento, mica |
Quell'estate al castello -
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a Parigi, col vagon-lit! Ed è per questo, naturalmente, | che | gli zii me lo vogliono tenere nascosto; per questo si sono |
Quell'estate al castello -
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si sono messi a intercettare le lettere. - Per questo... in | che | senso? Sarò stata scema, ma non capivo ancora. Lo dico |
Quell'estate al castello -
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- Per tenerci separate, me e mia madre. È un pezzo | che | ho questo sospetto, e adesso lo so di sicuro. - Ma scusa, a |
Quell'estate al castello -
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cosa gliene importa? Cosa ci guadagnano? - Loro vogliono | che | stia con mio padre, quando tornerà, mica con lei - . Già. |
Quell'estate al castello -
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stia con mio padre, quando tornerà, mica con lei - . Già. | Che | pasticcio, per i figli, quando i genitori non stanno |
Quell'estate al castello -
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lo fanno anche per dispetto. Capacissimi. Te l'ho detto | che | l'hanno sempre avuta antipatica. Ci pensai un momento; e |
Quell'estate al castello -
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Non sapevo spiegarmi diversamente quelle lettere | che | non arrivavano alla figlia, mentre ne arrivava una alla zia |
Quell'estate al castello -
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insomma, e quel fatto della cognata, della zia cioè, | che | non ne diceva una parola alla figlia, voglio dire alla |
Quell'estate al castello -
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schifata, perché non era il modo di fare, ecco. E mica | che | non ne avesse avuto il tempo, poco fa in salone Ippolita |
Quell'estate al castello -
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sul solitario, e poi a me aveva detto cava e io stupida | che | mi ero fatta venire i rimorsi di far con lei la parte della |
Quell'estate al castello -
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ignobile) traditora dei suoi stessi parenti, con tutto | che | era contessa! Con questo minestrone di pensieri che rni |
Quell'estate al castello -
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tutto che era contessa! Con questo minestrone di pensieri | che | rni bolliva nel cervello, non sapevo neanch'io cosa dire. |
Quell'estate al castello -
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di nuovo Ippolita a parlare. - Loro sanno bene, - disse, - | che | se mai immaginavo che la mamma era cosí vicina ci sarei |
Quell'estate al castello -
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- Loro sanno bene, - disse, - che se mai immaginavo | che | la mamma era cosí vicina ci sarei andata di corsa! Cosí |
Quell'estate al castello -
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faccia. In quel preciso momento tutt'e due abbiamo capito | che | cosa poteva, anzi doveva succedere poi. Stavamo anche per |
Quell'estate al castello -
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assieme, quando... BOM! BOM! BOM! BOM! Niente paura, non è | che | fosse scoppiata la guerra mondiale. Era solo Remigio che |
Quell'estate al castello -
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è che fosse scoppiata la guerra mondiale. Era solo Remigio | che | suonava il gong per annunciare che il pranzo era pronto. Mi |
Quell'estate al castello -
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Era solo Remigio che suonava il gong per annunciare | che | il pranzo era pronto. Mi son dimenticata di dirlo prima che |
Quell'estate al castello -
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che il pranzo era pronto. Mi son dimenticata di dirlo prima | che | avevano quest'uso; era una cosa stilé ma anche molto |
Quell'estate al castello -
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anche una bella rinfrescata alla faccia, se non voleva | che | gli zii capissero subito che c'era qualcosa. In quanto a |
Quell'estate al castello -
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alla faccia, se non voleva che gli zii capissero subito | che | c'era qualcosa. In quanto a me, scappavo già come una lepre |
Quell'estate al castello -
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Tuna, da Fortuna, poichè la buona vecchietta soleva dire | che | la fortuna del poverello è nella salute e nella voglia di |
Sempronio e Sempronella -
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un pesce, sana da ragazza, sana da maritata, sana anche ora | che | i settant'anni sono suonati. La vedovanza e la solitudine |
Sempronio e Sempronella -
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di ogni ora. Se l'ozio può essere paragonato alla ruggine, | che | corrode anche l'acciaio, ella non aveva avuto tempo per |
Sempronio e Sempronella -
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cameretta, e scendeva quei pochi scalini di legno tarlato | che | dalla camera da letto, mettevano nella sottostante cucina: |
Sempronio e Sempronella -
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Mandava a razzolare nel viottolo le due o tre gallinelle | che | possedeva, brontolava un po' con quel pigrone del gatto che |
Sempronio e Sempronella -
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che possedeva, brontolava un po' con quel pigrone del gatto | che | osava chiederle la colazione con insistente miagolìo, |
Sempronio e Sempronella -
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cicoria e malva, e vi inzuppava un boccone di pan nero, | che | le fermava lo stomaco fino all'ora della colazione. In |
Sempronio e Sempronella -
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fissa al muro l'intelaiatura, sulla quale erano tesi i fili | che | si svolgevano dal roccchettone man mano che la tela |
Sempronio e Sempronella -
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tesi i fili che si svolgevano dal roccchettone man mano | che | la tela s'ordiva e s'arrotolava intorno al cilindro. La |
Sempronio e Sempronella -
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e le gambe facevano una ginnastica ininterrotta: di modo | che | la vecchierella s'appoggiava appena sul duro sedile. E |
Sempronio e Sempronella -
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sul duro sedile. E allora, per ore e ore, non si udiva più | che | il tic tac, secco e regolare, del telaio, che non cessava |
Sempronio e Sempronella -
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si udiva più che il tic tac, secco e regolare, del telaio, | che | non cessava se non ai primi richiami argentini delle |
Sempronio e Sempronella -
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Il telaio era posto sotto una finestrella a grata, | che | dava sul vicoletto tortuoso, e tutti quelli che passavano |
Sempronio e Sempronella -
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a grata, che dava sul vicoletto tortuoso, e tutti quelli | che | passavano di là si soffermavano a scambiare quattro parole |
Sempronio e Sempronella -
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là si soffermavano a scambiare quattro parole con la Tuna, | che | non cessava il suo lavoro. Sempronio e Sempronella si |
Sempronio e Sempronella -
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la Tuna pareva una di quelle vecchie fate delle fiabe | che | operano prodigi con la rocca e con l'ago: e alle quali i |
Sempronio e Sempronella -
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prodigi con la rocca e con l'ago: e alle quali i fanciulli | che | hanno molta fantasia credono, quasi esistessero veramente, |
Sempronio e Sempronella -
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quasi esistessero veramente, mentre non tutti credono | che | ci siano ancora al mondo delle vecchierelle di |
Sempronio e Sempronella -
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qualche ora e poter riprendere la mattina l'usato lavoro, | che | fanno ormai non più per sè, ma per gli altri, intessendo la |
Sempronio e Sempronella -
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sè, ma per gli altri, intessendo la tela alle spose giovani | che | cominciano ora la vita, e che preparano le fasce per le |
Sempronio e Sempronella -
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la tela alle spose giovani che cominciano ora la vita, e | che | preparano le fasce per le creaturine che verranno. |
Sempronio e Sempronella -
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ora la vita, e che preparano le fasce per le creaturine | che | verranno. |
Sempronio e Sempronella -
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privato non è congiunto al pubblico, e perde questa forza | che | tira al centro, la società si dissolve. La patria pertanto |
Angiola Maria -
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pertanto è un nome sì augusto, si venerando, si santo, | che | al paragone di lui pèrdono i più bei nomi di ricchezza, di |
Angiola Maria -
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per timore d'esser conosciuti; non hanno altro merito | che | quello di strisciarsi dietro una gran toga che copre la |
Angiola Maria -
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altro merito che quello di strisciarsi dietro una gran toga | che | copre la loro mendicità; stanno nel breve cerchio del loro |
Angiola Maria -
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« Il problema della vita non si risolve mai interamente | che | nell'estremo punto dell'esistenza morale. Ho veduto molti |
Angiola Maria -
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culla con ogni modo di accurata osservazione: per me credo | che | lo spettacolo dell'uomo che muore non sia meno importante |
Angiola Maria -
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osservazione: per me credo che lo spettacolo dell'uomo | che | muore non sia meno importante per la storia del cuore |
Angiola Maria -
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del cuore umano, nè meno utile per l'umanità. È certo | che | la virtù e un premio immortale della virtù non appajono mai |
Angiola Maria -
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momento ultimo della vita mortale. Questo è l'unico tesoro | che | non perda il suo aureo colore sulle sponde del letto |
Angiola Maria -
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del sepolcro. » .... « Erano ben saggi quegli antichi Egizi | che | istituirono un tribunale, il quale giudicasse la vita di |
Angiola Maria -
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un tribunale, il quale giudicasse la vita di coloro | che | morivano, e incidesse le giuste sue sentenze sulle pietre |
Angiola Maria -
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e dalla speranza di felicità, non potendo trovarla | che | nel sentire, è pur forza che rifugga possentemente dal non |
Angiola Maria -
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felicità, non potendo trovarla che nel sentire, è pur forza | che | rifugga possentemente dal non sentire; in altro modo, che |
Angiola Maria -
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che rifugga possentemente dal non sentire; in altro modo, | che | conosca tutta l opposizione che c' è tra l'essere e il non |
Angiola Maria -
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non sentire; in altro modo, che conosca tutta l opposizione | che | c' è tra l'essere e il non essere, tra le parole esistenza |
Angiola Maria -
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non essere, tra le parole esistenza e nulla. È per questo | che | egli, non volendo perdere, in tutto questa vita mortale, |
Angiola Maria -
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mentre suscitando un fioretto sulla funebre zolla, par | che | voglia infiorare l ultimo velo che copre l'uomo. - Il genio |
Angiola Maria -
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sulla funebre zolla, par che voglia infiorare l ultimo velo | che | copre l'uomo. - Il genio colossale degli Egizi fabbrica le |
Angiola Maria -
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sepoltura, a noi riesce cara la croce piantata sovr'essa, | che | conservi il nostro nome e c' impetri una preghiera. - La |
Angiola Maria -
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sepolcri educa i nostri cuori ai sentimenti i più sacri, | che | formano, per così dire, gli amplessi con cui l'uomo s' |
Angiola Maria -
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nudriti e rinforzati dalla religione degli estinti. Colui | che | sente la possa e il fremito che inspira una negra croce, |
Angiola Maria -
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degli estinti. Colui che sente la possa e il fremito | che | inspira una negra croce, sulla quale leggiamo il. bianco |
Angiola Maria -
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le congiunge le tenere mani, e corregge le inesperte labbra | che | balbettano un' innocente preghiera.... oh sì, forse è |
Angiola Maria -
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oh sì, forse è derisa dall'orgogliosa filosofia | che | insolente passeggia sulle teste dei popoli; ma essa forse |
Angiola Maria -
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delle virtù le più veraci, le più sacre. - » I pochi versi | che | seguono trovai scritti sulla coperta d'una lettera d' |
Angiola Maria -
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essa vale assai più. La salute è il più prezioso dei beni | che | possediamo. Se ci manca questo dono di Dio, a che giovano |
La giovinetta campagnuola -
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dei beni che possediamo. Se ci manca questo dono di Dio, a | che | giovano tutte le altre ricchezze? La vita stessa a che cosa |
La giovinetta campagnuola -
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a che giovano tutte le altre ricchezze? La vita stessa a | che | cosa serve a chi non è robusto, e sano? Quale tesoro sia la |
La giovinetta campagnuola -
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Quale tesoro sia la salute, si aspetta a conoscerlo dopo | che | si è perduta: quando una malattia ci fa impotenti al |
La giovinetta campagnuola -
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è come un salvadanaio: non si sa quanto valore ha in sè, | che | quando si rompe. La salute è già di per sè esposta a mille |
La giovinetta campagnuola -
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giovinetta: non è forse meglio prevenire le malattie, | che | doverle poi curare? Ebbene, metti in pratica le regole |
La giovinetta campagnuola -
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darai gran disturbo al medico, e allo speziale. Ricòrdati | che | la salute è un bene prezioso per tutti, ma specialmente per |
La giovinetta campagnuola -
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è un bene prezioso per tutti, ma specialmente per te, | che | devi lavorare per guadagnarti la vita. Cura altresì il buon |
La giovinetta campagnuola -
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la vita. Cura altresì il buon mantenimento degli animali, | che | sono affidati alla tua custodia. Pensa infine che la |
La giovinetta campagnuola -
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animali, che sono affidati alla tua custodia. Pensa infine | che | la igiene, ossia lo studio della conservazione della |
La giovinetta campagnuola -
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può essere di guida, di conforto, d'aiuto, è proprio questo | che | attraversiamo, anche se oggi in Russia il Governo |
L'uccellino azzurro -
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fiabe e le novelle dei nonni perchè non si deve più sapere | che | una volta «c'era un re» e perchè la nuova società non deve |
L'uccellino azzurro -
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confortatore. Egli, almeno, ci persuaderà a riflettere | che | anche dal flagello che abbiamo attraversato ci può venire |
L'uccellino azzurro -
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almeno, ci persuaderà a riflettere che anche dal flagello | che | abbiamo attraversato ci può venire un qualche bene |
L'uccellino azzurro -
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venire un qualche bene spirituale. Ci persuaderà a credere | che | i nostri morti, invece di risvegliare in noi pensieri di |
L'uccellino azzurro -
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pensieri di vendetta, vivranno ancora, nelle nostre case e | che | ogni morto di guerra spanderà sul cerchio memore dei |
L'uccellino azzurro -
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nostre tendenze e ci ha fatto dubitare dei beni più sacri | che | credevamo nostri e acquisiti per sempre, della giustizia, |
L'uccellino azzurro -
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poeta belga noi possiamo ricoltivare e raccogliere i fiori | che | la tempesta non ha definitivamente distrutti ed avulsi |
L'uccellino azzurro -
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sostare su i suoi pensieri e su i suoi sentieri non è detto | che | sosti sempre vinto dal dubbio, dalla stanchezza e dallo |
L'uccellino azzurro -
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Maeterlinck, per riprendere e rinvigorire le forze. L'uomo | che | si curva sul fiore leva il capo a studiare e a cantare il |
L'uccellino azzurro -
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api non è intento all'effimero della vita; ma a quello | che | nella vita è più essenziale e più eterno. La meditazione, |
L'uccellino azzurro -
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ma del sitibondo di conoscenza e di poesia ed oggi più | che | mai noi abbiamo necessità di conoscenza e di poesia, di |
L'uccellino azzurro -
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i tesori degli umili, Maeterlinck stesso ha detto una volta | che | «nessuna idea s'illumina sulle cime senza che vi |
L'uccellino azzurro -
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una volta che «nessuna idea s'illumina sulle cime senza | che | vi contribuiscano le innumerevoli ed uniformi piccole idee |
L'uccellino azzurro -
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uniformi piccole idee delle pianure». Ognuno di noi, quale | che | sia la sua condizione, la sua cultura, il suo carattere, il |
L'uccellino azzurro -
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all'avvento del regno della poesia e aiutare i grandi | che | compiono i più alti destini. «Che intorno a costoro le |
L'uccellino azzurro -
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siano un po' meno basse, le speranze più disinteressate; | che | le inquietudini, le passioni, i piaceri, gli amori si |
L'uccellino azzurro -
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leggere sotto gli alberi del suo orto; il piccolo borghese | che | sacrifica ad un nobile spettacolo, o semplicemente ad un |
L'uccellino azzurro -
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contemplare un tramonto di sole su i bastioni, si può dire | che | portino un aiuto anonimo e incosciente, ma considerevole, |
L'uccellino azzurro -
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dalla lettura dell'Oiseau bleu, esse si accorgeranno | che | il moralismo di Maurizio Maeterlinck non ha nulla di |
L'uccellino azzurro -
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per così fiorite aiuole d'immagini e di sogni, | che | il loro animo ne sarà pervaso di compiacimento e di |
L'uccellino azzurro -
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questo proposito, ricordare alle lettrici dell'Oiseau bleu | che | Maeterlinck stesso, il poeta della piccola Mytyl e di |
L'uccellino azzurro -
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femminino e ha riconosciuto di dovere ad una donna, | che | fu sua interprete e inspiratrice, molti dei pensieri e |
L'uccellino azzurro -
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molti dei pensieri e molte delle certezze e delle speranze | che | gli rasserenarono l'animo e gli aprirono il cuore alla |
L'uccellino azzurro -
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aprirono il cuore alla chiarezza della vita. È Aglavaine | che | porta al poeta - com'egli stesso confessa - «una atmosfera |
L'uccellino azzurro -
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grazia, la cui coscienza è naturale e pronta, nella donna | che | ricerca la sofferenza, non per espiare e purificarsi, ma |
L'uccellino azzurro -
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non per espiare e purificarsi, ma per risparmiarla a coloro | che | ama, nella donna che sa nascondere le più giuste lacrime |
L'uccellino azzurro -
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ma per risparmiarla a coloro che ama, nella donna | che | sa nascondere le più giuste lacrime sotto il sorriso ed è |
L'uccellino azzurro -
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le più giuste lacrime sotto il sorriso ed è di coloro | che | credono sempre di aver torto quando si è ingiusti verso di |
L'uccellino azzurro -
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e dell'ausiliatrice perfetta per lui. Certo Amelia Rosselli | che | oggi dona alle giovani italiane L'Oiseau bleu s'augura che |
L'uccellino azzurro -
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che oggi dona alle giovani italiane L'Oiseau bleu s'augura | che | molte di loro sappiano procurare di riconoscersi un giorno |
L'uccellino azzurro -
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PRIMAVERA La primavera si annuncia coi forti venti freschi | che | passano sulle nevi e che portano ora le nuvole ora il sole. |
I miei amici di Villa Castelli -
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annuncia coi forti venti freschi che passano sulle nevi e | che | portano ora le nuvole ora il sole. Le nuvole vanno lente e |
I miei amici di Villa Castelli -
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sole appare timido ma più caldo del sole invernale. Ed ecco | che | le zolle si gonfiano, le erbe spuntano, i fiori fan |
I miei amici di Villa Castelli -
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Una grande mestizia allora si diffonde nell'animo: sembra | che | il sole non debba più venire e che tutto il mondo si |
I miei amici di Villa Castelli -
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nell'animo: sembra che il sole non debba più venire e | che | tutto il mondo si trasformi in un brutto pantano. Ma |
I miei amici di Villa Castelli -
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di essere bagnata, giù giù nel profondo dove sono le radici | che | devono assorbire succhi sparsi nel terreno. Solo così le |
I miei amici di Villa Castelli -
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piccoli. Era la signorina Elide Ricciarelli, una del paese, | che | veniva per far conversazione francese con Ippolita e farle |
Quell'estate al castello -
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promossa? Non dovresti essere in vacanza? - Loro dicono | che | è stata una promozione stentata, - (e in quanto a questo |
Quell'estate al castello -
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stentata, - (e in quanto a questo era vero, Ippolita, | che | da privatista aveva fatto faville, nella nostra scuola |
Quell'estate al castello -
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solo in italiano e storia, chiusa parentesi), - e dicono | che | devo prepararmi per fare meglio un altr'anno - . Poi era |
Quell'estate al castello -
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prepararmi per fare meglio un altr'anno - . Poi era lei | che | si meravigliava: - Perché, a casa tua non li fate i compiti |
Quell'estate al castello -
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per i giorni di pioggia. Mio fratello Franco quei pochi | che | fa li fa subito prima di tornare a scuola. - E nessuno gli |
Quell'estate al castello -
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Però, mica per dar ragione ai suoi zii, ma bisogna dire | che | quando poi era libera dai compiti, certe volte sembrava che |
Quell'estate al castello -
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che quando poi era libera dai compiti, certe volte sembrava | che | si annoiasse, piú che altro. Cominciava a scalpitare coi |
Quell'estate al castello -
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dai compiti, certe volte sembrava che si annoiasse, piú | che | altro. Cominciava a scalpitare coi piedi e a sbuffare; |
Quell'estate al castello -
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anche per il caldo, questo è vero. (C'è da dire infatti | che | continuava a fare un gran caldo, la signorina Ricciarelli |
Quell'estate al castello -
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nessuno: cosí fra noi. Io poi leggo, se ho qualche libro | che | mi piace, ma Isa no, non ha pazienza. Facciamo i bagni nel |
Quell'estate al castello -
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quando ce n'è. Cercavo di ricordarmi tutto perché vedevo | che | Ippolita pendeva dalle mie labbra come se quelle |
Quell'estate al castello -
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piú interessante di questo mondo. Non era la prima volta | che | mi accorgevo che me la invidiava: la famiglia normale, |
Quell'estate al castello -
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di questo mondo. Non era la prima volta che mi accorgevo | che | me la invidiava: la famiglia normale, voglio dire. Poteva |
Quell'estate al castello -
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voglio dire. Poteva far persino rabbia, da parte di una | che | viveva in un castello, ma non mi arrabbiai perché ormai |
Quell'estate al castello -
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Ricciarelli. Io mi ero messa in ingresso ad aspettare | che | finissero. Non ci stavo tanto bene; non ero ancora abituata |
Quell'estate al castello -
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possibili, mi stiracchiavo le mani, però ero già contenta | che | non ci fosse nessuno a vedermi, perché meglio sola che male |
Quell'estate al castello -
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che non ci fosse nessuno a vedermi, perché meglio sola | che | male accompagnata. Infatti continuavano tutti a farmi una |
Quell'estate al castello -
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anzi quasi piú loro dei padroni. Eccole finalmente | che | scendevano lo scalone, la signorina davanti, tic tic tic |
Quell'estate al castello -
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davanti, tic tic tic sui sandali coi tacchi, poi Ippolita | che | dietro le sue spalle mi faceva il gesto della gran barba |
Quell'estate al castello -
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dietro le sue spalle mi faceva il gesto della gran barba | che | ne aveva. In quel momento lo zio Ottavio mise fuori la |
Quell'estate al castello -
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delusione, e spinse da parte la lettera senza aprirla. Non | che | la buttasse via, ma insomma eravamo quasi lí. Lo zio aveva |
Quell'estate al castello -
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eravamo quasi lí. Lo zio aveva visto quell'atto e notai | che | non sembrava niente contento. Non disse niente, però, e |
Quell'estate al castello -
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a parlare fin sugli scalini del portone di non so | che | regole di latino che Ippolita doveva ripassare. Era una |
Quell'estate al castello -
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sugli scalini del portone di non so che regole di latino | che | Ippolita doveva ripassare. Era una tipa cosí, se non |
Quell'estate al castello -
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- Ma... non la apri? - Poi la apro. Non mi tornava giusto | che | una figlia nel ricevere una lettera di suo padre dovesse |
Quell'estate al castello -
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di suo padre dovesse fare quella faccia derelitta, tanto | che | mi scappò detto ancora: - Non sei contenta che ti abbia |
Quell'estate al castello -
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tanto che mi scappò detto ancora: - Non sei contenta | che | ti abbia scritto? - Ma sí, ma sí. Lui però scrive |
Quell'estate al castello -
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Invece da mia madre è un po' che... Insomma, speravo | che | fosse di mia madre, ecco tutto. - Magari avrà messo il suo |
Quell'estate al castello -
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stessa busta, - dico io, ottimista. - Guardaci, vedrai | che | è cosí - . A me pareva la cosa piú normale da farsi. Lei mi |
Quell'estate al castello -
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piú normale da farsi. Lei mi guardò con l'occhio freddo | che | in certi momenti era la sua specialità. - Impossibile, - |
Quell'estate al castello -
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specialità. - Impossibile, - fa, secca secca. - Non lo sai | che | non stanno insieme? Sono separati da piú di tre anni; anzi, |
Quell'estate al castello -
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roba dell'altro mondo, da rimanerci molto male a scoprire | che | fosse successa tra i genitori della propria migliore amica. |
Quell'estate al castello -
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successa tra i genitori della propria migliore amica. - | Che | faccia fai, - disse la migliore amica, con una risatina |
Quell'estate al castello -
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la migliore amica, con una risatina spavalda. - Son cose | che | capitano, sai. Io mi sentii in obbligo di domandare: - |
Quell'estate al castello -
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un gran colletto di pelo chiaro, volpe azzurra immagino, | che | le faceva come una nuvola intorno alla faccia, e un |
Quell'estate al castello -
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inclinato su un occhio, come andava di moda. L'occhio | che | si vedeva bene era scuro, lucente e un po' misterioso. - E |
Quell'estate al castello -
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- dissi, - molto elegante. Nel dirlo mi passò per la mente | che | forse la mia mamma invece non era affatto bella e magari |
Quell'estate al castello -
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bella e magari nemmeno elegante, anche se l'ultimo vestito | che | si era fatto, quello con le rose nere e gialle, a me |
Quell'estate al castello -
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con le rose nere e gialle, a me sembrava una sciccheria; e | che | non me ne importava un fico. Voglio dire, non che non mi |
Quell'estate al castello -
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e che non me ne importava un fico. Voglio dire, non | che | non mi importasse della mamma: non mi importava un fico che |
Quell'estate al castello -
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che non mi importasse della mamma: non mi importava un fico | che | non fosse bella. Ippolita sembrò contenta dell'effetto che |
Quell'estate al castello -
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che non fosse bella. Ippolita sembrò contenta dell'effetto | che | mi aveva fatto la fotografia. - Apposta ho voluto fartela |
Quell'estate al castello -
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puoi capire meglio. Ma renditi conto! ti sembra possibile | che | una donna come lei, non solo bella, anche brillante, |
Quell'estate al castello -
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come lei, non solo bella, anche brillante, interessante, | che | ha sempre avuto un gran successo in società... E tra |
Quell'estate al castello -
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Non so perché mi venisse in mente di domandarle questo. È | che | della vita di società non ne sapevo un'acca, di signore |
Quell'estate al castello -
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conoscevo, perciò navigavo nella nebbia. Cosa voleva dire, | che | una signora avesse successo in società? Forse che aveva |
Quell'estate al castello -
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dire, che una signora avesse successo in società? Forse | che | aveva molti ammiratori? Ma Ippolita a quella mia domanda |
Quell'estate al castello -
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una parola contro la mia mamma, io... - Avevo quasi paura | che | mi beccasse gli occhi. - Allora vuol dire che non capisci |
Quell'estate al castello -
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quasi paura che mi beccasse gli occhi. - Allora vuol dire | che | non capisci proprio niente! - Poi per fortuna incominciò a |
Quell'estate al castello -
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gli zii. Due gran noiosi. E apposta ti dicevo, come vuoi | che | potessero andar d'accordo con una donna come lei? Infatti |
Quell'estate al castello -
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sempre stati suoi nemici. Non c'è da meravigliarsi allora | che | non li potesse soffrire. Certo era per questo che teneva |
Quell'estate al castello -
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allora che non li potesse soffrire. Certo era per questo | che | teneva nascosto il ritratto di sua madre: non poteva farle |
Quell'estate al castello -
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nascosto il ritratto di sua madre: non poteva farle piacere | che | lo guardassero, coi loro occhi di nemici. Cominciavo a |
Quell'estate al castello -
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l'oggetto delle loro esitazioni. Due occhi, null' altro | che | due occhi, appaiono, fantastici, meravigliosi, attraverso |
Otto giorni in una soffitta -
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è reso completamente opaco dallo spesso strato di polvere | che | lo ricuopre da mesi e anni e che con l'aiuto della pioggia |
Otto giorni in una soffitta -
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spesso strato di polvere che lo ricuopre da mesi e anni e | che | con l'aiuto della pioggia ha formato uno strato di fango. |
Otto giorni in una soffitta -
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agli occhi sconosciuti, un paio d' immensi occhi celesti, | che | non sono nè quelli di una civetta nè quelli di un gatto. - |
Otto giorni in una soffitta -
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sforzo Maurizio riesce a fissarlo. Gli occhi celesti, | che | intanto erano scomparsi, fanno una nuova apparizione. È una |
Otto giorni in una soffitta -
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Voglio venire da voi, - dice essa semplicemente. Maurizio, | che | è stato rimesso in terra, e i suoi fratelli, si guardano |
Otto giorni in una soffitta -
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e i suoi fratelli, si guardano stupefatti: una bambina | che | dice «voglio » in tono di comando! Allora non li conosce! - |
Otto giorni in una soffitta -
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della discesa è compiuta. Prima di discendere nelle braccia | che | Alano le tende, essa si volge verso Francesco. - Chiudi |
Otto giorni in una soffitta -
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essa appena in terra - ora sono contenta. - Una reginetta | che | avesse espresso ai suoi sudditi la propria soddisfazione |
Otto giorni in una soffitta -
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La fanciulla ride: - Non so se abbia tutti questi nomi. So | che | la mamma la chiamava «mamma Duflet». Fintanto che è vissuta |
Otto giorni in una soffitta -
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nomi. So che la mamma la chiamava «mamma Duflet». Fintanto | che | è vissuta mia madre, mamma Duflet era gentile, mi chiamava |
Otto giorni in una soffitta -
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- dice Nicoletta. - Non si può farle nulla. Io credo | che | sia una vecchia strega. Oggi non mi ha dato che pane, per |
Otto giorni in una soffitta -
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Io credo che sia una vecchia strega. Oggi non mi ha dato | che | pane, per desinare, e mi ha detto che stasera non avrei |
Otto giorni in una soffitta -
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Oggi non mi ha dato che pane, per desinare, e mi ha detto | che | stasera non avrei avuto che acqua.... e Allora ho detto che |
Otto giorni in una soffitta -
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per desinare, e mi ha detto che stasera non avrei avuto | che | acqua.... e Allora ho detto che me ne andavo, e lei mi ha |
Otto giorni in una soffitta -
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che stasera non avrei avuto che acqua.... e Allora ho detto | che | me ne andavo, e lei mi ha risposto che sarebbe un impiccio |
Otto giorni in una soffitta -
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e Allora ho detto che me ne andavo, e lei mi ha risposto | che | sarebbe un impiccio di meno.... Allora io ho detto che |
Otto giorni in una soffitta -
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che sarebbe un impiccio di meno.... Allora io ho detto | che | volevo prendere le mie robe e andarmene subito, e lei mi ha |
Otto giorni in una soffitta -
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le mie robe e andarmene subito, e lei mi ha risposto | che | se partivo bisognava che non mi vedesse e che non mi |
Otto giorni in una soffitta -
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subito, e lei mi ha risposto che se partivo bisognava | che | non mi vedesse e che non mi ritrovasse, perchè altrimenti |
Otto giorni in una soffitta -
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ha risposto che se partivo bisognava che non mi vedesse e | che | non mi ritrovasse, perchè altrimenti l'avrei pagata |
Otto giorni in una soffitta -
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altrimenti l'avrei pagata cara.... Allora ho risposto | che | il babbo sarebbe andato in collera con lei, quando fosse |
Otto giorni in una soffitta -
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- riprende Nicoletta, tutta commossa a questo ricordo - | che | un babbo che parte così, non ritorna più. - E Nicoletta non |
Otto giorni in una soffitta -
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Nicoletta, tutta commossa a questo ricordo - che un babbo | che | parte così, non ritorna più. - E Nicoletta non resiste più |
Otto giorni in una soffitta -
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Duflet. - È una megera, - dice Francesco - non sa quello | che | dice. - Dov' è andato il tuo babbo? - domanda Alano. - In |
Otto giorni in una soffitta -
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rimanere a Versailles.... E poi, un giorno, la mamma disse | che | in provincia, da mamma - Duflet, che era stata cuoca dal |
Otto giorni in una soffitta -
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giorno, la mamma disse che in provincia, da mamma - Duflet, | che | era stata cuoca dal mio nonno, avremmo speso meno. E quando |
Otto giorni in una soffitta -
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suggellato e una letterina indirizzata proprio a loro. | Che | felicità! Ecco che cosa scriveva il babbo «Mie care |
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letterina indirizzata proprio a loro. Che felicità! Ecco | che | cosa scriveva il babbo «Mie care piccine, La mamma mi |
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scriveva il babbo «Mie care piccine, La mamma mi scrive | che | siete tanto buone. Perciò vi mando in dono una bella |
Gemme - Corso completo di letture -
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tanto buone. Perciò vi mando in dono una bella bambola | che | parla e cammina, e che si chiama Lolò. Lolò è sempre stata |
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vi mando in dono una bella bambola che parla e cammina, e | che | si chiama Lolò. Lolò è sempre stata buona, studiosa e |
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e ubbidiente. Vogliatele dunque bene e fate in modo | che | la mamma mi possa sempre scrivere tante belle cose di voi. |
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Fiorilli bene perchè ce l'ha mandata il nostro babbo. | Che | festa, babbo, che festa! E noi non sappiamo come |
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perchè ce l'ha mandata il nostro babbo. Che festa, babbo, | che | festa! E noi non sappiamo come ringraziarti. Ti promettiamo |
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presto. Ti aspettano le tue due, anzi le tue tre bamboline | che | ti vogliono tanto bene, e che ti mandano mille e mille |
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anzi le tue tre bamboline che ti vogliono tanto bene, e | che | ti mandano mille e mille bacini. Le tue Lisetta, Bettina e |
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Lolò.» Com'è bello voler bene cosi ai nostri cari genitori | che | ci amano tanto! |
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poco la maestra deve richiamare qualcuno: - Su, Luigi, o | che | dormi? - Luigi si raddrizza nel banco sospirando un po'. - |
I miei amici di Villa Castelli -
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pisolino? Su, coraggio, alta la testa, attento alle parole | che | scrivi; guarda di non intingere le dita nel calamaio. - Ma |
I miei amici di Villa Castelli -
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nel calamaio. - Ma sì; dalle finestre socchiuse il sole | che | entra par sempre che abbagli e fa chiudere gli occhi |
I miei amici di Villa Castelli -
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sì; dalle finestre socchiuse il sole che entra par sempre | che | abbagli e fa chiudere gli occhi volentieri. Un moscone |
I miei amici di Villa Castelli -
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passa ronzando, poi esce subito come se avesse capito | che | ha sbagliato strada. Si ode ad un tratto un pigolio di |
I miei amici di Villa Castelli -
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per un braccio e mandò un grido. - Non vedi, piccina, | che | passa il tranvai elettrico? - disse un signore. Aveva |
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schiacciata! E tutto per la gola di quelle belle ciliege | che | erano nel cesto della fruttivendola dall' altra parte della |
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Nettezza del terreno. 1. Suppongo | che | tu abbia smossa la terra profondamente, rivoltandola bene, |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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un'abitazione sana, comoda, e pulita. Suppongo ancora | che | al magazzino di viveri tu abbia aggiunto concime, per |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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nulla», e lasciano i seminati alla guardia di Dio. Ma tu, | che | vuoi essere un buon coltivatore, devi rispondere ed operare |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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devi rispondere ed operare diversamente. Tu penserai | che | chi ha fatto il più, deve fare anche il meno, per prevenire |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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il più, deve fare anche il meno, per prevenire i danni | che | possono colpire la raccolta. Ricorda il proverbio: |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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sarà tua cura di nettare gli acquai, ossia i solchi | che | hai aperti, per dare sfogo all'acqua delle pioggie, e delle |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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indurita dalla pioggia, fa una crosta spessa, e forte, | che | minaccia di strozzare le tenere piante, se tu non la rompi |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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radici. 3. Infine c'è da stare in guardia da certi ladri | che | ti mangiano la raccolta in erba. Questi ladri pericolosi |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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nel tuo campo. Se non vi badi, ti fan più danno | che | i ladri di due gambe, i quali tentano di rubarti la |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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più nulla a fare, per assicurarti una buona raccolta? 2. | Che | cosa farai, prima dell'inverno, nei campi seminati? - Come |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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delle piante prodotto dal gelo? - Lascierai la crosta dura | che | s'è fatta intorno ad esse? - Quali piante giova rincalzare |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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giova rincalzare nell'estate? 3. Non caccerai le malerbe | che | infestano i seminati? |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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indovinò una segreta ironia, un' intenzione amara, | che | mal suo grado si appalesava. Tacquero entrambi un poco; poi |
Angiola Maria -
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quanto avete scritto qui, lo sentite voi veramente? Crederò | che | il vostro cuore abbia per sempre trovato, come lo dite, |
Angiola Maria -
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ma io ben conobbi tutta la vostra vita dal primo giorno | che | mi sono incontrato con voi; ho penetrato il vostro cuore e |
Angiola Maria -
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ho penetrato il vostro cuore e la sua piaga... Lasciate | che | la scopra a voi stesso; è la mancanza d'una fede!- Povero |
Angiola Maria -
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altro, dopo una solenne pausa, « compiangetemi! Non so dire | che | tumulto s'agiti qui dentro talvolta! Non so dir con quale |
Angiola Maria -
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Non so dir con quale ardore cercassi anch' io questa | che | voi chiamate virtù, certezza e verità, la fede! Ma non la |
Angiola Maria -
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Tutto calpestato, tutto disseccato e morto! Ond' io penso | che | questa lede non sia che il rifugio dell' anime semplici, |
Angiola Maria -
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disseccato e morto! Ond' io penso che questa lede non sia | che | il rifugio dell' anime semplici, ingenue, fiacche: in |
Angiola Maria -
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semplici, ingenue, fiacche: in quanto a me, non la vidi | che | in una povera chiesa di montagna, in un' officina, in un |
Angiola Maria -
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ingannato! tu non sai quanto ti costi la tua illusione, o | che | debolezza sia questa che tu stimi forza! Tu non vedi con |
Angiola Maria -
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ti costi la tua illusione, o che debolezza sia questa | che | tu stimi forza! Tu non vedi con quell' occhio di pace con |
Angiola Maria -
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tu stimi forza! Tu non vedi con quell' occhio di pace con | che | io guardo uomini e cose, per ascendere fino a Colui che gli |
Angiola Maria -
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con che io guardo uomini e cose, per ascendere fino a Colui | che | gli uni e l' altre ha fatto. Ma forse, verrà qualche |
Angiola Maria -
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turbi la nostra amicizia.... Ma l'ora è tarda, e non vorrei | che | il cattivo tempo ne cogliesse. Seguitiamo per quella via, |
Angiola Maria -
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in attesa i bambini non ancora nati. - Colonne di zaffiro | che | sostengono volte di turchese si prospettano all'infinito. |
L'uccellino azzurro -
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e i loro istrumenti, i loro arnesi, gli apparecchi | che | costruiscono, le piante i fiori e le frutta che coltivano o |
L'uccellino azzurro -
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apparecchi che costruiscono, le piante i fiori e le frutta | che | coltivano o che vanno cogliendo sono dello stesso colore |
L'uccellino azzurro -
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costruiscono, le piante i fiori e le frutta che coltivano o | che | vanno cogliendo sono dello stesso colore azzurro |
L'uccellino azzurro -
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arrivo provoca una certa agitazione fra i Bambini Azzurri, | che | tosto giungono da ogni parte e si raggruppano intorno |
L'uccellino azzurro -
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e non obbedirebbero TYLTYL E il Cane?... LA LUCE È meglio | che | anch'esso ignori ciò che l'attende coll'andare dei |
L'uccellino azzurro -
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E il Cane?... LA LUCE È meglio che anch'esso ignori ciò | che | l'attende coll'andare dei secoli.... Per questo li ho |
L'uccellino azzurro -
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al Diamante, ci è concesso di visitare questa regione | che | gli uomini non possono conoscere, molto probabilmente |
L'uccellino azzurro -
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tutto qui, è azzurro.... (Guardando intorno a sè). Dio, | che | bellezza!... LA LUCE Guarda come corrono verso di noi tutti |
L'uccellino azzurro -
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essi non hanno ancora cominciato a vivere.... TYLTYL E | che | cosa fanno, allora?... LA LUCE Aspettano l'ora della |
L'uccellino azzurro -
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TYLTYL L'ora, della nascita?... LA LUCE Sì. Tutti i bambini | che | nascono sulla nostra Terra prima erano qui.... Ognuno |
L'uccellino azzurro -
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mamme desiderano dei bambini, si aprono quelle grandi porte | che | vedi laggiù, a destra; e i piccini scendono giù in |
L'uccellino azzurro -
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di più.... Ma non si possono veder tutti.... Pensa, bisogna | che | ce ne sieno tanti, che bastino fino alla fine del mondo.... |
L'uccellino azzurro -
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veder tutti.... Pensa, bisogna che ce ne sieno tanti, | che | bastino fino alla fine del mondo.... Chi mai potrebbe |
L'uccellino azzurro -
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contarli?... TYLTYL E quelle grandi figure azzurre, | che | cosa sono?... LA LUCE Nessuno lo sa esattamente.... Ma si |
L'uccellino azzurro -
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LA LUCE Nessuno lo sa esattamente.... Ma si suppone | che | sieno una specie di custodi.... Dicono che verranno sulla |
L'uccellino azzurro -
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Ma si suppone che sieno una specie di custodi.... Dicono | che | verranno sulla Terra dopo gli Uomini.... Ma è proibito |
L'uccellino azzurro -
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singolare.... Avvicinati a lui, parlagli pure.... TYLTYL | Che | cosa devio dirgli?... LA LUCE Quello che vuoi, fa' come se |
L'uccellino azzurro -
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pure.... TYLTYL Che cosa devio dirgli?... LA LUCE Quello | che | vuoi, fa' come se fosse un tuo compagno.... TYLTYL Posso |
L'uccellino azzurro -
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Posso stringergli la mano?.. LA LUCE Certo; hai paura | che | ti faccia male?.. Ma andiamo, via, perchè hai quell'aria |
L'uccellino azzurro -
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Buongiorno!... (Toccando col dito la veste del Bambino). | Che | cos'è questo?... IL BAMBINO (toccando alla sua volta |
L'uccellino azzurro -
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cappello.... Tu non l'hai, il cappello?... IL BAMBINO No: a | che | cosa serve?... TYLTYL Serre a dire buongiorno.... E poi |
L'uccellino azzurro -
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E poi anche per quando fa freddo..... IL BAMBINO | Che | cosa vuol dire, far freddo?... TYLTYL Quando si trema, |
L'uccellino azzurro -
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ci vuole molto denaro per comprare la legna.... IL BAMBINO | Che | cos'è il denaro?... TYLTYL Quella cosa che serve a |
L'uccellino azzurro -
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IL BAMBINO Che cos'è il denaro?... TYLTYL Quella cosa | che | serve a pagare.... IL BAMBINO Ah!... TYLTYL C'è della gente |
L'uccellino azzurro -
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serve a pagare.... IL BAMBINO Ah!... TYLTYL C'è della gente | che | ne ha, e della gente che non ne ha.... IL BAMBINO |
L'uccellino azzurro -
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Ah!... TYLTYL C'è della gente che ne ha, e della gente | che | non ne ha.... IL BAMBINO Perchè?... TYLTYL Perchè non tutti |
L'uccellino azzurro -
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ricordo più.... è passato tanto tempo!... IL BAMBINO Dicono | che | sia così bello, il Mondo; che sieno così belli i |
L'uccellino azzurro -
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tempo!... IL BAMBINO Dicono che sia così bello, il Mondo; | che | sieno così belli i Viventi!... TYLTYL Sì, non c'è male.... |
L'uccellino azzurro -
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gli uccelli, i dolci, i balocchi.... Ci sono dei bambini | che | ne hanno tanti; ma però quelli che non ne hanno possono |
L'uccellino azzurro -
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Ci sono dei bambini che ne hanno tanti; ma però quelli | che | non ne hanno possono guardare gli altri ..... IL BAMBINO |
L'uccellino azzurro -
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ne hanno possono guardare gli altri ..... IL BAMBINO Dicono | che | le mamme ci aspettano dietro la porta.... Sono buone le |
L'uccellino azzurro -
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ma muoiono troppo presto.... IL BAMBINO Muoiono?... | Che | cosa vuol dire?... TYLTYL Vuol dire che una bella sera se |
L'uccellino azzurro -
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BAMBINO Muoiono?... Che cosa vuol dire?... TYLTYL Vuol dire | che | una bella sera se ne vanno, e non tornano più.... IL |
L'uccellino azzurro -
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vanno, e non tornano più.... IL BAMBINO Perchè?... TYLTYL | Che | lo so, io?... Forse perchè sono tristi.... IL BAMBINO E la |
L'uccellino azzurro -
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nonnina?... IL BAMBINO La tua mamma, oppure la tua nonna, | che | ne so, io?... TYLTYL Non è mica la stessa cosa!... Le |
L'uccellino azzurro -
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un gran peccato.... La mia era, tanto buona.... IL BAMBINO | Che | cosa c'è nei tuoi occhi?... Delle perle?... TYLTYL Non sono |
L'uccellino azzurro -
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Delle perle?... TYLTYL Non sono perle.... IL BAMBINO | Che | cosa, sono, allora?... TYLTYL Non è nulla, è tutto questo |
L'uccellino azzurro -
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sono, allora?... TYLTYL Non è nulla, è tutto questo azzurro | che | un poco mi abbaglia.... IL BAMBINO Come si chiamano?... |
L'uccellino azzurro -
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poco mi abbaglia.... IL BAMBINO Come si chiamano?... TYLTYL | Che | cosa?... IL BAMBINO Quelle cose che ti scendono dagli |
L'uccellino azzurro -
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si chiamano?... TYLTYL Che cosa?... IL BAMBINO Quelle cose | che | ti scendono dagli occhi?... TYLTYL Non è nulla, ti dico, un |
L'uccellino azzurro -
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occhi?... TYLTYL Così, quando si piange.... IL BAMBINO | Che | cosa vuol dire piangere?... TYLTYL Non ho mica pianto, io ; |
L'uccellino azzurro -
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sulla Terra?.... TYLTYL I bambini no; sono le bambine | che | piangono.... Ma qui non si piange?... IL BAMBINO Ma.... non |
L'uccellino azzurro -
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non so.... TYLTYL Vedrai, imparerai anche tu a piangere.... | Che | cosa fai con codeste grandi ali azzurre?... Ci giuochi?... |
L'uccellino azzurro -
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IL BAMBINO Queste, dici?... Servono per l'invenzione | che | farò quando sarò sulla Terra.... MAURIE MAETERLINK. - |
L'uccellino azzurro -
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sapevi?... Quando sarò sulla Terra, dovrò inventare la Cosa | che | rende Felice.... TYLTYL È una cosa buona da mangiare?... E |
L'uccellino azzurro -
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vestito) E la mia invenzione, vuoi vederla?... TYLTYL Sì: | che | cos'è?.... IL SECONDO BAMBINO sono i trentatrè rimedi per |
L'uccellino azzurro -
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BAMBINO (uscendo di tra la folla) E io, porterò una luce | che | nessuno ancora conosce.... (Egli appare tutto a un tratto |
L'uccellino azzurro -
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Tyltyl per il braccio) Vieni a vedere la mia macchina | che | vola per l'aria come un uccello senz'ali!... QUINTO BAMBINO |
L'uccellino azzurro -
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QUINTO BAMBINO No, no; prima deve vedere la mia, | che | serve a scoprire i tesori nascosti nella luna!... I BAMBINI |
L'uccellino azzurro -
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azzurre, si caricano di fiori enormi, di frutti giganteschi | che | sembrano fatti di zaffiri e di turchesi). UN PICCOLO |
L'uccellino azzurro -
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margherite azzurre) Guarda i miei fiori!... TYLTYL | Che | fiori sono?... Non ne ho mai visti, di codesti fiori.... IL |
L'uccellino azzurro -
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margherite!... TYLTYL Non è possibile.... Sono tanto grandi | che | si direbbero delle ruote.... IL PICCOLO BAMBINO AZZURRO E |
L'uccellino azzurro -
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si direbbero delle ruote.... IL PICCOLO BAMBINO AZZURRO E | che | profumo!... TYLTYL (odorandole) È una cosa |
L'uccellino azzurro -
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dai chicchi più grossi delle pere). UNO DEI BAMBINI | CHE | PORTANO IL GRAPPOLO E della mia frutta, che te ne pare?... |
L'uccellino azzurro -
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UNO DEI BAMBINI CHE PORTANO IL GRAPPOLO E della mia frutta, | che | te ne pare?... TYLTYL Un grappolo di pere!... IL BAMBINO Ma |
L'uccellino azzurro -
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azzurra piena di poponi più grossi delle zucche) E. | che | ne dici dei miei piccoli poponi?... TYLTYL Ma sono |
L'uccellino azzurro -
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DEI NOVE PIANETI (con accento grave e sentenzioso) Quello | che | farò sarà grande!... TYLTYL Che cosa farai?... IL RE DEI |
L'uccellino azzurro -
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grave e sentenzioso) Quello che farò sarà grande!... TYLTYL | Che | cosa farai?... IL RE DEI NOVE PIANETI Fonderò la |
L'uccellino azzurro -
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parte tutti, ad eccezione di Saturno, Urano e Nettuno | che | si trovano a una distanza, troppo grande, incommensurabile. |
L'uccellino azzurro -
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laggiù?... TYLTYL Quale? IL BAMBINO Quel piccino | che | dorme ai piedi di quella colonna.... TYLTYL Ebbene?... IL |
L'uccellino azzurro -
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TYLTYL Come farà?... IL BAMBINO Portando con sè delle idee | che | nessuno ha avuto ancora.... TYLTYL E l'altra, quel bambino |
L'uccellino azzurro -
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ancora.... TYLTYL E l'altra, quel bambino grande e grosso | che | si ficca le dita nel naso, che cosa farà, lui?... IL |
L'uccellino azzurro -
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quel bambino grande e grosso che si ficca le dita nel naso, | che | cosa farà, lui?... IL BAMBINO A lui spetta il còmpito di |
L'uccellino azzurro -
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Sole incomincerà a impallidire.... TYLTYL E quei due laggiù | che | si tengono per la mano baciandosi continuamente, sono forse |
L'uccellino azzurro -
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No, no.... Come sono buffi!.. Sono gli Amanti.... TYLTYL | Che | cosa vuol dire?... IL BAMBINO Non lo so.... Li chiama così |
L'uccellino azzurro -
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il Tempo, per burletta.... Non fanno altro tutto il giorno | che | guardarsi negli occhi, baciarsi e dirsi addio.... TYLTYL |
L'uccellino azzurro -
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e dirsi addio.... TYLTYL Perchè?... IL BAMBINO Perché pare | che | non potranno andar via di qua tutti e due insieme.... |
L'uccellino azzurro -
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e due insieme.... TYLTYL E chi è quel piccina tutto roseo | che | si succhia il pollice, serio serio? IL BAMBINO Dicono |
L'uccellino azzurro -
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l'Ingiustizia dal Mondo.... TYLTYL Ah!.... IL BAMBINO Pare | che | sia una cosa difficilissima.... TYLTYL E quel rossino |
L'uccellino azzurro -
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una cosa difficilissima.... TYLTYL E quel rossino laggiù | che | cammina come se non ci vedesse?... È cieco, forse?... IL |
L'uccellino azzurro -
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IL BAMBINO Non ancora; diventerà.... Guardalo bene si dice | che | debba vincere la Morte.... TYLTYL Che cosa vuol dire?... IL |
L'uccellino azzurro -
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Guardalo bene si dice che debba vincere la Morte.... TYLTYL | Che | cosa vuol dire?... IL BAMBINO Non lo se esattamente: ma |
L'uccellino azzurro -
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vuol dire?... IL BAMBINO Non lo se esattamente: ma pare | che | sia una cosa grande.... TYLTYL (additando una folla di |
L'uccellino azzurro -
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quali sui gradini, sui sedili, ecc.) E tutti quei bambini | che | dormono - quanti, quanti! - non fanno niente?... IL BAMBINO |
L'uccellino azzurro -
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niente?... IL BAMBINO Pensano a qualche cosa.... TYLTYL A | che | cosa?... IL BAMBINO Non lo sanno ancora; ma debbono portare |
L'uccellino azzurro -
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vuote.... TYLTYL Gli lo proibisce?... IL BAMBINO Il Tempo, | che | sta di guardia alla porta.... Vedrai quando, aprirà.... È |
L'uccellino azzurro -
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stai?... Su, baciami anche tu, Mytyl.... Non è punto strano | che | io conosca il tuo nome, poichè sono destinato a diventare |
L'uccellino azzurro -
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a diventare il tuo fratellino..... Me l'hanno detto or ora, | che | eri qui.... Ero in fondo alla sala, intento a imballare le |
L'uccellino azzurro -
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sala, intento a imballare le mie idee.... Di' alla mamma | che | sono pronto.... TYLTYL Come?... Verrai a stare a casa |
L'uccellino azzurro -
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di avervi abbracciati già fin da ora?... Di' al babbo | che | accomodi la culla.... Ci si sta bene, a casa nostra?... |
L'uccellino azzurro -
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la festa nazionale.... Li fa la mamma, i dolci.... TYLTYL | Che | cos'hai costì nel sacco?... Ci porti qualche cosa in |
L'uccellino azzurro -
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allora, se non hai niente di meglio da portarci.... E dopo, | che | cosa farai?... IL BAMBINO Dopo?... Me ne andrò via di |
L'uccellino azzurro -
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una specie di vibrazione prolungata, forte e cristallina | che | sembra provenire dalle colonne e dalle porte opaline, |
L'uccellino azzurro -
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porte opaline, rischiarate da una luce più intensa). TYLTYL | Che | cos'è?... UN BAMBINO E il Tempo!... Sta per aprire le |
L'uccellino azzurro -
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Di dove viene questo rumore?... UN BAMBINO È l'Aurora | che | si alza.... È questa l'ora in cui stanno per discendere |
L'uccellino azzurro -
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l'ora in cui stanno per discendere sulla Terra i bambini | che | devono nascere oggi.... TYLTYL Come faranno a |
L'uccellino azzurro -
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TYLTYL Chi è il Tempo?... IL BAMBINO E un vecchio | che | viene a chiamare quelli che devono partire.... TYLTYL È |
L'uccellino azzurro -
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IL BAMBINO E un vecchio che viene a chiamare quelli | che | devono partire.... TYLTYL È cattivo?... IL BAMBINO No, ma è |
L'uccellino azzurro -
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bel supplicarlo: egli respinge inesorabilmente tutti quelli | che | vorrebbero partire, se non è il loro turno.... TYLTYL Sono |
L'uccellino azzurro -
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Eccoci!... IL TEMPO (con voce burbera, ai bambini | che | sfilano dinanzi a lui per andarsene) Uno alla volta!.. |
L'uccellino azzurro -
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Uno alla volta!.. Venite in troppi!... Più di quel | che | occorre!... Sempre così.... Mai me non mi s'inganna, lo |
L'uccellino azzurro -
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Olà, voialtri laggiù, più adagio, più adagio!... E tu, | che | cosa ti porti via?... Nulla?... Te ne vai a mani vuote?... |
L'uccellino azzurro -
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dagli altri, resiste con tutte le sue forze). Ebbene, | che | cosa c'è? Lo sai che questa è la tua ora.— Si ridiede un |
L'uccellino azzurro -
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con tutte le sue forze). Ebbene, che cosa c'è? Lo sai | che | questa è la tua ora.— Si ridiede un eroe per combattere |
L'uccellino azzurro -
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lasciatemi passare!... Prenderò io il sino posto!... Dicono | che | i miei genitori sono vecchi e mi aspettano da tanto |
L'uccellino azzurro -
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troppo presto, è troppo tardi.... (Scostando alcuni bambini | che | avevano invasa la soglia). Fatevi più in là, piccini.... |
L'uccellino azzurro -
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Fatevi più in là, piccini.... Indietro i curiosi.... Quelli | che | non partono non devono guardar fuori.... Ora avete fretta |
L'uccellino azzurro -
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guardar fuori.... Ora avete fretta di andarvene; ma giunto | che | sia il vostro turno, avrete paura e vi trarrete |
L'uccellino azzurro -
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e vi trarrete indietro.... Guardate, eccone qui quattro | che | tremano come foglie.... (A un bambino che sul punto di |
L'uccellino azzurro -
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qui quattro che tremano come foglie.... (A un bambino | che | sul punto di varcare la soglia torna bruscamente indietro). |
L'uccellino azzurro -
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di varcare la soglia torna bruscamente indietro). Ebbene, | che | fai? Che cosa c'è?... IL BAMBINO Ho dimenticato la scatola |
L'uccellino azzurro -
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la soglia torna bruscamente indietro). Ebbene, che fai? | Che | cosa c'è?... IL BAMBINO Ho dimenticato la scatola che |
L'uccellino azzurro -
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fai? Che cosa c'è?... IL BAMBINO Ho dimenticato la scatola | che | contiene i due delitti che dovrò commettere.... UN ALTRO |
L'uccellino azzurro -
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Ho dimenticato la scatola che contiene i due delitti | che | dovrò commettere.... UN ALTRO BAMBINO E io, il pentolino |
L'uccellino azzurro -
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IL TEMPO Presto, correte a prenderli.... Non avete | che | seicento dodici secondi a vostra disposizione.... La |
L'uccellino azzurro -
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La galera, dell'Aurora agitai già le vele per far capire | che | è pronta ed aspetta.... Arriverete in ritardo e non potrete |
L'uccellino azzurro -
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Su, presto, imbarcatevi!... (Afferrando un bambino | che | tenta di sgusciargli fra le gambe per raggiungere la riva). |
L'uccellino azzurro -
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la riva). Ah, tu, no davvero!... È la terza volta | che | tenti di nascere prima che sia la tua ora.... Se ti colgo |
L'uccellino azzurro -
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no davvero!... È la terza volta che tenti di nascere prima | che | sia la tua ora.... Se ti colgo un'altra volta, bada, dovrai |
L'uccellino azzurro -
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la, folla.... Me non mi s'inganna.... Su via, tu, piccino | che | ti chiami l'Amante: di' addio alla tua bella.... (I due |
L'uccellino azzurro -
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l'Amante: di' addio alla tua bella.... (I due piccini | che | gli altri chiamano «gli Amanti», teneramente avvinti, |
L'uccellino azzurro -
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qui con lei!... IL TEMPO impossibile!... Non ci restano più | che | trecentonovantaquattro secondi..... IL PRIMO BAMBINO |
L'uccellino azzurro -
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In quanto a me, io unisco, io divido, secondo le istruzioni | che | mi vengono impartite.... (Afferrando uno dei bambini). |
L'uccellino azzurro -
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primo) Lasciatelo qui!... Lasciatelo qui!... IL TEMPO Ma | che | cos'è questa storia?... Si tratta di andare a vivere, |
L'uccellino azzurro -
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stesa al suolo, immobile). IL TEMPO Perchè non sperare | che | un giorno...? E ora, siamo pronti finalmente.... |
L'uccellino azzurro -
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finalmente.... (Consultando la clessidra). Non ci restano | che | sessantatrè secondi.... (Ultima violenta agitazione fra i |
L'uccellino azzurro -
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secondi.... (Ultima violenta agitazione fra i bambini | che | partono e quelli che rimangono. Scambio di addii |
L'uccellino azzurro -
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violenta agitazione fra i bambini che partono e quelli | che | rimangono. Scambio di addii precipitosi: «Addio, Pietro!... |
L'uccellino azzurro -
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Pietro!... Addio, Giovanni.... - Hai preso tutto quel | che | ti occorre?... Annunzia laggiù il mio pensiero!... - Hai |
L'uccellino azzurro -
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troppo sullo Spazio!... Dàmmi notizie!... - Dicono | che | non è permesso!... Sì, sì!... In ogni modo, tenta!... - |
L'uccellino azzurro -
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un canto di allegrezza e di attesa). TYLTYL (alla Luce) | Che | cos'è?... Non son loro che cantano così.... Si direbbero |
L'uccellino azzurro -
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e di attesa). TYLTYL (alla Luce) Che cos'è?... Non son loro | che | cantano così.... Si direbbero altre voci.... LA LUCE Sì, è |
L'uccellino azzurro -
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direbbero altre voci.... LA LUCE Sì, è il canto delle Madri | che | vanno loro incontro.... (Il Tempo frattanto chiude le porte |
L'uccellino azzurro -
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Tyltyl, Mytyl e la Luce). IL TEMPO (stupefatto e furibondo) | Che | cosa fate qui?... Chi siete?... Perchè non siete azzurri |
L'uccellino azzurro -
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e Alano sono molto impacciati. Vorrebbero sapere quello | che | Maurizio aveva da raccontare. Alla fine Maria si decide ad |
Otto giorni in una soffitta -
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precipitosamente. - Perchè? - Andateci, - ripete Maurizio, | che | non vuol dir altro. E siccome i ragazzi sono molto curiosi, |
Otto giorni in una soffitta -
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È stato Maurizio? - Il tono di Francesco è così imperioso, | che | Nicoletta ha un po' di paura. - Ho voluto io, - dice |
Otto giorni in una soffitta -
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Arrabbiato, no.... ma credo, sì, credo di esser dispiacente | che | tu non abbia più i tuoi capelli. - Io, invece, - dice Alano |
Otto giorni in una soffitta -
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non andrà a cercarli, - dichiara Francesco. - E la mamma | che | cosa dirà? - Li toglierò prima che arrivi. Di qui ad allora |
Otto giorni in una soffitta -
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Francesco. - E la mamma che cosa dirà? - Li toglierò prima | che | arrivi. Di qui ad allora troveremo un nascondiglio. - Mi |
Otto giorni in una soffitta -
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quando giocherà in giardino con noi. Egli è molto contento | che | lo zio Fil non chieda di vedere ogni giorno i loro compiti |
Otto giorni in una soffitta -
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inverosimili, poichè anche quella mattina passa senza | che | i ragazzi abbiano concluso gran che. Francesco, seduto |
Otto giorni in una soffitta -
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che. Francesco, seduto davanti alla piccola biblioteca, | che | contiene, oltre i loro libri divertenti, anche i primi |
Otto giorni in una soffitta -
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la tavola. La brava vecchia riflette, lavorando, | che | i tre fanciulli hanno avuto poche distrazioni da quando la |
Otto giorni in una soffitta -
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russa, - dice Leonia. - Sì, - risponde Maria. - Ma in | che | giorno? - Il cosciotto, bisogna che lo abbia il giorno |
Otto giorni in una soffitta -
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risponde Maria. - Ma in che giorno? - Il cosciotto, bisogna | che | lo abbia il giorno prima, - dichiara Leonia. - Giovedì |
Otto giorni in una soffitta -
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andrete? - Dai piccoli Aubry e dal piccolo Giovanni Bord | che | è così gentile. - Non ne portate troppi; - consiglia Leonia |
Otto giorni in una soffitta -
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Diventano insopportabili quando ce n' è una, e così odiosi | che | c' è da vergognarsene. - Leonia alza le spalle. - È un |
Otto giorni in una soffitta -
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ridendo. - E tuttavia amano tanto la mamma e non pensano | che | anche lei è stata una bambina. - Via, - conclude Leonia - |
Otto giorni in una soffitta -
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in casa nostra, dov'eravamo sei bambine e tre ragazzi, | che | non fossero stati gentili con noi! Avrebbero ricevuto una |
Otto giorni in una soffitta -
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loro passare la voglia di rifarlo. - Bene, - dice Maria, | che | si rifiuta di ammettere che i suoi padroncini siano |
Otto giorni in una soffitta -
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rifarlo. - Bene, - dice Maria, che si rifiuta di ammettere | che | i suoi padroncini siano viziati, e se ne va ogni volta che |
Otto giorni in una soffitta -
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che i suoi padroncini siano viziati, e se ne va ogni volta | che | entrano in simile argomento. - Vado a finire di preparar la |
Otto giorni in una soffitta -
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- Vado a finire di preparar la tavola. Non so quello | che | hanno in questi giorni: divorano. Specialmente Maurizio non |
Otto giorni in una soffitta -
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e lo inghiottì tutto. Non faccio in tempo a voltarmi, | che | ha già finito. - Bisogna stare attenti, - replica Leonia - |
Otto giorni in una soffitta -
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si rifanno daccapo. Non parlo poi del dolce e delle frutta, | che | fanno come la neve al sole! - Dovreste dare a ognuno la sua |
Otto giorni in una soffitta -
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ribatte Maria. - Preferisco vederli riprendere le pietanze | che | bere medicine. E poi m' imbrogliano. Ieri, del salame, ne |
Otto giorni in una soffitta -
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Alano risponde malignamente, con grande sorpresa di Maria | che | non ci capisce nulla: - No, non hanno sparato il cannone. - |
Otto giorni in una soffitta -
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ma mi farebbe troppo dispiacere lasciarvi a casa. Credo | che | la punizione sìa sufficiente, per questa volta, e verrete |
Otto giorni in una soffitta -
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volta, e verrete con noi. - Patatrac! Bisogna proprio dire | che | è un perdono intempestivo. - Come! - esclama Maurizio. - |
Otto giorni in una soffitta -
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non lo sono più? E se volessi esser punito? - Ma Francesco, | che | ha paura che Maurizio parli troppo e faccia nascer dei |
Otto giorni in una soffitta -
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E se volessi esser punito? - Ma Francesco, che ha paura | che | Maurizio parli troppo e faccia nascer dei sospetti nella |
Otto giorni in una soffitta -
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faccia nascer dei sospetti nella vecchia, dice: - Se credi | che | la mamma perdonerebbe così presto a Maurizio, va bene. - |
Otto giorni in una soffitta -
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sorpresa: si aspettava una tale gioia per questa amnistia, | che | non capisce l' indifferenza beffarda di Maurizio. - Che |
Otto giorni in una soffitta -
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che non capisce l' indifferenza beffarda di Maurizio. - | Che | cosa facciamo? - domanda questi ai suoi fratelli, quando |
Otto giorni in una soffitta -
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un' idea, - dice Francesco - ma non so se potrà andare. - | Che | cosa? - domanda Alano. - Vedrai, lasciami provare. - Maria, |
Otto giorni in una soffitta -
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i suoi babbi rivaleggiano in generosità. Nicoletta afferma | che | resterà sola e buona fino alla sera, che non si annoierà. I |
Otto giorni in una soffitta -
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Nicoletta afferma che resterà sola e buona fino alla sera, | che | non si annoierà. I tre fanciulli le assicurano che |
Otto giorni in una soffitta -
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sera, che non si annoierà. I tre fanciulli le assicurano | che | troveranno un mezzo. Sarebbe tempo, invero, perchè l'ora |
Otto giorni in una soffitta -
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a stento, nonostante l'aiuto dei fratelli e di Maria, | che | ha lasciato andare il paniere, ride nervosamente ed |
Otto giorni in una soffitta -
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lasciato andare il paniere, ride nervosamente ed esclama: - | Che | bestia! - Ma appena vuol posare |
Otto giorni in una soffitta -
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si crede di aver fatto tutto il da farsi. Non si capisce | che | lo scarso nutrimento finisce per essere una malintesa |
La giovinetta campagnuola -
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nutrimento finisce per essere una malintesa economia, | che | va a danno della borsa. Malgrado la scarsità dei foraggi, |
La giovinetta campagnuola -
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il bestiame potrebbe nutrirsi assai meglio, con ciò | che | fornisce il podere, se si curasse un po' più quel che ora |
La giovinetta campagnuola -
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ciò che fornisce il podere, se si curasse un po' più quel | che | ora si perde, come roba inutile, o quasi. Impara, |
La giovinetta campagnuola -
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la buona economia del foraggio: segui i consigli | che | ora ti dò. |
La giovinetta campagnuola -
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mai visitato un mulino, - salta su Sempronella - e chi sa | che | il mulinaro non mi dia un po' di crusca per le mie galline. |
Sempronio e Sempronella -
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si va per qui al mulino? - Andate sempre avanti, fino a | che | non troviate un sentiero a destra; seguitelo e sarete al |
Sempronio e Sempronella -
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e sarete al mulino. - Grazie, buona donna. Ecco il sentiero | che | volge a destra. Semipronio e sempronella si guardano e |
Sempronio e Sempronella -
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e questo lontano ricordo li empie ancora di vergogna. - | Che | bel sentiero! - esclama Sempronio. Di fatto, il sentiero |
Sempronio e Sempronella -
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bel sentiero! - esclama Sempronio. Di fatto, il sentiero | che | corre all'ingiù verso il fondo della valle, è circondato di |
Sempronio e Sempronella -
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di noccioli, di salici e di altre piante acquatili, | che | empiono la scena dei colori dell'autunno. Che cos'è questo |
Sempronio e Sempronella -
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acquatili, che empiono la scena dei colori dell'autunno. | Che | cos'è questo rumore? - domanda Sempronella, soffermandosi |
Sempronio e Sempronella -
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soffermandosi ad ascoltare. - È l'acqua del ruscello | che | precipita - risponde Sempronío, dopo avere osservato una |
Sempronio e Sempronella -
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Sempronío, dopo avere osservato una striscia d'argento | che | riga i prati e scompare giù in fondo tra le piante. - Il |
Sempronio e Sempronella -
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una casupola chiusa e silenziosa, con una gran ruota nera | che | gira a uno dei suoi fianchi. È il mulino davvero. Viene |
Sempronio e Sempronella -
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GIGANTE ZUCCA | Che | sole su l'aia! Che giornata afosa! Appena tornato dalla |
I miei amici di Villa Castelli -
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GIGANTE ZUCCA Che sole su l'aia! | Che | giornata afosa! Appena tornato dalla scuola Mario si è |
I miei amici di Villa Castelli -
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perchè piace tanto ai due fanciulli la vista di quei frutti | che | sembran sbucare curiosi qua e là fra serpeggiare dei fusti |
I miei amici di Villa Castelli -
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maturi ancora: fra qualche giorno però!... E quel «però» | che | i fanciulletti aggiungono vuoi dire tante cose: la speranza |
I miei amici di Villa Castelli -
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la speranza di mangiarne in abbondanza, il sapore squisito | che | allora gusteranno.... Ecco: Mario e Sèrafo siedono lungo il |
I miei amici di Villa Castelli -
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«Mi hanno raccontato Ia storia del Gigante Zucca: io penso | che | fosse invece il Gigante Popone. Senti, Mario. Un tempo, |
I miei amici di Villa Castelli -
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in un castello alto alto e scuro scuro, abitava un gigante | che | si chiamava Gigante Zucca. Questo Gigante era assai |
I miei amici di Villa Castelli -
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radunare la poca roba, èccoti comparire il Gigante Zucca. | Che | cos'era mai la siepe per lui? Con un passo la scavalca e |
I miei amici di Villa Castelli -
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e forse mangiarlo. Il povero padre tutto atterrito | che | fa? Non aveva altro in mano che una patata e allora con |
I miei amici di Villa Castelli -
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padre tutto atterrito che fa? Non aveva altro in mano | che | una patata e allora con tutta forza gettò quella nella |
I miei amici di Villa Castelli -
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tutto un giorno a tornare al campo e solo quando vide | che | il Gigante era ancora là disteso e che qualche uccellino |
I miei amici di Villa Castelli -
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e solo quando vide che il Gigante era ancora là disteso e | che | qualche uccellino gli volava intorno tranquillo, osò |
I miei amici di Villa Castelli -
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fece per portarla in un altro campo. Però era tanto pesante | che | gli cadde di braccio e andò in tanti pezzi. Il contadino |
I miei amici di Villa Castelli -
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non ci pensò più e sparse la terra su tutto. A primavera, | che | è, che non è, in tutto il campo spunta un'erba nuova: a |
I miei amici di Villa Castelli -
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pensò più e sparse la terra su tutto. A primavera, che è, | che | non è, in tutto il campo spunta un'erba nuova: a giugno |
I miei amici di Villa Castelli -
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ad uscire dal terreno tante piccole teste di gigante | che | diventano grandi ogni giorno di più. Il povero contadino si |
I miei amici di Villa Castelli -
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si chiuse in casa con la moglie e il figlio. Chissà | che | strage avrebbero fatto tanti giganti! Ma per intanto |
I miei amici di Villa Castelli -
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un giorno dovettero andare al mercato a vendere la capretta | che | era loro rimasta. Vanno e il loro figlioletto resta solo. |
I miei amici di Villa Castelli -
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era loro rimasta. Vanno e il loro figlioletto resta solo. | Che | fame aveva! e in casa non c'era niente, ma proprio niente! |
I miei amici di Villa Castelli -
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e la stacca: poi corre in casa e la taglia per metà. | Che | testa buffa! Fuori era verde e dentro era di un bel color |
I miei amici di Villa Castelli -
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voluto comprare una capra così stenta. Quando vedono... | che | cosa? Che ha fatto il loro figliolo? Diventan disperati. |
I miei amici di Villa Castelli -
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comprare una capra così stenta. Quando vedono... che cosa? | Che | ha fatto il loro figliolo? Diventan disperati. Ora sì, che |
I miei amici di Villa Castelli -
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Che ha fatto il loro figliolo? Diventan disperati. Ora sì, | che | morirà! Ma il bambino non si sente niente affatto male, |
I miei amici di Villa Castelli -
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invita babbo e mamma a mangiare un po' di testa di gigante. | Che | orrore! dicono quelli; ma poi pensano che è meglio morire |
I miei amici di Villa Castelli -
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testa di gigante. Che orrore! dicono quelli; ma poi pensano | che | è meglio morire tutti insieme e si mettono ad assaggiarne |
I miei amici di Villa Castelli -
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un po' ne assaggiano ancora, e poi ancora un po', tanto | che | a dirla in breve la testa di gigante è mangiata tutta. Dopo |
I miei amici di Villa Castelli -
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le loro teste di gigante e di nutrirsi con quelle. Ed ecco | che | cosa avvenne. Una volta iI figlio dei Re di quel paese, |
I miei amici di Villa Castelli -
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con tanti principi : quando vide quel campo e quei frutti | che | non aveva mai visto, domandò ai suoi aiutanti che ne |
I miei amici di Villa Castelli -
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frutti che non aveva mai visto, domandò ai suoi aiutanti | che | ne andassero a prendere. Quelli vanno e tornano portando |
I miei amici di Villa Castelli -
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questo frutto? - domandò allora. I principi non sapevano | che | cosa rispondere e si guardavano l'un l'altro. Si fece |
I miei amici di Villa Castelli -
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Milano, la bella e ricca Milano! i larghi viali suburbani, | che | ornati d' una doppia fila d'alti platani, la circondano, |
Angiola Maria -
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ombre d' un giardino; i suoi lieti bastioni, le sue porte, | che | ora ti ritraggono qualche idea della superba arte romana |
Angiola Maria -
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con le cento sue guglie aeree, non sorgessero a ricordarti | che | i secoli passati vi hanno lasciato le loro grandi vestigie, |
Angiola Maria -
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della loro maestà vetusta su d'un vasto anfiteatro di case, | che | la mediocrità, costruì colla ispirazione del comodo, del |
Angiola Maria -
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o dispersi dagli uomini. Non aprire i volumi della storia, | che | adesso non è il tempo; essa ha pagine scritte col sangue, |
Angiola Maria -
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tempo; essa ha pagine scritte col sangue, pagine terribili | che | fanno fremere e lagrimare, e ne ha, ornate delle più belle |
Angiola Maria -
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ha, ornate delle più belle glorie italiane, pagine sante, | che | sono entusiasmo e speranza di chiunque si ricordi ancora di |
Angiola Maria -
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massime gli antichi, non hanno più ragione. Nondimeno colui | che | per la prima volta abbandona l'aria pura della campagna, la |
Angiola Maria -
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trovare nella città quel soggiorno di delizie e di fortuna, | che | forse prima aveva sognato; nè quella pace oscura che |
Angiola Maria -
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che forse prima aveva sognato; nè quella pace oscura | che | nessuno al mondo suole invidiare, tranne chi l'ha perduta. |
Angiola Maria -
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costumanze, una noia negli spassi, un' inerzia nella vita, | che | talvolta ti par di trovarti solo e abbandonato in mezzo |
Angiola Maria -
|
poi quando il cielo non ha sole e la terra non ha altro | che | nebbie e fumo, è una scena a cui l'anima immalinconisce e |
Angiola Maria -
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sue; o se non ha faccende, s' accontenta di badare a quello | che | altri fa o dice. La scena poi è sempre la stessa: è il |
Angiola Maria -
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fa o dice. La scena poi è sempre la stessa: è il fanciullo | che | ora a ritroso, or saltelloni s' avvia alla scuola, col |
Angiola Maria -
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su d' una spalla e il pigro servo o la finite brianzuola | che | gli tien dietro; è l'onesto impiegato che col lento usato |
Angiola Maria -
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finite brianzuola che gli tien dietro; è l'onesto impiegato | che | col lento usato passo s'incammina all'ufficio per la strada |
Angiola Maria -
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gruppo de' lettori d'affissi alle cantonate, il fattorino | che | torna zufolando alla bottega, la femminetta devota, o la |
Angiola Maria -
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i passi vanno alla messa della parrocchia; è l'ozioso | che | girando a zonzo arresta tutti gli amici e i conoscenti in |
Angiola Maria -
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le finestre d'ogni nuova fabbrica; è il giovine signore | che | dall'alto cocchio inglese balza su le soglie del palazzo di |
Angiola Maria -
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Pure, nella città è un bel vivere per tutti: Ben so | che | spesso bisogna vedere e tacere, mordersi la lingua o far |
Angiola Maria -
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e tacere, mordersi la lingua o far orecchie di mercante; so | che | bisogna sorridere a tanti amici di cappello, accarezzare |
Angiola Maria -
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sorridere a tanti amici di cappello, accarezzare coloro | che | ti stanno di sopra, e quelli stessi che t' invidiano; |
Angiola Maria -
|
accarezzare coloro che ti stanno di sopra, e quelli stessi | che | t' invidiano; guardare, confuso nella folla, il traino |
Angiola Maria -
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d'una segreta stretta di. mano dell'uomo sincero; so | che | bisogna fremere e arrossire, se non per te, per altrui; e |
Angiola Maria -
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insieme.... Ma finchè nella patria troverai un amico | che | ti dica una buona parola, finchè avrai nella tua casa |
Angiola Maria -
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dica una buona parola, finchè avrai nella tua casa alcuno | che | t' ami, alcuno da amare, oh! terrai sempre caro il nome |
Angiola Maria -
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» a qualche ricco pigionale. Le damigelle, non avendo altro | che | gioja ne' pensieri, s'addomesticarono in pochi dì con la |
Angiola Maria -
|
Ma così Don era di Maria. Essa non aveva creduto, da prima, | che | così presto si sarebbe trovata sola sola: già s'accorgeva |
Angiola Maria -
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così presto si sarebbe trovata sola sola: già s'accorgeva | che | le mancava qualche cosa, e non sapeva che pensare a sua |
Angiola Maria -
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già s'accorgeva che le mancava qualche cosa, e non sapeva | che | pensare a sua madre, e pensare a suo fratello. Pure ne' |
Angiola Maria -
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fratello. Pure ne' primi giorni, la novità di tutto quello | che | la circondava, le cure divise con le compagne per mettere |
Angiola Maria -
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la nuova casa, e allogare ogni cosa nella piccola stanza | che | ciascuna di loro s' era scelto, fu una sollecitudine, un |
Angiola Maria -
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lumiere, quel correre alle finestre, e non veder | che | tetti e case, a traverso l'aria greve e fosca, cercando |
Angiola Maria -
|
ha la testa arruffata; i piedi scalzi, e così sporchi, | che | mette schifo. Forse che in casa di Filomena non c'è acqua |
La giovinetta campagnuola -
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i piedi scalzi, e così sporchi, che mette schifo. Forse | che | in casa di Filomena non c'è acqua per lavarsi? non c'è un |
La giovinetta campagnuola -
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pettine per ravviarsi i capelli? Io conosco altre ragazze | che | somigliano a Filomena; che hanno paura, come lei, |
La giovinetta campagnuola -
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Io conosco altre ragazze che somigliano a Filomena; | che | hanno paura, come lei, dell'acqua fredda. Ne conosco di |
La giovinetta campagnuola -
|
paura, come lei, dell'acqua fredda. Ne conosco di quelle | che | si lavano solamente alla domenica. Ne conosco delle altre |
La giovinetta campagnuola -
|
si lavano solamente alla domenica. Ne conosco delle altre | che | si lavano con la punta delle dita, con una sola mano, come |
La giovinetta campagnuola -
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dal troppo cerume. L'acqua fa alla pelle lo stesso bene, | che | fa l'aria ai polmoni. Bada alla testa: se non fai continuo |
La giovinetta campagnuola -
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uso del pettine, vi si annidano certe bestioline schifose, | che | non voglio nominare. |
La giovinetta campagnuola -
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| CHE | GIUNGA L'INVERNO Prima che giunga l'inverno tutti gli |
I miei amici di Villa Castelli -
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CHE GIUNGA L'INVERNO Prima | che | giunga l'inverno tutti gli uccellini che non sopportano il |
I miei amici di Villa Castelli -
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L'INVERNO Prima che giunga l'inverno tutti gli uccellini | che | non sopportano il freddo lasciano la campagna e se ne |
I miei amici di Villa Castelli -
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i rondoni e a settembre sono andate via le rondini. I nidi | che | stan sotto le gronde, o sotto i porticati delle stalle, o |
I miei amici di Villa Castelli -
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Dalla conocchia il filo scende unito e s'attorce sul fuso | che | prilla. La nonna è tanto vecchia e pure lavora ancora. |
I miei amici di Villa Castelli -
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e pure lavora ancora. Lavora e guarda ora le gallinelle | che | razzolano, ora i nipotini che giuocano alle noci.... |
I miei amici di Villa Castelli -
|
e guarda ora le gallinelle che razzolano, ora i nipotini | che | giuocano alle noci.... |
I miei amici di Villa Castelli -
|
manoscritto, a me caro ben più di quanto parrà agli altri | che | lo leggeranno, il dabben pievano s' era chetamente |
Angiola Maria -
|
panciotto e la lunga sottana d'equivoco negro colore, | che | nell' abbandono del suo sonnecchiar vespertino aveva |
Angiola Maria -
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compromesso la sua gravità di prima. Lo ringraziai meglio | che | seppi della bontà colla quale m'avea lasciato frugare nel |
Angiola Maria -
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di portarle meco per alcuni dì, affine di trarne le note | che | m' occorrevano. Egli allora, per darsi un cotale sussiego |
Angiola Maria -
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importanza, pigliò lo scartafaccio, senza badare | che | lo pigliava alla rovescia, e dato che v'ebbe un' occhiata |
Angiola Maria -
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senza badare che lo pigliava alla rovescia, e dato | che | v'ebbe un' occhiata me lo rese soggiungendo: « So cos' è, |
Angiola Maria -
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« So cos' è, so cos' è.... Poh! tenetelo, tenetelo pur fin | che | v' aggrada, ch' io per me di coceste malinconie non ho mai |
Angiola Maria -
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tirato addosso, per que' brutti anni, il fastidio di colui | che | le ha scarabocchiate tutte quelle pagine; non l'avrei |
Angiola Maria -
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d'uomo, come dicono, per me fu il primo e l'ultimo prete | che | mi tenni vicino. Mi riuscì di accomodarla con monsignore; e |
Angiola Maria -
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grato per il donatomi manoscritto, un bel breviario nuovo | che | gli servisse in vece di quello tutto squadernato e bisunto |
Angiola Maria -
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alla prebenda, nessuno le aveva più occupate dal giorno | che | il vicecurato s' era di là partito, per non tornarvi più. |
Angiola Maria -
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non tornarvi più. Mi si serrò d'angoscia il cuore. veggendo | che | servivano di ripostiglio alle vecchie e rotte suppellettili |
Angiola Maria -
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alle vecchie e rotte suppellettili della chiesa, e | che | in fondo della stanza terrena eran riposti il cataletto dei |
Angiola Maria -
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canto, la zappa e la vanga del becchino. Nulla più v' era | che | serbasse ancora in quel cadente tugurio la più piccola |
Angiola Maria -
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buone e sincere creature ch' io aveva già preso ad amare, e | che | nella fede de' loro cuori benedicevano tuttora al nome del |
Angiola Maria -
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la limpida voce argentina della figlia del montanaro, | che | cantava così: |
Angiola Maria -
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dobbiamo lavarci anche più volte, perchè la polvere | che | si solleva e che si deposita su tutto il nostro corpo è |
I miei amici di Villa Castelli -
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lavarci anche più volte, perchè la polvere che si solleva e | che | si deposita su tutto il nostro corpo è nociva assai alla |
I miei amici di Villa Castelli -
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essere tolto dal nostro corpo, perchè contiene dei veleni | che | possono farei male se li riassorbiamo. È necessario lavarci |
I miei amici di Villa Castelli -
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sarebbe meglio darci una lavatina di più, e ci accorgeremmo | che | la sete passa ugualmente. |
I miei amici di Villa Castelli -
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c'è ancora. Senipronio e Sempronella sono così ignoranti, | che | non sanno quale è la destra e quale è la sinistra. |
Sempronio e Sempronella -
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è la destra e quale è la sinistra. Incontrano un vecchietta | che | va per legna e le domandano: - Per che parte si va sullo |
Sempronio e Sempronella -
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un vecchietta che va per legna e le domandano: - Per | che | parte si va sullo stradone? - Infilate il viottolo a |
Sempronio e Sempronella -
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il viottolo a sinistra e arriverete alla carrozzabile | che | mena al villaggio. - Tante grazie! |
Sempronio e Sempronella -
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proprio male a nessuno. Era molto timido e la gente credeva | che | invece fosse molto superbo. Per questo gli facevano mille |
I miei amici di Villa Castelli -
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- Fa presto - gli intimò - o ti aizzo il cane! - Pensate | che | paura, povero ragazzo! E non c'era da disubbidire, ché la |
I miei amici di Villa Castelli -
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temere, - gli disse - son qui per aiutarti. So tutto; so | che | sei buono e che nessuno ti vuol bene. Ma tu seguita a far |
I miei amici di Villa Castelli -
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disse - son qui per aiutarti. So tutto; so che sei buono e | che | nessuno ti vuol bene. Ma tu seguita a far bene, che col |
I miei amici di Villa Castelli -
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buono e che nessuno ti vuol bene. Ma tu seguita a far bene, | che | col tempo diverrai potente e sarai rispettato da tutti. - |
I miei amici di Villa Castelli -
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rispettato da tutti. - Raniero, fattosi animo, rispose | che | in quel momento nulla desiderava di più che accontentare la |
I miei amici di Villa Castelli -
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animo, rispose che in quel momento nulla desiderava di più | che | accontentare la matrigna per non essere picchiato. Allora |
I miei amici di Villa Castelli -
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quando tu mormori : «Pesciolino, incolla » tutto quello | che | tu vorrai resterà incollato e nessuno potrà più staccarlo. |
I miei amici di Villa Castelli -
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più staccarlo. Soltanto tu, toccando le persone con l'ago | che | ora ti dono, potrai liberarli. - E scomparve. Quel giorno |
I miei amici di Villa Castelli -
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carico di cavoli dietro, le oche attaccate ai cavoli | che | facevano qua qua qua e starnazzavano, alle oche seguivano i |
I miei amici di Villa Castelli -
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alle oche seguivano i due cani più cattivi del luogo | che | facevano bau bau bau, poi la cattiva ortolana carica di |
I miei amici di Villa Castelli -
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bau bau bau, poi la cattiva ortolana carica di panieri | che | urlava ohi ohi ohi! quindi il padrone dispettoso tutto |
I miei amici di Villa Castelli -
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dispettoso tutto sudato e con i capelli ritti sul capo | che | fulminava con i suoi ohibò ohibò ohibò! e dietro a lui il |
I miei amici di Villa Castelli -
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seguìto dal suo fido garzone e ancora un asino | che | faceva jà jà jà jà con sopra un monellaccio che non s'era |
I miei amici di Villa Castelli -
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un asino che faceva jà jà jà jà con sopra un monellaccio | che | non s'era potuto più staccare. A un certo punto ecco che |
I miei amici di Villa Castelli -
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che non s'era potuto più staccare. A un certo punto ecco | che | raggiunge il rumoroso corteo una carrozza tirata da quattro |
I miei amici di Villa Castelli -
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della principessa Mestizia. A veder tale spettacolo, lei | che | non aveva mai mossa la bocca a sorriso, si mise a ridere |
I miei amici di Villa Castelli -
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a sorriso, si mise a ridere così di cuore e così forte | che | pareva davvero una pazza. E siccome il ragazzino ch'era |
I miei amici di Villa Castelli -
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ch'era sopra il ciuco fece per aggrapparsi alla carrozza | che | gli passava accanto, e Raniero in quel mentre diceva |
I miei amici di Villa Castelli -
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Re si fece in sul ponte levatolo con tutta la Corte. Visto | che | la figlia rideva in quel modo, il Sovrano fu così lieto |
I miei amici di Villa Castelli -
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in quel modo, il Sovrano fu così lieto dell'avventura | che | chiamò a sè il giovanetto e si fece raccontare l'avvenuto. |
I miei amici di Villa Castelli -
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e alla mia morte mi succederai sul trono. - Così avvenne | che | Raniero da povero orfanello, maltrattato e deriso, entrò |
I miei amici di Villa Castelli -
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e fece un bel sorriso di saluto a tutti i suoi persecutori | che | rimasero sbalorditi, e tornarono alle loro case insieme con |
I miei amici di Villa Castelli -
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quanti propositi buoni! Ogni bambino dice a se stesso | che | vuoi essere proprio savio, così da non meritare più |
I miei amici di Villa Castelli -
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Anche Mario ha promesso alla mamma di essere sempre savio. | Che | bella cosa se sapesse mantenere i suoi proponimenti fino |
I miei amici di Villa Castelli -
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alla fine dell'anno! Scriviamo intanto qui alcuni pensieri | che | non dobbiamo dimenticare mai e che ci faranno buona |
I miei amici di Villa Castelli -
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qui alcuni pensieri che non dobbiamo dimenticare mai e | che | ci faranno buona compagnia se sapremo metterli in pratica: |
I miei amici di Villa Castelli -
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del rampicante, io, i miei fratelli e mia cugina Isa | che | veniva da Casale, piú un paio di altri cugini sotto |
Quell'estate al castello -
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male, anzi. Però rimasi lo stesso molto contenta quell'anno | che | la mia amica Ippolita mi domandò se mi andava di passare |
Quell'estate al castello -
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vacanze con lei, al castello della sua famiglia. Più | che | contenta: emozionata. - Per me, ci vengo di corsa, - dissi. |
Quell'estate al castello -
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nuvoloso, tra il celeste e il grigio. - Quali, miei? Lo sai | che | non stanno qui. Difatti sapevo che il padre era quasi |
Quell'estate al castello -
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- Quali, miei? Lo sai che non stanno qui. Difatti sapevo | che | il padre era quasi sempre via per i suoi affari, |
Quell'estate al castello -
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tanto ma forse ci soffriva, anzi mi ero fatta l'idea | che | su questo argomento avesse un po' la coda di paglia. Cosí |
Quell'estate al castello -
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corressi subito: - Volevo dire i tuoi zii. Non è con loro | che | abiti? - Oh si, abito con loro. Magari ne farebbero a meno |
Quell'estate al castello -
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compagna preferita perché mi faccia compagnia, dunque vedi | che | non ci saranno difficoltà. Messa cosí, la cosa mi |
Quell'estate al castello -
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ma quei suoi zii, e solo per la comodità della compagnia | che | potevo fare alla loro nipote... Ma lo sapevano poi, gli |
Quell'estate al castello -
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fare alla loro nipote... Ma lo sapevano poi, gli zii, | che | la compagna preferita ero io, oppure un'altra qualunque |
Quell'estate al castello -
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un'altra qualunque sarebbe andata bene lo stesso? - Ma sí, | che | lo sanno, - disse Ippolita quando glielo domandai. - Anzi |
Quell'estate al castello -
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glielo domandai. - Anzi zio Ottavio ti ha simpatica, dice | che | sembri una ragazza giudiziosa. Risposi «uffa!», perché era |
Quell'estate al castello -
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Risposi «uffa!», perché era una barba questo «giudiziosa» | che | mi appiccicavano tutti addosso a prima vista. Io non mi |
Quell'estate al castello -
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un passaggio segreto o un tesoro, o tutt'e due. Ma vedevo | che | alla mia amica l'amareggiamento era passato, per il momento |
Quell'estate al castello -
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l'amareggiamento era passato, per il momento almeno, e | che | era di nuovo ansiosa di avermi al castello, cosí anche a me |
Quell'estate al castello -
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al castello, cosí anche a me ne tornò la voglia, tanto | che | per pensarci rimasi con la testa nelle nuvole per tutta |
Quell'estate al castello -
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per tutta l'ora di matematica. Ho dimenticato di dire | che | questi discorsi li facevamo a scuola durante la |
Quell'estate al castello -
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a prenderla all'uscita un cameriere con la giacca a righine | che | le portava persino la cartella, nemmeno fosse la |
Quell'estate al castello -
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spiritosa, la chiamava Ippopotamo, oppure Ip-ip-urrà. | Che | cosa non si direbbe, a scuola, pur di sghignazzare un po'. |
Quell'estate al castello -
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Lei, dura, come se fosse sorda, con gli occhi color di fumo | che | guardavano sempre qualche centimetro piú su delle nostre |
Quell'estate al castello -
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io e la Guasti ci pestammo nei gabinetti e fu cosí | che | diventammo amiche. Io e Ippolita, voglio dire. Sono stata |
Quell'estate al castello -
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amiche. Io e Ippolita, voglio dire. Sono stata io a dirle | che | se non voleva passare da principessa Tumistufi doveva |
Quell'estate al castello -
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piú sovente con un signore alto e diritto come un bastone, | che | era poi quel suo zio Ottavio. Ecco perché mi conosceva |
Quell'estate al castello -
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sebben zoppichi su le grucce ineguali, pur tanto cammina | che | bene spesso vince della mano la Verità; la Malizia, ospite |
Angiola Maria -
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per onor del vero. - Nessuno dunque maraviglierà, cred' io, | che | la Malizia avesse culto e alunni anche su quella beata riva |
Angiola Maria -
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bel dì, il signor curato passeggiava sulla piccola spianata | che | si stendeva dinanzi la sua casa, in compagnia del vecchio |
Angiola Maria -
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insieme e la necessità di sostenersi in credito facevano | che | si cercassero come due vecchi colleghi, o piuttosto come |
Angiola Maria -
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bel pezzo di stufato fumante, con certe cipollette in sugo, | che | parevano perle; e poi una fricassèa di polli, che valeva un |
Angiola Maria -
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in sugo, che parevano perle; e poi una fricassèa di polli, | che | valeva un Perù!... » « Corbezzoli! è una dottorona la |
Angiola Maria -
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« Corbezzoli! è una dottorona la vostra serva; ci scommetto | che | sa a menadito tutto il Cuoco Piemontese, e forse la vi |
Angiola Maria -
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Ah! ah! sempre di buon umore il nostro signor Gaspero! » « | Che | volete, curato? Se non si cerca di passare, meno mal che si |
Angiola Maria -
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« Che volete, curato? Se non si cerca di passare, meno mal | che | si possa, questi quattr' anni di vita che ci avanzano.... » |
Angiola Maria -
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passare, meno mal che si possa, questi quattr' anni di vita | che | ci avanzano.... » « Buon per voi, che sul vostro non |
Angiola Maria -
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quattr' anni di vita che ci avanzano.... » « Buon per voi, | che | sul vostro non tempesta mai.... Ma per me, v' assicuro che |
Angiola Maria -
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che sul vostro non tempesta mai.... Ma per me, v' assicuro | che | ne conto delle giornate brusche, e qualche volta mi tocca |
Angiola Maria -
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« Voi volete parlare; ma non le pigliate su voi quelle | che | mi toccano, proprio a me, che doverle inghiottire, è dura! |
Angiola Maria -
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non le pigliate su voi quelle che mi toccano, proprio a me, | che | doverle inghiottire, è dura! Ma, ma.... è meglio non |
Angiola Maria -
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dei birbanti. lo, non ho maí avuti impicci; sentite mo quel | che | mi capita. - La settimana passata , fo una giterella a |
Angiola Maria -
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qualche poco di denaro messo da parte in tant' anni, e | che | ho voluto portare io stesso, in confidenza, a un legale di |
Angiola Maria -
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di lire d' interesse.... Mo, vedete! Eran sei anni | che | non mettevo il piede in quella maladetta città; e giusto, |
Angiola Maria -
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in quella maladetta città; e giusto, quell'unica volta | che | ci casco, trovò un avviso che mi chiama, là.... da.... |
Angiola Maria -
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e giusto, quell'unica volta che ci casco, trovò un avviso | che | mi chiama, là.... da.... monsignore.... » E qui gli |
Angiola Maria -
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mettere un compromesso, mi voglion giocare sicuro, io | che | non ho mai fatto nè detto male di nessuno.... » « Ma che |
Angiola Maria -
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io che non ho mai fatto nè detto male di nessuno.... » « Ma | che | diamine mai?... » « Lo sapete voi?... lo so anch' io. Fu un |
Angiola Maria -
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di lui, di lui stesso.... capite? - E vi dico la verità, | che | la flemma delle sue domande mi faceva sudare, nello stesso |
Angiola Maria -
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delle sue domande mi faceva sudare, nello stesso tempo | che | la serietà delle sue occhiate mi metteva i brividi. E |
Angiola Maria -
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di don Carlo. » « Oh!... » « Cosa so io de' garbugli | che | può avere colui?... E bene, sul conto suo, mi domandò più |
Angiola Maria -
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conto suo, mi domandò più di cento cose; e ch'io sapeva, e | che | dovevo sapere.... che quel prete era nativo di qui; eh' io |
Angiola Maria -
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più di cento cose; e ch'io sapeva, e che dovevo sapere.... | che | quel prete era nativo di qui; eh' io conosceva quali |
Angiola Maria -
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qui tre rnesi, e ci doveva essere la sua buona ragione; | che | discorsi, che vita facesse, e che so io.... Vi dico che |
Angiola Maria -
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e ci doveva essere la sua buona ragione; che discorsi, | che | vita facesse, e che so io.... Vi dico che avevo tanto di |
Angiola Maria -
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la sua buona ragione; che discorsi, che vita facesse, e | che | so io.... Vi dico che avevo tanto di testa. Cercava ben io |
Angiola Maria -
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che discorsi, che vita facesse, e che so io.... Vi dico | che | avevo tanto di testa. Cercava ben io di rimbeccar quelle |
Angiola Maria -
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Non è la prima volta, conchiuse lui infine nel congedarmi, | che | date serii motivi di censure - sue precise parole. |
Angiola Maria -
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serii motivi di censure - sue precise parole. Figuratevi | che | condizione fosse la mia, a questa sorte di complimenti. » « |
Angiola Maria -
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cosa di.... » « Di che? » « Eh signor Gaspero! penso | che | sono una bastia a ciarlar tanto di queste materie così |
Angiola Maria -
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o un birbone? Parlate. » « Ma! ma! ma!... voi non lo sapete | che | brutto rischio si corra.... » « Ditelo, che lo saprò. » « |
Angiola Maria -
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non lo sapete che brutto rischio si corra.... » « Ditelo, | che | lo saprò. » « In somma, in somma! volete proprio |
Angiola Maria -
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» « In somma, in somma! volete proprio saperlo?... Io credo | che | ci sia in aria qualcosa di torbido, di marcio, cioè di.... |
Angiola Maria -
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fecero le solite scambievoli cortesie, con una sberrettata | che | rese l'uno all'altro in aristocratica solennità, a grand' |
Angiola Maria -
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aristocratica solennità, a grand' edificazione de' villani | che | di là passavano. La conversazione interrotta si rannodò; e |
Angiola Maria -
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conversazione interrotta si rannodò; e fu appunto il curato | che | per il primo pigliò la parola, sollecito di mutar l' |
Angiola Maria -
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quegli. « Lei, don Gioachimo, lei sa di politica, lei | che | vive di giornali, me le racconterà le notizie. » « Oh sant' |
Angiola Maria -
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dormo all'ombra del mio campanile, e di certe cose | che | bruciano me ne lavo le mani. » Questa protesta, che non |
Angiola Maria -
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cose che bruciano me ne lavo le mani. » Questa protesta, | che | non sarebbe uscita di bocca al curato in altro tempo, gli |
Angiola Maria -
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Europa. Il buon uomo s'era ingannato: nessuno badava, più | che | agli abitatori della luna, alla congrega dottrinaria dello |
Angiola Maria -
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in corpo al povero don Gioachimo, e per lui fu lo stesso | che | tenerlo un Robespierre in saio nero. « Dunque, mutiamo |
Angiola Maria -
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di capire, questa reticenza. E il signor Gaspero, | che | teneva la chiave del mistero « Or via, » disse, « volete |
Angiola Maria -
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teneva la chiave del mistero « Or via, » disse, « volete | che | n' andiamo in compagnia giù fino alla riva? Non può star |
Angiola Maria -
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andiamo in compagnia giù fino alla riva? Non può star molto | che | passi il vapore.... » « Andiamo! » risposero. « E anche |
Angiola Maria -
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Ma poco stante, il dottore , additando una barchetta | che | prendeva il largo: « Guardate, » disse, « non è quella |
Angiola Maria -
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un miglio lontano. » « Via, signor Gaspero! So bene | che | lei scherza: non me n'intendo io. » « Eh voi siete un |
Angiola Maria -
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s'inganna a partito! » « Andate là, volpone dottorato, | che | avete buon gusto. Eh lo sappiamo, è quella dagli occhi |
Angiola Maria -
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lasciatelo stare quel povero figliuolo, se non volete | che | gli salti la mosca, continuando, come fate a dargli la |
Angiola Maria -
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dire. Magari fosse così! » Intanto erano giunti alla strada | che | fiancheggia la riva. La barchetta, che fu la cagione |
Angiola Maria -
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giunti alla strada che fiancheggia la riva. La barchetta, | che | fu la cagione innocente di quel cicaleccio, passava rapida, |
Angiola Maria -
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passava rapida, alla distanza d'un trar di pietra; ond'è | che | poterono scorgere le due giovinette e Maria, le quali |
Angiola Maria -
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va bene! causa quella testa matta di suo fratello prete, | che | anch'esso ha la sua vena di dolce! vuol comparir filosofo, |
Angiola Maria -
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in pulpite tante volte? » « Eh! son parole: e ci vuoi altri | che | me. È l'ingordigia, la sete di far quattrini.... La |
Angiola Maria -
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e la cucina; vuol mettere da parte, per que' pochi dì | che | le restano a campare.... e la figlia è la sua insegna! » « |
Angiola Maria -
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Gaspero; « queste son cose.... » « Cose da non credere, ma | che | son vere! Pensate forse ch'io sia qui, come si suol dire, |
Angiola Maria -
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vedo e conosco! » « Ma non basta, bisogna.... » « Bisogna | che | questi villani non sieno teste di scoglio, come sono. E |
Angiola Maria -
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una tinozza di vino. » « Ah, ah! ma cosa importa a voi, | che | la giovine, la quale è poi savia e buona, vada con quei |
Angiola Maria -
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e buona, vada con quei signori? » « A me, come me, certo | che | no; ma se, per causa sua, io avessi de' pasticci? Io ci |
Angiola Maria -
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pasticci? Io ci vedo da lontano.... Quel vecchio milord, | che | sarà luterano, puritano, manicheo, o qualche cosa di |
Angiola Maria -
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Il suo signor figlio poi.... » a Dite un po': è ben quello | che | aveva fatta tant' amicizia col vicecurato? » « Giusto! E |
Angiola Maria -
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« Giusto! E costui poteva far di peggio? Pensate! un prete, | che | deve sempre guardar bene a tutto quello che fa e che dice, |
Angiola Maria -
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un prete, che deve sempre guardar bene a tutto quello | che | fa e che dice, un prete, com' è lui, viaggiar su per i |
Angiola Maria -
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prete, che deve sempre guardar bene a tutto quello che fa e | che | dice, un prete, com' è lui, viaggiar su per i monti, andar |
Angiola Maria -
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in compagnia d'un forestiero libertino, d'un.... Dio sa | che | cosa? Già, è sempre stato un bel capo costui.... E mi ci |
Angiola Maria -
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faccian loro. Son pazzo a pensarci su.... Non è vero, | che | non tocca a me? » « Del prete, » rispondeva sempre il |
Angiola Maria -
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chi vi può dir nulla? Via, chiudete un occhio, e lasciate | che | l'acqua vada in giù: alla fine non è lei padrona del suo? E |
Angiola Maria -
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sempre sentito far l'avvocato delle belle donne. Ora poi, | che | si tratta della graziosa figliuola d'Andrea.... ch'è |
Angiola Maria -
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trapiantar volentieri nel suo giardino! » « Ehi, Mauro, | che | spropositi mi dite? cosa volete ch'io faccia, co'miei |
Angiola Maria -
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spettatore; e ridere, quando c'è da ridere, della commedia | che | il mondo mi fa d' intorno. » « Non faccia troppo il |
Angiola Maria -
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contento, a dir poco, di rendergli di rimbalzo le parole | che | colui motteggiando gli aveva dette a principio della via. « |
Angiola Maria -
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anni? Non gli credete, al signor Gaspero, quando dice | che | gli pesano; ha i suoi capricci ancora, un grillo che gli |
Angiola Maria -
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dice che gli pesano; ha i suoi capricci ancora, un grillo | che | gli mette il prurito da un pezzo; e se non fosse che.... » |
Angiola Maria -
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denaroso.... Ehi, dica: non è così, signor Gaspero?» « | Che | bravo poeta! che rima! » crollando il capo quegli diceva. « |
Angiola Maria -
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Ehi, dica: non è così, signor Gaspero?» « Che bravo poeta! | che | rima! » crollando il capo quegli diceva. « Altro che poeta! |
Angiola Maria -
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poeta! che rima! » crollando il capo quegli diceva. « Altro | che | poeta! Lo so ben io. Se non fosse stato il buon galantuomo |
Angiola Maria -
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pochi pur troppo rispondono in questi casì - Ma, io non ho | che | questa tosa, e ch'ella se lo trovi il marito, e sia |
Angiola Maria -
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diavolo, è vero; ma è meglio pochi stracci e cuor contento, | che | non abbondanza di fuori , e cuor voto di dentro.... Non è |
Angiola Maria -
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dottore, tenetelo saldo, ch'è matto, matto da legare! » « E | che | mal ci sarebbe se la fosse come dice lui? » soggiunse il |
Angiola Maria -
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la fosse come dice lui? » soggiunse il deputato. « Ma sì, | che | mal ci sarebbe? » ripetè il signor Gaspero. « Bene, dico |
Angiola Maria -
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al sipario, | che | rappresenta delle belle nuvole. Entrano: Tyltyl, Mytyl, la |
L'uccellino azzurro -
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il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e il Latte). LA LUCE Credo | che | questa volta riusciremo finalmente a prenderlo, l'Uccellino |
L'uccellino azzurro -
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fa, e si rifugiarono presso le Sventure. Perchè devi sapere | che | le Sventure abitano in un antro qui vicino che comunica col |
L'uccellino azzurro -
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devi sapere che le Sventure abitano in un antro qui vicino | che | comunica col giardino della Felicità, e ne è separato |
L'uccellino azzurro -
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soltanto da una specie di vapore o di sottile velario | che | il vento che soffia dalle alture della Giustizia o dal |
L'uccellino azzurro -
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da una specie di vapore o di sottile velario che il vento | che | soffia dalle alture della Giustizia o dal fondo |
L'uccellino azzurro -
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della porta per essere pronti ad aiutare i bambini nel caso | che | fossero costretti a fuggire?... IL CANE Ma che! Ma che!... |
L'uccellino azzurro -
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Chi ha paura resti pure fuori della porta!... Non sappiamo | che | farci nè dei vigliacchi (guardando la Gatta) nè dei |
L'uccellino azzurro -
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Gatta) nè dei traditori.... IL Fuoco Io ci vado!... Dicono; | che | sia una cosa divertente.... Non si fa che ballare.. IL PANE |
L'uccellino azzurro -
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vado!... Dicono; che sia una cosa divertente.... Non si fa | che | ballare.. IL PANE E anche mangiare?... L'ACQUA (gemendo) |
L'uccellino azzurro -
|
perchè è troppo fredda; e non vi entrerà neppure il Fuoco, | che | è troppo turbolento. Consiglio vivamente il Latte a restar |
L'uccellino azzurro -
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è troppo impressionabile; in quanto alla Gatta, farà quello | che | vorrà.... IL CANE Ha paura!... LA GATTA Andrò a salutare, |
L'uccellino azzurro -
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Sventure con le quali sono legata da antica amicizia, e | che | stanno di casa, accanto alle Gioie.... TYLTYL E tu, Luce, |
L'uccellino azzurro -
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un solo raggio della mia anima: perchè ci sono dei Piaceri | che | hanno paura e non sono affatto felici.... Ecco, ora nessuno |
L'uccellino azzurro -
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e vegetali scomposte, e lasciate nel terreno dalle piante | che | vi si coltivano, e dai concimi che vi furono applicati. |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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nel terreno dalle piante che vi si coltivano, e dai concimi | che | vi furono applicati. Rassomiglia molto al terriccio la |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
|
furono applicati. Rassomiglia molto al terriccio la terra | che | i giardinieri scavano nel tronco dei vecchi salci, e |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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e proviene da scomposizione di piante palustri e di animali | che | là vivono e muoiono. Ma il terriccio di queste terre umide |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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se prima non si corregge l'acidità di esso e la terra | che | lo produce. DOMANDE: 1. Che cosa è il terriccio? 2. In |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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l'acidità di esso e la terra che lo produce. DOMANDE: 1. | Che | cosa è il terriccio? 2. In quali terre abbonda il |
Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura -
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vitelli. Ti parlerò più specialmente degli animali bovini, | che | sono tanta parte della tua industria. E comincio dai |
La giovinetta campagnuola -
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con cui questi si allevano, dipende la salute, la forza, | che | avranno gli animali adulti, e dipende la qualità, e la |
La giovinetta campagnuola -
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adulti, e dipende la qualità, e la quantità dei prodotti | che | si richiedono da essi. Se vuoi ottenere vitelli sani e |
La giovinetta campagnuola -
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da essi. Se vuoi ottenere vitelli sani e vigorosi, fa quel | che | ti dico: Nella prima settimana della loro vita làsciali |
La giovinetta campagnuola -
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settimana della loro vita làsciali colla madre; ma bada | che | non poppino fino a sazietà. Ingordi come sono, e ancora |
La giovinetta campagnuola -
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una volta al giorno; poi soltanto ogni due giorni, fin | che | li spoppi del tutto. Per i vitelli che si allevano, lo |
La giovinetta campagnuola -
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ogni due giorni, fin che li spoppi del tutto. Per i vitelli | che | si allevano, lo spoppamento non deve farsi prima dei |
La giovinetta campagnuola -
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ogni giorno. Ai vitelli slattati di fresco, e a quelli | che | si vogliono ingrassare, giova molto l'infusione, o thè di |
La giovinetta campagnuola -
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ingrassare, giova molto l'infusione, o thè di fieno, | che | è semplicemente acqua versata bollente sopra fieno di buona |
La giovinetta campagnuola -
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li vedrai crescere a vista d'occhio, e valere molto più | che | non abbia costato il loro mantenimento. |
La giovinetta campagnuola -
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distinte dalla lieve striscia di quel pallido chiarore, | che | sembra almeno rammentare esservi ancora sotto al |
Angiola Maria -
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pareva più grave nella sua morta quiete, come allora | che | promette vicina la neve. La strada era solitaria; le rive, |
Angiola Maria -
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l'ultime foglie già morte: non un fiore, non un fil d'erba | che | spuntasse disotto la neve già vecchia e gelata, nè un |
Angiola Maria -
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disotto la neve già vecchia e gelata, nè un passero | che | saltellasse fra i vizzi rami. In mezzo a questa scena, la |
Angiola Maria -
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la campagna fu ricoperta d'una nuova veste biancastra, | che | lasciava appena indovinare giù per le avvallate costiere la |
Angiola Maria -
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legni ad arco , e sopravi tesa una grossa tela di canapa, | che | formava il tetto dello strabalzante traino. Sul davanti vi |
Angiola Maria -
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tanto in tanto dava un sodo scrollo alle briglie di corda | che | teneva fra le mani, e col mozzicone della frusta |
Angiola Maria -
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aveva costume di parlare col suo cavallo: « uh! uh!... pare | che | sia la prima volta che batti questa strada, e sì che, per |
Angiola Maria -
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col suo cavallo: « uh! uh!... pare che sia la prima volta | che | batti questa strada, e sì che, per dannata sorte, potrei |
Angiola Maria -
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a piangere sulla porta, e la donna a gridarmi dietro | che | non m'ho guadagnato una boccicata; e rotte le impannate |
Angiola Maria -
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sopra ai tetti, sarebbe meglio vendere l'anima al diavolo, | che | forse è più galantuomo di tante birbe di questo mondo.... |
Angiola Maria -
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è più galantuomo di tante birbe di questo mondo.... Ah | che | giornata! che neve!... eh! uh i trotta, che la mangiatoja |
Angiola Maria -
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di tante birbe di questo mondo.... Ah che giornata! | che | neve!... eh! uh i trotta, che la mangiatoja t'aspetta con |
Angiola Maria -
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mondo.... Ah che giornata! che neve!... eh! uh i trotta, | che | la mangiatoja t'aspetta con una buona bracciata di fieno; |
Angiola Maria -
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quel punto, un sospiro, come un gemere di voce soffocata, | che | veniva dal fondo della carretta, gli ruppe il filo de' |
Angiola Maria -
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ne' miseri panni, e coperta d'una vecchia mantellina nera, | che | le nascondeva quasi del tutto il viso pallido e le bianche |
Angiola Maria -
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la via aveva detto mai parola, ma era stata così cheta, | che | il buon cavallaro s'era già dimenticato della sua compagna |
Angiola Maria -
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di viaggio. Pure, quel nuovo gemito aveva un non so | che | di doloroso, che ruppe il cuore del buon uomo; il quale si |
Angiola Maria -
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Pure, quel nuovo gemito aveva un non so che di doloroso, | che | ruppe il cuore del buon uomo; il quale si pose a |
Angiola Maria -
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la giovinetta con quella compassione rozza, ma schietta, | che | forte sentono i cuori di coloro i quali, senza saperlo, fan |
Angiola Maria -
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l'infelice si tenesse tutta chiusa nella sua mantellina, | che | frequenti brividi l' agitavano , le labbra livide e |
Angiola Maria -
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una compassione.... » «No, » rispose con voce debolissima | che | appena giunse all'orecchio del cavallaro; « no, ho dei |
Angiola Maria -
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freddo: tremate come una fo- glia! Mi rincresce, sapete, | che | faccia un tempo così brusco, più per voi, che per la mia |
Angiola Maria -
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sapete, che faccia un tempo così brusco, più per voi, | che | per la mia povera bestia e per me: siete così bianca e |
Angiola Maria -
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la mia povera bestia e per me: siete così bianca e sparuta, | che | non vorrei che questo vento gelato vi portasse via.... |
Angiola Maria -
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e per me: siete così bianca e sparuta, che non vorrei | che | questo vento gelato vi portasse via.... Maledetta neve! non |
Angiola Maria -
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Mo, brava, siate buona, così! chiudetevi ben dentro | che | vi sentirete meglio, e tiratevi i piedi sotto.... Oh! |
Angiola Maria -
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questa la doveva toccar proprio a noi, con questo vento | che | taglia la faccia, e que- sta neve che seguita allegramente; |
Angiola Maria -
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noi, con questo vento che taglia la faccia, e que- sta neve | che | seguita allegramente; brr! brr!... » « Vi ringrazio della |
Angiola Maria -
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a Como, con questo tempaccio del diavolo? » « Sì: prima | che | ci arriviamo, il tempo può calmarsi che se mai si facesse |
Angiola Maria -
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» « Sì: prima che ci arriviamo, il tempo può calmarsi | che | se mai si facesse più cattivo, mi fermerò lungo la strada |
Angiola Maria -
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mia, dove non ho più nessuno: e se non foste stato voi, | che | così buono mi pren- deste su in vostra compagnia, io già |
Angiola Maria -
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di disgrazie l'ho avuta, vedete.... Oh! è pur troppo vero | che | le disgrazie son come le ciliegie; lo sapete il |
Angiola Maria -
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in pochi anni, me ne son capitate delle belle, | che | quasi non le potrei contare; e in verità santa, penso che a |
Angiola Maria -
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che quasi non le potrei contare; e in verità santa, penso | che | a noi, povera gente, tocca proprio di vivere, se il vivere |
Angiola Maria -
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questo, se sapeste, nella mia miseria c' è dei momenti | che | non invidio, di cuore, a tutti quei gran signoroni che ho |
Angiola Maria -
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che non invidio, di cuore, a tutti quei gran signoroni | che | ho cono- sciuti; perch' io povero e ignorante tal qual mi |
Angiola Maria -
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tal qual mi vedete, so cos' è il mondo; e son certo | che | se avessi a metter su uno di que' loro vestiti foderati di |
Angiola Maria -
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e viva i poveri diavoli! Vedete, sono già otto o dieci anni | che | fo questa vita di trottare innanzi e indietro, due o tre |
Angiola Maria -
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la settimana, dal mio paese fino a Milano; pure, ogni volta | che | lascio quel gran Milano là in fondo, e mi trovo all'aperto, |
Angiola Maria -
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il cuore più giusto.... Ah! » A queste sincere parole, | che | il cavallaro diceva per confortar la fanciulla, essa non |
Angiola Maria -
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diceva per confortar la fanciulla, essa non potè rispondere | che | con un nuovo sospiro, in cui era l'amarezza di tante |
Angiola Maria -
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non se ne disperò, chè già in cuor suo pensava al rabbuffo | che | poi avrebbe tocco dalla sua donna. « Via, dunque, » disse; |
Angiola Maria -
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vi fidate troppo. » « Ebbene, sarà come Dio vuole! Egli, | che | m' ha ajutata sempre, non vorrà abbandonarmi adesso! Quanto |
Angiola Maria -
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non vorrà abbandonarmi adesso! Quanto a voi, non putro | che | ricordarmi sempre del servizio che m'avete fatto. » « Eh! |
Angiola Maria -
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Quanto a voi, non putro che ricordarmi sempre del servizio | che | m'avete fatto. » « Eh! m' è costato poco, la mia figliuola; |
Angiola Maria -
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costato poco, la mia figliuola; chè quasi m'ero dimenticato | che | c'eravate voi nel fondo della carretta. Promettetemi |
Angiola Maria -
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voi nel fondo della carretta. Promettetemi almanco, | che | se aveste a passar ancora di qui, se tornaste un' altra |
Angiola Maria -
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povera orfanella. » Il buon villano pareva commosso, e: « | Che | almeno io sappia il vostro nome, » riprese, « perchè voglio |
Angiola Maria -
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almeno io sappia il vostro nome, » riprese, « perchè voglio | che | sta- sera la mia piccola Tecla dica un'avemaria anche per |
Angiola Maria -
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la preghiera dell'innocente mi farà del bene! Ditele dunque | che | raccomandi la povera Angiola Maria. » Al momento di |
Angiola Maria -
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sicurezza ignara quasi del pericolo, quel semplice coraggio | che | la Provvidenza mette ne' cuori buoni, in quel duro momento |
Angiola Maria -
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in quel duro momento rinacque nel suo. Era sola, ma pensava | che | intanto sua madre pregava per lei in cielo, e si sentiva |
Angiola Maria -
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per lei in cielo, e si sentiva tranquilla, nella fiducia | che | la risoluzione presa le fosse stata inspirata di lassù; |
Angiola Maria -
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ritorno dell'anima al passato, il ricordarsi con | che | diverso augurio, con che speranza aveva attraversato, poco |
Angiola Maria -
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al passato, il ricordarsi con che diverso augurio, con | che | speranza aveva attraversato, poco più d'un anno prima, |
Angiola Maria -
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d'un anno prima, quelle stesse strade, que' luoghi stessi! | che | voti erano stati i suoi, che incantesimo pareva la sua |
Angiola Maria -
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strade, que' luoghi stessi! che voti erano stati i suoi, | che | incantesimo pareva la sua vita! E adesso in poco tempo, che |
Angiola Maria -
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che incantesimo pareva la sua vita! E adesso in poco tempo, | che | funesto mutamento, che lezione dolorosal... Non più |
Angiola Maria -
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la sua vita! E adesso in poco tempo, che funesto mutamento, | che | lezione dolorosal... Non più lusinghe nè amore, non più |
Angiola Maria -
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più nulla, nulla, se non la fede nel Signore; la fede, | che | serbava sempre per lei il medesimo sorriso, ch'era come un |
Angiola Maria -
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di nubi nere. Maria si mise per una viottola di traverso, | che | la guidò al sagrato d'un' antica chiesa, fuor dell'abitato, |
Angiola Maria -
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la guidò al sagrato d'un' antica chiesa, fuor dell'abitato, | che | quei del paese chiamano Ia Madonna de' Miracoli. Per |
Angiola Maria -
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pudica, ardente, segreta; una preghiera tutta d'amore, | che | nessuno le aveva insegnata, e per questo forse più pura, |
Angiola Maria -
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All'alzarsi del sipario si scorge una specie di salone | che | occupa il primo piano dei giardini, formato da colonne |
L'uccellino azzurro -
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tesi pesanti drappeggi di porpora sostenuti da corde d'oro, | che | nascondono il fondo della scena. L'architettura ricorda i |
L'uccellino azzurro -
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e scompare). TYLTYL Chi sono quei signori così grassi | che | si divertono e mangiano tante cose buone? LA LUCE Sono i |
L'uccellino azzurro -
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LA LUCE Sono i Piaceri più grandi della Terra, quelli | che | si vedono bene anche a occhio nudo. Non è probabile, ma |
L'uccellino azzurro -
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a occhio nudo. Non è probabile, ma potrebbe anche essere | che | l'Uccellino Azzurro si fosse per un istante smarrito fra |
L'uccellino azzurro -
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nonostante l'apparenza volgare e spesso maleducata. MYTYL | Che | buoni dolci stanno mangiando!... IL CANE E cacciagione! E |
L'uccellino azzurro -
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E cosciotti d'agnello e legato di vitella! (Con un tono | che | non ammette replica) Non esiste al mondo niente di più |
L'uccellino azzurro -
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niente di più buono, niente di più bello, niente insomma | che | si passa paragonare al fegato di vitella! IL PANE Salvo i |
L'uccellino azzurro -
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Permettetemi.... senza offendere nessuno, vorrei ricordarvi | che | tutti i dolci che formano la gloria di quella tavola, e che |
L'uccellino azzurro -
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offendere nessuno, vorrei ricordarvi che tutti i dolci | che | formano la gloria di quella tavola, e che sono, oso dire, |
L'uccellino azzurro -
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che tutti i dolci che formano la gloria di quella tavola, e | che | sono, oso dire, ciò che di più ricco e di più meraviglioso |
L'uccellino azzurro -
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la gloria di quella tavola, e che sono, oso dire, ciò | che | di più ricco e di più meraviglioso esiste in questa sala e |
L'uccellino azzurro -
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E come gridano, e ridono, e cantano!... Mi pare | che | ci abbiano visto.... (Infatti una dozzina dei più grossi |
L'uccellino azzurro -
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Bambini). LA LUCE Non temere: sono molto ospitali. Vedrai | che | t'inviteranno a pranzo.... Ma non accettare; non accettare |
L'uccellino azzurro -
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volontà. Bisogna saper sacrificare qualche cosa al dovere | che | si sta compiendo. Ringrazia gentilmente, ma rifiuta con |
L'uccellino azzurro -
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dei veri e grandi Piaceri di questa Terra. Permettete | che | vi presenti i personaggi più importanti. Ecco mio genero, |
L'uccellino azzurro -
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Ecco mio genero, il Piacere- d'esser-proprietario, | che | ha il ventre a pera. Ecco il |
L'uccellino azzurro -
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sordo come una lima, e il Piacere-di-non-comprendere- nulla | che | è cieco come una talpa. Ecco il Piacere-di-non-far-nulla, e |
L'uccellino azzurro -
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di pesca. Ed ecco finalmente il Riso- Sciocco, dalla bocca | che | gli arriva agli orecchi: è proprio irresistibile.... (Il |
L'uccellino azzurro -
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torcendosi dalle risa). TYLTYL (additando un Grasso Piacere | che | se ne sta in disparte) E quello là, che non ha il coraggio |
L'uccellino azzurro -
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un Grasso Piacere che se ne sta in disparte) E quello là, | che | non ha il coraggio di avvicinarsi e che ci volta le spalle |
L'uccellino azzurro -
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E quello là, che non ha il coraggio di avvicinarsi e | che | ci volta le spalle ?... IL GRASSO PIACERE Non insistere... |
L'uccellino azzurro -
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per la dodicesima volta dall'alba in qua. Non si aspetta | che | voi, ormai.... Non sentite i convitati che vi chiamano ad |
L'uccellino azzurro -
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Non si aspetta che voi, ormai.... Non sentite i convitati | che | vi chiamano ad alta voce?... Non posso presentarveli tutti |
L'uccellino azzurro -
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troppi.... (offrendo il braccio ai due bambini) Lasciate | che | vi conduca ai due posti d'onore.... TYLTYL Mille grazie, |
L'uccellino azzurro -
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Certo, non l'ho mai visto sulla, nostra tavola: il | che | significa che non è tenuto in gran conto.... Ma che ve ne |
L'uccellino azzurro -
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non l'ho mai visto sulla, nostra tavola: il che significa | che | non è tenuto in gran conto.... Ma che ve ne importa? |
L'uccellino azzurro -
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il che significa che non è tenuto in gran conto.... Ma | che | ve ne importa? Abbiamo mille altre cose molto migliori.... |
L'uccellino azzurro -
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Parteciperete alla nostra vita, vedrete tutto quello | che | stiamo facendo. TYLTYL Che cosa fate? IL GRASSO PIACERE |
L'uccellino azzurro -
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vita, vedrete tutto quello che stiamo facendo. TYLTYL | Che | cosa fate? IL GRASSO PIACERE Siamo sempre occupatissimi a |
L'uccellino azzurro -
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e Pane, chi vi ha dato il permesso di lasciarmi?... | Che | cosa state facendo costì, senza la mia, autorizzazione? IL |
L'uccellino azzurro -
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TYLTYL Come! Il Pane si permette di darmi del tu?... Ma | che | cosa ti passa per la testa?... E tu, Tylô?... Così si |
L'uccellino azzurro -
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Piaceri, con salti e grida di gioia, trascinano i bambini | che | tentano di divincolarsi, mentre il Riso-Sciocco afferra |
L'uccellino azzurro -
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giardino di sogno pieno di pace e di serenità. Qualche cosa | che | somiglia a un palazzo di verzura dalle armoniche |
L'uccellino azzurro -
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nel terreno senza lasciare traccia. Al soffio luminoso | che | invade la scena, i velluti, i broccati, le corone dei |
L'uccellino azzurro -
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urli si distinguono nettamente quelli del Riso-Sciocco, | che | dominano tutti gli altri. Solo il Piacere-di-non- |
L'uccellino azzurro -
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i più si decidono a oltrepassare il sipario minaccioso | che | a destra, in un angolo, chiude la caverna delle Sventure. E |
L'uccellino azzurro -
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un angolo, chiude la caverna delle Sventure. E ogni volta | che | uno di essi, preso dal panico, solleva un lembo di quella |
L'uccellino azzurro -
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dietro di loro). TYLTYL (guardando i Grassi Piaceri | che | fuggono) Dio mio! Come son brutti!... Dove vanno?... LA |
L'uccellino azzurro -
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per sempre.... TYLTYL (guardandosi attorno, estatico) Oh | che | bel giardino! Che bel giardino!... Dove siamo?... LA LUCE |
L'uccellino azzurro -
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TYLTYL (guardandosi attorno, estatico) Oh che bel giardino! | Che | bel giardino!... Dove siamo?... LA LUCE Siamo sempre nello |
L'uccellino azzurro -
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verità qual'è; e fra poco scorgeremo le anime dei Piaceri | che | possono sopportare la luce del Diamante. TYLTYL Com'è |
L'uccellino azzurro -
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sopportare la luce del Diamante. TYLTYL Com'è bello!... E | che | bel tempo!.. Par d'essere in estate.... Guarda! Si direbbe |
L'uccellino azzurro -
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bel tempo!.. Par d'essere in estate.... Guarda! Si direbbe | che | qualcheduno si avvicina a noi per parlarci.... (Infatti i |
L'uccellino azzurro -
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i giardini cominciano a popolarsi di forme angeliche | che | sembrano uscire da un lunghissimo sonno e che scivolano |
L'uccellino azzurro -
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angeliche che sembrano uscire da un lunghissimo sonno e | che | scivolano graziosamente tra gli alberi. Portano vesti |
L'uccellino azzurro -
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LA LUCE Sì, li conosco tutti; spesso vengo a trovarli senza | che | sappiano chi io sia.... TYLTYL Quanti!... Quanti!... |
L'uccellino azzurro -
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LA LUCE E ne vedrai tanti altri, a mano a mano | che | si spargerà nei giardini l'influsso del Diamante.... Vi |
L'uccellino azzurro -
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Diamante.... Vi sono sulla Terra molti più Piaceri di quel | che | non si creda; ma la maggior parte degli Uomini non sa |
L'uccellino azzurro -
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Uomini non sa scoprirli.... TYLTYL Eccone alcuni piccolini | che | vengono verso di noi.... Andiamo loro incontro.... LA LUCE |
L'uccellino azzurro -
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noi.... Andiamo loro incontro.... LA LUCE È inutile. Quelli | che | più c'interessano passeranno di qui. Ci manca, il tempo di |
L'uccellino azzurro -
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Buongiorno! Guarda quel grassone lì, come ride!... | Che | belle gotine che hanno!... E come sono ben vestiti!... Sono |
L'uccellino azzurro -
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Guarda quel grassone lì, come ride!... Che belle gotine | che | hanno!... E come sono ben vestiti!... Sono forse tutti |
L'uccellino azzurro -
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LUCE No, no. Qui, come dappertutto, sono molti più i poveri | che | i ricchi.... TYLTYL E dove sono i poveri?... LA LUCE Non si |
L'uccellino azzurro -
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Il Piacere di un bambino è sempre rivestito da ciò | che | di più bello esiste sulla terra e nei cieli. TYLTYL |
L'uccellino azzurro -
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caro, non è possibile; ci manca il tempo.... Ho già visito | che | l'Uccellino Azzurro non e' è neanche qui.... E del resto, |
L'uccellino azzurro -
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bambini un'allegra faràndola. Quando questa è finita, colui | che | sembra il capo della piccola schiera si avvicina a Tyltyl |
L'uccellino azzurro -
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volta—. Chi sei?... IL PIACERE Non mi riconosci? Scommetto | che | non riconosci nessuno dei miei compagni?... TYLTYL (un po' |
L'uccellino azzurro -
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in una risata). E io invece ti dico, mio caro Tyltyl, | che | ci conosci, e molto bene anche!... Siamo sempre intorno a |
L'uccellino azzurro -
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come vi chiamate. IL PIACERE E io invece capisco benissimo | che | non sai nulla.... Sono il capo dei Piaceri-della-tua, casa; |
L'uccellino azzurro -
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Sono il capo dei Piaceri-della-tua, casa; e questi | che | vedi, sono tutti gli altri Piaceri che vi abitano con te. |
L'uccellino azzurro -
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casa; e questi che vedi, sono tutti gli altri Piaceri | che | vi abitano con te. TYLTYL Come! Ci sono dunque dei piaceri |
L'uccellino azzurro -
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Tu non vedi niente, tu non senti niente.... Spero però | che | d'ora innanzi metterai giudizio.... E intanto, ora |
L'uccellino azzurro -
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Saprai riconoscermi? Ed ecco qua il Piacere-dell'aria-pura, | che | è quasi trasparente.... Ecco il Piacere-di-voler |
L'uccellino azzurro -
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foresta, non meno naturalmente vestito di verde, e | che | rivedrai ogni volta che ti affaccerai alla finestra.... Ed |
L'uccellino azzurro -
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naturalmente vestito di verde, e che rivedrai ogni volta | che | ti affaccerai alla finestra.... Ed ecco anche il buon |
L'uccellino azzurro -
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antico.... Poi, quando viene la cattiva stagione, ecco | che | arriva il Piacere- della-pioggia coperto di perle, e il |
L'uccellino azzurro -
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coperto di perle, e il Piacere-del- fuoco-invernale | che | schiude alle manine gelate il sue bel mantello di |
L'uccellino azzurro -
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perchè è quasi fratello delle Grandi Gioie limpide | che | vedrai fra poco.... E poi, ecco, anche.... Ma no, son |
L'uccellino azzurro -
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si finirebbe più, e devo invece avvertire le Grandi Gioie | che | sono lassù, in fondo, presso la porta del cielo, e che |
L'uccellino azzurro -
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che sono lassù, in fondo, presso la porta del cielo, e | che | nulla sanno ancora del vostro arrivo.... Manderò incontro a |
L'uccellino azzurro -
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a loro il Piacere-di-correre- a-piedi-nudi-sulla-rugiada, | che | è il più svelto di tutti.... (Al Piacere or ora nominato, e |
L'uccellino azzurro -
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è il più svelto di tutti.... (Al Piacere or ora nominato, e | che | si avvicina facendo delle capriole). Va' ! Corri!... (In |
L'uccellino azzurro -
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più dove rinchiuderlo. Riesce sempre a svignarsela, tanto | che | le stesse Sventure non vogliono più saperne di tenerlo con |
L'uccellino azzurro -
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con loro. (Il Diavoletto continua a tormentare Tyltyl, | che | cerca inutilmente di difendersi; poi, a un tratto, con una |
L'uccellino azzurro -
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con una gran risata, scompare come era venuto, senza | che | si sappia il perchè). TYLTYL Ma che ha? È pazzo? LA LUCE |
L'uccellino azzurro -
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come era venuto, senza che si sappia il perchè). TYLTYL Ma | che | ha? È pazzo? LA LUCE Non lo so. Dicono che somiglia a te |
L'uccellino azzurro -
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TYLTYL Ma che ha? È pazzo? LA LUCE Non lo so. Dicono | che | somiglia a te quando sei cattivo.... Ma ora bisognerebbe |
L'uccellino azzurro -
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pensare all'Uccellino Azzurro.... Potrebb'essere | che | il capo dei Piaceri-della-casa! sapesse dov'è.... TYLTYL |
L'uccellino azzurro -
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una risata). TYLTYL (seccato) No, non lo so.... Non mi pare | che | ci sia nulla da ridere. (Nuovi scoppi di risa). IL PIACERE |
L'uccellino azzurro -
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male.... E noi, siamo seri.... Se non lo sa, non vuol dire | che | sia per questo più sciocco e più ridicolo della maggior |
L'uccellino azzurro -
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maggior parte degli Uomini.... Oh ecco le Grandi Gioie | che | si avvicinano a noi, chiamate dal |
L'uccellino azzurro -
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Non sono forse felici?... LA LUCE Non è già quando si ride | che | si è più felici.... TYLTYL Chi sono?... IL PIACERE Sono le |
L'uccellino azzurro -
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la Grande-Gioia-d'esser- giusta, la quale, ogni volta | che | si ripara a un'ingiustizia sorride. Io son troppo giovane e |
L'uccellino azzurro -
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vista sorridere.... Dietro di lei, la Gioia-d'esser-buona, | che | è la più felice, ma anche la più melanconica: e alla quale |
L'uccellino azzurro -
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a lei, la Gioia-di-pensare. Poi la Gioia-di-comprendere, | che | cerca sempre suo fratello, il Piacere-di- |
L'uccellino azzurro -
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fra le più grandi, la Gioia-di-veder-ciò- che-è-bello, | che | ogni giorno aggiunge qualche raggio alla luce che regna in |
L'uccellino azzurro -
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che ogni giorno aggiunge qualche raggio alla luce | che | regna in questo luogo.... TYLTYL E quella laggiù, lontano |
L'uccellino azzurro -
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E quella laggiù, lontano lontano, fra le nuvole d'oro, | che | riesco appena a vedere rizzandomi sulla, punta dei |
L'uccellino azzurro -
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piccola... TYLTYL E quelle laggiù, in fondo, tutte velate e | che | non si avvicinano a noi?... IL PIACERE Sono le Gioie che |
L'uccellino azzurro -
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e che non si avvicinano a noi?... IL PIACERE Sono le Gioie | che | gli Uomini non conoscono ancora.... TYLTYL E le altre, che |
L'uccellino azzurro -
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che gli Uomini non conoscono ancora.... TYLTYL E le altre, | che | cosa fanno?... Perchè si tirano in disparte?... IL PIACERE |
L'uccellino azzurro -
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in disparte?... IL PIACERE Fanno largo alla nuova Gioia | che | si avanza, forse la più pura fra tutte quelle che si |
L'uccellino azzurro -
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Gioia che si avanza, forse la più pura fra tutte quelle | che | si trovano qui.... TYLTYL Chi è? IL PIACERE Non l'hai |
L'uccellino azzurro -
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aspettato davvero!... Mi sentivo così sola a casa, ed ecco | che | tutti e due siete saliti fino al cielo dove l'anima di |
L'uccellino azzurro -
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tanti tanti.... Venite tutti e due fra le mie braccia; | che | cosa può dare al mondo maggior felicità?... Tyltyl, non |
L'uccellino azzurro -
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MATERNO È naturale! Io non invecchio più.... E ogni giorno | che | passa mi dà nuova forza, nuova gioventù, nuova felicità.... |
L'uccellino azzurro -
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abbracciandola alternativamente). E codesto bel vestito, di | che | cosa è fatto?... Di seta, d'argento o di perle?... L'AMOR |
L'uccellino azzurro -
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un raggio di sole.... TYLTYL Curiosa! Non avrei mai creduto | che | tu fossi tanto ricca.... Dove la nascondevi, la tua |
L'uccellino azzurro -
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la nascondevi, la tua ricchezza?... Forse in quell'armadio | che | il babbo tiene chiuso a chiave?... L'AMOR MATERNO No no, |
L'uccellino azzurro -
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al dito.... C'è sempre il segno di quella bruciatura | che | ti facesti una sera accendendo il lume.... Ma, è più |
L'uccellino azzurro -
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MATERNO è sempre la stessa mano. Non t'eri mai accorto | che | diventa bianca, bianca e si riempie di luce quando ti |
L'uccellino azzurro -
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mamma.... Riconosco, sì, la tua voce; ma parli tanto meglio | che | a casa L'AMOR MATERNO A casa c'è troppo da fare e il tempo |
L'uccellino azzurro -
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tempo manca.... Ma dentro al cuore si sente tutto quello, | che | non si dice.... E ora che mi hai veduta, mi riconoscerai |
L'uccellino azzurro -
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al cuore si sente tutto quello, che non si dice.... E ora | che | mi hai veduta, mi riconoscerai sotto la mia veste logora |
L'uccellino azzurro -
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qui, finchè ci stai tu.... L'AMOR MATERNO Ma non vedi | che | è la, stessa cosa abito laggiù, abitiamo tutti laggiù.... |
L'uccellino azzurro -
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hai fatto ad arrivare fin quassù e a trovare una strada | che | gli Uomini stanno cercando da quando sono scesi sulla |
L'uccellino azzurro -
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La Luce.... L'AMOR MATERNO Non l'ho mai veduta.... Sapevo | che | vi voleva bene e che era tanto buona.... Ma perchè si |
L'uccellino azzurro -
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MATERNO Non l'ho mai veduta.... Sapevo che vi voleva bene e | che | era tanto buona.... Ma perchè si nasconde?... Perchè non |
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non mostra mai il suo volto?.... TYLTYL Sì.... ma teme | che | i Piaceri si spaventino se ci vedono troppo chiaro.... |
L'uccellino azzurro -
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ci vedono troppo chiaro.... L'AMOR MATERNO Ma non sa dunque | che | l'aspettiamo ansiosamente!... (chiamando le altre Grandi |
L'uccellino azzurro -
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da noi!... (Fremito di commozione fra le Grandi Gioie | che | si avvicinano gridando: «La Luce è venuta?... La Luce !... |
L'uccellino azzurro -
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Sei la Luce e noi non lo sapevamo!... Sono anni ed anni | che | ti aspettiamo. Mi riconosci?... Sono la Gioia-di- |
L'uccellino azzurro -
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la Luce) Mi riconosci?... Sono la Gioia-d'esser-giusta, | che | ti aveva tanto pregata di venire..... Siamo felici, sì, ma |
L'uccellino azzurro -
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E me, mi riconosci?... Sono la Gioia-della- bellezza, | che | ti ha sempre voluto bene.... Siamo felici, sì, ma non |
L'uccellino azzurro -
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forti, abbastanza pure.... Scosta dunque questi veli | che | ci nascondono ancora le ultime verità e le ultime |
L'uccellino azzurro -
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Addio, rialzatevi, abbracciamoci ancora come sorelle | che | si ritrovano, in attesa del giorno che spunterà ben |
L'uccellino azzurro -
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ancora come sorelle che si ritrovano, in attesa del giorno | che | spunterà ben presto.... L'AMOR MATERNO (abbracciando la |
L'uccellino azzurro -
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poveri piccini.... LA LUCE Sarò sempre buona verso coloro | che | si amano.... LA GIOIA-DI-COMPRENDERE Che il tuo ultimo |
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buona verso coloro che si amano.... LA GIOIA-DI-COMPRENDERE | Che | il tuo ultimo bacio si posi sulla mia fronte.... (Si |
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SAGRA DI VILLA CASTELLI | Che | tintinnare di campane a Villa Castelli! Da alcuni giorni il |
I miei amici di Villa Castelli -
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alcuni giorni il paesello è svegliato da vocette argentine | che | balzano dal campanile e par che giochino a correre per la |
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da vocette argentine che balzano dal campanile e par | che | giochino a correre per la campagna. Den, den, derenden, |
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correre per la campagna. Den, den, derenden, derenden! Par | che | dicano alla massaia: - Su, prepara delle buone cose per la |
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faranno più il giorno festivo. Den, den, derenden! Par | che | dicano al villano nei campi : - Su, lavora di lena; c'è |
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frutta e i dolciumi, le tante cosette variopinte e saporite | che | comprerete il dì della sagra! E tutti si preparano. La |
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in quel giorno; il ragazzino cerca di finire il cómpito | che | la maestra gli ha assegnato; gli uomini raccolgono presto i |
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dei campi per poter godere senza ansie giorno estivo. | Che | bel giorno, quello della sagra! Sul piazzale della chiesa, |
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hanno disposto sui banchi la loro merce, e le donne | che | escono dalla chiesa si fermano a guardare e a discutere. Un |
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ha dei fazzoletti da testa, a fiori così variopinti | che | sembran veri. Un altro ha le stoffe per i grembiali: una |
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tamburi e trombette, rivoltelle e fucili, tutti balocchi | che | fanno rumore. Qual è quel bambino che non si farà comprare |
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tutti balocchi che fanno rumore. Qual è quel bambino | che | non si farà comprare almeno una trombetta da pochi soldi? |
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una girandola.... Infine sceglie un gallettino di latta | che | fischia dalla coda. |
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