Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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riguardo si lasciano camminare un poco avanti, mentre  chi  le accompagna rimane dalla parte sinistra, un poco
potete fare senza difficoltà e bizzarria. Se si è incerti a  chi  spetti il posto d'onore, non sta bene di tirar troppo per
non occorre passare anche sempre dall'altro lato di  chi  si accompagna; si deve soltanto badare di non voltargli la
alla buchetta per esser pronti a raccogliere la palla ma  chi  la deve raccogliere è il giocatore che porta il nome della
colpiti dalla palla lanciata dietro dal giocatore chiamato.  Chi  viene colpito perde un punto. La stessa penale tocca a chi
Chi viene colpito perde un punto. La stessa penale tocca a  chi  vuol raccogliere la palla non chiamato. Quando uno dei
deve nominare il colore nel quale giuoca; se non lo fa,  chi  risponde è in diritto di riprendere la carta sua gettata,
che si hanno, si deve conoscere quelle dell'avversario, e  chi  che deve avere scartato, ponendo cura a ciò che egli mostra
anzitutto si devono fare le carte, che valgono dieci, per  chi  le fa. Chi non conosce il giuoco del Piquet, sappia che nel
si devono fare le carte, che valgono dieci, per chi le fa.  Chi  non conosce il giuoco del Piquet, sappia che nel Piquet non
colle migliori carte del colore giuocato. Se, per errore,  chi  risponde alla carta giuocata, pure avendone, non dà il
fino a che le dodici carte di ciascuno non sono esaurite;  chi  fa l'ultima mano, conta due punti, se la carta ch'egli
la carta non marca. Ciascuno poi conta le proprie levate, e  chi  ne ha di più ne conta dieci per le carte; ma quando sono
ha perduto vuol giuocare, si alzano le carte per sapere a  chi  tocca la mano, a meno che non siasi convenuto al principio
tutti contro di tutti. Bis dat qui cito dat. Due volte dà  chi  dà subito.
quale soggiorno di uomini morti dopo esser vissuti male.  Chi  erano le Erinni, o Eumenidi, o Furie? - Le dee della
su quattro piedi, a mezzogiorno su due e la sera su tre?  Chi  sciolse l'enimma della Sfinge di Tebe? - Edipo, principe
coi due piedi, come vecchio, sorreggendosi con un bastone.  Chi  era la Fama? - Una deità poetica, messaggera di Giove.
ali piene d'occhi, bocche e lingue, che suonava una tromba.  Chi  era la Medusa? - Una delle tre Gorgoni. Nettuno le fece
aveva la virtù di cangiare in sasso chiunque lo guardava.  Chi  era Oceano? - Il primo dio delle acque, figlio del Cielo e
delle Fonti. Sposò Teti, dalla quale ebbe molti figliuoli.  Chi  erano i progenitori della stirpe divina dei Titani? -
che ebbero sei figli e sei figlie, i Titani e le Titanidi.  Chi  era Saturno? - Saturno o, come lo chiamavano i Greci,
stato continuato da noi in occasione delle feste di Natale.  Chi  sposò Saturno? - Una delle Titanidi, di nome Rea. Questa
un sasso avvolto in fasce: così rimase in vita Giove.  Chi  fu Amaltea? - La capra che allattò Giove, quando la madre
(2985 m.), la cui vetta era quasi sempre coperta da nubi.  Chi  era la moglie di Giove? - Giunone. Quali erano le qualità
legate le mani dietro le spalle con una catena d'oro.  Chi  era Iride? - La messaggera di Giunone, moglie di Giove. Se
e la via percorsa da questa veniva segnata dall'arcobaleno.  Chi  era Io? - La figlia d'Inaco e d'Ismene e una delle molte
gliela diede, e Giunone la consegnò in custodia ad Argo.  Chi  era Argo? - Un mostro con cent'occhi, cinquanta dei quali
cinquanta, chiusi, dormiva. Nulla sfuggiva al suo sguardo.  Chi  era Semele? - Figlia di Cadmo, re di Tebe. Fu amata da
dunque comparirle come dio, e Semele rimase incenerita.  Chi  era il figlio di Giove e Semele? - Dionisio o Bacco, dio
di cui Callisto è l'Orsa maggiore ed Arcade l'Orsa minore.  Chi  era Danae? - La figlia d'Ancrisio, re di Argo, al quale fu
nello scudo di Perseo, fu all'istante cangiato in sasso.  Chi  era Leda? - La moglie di Tindaro, re di Sparta. Fu molto
fratelli inseparabili, Castore e Polluce? - I Dioscuri. Di  chi  fu moglie la bella Elena? - Di Menelao, re di Sparta.
rapì e lo sostituì ad Ebe, per servir da coppiere agli dei.  Chi  erano le Ore? - Figlie di Giove e dee delle stagioni. Erano
Si rappresentavano tenendo in mano una clessidra.  Chi  erano le tre Parche? - Le figlie di Giove e di Temide
fuso e la spietata Atropo tagliava colle forbici il filo.  Chi  era il capo delle nove Muse? - Apollo, che perciò ebbe
Muse? - Apollo, che perciò ebbe anche il nome di Musageto.  Chi  erano le Sirene? - Mostri marini, metà donne e metà pesci,
tanta melodia che attraevano i marinai, che poi divoravano.  Chi  passò vicino all'isole delle Sirene, senza lasciarsi
grande ed eternamente buio sotto la superficie della terra.  Chi  avesse avuto la disgrazia di precipitare dalla superficie
in giro, prima di poter raggiungere il suolo del Tartaro.  Chi  abitava all'ingresso del Tartaro? - Sorgeva quivi il
Acheronte ed il bollente, fiammeggiante Flegetonte.  Chi  erano le Danaidi? - Cinquanta sorelle che, consigliate dal
d'un lavoro troppo faticoso e vano: una fatica da Sisifo.  Chi  era Prometeo? - Figlio d'un Titano, quindi di origine
Prometeo? - Figlio d'un Titano, quindi di origine divina. A  chi  attribuivano i Greci la creazione dell'uomo? - A Prometeo.
formata da Vulcano ad immagine degli dei? - Pandora. A  chi  destinò Giove Pandora e di chi divenne moglie? - Giove la
degli dei? - Pandora. A chi destinò Giove Pandora e di  chi  divenne moglie? - Giove la destinò sposa a Prometeo, ma
Terra, non risparmiando neanche un luogo abitato da uomini.  Chi  ebbe pietà degli uomini, quando tutti i mali rinchiusi nel
uomini anche a lato e nonostante le loro molte miserie.  Chi  era Dedalo? - Un artista straordinariamente destro ed
si sciolse ed egli precipitò nel mare dove trovò la morte.  Chi  liberò gli Ateniesi dal tributo umano, imposto loro dal re
del Minotauro non avrebbe trovato l'uscita dal Labirinto.  Chi  aiutò con una fine astuzia Teseo ad eseguire il suo
nelle onde, ed allora quel mare si chiamò il mare Egeo.  Chi  era Paride? - Uno dei cinquanta figli del re Priamo di
delle donne. Paride prese il pomo e lo offerse a Venere.  Chi  era Achille? - Il figlio di Peleo e di Tetide, alle nozze
figlio di Priamo, il prode Ettore, tutti gli domandarono  chi  egli fosse: fu poi la profetessa Cassandra, figlia anche
sul tavolo o sulle ginocchia. Deve consegnare un pegno  chi  non riesce a soffiar via da sè il batuffolo di ovatta, di
uno, hanno dovuto mettere un pegno, il gioco è finito e  chi  è senza pegno funge da giudice che assegna le penitenze
Ricordi. La libertà è una specie di regime assoluto, in cui  chi  comanda fa tutto quello che vuole, ma sempre in nome della
posate speciali. Nessuno riempia troppo il suo piatto: per  chi  ha buon appetito non è proibita una seconda portata. Ancora
nell'acqua in piccole quantità, agisce molto forte.  Chi  dunque ha una pelle oleosa ed insensibile, adoperi molto
consumo del sapone è la misura della civiltà d'un paese »  Chi  ha dunque la pelle grassa e insensibile, adoperi saponi
dunque la pelle grassa e insensibile, adoperi saponi forti;  chi  invece l'ha asciutta, delicata e irritabile, usi saponi
asciutta, delicata e irritabile, usi saponi grassi; infine,  chi  ha una pelle eccessivamente sensibile e priva di grasso,
viene fissato un tempo massimo, diciamo cinque minuti;  chi  ha saputo formare più parole ha vinto. Ad esempio: «
Dal dolore l'arte attinge le più nobili ispirazioni. Verri.  Chi  delle altrui avversità si duole, di sè medesimo si ricorda.
e scrupolosità quanto pronunziare un giudizio. Persichetti  Chi  nel giudicare gli uomini ha severo il senno e indulgente il
deve usare umanità, discrezione e misericordia. Machiavelli  Chi  è trascinato in tribunale, corre il pericolo della pecora
di batterlo con un fazzoletto annodato a palla da un capo.  Chi  fugge può salvarsi mettendosi davanti o dietro ad ogni
dal giocatore che dà la caccia col fazzoletto annodato.  Chi  viene colpito inverte le parti: prende il fazzoletto e
questo gioco è uno scherzo per  chi  non lo conosce. L'organizzatore del gioco si accerta prima
non lo conosce. L'organizzatore del gioco si accerta prima  chi  lo conosca e questi partecipanti restano nella sala. Tutti
levi la testa da sotto la coperta e cerchi di indovinare  chi  sia stato a colpirlo. Prima di sollevare la testa il
cercando fra le persone che gli fanno circolo, individuare  chi  possa esser stato a colpirlo. Se indovina, può alzarsi e
l'abbia picchiato, ma sempre inutilmente. E ciò perchè  chi  picchia non è fra le persone che fanno circolo intorno, ma
Della distribuzione delle carte e delle carte scoperte.  Chi  è di mano mischia le carte, le fa alzare dall'avversario, e
è buona, e la carta, o le carte scoperte, si danno a  chi  vanno di diritto. Se, invece, una sola carta scoperta va al
all'errore ristabilendo l'ordine della distribuzione. Se,  chi  riceve le carte, s'avvede che ne ricevette meno di quante
giuocare perderebbe un punto e non potrebbe contare il re.  Chi  dopo la distribuzione sopra lo scarto giuoca con più di
perde un punto, nonchè il diritto di marcare il re. Se  chi  dà le carte ne scopre due o più in luogo di una,
linguis. Custodite le lingue. Orazio, Odi. Festina lente.  Chi  va piano, va sano. Fiat justitia (et) pereat mundus. Sia
è versata dell'acqua o altro liquido si porrà la domanda:  chi  è capace di rimettere l'acqua nel bicchiere senza toccare
senso: L'ORDINANZA (Ordine e simile). « Certe stranezze  chi  le capisce? V'è chi comanda mentre ubbidisce». (Dalla Diana
(Ordine e simile). « Certe stranezze chi le capisce? V'è  chi  comanda mentre ubbidisce». (Dalla Diana d'Alteno). ERNANI.
 Chi  fa questo giuoco pregherà qualcuno della società a scrivere
prepararsi prima e vedere ad esempio nell'elenco telefonico  chi  è l'abbonato a pag. 103 alla riga 9, oppure in un dato
la bottiglia tenendola in tasca e si troverà facilmente  chi  si afferma capace anche di questo. Allora gli si metterà
bene. A tappo chiuso la bottiglia non spande. Ma quando,  chi  ha accettata la scommessa apre il tappo, l'acqua comincia
alla posta già messa in egual misura da tutti i giuocatori,  chi  li ha tirati versa una quota precedentemente stabilita; se
 Chi  siede a sinistra di chi deve iniziare la distribuzione
siede a sinistra di  chi  deve iniziare la distribuzione delle carte, deve mescolare
1. Prima di giuocare qualsiasi giuoco la sorte decide  chi  debba per primo tenere il mazzo. A questo scopo uno dei
coppare; ma voglio coppar basso, perchè dice il proverbio:  Chi  coppa basso, guadagna. Quelle che sono coppate le metterai
Ricordati sempre, quando giuocherai, di dar a coppare a  chi  siede a sinistra; se questi non vuole, copperà l'altro;
e non si correrà il rischio di soggiacere ad alcuna penale.  Chi  parla o fa segni, pregiudica qualche volta sè stesso come
al primo avviso che ti venga fatto, e rimetterai il mazzo a  chi  di ragione: così non soggiacerai ad alcuna penale, salvo
il giro a suo turno come se non vi fosse stato sbaglio.  Chi  è stato saltato abbiasi il danno in pena della sua
le carte siano ancora in tavola da coprire; ed in tal caso  chi  ha giuocato il prima lascierà la sua carta, chi ha
in tal caso chi ha giuocato il prima lascierà la sua carta,  chi  ha rinnegato la cambierà, e tutti gli altri appresso
la mente, fa trasparente il cuore. Tommaseo. Non sempre  chi  s'arrabbatta ha torto: il vile non va in collera mai. Lo
tagliandolo in modo che esso resti sempre in un solo pezzo.  Chi  non conosce il gioco dichiarerà che non è possibile ed
svolti ed incrociamenti non si precede! Se si è in dubbio a  chi  dare la precedenza, diamola sempre a quella macchina che
per sè opera bene, non è necessaria la legge. Machiavelli.  Chi  non è regolato dalle leggi, fa gli stessi errori che la
soluzione è facile... per  chi  la conosce: Per spiegarla meglio numeriamo i 10 fiammiferi
la palla avversaria o col pallino. 19. Guadagna due punti:  chi  fa balzare fuori dal biliardo la palla avversa o il
la palla avversa o il pallino. 20. Guadagna tre punti:  chi  manda la palla avversaria sul pallino. 21. Guadagna quattro
palla avversaria sul pallino. 21. Guadagna quattro punti:  chi  dopo aver toccato la palla avversaria con la propria, tocca
tocca con questa il pallino. 22. Guadagna la partita  chi  fa cadere con la palla avversaria, o col pallino, tutti i
tutti i birilli ( senza andare in buca con la propria); o  chi  fa tre palle, sia in buca, sia in alto, purchè non faccia
e colpisca prima con questa la palla dell'avversario. 23.  Chi  ha palla in mano deve fare il colpo dalla parte opposta a
gli aggrada. 30. Il collocamento del pallino non spetta a  chi  lo mandò in buca, sibbene all'avversario, dopo che avrà
giuocatore manda in buca la palla avversaria e il pallino,  chi  ha palla in mano batte sulla prima palla contraria e poi
soccorso nei mali improvvisi e nei casi di disgrazia. A  chi  però ci pensa com'è facile e frequente di trovarsi in
per poter porgere il primo aiuto. Che nobile gioia sente  chi  è riuscito a salvare una persona da una grave malattia o da
del più assoluto riposo e di allontanare tutti i curiosi.  Chi  in un caso di disgrazia avvenuto in luogo pubblico non è
del medico, sono dati dal seguente schema. Però a  chi  ha una maggiore probabilità d'aver da fare più spesso con
far carità senza offendere e avvilire la persona soccorsa.  Chi  si potrà immedesimare nella situazione del povero, troverà
situazione del povero, troverà senz'altro il tono giusto.  Chi  dà però soltanto per essere veduto da altri, durante quest'
vera compassione e pietà non aspetta il ringraziamento. «  Chi  si lagna troppo dell'ingratitudine degli uomini, è un
il suo dovere e non può in nessun modo venire in aiuto di  chi  deve esser punito. In questi casi le rivolte e le scene non
minacciati avranno conseguenze addirittura terribili... per  chi  ci crede! Fante. - Uomo nero; Giovane bruno, di pessimi
fante sorte capovolto, il giovane tradirà senza alcun fallo  chi  presterà fede all'oroscopo. Dieci. - Significa: pianto;
carte ciascuno riuniti e mescolati e si va ai 1500 punti.  Chi  fa le carte dà ad alzare il mazzo al vicino di sinistra a
anche se questi siano di maggiore età. Sorpassando altri,  chi  va avanti, saluta per primo. Nel caso in cui sia primo a
vedere qualcuno per non dover salutare. Se è probabile che  chi  viene incontro a voi vi rivolga il saluto, non glielo
in modo da far capire l'errore senza rimproverarlo. Se  chi  vi accompagna viene salutato da altri, anche voi dovete
Discreto deve essere anche il disegno, specialmente per  chi  non ha troppi vestiti. I vestiti con disegni sono adatti
su ciò che vogliono giuocare; quindi estraggono a sorte a  chi  deve far le carte; quello che estrae la carta più bassa
otto carte vengono chiamate alla francese: tallone. Se  chi  dà le carte, invece di dodici ne dà tredici all'avversario,
tredici all'avversario, o le prende per sè, dà la facoltà a  chi  è di mano, allora, di accettare il giuoco; oppure di far
si ha, quando uno dei due fa tutte le levate, o mani, e  chi  le fa conta quaranta punti; mentre chi vince soltanto le
le levate, o mani, e chi le fa conta quaranta punti; mentre  chi  vince soltanto le carte, conta dieci punti per le carte. E'
non conterete che 40. Fa eccezione la circostanza, se  chi  giuoca per primo, butta una carta che conta (un 9, un 8, un
essendovi che obblighi a questo rigore; la distrazione di  chi  conta 30 invece di 60, non può essere che a suo danno; egli
a meno delle regole impostemi dalla convenienza, ecc. ecc.  Chi  pensa così ed agisce conformemente non è una persona
Degli errori. 1.  Chi  fa male le carte perde il turno; l'avversario le rifà. 2.
si affatica in trovare dei motivi per i quali appaia che  chi  l'ha intrapresa vi trovava il suo conto; in provare cioè
il possibile di coricarsi il più tardi alle 10 e mezza, e  chi  vuol fare ancor meglio, si corichi tre volte alla settimana
durante il giorno le finestre siano aperte per più ore.  Chi  ha occasione di dormire all' aperto, non si privi di questo
Materassi di piume sono assolutamente riprovevoli, e  chi  può far a meno anche dei guanciali di piume, gioverà con
darebbe al viso una espressione stanca e floscia.  Chi  non può addormentarsi la sera, faccia il suo ultimo pasto
» In generale dopo i pasti sta bene riposare, e soltanto  chi  tende alla pinguedine non ha da seguire questa regola.
persone, che vanno ai 500 punti, con un mazzo di 32 carte.  Chi  alza la carta migliore fa le carte, dandone sei
durante la partita. Quando la carta dominante è un sette,  chi  fa le carte guadagna 10 punti. Se la carta dominante (la
modello, dato che è sottintesa la elevatura colturale di  chi  scrive lettere di tal genere. Tanto perchè il nostro
a quegli della coppia vincitrice che giuocò per ultimo. 5.  Chi  giuoca in luogo del compagno, perde i punti che fa, che si
il bello si congiunga col vero. Gioberti Allo sguardo di  chi  ama, la virtù non si rivela che nella bellezza. Il bello ed
non vale. Infine, sia o no buono il punto accusato,  chi  lo ha più forte conta altrettanti punti, quanta carte ha; a
essendo contati l'uno e l'altro per quattro. Spetta a  chi  ha il punto più alto in mano, di contarli, e se il punto è
Scarpe troppo strette non aggraziano le movenze di  chi  le porta, e quel che è peggio, cagionano calli. Scarpe
Se ha indovinato, scambia il posto di astronomo con  chi  rappresentava la costellazione scoperta; altrimenti
avere ed adoperare sempre e dappertutto, le buone maniere.  Chi  vuole soltanto dimostrare in certe occasioni, quando va in

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