, di gesti e di voci, un contrasto di allegrezza e di furia, di fatica e di spasso, di lusso e di povertà, quale in nessun'altra città del mondo credo
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triangolo isoscele, di cui la base è bagnata dal mare e il vertice è rivolto verso l'interno della Sicilia. Non credo che ci sia al mondo altra grande città
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suggello al mio povero tentativo di descrizione. - "Credo poco all'Inferno; ma credo al Paradiso perché l'ho visto... ed e questo".
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più forte credo debba cercarsi nella contrazione dei vasi sanguigni, come ho già dimostrato nel mio libro sulla Paura. Da ciò si comprende che
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travalica i confini della natura comune. Io credo che quegli affreschi, per la verità della espressione, siano tra le pitture più meravigliose
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si provano camminando dopo essere sfiniti per una lunga marcia. In leggero grado questi sogni ad occhi aperti credo che li abbiano provati tutti
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dall'accumulo di forza che serve alle funzioni genitali e via dicendo. Io non credo che il nostro organismo sia fatto a questo modo. Vi è una provvista unica
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ricordo. Io credo che il professor A. Budge soffrisse in legger grado della malattia, alla quale Westphal diede il nome di agorafobia. Ma quando glielo
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anemia del cervello. Credo non abbia torto, perchè egli si lagnava con me di aver provato qualche volta una leggera vertigine, e un senso di vuoto nella
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che si mettono in pratica per creare qualche cosa di nuovo e di buono, formerebbero certo un libro utilissimo, che io credo non sia stato ancora scritto
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, nella quale era stato fino a quell'ora involto, della verbale filosofia, e della volgare medicina". Io non credo di esagerare affermando, che gli
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È Socrate, credo, che disse per il primo "Lasciate andare il vostro pensiero come un insetto, che si lascia volare per l' aria con un filo legato ad
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gli detta la voce arcana della coscienza. Questo tesoro della inspirazione non credo che la natura abbia concesso ad alcuno. Anche per Raffaello la
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compassione e lasciò che gli dèsse del Lei e non cercò più di raddrizzare i suoi discorsi sconclusionati. So che questo Deputato fu nuovamente eletto e credo
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vero unisce gli uomini, la scienza li divida." Non credo sia giusto sollevare il dubbio che la scienza ci divida: ciò che ci separa, è la fretta colla
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mi si concede il diritto pericoloso di esser giudice di me stesso, io credo che questo libro sia onesto, e che la sue lettura possa ispirare onesti
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Non credo necessario giustificare questa suddivisione, alla quale io non attribuisco alcuna importanza, ma che solo adotto come mezzo opportuno per
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di vederlo, sono gli abbracci, i baci e le strette di mano. Quest'ultimo segno credo che sia il più naturale, e che meglio d'ogni altro esprima questo
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ama in tutti i paesi e in tutti i tempi; ma credo che la civiltà abbellisca queste gioie di molti delicati ornamenti, ed è innegabile l'influenza che
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soavi e generose, credo ancora di vedere il sorriso indefinito con cui ella, guardandomi, col dito del comando m'imponeva la gioia e mi faceva ridere
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meglio gustati dall'uomo, giovane o adulto. Credo che nei paesi del nord questa facoltà abbia una tempera più robusta. La massima differenza però è
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rettili credo che nessuno abbia mai letto l'espressione della gioia, mentre negli uccelli la vivacità dei movimenti, il brio del canto e il brillare degli
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, accoppiato all'istinto sessuale, così credo di non errare nel parlarne in questo luogo. Il piacere prodotto dal ballo, ridotto alla massima semplicità
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, credo che si possa con bastante sicurezza dedurre che la donna gode assai più dell'uomo nei deliri dell'amplesso, lasciando sempre da parte le eccezioni
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traversata, segue a tutti, credo, passata che sia la prima novità della vita di bordo. Una bella mattina, al primo salire sul cassero, vi piomba la noia
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dovrebbe importar di conoscere a un italiano. Il deputato era il maggiore d'età, e credo anche la testa quadra della brigata: alto: una faccia forte
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suo sorriso mesto e dolcissimo, e non a un solo credo che sfuggisse il contrasto pietoso di quel piccolo essere che incominciava la vita con quella
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credo che il Galileo abbia avuto la sua il giorno dopo di quella sepoltura, almeno per tre quarti, poichè, grazie al cielo, non finì com'era
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Eppure, per quei primi giorni, mi attirò assai di più lo spettacolo dell'arca che quello degli animali. E credo che segua il medesimo a chiunque
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lucida, tanto da ricordarmi ora presso a poco quello che in quel frattempo pensavo. Ma dopo una o due ore, credo, crescendo fuor di misura la furia della
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patria. - Non credo, - risposi. Egli scrollò le spalle. Poi, senza preamboli, col tuono di chi parla per liberarsi una volta per sempre da un importuno
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