Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: credo

Numero di risultati: 31 in 1 pagine

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Ricordi d'un viaggio in Sicilia

169022
De Amicis, Edmondo 3 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
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, di gesti e di voci, un contrasto di allegrezza e di furia, di fatica e di spasso, di lusso e di povertà, quale in nessun'altra città del mondo credo

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triangolo isoscele, di cui la base è bagnata dal mare e il vertice è rivolto verso l'interno della Sicilia. Non credo che ci sia al mondo altra grande città

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Pagina 116

suggello al mio povero tentativo di descrizione. - "Credo poco all'Inferno; ma credo al Paradiso perché l'ho visto... ed e questo".

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Pagina 136

La fatica

169887
Mosso, Angelo 12 occorrenze
  • 1892
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
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più forte credo debba cercarsi nella contrazione dei vasi sanguigni, come ho già dimostrato nel mio libro sulla Paura. Da ciò si comprende che

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Pagina 188

travalica i confini della natura comune. Io credo che quegli affreschi, per la verità della espressione, siano tra le pitture più meravigliose

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Pagina 195

si provano camminando dopo essere sfiniti per una lunga marcia. In leggero grado questi sogni ad occhi aperti credo che li abbiano provati tutti

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Pagina 244

dall'accumulo di forza che serve alle funzioni genitali e via dicendo. Io non credo che il nostro organismo sia fatto a questo modo. Vi è una provvista unica

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Pagina 254

ricordo. Io credo che il professor A. Budge soffrisse in legger grado della malattia, alla quale Westphal diede il nome di agorafobia. Ma quando glielo

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Pagina 272

anemia del cervello. Credo non abbia torto, perchè egli si lagnava con me di aver provato qualche volta una leggera vertigine, e un senso di vuoto nella

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Pagina 275

che si mettono in pratica per creare qualche cosa di nuovo e di buono, formerebbero certo un libro utilissimo, che io credo non sia stato ancora scritto

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Pagina 305

, nella quale era stato fino a quell'ora involto, della verbale filosofia, e della volgare medicina". Io non credo di esagerare affermando, che gli

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Pagina 32

È Socrate, credo, che disse per il primo "Lasciate andare il vostro pensiero come un insetto, che si lascia volare per l' aria con un filo legato ad

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Pagina 322

gli detta la voce arcana della coscienza. Questo tesoro della inspirazione non credo che la natura abbia concesso ad alcuno. Anche per Raffaello la

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Pagina 324

compassione e lasciò che gli dèsse del Lei e non cercò più di raddrizzare i suoi discorsi sconclusionati. So che questo Deputato fu nuovamente eletto e credo

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Pagina 345

vero unisce gli uomini, la scienza li divida." Non credo sia giusto sollevare il dubbio che la scienza ci divida: ciò che ci separa, è la fretta colla

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Pagina 62

Fisiologia del piacere

170020
Mantegazza, Paolo 9 occorrenze
  • 1954
  • Bietti
  • Milano
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mi si concede il diritto pericoloso di esser giudice di me stesso, io credo che questo libro sia onesto, e che la sue lettura possa ispirare onesti

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Non credo necessario giustificare questa suddivisione, alla quale io non attribuisco alcuna importanza, ma che solo adotto come mezzo opportuno per

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Pagina 11

di vederlo, sono gli abbracci, i baci e le strette di mano. Quest'ultimo segno credo che sia il più naturale, e che meglio d'ogni altro esprima questo

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Pagina 167

ama in tutti i paesi e in tutti i tempi; ma credo che la civiltà abbellisca queste gioie di molti delicati ornamenti, ed è innegabile l'influenza che

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Pagina 172

soavi e generose, credo ancora di vedere il sorriso indefinito con cui ella, guardandomi, col dito del comando m'imponeva la gioia e mi faceva ridere

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Pagina 180

meglio gustati dall'uomo, giovane o adulto. Credo che nei paesi del nord questa facoltà abbia una tempera più robusta. La massima differenza però è

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Pagina 230

rettili credo che nessuno abbia mai letto l'espressione della gioia, mentre negli uccelli la vivacità dei movimenti, il brio del canto e il brillare degli

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Pagina 251

, accoppiato all'istinto sessuale, così credo di non errare nel parlarne in questo luogo. Il piacere prodotto dal ballo, ridotto alla massima semplicità

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Pagina 27

, credo che si possa con bastante sicurezza dedurre che la donna gode assai più dell'uomo nei deliri dell'amplesso, lasciando sempre da parte le eccezioni

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Pagina 38

Sull'Oceano

171544
De Amicis, Edmondo 7 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
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traversata, segue a tutti, credo, passata che sia la prima novità della vita di bordo. Una bella mattina, al primo salire sul cassero, vi piomba la noia

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Pagina 142

dovrebbe importar di conoscere a un italiano. Il deputato era il maggiore d'età, e credo anche la testa quadra della brigata: alto: una faccia forte

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Pagina 225

suo sorriso mesto e dolcissimo, e non a un solo credo che sfuggisse il contrasto pietoso di quel piccolo essere che incominciava la vita con quella

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Pagina 232

credo che il Galileo abbia avuto la sua il giorno dopo di quella sepoltura, almeno per tre quarti, poichè, grazie al cielo, non finì com'era

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Pagina 309

Eppure, per quei primi giorni, mi attirò assai di più lo spettacolo dell'arca che quello degli animali. E credo che segua il medesimo a chiunque

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Pagina 32

lucida, tanto da ricordarmi ora presso a poco quello che in quel frattempo pensavo. Ma dopo una o due ore, credo, crescendo fuor di misura la furia della

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Pagina 339

patria. - Non credo, - risposi. Egli scrollò le spalle. Poi, senza preamboli, col tuono di chi parla per liberarsi una volta per sempre da un importuno

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Pagina 63

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