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Il  piacere  è il vellicamento fisiologico dei nervi sensibili 2. Il
è il vellicamento fisiologico dei nervi sensibili 2. Il  piacere  è un mutamento organico sui generis della massa nervosa. 3.
mutamento organico sui generis della massa nervosa. 3. Il  piacere  è la sensazione allo stato comparativo e alla temperatura
allo stato comparativo e alla temperatura calda. 4. Il  piacere  è l'ebbrezza della sensazione. 5. Il piacere è la
calda. 4. Il piacere è l'ebbrezza della sensazione. 5. Il  piacere  è la sodisfazione di un bisogno. 6. Il piacere è una
5. Il piacere è la sodisfazione di un bisogno. 6. Il  piacere  è una sensazione che si prova mentre si compie un atto
che si prova mentre si compie un atto fisiologico. 7. Il  piacere  è la coscienza della vita fisiologica. 8. Il piacere è il
7. Il piacere è la coscienza della vita fisiologica. 8. Il  piacere  è il fine primo ed ultimo a cui tendono tutti gli esseri
ed ultimo a cui tendono tutti gli esseri viventi. 9. Il  piacere  è la negazione del dolore. 10. Il piacere è il
viventi. 9. Il piacere è la negazione del dolore. 10. Il  piacere  è il contravveleno della vita. 11. Il piacere è una musica
10. Il piacere è il contravveleno della vita. 11. Il  piacere  è una musica nervosa. 12. Il piacere è il bacio dato dalla
della vita. 11. Il piacere è una musica nervosa. 12. Il  piacere  è il bacio dato dalla natura all'essere vivente. 13. Il
è il bacio dato dalla natura all'essere vivente. 13. Il  piacere  è la forza motrice, è la molla di tutte le umane passioni.
motrice, è la molla di tutte le umane passioni. 14. Il  piacere  è un inganno della natura per farci ubbidire volenti o
per farci ubbidire volenti o nolenti alle sue leggi. 15. Il  piacere  è la politica machiavellica della Provvidenza. 16. Il
è la politica machiavellica della Provvidenza. 16. Il  piacere  è lo strumento di cui si serve la Provvidenza per guidarci
per guidarci alla somma perfezione e al vero bene. 17. Il  piacere  è l'accordo di armonia o di melodia che nasce dalla
che nasce dalla combinazione dell'anima e del corpo. 18. Il  piacere  è una scintilla di vita dimenticata dal Creatore nel fango
dimenticata dal Creatore nel fango della materia. 19. Il  piacere  è la vibrazione lasciata da Dio alla materia viva
da Dio alla materia viva nell'uscire dalle sue mani. 20. Il  piacere  è una previdenza concepita dal Creatore nell'atto di
dove è passato un uomo o una nazione. Se il cercare il  piacere  morale e il diffonderlo in un campo più vasto non è colpa,
piacere, e (logos) discorso. Ricercare avidamente il  piacere  sopra tutte le altre cose, preferire il più facile e il più
eccone le prime linee sotto forma di AFORISMI I. - Il  piacere  è il modo di una sensazione, non mai la sensazione stessa.
colori, gli odori e i sapori non esistono da soli, così il  piacere  si appoggia sempre sopra un momento del sentire. III. - Il
si appoggia sempre sopra un momento del sentire. III. - Il  piacere  è dunque il prodotto di un'analisi intellettuale. Il
è dunque il prodotto di un'analisi intellettuale. Il  piacere  di fiutare una rosa è una sensazione dell'olfatto
di ferro. IV. - Il carattere essenziale, che distingue il  piacere  da ogni altro modo del sentire, è riconosciuto soltanto
ma una verità fisiologica sicurissima, il dire che non v'ha  piacere  essenzialmente e necessariamente tale. Il più gran dolore
più fulgida può essere una straziante sventura. VII. - Il  piacere  è moltissime volte costituito dal grado della sensazione.
dolore. VIII. - Nell'ascendere dall'indifferenza verso il  piacere  gli uomini lo trovano a diverse altezze. La scala
prime leggi dell'edonologia, tanto più facilmente trova il  piacere  a minore altezza. X. - La donna delicata e gentile si
a ravvicinarle, e voi avrete rappresentata la coscienza del  piacere  riflesso nell'umanità intera.
MANTEGAZZA FISIOLOGIA DEL  PIACERE  CASA EDITRICE BIETTI - MILANO PAOLO MANTEGAZZA FISIOLOGIA
EDITRICE BIETTI - MILANO PAOLO MANTEGAZZA FISIOLOGIA DEL  PIACERE  NUOVA EDIZIONE RIVEDUTA E AGGIORNATA CASA EDITRICE BIETTI
con  piacere  la campanella che ci chiamava a tavola, dove speravo di
- Il  piacere  nel tempo è segnato sempre da una parabola. XIV. - Non vi
momenti successivi uguali in uno stesso piacere. XVI. - Il  piacere  quanto più è intenso, tanto più presto precipita dal
XVIII. - Gli elementi che concorrono ad accrescere il  piacere  sono la sensibilità squisita, la novità della sensazione,
i propri deprimenti. XX. - Gli elementi che diminuiscono il  piacere  sono l'ottusità del sentire, il poco o nessun desiderio, la
più indifferente. XXII. - Vi ha una sensibilità per il  piacere  diversa dalla generale, e che non è sempre misurata dalla
è quella che concorre più d'ogni altra a centuplicare il  piacere  e a far felice la vita dell'uomo. XXIII. - La nazione
cammino della civiltà. XXVI. - Le fonti principali d'ogni  piacere  sono due: 1.ª L'attuazione di un fine ineluttabile
rumore, nè perchè riuscisse aggradevole. - Il primo  piacere  è primario, l'altro secondario. XXXI. - Il piacere si
Il primo piacere è primario, l'altro secondario. XXXI. - Il  piacere  si moltiplica quasi sempre nel rivestirsi con le parole e
la facoltà di chi li gode. XXXVI. - La morale è l'arte del  piacere  rettamente applicata al benessere di tutti. XXXVII. -
e la religione consacrano dunque l'arte e la scienza del  piacere  colla loro approvazione. XL. - Tanto più nobili sono i
ignobili sono suicidi del piacere. XLIII. - La colpa del  piacere  è misurata con regolo esatto dal pentimento che lo segue.
che lo segue. XLIV. - L'occuparsi esclusivamente del  piacere  è cinismo o raffinata libidine; il cercarlo nelle alte
la via perchè l'umanità intera possa correre verso il  piacere  morale, primo ed ultimo scopo per cui fu creato l'uomo. L.
dare in qualche modo la storia naturale del  piacere  si potrebbero stabilire i gruppi relativi, adottando
regoli misuratori. Si potrebbe, ad esempio, accompagnare il  piacere  nella vita umana, facendogli percorrere gli stadi delle
delle diverse età: in questo caso si farebbe la storia del  piacere  dalla culla alla tomba. Si potrebbe ancora abbracciare un
ancora abbracciare un campo più vasto, e studiare il  piacere  nel tempo e nello spazio, considerandolo nelle diverse
gioie nelle professioni, e si potrebbero fare studi sul  piacere  in rapporto al grado di intelligenza e alla squisitezza del
 piacere  è un fenomeno elementare delta vita che per se stesso non
nervi afferenti e nel centro cerebro-spinale. Talvolta il  piacere  sorge direttamente in un nervo sensorio modificato in modo
sensi, origina sensazioni piacevoli. In questi due casi il  piacere  si produce nel cervello stesso e può irradiarsi ai nervi
fisonomia. Il carattere, per cui la sensazione del  piacere  differisce da qualunque altra, ci è sconosciuto; e deve
tutti si accordano per un carattere che è loro comune. Il  piacere  è quasi sempre una sensazione esagerata, una manifestazione
come tutti gli altri fenomeni della vita, una parabola. Il  piacere  cresce fino ad un punto massimo e poi decresce per
casi, l'intensità equivale all'estensione. In generale il  piacere  presenta sempre la ragione in se stesso e accompagna la
e di difenderia da potenze avverse. Quando invece il  piacere  è causa o effetto di un male, noi ci troviamo in condizioni
periferici inverte l'ordine delle cose e fa sorgere un  piacere  dalla presenza di male. Ecco quindi stabilite due classi di
 piacere  ha la sua storia e deve avere la sua cronologia. La vita
sarà completa, dovrà avere il suo volume per la storia del  piacere  attraverso il tempo. Non c'è statistica nel piacere, perchè
quali non arrivano quasi mai a tale forza da procurarci un  piacere  col solo diminuire o cessare. Gli strazi che si possono
una mente sbattuta a lungo dal dubbio, ne può nascere un  piacere  immenso, che è negativo, e deriva quasi soltanto dal cuore.
delle arti o delle scienze provano in questi casi un  piacere  che, probabilmente, non avrebbero goduto senza il dolore
senza il dolore che l'ha preceduto. È legge costante del  piacere  di essere tanto più intenso, quanto è maggiore il salto
massimo dolore non si può passare al più piccolo grado di  piacere  senza un vero spasimo di voluttà; mentre, quando si è in
Questa legge però non si verifica che quando il  piacere  e il dolore, che influiscono l'uno sull'altro, spettano al
più meraviglioso della natura, mentre prova un vero  piacere  quando lo spasimo che lo tormenta si rende appena
quantunque lo stato in cui si trova non potrebbe  piacere  a chi fosse interamente sano. Il piacere e il dolore, che
trova non potrebbe piacere a chi fosse interamente sano. Il  piacere  e il dolore, che sono fenomeni positivi, incontrastabili e
coscienza che quando arriva ai massimi gradi. Questo  piacere  è uno dei più difficili a definirsi, perchè nasce da un
che ne' suoi gradi minimi non è certamente morboso. Il  piacere  che nasce dall'amore di noi stessi ci presenta, come tutte
del nostro apprezzamento, si diventa egoisti, e il  piacere  che si prova è colpevole. In questo caso noi abbiamo uno
salga di un grado. Del resto, è assai difficile che questo  piacere  esista da solo e che la coscienza lo possa riflettere un
tessuti sull'orditura dell'affetto per noi stessi. Questo  piacere  è gustato più dall'uomo che dalla donna, ed aumenta quanto
il polmone pieno di aria mefitica o calda, non proveremmo  piacere  nel respirare un'aria pura o fresca; se non avessimo
il benessere che si prova durante una buona digestione è un  piacere  molto generale e complesso, che deriva specialmente dalla
elementi meno noti. Il tubo intestinale rifiuta qualunque  piacere  positivo, meno quello che proviene, dalla defecazione, che
di intensità. Nell'atto di espellere le feci si prova il  piacere  che viene dalla sodisfazione di un bisogno. Quando
il cessare dell'irritazione della mucosa del retto. Questo  piacere  si prova più forte sedendosi sopra una comoda sedia.
sedia. L'emissione delle urine è talvolta accompagnata da  piacere  nelle condizioni fisiologiche, specialmente quando la
specialmente quando la vescica è molto distesa, il  piacere  però è leggero e non dura che pochissimi istanti. Tutti
 piacere  ha le sue ipocrisie, e l'uomo, per interesse o per vanità,
l'uomo, per interesse o per vanità, tenta di nascondere un  piacere  che può diminuire l'apprezzamento che gli altri fanno di
la sorgente delle gioie più pure ed elevate del cuore. Il  piacere  può esprimersi in moti esagerati o falsi, presentandoci, in
Tutti gli animali devono esprimere in qualche modo il  piacere  di cui sono suscettibili; ma noi non possiamo leggere la
particolare. Si può dire che le espressioni elementari del  piacere  sono comuni a tutti i mammiferi superiori, ma che il riso
devono godere. Vi hanno due vie aperte a dimostrarlo. Il  piacere  ha in sè la propria ragione fisiologica, per cui non è che
e possono essere accompagnati da dolore il primo, da  piacere  il secondo. La fisiologia delle piante è ancora troppo
Il fenomeno essenziale, il concetto filosofico del  piacere  consiste nella capacità di sentire due momenti, l'uno
tutto il secreto della differenza capitale che passa fra il  piacere  e il dolore; e dacchè esso rimane sempre nelle stesse
influenze che riceve dal mondo esterno. Se voi rifiutate il  piacere  alle piante solo perchè non si può assolutamente provare
credere che il pistillo possa vibrare alle oscillazioni del  piacere  nel ricevere il polline fecondatore. In quel momento
sentono la luce e la cercano, e dovunque c'è sensazione v'è  piacere  e dolore. Fra gli organi del senso nei vegetali e i nervi
visibili della sensazione. Negli altri casi la mimica del  piacere  è diversa a seconda della sua natura. Se esso deriva dal
languidi e fissi, le labbra socchiuse o semiaperte. Se il  piacere  aumenta, gli occhi si chiudono affatto, la testa si volge
volta si hanno anche sospiri o parole interrotte. Se il  piacere  è massimo, tutto l'organismo può partecipare alla
lo più al primo entrare nell'acqua fredda. Quando invece il  piacere  del tatto è prodotto specialmente dal vincere una
spesso si canta o si accompagna l'azione che produce il  piacere  con parole energiche e sempre ripetute, oppure con voci che
 piacere  ha una terminologia molto ricca, con la quale può esprimere
i luoghi per esprimere le varietà del piacere. La parola  piacere  esprime nel modo più generale la sensazione che ha il
questa sensazione, ne viene che più d'una volta la parola  piacere  si adopera di preferenza a significare i gradi mediocri o
le infinite varietà delle sensazioni. Il gusto è un  piacere  mediocre, vivace ed alquanto sensuale che, nel campo dei
si può adattare a tutte le sensazioni piacevoli: esprime un  piacere  calmo e prolungato, che è alquanto sensuale. Esso
estesi, e si può difficilmente definire. La letizia è un  piacere  di una vivacità calma e prolungata, che serve piuttosto ad
che rappresenta. Essa esprime nel suo più largo senso un  piacere  intimo, composto da una sensazione primitiva e da un
La sodisfazione indica, meglio d'ogni altro vocabolo, il  piacere  che accompagna il raggiungimento di uno scopo e la
piaceri negativi dell'amor proprio offeso. Il conforto è un  piacere  che si prova in mezzo al dolore, e che serve a raddolcirlo
gioia morale negativa, e ci rappresenta il conflitto di un  piacere  che lotta con un dolore, e ristabilisce in parte
uno stato generale del cuore, in cui noi proviamo un  piacere  prolungato e vivace, e segnano, in ordine naturale, un
uno stato generale in cui il cuore scintilla ed espande il  piacere  che lo innonda. È la contentezza nella sua età più giovane,
che dispone a godere delle massime delizie. La gioia è il  piacere  vestito in abito da primavera che danza vivace in un prato
e, direi quasi convulsivo, che investe le masse; è il  piacere  allo stato di ebbrezza. La delizia è un piacere molto
masse; è il piacere allo stato di ebbrezza. La delizia è un  piacere  molto complesso, che in sè comprende gli elementi sensuali
Oserei dire che è la forma più ideale e delicata di un  piacere  sensuale, o l'immagine più plastica e materiale delle gioie
e materiale delle gioie del sentimento. La voluttà è un  piacere  sensuale che fa spasimare la fibra sensibile agli estremi
continuativa, l'armonia più deliziosa che produce il  piacere  nel diffondersi per tutto l'organismo. L'uomo, che il più
però la mente guarda, e l'attenzione crescendo ravviva il  piacere  se esiste, o lo fa nascere, se la sensazione per se stessa
o portano un suggello speciale: le guardiamo, e proviamo un  piacere  molto complesso, nel quale però può entrare molte volte,
un grado, e, diventando riflessione, può produrre in noi un  piacere  ancor più vivo. In questo caso si potrebbe supporre che il
ancor più vivo. In questo caso si potrebbe supporre che il  piacere  sia prodotto dalla sodisfazione della curiosità, la quale,
altrui, ma la curiosità sana, che è fonte di sapere. Nel  piacere  intellettuale complesso entra però anche l'esercizio
è languido, e la mente che lo dirige non è molto attiva, il  piacere  non è prodotto che dalla novità degli oggetti che arrivano.
si predilige il numero e la novità, e allora predomina il  piacere  di conoscere o di imparare; altre volte si vuole
ma la soddisfazione del bisogno di conoscere non basta. Il  piacere  nasce proprio nel momento in cui si prova il bisogno di
l'immagine la vende al mercato della carta straccia, il  piacere  di aver imparato è già stato goduto. Non sempre la mente ha
257 VI. - Topografia morale del  piacere  ........................................................
263 VII. - Geografia fisica. Etnografia del  piacere  ............................................ 266 VIII. -
269 IX. - Della felicità e delle sue forme. Quale sia il  piacere  più grande e l'uomo più
272 X. - Del  piacere  nel microcosmo della materia viva. Filosofia del piacere
piacere nel microcosmo della materia viva. Filosofia del  piacere 
i lineamenti fisici e le espressioni morali del  piacere  stanno alcune espressioni miste, come le esclamazioni ed il
come le esclamazioni ed il canto. Nei gradi massimi del  piacere  le esclamazioni non mancano quasi mai, ed esse esprimono il
non può avere la necessaria calma per analizzare il  piacere  che ci innonda, e non potendo nello stesso tempo rimanere
e mettono in musica i sublimi concenti, che desteranno il  piacere  in chi li udrà. Partendo dalla esclamazione, siamo arrivati
Non di rado però siamo trascinati a descrivere il nostro  piacere  dalla prepotenza della sensazione che ci ispira, e l'estro
esprime la nostra sensibilità. La mente può formulare il  piacere  in infiniti altri modi, fissandolo sulla tela o sul marmo.
nostre gioie. Sotto questo aspetto si potrebbe dire che il  piacere  ha la propria storia geologica e la propria paleontologia,
nell'organo dell'odorato. Il tabacco da naso procura il  piacere  di un'irritazione tattile, di un legger profumo, e più di
che passano da una presa di tabacco all'altra. Un  piacere  che spetta in ispecial modo al senso dell'odorato e del
senso dell'odorato e del gusto è quello del fumar tabacco,  piacere  assai complesso, che consta di molti elementi che noi
II secondo elemento cha entra a far parte di questo  piacere  tanto complesso è la sensazione del gusto, la quale nella
delle labbra e dei muscoli della bocca concorre pure al  piacere  nei moti alterni e delicati che sono necessari ad aspirare
privi interamente dell'olfatto e quasi del gusto, e provar  piacere  nel fumare. Il profumo del tabacco, d'ordinario, viene
fare uscire in colonne il fumo dal naso, provano anche il  piacere  d'una leggera irritazione della pituitaria, al quale si
questioni che si agitano ogni giorno sulla vera essenza del  piacere  del fumare, e se esso spetti al gusto, all'olfatto o alla
piaceri in un solo, facendo, direi quasi, da cemento, è il  piacere  di far qualche cosa, di esser distratto di quando in quando
fumatori, non hanno mai saputo trovare nel fumare altro  piacere  che questo. In ogni modo i piaceri del fumare non sono
pudore del sentimento che mi commuove. L'uomo aspira al  piacere  con tutta la prepotenza della passione, lo cerca nel lavoro
sforzi generosi non ha altro scopo che di diffondere il  piacere  lecito e onesto nel maggior numero di individui; la manìa
molti piaceri. Siccome però il cuore ci insegna che il  piacere  non deve essere l'ultimo e unico scopo della vita, noi non
tutto, rispettarla. La gloria più grande nell'arte del  piacere  è la musica, la quale si può dire veramente creata
da una menzogna, rassereniamo il volto e proviamo un vero  piacere  nello scoprire la verità. In questa gioia possono entrare
che richiede un sacrificio, proviamo qualche volta un  piacere  nel quale entra la sodisfazione del sentimento del vero
vero, e nei pochi casi nei quali gode della menzogna, il  piacere  è dato della maligna compiacenza di ingannare o di
dalla compiacenza di... piantar carote. Per alcuni questo  piacere  diventa un vero bisogno, ed essi vi si abbandonano
quell'odio diluito di cui abbiamo parlato a proposito del  piacere  di far dispetti. Un altro elemento costante di questi
il suono di una musica deliziosa, i nostri sensi provano un  piacere  che non è sorto da alcun bisogno e che non è stato
bisogno e che non è stato preceduto dal minimo dolore. Il  piacere  ha molte origini diverse, e chi lo vuole spiegare
scambiano reciprocamente e senza posa. Ma v'ha di più: il  piacere  che noi diamo ad un altro ritorna a noi più perfetto e più
in noi o fuori di noi, esso è più terso e più caldo. Il  piacere  semplice e primitivo si è combinato colla sodisfazione di
e ride colla propria immagine, con la quale si scarica del  piacere  che lo innonda. Ma, quando siamo pieni di gioia, cerchiamo
prodotto dall'improvviso arrivo di una lieta notizia. Il  piacere  cresce poi a dismisura, quando la persona che si rallegra
di gioia. Per quanto bella sia l'espressione di un  piacere  condiviso fra due persone che si amano, pure il sentimento
è così torpido, che non viene eccitato all'azione dal  piacere  più grande, e la mente riposa quasi del tutto. L'egoismo
un'espressione falsa e morbosa, come è facile prevedere. Il  piacere  prodotto da un sentimento colpevole è un vero male morale,
armonie, formando in questo modo un delizioso concerto. Il  piacere  colpevole, invece, sembra chiamare alla sua orgia gli
sul volto dei nostri fratelli, e anche degli animali, il  piacere  che essi provano. I segni sensibili, coi quali si esprime
Gli elementi anatomici di qualunque espressione del  piacere  sono i nervi e i muscoli, i quali vengono mossi in vario
modo di concorrere e di accordarsi dei vari elementi. Il  piacere  può esprimersi col riso o col pianto, coll'elevarsi degli
analizzare. L'occhio concorre ad esprimere il  piacere  anche con la secrezione delle lacrime, le quali non mancano
Tutti i muscoli della faccia concorrono ad esprimere il  piacere  con infiniti movimenti. Il naso, nella sua stoica
il piacere. Dopo quelli della faccia, i muscoli che nel  piacere  si risentono più spesso sono quelli del collo e del tronco;
che quando il Davy scoprì il potassio, ne provò tanto  piacere  che si mise a ballare in mezzo al laboratorio. Una delle
al laboratorio. Una delle fisonomie più caratteristiche del  piacere  è il riso, costituito da una espressione prolungata,
di forza che non può essere rattenuta. Quando il  piacere  dura a lungo, e sale a poco a poco di grado, può arrivare
alla massima intensità senza produrre il riso, mentre un  piacere  di minimo grado può far uscire ad un tratto nello scoppio
un tratto nello scoppio più fragoroso. La natura però del  piacere  esercita a questo riguardo un'influenza molto maggiore
svaghi hanno per principale elemento un  piacere  del tatto: alcuni di essi spettano agli esercizi ginnastici
fatta allo scopo di muovere i muscoli. Spesso il  piacere  del passeggiare è reso complicato da altre gioie, come
in volgari occupazioni, non prova che il languido  piacere  di muovere meccanicamente le gambe; mentre l'uomo che ha
piaceri che si confondono in una sola gioia. Nel  piacere  della corsa, come in tutti quelli nei quali si vince una
può avere una grandissima parte. Il salto non arreca  piacere  per la sensazione tattile che quando è poco alto; negli
nell'aria. Il saltellare sopra un corpo elastico ci dà il  piacere  di una resistenza sempre vinta e che sempre risorge.
che derivano quasi tutti dal tatto. Nell'acqua stagnante il  piacere  riducesi al raffreddamento della pelle, all'esercizio
In un lago o nel mare mossi dalle onde si aggiunge il  piacere  dell'alternarsi del movimento e del frangersi dell'acqua
ci produce un solletico delicato e squisito. Il ballo è un  piacere  molto complesso e che, per gli elementi che lo
così credo di non errare nel parlarne in questo luogo. Il  piacere  prodotto dal ballo, ridotto alla massima semplicità, si
balli senza accompagnamento di musica. In questo caso il  piacere  si riduce all'esercizio di alcuni muscoli che si muovono in
si associa un'altra persona dello stesso sesso, il  piacere  cresce d'un grado per la partecipazione delle sensazioni.
dell'altro sesso, ed essa è bella e giovane, il pallido  piacere  del moto si associa ai trepidi palpiti dell'amplesso, e i
e di lacrime. Il ballo gustato in tutta la sua essenza è un  piacere  veramente convulsivo, è un vero subdelirio dei sensi. Negli
un vero subdelirio dei sensi. Negli esercizi ginnastici il  piacere  è tanto maggiore quanto più validi sono i muscoli, e quindi
che hanno muscoli gracili e sottili non provano alcun  piacere  nel fare sforzi che riescono faticosi. Il subito cessare di
sulla staffa col corpo bene adagiato sulla sella ci dà il  piacere  elementare del trovarci alti da terra, adagiati sul dorso
passo al destriero, il nostro corpo vien mosso e prova il  piacere  di un moto regolare, che non costa fatica. L'occhio spazia
alternativamente, deludono le brusche scosse. II massimo  piacere  però si prova nel galoppo o nella carriera. Allora siam
favorevoli per godere questa maniera di moto indiretto. Il  piacere  riesce maggiore quando noi siamo tirati nella direzione in
liscio lastricato della città. Per molti individui questo  piacere  è quasi indifferente, mentre per altri è voluttuoso e assai
a sè sola i tesori di quel cuoricino, prova pure un  piacere  colpevole. In questi due casi, come nei moltissimi altri
li rende atti a raggiungere gradi maggiori o minori di  piacere  in una medesima sensazione, come la prepotenza di alcune
individui non si dànno la briga di cercare una formula di  piacere  che si adatti ai propri bisogni. Alcuni arrivano perfino
patto, a quasi tutti gli uomini volgari, alcune formule di  piacere  che si adattano ai tempi che corrono.
sua tinta speciale e per la sua tonalità. Un corpo ci può  piacere  per l'unica ragione che è colorato; e, in generale, i
bianco e nero. Quasi sempre i colori isolati non producono  piacere  che quando sono molto vivi, o, più di rado, quando sono al
nelle loro gradazioni più deboli. Nel primo caso, il  piacere  è dato specialmente dalla vivacità della sensazione, mentre
del linguaggio contribuisce in piccola parte a formare il  piacere  complessivo del pensiero, ma questo piacere passa quasi
a formare il piacere complessivo del pensiero, ma questo  piacere  passa quasi sempre inavvertito, perchè è confuso coll'altro
riesce facile e attivo, noi possiamo provarne piacere. Il  piacere  di parlare è molto complesso, e quasi sempre consta del
non le avesse richiamate a vita; per cui, d'ordinario, nel  piacere  di parlare concorre anche quello di pensare con maggiore
che non sanno pensare senza parlare. In moltissimi casi nel  piacere  di parlare entra in piccola parte anche una sensazione
le parole. Inoltre tutti sanno che si prova un certo  piacere  nel pronunciare alcune particolari combinazioni di lettere,
tratto interrotto, e non possono mai una volta provare il  piacere  di parlare. Altri invece sanno parlare assai meglio di
ributtante o contrario alle leggi del bello, perchè il  piacere  che potrebbe procurarci colla novità della sensazione
novità della sensazione finisce con l'essere eclissato. Il  piacere  è tanto maggiore quanto più l'oggetto è diverso da quelli
piccola. Queste sensazioni sono quasi sempre complicate dal  piacere  della novità, che però non entra come elemento essenziale.
prima volta, si recano sulla spiaggia del mare, provano un  piacere  infinito, nel quale entra anche la impressione per la
degli oggetti non ci interessa quasi mai da sola, ma arreca  piacere  col ridestarci idee o sentimenti diversi. I limiti del
perchè la vista di una sfera perfetta produca maggior  piacere  di quella d'un ammasso informe, nello stesso modo che non
più semplice e regolare è segnato da numeri pari, e il  piacere  più elementare della simmetria consiste nel mettere due
L'ordine segnato da numeri dispari produce già un  piacere  più complesso, e per il quale sono necessari almeno tre
leggeri, mobili e della massima bianchezza. A produrre il  piacere  concorrono l'elemento matematico del numero degli oggetti,
a poco a poco spegnendo. Allora cogliamo le primizie di un  piacere  sorto da un bisogno che sta per essere sodisfatto. Alcuni
membro, sia spostando il corpo da un luogo all'altro. Il  piacere  in ogni caso deriva dalla soddisfazione di un bisogno. Ai
pure al tatto, ma che si possono chiamare patologici. Un  piacere  abnormale del tatto specifico e generale può provenire o da
qualche malattia cutanea accompagnata da prurito, prova un  piacere  molto intenso nel grattarsi, lacerandosi le croste e le
Mi ricordo di un vecchio che mi confessava di provare un  piacere  straordinario, e ch'egli non credeva secondo ad alcun
la legge della natura, la quale accompagna quasi sempre il  piacere  con la soddisfazione di un bisogno conforme ad nostro
esprime l'irradiazione di una purissima gioia, ma allora il  piacere  non è per lo più patologico che nella sua origine, e il suo
giudizi è così semplice, che procura pochissimi piaceri. Il  piacere  più vivo incomincia, però, quando i giudizi si addentellano
complessivo che anima la mente si chiama pensiero, e il  piacere  che l'accompagna è costituito dalle piccole gioie speciali
troppo agitati e turbinosi per arrestarsi a contemplare con  piacere  l'incessante moto del misterioso lavorio mentale, e godono
grandi e piccole che ci assillano sul nostro cammino: il  piacere  di pensare, anche indipendentemente da qualunque scopo, da
che pensano con voluttà esprimono nello stesso modo il  piacere  che pensano, ma tutti sentono che è una gioia indefinibile,
assorti nelle più sublimi speculazioni. Per godere del  piacere  primitivo del lavoro intellettuale bisogna arrivare alla
quelli che in generale godono più degli altri del  piacere  di pensare, sono i filosofi e i letterati, quelli che ne
voluttà del pensare, trova insipido e pallido ogni altro  piacere  intellettuale, e spesso trascura anche le gioie più o meno
più o meno pericolose del sentimento. Quando si gode del  piacere  puro e semplice del pensare, si può esprimerlo col brillar
seconda via aperta a scoprire il  piacere  negli esseri vivi non è di rigore scientifico, e può
Dopo aver riconosciuto i segni esterni, coi quali il  piacere  si manifesta nell'uomo, si cerca di riscontrarli negli
sull'analogia, è molto incerto, dacchè la fisonomia del  piacere  è troppo proteiforme, nè v'ha in essa alcun segno
e schiamazza, o, immobile e muto, sorbisce le onde di  piacere  che lo assalgono. Il brio dell'espressione, la vivacità dei
ma non ha rappresentato mai, nè lo avrebbe potuto, il  piacere  de' bruti. Se le piante possono godere, gli animali devono
ispirano sempre una certa simpatia, e si prova un vero  piacere  nel vezzeggiarli, nel solleticarli, nell'accarezzarli con
che si ammirano in un giovane, ma che possono produrre un  piacere  anche indipendentemente dal tipo di bellezza che
che esercita il senso dell'udito senza stancarlo. II  piacere  in questo caso è quasi sempre debole, a meno che ragioni
tratto il silenzio per cessare subito dopo, può produrre un  piacere  per la scossa che comunica ai nervi sensori. In questo caso
rumori di natura molto diversa. Un rumore può arrecare  piacere  quando, senza cambiare di natura, muta di grado, salendo o
a poco a poco. In questo caso la ragione principale del  piacere  sta nell'attenzione prolungata, la quale eleva la
quasi a misurare la delicatezza del senso. Un altro  piacere  si ha nel contrasto di due rumori che si succedono, e che
In questo caso il senso non serve che di strumento, e il  piacere  è quasi puramente del sentimento o dell'intelletto. Alcuni
un improbo lavoro. Basterà dire che in qualche caso il  piacere  prodotto da un rumore può arrivare ai massimi gradi
che è quasi indispensabile come il primo per produrre il  piacere  nel giuoco, è il lavoro facile che ci riposa o ci distrae,
di un ozio perfetto. Si è già analizzato questo  piacere  parlando del tabacco. La formula più semplice che
cioè da una piccola compiacenza dell'amor proprio e dal  piacere  di far qualche cosa senza fatica, cui bisogna aggiungere i
ma non è così necessaria come si crede. Si può giuocare con  piacere  anche quando si è sicurissimi di vincere, e, in qualche
Senza entrare in molti particolari, i giuochi, secondo il  piacere  che in essi predomina, si possono classificare così:
possono classificare così: Giuochi nei quali predomina il  piacere  del guadagno e di essere sbattuti dalle rapide e continue
il manzo ben frollo e cotto a perfezione. Un altro  piacere  ci è dato dall'elasticità degli alimenti, e questo può
osserva nel burro e in molti preparati culinari. Infine, un  piacere  particolare si ha da una resistenza mediocre che ci offre
o di alimenti di varia coesione. Basta rammentare il  piacere  che si prova mangiando del pane di granoturco con crema di
di istinto embrionale, il sentimento della proprietà e il  piacere  del raccogliere. Tutti sanno come le gazze raccolgano e
passione, la natura degli oggetti non influisce affatto sul  piacere  che si prova nel riunire l'una dopo l'altra una serie di
gioia massima sta nel soddisfare un vero bisogno morale. Il  piacere  di raccogliere però è quasi sempre complicato dall'affetto
tutta l'immensa turba dei più instancabili specialisti. Il  piacere  della raccolta comincia la sua vita interminabile dal primo
impazienza altri che gli tengano compagnia. Fin qui però il  piacere  non è che in prospettiva, e si riduce a grandi speranze. La
si osserva negli animali inferiori, in molti dei quali il  piacere  della copula si riduce unicamente al contatto o all'attrito
altri elementi che rendono più attraente e perfezionano il  piacere  della copula. Dapprima la natura incomincia coll'abbellire
forma infinite combinazioni deliziose. Le gradazioni del  piacere  crescono di forma e di intensità man mano che vanno
non ha certamente diritto di chiamare patologico il  piacere  di chi trova delizioso un pezzo di stracchino di
e l'Americano della Florida della carne di cane. Il  piacere  patologico del gusto incomincia solo ad apparire dove esso
Le isteriche che sgretolano sotto i denti con infinito  piacere  un pezzo di carbone, o che si nascondono per abbandonarsi
vista, che il godere dell'altrui fortuna dovesse essere un  piacere  più egoistico del piacere che si prova nella compassione;
fortuna dovesse essere un piacere più egoistico del  piacere  che si prova nella compassione; ma invece avviene
generoso, ci offre una delle gioie più ineffabili. Questo  piacere  si prova in tutto il puro ideale della sua perfezione,
effetto in modo improvviso. La fisonomia di uno stesso  piacere  è diversa secondo la costituzione individuate, l'età, il
nervosi e irritabili sentono intensamente ed esprimono il  piacere  con maggiore espansività degli uomini di sensi ottusi. I
molte volte di indovinare dai tratti del viso il grado di  piacere  che prova un dato individuo. Così alcuni non ridono quasi
tramonta si confondono spesso in lei coi primi albori di un  piacere  che nasce. L'età della fanciullezza ci dispone ad esprimere
storia di questi gruppi di gioie, si mostrerebbe la via del  piacere  in azione, ma si farebbe sempre un lavoro di sintesi
si fanno meno sensuali e più istrumentali. Nel tatto il  piacere  è per eccellenza locale ed è ristretto quasi sempre nei
riesce ben poco sensibile. Nell'odorato il campo del  piacere  incomincia ad estendersi, e più d'una volta, oltrepassando
la voce attraverso il telefono. Nei due casi godiamo di un  piacere  alquanto diverso: nel primo la mente simpatizza colla
mentre nel secondo caso siamo commossi e sentiamo che nel  piacere  l'affetto entra più del pensiero. A questo proposito,
delle sensazioni. Più d'una volta la donna si arresta nel  piacere  alla vernice sottilissima della sensazione, mentre l'uomo
Nella prima età l'uomo vede, ma non guarda; per cui il  piacere  deve essere molto debole. Quando egli comincia ad arrestare
supplisce al difetto delle facoltà intellettuali, e il  piacere  si fa sempre più intenso. Nella fanciullezza la verginità
è sensibile e dotato di coscienza, non deve provare altro  piacere  che quello del tatto, il quale, tenendo luogo di tutti i
primi esercizii del tatto l'uomo-bambino prova un immenso  piacere  e spesso lo dimostra colla serena espressione della
ai suoi bisogni. Se l'ottiene, essa gli darà tanto maggior  piacere  quanto più diversa sarà dalla già nota, e sopra di essa
il talco, la pietra saponaria, ecc. In questi casi il  piacere  dura pochi istanti e non si diffonde quasi mai più in là
la polvere fra le mani. In questi casi pare che il  piacere  venga prodotto da una leggera irritazione che accumula
pelle sensazioni piuttosto forti. Si ha un'altra specie di  piacere  tattile nel maneggiare un corpo molle che, senza sporcare
sarebbero cannucce matite, cilindretti metallici, ecc. Il  piacere  è leggero e puramente locale. Si hanno piaceri tattili
il palmo della mano un corpo perfettamente sferico. Il  piacere  è locale, ma può arrivare tuttavia ad un certo grado
molto complessi dal bisogno di esercitare i muscoli, dal  piacere  di riuscir nell'intento, e da altri elementi che possono
tranquilla o di una calma compiacenza. Il minimo grado del  piacere  è espresso dalla vivacità dei movimenti che servono alla
presa dei cibi e da una certa serenità del volto. Quando il  piacere  diventa più delicato, i movimenti sono meno concitati:

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