Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: mi

Numero di risultati: 169 in 4 pagine

  • Pagina 2 di 4
da me con una espansione affettuosa e sincera, che  mi  fece rimanere. E fra molti altri interveniva Ia stessa
interveniva Ia stessa cosa. Il marsigliese fu cordiale:  mi  ripetè che amava l'Italia, perchè gli uomini come lui erano
tutti furon giù, seduti sulla piccola poppa, l'agente  mi  diede una gomitata in un fianco, esclamando: - Eureka! - e
diede una gomitata in un fianco, esclamando: - Eureka! - e  mi  fece un cenno col viso. Guardai, a destra, sul cassero del
s'avvicinava il garibaldino, che veniva da prua. Quando  mi  passò accanto, mi scappò di domandargli: - È stato fra gli
garibaldino, che veniva da prua. Quando mi passò accanto,  mi  scappò di domandargli: - È stato fra gli emigranti? - così,
usciti, in qualunque modo, ci deve confortare di tutto. Non  mi  rispose. Gli domandai se andava all'Argentina, se ci aveva
e sorprendendomi a guardarlo dietro l'orecchio,  mi  diede un rapido sguardo indagatore, arrossendo leggermente
con un atto brusco che voleva dire chiaramente: -  Mi  lasci stare. - Ma quello sguardo m'aveva rivelato un
 mi  bastasse il tempo io vorrei scrivere un libro col titolo:
a poco, diventino una piena luce raggiante ". Un solo uomo  mi  parve un tempo facesse eccezione a questa regola, il Göthe:
per quanti studi biografici io abbia letti intorno a Göthe,  mi  parve sempre più che fosse un uomo cui il lavoro non
e del tutto pratici, in quanto che io, un soggetto che  mi  colpisse, un modello che mi eccitasse, un processo che mi
quanto che io, un soggetto che mi colpisse, un modello che  mi  eccitasse, un processo che mi attirasse, lo portavo così
mi colpisse, un modello che mi eccitasse, un processo che  mi  attirasse, lo portavo così lungamente nell'interno del mio
anche, che chi fosse stato a sentirmi nella camera vicina  mi  avrebbe certamente tenuto per impazzato ".Vita di Vittorio
ancora come a bordo fosse possibile d'annoiarsi: anzi  mi  rallegrava la vista degli annoiati per la stessa ragione
mezzo a gente che soffra il mal di mare. E quel giorno non  mi  poteva mancare lo spettacolo: tra il tocco e le quattro
I tagliatelli domani.... forse; ma non era accertato. E  mi  spiegò perchè stesse là a guardare per lungo tempo il
rimedio che di non pensare, come le bestie. Ebbene, io  mi  metto qui, immobile, a guardare il saliscendi di quello
quello stantuffo. A poco a poco, in meno di venti minuti,  mi  riduco in uno stato di completo istupidimento, un vero
un vero asino; allora non penso più a niente e non  mi  annoio più. No gh'è atro. - Io diedi in una risata; ma egli
me ne astenni. E discesi io. Un'osservazione appunto  mi  veniva fatta ogni giorno, passando di là: quella macchina
Blas, presentandomi il vassoio,  mi  fece i suoi auguri di buona permanenza in America col suo
e il diaframma, questo ultimo tende più a riposarsi. Io  mi  consideravo come distratto, quando nella mia coscienza
proposito di tenerla in riposo; e con queste imagini, che  mi  trascinavano dietro loro, si svolgevano delle scene e dei
In me sento che il cuore batte più forte tutte le volte che  mi  metto a pensare a qualche cosa, dopo essere rimasto
Quando sto sonnecchiando, se succede un piccolo rumore, o  mi  sveglio da me stesso, il battito del cuore diviene subito
"Quanto più io contemplavo, egli dice, le opere d' arte che  mi  stavano dinanzi agli occhi nella Germania del Nord, e
in me la mancanza di un fondamento alle mie conoscenze, e  mi  persuadevo che solo da un viaggio in Italia avrei potuto
soddisfazione. "E finalmente quando dopo tante esitazioni  mi  provai a passare le Alpi, io sentii dall'affollarmisi
dal principio, e spogliarmi e gettar via tutto ciò che  mi  ero immaginato sino allora, per cercare la verità nei suoi
una certa distanza. Essendo andata via, dal posto dove era,  mi  si dipinse sulla parete bianca della camera, un volto nero,
calata, come se si partisse per la Spezia. - Tante cose. -  Mi  raccomando per quel pacco. - Dirai a Gigia che farò la
come se portasse via un carico di carne umana rubata. Io  mi  spinsi fino a prua, nel più fitto della gente, ch'era tutta
a olio, d'odor di pelle di bulgaro e di profumi di signore,  mi  ritrovai in mezzo a un andirivieni di gente affaccendata,
rotondo somigliante a un grand'occhio di vetro, in cui  mi  venne fatto di fissare lo sguardo, come in un occhio umano,
fatto di fissare lo sguardo, come in un occhio umano, che  mi  ammiccasse, con un'espressione di canzonatura. E in fatti,
Ma oramai non valeva pentirsi. Guardai le mie valigie, che  mi  dicevano tante cose in quei momenti, e le palpai come avrei
resti viventi della mia casa; pregai Dominedio che non  mi  facesse pentire d'aver rifiutato le proposte d'un impiegato
dall'Africa, mostravano qualche fenomeno di stanchezza.  Mi  fermai a Palo. Il giorno dopo, alzatomi di buon mattino che
buon mattino che era ancora buio fitto, presi il fucile e  mi  avviai verso Fiumicino, lungo il mare. Qua e là sulla
quanto più era possibile. Esse stavano rimpiattate; spesso  mi  lasciavano arrivare fino a pochi passi, guardandomi, e poi
è capitato mai, e nessuno dei cacciatori che ho consultato,  mi  disse di poterlo affermare per propria esperienza. S'era
ad arrivare sempre più fitte, malgrado il vento contrario.  Mi  parve di non averle mai vedute volare così rapide.
mai vedute volare così rapide. Incontrai un contadino e  mi  accompagnai con lui, lungo gli stecconati che chiudono i
che chiudono i poderi della campagna romana. Egli  mi  disse che ogni giorno, al tempo del passo, faceva un giro
spiaggia a poca distanza da una macchia di alberi. Quello,  mi  disse il contadino, accennando alla torre, è uno dei posti
Vicino ad una casa incontrai parecchie persone le quali  mi  assicurarono che il maggior numero delle quaglie andava a
siano ancora grasse quando arrivano. Un cacciatore romano  mi  raccontò che egli provava a seminare in un suo giardino i
un mio prossimo libro sulla fisiologia del sonno. Per ora  mi  limito ad accennare quanto mi occorre per lo studio della
fisiologia del sonno. Per ora mi limito ad accennare quanto  mi  occorre per lo studio della stanchezza. Lo sbadiglio è
e non con questo soltanto: sub terris tonuisse putes.  Mi  venne in mente, e non m'ingannavo, che fosse quella una
ricevetti tra capo e collo una guardataccia a fendente, che  mi  fete allungare il passo. Vicino alla boccaporta del
che emigravano alla terra della lotta e dell'avvenire.  Mi  chinai a guardarli: dormivano. A pochi passi da loro, ritto
e che aveva esperienza di quella razza di patriotti,  mi  disse che, quando erano in America, giocavano al gioco
quel che volesse dire. Io avrei dovuto interrogarlo, che  mi  ci sarei divertito. infinitamente. - E quest'altro, - mi
mi ci sarei divertito. infinitamente. - E quest'altro, -  mi  domandò - I'ha notato? - E mi accennò il bel cameriere
- E quest'altro, - mi domandò - I'ha notato? - E  mi  accennò il bel cameriere impomatato di prima classe, che
in Sicilia vi fui mandat in qualità di medico militare, e  mi  affidarono le operazioni della leva nell' interno
le operazioni della leva nell' interno dell'isola.  Mi  ricordo ancora come fosse oggi, una piccola chiesa, dove
sindaci erano umiliati di tanta degradazione. Sono carusi,  mi  dicevano, cioè operai che fino da fanciulli hanno lavorato
alberi di oleandro giganteschi ricoperti di fiori: tutto  mi  diceva che la natura non era complice di quella
ma i muscoli e lo scheletro, e il diritto sacro alla vita.  Mi  ricordava che la Sicilia era stata il granaio d'Italia, ai
delle antiche guerre che hanno combattuto gli schiavi. E  mi  sovvenivano le miserie e i patimenti che avevano dovuto
Queste parole scrivo con un sentimento di pietà, come  mi  vengono dettate da una triste ricordanza, e sono certo che
gravidi. Ho sentito a Lipsia dei corsi di due ore, ma  mi  annoiavo terribilmente: e li seguivo solo perchè avevo
più di un'ora senza stancarmi eccessivamente. Uno di questi  mi  diceva che dopo aver parlato per due ore, provava un
della spaghite. L'agente di cambio, che sapeva tutto,  mi  manifestò un suo sospetto: che il pover uomo avesse nel
prete, il quale, accennandomi con una mano la macchina,  mi  rizzò l'indice dell'altra davanti al viso, come un cero.
era costata un milione. Lo ringraziai, scansando il dito, e  mi  ritrovai sopra coperta a tempo giusto per vedere per la
A quelle parole, la voce di lei si raddolcì un poco, e  mi  parve che incominciasse un racconto, con un'intonazione
di capo, o con una buona parola. Ed io, accanto a lui, non  mi  stancavo di riguardar quel camerino pieno di registri e di
e pianti di donne aveva già intesi. E più che altro  mi  attiravano i sacchi della posta, accumulati in un canto,
che teneva a mano un paio di stivali. Si soffermò e  mi  disse piano: - E donne, l'è brutto quando cianzan, ma l'è
l'è brutto quando cianzan, ma l'è peso quando rian.- E  mi  spiegò il suo giudizio, che era fondato sull'esperienza.
stavan sul cassero, e i gruppi e gli atteggiamenti loro  mi  rimasero stampati netti nella memoria come ci soglion
tanti altri di cui sono piene le opere di Rousseau. Non  mi  fermo a confutarlo, perchè Rousseau non ne diede alcuna
la Nouvelle Héloïse di Rousseau, l'Emile, le Confessions e  mi  erano piaciute. Ho voluto rileggerle in questi ultimi anni,
opere di Rousseau per vedere se egli era un nevrastenico, e  mi  persuasi che realmente aveva il cervello malato. Il vizio
degli esami. Il 16 ottobre 1890 il prof. Aducco  mi  supplisce nella commissione degli esami di fisiologia, e mi
mi supplisce nella commissione degli esami di fisiologia, e  mi  fa anche il favore di eseguire un' esperienza per studiare
degli esami diedero il medesimo risultato. Per brevità  mi  astengo dal riferire i risultati di queste esperienze, ma
uno studio che non era senza pericolo. Il prof. L. Pagliani  mi  aiutava, e siccome durante l'esperienza dovevo stare
ai miei apparecchi, avevo bisogno di un amico come lui, che  mi  inspirasse la più grande fiducia per affidargli la
oggetti, persiste anche dopo sparito l' oggetto dinanzi.  Mi  ricordo di una, signora che tenendo gli occhi chiusi mi
Mi ricordo di una, signora che tenendo gli occhi chiusi  mi  diceva, di vedere sempre un carro di fieno che aveva visto
medesima vivacità, parecchie volte, l’una dopo l’altra, non  mi  riesce più, perchè l’attenzione o la capacità a riprodurle
per me, il dichiarare che furono quelle esperienze che  mi  fecero nascere il desiderio di applicarmi allo studio della
che io vidi fare dal professor Kronecker a Lipsia,  mi  rimasero talmente impresse nella memoria, che esse furono
l'antibraccio. Per fissare bene questa parte del corpo  mi  servo di due altri cuscinetti C D, fatti in modo da
Per dare una posizione comoda al braccio che lavora,  mi  sono accorto che non bisogna tenerlo in supinazione, ma in
volta si soffregano le mani l'una contro l'altra. Io  mi  ricordo di avere baciato una volta, in un vero trasporto di
in un vero trasporto di gioia, il mio microscopio che  mi  presentava tante dovizie di immagini. Quando noi vediamo un
ho letto quasi cinque ore di seguito. Cercavo una cosa che  mi  ricordava dover essere in un libro, e lessi quasi per
un volume scorrendolo attentamente. Quando l' ebbi finito  mi  accorsi che ero stanco e scesi sul viale del Valentino.
vedevo un po' annebbiato. Avevo un giornale in mano e  mi  accorsi che invece vedevo ben nette le parole. Provai
il confronto, guardando le cose lontane e le vicine, e  mi  convinsi che avevo uno spasmo di accomodamento, e che il
una espressione chiarissima di bontà e di simpatia, - e non  mi  parve che dovess'essere la prima volta, - su quel viso. Ah!
pronunciare da molti quei nomi di colonie agricole, che poi  mi  dovevano essere così cari, Esperanza, Pilar, Cavour,
andati a scuola, e avevano imparato a leggere e a scrivere,  mi  faceva cascare le braccia. Qua e là, nei crocchi di
che andavan dicendo quei mati del castello di prua. - Poi  mi  domandò se era vero quello che diceva l'ex cuoco sapiente
della reggia: - Oooooo profetica anima mia! - E subito  mi  afferrò per il braccio e mi confidò orecchio la sua
profetica anima mia! - E subito mi afferrò per il braccio e  mi  confidò orecchio la sua maravigliosa scoperta. - Guardi
scoperta. - Guardi dunque, senza farsi scorgere, -  mi  disse poi. Ed io guardai, e non tardai ad accertarmi del
 Mi  diressi dalla parte dei cernieri dell'acqua dolce. La bella
gli occhi sopra un viso del cerchio degli ammiratori, che  mi  distrasse da lui. Era un giovine di forse meno di
un'acuta facoltà d'osservazione e un fino senso comico.  Mi  condusse subito nel suo ufficio, posto dall'altra parte del
- che doveva essere il suo intercalare. Di quando in quando  mi  giungevano all'orecchio affievoliti i colpi di tosse della
e triste della negra, una specie di singulto d'upupa, che  mi  faceva passare per la fantasia i canti lamentevoli degli
forze del panslavismo? - Ah! - rispose il tenore, - non  mi  parli del panslavismo. Per sua regola, non venga mai a
e la nota musicale dello sbadiglio di ciascheduno:  mi  pareva di assistere per la ventesima volta a una stupida
il pianoforte con un colpo secco, e se n'andò. L'agente  mi  disse che la signora grassa singhiozzava nel suo camerino.
fatta da Vittorio Sella. Il profilo di questi monti  mi  rammenta le nostre Alpi, ed altre emigrazioni ed altri
fossero stati messi là pochi giorni prima. Il frate che  mi  accompagnava mi disse che erano morti fino dal novembre
messi là pochi giorni prima. Il frate che mi accompagnava  mi  disse che erano morti fino dal novembre dell'anno
che erano morti fino dal novembre dell'anno precedente, e  mi  raccontò coi più minuti particolari la storia di quei
miei colleghi medici (che sono del resto persone sanissime)  mi  raccontarono che in campagna, nel tempo delle vacanze, non
di capo in seguito a un lavoro intenso del cervello. Egli  mi  dettava delle aggiunte alla seconda edizione della sua
e una persistenza di attenzione meravigliose, e alla sera  mi  dettava. Qualche volta accadeva che nel chinarsi a prendere
rapidissimaniente; citerò le sardine, ad esempio.  Mi  ricordo che quando volevo studiare il sangne di questi
rigide. Volli andare io stesso sulla barca, perchè  mi  era venuto il dubbio che l' agitazione del vedersi prese
altri pesci resistono lungamente prima di divenir rigidi, e  mi  parve che nei pesci che hanno il saugue più resistente
i bottoni carnei che stanno organizzando la cicatrice.  Mi  ricordo di un vecchio che mi confessava di provare un
organizzando la cicatrice. Mi ricordo di un vecchio che  mi  confessava di provare un piacere straordinario, e ch'egli
l'aspetto d'una vegetazione più forte, l'illusione mutò, e  mi  venne alla mente quell'ampio spazio d'oceano, coperto d'un
Rimasi in contemplazione di quella infinita bellezza. E  mi  tornò alla mente un vecchio amico napoletano, uno
quasi assoluta assenza di circostanti edifizi moderni che  mi  distraessero; ma piu per effetto del silenzio profondo che
distraessero; ma piu per effetto del silenzio profondo che  mi  circondava, e di quel mare luminoso e queto, non mutato dai
dal castello di prua,  mi  trovai faccia a faccia col medico: un napoletano, Giovanni
v'avete a inquietare. Levatevi quell'ideaccia dal capo. - E  mi  spiegò che certe donnaccole le avevano sconvolto l'anima
contrario che la decisione sua rimane incerta. Un signore  mi  fece vedere che egli al mattino scrive come un vecchio e
gambe. Questo tale di cui parlo è direttore di un giornale;  mi  raccontò che malgrado la cattiva scrittura preferisce di
abili a fare dei tagli sottilissimi, e parecchi di essi  mi  assicurarono che lavorano meglio il mattino. Nel pomeriggio
para un gran banco agricola-colonizador.... - Ed io  mi  unii a loro, spinto da una più viva simpatia, in quegli
indorarsi sotto la pioggia dei loro sudori. Un'onda di cose  mi  venne allora alla bocca, da dir loro. Voi accoglierete bene
sciocco, - che in quel caso era peggio che sciocco, vile -  mi  trattenne dal dire quelle cose. Essi m'avrebbero ascoltato
più avuto davanti agli occhi quello spettacolo miserando,  mi  rallegrava.
e di ordinare il maggior numero di osservazioni che  mi  fu possibile intorno a questo soggetto, e per brevità di
attitudine al moto durante la fatica. Un impiegato postale  mi  raccontava che al mattino egli distingue facilmente se una
con sicurezza questa differenza di mezzo grammo. Ed io  mi  assicurai che ciò è vero. Avremo più tardi occasione di
ciò che  mi  fece più senso in quell'avvenimento nuovo per me fu lo
tempo s'odiassero a quel segno e rimanessero uniti? Sempre  mi  ritornava alla mente, a mio malgrado, questa domanda. E
al tempo come i prigionieri condannati a vita. Io non  mi  sarei maravigliato affatto se avessi inteso dire da un
v'arrivai, quella mattina,  mi  si presentò da sè, con disinvoltura simpatica, un
vetta del Monte Viso e due volte sul Monte Rosa, e non  mi  ricordo più nulla di ciò che ho visto da quelle sommità. La
accidenti della ascensione, va come sfumando a misura che  mi  elevo nello spazio. Sembra che avvelenandosi il sangue coi
degli scrittori più autorevoli del Club alpino italiano,  mi  raccontava di essere obbligato a prendere degli appunti
e degli istituti d'istruzione. Il professor G. Gibelli  mi  disse che nelle escursioni botaniche gli scema la memoria
assai più vasto e nuovo campo d'osservazione di quello che  mi  fossi immaginato. Per effetto dell'agglomerazione in cui
discendere fra quella gente e parlar con qualcuno; ma  mi  parve meglio aspettare un giorno che ci fosse meno folla.
parlare per la prima volta con la signorina di Mestre, che  mi  trovai accanto nel passaggio coperto di destra, dove s'era
così da vicino, in mezzo alla folla che ci stringeva,  mi  rivelarono l'animo suo meglio che non l'avessero fatto fino
sua breve esistenza. E nonostante le grandi dissomiglianze,  mi  passava per la mente, guardandola, il viso bianco e
virtuosa" le doveva già essere arrivata all'orecchio. E  mi  parve che la trovasse bella. Ma nel suo sguardo ridente e
un palmo di terra dallo stretto in poi, in diciotto giorni.  Mi  pareva che se ne avessi avuto una zolla nelle mani l'avrei
finì nel silenzio. Ma al momento di alzarci, il genovese  mi  s'avvicinò col viso allegro, e mi disse all'orecchio: - È
di alzarci, il genovese mi s'avvicinò col viso allegro, e  mi  disse all'orecchio: - È per mezzanotte!
del giorno successivo ricevetti un dispaccio col quale egli  mi  avvertiva che i piccioni erano stati lanciati alle ore
quelli che erano stati fermi a casa. Il fenomeno che più  mi  importava in quel momento era lo studio della rigidità e

Cerca

Modifica ricerca