cielo alla mattina, vi ha meno a sperare od a temere una mutazione lungo la giornata. Tutte queste circostanze saranno fatte più sensibili dalla
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le quali fu fatta la perequazione di 5 in 5 (colonna VI). Or qui si vede in tutta la sua evidenza il fenomeno: la serenità che era ancora 0,58 il 3
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CAPO VI.
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nella tavola VI. Così nelle quattro tavole III, IV, V, VI, sta scritta la storia delle mutazioni principali subite dallo stato del cielo durante l
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12 mesi dell’anno in fondo alla tavola VI.
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scorta delle osservazioni Vigevanesi quanto vi ha di vero nell’influsso lunare sulle meteore, e che non aspiriamo al vanto assurdo di predire il tempo
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giorni sereni, nuvoli e misti osservati nei 19 anni considerati e disposti secondo l’ordine dei giorni della luna: la colonna VI contiene la somma dei
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29. Nella tavola XTV (colonne III, IV, V, VI) sono esposti i valori di S, N, M, F, calcolati dietro le formule precedenti: ad essi abbiamo unito
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Dai numeri del periodo lunare menstruo dati dalle nostre formule (tavola XIV, col. III, IV, V, VI), dedurremo eziandio gli elementi analoghi:
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colonna VI contiene le somme totali dei giorni d’osservazione,
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della intensità di tali cambiamenti. Non vi ha forse in tutta la meteorologia
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La variabilità relativa e la variabilità assoluta sono due distinti fenomeni, e l’uno non è legato necessariamente con l’altro. Vi sono infatti
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furono perequati prendendo le medie di 5 in 5, come si vede nelle colonne VI, VII, VIII. In questa operazione, per ridurre i numeri di tutte le
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perequate (colonne VI e VII) e nella differenza dei numeri di queste
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totale vi è l’intervallo 1,000, secondo l’unità adottata per le distanze Δ. Ma se consideriamo le osservazioni di una stessa decade per 38 anni
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formazione furono impiegati i valori perequati delle variazioni (col. VI, VII, XIII e XIV); e dalle inesattezze inevitabili dei calcoli, come pure dall
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giorni, non ne fu tenuto conto, e furono registrate le escursioni come se non vi fosse stata soluzione di continuità. Ma in nove fra i 456 mesi le
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che ne ebbe meno fu il 1839: nel primo caso se ne ebbero 81, nel secondo 39. Nell’intervallo considerato vi ebbero 15 mesi, in cui non fu compiuta
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87. Vi ha ancora un’altra ragione, per cui la regola qui addotta corrisponde in parte alla verità. Se si stabilisce per norma, che un giorno
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85. In questa regola vi ha una parte di vero. Se noi infatti raccogliamo tutte le lunazioni, in cui è sereno il quarto od il quinto giorno, troveremo
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96. Distribuzione dei venti nei 38 anni delle osservazioni. Tale distribuzione si scorge nella tavola XIX, costruita come le analoghe III, IV, V, VI
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dividersi realmente in due minimi corrispondenti alle decadi XXXVI e VI (ultima di dicembre ed ultima di febbraio), divisi da un leggiero maximum che ha
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il rispetto della regolarità, si eseguì la perequazione di tali numeri di 5 in 5, ed i risultati stanno nella colonna VI. Onde ricavare poi una curva
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rigorosamente comparabili. L’andamento però è assai più manifesto nella colonna VI, contenente questi numeri perequati di 5 in 5.
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anomalistica la frazione di piovosità, si trova che i numeri crescono e decrescono a caso, di guisa che i loro valori perequati di 5 in 5 (colonna VI) non
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elettrici, e per lo più da pioggia subitanea, qualche volta da grandine. Benché questa definizione possa peccare in qualche parte, tuttavia vi è generalmente
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VI), che è vario a cagione della ineguale lunghezza delle decadi ed a cagione delle piccole lacune dei registri. Tutte le decadi incompletamente
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cubo d'aria non può crescere indefinitamente; ma per ogni data temperatura dell'aria vi è un limite, detto di saturazione, oltre il quale il vapore
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fetido, e da conseguenti sintomi nervosi ch'essa produce sull'organismo umano, quando vi si rimane esposti per qualche tempo. Su questo fenomeno, che
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sulle Prealpi, vi sono tante gradazioni di nebbia, che non è facile stabilire con precisione e sopratutto con conseguente uniformità quel limite di
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, se non vi fosse deflusso, infiltrazione ed evaporazione. Tale quantità per un anno è in media di 998 millimetri, e si può, senza error sensibile
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La ripartizione dei giorni di pioggia segue un andamento consimile a quello della quantità millimetrica. Vi sono in un anno medio a Milano 100 giorni
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Tanto la distribuzione dei vari mesi, come quella dei vari anni è soggetta a grandissime fluttuazioni e vi è tale anno, in cui cade due volte e mezzo
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evidente, e, quanto al numero dei giorni piovosi, vi è una sufficiente costanza. La maggior diversità cade appunto nei due primi periodi, durante i
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fenomeni per la bassa Lombardia si può derivare dalle già accennate osservazioni del dott. Serafini di Vigevano, il quale vi ha consacrato per 38 anni
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VI. PRESSIONE BAROMETRICA. — Noi viviamo al fondo dell'Oceano atmosferico, il quale ha, come l'Oceano acqueo, i suoi sconvolgimenti e le sue
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gennaio e il minimo 746mm,0 che corrisponde alla seconda metà di aprile, vi è una differenza di 4mm,4. Ora dal massimo al minimo la pressione scende in
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, nel luglio alle 5 pomeridiane: ed uno secondario (più sensibile nell'inverno) che in gennajo cade alle 5 ant., in luglio alle 3 ant. Vi sono due massimi
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Vi sono due direzioni di notabile prevalenza, una a NE, l'altra fra SO e SSO; relativamente rari sono i venti di NO e più ancora quelli di SE e delle
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su quello di NE: il contrario si osserva accadere in agosto, in settembre ed in ottobre. Vi è dunque anche nella ripartizione dei venti un periodo
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fredda temperatura che sopra vi regna, sia perché le Alpi giacciono nella direzione naturale che deve prendere una tal corrente in conseguenza della
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quantità. Nell'inverno il valore minimo è intorno alle 7 del mattino, il massimo verso le 5 pomeridiane. Nell'estate vi sono due minimi, uno poco dopo
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anche queste ultime possano avere qualche relazione col periodo undecennale delle macchie solari. Vi è anzi chi crede la cosa intieramente provata, e
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