di questi due mesi furono dunque raccolte le 38 osservazioni fatte nei 38 anni dei registri, e riunite insieme in modo da fame risultare la frazione
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registrate nelle tavole HI, IV, V. Nella formazione loro furono esclusi tutti i mesi che presentavano delle lacune di più che due o tre giorni: ciò per
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ciclo la coincidenza nei segni delle deviazioni dei due mesi dal loro stato normale; come argomento sfavorevole la diversità nei segni delle due
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25. Malgrado questo accordo generale delle due tavole, una attenta considerazione mostra delle differenze notabili nei particolari. Esse provengono
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due tavole precedenti. Considerando i numeri qui registrati, la legge regolare della loro variazione si mostra al primo colpo d’occhio, anche dai
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della luna, la quale produce le variazioni della serenità, dipenda principalmente dall’elongazione semplice e dal suo triplo. Da questi due archi
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dalla serie degli altri, e sono aggruppati intorno agli apsidi. La mancanza di questi numeri o la trasposizione di due o tre di essi basterebbe a
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due anni è appunto un intero ciclo Metonico; sarebbe impossibile trovare una più flagrante confutazione dell’influsso da alcuni
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La variabilità del tempo in un dato periodo è eguale al numero delle variazioni semplici più due volte il numero delle variazioni doppie, diviso per
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accadute in un dato intervallo, nel qual numero entrino le variazioni semplici col valore uno, e le variazioni doppie col valore due, astrazion fatta dal
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malgrado che queste ultime siano in numero notabilmente minore. Ma ne’ sei mesi rimanenti queste due specie di variazioni seguono una legge
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si sarebbe potuto sperare da numeri così informi e derivati da non lungo periodo di tempo. I segni sono dovunque contrarii nelle due serie, colla sola
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L’andamento della frequenza di tali escursioni secondo le stagioni si vede dalle medie dei mesi registrate in fondo alla tavola XVII. Nei due massimi
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due termini. In tal guisa si poté senza ambiguità formare la tav. XVII, contenente per ogni mese il numero delle escursioni, o, come dice l
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70. Escursioni secondarie fra lo stato medio ed uno dei due estremi. Sebbene queste escursioni non abbiano che un influsso limitato sulla estimazione
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stato medio allo stato primitivo per mezzo di un’altra variazione unitaria di segno contrario. Altri casi che questi due non si possono immaginare. E
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alla variabilità eventuale; e che quindi la persistenza del tempo dopo due giorni è già di molto affievolita. Il suo effetto è tuttavia ancora
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88. Se adunque il quarto ed il quinto giorno hanno la proprietà che loro viene attribuita, essa non deve confondersi con alcuno dei due effetti
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Il parallelismo delle due serie lascia qualche poco a desiderare, prima perché i loro numeri non esprimono la medesima cosa, in secondo luogo perché
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distanza da due grandi fiumi, Ticino e Po, è molto soggetta all’invasione della nebbia. Dalla tavola XX La tavola XX è disposta come la precedente XIX
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massimo 108 (1845). Sette volte in 38 anni si ebbe un mese intiero senza pioggia: due volte si ebbero in un mese fino a 19 giorni piovosi (ottobre 1846 e
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dividersi realmente in due minimi corrispondenti alle decadi XXXVI e VI (ultima di dicembre ed ultima di febbraio), divisi da un leggiero maximum che ha
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mentre nella valle del Po abbiamo due massimi di pioggia, uno in primavera, l’altro in autunno, in Alemagna e nella Francia settentrionale non si ha che
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risulta infatti, che quando m avvenimenti possono succedere in due modi differenti, ciascuno dei quali ha per sé egual grado di probabilità, si può
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nell’inverno 1844-45, mentre fu nullo nei due inverni 1834-35 e 1845-46. Considerando la serie delle invernate (colonna XII), non si trova alcun
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ciascun anno. Dicembre e gennaio non ne diedero alcuno. Due volte sole si ebbe temporale in febbraio. Addì 2 febbraio 1860, essendo il termometro ad 1
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rappresentano le proporzioni dei giorni sereni. Gl’intervalli fra le decadi omologhe delle due curve rappresentano le proporzioni dei giorni misti, perché l
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Il numero, fra grandi e piccole di queste è 15, cioè due ogni cinque anni; mentre il numero totale 68 dà per ogni anno 1,79 grandini, o circa nove in
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distanza fra questi due minimi sarebbe circa di 24 anni. — Questi risultati concordano con quelli già enunziati dal signor Becquerel nella seduta 12
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tavole XXIV e XXV: il totale difetto di corrispondenza nell’una tavola e nell’altra mostra che i due fenomeni sono in qualche parte l’un dall’altro
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IV. Umidità Atmosferica. — L'umidità atmosferica si suole esprimere in due maniere. Prima si assegna indicando quanti grammi d'acqua allo stato di
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enorme, e che a Batavia in dieci anni d'osservazioni (1866-75) è stata sorpassata solo due volte. Interessante è il confronto delle massime quantità
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più che uno o due grammi di questo vapore. Se durante quella stagione scende dalle montagne un vento caldo, che innalzi rapidamente la temperatura
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di ore 8, minuti 39. Il crepuscolo più lungo avviene al solstizio d'estate e dura due ore e mezzo: il più breve succede intorno al 4 di marzo e al 9
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Tanto la distribuzione dei vari mesi, come quella dei vari anni è soggetta a grandissime fluttuazioni e vi è tale anno, in cui cade due volte e mezzo
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evidente, e, quanto al numero dei giorni piovosi, vi è una sufficiente costanza. La maggior diversità cade appunto nei due primi periodi, durante i
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Si può dunque calcolare che per due millimetri di pioggia a Milano, ve ne sono quasi tre sul Lario. La differenza nell'inverno è poco sensibile, e
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In 38 anni furono dunque registrati 750 temporali, cioè quasi 20 per ciascun anno. Dicembre e gennajo non ne diedero alcuno. Due volte sole si ebbe
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Nelle notti più rigide e serene dell'inverno si manifesta talora verso le due del mattino un terzo minimum di breve durata e assai meno sensibile
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Vi sono due direzioni di notabile prevalenza, una a NE, l'altra fra SO e SSO; relativamente rari sono i venti di NO e più ancora quelli di SE e delle
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settentrionale o più australe. Quelle due linee dividono l'area della città in quattro regioni, che dalla loro posizione rispetto al Duomo si possono chiamare
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montagne stesse: sul Lario esso è tanto evidente, che un nome speciale è stato assegnato ai due venti periodici dal medesimo derivanti. « Due venti
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di confronto riferiamo qui le temperature medie, quelle del mese più caldo e del mese più freddo, e la differenza fra questi due mesi per alcune
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temperatura succede di regola due o tre ore dopo mezzodì, il minimo al levar del sole o poco prima. Ecco su tale argomento indicazioni più precise
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