(s’avvicinano al verone, quando ad un tratto si sente a sinistra un aprire e chiuder di porta)
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Detti. Don Alvaro senza mantello con stivali, e sproni, entra dal verone.
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(I Servi portano il Marchese alle sue stanze: Don Alvaro trae seco verso il verone la sventurata Leonora. Cade la tela.)
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(la bufera diventa sempre più terribile, scoppiano i fulmini e solcano il tratto di cielo che si vede dal verone. Le figure dei due amanti sono ad
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(questa scongiura sarà cantata dal voro rivolto verso il verone e prostrato, mentre Ariofarne sparge il farro sul mare. L’uragano è sempre violento
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Interno della torre. Ottagono. Nel lato obliquo, a sinistra, un alto e vasto verone. Alla destra, in fondo, una rampa che discende e fora il
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(Ero balza da terra e con impeto irragionato corre alla face per portarla al verone, ma già apparisce alla rampa Ariofarne. Lo segue la
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Sala adiacente alla cappella in Castellor, con verone in fondo.
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Sala in Castellor con verone in fondo.
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(I Servi portano il Marchese alle sue stanze, mentre Don Alvaro trae seco verso il verone la sventurata Leonora. Cade la tela.)
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Detti. Don Alvaro senza mantello, con giustacuore a maniche larghe, e sopra una giubbetta da Majo, rete sul capo, stivali, speroni, entra dal verone
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(S’avvicinano al verone, quando ad un tratto si sente a sinistra un aprire e chiuder di porte.)
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(I Servi portano il Marchese alle sue stanze, mentre Don Alvaro trae seco verso il verone la sventurata Leonora. Cade la tela.)
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Detti. Don Alvaro senza mantello, con giustacuore a maniche larghe, e sopra una giubbetta da Majo, rete sul capo, stivali, speroni, entra dal verone
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(Dal verone di sinistra si vede passare nel giardino Desdemona con Emilia. Jago si slancia al verone, al di là del quale si sarà appostato Cassio)
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(Otello sarà ritornato nel vano del verone)
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Jago al di qua del verone. Cassio al di là.
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A destra un vasto peristilio a colonne. Questo peristilio è annesso ad una sala di minori proporzioni; nel fondo della sala un verone.
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Stanze di Medora nella vecchia torre, con verone verso il mare.
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Arrigo. (Egli è sul verone)
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(Lida fugge sul verone, ed Arrigo ne serra le imposte, quindi apre la porta)
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Una stanza sull’alto della torre: ferrea porta da un lato, in fondo verone che risponde sulle fossate delle mura. La bruna ciarpa d’Arrigo pende
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