Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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O l’occhio del disegnatore,  B  C la superficie dell’originale, e b c i punti dove cadono i
del disegnatore, B C la superficie dell’originale, e  b  c i punti dove cadono i raggi visuali, (il triangolo O b c
e b c i punti dove cadono i raggi visuali, (il triangolo O  b  c si chiama cono visuale) formando colla superficie B C gli
O b c si chiama cono visuale) formando colla superficie  B  C gli angoli O R b e O R c fra loro uguali. Spostando
cono visuale) formando colla superficie B C gli angoli O R  b  e O R c fra loro uguali. Spostando parallelamente B C in B1
O R b e O R c fra loro uguali. Spostando parallelamente  B  C in B1 C1, succederà che gli angoli O P d e O P e, oltre a
sulla linea d’orizzonte, ottenendo così il triangolo A  B  c. Con questo avrete, che tutte le linee verticali
che tutte le linee verticali confinate dai lati A c,  B  c, del triangolo, rappresenteranno l'altezza A B più o meno
lati A c, B c, del triangolo, rappresenteranno l'altezza A  B  più o meno in lontananza.
su questa seconda linea di terra i punti c, a, V, d,  b  nello stesso ordine e alla stessa distanza di quelli sulla
cioè, col trasportare successivamente le tratte a A, d D,  b  B, sulla linea di terra, alla sinistra dei punti a, d, b, e
c1 a1, b1 d1 avrete la posizione prospettica del quadrato A  B  C D, il che può rappresentare la pianta della casupola di
il quale sarà il punto di fuga dei lati C A e D  B  del quadrato A B D C, guardato dal punto di stazione
sarà il punto di fuga dei lati C A e D B del quadrato A  B  D C, guardato dal punto di stazione dirimpetto al punto di
A  B  un lato del quadrato, trasportato sulla linea di terra; V
avete che di congiungere il punto di vista coll’estremità  B  del lato del quadrato dato; e l’altra estremità, A, col
punto, il quale segnerà la lunghezza prospettica del lato  B  C in iscorcio del quadrato. Parallela alla linea di terra,
per essere A C la sua diagonale prospettica, gli angoli A C  B  e A C E, saranno quindi angoli di 45 gradi.
nella figura superiore, le linee Cc, A a, Dd,  B  b, essendo realmente perpendicolari alla linea di terra, e
A  B  D C, un quadrato posto obliquamente in rapporto colla linea
un’orizzontale che da P vada a incontrare la  B  c, in T, ove innalzerete la verticale T S, e, trasportata
il punto D in D1, per poi condurre la diagonale A D1, e in  B  g, avrete ancora la lunghezza prospettica del lato destro
posto del modello, L il lume (alto m. 3 circa dal suolo); c  b  la parete la cui superficie in piena luce, rimanderà i
e quanto più vi allontanerete, tanto più la profondità  B  C, tenderà a diminuire, e la linea A C, si inclinerà
però  B  C in DE (fig. 9) avverrà, per aver la D E preso una
il tavolino, E F le gambe anteriori del medesimo,  B  C il modello, G H la tavoletta che, tenuta sulle ginocchia,

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