Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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pure quella parte della grammatica che studia le parole  nella  loro derivazione e nelle loro forme.
eclettico e pratico spirito contaminatorio, si ritrovano  nella  parte superstite del De lingua latina di M. Terenzio
e più dal sentimento di un influsso del greco sul latino,  nella  tradizione romana si sviluppa particolarmente il problema
con la radice verbale duh "mungere", in quanto la figlia  nella  famiglia primitiva fosse designata come "la mungitrice", o
got. tiuhan "tirare"), in quanto fosse "colei che è educata  nella  casa paterna, o condotta nella casa maritale" ed anzi si
fosse "colei che è educata nella casa paterna, o condotta  nella  casa maritale" ed anzi si tenta ancora un'ulteriore
rigorosa identificazione fonetica, si cerca di ritrovare  nella  trafila delle determinazioni di significato che danno
tanto maggiore, quanto più si cerca di postulare  nella  preistoria trapassi analoghi a quelli realmente avvenuti
le osservazioni morfologiche. Infine il Diez, dandoci  nella  Romanische Wortschöpfung (1875) il primo trattato di
ripresa dalla tradizione di questi studî. L'etimologia  nella  sua tendenza naturalistica fu elaborata particolarmente
metteva in rilievo gli elementi storici insiti  nella  ricerca. La tendenza alessandrina, che per quanto sappiamo
reazione alla teoria stoica (v. analogia), subì più tardi  nella  Grecia stessa un tentativo di conciliazione; rielaborata
ragguagli fonetici furono immediatamente potuti determinare  nella  loro nettezza, perché di ambito storico relativamente
a capriccio, permettesse di comparare tra loro le parole  nella  loro fase più antica e fornisse una base sicura alle
la massima che una parola si deve identificare con un'altra  nella  pienezza della sua forma e nella concretezza del suo
identificare con un'altra nella pienezza della sua forma e  nella  concretezza del suo significato. A questa rinunzia non
con l'aiuto di una parola abituale che può persino lasciare  nella  prima una sua impronta esteriore, come nei notissimi casi
de Bescapè e fra Bonvisin da la Riva ai nostri giorni.  Nella  vita letteraria del milanese distinguerei due periodi, che
certi prodotti drammatici della prima metà del cinquecento.  Nella  seconda metà la poesia milanese trova la sua vera strada, e
il periodo classico; ma fu nel settecento, soprattutto  nella  seconda metà, che il poetare milanese ebbe gran voga; sono
mancò solo di venire al mondo un po' più tardi, dice  nella  prefazione di quell'opera insigne che è il Vocabolario
per intero alla seguente, quasi fosse scritto bo-nna E  nella  stessa posizione suonano analogamente per ragioni analoghe
fioeu plurale). Ridotte a due sole le classi, comprendendo  nella  categoria delle lunghe anche le medie, che in sostanza le
siamo al l606. Quanto all'ipotesi che supporrebbe avvenuto  nella  pronunzia un cambiamento radicale, la credo da rifiutare
per ragioni linguistiche e storiche. Ravvolgo le prime  nella  maestà del silenzio; e mi contento di notare rispetto alle
alle altre, che cotesto ae è rappresentato da un semplice a  nella  scrittura del seicento e del cinquecento. Gli è ben vero
dai suoi scolari. Ed ecco accendersi una guerra terribile,  nella  quale la prima lancia contro il Branda fu rotta dal Parini,
non la guerra, un duello, quando un articolo del Giordani  nella  Biblioteca italiana faceva montare al Porta la mosca al
alle loro. Qui peraltro corriam rischio d' impigliarci  nella  quistione della lingua, molto più complessa di quella che
da pochi superstiti al principio del nostro, e quindi sceso  nella  tomba fino all'ultimo suo rampollo. Vens, diss, voeuss,
i non abbienti, si riuscirebbe ad un capovolgimento  nella  distribuzione delle ricchezze; i ricchi diventerebbero

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