impostazione più generale del problema dell’origine della vita è dedicato il capitolo XIV (p. 223).
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di verificarsi una volta su 1010 o 1012 individui (cfr. p. 176).
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Ricordiamo anche l’esempio già riferito della talassemia nell’uomo (p. 189).
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. Probabilmente anche la limitazione automatica della variabilità, o genetic drift, di cui abbiamo parlato (p. 187) entra in gioco in casi particolari, quando il
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nel nucleo della cellula e più propriamente nei cromosomi, ed è rappresentato da unità ereditarie, i geni (p. 162). La biologia molecolare ha
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flora attuali non differiscono sensibilmente dai resti fossili dei loro antenati più antichi: esempi lo Xifosuro marino del gen. Limulus (cfr. p. 157
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cosiddetta teoria della neutralità (cfr. p. 196). Secondo questo autore, la massima parte dei polimorfismi molecolari sarebbe neutrale, cioè non cadrebbe
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Ma, come abbiamo esposto a p. 200, permane il problema dell’origine dei grandi gruppi, che differiscono per caratteristiche di struttura assai
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Alcuni genetisti ritengono che le presunte mutazioni «sistemiche» cui abbiamo accennato a p. 200, siano variazioni che intervengono in questa parte
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, Vertebrati (cfr. fig. 7, p. 124). Ed è singolare, e altrettanto inspiegabile il fatto che, durante i 600 milioni di anni che ci separano da quel periodo
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individui da azioni ambientali non si ereditano, come abbiamo detto a p. 160, diede inizio ad una sperimentazione rigorosa, che tiene conto di tutte le
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interpretate (cfr. p. 160). Il principio lamarckiano, che nella sua grossolana semplicità sembra tanto convincente, si è dimostrato insostenibile, e non può
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alle teorie »telefinalistiche» secondo le quali l’evoluzione è interamente preordinata verso un fine preciso. Ne abbiamo discusso a p. 88. Vogliamo
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sviluppati e perfetti (cfr. p. 86). Ma prima di accettare ciecamente questa obiezione, come parecchi hanno fatto, si deve considerare che molti sono gli esempi
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e vistosa ed esaminare la frequenza dei vari alleli. Così si è fatto per la talassemia nell’uomo (p. 189) per la colorazione delle ali delle farfalle
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evoluzione non ha progredito parallelamente in tutti i ceppi umani. Alcune razze, come p. es. gli Aborigeni australiani, si trovano ancor oggi in
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versione italiana di Renato Castel (Piacenza 1812) (tomo II, p. 309).
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, a paragone di un miliardo (cfr. p. 134). E anche se si confronta la durata dell’evoluzione delle specie animali e vegetali e la lentezza delle loro
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Figura 46. Capacità craniche di Antopoidi e di Ominidi (in c.c.) (da P. V. Tobias).
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scopo precipuo di creare l’uomo. È l’evoluzione telefinalistica di cui abbiamo parlato e che abbiamo giudicato scientificamente inaccettabile (cfr. p
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, 2a ed. 1967). L'Origine dell’uomo (solo la prima parte) è stata tradotta da F. Paparo (Editori Riuniti, Roma 1966), e (completa) da M. Migliucci e P
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Le opere più importanti furono tradotte in italiano da M. Lessona, G. e R. Canestrini, P. Saccardo, e pubblicate dalla Unione tipografico-editrice
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P. A. Barrett, The collected papers of Charles Darwin, 2 voll., The University of Chicago Press, Chicago 1977.
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Opere, a cura di P. Omodeo, Utet, Torino 1969.
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J. P. Faure, Le cas Lamarck, A. Blanchard, Paris 1978.
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Inédits de Lamarck (prefazione di Canguilhem e chiusa di P. Grassé), Masson, Paris 1972.
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P. Leonardi, L’evoluzione dei viventi, Morcelliana, Brescia 1930.
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P. Thuillier, Darwin était-il darwinien?, «La Recherche», n. 129, Janvier 1982, pp. 10-25.
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P. Teilhard De Chardin, Le groupe zoologique humain, structures et directions évolutives, Albin Michel, Paris 1936.
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Thuillier, P., 99 n.
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à présent, et qu’elles ont du y venir d’ailleurs» (Discours sur les révolutions du globe, Edmond d’Ocagne, Paris 1830, p. 133). Chi ha parlato
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dalla vita sociale, come inviti a pranzo o ricevimenti di amici Sulla malattia di Darwin, cfr. p. 8, nota.
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Nel «Journal of the Proceedings of the Linnean Society» (1858, p. 45), ho spiegato i motivi che mi spinsero ad associarmi alla richiesta di Lyell e
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», 30 gennaio 1943, p. 129; id., The life of the shawl, ivi, 26 dicembre 1933, p. 1331; W.C. Alvarez, The nature of Charles Darwin’s lifelong ill
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ma un autorevole biologo, P. Flourens, nel 1864 la bollava, pur riconoscendo un certo talento all’autore, come un'accozzaglia di idee confuse
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. J. Mivart, A. Murray in Inghilterra, il Wigand in Germania, parecchi francesi fra cui il celebre antropologo De Quatrefages, il fisiologo P. Flourens
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Questi argomenti sono, è vero, alquanto speciosi e la questione meriterebbe di essere meglio approfondita (cfr. p. 221); ma certo rappresentarono
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naturalismo e materialismoB. Croce, La natura come storia, senza storia da noi scritta, in «La Critica», vol. XXXVII, 1939, p. 146..
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