Evidentemente la probabilità che un carattere rimanga latente è funzione della frequenza dell’allelomorfo recessivo nella popolazione. Se l’allele è
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singoli geni, con una frequenza bassissima, dell’ordine (per ciascun gene e per ogni generazione), da 1/105 a 1/108, cioè di uno su cento mila a uno su
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, moltiplicare per un fattore che giunge fino a 100 o 150 (secondo la dose di raggi applicati) la frequenza normale di mutazione.
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la frequenza delle mutazioni spontanee. Molte delle sostanze mutagene sono anche cancerogene. Pertanto il loro studio è molto importante anche perché
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la presenza o assenza di un dato allele, quanto per la differente frequenza relativa dei vari alleli. Consideriamo ad esempio le razze umane, che ci
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. Agli estremi dell’area di distribuzione si possono avere le forme pure, cioè la frequenza di un allele può essere assai prossima al 100%, quella dell
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1) che non vi sia frequenza di mutazione differenziale fra A → a e a → A;
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sempre così, e che cause che influenzano la frequenza di mutazione possano avere importanza più che non si creda. La questione è allo studio.
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rispetto agli alati, e, nel giro di poche generazioni, la loro frequenza si riduce a valori prossimi a zero e la frequenza del gene, che è recessivo, rimane
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gli omozigoti Th Th sono affetti dal morbo di Cooley, o talassemia maggiore, che porta a morte nella prima infanzia. La frequenza dell’allele Th è
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mutazioni si producono spontaneamente, a caso, e con frequenza molto bassa, la quale può essere aumentata con l’uso delle radiazioni ionizzanti. I
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e vistosa ed esaminare la frequenza dei vari alleli. Così si è fatto per la talassemia nell’uomo (p. 189) per la colorazione delle ali delle farfalle
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corrente ad alta frequenza, per un periodo di parecchi giorni, ottenne la formazione di molecole complesse: aminoacidi, acidi organici diversi, urea.
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