questi «fossili molecolari», che è stata opera soprattutto del biochimico americano M. Calvin, può dunque recare dati molto importanti alla
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Si è molto parlato di serie «ortogenetiche», cioè di serie di fossili che dimostrerebbero una certa direzione che si presume sia imposta come una
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specie che sono considerate come «fossili viventi», rappresentanti cioè di gruppi di antichissima origine, che si sono modificati poco o nulla, e sono
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tutto accuratamente preparato con trattamenti chimici tali da dare alle ossa l’apparenza di venerabili fossili.
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delle caverne o orso speleo, che arrivavano fino in Italia e in Spagna. Durante i periodi interglaciali, i ghiacciai si ritirarono e i resti fossili della
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, dove fu scoperta una calotta cranica nel 1856, e del quale furono in seguito trovati resti fossili in varie località d’Europa (anche in Italia, a
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Vermi. Si occupò in particolar modo dei Molluschi viventi e fossili, e in breve tempo acquistò nel campo degli invertebrati fama eguale a quella che
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fossili non sempre, anzi difficilmente rivelano gradi di transizione fra un «orizzonte geologico» e il successivo, e — come vedremo — occorre molta
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interpretazione, ma se si considerano la stratificazione e la natura delle rocce e dei fossili provenienti da diversi punti, sempre ragionando e
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