scettico che molti biologi assunsero nei riguardi dell’evoluzionismo all’inizio di questo secolo.
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D’altro lato si è assistito ad un riattivarsi della critica all’evoluzione, sia come evento storico, sia alla teoria interpretativa offerta dalla
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Chardin. Per il padre Marcozzi, gesuita, professore all’Università Gregoriana di Roma: «Se l’evoluzione per ciò che concerne il suo meccanismo è ancora
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da Dio). Però questo deve essere fatto in tal modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di quella contraria all
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La prima era della terra è chiamata Archeozoica. Essa va dall’epoca del primo consolidamento superficiale del magma terrestre all’era Paleozoica, il
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Rimangono tuttavia aperti alcuni interrogativi, e in particolare il fatto che, come diremo, all’inizio dell’era Paleozoica, circa 570 milioni di anni
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felci arboree, alle palme, alle conifere, che ancora predominano all’inizio del Cenozoico, compaiono le Fanerogame angiosperme, con forme affini a
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, rappresentano i documenti, molto ravvicinati l’uno all’altro di lunghissimi tempi trascorsi; di una lunghissima «storia senza storia da noi scritta
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alcuni Pesci, in alcuni Anfibi (salamandra) e in vari Rettili (la vipera). Ma la possibilità di provvedere per mezzo della placenta all’alimentazione del
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dita. L’evoluzione dal Merychippus all’Equus, il genere che comprende i cavalli attuali, avvenne nell’America settentrionale; di qui, nel Pliocene o agli
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riprese, diverse specie vennero a colonizzare l’Eurasia, e, più tardi, l’America meridionale. Nell’ultimo atto si assiste all’estinzione completa del
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sempre idonei all’ambiente in cui vivono; ne seguono fedelmente le variazioni adattandosi più o meno bene. E se non sono capaci di adattarsi
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valore adattativo, anzi sono nocivi all’animale che ne è provvisto (caratteri distelici). In realtà lo sviluppo di questi caratteri deve avere avuto
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Si spiega così fra l’altro la conservazione della variabilità, difficilmente interpretabile in base all’antica teoria dell’eredità mista o intermedia
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quanto è ideata da Dio e in quanto dalla divina potenza venne chiamata in vita all’atto della creazione. Si perpetua nel tempo senza subire mutamenti
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interspecifici). Ora, come vedremo, l’incrocio interspecifico dà, nella maggior parte dei casi, ibridi sterili, e ciò costituisce una seria limitazione all
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supporre che le mutazioni siano in qualche modo orientate, o da fattori esterni o da cause intrinseche all’organismo. Ma tutti i dati sperimentali di
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Non era certo sfuggito all’occhio sagace di questo grande naturalista, che aveva minutamente studiato tutte le piante e gli animali ch’era riuscito
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quale è l’uomo, all’imo le piante con i coralli (ch’egli credeva piante) e le alghe coralline, che formano il ponte di passaggio al mondo inorganico
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Certo, come s’è detto, non tutto è chiaro, non tutti i particolari sono esplorati, molti problemi rimangono ancora aperti all’indagine. Ma il quadro
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rimane sterile. Il contraddittore di Pasteur, F.-A. Pouchet, dovette ripiegare di fronte all’eccellenza degli esperimenti e delle argomentazioni del
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potè finalmente scoprire, nell’isola di Giava, i resti fossili di un essere scimmiesco, ma, per vari caratteri, simile all’uomo. Le ossa del bacino e
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fra le scimmie e l’uomo. Nel 1936 R. Broom e J. T. Robinson trovarono altri resti simili all’australopiteco nella grotta di Sterkfontein nel Transvaal
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di Olduvai, nell’Africa Centrale, a Sud Est del Lago Vittoria. Sono dovute all’opera infaticabile di L. S. B. Leakey e della signora Mary Leakey, che
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Nell’insieme, i documenti fossili relativi all’evoluzione degli Ominidi non sono molto abbondanti. Per taluni gruppi di Mammiferi, come per esempio
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, fondamentalmente, il passaggio dall’animalità all’umanità è stato un salto quantitativo. Un salto che, una volta compiuto, ha aperto una via praticamente
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antropomorfe, verso le forme preumane, fino all’uomo. Non è facile porre un confine in un processo che ha tutta l’apparenza di essere stato continuo
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notizie di carattere divulgativo. Potranno così constatare quali grandi progressi siano stati realizzati grazie all’infaticabile e sagace opera di molti
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«sciocca e assurda», come egli dice, che gli era stata estorta nel 1753, pronunciò ancora un coraggioso discorso all’accademia di Digione, Les Epoques de la
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Ciò avveniva nel giugno 1793. Lamarck, all’età di quarantanove anni, dovette cambiare strada, incominciare uno studio completamente nuovo per lui, in
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, aveva studiato all’Accademia Carolina presso Stoccarda, e li aveva conosciuto Friedrich Kielmeyer, di lui un po’ più anziano, che in seguito divenne
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ventisette anni faceva parte dell’Accademia delle scienze e dal 1800 ne era segretario perpetuo, si mise all’opera e scrisse il suo Rapporto storico sui
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amplissime conoscenze anatomiche, il Cuvier si mise all’opera con ardore, e da quel caos di ossami cominciò a ricostruire bellamente gli scheletri di vari
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così di seguito, fino all’epoca attuale in cui esistono specie diverse da quelle che le hanno precedute, non v’erano che due spiegazioni possibili: o
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Vediamo dunque, in quel mirabile fervore di studio e di pensiero che fiorisce a Parigi all’alba del secolo XIX, nel fulgore dell’impero napoleonico
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accingeva a dedicarsi all’esercizio della medicina, che già aveva procurato una notevole agiatezza al padre suo Erasmus, a Derby. La casa in cui si
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Dal settembre 1854 in poi dedicai tutto il mio tempo all’argomento trasformazione delle specie riordinando un’enorme quantità di note, osservando e
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raccolto, e per circa la metà di questo lavoro continuai ad attenermi a tali proporzioni. Ma i miei progetti furono sconvolti, perché all’inizio dell
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Nel settembre del 1858, seguendo i ripetuti consigli di Lyell e Hooker, mi misi all’opera per preparare un libro sulle modificazioni delle specie, ma
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con cui viene trasportato il polline dall’una all’altra pianta della stessa specie. Nel ‘77 apparve Le differenti forme dei fiori nelle piante della
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idoneità all’ambiente non sembravano spiegabili altrimenti, da Aristotele in poi, che con l’ipotesi di una forza superiore ed esterna agli organismi
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adattamenti è più apparente che reale, molto spesso si ha l’impressione che gli organismi siano «abbastanza bene» adattati all’ambiente, anziché
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nel pesce sia nell’uccello, organi di propulsione adatti rispettivamente all’ambiente acqueo o a quello aereo, vescica natatoria nel pesce per dare
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Il 19 aprile 1882, come abbiamo detto, Charles Darwin si spense all’età di settantatre anni. Il suo desiderio che la morte non fosse preceduta dal
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ma un autorevole biologo, P. Flourens, nel 1864 la bollava, pur riconoscendo un certo talento all’autore, come un'accozzaglia di idee confuse
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E in Italia? Fin dai primi decenni del secolo, Franco Andrea Bonelli, professore di storia naturale all’Università di Torino, aveva introdotto, con
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vedere non conduce necessariamente all’ateismo, afferma il De Filippi, perché si può ammettere che il Creatore abbia fatto sorgere una o poche forme
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niente: l’ala serve soltanto quando sia completamente sviluppata e permetta all’individuo che ne è provvisto, se non di volare, almeno di planare
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Il pungiglione di un’ape o di una vespa è utile all’animale in quanto è un organo completo, connesso con le ghiandole del veleno, dotato dei muscoli
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che all’evoluzionismo furon mosse da una grande autorità: Richard Owen, insigne cultore dell’anatomia comparata. Il terzo giorno delle riunioni era
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