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Risultati per: retta

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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

515832
Venanzio Giuseppe Sella 20 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
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imponderabile, che si propagano in linea retta con una velocità straordinaria, e che, arrivando nel nostro occhio, producono in noi, colla loro azione

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Pagina 052

Propagazione della luce. La luce si propaga in linea retta. Se si introduce in una camera oscura un fascio di raggi solari, si vedrà che il

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figura. La retta AL è l’asse principale dello specchio: ed ogni retta che passi pel centro C senza passare pel punto A è un asse secondario.

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La luce, come dissimo, cammina in linea retta quando trovasi in un mezzo omogeneo, ma quando questo mezzo, entro cui essa si move, viene a cambiare

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Le ondulazioni che produce la luce polarizzata intorno la retta, che essa percorre, non si formano in tutti i piani possibili , come presso la luce

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soffrono alcuna deviazione dalla lente. Ogni retta, che passi sul centro ottico di una lente senza passare pel centro di curvatura, dicesi asse secondario.

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vengono a passare per lo stesso punto a, che, come sappiamo, chiamasi il foco, o l’immagine di A. Questo punto a è posto sulla retta che congiunge il

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La linea a m b, immagine della retta A M B, non è una linea retta. Infatti, se MC è minore di AC, si sa che deve essere invece m C maggiore di a C, e

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D la distanza dell’oggetto dalla lente (rappresentata da C B, o da qualsiasi altra retta tirata da C alla retta A B, che si suppone tanto lontana da

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Se ora si considera posta davanti alla lente la retta A B (Figura 23), egli è chiaro che, se si tira l’asse secondario B b dal punto estremo B, ogni

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Sia la retta AB, avanti cui si pone la lente mn col diaframma SS, i raggi che partono dalla retta non possono tutti arrivare alla lente, ma solamente

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linea retta, che si trovi sui margini del disegno. Quando si usa l’oggettivo semplice, che consiste di un menisco acromatico posto colla sua parte

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molto piccola, e che una linea retta indefinita si muova nell’apertura della lente colla condizione che essa resti sempre tangente ad un oggetto cui

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tale raggio gli giungesse da un punto a, là dove la retta A o incontra il piano mn del disegno. Si rappresenterà adunque sul disegno il punto A con

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retta A B del corpo sarebbe a b per un occhio, e ben diversa da a’ b’ prospettiva della stessa linea conveniente all’altro occhio. Inoltre se si

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sempre che il segno della divisione, il centro, ossia il punto più basso del menisco, e l’occhio dell’osservatore formino una sola linea retta.

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Supponiamo che il vetro smerigliato sia enormemente largo, infinito, che la retta AB incontri questo vetro in A e CD in C. Se si immagina calata da O

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Se noi supponiamo ora che la lastra di vetro smerigliato sia parallela alla retta AB, la retta Oo che è parallela ad AB sarà anche parallela alla

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certa distanza da O, ma sempre sulla retta che congiunge B con O. L’immagine di AB non può dunque essere fuori del piano che passa per AB e per o

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segue che questo piano verticale passante per AB ed o taglierà il vetro secondo la retta Ao; ora io dico che l’immagine di AB si farà sul vetro più o

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