che si suppone prolungata nel prisma; lo stesso pennello luminoso nel sortire dalla faccia opposta AB per ritornare nell'aria devia nuovamente dalla
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’acqua fredda condensandosi nuovamente. Quest’acqua dalla temperatura 0° viene innalzata a 100° gradi, ossia al calore della ebollizione da 1/5 del suo
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di lino può venire in contatto dell’acido solforico dilungato senza soffrirne, se si ha cura di lavarla nell’acqua prima di farla nuovamente seccare
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5° Quando la lamina sembrasse diventata troppo aspra, fragile, riscaldare nuovamente portandola al calor rosso con carbone di legno;
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, al qual calore e pressione i due metalli incominciano saldarsi insieme. Si riscalda nuovamente, e nuovamente si comprime con un paio di laminatoi che
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saturare tutto l’acido nitrico, si aggiunge qualche goccia di acido muriatico per far nuovamente sciogliere il precipitato. Dopo si aggiunge alla soluzione
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acido si fa ben sgocciolare e poi si scioglie con acqua per farlo nuovamente cristallizzare, e così liberarlo dall’eccesso di acido che naturalmente
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La soda del commercio in forma di cristalli è d’ordinario molto pura, e se si teme che non sia tale in grado sufficiente, basterà farla nuovamente
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un orifizio eguale; quando incominciano a mollificarsi si uniscono insieme, si riscaldano nuovamente , e quando per l’azione del calore non sembrano
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L’eccesso di albumina che si trova sulla lastra deve venir versato in un vaso ad hoc, onde utilizzarlo nuovamente dopo di averlo passato per un
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adoperarlo; ed a tale effetto introducono nell'aceto nitrato dell’ioduro di potassio fino a che il precipitato formatosi nuovamente si scioglie, e
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; questo conserva per qualche settimana le sue qualità, e le perde nuovamente, e si guasta con un tempo maggiore. Il collodio all’ioduro di ammonio si
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per poi terminare di riempirlo alla sera, e quindi servirsene nuovamente nel giorno dopo. Ma non si deve se è possibile impiegare nel giorno stesso
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dei suoi lati la lastra senza levarla tutta dal bagno. Si osserverà che essa è ricoperta di vene grasse. Si tuffa nuovamente nel bagno, e si continua
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, chiudendo nel frattempo le palpebre per subito aprirle nuovamente, anzichè troppo penare per tenerle aperte durante tutta la durata della posa; ed
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acido solforico e di circa un mezzo litro d’acqua, dopo 5 minuti si getta via, si lava nuovamente con acqua. Quando la lastra è così sgocciolata, che
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La lastra collodio-albuminata, quando è perfettamente secca, si sensibilizza nuovamente, ma ora con aceto-nitrato d’argento, e questo può benissimo
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tre acque e poi si immerge nel bagno d’oro per 30 secondi circa, si lava nuovamente nell’acqua per alcuni istanti la prova e poi si fissa nell
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fa seccare prontamente al buio. In questo stato conserva per l’uso. Quando si vuole adoperare la carta così preparata si tratta nuovamente colla
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nuovamente seccare; si ottiene una carta nera sensibile che dà disegni di una grande bellezza, ma con questa singolarità, che essi spontaneamente anneriscono
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’argento, quindi si fa nuovamente seccare, si ottiene una carta positiva molto sensibile, che dà delle buone fotografie, che si fissano con acqua
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solforico, si fa seccare, quindi si tratta con una soluzione di bromuro, oppure di ioduro di potassio, e nuovamente si fa seccare. Così l’immagine sarà
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lava nuovamente nell’acqua e poi si porta in una soluzione di acido gallico. L’immagine si ottiene nera su fondo bianco o quasi tale secondo che si
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